Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XXIII. INTRODUZIONE AGLI ESERCIZI(1)
Avete incominciato questo corso spirituale, sì; e l'avete cominciato col rosario invocando Maria e poi invocando lo Spirito Santo come avete cantato, sì, e poi alzando gli occhi all'altare /alle/ (a) figure che ci sono, invocando san Pietro, sì. E quindi adesso si può entrare in ciò che /dobbiamo trattare/ (b), sì.
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Ora, nell'anno spirituale, /l'anno ecclesiastico/ (a), la liturgia. /Avete/ (b) sempre seguito ogni anno e particolarmente in questi ultimi anni, /quello che è liturgia/ (c). Sì, vi sono le funzioni: la messa e le altre funzioni varie, come ad esempio il vespro. Ma ora questo: non è una cosa molto esterna, è tutto - quello che adesso si deve seguire nel corso degli esercizi - è tutto un'intimità. Un'intimità dell'anima con Gesù. /Che/ (d) si abbia da trattare tra l'anima e Gesù buon Pastore. Sì, entrare nell'intimità.
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E, come ci troviamo innanzi a Gesù? Come ci troviamo? E con quale generosità egli ci ha accompagnati! E quali quantità di grazie nel corso dell'anno /avete/ (a) ricevuto! E gli anni passano, sì; ma bisogna dire /che, mentre/ (b) il tempo passa, anno /per anno/ (c), bisogna che non ci fermiamo spiritualmente; ma /come cammina/ (d) il tempo, [così] /anche noi progredire/ (e).
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/Come/ (a) progredisce e passa il tempo, così dev'essere per noi il lavoro spirituale e il progresso spirituale. Potrebbe essere anche un pericolo, /dopo/ (b) che si è formata la vita pastorale, la vita dell'istituto e quindi il noviziato, e quindi le professioni e la professione anche perpetua, sì, questo. Ma col tempo... è necessario che noi camminiamo col tempo. E cioè progredire. Progredire.
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Vi sono persone che si fermano dopo la professione che hanno emessa. Si fermano, come? Eh, si fermano perché pensano che è abbastanza quel che si è fatto. No! Con la professione, sia la prima professione e specialmente la professione perpetua, non è un fermarsi, [un] /essere cioè nelle/ (a) condizioni spirituali in cui si è arrivati; ma lì è un principio. Ora: in cammino. Progredire. Progredire. Sì.
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E adesso, pensando agli esercizi, gli esercizi si possono dividere in tre parti. La prima parte è per la confessione, /la seconda/ (a), la parte per [la] istruzione, [l]'ascetica. E poi, quello che è come propositi per la vita, per camminare. La prima parte degli esercizi, quindi, impegna almeno due giorni per fare gli esami di coscienza e quindi la preparazione alla confessione, sì. Si ha da fare un esame di coscienza che /si estende/ (b) lungo l'anno. E vi è l'esame che può essere settimanale e può essere /anche mensile/ (c) o annuale, /con una/ (d) confessione particolare, sì.
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Non cadere negli scrupoli; ma quello che invece è da considerarsi come /delicato/ (a), come utile, come necessario per il progresso, sì. Una confessione quindi è utile per l'anno in generale; ma vi sono coloro che avranno anche da fare un esame più largo e quindi una confessione più larga, non solamente di un anno, ma forse anche della stessa vita, sì.
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/Noi, nella/ (a) prima parte /degli/ (b) esercizi noi togliamo gli impedimenti alla grazia del Signore. Togliere gli impedimenti! Gli impedimenti sono le imperfezioni /volontarie/ (c) e poi quello che sono le mancanze, e ciò che ha dispiaciuto e ciò che ancora dispiace al Signore. Togliere quello che impedisce la grazia del Signore.
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Quindi proprio i due primi giorni - dico due giorni, può essere anche un po' meno, può essere anche di più, secondo ogni anima /può fare, specialmente/ (a) personalmente - ecco /togliendo/ (b) gli impedimenti, allora si cammina, altrimenti non si fa il cammino che si dovrebbe fare.
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Dare grande importanza /ai primi/ (a) giorni degli esercizi spirituali. /Nella silenziosità/ (b)! E se c'è la silenziosità fra gli uomini, allora si parla tra Gesù e l'anima. La conversazione tra Gesù /e l'anima/ (c), sì.
