CAPO II
DELLA S. COMUNIONE
§ 1. - COME PROCURARE LA FREQUENZA
Nella Confessione si ha l'unione prima dell'anima con Dio: nella Comunione la si ottiene perfetta: qui dunque deve orientarsi il ministero sacerdotale. E questo apparisce tanto più vero e doveroso: dopo le recenti disposizioni della S. Sede:1 se si considera l'efficacia della Comunione sulla vita individuale, domestica e sociale: se si tien conto degli ardenti desideri del S. Cuore di Gesù Cristo.
Molti sono i mezzi: accenno ai principali: il vero zelo della salute delle anime e l'amore a Gesù in Sacramento ne faranno trovare tanti altri.
1° Preghiera, recitando o facendo recitare dalle persone pie, o da tutto il popolo nella Messa o nell'ora dell'adorazione solenne, l'orazione per la propagazione dell'uso della Comunione quotidiana, indulgenziata da Pio X.2
2° Diligente studio dei documenti pontifici e vescovili riguardanti la Comunione.
3° Farsi membri della Lega Eucaristica e ascriversi fra i sacerdoti adoratori.
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4° Lavorando dal pulpito: col predicare spesso soggetti Eucaristici, togliendo occasione dal vangelo e da mille altre occasioni; collo spiegare con chiarezza le disposizioni richieste per la Comunione quotidiana e frequente; coll'approfittare delle speciali occasioni di feste, di mesi, di novene, per invitare il popolo, come si disse per la confessione: ricordando che la teoria giova poco, non avendo spesso altro frutto che conciliare stima al predicatore. È sommamente da deplorarsi l'uso di tenere dei quaresimali, delle novene e dei mesi interi di predicazioni, senza concludere con una Comunione generale e solenne: è segno di ben scarso effetto...
Tra le predicazioni che promuovono la Comunione frequente si hanno: a) le Quarantore, se orientate verso una Comunione generale: b) i Tridui Eucaristici, se tenuti nella loro forma precisa: cioè con due prediche per giorno: meditazione al mattino e istruzione alla sera: terminati con Comunione generale. Questi ci vennero espressamente raccomandati dal Papa. Dove si tennero, si videro davvero frutti consolantissimi: in una borgata di campagna p. es. servì così a stabilire l'uso frequente della Comunione che mentre prima non si avevano tre comunioni per settimana, ora se ne hanno 80. Gioverebbe assai per la prima volta indirizzarlo a stabilire l'ora mensile d'adorazione. Si può anche esortare di tanto in tanto i fedeli a far la Comunione nel loro onomastico.
5° Lavorando dal confessionale. - a) Coll'assiduità ad esso, come si disse sopra; b) colle domande: per esempio: quante volte s'accostarono alla comunione, perché non di più, quali cause vi siano, se non possono rimuoversi; cogli avvisi, insistendo che vadano,
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spiegando che se per alcuni giorni ne fossero impediti, potrebbero tornarvi appena liberi, per es. la domenica seguente, inculcando che ogni persona potrebbe accostarsi spesso, ancorché fosse stata peccatrice... servendosi dell'opera che potranno prestare le donne per le rispettive famiglie.
6° In tutti i modi: dando comodità di comunicarsi, sia coll'andare a celebrare piuttosto all'altare del SS. Sacramento, sia col portarsi particole quando si celebra altrove, sia coll'aprire per tempo la chiesa, sia col fissare le Messe ad ore precise, conosciute, comode; promovendo in tutti i modi il culto Eucaristico; procurando anche le esteriori solennità di addobbi, di musica, di fiori freschi, specialmente in occasioni di comunioni generali e di ore di adorazione... Ed inoltre possono servire tutti i mezzi già sopra notati parlando della frequenza al Sacramento della Confessione.
7° Colla stampa: provvedendo alla più larga diffusione di opuscoletti e fogli pratici, semplici, penetranti, attraenti, in merito al culto eucaristico e specialmente alla Comunione. Tale diffusione si potrà fare in modo speciale dopo i Tridui Eucaristici o dopo le Comunioni generali.
8° Finalmente coi malati: si hanno i decreti di facilitazione per essi: ma qui basterà notare che è importantissimo introdurre le pratiche di portare il Viatico molto per tempo: e di far ripetere più volte la S. Comunione.
