Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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ANNO IX. N. 8 Bollettino Mensile, 20 Agosto 1927 – Conto Corrente Postale

UNIONE COOPERATORI
BUONA STAMPA


Opus fac Evangelistae
(II Tim. IV, 5)



Alba – Scuola Tipografica della Pia Società S. Paolo – Alba


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METRI DI MURATURA PER LA CHIESA A S. PAOLO




L’offerta di S. M. la Regina

S. M. la Regina alla quale si era fatta richiesta di un oggetto per il banco di beneficenza pro tempio a S. Paolo scrive per mezzo del suo Gentiluomo di Corte:
Rev.mo Sig. Direttore,
«Ho il piacere di comunicarle che in adesione alla di lei domanda sono state destinate Lire cinquecento quale contributo di S. M. la Regina pro erigendo Tempio di S. Paolo.
Gradisca gli atti della mia distinta stima.

Gentiluomo di Corte
Duca Ciro di Torrecusa


La preziosa offerta dell’augusta Regina sia spinta di incitamento a quanti amici non ebbero ancora comodità di portare il loro contributo per il tempio a S. Paolo, che con celerità sorprendente va innalzandosi sopra i palazzi della casa per tutto dominare.

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OPERA DELLE DUEMILA MESSE
PER I NOSTRI COOPERATORI E BENEFATTORI



I Cooperatori si costruiscono la loro Chiesa a S. Paolo

L’opera delle duemila Messe in quest’anno ha preso un consolante sviluppo. È la gara di Amici della casa, di Zelatori e di Zelatrici per raggiungere presto e prima la meta: ossia 50 ascritti all’opera delle due mila messe.
Chi già raggiunse il sospirato numero scrive con soddisfazione e ringrazia S. Paolo dell’aiuto ricevuto: altri manifestano la speranza di riuscire presto. Dappertutto ferve il lavoro e la propaganda.
I Cooperatori, gli zelatori e le zelatrici sappiano che tutte le loro offerte raccolte quest’anno sono devolute per la costruzione del Tempio a S. Paolo ad Alba.


Eccellenza della Messa e modo di ben ascoltarla


La S. Messa è il solo ed unico sacrificio che abbia la nostra cristiana religione, sacrificio però così grande e perfetto, che diventarono come niente i sacrifizii di Abele, di Noè, di Abramo e di Mosè. Poiché in questi si offerivano cose terrene, di poco valore; e se avevano qualche merito presso Dio non lo era che in virtù della fede che il popolo aveva nel futuro Messia; mentre invece nella S. Messa si offre una vittima divina, di valore infinito, degna d’un Dio infinito: Gesù Cr., vero Dio e vero uomo, è appunto quegli, che nella S. Messa si sacrifica in un modo miracoloso, rinnovandovi il sacrificio della Croce, senza visibile spargimento di sangue.
La S. Messa vien a ragione detta tesoro; perché noi veniamo a soddisfare ai quattro debiti, che abbiamo verso Dio: 1° Si offre a Dio il sacrificio della Messa in ricognizione del suo sovrano dominio su tutte le cose, ed il cristiano viene qui a soddisfare al primo dovere che ha di lodare Iddio e di onorare l’infinita di lui maestà, degna d’infinito onore e di infinite lodi. 2° Nella Santa Messa si soddisfa al debito che abbiamo di essere grati e riconoscenti a Dio per i grandi beni che egli ci ha dati e ci dà continuamente; ed è Gesù Cristo stesso che a nostro luogo ringrazia l’Eterno suo Padre dei benefizii, che sì abbondantemente concede a noi sue creature. 3° Nel sacrificio della S. Messa, Gesù Cristo offre se stesso al Divin Padre per ottenere a noi il perdono dei nostri peccati e farci rientrare in grazia con lui; e così noi per mezzo di Gesù, vittima di propiziazione, veniamo a soddisfare al debito che abbiamo con Dio pei nostri peccati, ed anche efficacemente sollevare dalle pene del Purgatorio le anime dei nostri cari defunti. 4° Infine nella S. Messa è ancora il nostro caro Gesù, che rinnovando il sacrificio del Calvario, viene ad ottenerci da Dio tutte le grazie e gli aiuti di cui abbisognamo, e così supplisce all’insufficienza nostra dimandando per noi a Dio quanto ci abbisogna per l’eterna salute.
Tutto questo deve farci concepire un’altissima idea dell’eccellenza e dignità della S. Messa ed animarci a ben ascoltarla, poiché allora saranno innumerevoli e meravigliosi i vantaggi che ricaveremo; e per lo contrario con assistervi volontariamente distratti, senza raccoglimento e senza divozione rinnoveremmo, per quanto è da noi, gli scherni e i maltrattamenti sofferti dal Divin Redentore sul Calvario, e faremmo
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gran disonore alla nostra religione. Epperò assistiamo, e sovente, a sì gran sacrificio con tutta divozione ed a ginocchia piegate, salvo quando si leggono i due Vangeli, nelle Messe solenni quando si canta il Gloria e il Credo.
Deh! si ravvivi ancora la nostra fede per riguardare nella persona del sacerdote lo stesso Gesù Cristo, della cui passione porta le insegne in tutto ciò che lo circonda. I Santi tanto erano compresi dell’eccellenza di sì augusto mistero di nostra religione, che si stimavano ben felici, quando potevano ascoltare una e più Messe al giorno; ed oh! come anche credevansi onorati, quando loro riusciva di servire la S. Messa, che questo è l’ufficio degli Angeli; così vediamo che S. Luigi re di Francia, San Tommaso d’Aquino e S. Vincenzo de' Paoli anche all’età di 84 anni, serviva sovente la Messa, con faccia tutta raggiante di gioia unendosi in tal modo al numero infinito di Angeli che circondavano l’Altare in tempo del S. Sacrificio, come li ebbe a vedere realmente S. Nilo, monaco d’Oriente.
Ah! Intendiamola ben bene che la ragione di tanta misericordia del Signore verso di noi si è appunto la santa Messa, in cui si offerisce a Dio il nostro caro e amato Gesù. Ecco il sole di santa Chiesa, che caccia via le nuvole e rasserena il Cielo; ecco l’arco Celeste che ci spiega l’alleanza e la pace che Iddio vuole che ci sia tra Lui e noi. Ben adunque si può dire che, se non vi fosse la S. Messa il mondo a quest’ora sarebbe sprofondato a causa di tanti peccati ed iniquità che inondano e coprono la faccia della terra; è la S. Messa che trattiene il braccio di Dio, il quale vorrebbe castigare noi miserabili peccatori, ed è per questo che noi dobbiamo aver grande stima ed apprezzare molto il ricco tesoro che è la S. Messa. Deve infine ognuno di noi sapere che, per ascoltare santamente e con frutto la S. Messa, il miglior modo è meditare la passione di Cristo. Chi vuol crescere, così parla San Bonaventura, di virtù in virtù, di grazia in grazia, mediti la passione del nostro Divin Redentore; il Crocifisso meditato è il libro dei Santi.