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Purificazione. Oh, quanto a difetti ne abbiamo innumerevoli, eh? tutti! E quando facciamo gli esami di coscienza, /ne scopriamo/ (a) sempre dei nuovi, sì. Ma questo ci serve all'umiltà. E quindi sentire la necessità di camminare. /Ripulire/ (b), la strada e camminare, sì. Prima parte.
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Secondo parte degli esercizi è la conoscenza sempre più intima dell'ascetica, cioè di tutto quello che si considera e ciò che serve per il cammino della santificazione, sì . E quindi si può fare /in vari/ (a) modi questo: ci può essere un libro adatto e può essere - forse anche meglio - il fermarsi abbondantemente nelle prediche e nelle meditazioni che sentite, o nelle conferenze che ascoltate dalla madre. Sì. Quindi che noi arriviamo a considerare e aprirci sempre meglio nella via del progresso, del cammino. Del cammino!
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Certo, vi è /quello che/ (a) è necessario entrando al noviziato, entrando /nella/ (b) vita religiosa, coi voti, e poi particolarmente /ci/ (c) saranno i voti perpetui e poi quello che è negli anni successivi.
/Noi/ (d) abbiamo, poco per volta, /da arrivare/ (e) ad una conoscenza /sempre/ (f) più larga in riguardo all'ascetica. E poi, quello che riguarda ciò che facilmente e ciò che necessariamente è necessario per noi. Quindi, dopo la prima parte degli esercizi, /quei giorni/ (g) che servono per la ascetica, cioè l'istruzione spirituale, l'istruzione ascetica. Sì, entrare sempre, anno per anno! Sì, questo!
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Poi la terza parte: venire alla conclusione dei propositi. I quali propositi servono per /l'anno successivo/ (a), l'anno spirituale, sì. E allora è necessario che /questi/ (b) propositi siano anche ben illuminati, sì. Allora, che in noi tutto il nostro essere si /muova/ (c): la volontà e l'intelligenza, la mente e il cuore. Muovere tutta la persona. Tutta la persona, un cammino!
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E se noi consideriamo come ha operato Gesù buon Pastore, quale è stato il cammino, come è stato il cammino, eh, /allora noi dobbiamo/ (a), quanto è possibile, /seguirlo/ (b), imitarlo. Sì, seguirlo e imitarlo.
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Pensare il buon Pastore. La pastorella si conformi. Che si conformi al buon Pastore, sì. Allora, subito consiglio alla lettura abbondante, frequente dei vangeli in particolare, e poi anche /delle/ (a) altre parti /della sacra Scrittura/ (b), del /tempo attuale/ (c). Il nuovo testamento tutto, ma specialmente quello che è così facile /a essere compreso/ (d). E come /ci muove dentro/ (e), pensando [a] come si è comportato il buon Pastore. E avanti, sì, secondo le possibilità! Allora, saranno i propositi.
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Oh, però, sia nella prima parte per la confessione, ci vuole la preghiera; e poi per l'istruzione che dobbiamo avere, e [anche] allora ci vuole ancor la preghiera; e così pure, terzo punto, ancora la preghiera. Perché senza del Signore non facciamo nessun passo. Non facciamo nessun passo, sì.
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Secondo punto, che si deve ancora considerare in questo corso di /esercizi/ (a): la responsabilità dell'apostolato. Ecco. Vocazione alla santità, ma vocazione insieme all'apostolato, all'apostolato pastorale, sì. Quindi, cosa abbiamo da esaminare ancora? Come si è fatto l'apostolato nel corso dell'anno? Sì, per chi già lo ha fatto. E per coloro che non l'hanno ancora fatto e non lo fanno ancora, per esempio chi fa il noviziato... Ma sempre considerare lo apostolato e /considerarlo/ (b) nelle sue varie parti, cioè che la suora poi deve istruire, e poi deve dare il buon esempio, e poi deve aiutare e guidare la gioventù, sì.
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Tener ben presente che la vocazione è duplice. La vocazione è di santificazione propria, voi; e secondo, la vocazione dell'apostolato, /anzi/ (a) si può dire è il lavoro pastorale. Il lavoro pastorale. Come accompagnate Gesù buon Pastore e come accompagnate, chi? Accompagnare i vescovi, accompagnare i parroci, i sacerdoti, sì. Quindi l'esame sull'apostolato è necessario che sia un po' più sviluppato, in questo anno. Più sviluppato. Del resto questo si riferisce anche a ciò che ha predicato poco tempo fa il Papa.
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Quindi, conoscere sempre meglio la vostra vocazione religiosa, sì, ma successivamente e accanto alla vita religiosa, la vita pastorale. E come si è fatto sinora? E intanto, [anche] se le novizie non fanno ancora questo apostolato e poi quelle che non hanno ancora il lavoro nelle parrocchie, ma si ha sempre da pensare e da pregare e riflettere e prepararsi. E prepararsi. Prepararsi e a suo tempo, anno per anno.