Siccome il Papa vuole alla S. Comunione i bambini che sono giunti all'età della discrezione, si può forse inferire che la Comunione deve facilitarsi anche ai semifatui. Anche con questi si era troppo esigenti, come pei fanciulli.
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NB. È poi ottima cosa l'uso di molte parrocchie: fare ogni anno la statistica delle Comunioni fatte, per potere fare un confronto sicuro tra un anno e l'altro.
Molto giova pure registrare i nomi di coloro che abitualmente non soddisfano il precetto pasquale e studiare tutte le industrie per diminuirne ogni anno il numero. Conosco due parroci che sono modello in questo fatto: il primo di essi riuscì a ridurre tale numero da ottantacinque a dodici, pure sperando di ottenere sempre più.
§ 2. - LEGA PER LA COMUNIONE FREQUENTE3
Importanza. - È chiara dallo stesso scopo della lega: unione di sacerdoti, per attuare in tutti i modi possibili allo zelo ecclesiastico (dal confessionale, pulpito, visite, catechismi, ecc.) il decreto del Papa sulla Comunione frequente, tra gli infermi, gli adulti, i giovani.
Pratica. - Il sacerdote non ha dovere più grave di questo: fare in modo che le anime siano davvero cristiane, cioè unite a Gesù Cristo, viventi della vita di Gesù Cristo. Tutte le altre opere di zelo sono i mezzi a questo: chi non lavora a questo scopo non è sacerdote, checché si dica. Ora, dove è che le anime si uniscono a Gesù Cristo? Specialmente nei sacramenti della Confessione e della Comunione. Più frequenti sono questi e meglio l'anima s'unisce a Gesù Cristo in terra per unirvisi definitivamente in Cielo. Dunque il Sacerdote non ha dovere più grave che attirare le anime all'Eucarestia. Non è dunque libero, ma obbligo grave l'entrare nello spirito di questa lega. Il Papa desidera poi anche che si entri nell'associazione.
(Rivolgersi al sacerdote Poletti,4 sopradetto).
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Tutti gli obblighi annessi li abbiamo già in quanto sacerdoti; si godono però molti privilegi spirituali nell'iscrivervisi.
È figliazione dell'Aggregazione tra i Sacerdoti Adoratori.5
§ 3. - EDUCAZIONE EUCARISTICA DEI FANCIULLI
Le selve, per essere rinvigorite, hanno bisogno di piantagioni novelle. Alla nostra società invecchiata, per rinvigorirla e rinnovarla, Pio X, coi suoi decreti sulla Comunione dei fanciulli, prepara delle generazioni nel cuore delle quali sarà circolato fin dall'infanzia un sangue generoso e puro, un sangue mescolato col Sangue divino dalla frequente partecipazione alla Mensa Eucaristica. È certo che specialmente i fanciulli si devono abituare alla Comunione frequente: perché di essi si prende in modo particolare cura Pio X,6 perché è più facile con essi ottenere lo scopo, perché ad essi il mondo, la carne, il demonio preparano i più terribili assalti.
Prima Comunione. - Trascrivo i considerando ed i voti emessi nella prima adunanza eucaristica albese7 (1911) con poche aggiunte:
Considerando l'importanza massima che ha nella vita del cristiano la prima Comunione ben fatta e come sia assai conveniente che i fanciulli si accostino a questo fonte di purezza appena lo possono e prima di aver perduto il candore della loro innocenza, si fa voti:
1° Che i parroci, i sacerdoti e i confessori adoperino tutto il loro zelo e la loro influenza perché siano osservati il desiderio e la volontà del Papa circa la definizione dell'età della prima Comunione; i fanciulli
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abbiano tre preparazioni: la remota da farsi dalle madri in casa e dal Sacerdote o chi per esso al catechismo, mediante studio e spiegazioni: la prossima con predichine adatte, per es. un triduo e confessione: immediata aiutandoli a fare a voce gli atti della preparazione e del ringraziamento.
A questo scopo bisogna insistere che a norma del decreto l'obbligo di preparare e presentare alla Comunione i piccoli cade in primo luogo sui genitori; di più: che i piccoli possono venire ammessi privatamente alla Comunione, appena siano capaci.
2° Che in ogni parrocchia, qualsiasi il numero dei neo-comunicandi, si tenga una funzione speciale per la prima Comunione. Che se, essendo pochissimi, si dovesse tenerla con altri fanciulli, a questi si dia almeno un posto speciale o qualche altra distinzione.