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ANNO IX N. 8 – 20 agosto 1927 – Conto Corrente Postale


UNIONE COOPERATORI
BUONA STAMPA



SAN PAOLO E LO SPIRITO PAOLINO




Da «Il Carroccio»

Incatenato S. Paolo – ambasciatore di Cristo – consiglia ai suoi figli lontani: «Siate allegri sempre»
C’era in quell’ammonimento il riflesso della letizia giovanile che nasce dal sentimento religioso e ricrea l’anima, anche dei vecchi, degli ammalati, degli oppressi, le fontane della gioia.
Nelle quattordici epistole dell’Apostolo infaticabile arde una febbre di giovinezza; egli ha fame d’anime; e le cerca percorrendo a piedi, tratto dal suo amore per Cristo, attraverso la Palestina, la Siria, la Panfilia, l’Arcipelago, la Cilicia, la Galazia, la Misia, Troade, l’Acaia, la Macedonia…
Lo prendono a sassate, lo fustigano, lo incarcerano, lo vilipendono, lo aggrediscono; ma lui, sopra le aggressioni della sua carne frale, dirizza l’anima gioiosa e impetuosa; e va innanzi… in Arabia, in Tracia, in Pisidia, nell’Illirico, in Italia, in Spagna, e – chissà? – sino in Inghilterra. Viaggi che oggi sono ardui anche con veicoli a motore, a scoppio, e che lui faceva a piedi, più volte, lavorando, per guadagnarsi il pane e non essere a carico di nessuno, sempre sospinto dalla forza interiore, che gli nasceva dall’aver vuotata la sua vita di sé stesso, e averla ricolmata di Cristo
«Non io vivo, ma Cristo vive in me…».
Lo sapeva: e questa coscienza non toglieva nulla alla sua umiltà, anzi le dava un risalto vivido; ma nello stesso tempo imprimeva alla sua parola e al suo stile un impeto ed una suggestione di tuono, con crudezza e ironia, sarcasmo, impressioni brucianti, ma soprattutto con la luminosità d’una carità unica, che sapeva farlo tutto a tutti, ilare coi contenti, mesto coi tristi.


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Nell’assorbirsi in Cristo, colse i misteri più profondi nelle sue Epistole, dense di luce e di oscurità avvivate da una immaginazione originale balenante accumulando in esse – a quanto ebbe a dire uno che se ne intendeva: S. Tommaso D’Aquino – tutta la teologia.
Da venti secoli l’umanità credente si nutre di essa, traendone energia di giovinezza, per la lotta e per l’edificazione, per la mente e per il sentimento. Quest’Uomo prodigioso effuse per venti anni la sua carità bruciante a mezzo impero romano, dall’oriente all’occidente; e dopo essersi riposato nel martirio, seguita a riverberare sulla società che faticosamente si conquista la sua meta di perfezione, torrenti di salute morale e di insegnamento religioso.
La letteratura cristiana – dai Padri
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Apostolici del primo secolo agli scrittori contemporanei – attinge alle lettere potenti dell’Uomo che introdusse, con un più veemente sforzo, tutta la Gentilità, cioè i nostri avi e noi stessi, nel recinto del cristianesimo, vi attinge idee e potenza.
Egli insegna la forza e la carità: insegna soprattutto a sottomettere la carne allo spirito. La lettera allo spirito la materia allo spirito.


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« Non erubesco Evangelium : non arrossisco dell’Evangelo». Ecco il monito che lega alla nostra fiacchezza di epigoni.
«Il peccato è morte, in Cristo è la vita». Questo è un altro motivo assiduo delle sue esortazioni: ed è di tale bellezza ed evidenza che folgora ed incenera tutta la retorica neoclassica, da cui furono esplose per più anni, contro il cristianesimo, accuse di mortificare i valori dell’esistenza.
S. Paolo anzi celebra i doveri verso il corpo stesso, perché, puro e sano diventi e si rispetti come il tempio dello Spirito Santo; quando invece fuori del cattolicesimo esso è, troppo spesso, considerato e adibito come un collettore e peggio.
«Liberati dal peccato, siete venuti servi della giustizia... Come deste le vostre membra a servire all’immondezza e all’iniquità, così date adesso le vostre membra a servire alla Giustizia, per la santificazione».
«La saggezza della carne è morte; la saggezza dello spirito è vita e pace».
Su questo capovolgimento di valori è incardinata la rivoluzione spirituale dell’Evangelo, che vuol fare nel mondo – sistema intestinale – un’esperienza di giustizia – sistema spirituale.
«Io vi scongiuro, o fratelli, per la misericordia, che presentiate i corpi vostri, ostia viva, santa gradita a Dio: questo è razionale culto vostro…».
Perciò amava i giovani, nei quali voleva formare una coscienza rigida e lieta, aperta a Dio come tempio; e le sue raccomandazioni più sollecite vanno a Timoteo, un paolino ardente, ma talora inesperto, a cui dà il nome ambito di «figlio». In una lettera, tenera e vivace, gli ricapitola i doveri morali e religiosi; e poi gli dice:
«Comanda queste cose e insegnale». «Nessuno disprezzi la tua giovinezza: ma sii modello ai fedeli nel parlare, nel conversare, nella carità e nella fede…».
Una giovinezza così fatta oltrepassa gli anni. È uno dei più suggestivi richiami di S. Paolo; elemento di forza e di bellezza, ma di genere nuovo: «Combatti la buona battaglia della Fede, rapisci (capite: rapisci ) la vita eterna per la quale sei stato chiamato, e ne hai fatto buona confessione in presenza a molti testimoni».
Una battaglia in cui siamo singolarmente e quotidianamente ingaggiati.


Date alla Chiesa
un Sacerdote della Buona Stampa


Ogni mese nuove madrine e nuovi padrini. Deo gratias! I giovani ed i chierici beneficati innalzano quotidianamente preghiere al Signore per i loro benefattori; per loro sarà pure la 1.a Messa che celebreranno.
Lasciarsi un sacerdote che prega, un sacerdote che confessa, che battezza, che distribuisce la comunione, qual tesoro più prezioso! Qual cumulo di meriti per il cielo e qual gloria per il Padre Celeste!
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SAN PAOLO

