Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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33. APOSTOLATO LITURGICO (I)*

Su questo punto le Costituzioni sono deficienti, ed è necessario introdurvi a suo tempo quello che manca e che occorre. Non ha capito bene tutto il pensiero, chi ha voluto limitarlo. Io, predicando, sono obbligato a darvi almeno qualche idea di questo vostro apostolato liturgico, come ve ne ho dato sugli altri apostolati.
Fatevi prima un’idea della Liturgia, e non crediate che tutto consista nel preparare qualche immagine o medaglia.
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La Liturgia è il libro dello Spirito Santo, come il creato è il libro del Padre e la Sacra Scrittura è il libro del Figlio.
Per mezzo delle cose visibili, noi arriviamo a conoscere Iddio che è invisibile1.
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Conosciamo nel Vangelo la parola del Figlio e per mezzo del Vangelo ammiriamo la Sapienza di Colui che cum hominibus conversatus est1. Iddio parlò per bocca dei profeti ma alla fine dei tempi parlò per mezzo del Figlio suo2.
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Lo Spirito Santo prende dal Figlio e comunica a noi1. Prende ad esempio la verità e rende la Chiesa infallibile. Prende la virtù e dà la grazia per praticarla; prende il sangue di Gesù e ci monda da ogni macchia.
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Il tempo che precedette la venuta di Gesù è l’epoca del Padre. Venne poi l’epoca del Figlio che fu la più breve. Da allora sino alla fine del mondo è l’epoca dello Spirito Santo.
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L’anno liturgico è ordinato in modo che ci presenta prima la preghiera che si fa al Padre perché mandi il suo Figlio; poi la nascita del Salvatore, la sua vita, passione e morte e la sua gloria; infine l’opera dello Spirito Santo nelle anime e nella Chiesa.
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Tutte le domeniche che seguono la Pentecoste, sono indirizzate a diffondere le verità che ha predicato, le virtù di cui ha dato l’esempio. Lo Spirito Santo comunica i frutti della redenzione. Si effonde nel Battesimo e dona la grazia; si effonde nella Cresima e aumenta la grazia; nell’Eucaristia e ci porta la vita; interviene nell’Assoluzione Sacramentale e purifica; nell’Ordinazione Sacerdotale ed eleva il soldato di Cristo a suo ministro; interviene nel Matrimonio e santifica l’unione degli sposi; nell’Estrema Unzione e prepara l’anima a presentarsi al giudizio di Dio ed a rendersi degna del premio.
Questo ve l’ho detto per spiegarvi un poco che cosa sia la Liturgia. In essa vi sono i mezzi con cui opera lo Spirito Santo per diffondere le verità che Gesù ha predicato, le virtù che Egli ha esercitato, la grazia che ci ha conquistato.
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L’insegnamento della Liturgia è specialmente contenuto nel Breviario, nel Messale, nel Pontificale, nel Rituale. Qui vi è Gesù Maestro Via, Verità e Vita. Ad esempio abbiamo appena celebrato la festa del Corpus Domini con l’ottava. Specialmente il Messale e il Breviario quanto ci hanno parlato del mistero eucaristico!
Da una parte sono contenute tutte le verità dogmatiche che riguardano l’Eucaristia: presenza reale, Gesù Sacerdote e Vittima, dottrina riguardante la Santa Messa, la Comunione. L’ufficiatura è composta in modo ammirabile da San Tommaso d’Aquino1.
Sono considerate le virtù di Gesù, tratta dell’innocenza, dello stato di grazia che bisogna portare all’altare, delle condizioni di fede, di purezza, d’umiltà; come si deve stare in chiesa, come aver cura dell’Eucaristia, dell’altare, ecc.
In terzo luogo sono descritte le grazie che ci vengono dall’Eucaristia. I frutti della Santa Messa, della Comunione, della Visita. Si viene ad una conclusione: il Paradiso è l’unione perfetta con Dio e l’Eucaristia ne è preparazione e pegno. Di fronte a tali considerazioni sul mistero eucaristico, vi sono istanti in cui l’anima non sa più se si trova sulla terra, tanto sono ammirabili le cose che contempla.
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La Liturgia della terra accompagna l’anima fino alle porte del Cielo. Qui la lascia perché comincia la Liturgia più bella, più perfetta, quella eterna di lassù. Oh, allora quale comunione intima con Dio, quale intimità di vita con la Santissima Trinità!