3° Che questa festa, per quanto è possibile, sia festa di tutta la parrocchia: si invitino i genitori, i parenti ed anche tutti i fedeli a parteciparvi: si dia alla funzione tutta la solennità possibile, non tralasciando alcuna di quelle manifestazioni esteriori che, lungi dal distrarre la mente ed il cuore dei fanciulli, servono invece ad ottenere più facilmente il raccoglimento interiore, e rendere più duraturo il ricordo di questo giorno, che ha da essere il più bello della loro vita.
Per esortare più efficacemente i parenti dei neo-comunicandi ed i fedeli a prendere parte alla festa della prima Comunione, gioverà pubblicare le indulgenze concesse,8 cioè: 1° indulgenza plenaria ai fanciulli che fanno la prima Comunione; 2° plenaria ai parenti sino al terzo grado, purché confessati ed abbiano fatta la Comunione; 3° di sette anni e sette quarantene a tutti i fedeli presenti, se almeno contriti.
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Sono attrattive esteriori p. es. l'addobbo della chiesa come nelle maggiori solennità, il suono giulivo delle campane anche alla vigilia, il canto di lodi speciali, la musica, l'assegnare un posto speciale ai neo-comunicandi, la processione dei fanciulli, dove è possibile, la distribuzione a ciascuno di un'immagine-ricordo col nome e cognome rispettivo, la data, ecc., la rinnovazione dei voti battesimali, una funzione vespertina per essi, con un po' di adorazione, la consecrazione alla SS. Vergine, ecc. Sono attrattive esteriori meno importanti, ma che, ben regolate, hanno pure la loro efficacia: provvedere perché siano vestiti a nuovo, in famiglia abbiano una festa speciale, siano provvisti d'un qualche distintivo, siano invitati ad assistere nel pomeriggio ad un qualche trattenimento, ecc. Tutte queste cose hanno però bisogno d'essere vagliate ed accettate secondo l'esperienza e le circostanze dei luoghi.
Altre Comunioni.
È dovere il curare che i fanciulli ripetano il più possibile la loro Comunione in modo da averne una vera educazione Eucaristica. Ciò si potrà ottenere:
1° Facendo tenere più volte all'anno la Comunione generale ai fanciulli; in diverse diocesi è prescritta ogni tre mesi: in molte parrocchie si tiene ogni due mesi ed anche mensilmente, specialmente quando vi sono occasioni di feste, novene, ecc.
2° Tenendo anche qualche volta un Triduo od una settimana d'Esercizi spirituali per prepararli meglio: - servendosi anche dei predicatori della Lega tra i Missionari gratuiti,9 ovvero cambiandosi i sacerdoti di parrocchie diverse.
3° Cercando che i giovani s'accostino alla Comunione
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anche privatamente: valendosi anche dell'opera dei genitori, dei maestri, dei coadiutori nel catechismo: approfittando di occasioni particolari: ora di adorazione, fine d'anno, feste particolari, ecc.
4° Servendosi di tutti i mezzi: prediche, avvisi, catechismi, dando comodità di confessarsi... orientando insomma il ministero sacerdotale, tra i giovani, verso la pratica della Comunione frequente. Non lasciandosi scoraggiare da insuccessi, noie, fatiche.
§ 4. - TRIDUI EUCARISTICI
Sono una specie di Quarantore: ma collo scopo speciale di promuovere la frequenza alla Comunione.
Sembra conveniente esporre il modo di farli: l'importanza appare già chiarissima dallo scopo e dalle raccomandazioni della S. Sede.