Apparizione del Signore – Conversione di
Saulo – Suo rigoroso digiuno

Il viaggiare di quei tempi era scabroso e lungo: perocché, privi di comode strade e di quei mezzi che la scienza ci ha donato per diminuire le distanze, era necessità di servirsi di cavalcature, ovvero percorrere a piedi le distanze interposte tra una città e l’altra; e siccome Damasco trovavasi ben lontana da Gerusalemme, così richiedevasi alquanti giorni di cammino prima di giungervi. Saulo pertanto, partito da Gerusalemme, come è da congetturarsi, pervenne, dopo qualche giorno di viaggio, e verso l’ora sesta, vale a dire circa il mezzodì, ad un miglio e mezzo lontano dalla desiata città. Ma quando egli nel maggior bollore del suo odio, col veleno nel cuore e con le armi alla mano, non spirava altro che sangue e strage dei seguaci di Gesù, una luce suprema gli sfolgora d’intorno, e questa luce più splendente del sole sì lo investe ed abbaglia da farlo stramazzare in sulla terra.
In questo ecco una voce che dall’alto gli grida: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?». Scosso da tali parole, conobbe all’istante la maestà e la gravità del sovrano celeste, che parla a un suddito ribelle e superbo, da lui voluto umiliare e confondere; quindi pieno di timore risponde: «E chi sei tu, o Signore?». Ed egli: «Io sono Gesù che tu perseguiti: è dura cosa per te ricalcitrare contro lo stimolo». Saulo, all’udire quel nome, autore della tanto detestata religione, l’oggetto del suo implacabile odio, tremante esclama: «Signore, cosa volete che io faccia?». Ed il Signore a lui: «Levati su, entra in città ed ivi ti sarà detto quello che tu debba fare». Mirabile portento della grazia che cangia i cuori degli uomini da lupi feroci in mitissimi agnelli! Sola frase, Io sono Gesù , fu come un dardo onnipotente, dal quale ferito il cuore di Saulo, ne cambiò tutti i suoi sentimenti, lo fece un altro uomo e gl’ispirò quell’umile disposizione di sottomettersi alla volontà di Dio, e divenire così da feroce persecutore della Chiesa, apostolo magnanimo, e predicatore massimo del suo Vangelo. Portento meraviglioso della grazia! Essa lo prostrò nel loto della terra, facendogli ivi lasciare i vizi che da questa hanno fonte; ed innalzandolo alle supreme regioni del cielo, mentre lo rinnovellò in altro uomo, gli fece apprendere, senza maestro e senza studio, la più sublime lezione espressa poi dall’evangelista di Patos: «Nel principio era il Verbo, e il Verbo era appresso Dio». Miracolo portentoso onde la Chiesa di Gesù Cristo va altera e giuliva, e rivolta alle generazioni tutte, mentre fa loro vedere la maestosa figura di questo uomo risplendere in mezzo ai secoli futuri, esclama: se altri miracoli a registrare non avessi nei fasti delle mie vittorie che solo la conversione di Saulo, basterebbe a farmi appellare divina.
I compagni di viaggio intanto, esterefatti ancor essi da quella insolita luce, sbalorditi, se ne stavano ed attoniti, e niuno vedendo, né ascoltando altra voce che quella di Saulo, con grande timore attendevano lo svolgimento di un caso così strano.
Ritornata la calma, Saulo si alza da terra, tenta con lo sguardo vedere dove esso trovavasi. Ma indarno: le sue pupille, quantunque aperte, nulla vedevano, e come se fossero restate abbagliate dallo sfolgorante splendore, sembravagli trovarsi in una profonda notte, quantunque il miracolo fosse accaduto nel pieno mezzodì. Quindi barcollando
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stende le mani ai suoi spaventati compagni, dai quali menato, entrò in Damasco, facendosi condurre in casa di un certo Giuda, dimorante nella via chiamata Diritta, presso del quale credesi fosse solito albergare quando si portava in questa città. Quivi stette tre giorni e tre notti senza bere e mangiare, applicato solo in una continua fervorosa preghiera.
Così stando, nel tempo che Saulo, accecato negli occhi del corpo non vedeva la luce del sole materiale, si aprirono a lui gli occhi dell’anima per i quali scorgendo i mali da lui commessi contro le membra di Gesù Cristo amaramente ne pianse.
Nondimeno in questi tre giorni del suo rigoroso digiuno, non solo venne consolato dal Signore con mostrargli in ispirito l’uomo dal quale per l’imposizione delle mani gli sarebbe ridonata la facoltà visiva, ma vennegli insegnato, per immediata divina rivelazione, il Vangelo, che cominciò a predicare con massimo fervore, appena ebbe ricevuto il battesimo.
In questa occasione, quantunque alcuni nemici del nome cristiano abbiano fatto ogni sforzo per negare la reale apparizione dell’umanità santissima di Gesù Cristo al futuro apostolo delle genti, adducendo che l’ardore troppo vivo del sole sotto un clima orientale, e lo stato di esaltazione nel quale trovavasi Saulo, di non altro anelante che della morte dei discepoli di Cristo, fossero in lui le cause produttive di un’allucinazione e di una turbazione mentale, per cui si credette battuto e rovesciato sul suolo da quel medesimo contro del quale erasi posto in ostinata lotta; nondimeno questi cavilli s’infrangono da loro stessi dinanzi ai fatti narrati dai contemporanei, e dell’istesso protagonista ripetuti per molti anni infino alla morte.
Lo troviamo, in primo luogo allorquando Anania, andato a visitare Saulo ancor cieco per restituirgli la vista gli dice che viene a lui mandato da quel Gesù apparsogli nella strada; in secondo luogo lo abbiamo dalla narrazione fatta da Barnaba agli apostoli per fare ammettere Saulo nel numero dei fedeli convertiti; e finalmente, scrivendo l’apostolo ai Corinti, dice loro: «Non sono io apostolo? Non ho io veduto nostro Signore Gesù Cristo?». Dalle quali asserzioni resta indubitato che Saulo nella via di Damasco vedesse l’Umanità gloriosa del Redentore.
La qual vista restatagli impressa nell’animo, durò per tutto il corso del suo vivere, e gli servì come punto di partenza e di appoggio nei suoi evangelici travagli, gli fu come pensiero confortante nelle difficoltà e nei pericoli e, da questa animato, si sentì capace di annunziare la fede di Cristo fino agli estremi confini del mondo. Esempio giammai in appresso veduto né giammai in altro verificato.

(Continua)


«Parola del Signore illustrata»

È una piccola (ma che in seguito dovrà diventare grande) collezione di cartoline bibliche illustrate , che ha per iscopo di illustrare, diffondere, popolarizzare e difendere la Parola santa di Dio, contenuta nella Sacra Bibbia.
È uscita
la serie «Storia Sacra» di 24 cartoline, belle, attraenti; costa solo L. 3, franco il porto.
È in corso di stampa
la serie «Vangelo» che avrà 36 cartoline, artistiche, tutte fotografie di quadri sacri e celebri. Costa solo L. 4,50, franco il porto.
Siamo sicuri che i nostri carissimi Cooperatori vorranno aiutarci per una rapida e larga diffusione tanto più che è una cosa molto popolare e alla portata anzi in necessità alle volte, di chiunque.
Chiedetele alla Pia Soc. S. Paolo - ALBA (Cuneo) - ROMA, Via Ostiense 75 – TORINO, Via Belfiore 66.

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MESSE GREGORIANE

Sono sempre più apprezzate e stimate dai nostri Cooperatori.
Corsi ricevuti e subito principiati nel mese di luglio, sette.
Ecco con quale gioia una brava figlia intende regalare le 30 Messe Gregoriane alla sua mamma:

Reverendissimo,
Finalmente con l’aiuto del Signore sono riuscita a mettere assieme L. 300 che le invio a mezzo vaglia.
Questa somma che Le mando, desidero sia impiegata per la celebrazione delle SS. Messe Gregoriane (n. 30), per la mia cara mamma. Grazie a Dio, questa vive ancora in ottima salute ma siccome non so, se in avvenire le cose cambieranno, – così faccio ora – quello che forse non potrei allora pel bene dell’anima sua che mi sta tanto a cuore… Ho piacere di farlo in presente.
Ringraziandola Dev.ma». N. N.

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Suprema necessità

I Vescovi della Lombardia in una lettera collettiva uscita in questi giorni scrivono: «Suprema necessità della vita cattolica del popolo è la stampa, oggi più che mai; solo chi sia cieco davanti alla realtà della vita, potrebbe negarlo. E quanto più gravi sono le difficoltà, antiche e nuove, tra le quali la stampa nostra si dibatte, e tanto maggiore deve essere l’impegno del clero per sostenerla, migliorarla, diffonderla sempre più in mezzo ai fedeli.
Nessun Sacerdote presti mai né diretta né indiretta collaborazione ai giornali non cattolici.
Per tutta la regione raccomandiamo caldamente il giornale L’Italia di Milano; e per le singole diocesi la stampa diocesana approvata dai Vescovi. Tutti dovrebbero ricordare che rilevare e lamentare i difetti dei nostri giornali, è troppo facile, ma sostenerli con la collaborazione, coi mezzi materiali e con la diffusione, per aiutare a correggerli, sarebbe assai meglio: ed è semplicemente doveroso per tutti.
Prima di chiudere questo punto importantissimo della Stampa, richiamiamo la vigile attenzione dei parroci, dei direttori di Istituti e degli Assistenti delle Associazioni Cattoliche, massime dei Circoli giovanili, sull’istruzione diramata dalla S. Congregazione del S. Uffizio in data 3 maggio di quest’anno, contro certa letteratura di romanzi, novelle, drammi, commedie e scritti di ogni genere, tutta fatta per sollecitare le passioni sensuali.
Veglino tutti i Sacerdoti, ma specialmente i Parroci, contro la diffusione di questa immonda letteratura e si denunzino ai Vescovi quei libri di tal genere, contro i quali potrebbe essere opportuno qualche atto speciale dell’Autorità Ecclesiastica, per impedirne la diffusione. E poiché ci consta, purtroppo, che in non poche biblioteche scolastiche delle scuole medie pubbliche, si ammettano e si concedono ai giovani alunni di tali scritti, per l’immeritata fama del nome dei loro autori, vorremmo far giungere a tutti i Presidi o Direttori di scuole la nostra accorata preghiera perché eliminassero quelle opere, le quali, pur avendo qualche pregio letterario, avvelenano profondamente gli animi della nostra gioventù».
La vita anteriore è riassunta da N. S. G. C. nelle parole: amerai il Signore Dio tuo con tutta la tua mente, con tutto il tuo cuore, con tutte le tue opere.
Semplici e ampiissime parole.
La figlia ami il Signore con la mente: la fede. È l’istruzione religiosa il fondamento della vita cristiana.

