Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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8. «ROGATE DOMINUM MESSIS»

Roma, 24 gennaio 1947*


Credo che nelle preghiere della giornata di oggi, metterete tutte le intenzioni del Signor Maestro1. Egli vi ha fatto e vi fa molto del bene, in varie maniere.
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Sul San Paolo1, circolare interna della Pia Società San Paolo, avevo scritto che ogni Sacerdote lavorasse attorno alle Discepole ed ognuno trovasse una Pia Discepola, la quale ardesse come una candela accesa per tutta la Congregazione2. Fra le altre lettere pervenutemi ne ho ricevuta una che mi ha recato grande piacere: Intendiamo lavorare per il bene delle Pie Discepole, prestiamo loro servizio religioso ed aiuto per le vocazioni, desideriamo che abbiano presto la loro casa....
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Dopo la Comunione consideratevi come la Vergine dopo l’Annunciazione, la Vergine che ha detto il suo 1 e porta con sé Gesù benedetto, nascosto per nove mesi nel suo seno verginale. Che cosa fa Maria? Ella porta Gesù a Giovanni, ed egli è santificato; ad Elisabetta, ed essa è ripiena di Spirito Santo; a Zaccaria, ed egli riacquista la favella. Con Gesù nascosto nel suo seno, Maria esce nel davvero magnifico cantico Magnificat anima mea Dominum!2.
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Pregate perché i protestanti, gli scismatici, i quali sono numerosissimi, riprendano il culto alla Madonna. L’hanno dimenticata e dimenticandola sono caduti nell’eresia e non ritrovano la via del ritorno. Con la Madonna invece ritorneranno sicuramente a Gesù.
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Altra intenzione, e per questa offrirete le preghiere di 6 anni: la costruzione della vostra casa centrale a cui bisogna mettere mano prestissimo1. Perché questa vostra casa sia costruita presto; e secondo i vostri bisogni; perché sia pagata; abitata degnamente; perché sia santificata con le vostre virtù. Voi non la decorerete di marmi, di pietre preziose; ma la ornerete con la vostra vita religiosa; la vostra silenziosità; e la riempirete di canti, di virtù, di meriti. Al medesimo scopo offrirete la recita del Piccolo Ufficio2.
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Vi ho già enumerato i vari doveri vostri, i vostri uffici e quello tanto nobile: divenire Madri del Sacerdozio. Osservate e vedrete come nel mondo tutti gli Istituti abbiano fini santissimi, ma non ne troverete uno bello come questo: promuovere le vocazioni sacerdotali, dare alla Chiesa tanti e santi Sacerdoti, Apostoli, Missionari, Predicatori, Confessori, Maestri! Pio X1 la chiamava «l’opera delle opere».
La Pia Discepola ha speciale relazione col Sacerdote e deve ottenere:
1. Che ci sia.
2. Che sia sostenuto in vita, nell’esercizio del suo ministero.
3. Che sia suffragato dopo morte.
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È in corso il processo di canonizzazione di una donna del Brasile: Donna Zelia1. Fu sposa ad un uomo che condivideva in parte i suoi sentimenti, fu madre di numerosi figli. Ella faceva ogni giorno fedelmente un’ora di Adorazione, per i Sacerdoti, e specialmente perché Sacerdoti vi fossero tra i suoi figli. Il Signore la premiò. Ebbe sei figlie Suore; tre Sacerdoti: uno Gesuita, uno Lazzarista, uno Francescano. Mancandole con la morte il marito, essa stessa si fece Suora del Santissimo Sacramento, adoratrice, onde essere una candela accesa per i suoi figli e per tutti i Sacerdoti. Morì nel 1917.
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Desidero che abbiate la carta geografica, rappresentante le varie nazioni del mondo, e che su ogni nazione scriviate il numero dei Sacerdoti che vi sono. Oh, vedreste lo spettacolo che desta compassione: il diavolo regna! Ad esempio, in Cina, in alcune regioni estese come il Piemonte, vi è talora un solo Sacerdote! Ed allora? Oh, non si verifichi la parola diabolica: «Ti darò tutti i regni della terra, se prostrato mi adorerai...»1. Quanta gente che non conosce Gesù, la Chiesa, i Sacerdoti, la Redenzione! Capite che cosa vuol dire: mai una Messa, un battesimo, una confessione; mai un Sacerdote ad assistere i morenti. E dove va a finire tutta questa gente?
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Imitate Donna Zelia: davanti al Santissimo Sacramento pregate perché si moltiplichino i Sacerdoti. Per avere la speranza di buoni frutti bisognerebbe avere almeno 2 milioni di Sacerdoti, ed invece essi sono appena 400.000. Bisogna ottenere ancora 1 milione e 600.000.
Ecco un’altra intenzione che volevo raccomandarvi.
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Il diavolo per disprezzo, per impedire il bene, ha gettato questa voce: Siete le serve dei preti. Non è vero. Voi siete come la Madonna, siete le Ancillae Domini. La Vergine benedetta con le sue preghiere, lacrime, gemiti, invocazioni, accelerò l’Incarnazione del Verbo Divino, fece scoccare l’ora della salvezza. Pensate quella bambinetta concepita senza macchia, come pregava bene nella sua cullina; pensatela al tempio; mirate quella fanciulla che pregava Iddio, affinché si aprissero i cieli: Rorate coeli desuper, et nubes pluant Iustum... aperiatur terra et germinet Salvatorem...1. Ella così pregando ottenne che si accelerasse l’Incarnazione del Verbo.
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Questo è il vostro ufficio: pregare per i Sacerdoti, ottenere Sacerdoti al mondo; seminari ben stabiliti; cura dei Vocazionari! formazione degna. Ottenere santi Sacerdoti! «Pregate, dunque, il Padrone della messe, perché mandi buoni operai alla sua messe»1. È un consiglio divino a cui voi siete impegnate. I primi consigli evangelici sono: povertà, castità, obbedienza, ed a questi siete chiamate, ma ve ne sono altri che richiedono il vostro impegno. Uno dei principali è questo: Rogate Dominum messis...2
Una potrà lavorare in refettorio, l’altra in sartoria, la terza in altro ufficio ancora, ma l’importante è che tutto sia reso preghiera per i Sacerdoti, in qualsiasi luogo od ufficio si operi: tutte per la medesima intenzione. Rendete sensibile tale intenzione che per voi deve essere dominante. Preparatevi dei foglietti, studiate qualche industria, portate sul cuore qualche cosa che possa dirvi: Ecco la mia missione! E nessun’altra supera questa.
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Siete capaci di molto ringraziare il Signore per questo ufficio che vi ha dato? Ringraziatelo tanto, ponetevi nell’ atteggiamento in cui Maria Santissima si è posta davanti all’Angelo, ed ha detto: Ecce ancilla Domini...1: «Io sono l’ancella del Signore». Voglio adempiere la sua parola. Sono persuaso che se sarete fervorose, ogni Pia Discepola otterrà un Sacerdote e anche più. Unitevi assieme, ed abbiate quest’ambizione: dare Sacerdoti al mondo! Non concedetevi riposo, ma lavorate sempre a questo scopo: Sacerdoti, Sacerdoti! Quando avrete sacrifici da compiere, rinunce d’accettare, ricordate: per ottenere Sacerdoti alla Chiesa, per ottenere predicatori, confessori, maestri santi, scrittori illuminati.
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Oh, entrate nel Cuore di Gesù! Possedetene le intenzioni, fate vostri i suoi desideri ed i suoi interessi. Egli dice: Venite ad me omnes... et ego reficiam vos1. Gregge disperso, senza pastore, errori che dominano, diavolo che viene adorato, gente che cammina verso la perdizione.
Occorrono Sacerdoti, Sacerdoti che battezzino, che predichino, che scrivano, che confessino. Abbiate fede nella vostra preghiera, perché essendo questo il vostro ministero, voi siete più efficaci ad ottenere.
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* Cf la nota della 1ª meditazione, pag. 15.