Essi sono di due specie:
1° Quello della Lega sacerdotale eucaristica, stabilito con decreto 27 luglio 1906 e col breve 10 agosto dello stesso anno.10 Per esso si notino queste norme: a) può venir celebrato in qualsiasi tempo creduto opportuno; b) consta di tre giorni di spirituali Esercizi, cioè con meditazione e istruzione in ogni giorno. - Per gli argomenti poi delle prediche, nulla è prescritto; ma si consiglia: nel primo giorno trattare della malizia, degli effetti e dei castighi del peccato mortale e della condizione veramente miserevole del peccatore, esortando vivamente a tornare a Dio. Nella meditazione ed istruzione del secondo giorno trattare della grande misericordia di N. S. Gesù Cristo, specialmente nella istituzione della confessione sacramentale, mostrandone la necessità per chiunque è
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consapevole di peccato, le disposizioni necessarie ed il modo di farla. Nel terzo giorno poi si potrà parlare della SS. Eucaristia. c) Terminato il triduo, la mattina seguente, possibilmente di giorno festivo, il predicatore, prendendo occasione dalla Comunione generale, che certo sarà numerosa, con infiammato fervorino esorterà il popolo a far sì che tale Comunione non sia cosa d'un sol giorno... ma abbia a ripetersi spesso e per tanti soventissimo. Nello stesso giorno e nelle ore pomeridiane, dopo l'ultima predica, esposto il SS. Sacramento, si reciterà la preghiera per la propagazione della frequenza alla Comunione, se ne distribuirà, ove riesca possibile, una copia a tutti i fedeli, perché la recitino spesso in chiesa od in casa. d) Vi è indulgenza plenaria a chi prenderà parte alla Comunione generale, purché il predicatore sia ascritto alla Lega e dia al popolo la benedizione col crocifisso, e ciò dopo la Comunione stessa (Breve 10 agosto 1906).
2° Il triduo stabilito dalla S. Congregazione delle Indulgenze (10 aprile 1907)11 ha le seguenti condizioni: a) che sia celebrato nei giorni di venerdì, sabato e domenica immediatamente successivi alla festa del Corpus Domini, od in altro tempo dell'anno per concessione dell'Ordinario; b) che nei tre giorni si facciano pubbliche preghiere allo scopo indicato; c) che in ciascun giorno del triduo vi sia una predica sopra l'Eucarestia e le disposizioni a riceverla; d) che dopo la predica, esposto il SS. Sacramento, prima del Tantum ergo si reciti l'orazione per la Comunione frequente; e) che nella domenica sia tenuta l'omelia sul vangelo proprio e si abbia la Comunione generale.
Le indulgenze concesse e applicabili alle anime purganti sono: 1. sette anni e sette quarantene in ciascun
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giorno del triduo; 2. plenaria in un giorno a scelta a chi assistette almeno una volta e con divozione agli esercizi (confessione, comunione, preci secondo intenzione del Papa); 3. altra indulgenza plenaria la domenica a tutti coloro che, confessati, prenderanno parte alla comunione generale, nelle chiese cattedrali o parrocchiali, e pregheranno secondo l'intenzione del Sommo Pontefice.
In tali tridui sarebbe pure consigliabile, sebbene non sia necessario, tenere esposto il SS. Sacramento come nelle Quarantore, adornare bene la chiesa e principalmente l'altar maggiore, fare un'ora quotidiana d'adorazione solenne, ecc.
Ottimi libri recentissimi per la predicazione di un Triduo Eucaristico, sono i due volumetti del Giardini:12 Triduo Eucaristico secondo lo spirito di S. S. Pio X. L. 0,75 e Ore Sante dinnanzi al SS. Sacramento. L. 1,25 (Cav. Pietro Marietti, Torino).
§ 5. - COME ASSICURARE IL FRUTTO DELLA COMUNIONE
Ai nostri giorni vi ha un consolante risveglio per la frequenza alla S. Comunione. Non vi è a temere che la frequenza diminuisca per qualche anima tiepida la riverenza? Potrebbe benissimo avvenire che si tenga conto soltanto di ciò che il decreto stabilisce, come sole condizioni necessarie, lo stato di grazia e la retta intenzione, e non si badi alle altre parole, contenute pur nello stesso documento: Poiché i Sacramenti della nuova legge, quantunque producano il loro effetto ex opere operato, pure questo effetto è tanto maggiore quanto maggiori sono le disposizioni con cui si ricevono, perciò vuolsi attendere a far precedere
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alla S. Comunione un diligente apparecchio ed a farla seguire da un conveniente ringraziamento, proporzionato alle forze, alle condizioni ed ai doveri di ciascuno.
L'effetto che deve ottenere la Comunione frequente è: si liberino le anime a poco a poco dai peccati veniali e dal loro effetto.13
Ora tre sono le cause per cui non si approfitta nelle comunioni, dice il Card. Bona.