Letteratura mistico-sensuale

I Vescovi dell’Emilia in una lettera spedita in questi giorni ai Parroci, dicono:
Non è difficile che l’impudenza si riaffacci, massime in causa di altra piaga morale già molto estesa, e cioè quella letteratura mistico-sensuale contro cui è stata lanciata testè solenne la condanna del Santo Uffizio. E che ha inoculata nelle menti la persuasione che la vita religiosa si possa adattare alla libertà dei sensi.
La donna inclinata per natura alla religiosità, quando è anche travolta dalla passione, nulla vede di meglio che il mostruoso impasto di carne e di spirito, di sensualità e di pratiche pie, perché si lusinga di poter contentare il suo capriccio senza troppo sentirsi lontana da Dio.
Ricordino tutti che la Chiesa proibisce questi libri e periodici anche quando non li nomina singolarmente, che la loro lettura importa la separazione del disobbediente dalla comunione dei santi.

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« Commettono peccato mortale coloro che senza il dovuto permesso leggono un libro evidentemente immorale, quando anche non sia stato nominatamente condannato dalla Autorità Ecclesiastica.

La Congregazione del Santo Ufficio


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Calendario della moralità

È una nuova, geniale e indovinatissima iniziativa della Pia Società S. Paolo e siamo certi che incontrerà una accoglienza entusiastica presso quanti amano il vero bene degli individui, delle Famiglie e della Società e si occupano di educazione e di apostolato.
Sarà il calendario della moralità che con le sue vignette, dovute al pennello di un vero artista, coi suoi disegni ornamentali, colle massime che riporterà ad ogni foglio vuole contribuire validamente a vincere le seguenti sante battaglie:
1) contro la bestemmia e il turpiloquio
2) contro la moda immodesta e anti-Italiana
3) contro la profanazione del giorno festivo
4) contro il flagello della stampa cattiva
5) contro la piaga dell’acoolismo
Queste sante crociate hanno ormai esteso il loro dominio in ogni lembo di terra italiana e hanno scosso molte coscienze; ormai sono a mille, a mille le mani dei buoni, degli onesti che sradicano dai campi d’Italia la gramigna della moda impudica, della bestemmia brutale e di quanto è causa di rovina e di avvilimento per il popolo italiano.
L’Italia è un popolo civile, anzi l’Italia deve essere maestra di civiltà, perciò vuole ad ogni costo perfezionare i costumi dei suoi abitanti.
La vuole Iddio questa lotta santa di rinnovazione morale e l’ha benedetta per mano augusta del suo santo Vicario; la vuole il Governo Nazionale che vi ha dato la più entusiastica adesione.
A quanti sono uniti e combattono queste sante battaglie, e devono essere tutti gli italiani; ai RR. Parroci, Maestri, Dirigenti di Associazioni, Capi e Direttori di Aziende, Ditte, Istituti, a tutti offriamo il nostro

Calendario della moralità

olandese di grande formato per il 1928. Detto calendario sarà nelle case, nelle scuole, negli Uffici una predica continua, un richiamo quotidiano, un motivo persistente di gioia per chi combatte, di rimorso per chi manca.
Fra giorni saranno i primi fogli di saggio, appena finita l’opera del pittore.
Formato preciso di un foglio cm 40x20, stampa a due colori, caratteri chiari e ben visibili, carta lucida, vignette e massime morali ad ogni mese.
Costerà L. 16 al cento più le spese postali.
Prenotatevi subito! Sarete i primi ad essere accontentati. Propagandate questo calendario: fate opera di italianità e di apostolato.

Il calendario della moralità

deve entrare nel 1928 in ogni famiglia italiana; non deve mancare in tutte le famiglie italiane.
Ciò sarà a maggior gloria di Dio e a decoro della nostra patria.


AGLI EMIGRATI

Continuano a pervenirci in considerevole numero elenchi di ascritti alle due mila Messe, offerte e domande di preghiere da italiani residenti nell’America, nella Francia e perfino nel Giappone e Australia. È la voce del Signore che si fa loro sentire, è il bisogno di preghiera, di aiuti dal Signore, l’affetto alla propria patria. (A parte nel foglio colorato pubblichiamo le loro lettere).
Per tutti noi preghiamo, affinché possiate assieme ai fallaci beni terreni acquistarvi i ben più preziosi beni spirituali. Solo questi vi renderanno felici e contenti in punto di morte, solo questi vi renderanno completamente soddisfatti.
Aiutando la stampa buona, voi vi rendete partecipi di beni innumerevoli, diffondendo l’opera delle due mila Messe concorrete alla costruzione del tempio al grande apostolo, nel quale si faranno per voi Comunioni, visite e si celebreranno Messe.

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Per le Sezioni Parrocchiali
dell’Unione Cooperatori Apostolato-Stampa

A costo di renderci seccanti lo ripetiamo ancora una volta; in tutte le Parrocchie i Cooperatori devono unirsi in Sezione; e lo ripetiamo perché persuasissimi che le Sezioni parrocchiali sono destinate a fare un gran bene e ce lo dimostra l’esperienza.

È facile
La costituzione delle Sezioni è molto facile; i Cooperatori si uniscono e si nominano un capo e ne danno comunicazione al centro dell’Unione presso la Pia Società S. Paolo in Alba. È molto bene quando a capo della Sezione può mettersi il Parroco od un altro Sacerdote, e questo perché l’opera della stampa è opera sacerdotale.
Però non è indispensabile e possono funzionare benissimo da Capi-gruppo i membri delle Società Cattoliche. Per formare la Sezione non è necessario essere in molti, ma bastano quattro, cinque soci; gli altri si aggiungeranno dopo.

È vantaggioso
È cosa assai vantaggiosa che i Cooperatori si uniscano in Sezione; perché così il lavoro che si compie diventa maggiore e più ordinato. In qualsiasi parrocchia dove funziona bene una Sezione Cooperatori diventa facile la diffusione della buona stampa e dopo qualche anno quella parrocchia muta aspetto. La Sezione Cooperatori pensa alla diffusione del Bollettino Parrocchiale, al funzionamento della Biblioteca Circolante, alla distribuzione di giornali buoni.
Tenendosi in relazione con il centro di Alba potrà essere fornita di tutto il materiale occorrente per svolgere il suo lavoro. Un’opera molto buona delle Sezioni Cooperatori è anche quella di favorire ed aiutare con offerte le vocazioni all’Apostolato della Stampa.
La Sezione di Trieste per es. da alcuni anni paga la retta mensile di L. 30 per un Chierico povero della Pia Società S. Paolo.
Nel campo della stampa poi ogni paese ha i suoi bisogni particolari e quindi il lavoro della Sezione può essere molto vario.

Un esempio
A S. Martino Secchia (Modena) vi è una sezione di pochi membri ma che funziona benissimo. A capo di essa quello zelantissimo parroco Don Enrico Zanoli.
Nella parrocchia si sono introdotti parecchi giornali buoni.
Il Parroco Capo-Gruppo ci chiede ora 5 copie di un bollettino parrocchiale comune per iniziare un nuovo e più organico lavoro e gli abbiamo spedito copie di La Domenica.
La Domenica del Corriere potrà benissimo sostituirsi colla nostra Domenica illustrata…
A richiesta, abbiamo inviato a quella sezione copie di Giornalino e Romanzo onesto e faremo sempre tenere copia di ogni nuovo periodico.
Quel parroco si augura che ci sia più affiatamento tra il Centro e le Sezioni e noi, per parte nostra, faremo d’ora in poi che ciò si verifichi.
Raccomandiamo vivamente ai Cooperatori di voler costituire la Sezione Parrocchiale.

Calendario dei Cooperatori

4 Sett. Prima Domenica del mese . Comunione riparatrice contro i delitti della cattiva stampa.
Indulgenza plenaria: 24 Agosto: S. Bartolomeo Apostolo; 21 settembre: S. Matteo Apostolo.
Indulgenza di 100 giorni ogni volta che i cooperatori recitano una preghiera o prestano un qualche aiuto secondo i fini della Pia Società S. Paolo.

