si denominano «Angelo» ed hanno per simbolo un Angelo.
E invero compiono appunto quell’opera di presenza prolungata, silenziosa, dolcemente insinuante senza pretese come il buon angelo custode. Chi scrive poi non ha che una comunicazione anonima e insensibile con chi legge mentre gli angeli di chi scrive e di chi legge possono con estrema facilità mettersi in comunicazione e preparare un terreno adatto per una parte e una semente appropriata per l’altra.
L’apostolato stampa non è che la continuazione dell’Evangelizzazione incominciata dal Divin Maestro: è l’esecuzione del comando: «
Andate nel mondo universo e predicate il Vangelo ad ogni creatura…». Il Divin Maestro è l’ispiratore, è quegli che dà l’incremento, che dà la vita al seme e lo fa germogliare; che sostiene e guida il seminatore evangelico. Gli è consacrato il primo Venerdì colla Comunione riparatrice, la Comunione dei nove venerdì, e spiegazione dell’intenzione dell’apostolato della preghiera.
Il sabato è dedicato a Maria. Gli Apostoli furono consegnati a questa Madre e devono ad essa la fecondità del loro apostolato. Maria è Regina degli Apostoli, ed è anche Regina della Buona Stampa poiché tutti gli scrittori sacri le hanno consacrate le più belle pagine! Le più dolci espressioni, come la letteratura, anche profana, e le arti affini hanno creato per Lei i più bei capolavori: Si spiega la perfetta divozione secondo il beato Grignon de Monfort.
Nella nuova Chiesa vi saranno gli altari relativi alle varie divozioni, per cui potranno acquistare molto in solennità e in devozione, anche pel fatto che tutta la comunità potrà prendervi parte insieme.
I Cooperatori potrebbero seguire la Casa in queste pratiche, essendo anch’essi della stessa famiglia ed avendo gli stessi Protettori.
È un’occasione per ritrovarci molto vicini in spirito e per cominciare a realizzare qui in terra quell’unione, tra noi e con i nostri Protettori, che deve perpetuarsi in cielo.
NOTIZIETTE MENSILI
Novello Suddiacono
Il Ch.co Boano, che da anni e con pazienza prodiga le sue cure amorose per educare i giovani della Casa ha fatto il primo passo verso il sacerdozio ricevendo il Suddiaconato dalle mani di S. Ecc. Mons. Re Vescovo di Alba.
Al nuovo ordinato che presto speriamo di vedere salire l’altare le nostre congratulazioni colla promessa di ricordarlo ogni giorno al Signore onde lo Spirito Santo abbia a scendere su di lui con abbondanza di grazie.
Nuovi Paolini e Servi di Maria
Ad esercizi spirituali ultimati nella nostra Cappellina si fecero due commoventi funzioncine. Nella prima furono 11 giovani i quali dopo aver dato l’addio al mondo si sono donati al Signore coi voti di castità, obbedienza, povertà e fedeltà al Romano Pontefice promettendo di lavorare per tutta la vita nel campo della Stampa Buona. Colla seconda altri giovani entrarono nel noviziato: è il primo passo verso la casa, verso nostro Signore, questi giovani si chiamano Servi di Maria perché consacrati in modo speciale alla S.ta Madonna e perché la Madonna deve fare loro da Madre e consigliera.
La festa del Signor Teologo
Quest’anno non la si doveva fare perché… l’aveva detto il Teologo stesso in tono da non ammettere replica; e infatti, siccome si era in tempo di esercizi, tutti, grandi e piccoli, ubbidirono perfettamente fino alla sera del sabato 30 luglio in cui quando il Papà uscì da cena e nulla s’immaginava, si trovò improvvisamente circondato da tutta la piccola famiglia che, sbucava dai sotterranei della Chiesa nuova, con evviva, applausi, lettere, doni, si dichiarò sciolta da ogni obbligo di obbedienza.
Il povero Signor Teologo fu addirittura sollevato da terra dai più arditi e portato in trionfo fra applausi nutritissimi ed interminabili.
Anche la Casa di Roma volle essere complice di questo reato di ammutinamento ed il piccolo Elia (pur non essendo profeta) disse al Papà i sentimenti di amore e di riconoscenza dei fratelli dell’Urbe.
Il Signor Teologo non stette a protestare perché le proteste non sarebbero state sentite: ringraziò, diede belle notizie e raccomandò di mettere in pratica i propositi fatti.
Al mattino seguente Messa del Festeggiato nella nuova Chiesa con discorso di circostanza. E poi festa tutto il giorno, da tutti e dappertutto, anche... a tavola.
I doni: tridui di SS. Messe e Comunioni; un ricchissimo calice, una pianeta, dono di pie persone; un bell’abito nuovo offerto dalla Sig. Dentis di Torino… come compenso di quello che indossava quella sera il quale, a causa di quell’assalto generale, non fu poco malconcio e sciupato.
Non è il caso di dire che il Signor Teologo perdonò
toto corde la disubbidienza comune; disse però che questa
doveva essere l’ultima festa che si faceva a lui… ed un birichino rispose subito a mezza voce: fino a S. Giacomo del 1928…
Il che dimostra come non ci sia poi tanta buona volontà di ubbidire a certi comandi.