473
/Entrando nell'apostolato/ (a) è necessario di aver già una conoscenza dell'apostolato pastorale; ma poi, quando si entra, bisogna seguire le altre che hanno già fatto parte di questo ministero, e quindi imitare. Imitare. Non orgoglio, non vanità, ma umiltà; umile /servizio/ (b) a Gesù buon Pastore, servizio alle anime. E' un servizio alle anime! Noi cosa abbiam [da] fare? Noi non siamo padroni delle anime, noi siamo i servi, e siete le serve delle anime. Questo: servi, serve! Quindi, la parte che riguarda l'apostolato.
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/Poi, in quanto/ (a) si può, per l'anno e anche un po' in questi giorni, seguire il consiglio, specialmente la parte liturgica e poi quello che è lo strumento della arte. Seguire il Papa, il gran Pastore, e poi seguire il vescovo secondo gli /indirizzi/ (b) che egli segna, e poi il parroco, sì. Da una parte c'è un servizio e dall'altra parte c'è un avviamento per le anime.
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Ora ci troviamo davanti a un tempo pericoloso, e quante anime si disorientano! E' necessario che noi facciamo tutto ciò che ci è possibile, non soltanto come preghiera, ma come attività, sì. E se nella Chiesa di Dio, /le/ (a) giovani e la donna, se fossero veramente tali come dovrebbero essere, come vere cristiane, allora nella vita, nella vita cristiana le cose avrebbero molto, molti risultati - e diciamo così - anche un maggior numero /di anime che si salvano/ (b). Siamo in un tempo di battaglia più forte di prima, in questi anni. Non scoraggiarsi mai: combattiamo contro satana e noi stiamo con Gesù buon Pastore, sì.
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Vi /sono/ (a) poi nel corso di esercizi le varie conferenze che avrete dalla madre ed /è/ (b) da raccogliere con devozione tutto quello che viene spiegato e insegnato. E quanto si può, prendere le note e poi queste si potranno /meditare/ (c) nel corso dell'anno. Nel corso dell'anno. Ricordando sempre che il buon Pastore ha segnato nell'istituto, ha segnato chi deve guidare l'istituto, ed illumina. E allora seguire e attuare quello che viene predicato. Attuare, sì.
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Vi è poi questo principio; se si arrivasse a conservare bene la gioventù femminile... La gioventù femminile! Allora saranno anche molto migliori /gli uomini/ (a), i giovani. Sì, i giovani. Quindi, anche indirettamente portate dei frutti per tutte le anime, sì. Allora è importante /fare/ (b) quanto è possibile il lavoro attorno alle fanciulle, alle giovani e anche attorno alla donna madre, sì.
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Adesso, in questo senso, noi dobbiamo portare come un impegno. Un impegno come? Tutte unite! L'istituto è come una persona. Sì, è come una persona, unita. E quindi prendere tutti i principi e tutti gli insegnamenti che vengono dati e seguirli. E seguirli.
479
/Dopo/ (a), verso la fine degli esercizi, ci saranno ancora i propositi /da mettere/ (b). E poi, nella conclusione degli esercizi, si avrà il frutto di questi giorni. Da una parte sembrano giorni un po' pesanti, eh, ma sono giorni spirituali, di riposo spirituale anche e di unione sempre più intima col Signore. Sì. Quindi [in] questi giorni, tutti assieme preghiamo per il buon esito, il buon risultato, ciascheduna secondo i bisogni /che ha/ (c) in se stessa, sì.
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Allora adesso, iniziando questo corso di esercizi spirituali, tutte assieme e nella buona volontà e con la preghiera, certamente gli esercizi avranno un buon risultato per tutte. Un buon risultato.
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Vi dò la benedizione, affinché questi giorni vi portino il massimo frutto. Il massimo frutto spirituale /proprio/ (a), /e/ (b) poi il frutto per le anime stesse; perché quando noi siamo più fervorosi, /noi porteremo/ (c) un aiuto molto più grande per la salvezza delle anime, per il progresso delle anime.
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E quello che ci fa pensare e quindi ci fa pregare: la gioventù femminile è molto distratta in questo tempo. Bisogna che ci sia la preghiera e che ci sia un poco tutto il complesso dell'attività che potete avere per sostenerle e per guidare queste anime.