1 Il Fondatore esorta a mettere le intenzioni del Signor Maestro nel giorno del suo onomastico: S. Timoteo, allora al 24 gennaio.

1 La circolare interna “San Paolo” si può fare risalire al 10.10.1934.

2 Fin dall’inizio del 1924, si scrissero numerosissime lettere circolari con la firma del sacerdote G. Alberione per fare conoscere il nuovo Istituto delle Pie Discepole, e ogni vocazione al nuovo Istituto veniva presentata come una candela vivente. Cf BARBERO G., Giacomo Alberione: un uomo - un’idea, (Roma 1988), pp. 38-40.

1 Cf Lc 1,26-38.

2 Cf Lc 1,39-80.

1 Allusione alla necessità per le Pie Discepole di una casa propria, che venne iniziata nel 1947, ad Alba (Cuneo).

2 Piccolo Ufficio Don Alberione aveva introdotto per le Pie Discepole la recita del Piccolo Ufficio della Madonna, in preparazione a una successiva recita del Breviario.

1 S. PIO X, il Papa dell’Eucaristia (eletto il 4.10.1903 muore il 20.8.1914). La data della sua morte corrisponde alla data di nascita della Società San Paolo.

1 Donna Zelia, una edificante figura di sposa e madre brasiliana, di cui nel tempo si parlava con frequenza.

1 Cf Mt 4,9.

1 Is 45,8.

1 Lc 10,2.

2 Ibidem.

1 Lc 1,38.

1 Mt 11,28.