1° Quia aliud comedimus, aliud esurimus:14 cioè perché si riceve un Gesù povero, un Gesù umile, un Gesù paziente, un Gesù mortificato, un Gesù caritatevole, e si appetisce invece ricchezza, onore, piacere, vendetta. È necessario che il Sacerdote poco per volta, dal pulpito e dal confessionale, faccia penetrare nelle anime questa idea: Il desiderio di Gesù Cristo e della Chiesa che i fedeli si accostino ogni giorno al S. Convito, è sopratutto perché i fedeli, congiunti a Dio col Sacramento, ne traggano forza a raffrenare le passioni: a purgarsi dalle colpe leggere nelle quali ogni giorno possono incorrere: ad evitare i peccati gravi cui va incontro l'umana fragilità: non già principalmente perché si provveda all'onore dovuto a Dio: non già perché ciò sia quasi come una mercede od un premio delle proprie virtù. Questo ha da essere specialmente il fine della Comunione frequente. Nel preparamento ciascuno ha da determinare lo scopo preciso: correggere il tale difetto, che riconosce d'avere; praticare la tal virtù che manca. - Se invece non si va alla Comunione con desiderio vivo e ardente di correggerci, allora si avvera quanto diceva un santo: La Comunione finisce collo stare con tutti i peccati veniali... per alcune anime volgari.
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2° Omissio necessariae praeparationis.15 - Questa [preparazione] è necessaria per mille ragioni: ed è doveroso insistere specialmente sulle persone che frequentano. Si può inculcare un quarto d'ora almeno di preparazione; ove le occupazioni fossero molte, si può insegnare a prepararvisi sino dalla sera antecedente con qualche affetto, col fissare il fine della Comunione, coll'addormentarsi con un buon pensiero: insegnare a ricordare subito appena svegliati il grande atto che si sta per fare, compiere subito qualche atto di virtù, pensare a Gesù per istrada, entrare in chiesa con rispetto, ecc. Usando di queste industrie non sarà più necessaria una preparazione formale, in chiesa, così lunga.
Molti però non sanno come fare la preparazione immediata: è bene insegnare spesso e chiaramente: col dire che portino il libro, poiché sono ben rari coloro che possono farne a meno; che se non hanno il libro, recitino adagio gli atti di Fede, Speranza, Carità e Contrizione; qualche Pater o altre preghiere. È molto buona l'usanza di fare in circostanze un po' solenni un fervorino, prima e dopo, ma in modo semplice, chiaro, adagio, che serva a mettere nel cuore degli uditori i pensieri e gli affetti che devono portarvi anche le altre volte.
È pure lodevole l'uso di fare stampare dei ricordi della Pasqua con preghiere adatte come preparazione e ringraziamento, con i propositi da farsi in tale occasione, con gli avvisi per conservare il frutto.
3° Quia ad exteriora statim divertunt.16 - Ciò che si è detto per la preparazione sarebbe da ripetersi pel ringraziamento. Di più si badi a dire che il ringraziamento principale sta nell'adempiere lungo il giorno
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i nostri doveri, praticare le virtù, eseguire le promesse fatte a Gesù Cristo. Il Sacerdote ha da insistere perché lungo il giorno ricordino la Comunione del mattino e recitino ancora almeno qualche giaculatoria: dire che Gesù si ferma qualche tempo sacramentalmente nel nostro cuore ed in quel tempo è necessario eccitarsi con più attenzione ad atti d'amore, di ringraziamento, di speranza, di domanda.
§ 6. - SEGNI DI PROFITTO DALLA S. COMUNIONE
Vengono così dati da S. Francesco di Sales:
Se si diventa più umili, dolci, miti, è vero segno che si approfitta: altrimenti, meritate che si dia ad altri il pane, poiché non si lavora.17
Ciò che S. Francesco dice parlando della dolcezza e dell'umiltà, si può estendere a tutte le virtù: alla pazienza, alla carità, alla castità: si può estendere alle obbligazioni del proprio stato: educare i figli, obbedire, attendere al lavoro, ecc.
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1 Cf EX S. CONGREGATIONE CONCILII, Sacra Tridentina Synodus, XX decembris 1905, ASS, XXXVIII (1905), pp. 401-406.