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NELLA PIA SOCIETÀ SAN PAOLO

La settimana delle divozioni

S. Teresa del Bambino Gesù nel partirsi da questo mondo, lasciò detto:
«Voglio passare il mio cielo nel far piovere rose sulla terra». Ora, ciò che la santina di Lisieux seppe così leggiadramente esprimere, è l’occupazione gradita di tutti i felici comprensori, e costituisce quegli stretti legami che uniscono alla Chiesa Trionfante quella tuttora militante sulla terra, sorvolando le barriere che dividono la terra d’esilio dalla Patria.
Dogma consolantissimo della Chiesa Cattolica, esso ci esorta a valerci di questi intercessori presso Dio e ci assicura che le nostre suppliche trovano ascolto ed esaurimento.
La Casa di S. Paolo ha i suoi protettori speciali che ne ispirano l’istituzione che con un incessante assistenza la fanno prosperare; e verso di Essi nutre e pratica particolari devozioni ogni giorno, e più solennemente e tutta unita al principio di ogni mese.
La prima settimana del mese ha preso perciò il nome di Settimana delle divozioni , e costituisce sempre un avvenimento d’una singolarità. Sono sei i Sacerdoti che tengono ciascuno nel giorno relativo, le meditazioni alle sezioni delle comunità. Certo è per essi un mattino laboriosissimo quello, dovendo la medesima meditazione venir ripetuta almeno tre volte non essendo possibile riunire in un ambiente ampio tutti gli alunni. La meditazione è il principio; ad essa tiene dietro la Messa, la Comunione, la visita al SS. Sacramento, il Rosario, le invocazioni da farsi lungo la giornata, tutto uniformato alla divozione del giorno.
Ed ecco un breve accenno alle varie divozioni.
La casa vuole caratterizzarsi collo spirito e la vita di S. Paolo: ha preso nome da lui la Società S. Paolo, la prima casa, la Cappella; e tale sarà anche il nome della Chiesa in costruzione. Onde a S. Paolo si dedica il primo lunedì del mese.
In secondo luogo, l’apostolato stampa si distingue, ma non si separa mai dall’apostolato della preghiera: si propone di salvare le anime e non lascia se non quando sono entrate in cielo. Nel Purgatorio vi è chi soffre per la cattiva stampa, e la Casa non può non occuparsene. Perciò il primo martedì si consacra alle Anime del Purgatorio.
L’apostolato stampa ha bisogno di mezzi materiali, e niuno è miglior Provveditore di quei che fu scelto a provvedere alla S. Famiglia, S. Giuseppe. L’apostolato stampa è apostolato universale, e ben si conviene che si appoggi sul Patrono della Chiesa Universale . La stampa cattiva è quella che ha seminata la miscredenza, l’odio alla Chiesa, che ha svalorizzato le pratiche religiose, i sacramenti… ecc. ed è causa che tante persone s’appressino impreparate e indisposte alla morte. Tocca agli apostoli della stampa buona riparare a questi mali coll’interporre la meditazione del Protettore dei moribondi . Gli alunni sono tutti ascritti alla S. Crociata per i moribondi, e al primo mercoledì del mese onorano e pregano in particolare S. Giuseppe a tal fine.
Il primo giovedì è dedicato all’Angelo Custode. Ogni buon libro, ogni buon Giornale è un Angelo che parte dalla tipografia ispiratore di buoni sentimenti, fautore di buoni propostiti, seminatore di un’eletta semenza che porta frutti eterni. Molti dei Bollettini infatti

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si denominano «Angelo» ed hanno per simbolo un Angelo.
E invero compiono appunto quell’opera di presenza prolungata, silenziosa, dolcemente insinuante senza pretese come il buon angelo custode. Chi scrive poi non ha che una comunicazione anonima e insensibile con chi legge mentre gli angeli di chi scrive e di chi legge possono con estrema facilità mettersi in comunicazione e preparare un terreno adatto per una parte e una semente appropriata per l’altra.
L’apostolato stampa non è che la continuazione dell’Evangelizzazione incominciata dal Divin Maestro: è l’esecuzione del comando: « Andate nel mondo universo e predicate il Vangelo ad ogni creatura…». Il Divin Maestro è l’ispiratore, è quegli che dà l’incremento, che dà la vita al seme e lo fa germogliare; che sostiene e guida il seminatore evangelico. Gli è consacrato il primo Venerdì colla Comunione riparatrice, la Comunione dei nove venerdì, e spiegazione dell’intenzione dell’apostolato della preghiera.
Il sabato è dedicato a Maria. Gli Apostoli furono consegnati a questa Madre e devono ad essa la fecondità del loro apostolato. Maria è Regina degli Apostoli, ed è anche Regina della Buona Stampa poiché tutti gli scrittori sacri le hanno consacrate le più belle pagine! Le più dolci espressioni, come la letteratura, anche profana, e le arti affini hanno creato per Lei i più bei capolavori: Si spiega la perfetta divozione secondo il beato Grignon de Monfort.
Nella nuova Chiesa vi saranno gli altari relativi alle varie divozioni, per cui potranno acquistare molto in solennità e in devozione, anche pel fatto che tutta la comunità potrà prendervi parte insieme.
I Cooperatori potrebbero seguire la Casa in queste pratiche, essendo anch’essi della stessa famiglia ed avendo gli stessi Protettori.
È un’occasione per ritrovarci molto vicini in spirito e per cominciare a realizzare qui in terra quell’unione, tra noi e con i nostri Protettori, che deve perpetuarsi in cielo.


NOTIZIETTE MENSILI

Novello Suddiacono

Il Ch.co Boano, che da anni e con pazienza prodiga le sue cure amorose per educare i giovani della Casa ha fatto il primo passo verso il sacerdozio ricevendo il Suddiaconato dalle mani di S. Ecc. Mons. Re Vescovo di Alba.
Al nuovo ordinato che presto speriamo di vedere salire l’altare le nostre congratulazioni colla promessa di ricordarlo ogni giorno al Signore onde lo Spirito Santo abbia a scendere su di lui con abbondanza di grazie.


Nuovi Paolini e Servi di Maria

Ad esercizi spirituali ultimati nella nostra Cappellina si fecero due commoventi funzioncine. Nella prima furono 11 giovani i quali dopo aver dato l’addio al mondo si sono donati al Signore coi voti di castità, obbedienza, povertà e fedeltà al Romano Pontefice promettendo di lavorare per tutta la vita nel campo della Stampa Buona. Colla seconda altri giovani entrarono nel noviziato: è il primo passo verso la casa, verso nostro Signore, questi giovani si chiamano Servi di Maria perché consacrati in modo speciale alla S.ta Madonna e perché la Madonna deve fare loro da Madre e consigliera.

La festa del Signor Teologo

Quest’anno non la si doveva fare perché… l’aveva detto il Teologo stesso in tono da non ammettere replica; e infatti, siccome si era in tempo di esercizi, tutti, grandi e piccoli, ubbidirono perfettamente fino alla sera del sabato 30 luglio in cui quando il Papà uscì da cena e nulla s’immaginava, si trovò improvvisamente circondato da tutta la piccola famiglia che, sbucava dai sotterranei della Chiesa nuova, con evviva, applausi, lettere, doni, si dichiarò sciolta da ogni obbligo di obbedienza.
Il povero Signor Teologo fu addirittura sollevato da terra dai più arditi e portato in trionfo fra applausi nutritissimi ed interminabili.
Anche la Casa di Roma volle essere complice di questo reato di ammutinamento ed il piccolo Elia (pur non essendo profeta) disse al Papà i sentimenti di amore e di riconoscenza dei fratelli dell’Urbe.
Il Signor Teologo non stette a protestare perché le proteste non sarebbero state sentite: ringraziò, diede belle notizie e raccomandò di mettere in pratica i propositi fatti.
Al mattino seguente Messa del Festeggiato nella nuova Chiesa con discorso di circostanza. E poi festa tutto il giorno, da tutti e dappertutto, anche... a tavola.
I doni: tridui di SS. Messe e Comunioni; un ricchissimo calice, una pianeta, dono di pie persone; un bell’abito nuovo offerto dalla Sig. Dentis di Torino… come compenso di quello che indossava quella sera il quale, a causa di quell’assalto generale, non fu poco malconcio e sciupato.
Non è il caso di dire che il Signor Teologo perdonò toto corde la disubbidienza comune; disse però che questa doveva essere l’ultima festa che si faceva a lui… ed un birichino rispose subito a mezza voce: fino a S. Giacomo del 1928…
Il che dimostra come non ci sia poi tanta buona volontà di ubbidire a certi comandi.