Sulla terra vi è una Liturgia bellissima, nella maestà dei riti, nella solennità dei canti, nel complesso delle cerimonie ben ordinate. Si sente la bellezza di Dio e la grandezza della nostra religione. Vi sarete trovate in San Pietro per qualche circostanza solenne, oh, che visione di bellezza, di grandiosità! Oro, luci, preghiere, canti, ogni sorta e ogni rappresentanza di persone, di ogni provenienza e dignità, fino al Santo Padre, il dolce Cristo in terra! Che cosa sarà mai allora in Paradiso! Vedremo gli Angeli, i Seniori, i Martiri, i Confessori, le Vergini, i Patriarchi, i Profeti; vedremo la Vergine Santissima, vedremo il Cristo! splendente nelle sue piaghe gloriose, contempleremo la Trinità Santissima e sentiremo cantare l’eterno: Sanctus, Sanctus, Sanctus!1
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Voi dovreste stampare e diffondere i libri della santa Liturgia. Tali libri sono proprietà della Chiesa e per stamparli non bastano i visti ordinari.
Non vi confonderete con l’apostolato delle Figlie di San Paolo e non le priverete del loro campo.
Il lavoro che dovete fare è immenso e inconfondibile. Se riusciste, ad esempio, ad illustrare ogni festività, portandone la relativa dottrina, le virtù che ne sono ornamento, i mezzi di grazia che si possono trovare!
Lavoro artistico, liturgico, diffusione dell’insegnamento della Chiesa circa i sacramenti, i sacramentali, le consacrazioni, le benedizioni, ecc. Avere una moltitudine di foglietti di opuscoli, di libri, che divulghino la conoscenza dell’Eucaristia; interpretare la Chiesa nel suo intendimento e diffonderne la vita. Della Chiesa voi dovete essere l’anima per possederne e comunicarne la vita. Non temete, il campo è inconfondibile. Non si tratta per voi, di romanzi, di novellette, o di altre cose del genere, è una parte solamente sacra la vostra, riservata a voi. Entrate in maniera ineffabile a porgere la vostra collaborazione.
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Nelle vostre chiese dovranno essere molto belle le funzioni; bene eseguiti i canti; ben recitate le preghiere. Provatevi a penetrare il senso del Breviario e a recitarlo bene; prima provate a intenderlo nella lingua volgare. Pregate col messalino; Messe bene ascoltate; quella che ordinariamente si chiama Messa liturgica, deve fare un bel passo avanti. Capire bene tutto il Rituale; accompagnare l’amministrazione dei sacramenti con intelligenza e pietà da Discepola. Capire bene e fare bene il segno della croce, in modo da edificare; bene compiere tutte le cerimonie che vi spettano, anche le più piccole e meno visibili.
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Dedicatevi alle opere più grandi, come la costruzione delle chiese.
Vedete che sostanzialmente fin qui avete esercitato il vostro apostolato. Voi siete state docilissime nelle mani di Dio ed io posso testimoniare davanti a Lui che siete state davvero fedeli a quello che vi è stato chiesto, anche quando fu più faticoso e doloroso. Per la costruzione delle chiese di San Paolo e del Divin Maestro, molto ci è venuto da voi. Così ora per la costruzione della chiesa Regina Apostolorum1.
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Il campo liturgico è vostro. Dedicatevi al ricamo, alla pittura, alla scultura e progredite. Oh, se aveste delle bravi pittrici, delle brave scultrici; se aveste di quelle che avanzano negli studi, qualche suora ingegnere, architetta, che sa disegnare, costruire.
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Il commento che si può fare su ciò alle Costituzioni è vastissimo. Voi lo farete tale con la vita e nella pratica.
Producete, avanzate, progredite. Non vi dico di far subito molte cose, ma portar avanti bene, quelle già avviate. Produrre e diffondere.
Campo immenso come è immenso il campo delle vocazioni, della cooperazione al ministero del Sacerdote. Chiamate pure delle vocazioni, pregate il padrone della messe perché: «la messe è molta ma gli operai sono pochi»1.
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* Cf la nota della meditazione n. 18, pag. 93.

1 Cf Rm 1,20.

1 Bar 3,38.

2 Cf Eb 1,1-2.

1 Cf Gv 16,13-14.

1 S. TOMMASO D’AQUINO (1225-1274), Dottore della Chiesa.

1 Cf Is 6,3.

1 Sono le chiese a s. Paolo apostolo e a Gesù Maestro, in Alba (Cuneo) e alla Regina degli Apostoli, a Roma.

1 Lc 10,2.