2 Preghiera per la propagazione del pio uso della comunione quotidiana: «O dolcissimo Gesù che veniste al mondo per dare a tutte le anime la vita della grazia vostra, e che, per conservarla ed alimentarla in esse, voleste essere, e la quotidiana medicina della loro quotidiana infermità, e il loro quotidiano sostentamento, umilmente vi preghiamo, per il vostro Cuore così ardente dell'amore nostro, a diffondere sopra tutte il vostro divino Spirito, affinché quelle che sventuratamente sono in peccato mortale convertendosi a Voi, riacquistino la vita della grazia perduta, e quelle che per dono vostro, vivono già di questa vita divina, ogni giorno, quando possono, si accostino devotamente alla vostra sacra mensa, onde per mezzo della quotidiana comunione, ricevendo ogni giorno il contravveleno dei loro peccati veniali quotidiani, ed ogni giorno alimentando in sé la vita della grazia vostra, e purificando così sempre l'anima propria, giungano finalmente al conseguimento della vita con voi beata. Amen». Cf EX S. CONGREGATIONE INDULGENTIARUM ET SS. RELIQUIARUM, Indulgentiae tribuuntur recitantibus quamdam orationem pro propagatione pii usus communionis quotidianae, ASS, XXXVII (1905), pp. 794-795.
3 In seguito al decreto Sacra Tridentina Synodus del 20 dicembre 1905, che invitava i fedeli alla comunione frequente ed anche quotidiana, il card C. Gennari prese l'iniziativa di fondare la Lega Sacerdotale Eucaristica per assicurare l'esecuzione del decreto. L'idea fu caldamente approvata da Pio X e la Lega fu di fatto costituita nella chiesa di San Claudio in Roma. Fu elevata ad Associazione Primaria con Breve Apostolico del 10 agosto 1916. Per approfondimenti cf G. DOMENICALI, Congregazioni religiose e leghe eucaristico-sacerdotali, in A. PIOLANTI (a cura di), Eucaristia, Desclée, Roma 1957, pp. 975-982.
4 Si tratta del sac. Carlo M. Poletti, Superiore dei Padri Sacramentini di Torino. Cf Gazzetta d'Alba del 27 maggio, XXX (1911), n. 21.
5 Cf ATP, n. 33, nota 29.
6 Cf S. CONGREGATIO DE SACRAMENTIS, decr. Quam singularis, AAS, II (1910), pp. 577-583.
7 Il 13 maggio 1911 sulla Gazzetta d'Alba il direttore diocesano dei Sacerdoti Adoratori, don G. Priero, dava l'annuncio della prima adunanza eucaristica albese, che si sarebbe celebrata nel mese di giugno, nell'ottava del Corpus Domini. Il 27 maggio veniva poi annunciato che la presidenza dell'adunanza sarebbe stata assunta dal p. Carlo M. Poletti di Torino, Superiore dei Padri Sacramentini. Cf Gazzetta d'Alba, 13 e 27 maggio, XXX (1911), nn. 19, 21.
8 Cf Enchiridion Indulgentiarum, Typis Polyglottis Vaticanis, Ed. altera, n. 151.
9 Cf Introduzione, nota 34. Da notizia di alcuni sacerdoti albesi, sembra si tratti proprio di una iniziativa pastorale diocesana, in cui i sacerdoti di una vicaria si prestavano per missioni di alcuni giorni nelle parrocchie vicine, accettando solo l'offerta delle sante messe celebrate.
10 Cf EX SECRETARIA BREVIUM, Associatio “Sacerdotalis Eucharistici Foederis”, 27 Julii-10 Augusti 1906, ASS, XXXX (XL) (1906), pp. 531-533.
11 Cf EX S. CONGREGATIONE INDULGENTIARUM, decr. De quotidie SS.mae Eucharistiae, ASS, XL (1907), pp. 317-320.
12 L. GIARDINI, Triduo eucaristico secondo lo spirito di S. S. Pio X, Marietti, Torino 1913; Ore sante dinnanzi al SS.mo Sacramento, Marietti, Torino 1914.
13 Cf EX S. CONGREGATIONE CONCILII, Sacra Tridentina Synodus, op. cit., pp. 401-406, art. IV.
14 Perché altro mangiamo e d'altro abbiamo fame. Cf J. BONA, De Sacrificio Missae, Tractatus asceticus continens praxim, attente, devote et reverenter celebrandi, Marietti, Taurini 1900, p. 211.
15 Per omissione della preparazione necessaria. Cf J. BONA, De Sacrificio Missae..., op. cit., p. 211.
16 Perché subito si distraggono in cose esteriori. Cf J. BONA, De Sacrificio Missae..., op. cit., p. 213.
17 Cf FRANCESCO DI SALES (san), Lettere spirituali, Tomo II, Stamperia Baglioni, Venezia 1748, p. 570.