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Due nuove macchine

Due nuove macchine da stampa ci ha mandato in questi giorni la Provvidenza di Dio. Sono due Rapide di lusso nuove fiammanti della ditta Nebiolo di Torino.
Sono già in funzione e unite alle numerose sorelle girano magnificamente e predicano la parola di Dio.


La Yost

Un nostro generoso benefattore il Signor Torchio Felice di Torino ci ha regalato in questi giorni una bella macchina da scrivere Yost che ci rende un ottimo servizio. Al nostro generoso benefattore giungano i nostri ringraziamenti coll’assicurazione delle nostre preghiere.


Telefoni interni

Sono giunti dei perfetti apparecchi telefonici che dovranno collegare tra loro i diversi reparti della Casa.
Ormai anche questo si imponeva per una maggiore celerità e regolarità delle comunicazioni interne.


La Chiesa

Ormai comincia a rendersi imponente per la sua mole colossale. I muri hanno ormai raggiunto il cornicione delle Cappelle laterali; la parte centrale però dovrà ancora elevarsi di circa 14 metri. I lavori continuano colla massima intensità.


A Borgo Piave

Anche i lavori attorno alla Chiesa del Divin Maestro in Borgo Piave continuano.
In questi giorni si sta preparando un grandioso banco di Beneficenza per le feste del Borgo che si terranno nei giorni 22-23 Agosto. I doni pervenuti sono molti e di valore.


Due notizie… maiuscole

Sono quelle che comunicò alla famiglia paolina il Signor Teologo la sera di quell’assalto di cui diciamo altrove, ossia alla vigilia della sua festa.
– Ma perché notizie maiuscole?
– Perché tutte le altre, in confronto, sono… minuscole.
Eccole queste due notizie: 1.a La conclusione del contratto per la costruzione della Cartiera; 2° L’acquisto del terreno per la nuova sede della Casa di Roma.
Ed anche senza nulla aggiungere, è facile capire come si tratti per la Casa di due avvenimenti di massima importanza. Come siano state accolte dai ragazzi queste due notizie di grosso calibro lo possono facilmente immaginare gli amici.

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Il fare un libro è men che niente se il libro fatto non rifà la gente.
Un libro cattivo può essere la rovina di un cuore, uno buono esserne la salvezza.
Immensa è l’efficacia della lettura sull’educazione del carattere.

Alfani


Unione di Preghiere

Per tutte le persone che si raccomandano alle nostre preghiere offriamo al Signore tutto il bene e le azioni che si fanno in Casa, e li raccomandiamo alle preghiere dei Cooperatori.
– Il Tempio a S. Paolo. –
S. S. Pio XI. – La libertà della S. Sede e della Chiesa. – L’Apostolato della Buona Stampa. – L’incremento della Pia Soc. S. Paolo. – I bollettini Parrocchiali. – L’opera delle duemila Messe. – I centri di diffusione di libri e oggetti religiosi. – Le Biblioteche. – La diffusione del Vangelo. – I periodici settimanali. – Gli scrittori Cattolici. – Un giovane dell’America che desidera conservarsi buono e rivedere presto i suoi cari. – Un buon padre di famiglia. – La conversione di un padre di famiglia. – La conversione di un figlio. – Diverse Vocazioni. – La guarigione di un mal di schiena. – Una grazia importante. – Una maestra per il buon esito d’un esame. – Una grazia urgente. – Una grazia spirituale. – La guarigione di una mamma. – La guarigione di una bimba. – La conversione di un giovanotto.

Ai Devoti di S. Paolo

Molti dicono: se ottengo da S. Paolo farò… questo… quello…
Errore!! Bisogna dire: Faccio questa mortificazione, vado a confessarmi, faccio la tale offerta per ottenere.
Poco… divota è l’espressione: se S. Antonio mi fa guadagnare tremila lire al lotto regalo tre lire per il pane dei poveri…
Facciamo invece prima il sacrificio tale, mi impegno ad adempiere i miei doveri in casa, mortifico i miei sensi, leggo solo più stampe buone, vado ogni domenica a predica, do la tale offerta… Così spero ottenere.


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UN SALTO AVANTI

Si tratta di un salto record, un salto di dimensioni non comuni.
E l’ha fatto la nostra «Domenica», il periodico parrocchiale ormai diffuso in tante parrocchie d’Italia.
L’opera Diocesana Buona Stampa di Bergamo diretta da quell’Apostolo di D. Bulla ha adottata «La Domenica» per tutta la Diocesi di Bergamo abbonandosi regolarmente per 25.000 COPIE SETTIMANALI.
È questa una novella prova che «La Domenica» è un periodico parrocchiale modello; pratico ed economico più di qualsiasi altro.
Con questo bel salto in avanti «La Domenica» raggiungerà ora le 60.000 COPIE.
E molte altre se ne aggiungeranno.

DIFFONDERE, DIFFONDERE IL VANGELO
Perché Gesù Cristo regni nei cuori e nelle anime

È necessaria una più intensa propaganda del Vangelo, è necessario che il piccolo «Codice della vita e della vera pietà cristiana» sia in tutte le famiglie cattoliche e nelle famiglie abbia un posto speciale a titolo d’onore. E nelle domeniche e nelle principali solennità alla famiglia raccolta i fedeli lo leggano come a complemento della spiegazione udita dal sacerdote.
Gli insegnamenti di Gesù praticati costantemente nella vita delle famiglie e degli individui, nella vita privata e nella pubblica porteranno alla Società un fervore nuovo e saliente di vita cristiana.
La Società S. Paolo ha preparato un elegante volume, col testo dei 4 Vangeli concordati, a grossi caratteri, riccamente illustrato, con copertina a colori dal titolo

IL DIVIN MAESTRO

È uscita in questi giorni una novissima edizione: ogni copia costa L. 3 comprese le spese postali.
Il ricavato è destinato per la costruzione della nuova Chiesa a S. Paolo dove verrà adorato Gesù Eucaristia.
La Società S. Paolo invita a farne propaganda a tutti i Parroci d’Italia, tutti i cooperatori e specialmente le cooperatrici, perché alle donne, nobilitate dal Cristianesimo nel vero femminismo trionfatore di ogni antico preconcetto pagate per riconoscenza verso il Redentore è riserbato il compito di diffondere il grande libro nelle famiglie.

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Un invito agli Zelatori e Zelatrici
delle 2 mila Messe


La Società S. Paolo tra le sue pubblicazioni stampa pure da anni un foglietto religioso che ha per titolo: «Una Buona Parola».
Il contenuto lo dice il titolo stesso: esso è una pubblicazione che abbraccia le domeniche del mese; contiene il Vangelo della Domenica con un breve commento; fatti religiosi edificanti, articoletti contro la moda, il ballo, la bestemmia ecc.
Molti Parroci d’Italia l’adottarono, e parecchi la distribuiscono alla Domenica mattina ai fedeli che assistono alla S. Messa.
Il bene che questo minuscolo foglietto è destinato a fare è Grande.
Zelatrici, anime care a Dio, quanto bene potreste fare alle anime, a tante famiglie con questo foglio!
Il prezzo è minimo, quasi nullo.
L. 2 la copia all’anno.
L. 1,50 la copia da 50 in su all’anno.
Da settembre 1927 fino a dicembre (compreso) 1928 L. 2,60 la copia.
Da settembre 1927 fino a dicembre (compreso)1928 L. 82 per 50 copie.
Qual è quella famiglia che negherà 2 lire oppure 2,60 per un foglietto che è destinato a fare tanto bene?
Siamo sicuri che il nostro invito sarà accolto da tante zelatrici e zelatori che desiderano spargere buona semente nel proprio paese, che desiderano combattere tanta stampa malvagia con stampa buona, ed accumularsi tesori per il cielo. Spediamo alcune copie di Saggio che le zelatrici incominceranno a distribuire ed a raccogliere abbonamenti, indicandoci il numero preciso delle copie e se l’abbonamento inizia con Settembre 1927 oppure con gennaio del 1928.
Zelatrici e Zelatori, facciamoci coraggio, il bene che possiamo fare specialmente con la stampa buona è tanto, non lasciate adunque perdere questa propizia occasione.