Ariccia (Roma)
24 luglio 1967

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(1) Ariccia (Roma), 24 luglio 1967.
454 (a) R: e le.
(b) R: a dobbiamo consi[derare] adesso trattare.

455 (a) R: l'anno ecclesiastico l'anno ecclesiastico.
(b) R: che avete.
(c) R: la par quello che e la parte liturgia.
(d) R: che ci si che.

456 (a) R: che avete.
(b) R: che mentre che.
(c) R: per anno per anno.
(d) R: come si come cammina.
(e) R: che noi cam[miniamo] che noi anche anche progredire.

457 (a) R: se come.
(b) R: e cioè dopo.

458 (a) R: essere cioè essere nelle.

459 (a) R: secondo.
(b) R: si estenda che si estende.
(c) R: anche men anche mensile.
(d) R: una une una.

460 (a) R: deli delicato.

461 (a) R: noi quando nella.
(b) R: degli degli.
(c) R: volentia vol[ontarie] sì.

462 (a) R: se può e può fare spir[itualmente] specialmente.
(b) R: ma togliendo.

463 (a) R: ai du[e] ai primi.
(b) R: nella si nella silenziosità.
(c) R: e Mar[ia] e l'anima.

464 (a) R: ne ri ne scopriamo.
(b) R: ripulare ripalire.

465 (a) R: in vari in vari.

466 (a) R: quel co quello che.
(b) R: alla nella.
(c) R: che ci.
(d) R: come noi.
(e) R: abbiamo arrivare.
(f) R: senza.
(g) R: quegli an[ni] quei me[si] quel quei giorni.

467 (a) R: l'anno prodo l'anno successivo.
(b) R: per questi.
(c) R: muove.

468 (a) R: allora bisogna che noi dobbiamo.
(b) R: segui seguirlo.

469 (a) R: le.
(b) R: del della s della sacra Scrittura.
(c) R: tempo attuale sì tempo.
(d) R: a co a essere compreso.
(e) R: ci muove in noi.

471 (a) R: esercizio.
(b) R: considerandolo.

472 (a) R: cioè anzi.

474 (a) R: entrando nell'apostolato entrando nell'apostolato.
(b) R: servizi servizio.

475 (a) R: quando poi in que in quanto.
(b) R: gli indiri gli indirizzi.

476 (a) R: le le.
(b) R: di san[ti] di anime che si salvano che si salvano.

477 (a) R: è.
(b) R: è questo.
(c) R: meditare poi.

478 (a) R: gli uo gli uomini.
(b) R: di fare.

480 (a) R: ora poi dopo.
(b) R: da co da mettere.
(c) R: che ciascheduna ha.

482 (a) R: propri proprio.
(b) R: e lo spi[rito] e.
(c) R: e noi porteremo alle anime.