Un giornale per le famiglie

Un giornale che può essere letto da tutti, dai genitori e dai figli, dal giovane e dal vecchio indistintamente; un giornale che diverte e istruisce; che dà l’illustrazione chiara e seria e la novella buona ed edificante; che ha una pagina intera di buon umore, una pagina di istruzione religiosa e di vita cattolica, una pagina di scienza e di utili notizie; un giornale insomma che è ormai indispensabile in tutte le famiglie è

La Domenica illustrata

stampata nella nostra Casa di Alba.
Esce una volta alla settimana, in 16 pagine; è a colori, con una vera abbondanza di fotografie e di disegni che la illustrano.
Intendimento nostro e di tutti gli amici che ci seguono e ci aiutano è quello di sostituire questo settimanale a quello mondano, al cosiddetto neutro e all’immorale che si sono annidati ormai in quasi tutte le case.
Molta strada ha fatta la nuova pubblicazione, ma non certo ancora bastevole per assicurarsi la vita e per avere i mezzi di migliorarla come desidera.
Intanto la direzione del settimanale si è assicurata la collaborazione di ottimi scrittori cattolici. Il servizio fotografico dell’attualità sociale, politica, religiosa, scientifica può mettervi alla pari con qualsiasi altro settimanale.
I Cooperatori hanno in questo settimanale una nuova forma di apostolato, un nuovo campo per il loro zelo. Invieremo copia gratis ai Cooperatori che
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lo desiderano per osservarlo e farne propaganda.

Per favorire questa propaganda offriamo La Domenica Illustrata da oggi al 31 dicembre per sole L. 6.
Quelli che ne volessero prendere la rivendita di più copie settimanali godrebbero ancora di sconti e di favorevoli condizioni trimestrali per il pagamento.


RIPARIAMO

Ripariamo le offese che riceve il Padre celeste da una stampa immonda che guasta, corrompe e rovina tante anime. Quale ossequio migliore e più gradito al Padre celeste si offra qualche azione, si faccia qualche mortificazione in riparazione, si baci l’immagine di Gesù od il Crocifisso per riparare i peccati e gli scandali della stampa cattiva.
Ecco cosa scrive un fervente ragazzino:
«Ho ricorso alla loro notificazione ove nel giornalino hanno scritto: che chi manda una cartolina a risposta pagata mandano l’immagine di Gesù. Anch’io l’ho mandata col fermo proposito di pregare Gesù perché faccia sparire da noi la brutta stampa». Sono l’Aspirante F. L.
Ogni Cooperatore si faccia riparatore: costituiremo così un forte esercito di amici di Gesù su cui Egli poserà i suoi sguardi con compiacenza.

« Tra i mali più funesti che ai nostri giorni corrompono totalmente la morale cristiana e nuocciono moltissimo alle anime riscattate col prezioso Sangue di Gesù Cristo è sopratutto da annoverarsi la letteratura che favorisce le passioni sensuali.

La Congregazione del Santo Ufficio



Esercizi spirituali alle Cooperatrici


Si sono tenuti in luglio tre corsi di Esercizi Spirituali per tutti membri della Casa, e pie persone manifestarono il loro rammarico per non potervi partecipare, impedite dai lavori.
– Vorremmo tanto volentieri ai piedi di S. Paolo, con quanto piacere visiteremmo la Casa, il macchinario e quanto si produce, il grandioso Tempio in costruzione ecc…, ci scrivono buone cooperatrici, ma nei mesi di Giugno e di Luglio non possiamo, se si presentasse un’altra occasione! E noi abbiamo studiato il modo di realizzare quei desideri e siamo lieti di comunicare di averlo trovato.
In settembre, nella settimana dall’11 al 19 si terrà in Casa un corso di esercizi spirituali per tutte le cooperatrici che desiderano parteciparvi.
Saran giorni di raccoglimento, di grazie.
Trattamento famigliare. Non è fissata alcuna pensione, si accettano le libere offerte.
Tempo utile per prenotarsi fino al 10 settembre.
Le cooperatrici che desiderano parteciparvi non hanno che da ritornarci il seguente:

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Staccando da ritornare in busta aperta con affrancatura di 10 centesimi alla Pia Società S. Paolo, ALBA.
La sottoscritta .......... desidera partecipare al corso di Esercizi Spirituali che si terrà in settembre; con me arriveranno n. ......... amiche.

Firma e indirizzo


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LE FIGLIE DI S. PAOLO

Un ringraziamento

mandano da queste colonne le Figlie di S. Paolo e le alunne alla famiglia Caraglia di Rodello che il 1.o Agosto le volle ospiti a casa sua.
Sentita la S. Messa in Casa e fatta la comunione alle 5 si partiva per la volta di Rodello, al quale si giunse dopo due ore di cammino. La famiglia Caraglia pensò alla nostra stanchezza, sete, appetito e provvide a tutto.
Al nostro arrivo, in due camere, su molte tavole trovammo pane, frutta, acqua freschissima, zucchero vino e salame.
Calmato l’appetito si occupò il tempo giocando, mentre un’altra sorpresa ci preparava la buona famiglia: volle che rientrassimo in casa per donarci dolci e vino bianco.
Si passò in Chiesa a pregare per chi aveva pensato a farci trascorrere sì bella mattinata, si fece la visita, e il buon Parroco, il canonico Rocca, impartì la S. Benedizione.
All’una si rientrava in Casa, piene di riconoscenza verso il Signor Caraglia e la figliuola che non badarono a spese per ricrearci, e per mezzo del bollettino rinnoviamo, oggi, ringraziamenti.


Uno splendido esame

Fu quello della nostra cara Maestra Nazarena e per chi non la conoscesse – Morando Enrichetta di Benevello.
Presentatasi lo scorso luglio a Cuneo come privatista agli esami di abilitazione magistrale ne ritornava promossa in tutte le materie e con voto soddisfacente.
Non è davvero poca cosa per chi conosce il rigore degli attuali esami di abilitazione magistrale in cui la parola d’ordine sembra sia : bocciare.
Tant’è che su 56 candidate 13 sole furono promosse e di queste due sole privatiste, una precisamente la nostra buona Nazarena che occupò il secondo posto nella graduatoria generale.
La Morando ha compiuto in Casa tutti gli studi in sette anni che furono ora coronati da un successo così lusinghiero.
E l’abbiamo voluto ricordare perché si sappia con quale serietà compiono i loro studi le Figlie di S. Paolo e come il S. Apostolo protegge chi studia con amore e con retta intenzione.
Perché qui non si può negare che ci sia entrato anche… il dito di S. Paolo a cui noi dobbiamo tutta la riconoscenza.


Esercizi spirituali
e Professione religiosa

Ebbero luogo nei giorni 21-25 luglio. Furono bagni salutari per lo spirito, giorni ricolmi di grazie, e, per otto figliole, di ardenti desideri. Bramavano di unirsi più intensamente a Gesù coi voti religiosi, dopo gli Esercizi. La cara funzione ebbe luogo il 25 luglio, funzione piena di gioia, che fece esaltare tanti cuori, desiderare in molte piccole il giorno e l’ora di poter fare altrettanto.
Il Signor Teologo compì la cerimonia, ed impose il nome nuovo. Eccolo: Petronilla, Agostina, Andreina, Annunziata, Paola, Pierina, Redenta, Marcella.
Le nuove paoline ringraziano il Divin Maestro della chiamata e lo pregano a mandar altre sorelle per aumentare il bene nell’Apostolato-stampa.


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Teol. Alberione Giacomo, Direttore Responsabile
ALBA – Pia Società S. Paolo – ALBA


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Le offerte dei divoti di S. Paolo

Domandate e riceverete

Scrive S. Paolo ai Corinzi esortandoli all’elemosina: «Chi semina poco, mieterà poco e chi semina molto, mieterà molto. Ciascuno dia quanto ha determinato in cuor suo, non di mala voglia né per forza perché Dio ama l’allegro donatore». Dio è potente per ricolmarci di ogni bene in modo che abbondiate in ogni sorta di opere buone. Il Signore moltiplicherà la vostra semenza e farà crescere i frutti della vostra giustizia, affinché divenuti ricchi sfoggiate in ogni generosità.
COOPERATORI, LA VOSTRA OFFERTA A S. PAOLO OTTERRÀ NUOVE RICCHEZZE E NUOVI MERITI PEL CIELO.

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Offerte in danaro

S. Paolo ricompensi largamente gli offerenti: moltiplichi le loro sostanze onde possano compiere maggior bene.


Offerte in natura

Il nostro orto va sempre maggiormente restringendosi ed aumenta invece la quantità di ortaggi da consumarsi per l’aumento delle bocche: Tutto quindi torna utile e in cambio si prega il Signore.


Occorrono

per le funzioni della nostra Cappellina purificatoi, amitti, una pianeta verde, una rossa e poi… e poi tre bellissimi piviali in velluto seta lavorati in oro per le feste a S. Paolo del 1928. Tutti e tre i piviali costeranno circa venti mila lire. Invitiamo le zelatrici delle due mila Messe a farne dono a S. Paolo. La somma non ci deve spaventare perché se ogni zelatrice offre L. 10 si ricava più del bisogno. Dunque è aperta la sottoscrizione: preghiamo sul vaglia indicare lo scopo dell’offerta. Facciamo con animo allegro questo piccolo dono a S. Paolo per averne le sue grazie.


Pel Raggio al Divin Maestro

Il nostro dono per il raggio è una continua preghiera al Divin Maestro per le necessità nostre spirituali e materiali.

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Grano, Grano … vi chiediamo ora!!!

La trebbiatura è finita o quasi: il raccolto fu benedetto da Dio e abbastanza abbondante. Siatene riconoscenti al Signore e fatene parte ai suoi piccoli Apostoli: ce occorrono circa 1800 quintali all’anno ossia 5 al giorno: anche poco è accettato con viva riconoscenza.
Han promesso e lavorano attivamente molti amici e Cooperatori: ne citiamo alcuni:

A fondo perduto

Una persona di Roddi d’Alba ha voluto destinare alla Pia Società San Paolo la somma di L. 4.000 (quattromila) tra azioni e cartelle. La sua fu una vita laboriosa, povera e religiosa. Ora vedendo che il tempo per arricchirsi di meriti si abbrevia, accelera il passo e distribuisce i frutti dei suoi risparmi e privazioni ad Istituti Pii, per riservandosene interessi, e dice: così sono sicuro che i miei soldi si cambiano in mie ricchezze eterne e li godrò io per sempre in cielo: non li lascio ad alcuno.
Canove: G. A. ha donato a fondo perduto cartella del cons. 5% di L. 500.
Alba : M. B. L. 200 Cons. 5%


Zelatrici!

Fatevi ancor questo merito: procurate tre piviali preziosi a S. Paolo: è aperta la sottoscrizione; se ciascuna invia L. 10 la spesa è coperta; le offerte si ricevono presso la Pia Società S. Paolo – Alba.

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Bisogna convincerci


che la stampa è una spada a due tagli;
che la stampa è una grande potenza;
che la stampa è la dominatrice;
che la stampa guida il mondo;
che la stampa è il cervello di molti uomini;
che la stampa cattiva rovina le anime.

Bisogna lavorare

perché la stampa buona si diffonda;
perché la stampa buona sia conosciuta;
perché la stampa buona trionfi.
Fate conoscere al popolo l’importanza della stampa, PERCIO’ spargete, diffondete i cartelli contro la stampa cattiva, affinché i cristiani si ricordino che È MALE leggere giornali e libri cattivi, che è loro dovere, leggere, aiutare e diffondere la stampa buona.
Ecco la dicitura dei nostri cartelli stampati a grossi caratteri su cartoncino formato 15x35.


Contro la cattiva stampa

1 Mano alla stampa!
2 Cristiano, conosci la dottrina del tuo Capo e Maestro?... Leggi il Vangelo.
3 Nessun scandalo più largo è più rovinoso della cattiva stampa.
4 Riparate al Divin Maestro le pubbliche e premeditate offese fatte, con la stampa immorale anticristiana.
5 La stampa disonesta e anticristiana è contro la Nazione e contro la religione.
6 Chi legge giornali e libri cattivi offende Dio e la Patria
7 Diffondete la stampa buona.
8 L’assassino di strada mi pare quasi innocente a confronto di chi a mente calma scrive fogli che uccidono le anime.
9 Se ci apparissero d’un tratto le anime scandalizzate dalla cattiva stampa il loro numero ci spaventerebbe. (De Maistre)


Contro la moda indecente

1 Il rispetto alla casa del Signore impone una moda castigata e severa.
2 Per entrare nella casa di Dio bisogna vestire secondo la legge della Chiesa.
3 Per rispettare Dio bisogna rispettare anche la sua Casa.
4 Non offendete la Chiesa con un vestire immodesto.
5 È vietato entrare alle donne non vestite con decenza.
6 Le signore non decentemente vestite sono pregate di non entrare.
7 La donna non decentemente vestita non è donna cristiana.
8 Il vestito onesto rivela la purezza.
9 L’eleganza del vestire non deve confondere con l’immodestia.
10 Le donne vestano abito decente, ornandosi con verecondia e modestia.
Prezzo di ogni cartello L. 0,35


Volete far cosa gradita al Cuore di Gesù, che vuole tutti salvi e che tutti abbiano parte dei frutti della sua passione?
Volete acquistarvi meriti preziosi per il cielo? Volete guadagnarvi le compiacenze di Gesù, aver molte grazie e fare una morte santa? Volete assicurare suffragi all’anima vostra e dei vostri cari? Ascrivetevi all’Opera delle Duemila esse che ogni anno si celebrano nella Pia Società S. Paolo per tutte le persone che una volta in vita vi fanno una offerta di L. 10.

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Abbonamento vitalizio al Bollettino

Ogni mese ci giungono abbonamenti vitalizi all’UNIONE COOPERATORI BUONA STAMPA: mentre ringraziamo i nuovi abbonati dell’offerta fattasi ricordiamo agli amici tutti che l’abbonamento vitalizio al bollettino dà all’abbonato il diritto di partecipare al frutto delle due mila Messe, toglie il disturbo di rinnovare ogni anno, costituisce un aiuto all’opera della stampa buona.

Libri indispensabili

Il Santo Vangelo di N. S. G. C. L. 1,50
Divin Maestro (4 Vangeli concordati) a Caratteri grandi » 3
Lettere di S. Paolo » 1
Un mese a S. Paolo » 1
Vita di S. Paolo » 5
La preghiera del Parrocchiano (libro di divozione compilato da Parroci) legato » 6
Ai miei Parrocchiani (libro di divozioni per ragazzi) » 0,60
Massime Eterne (con l’aggiunta delle pratiche più comuni del cristiano e le note
per le Messe De Angelis e da Requiem) legato » 1,10



Abbonamento


alla Domenica Illustrata, settimanale illustrato, ricco di notizie L. 16 annuali
al Giornalino, settimanale illustrato per i fanciulli L. 8 annuali
alla Domenica, settimanale religioso L. 3 annuali
alla «Buona Parola» foglietto religioso settimanale L. 2 annuali.
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