Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno IX N. 2 – 20 febbraio 1927 – BOLLETTINO MENSILE – Conto Corrente Postale



UNIONE COOPERATORI
BUONA STAMPA



Alba – Scuola Tipografica della Pia Società S. Paolo – Alba

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I Cooperatori si costruiscono la loro Chiesa a San Paolo

L’opera delle Due Mila Messe riprende un nuovo largo sviluppo. Le offerte di adesione saranno quest’anno devolute interamente per la costruzione del Tempio di San Paolo. Si noti infatti quanto sta scritto: Chiunque farà l’offerta di almeno L. 10 per la Pia Società S. Paolo parteciperà al frutto delle 2000 Messe che si celebrano dai sacerdoti di essa finché la Società esisterà. Ora i nostri Cooperatori, gli Zelatori dell’Opera delle Duemila SS. Messe sappiano che tutte le loro offerte quest’anno si raccolgono per la Chiesa di S. Paolo, in costruzione ad Alba (Piemonte).

ECCO LA LETTERA CHE VIENE SPEDITA IN QUESTI GIORNI:


Ill.mo Sig. Cooperatore,
«Come già conosce dal Bollettino Unione Cooperatori Buona stampa che le è spedito mensilmente, in Alba stiamo costruendo un Tempio a S. Paolo. Esso sarà il centro di preghiere per i Cooperatori; per Essi ci sarà esposto ed adorato giorno e notte il SS. Sacramento: per Essi si celebrano le Duemila Messe annuali. La spesa è fortissima; si tratta di circa cinque milioni.
«I nostri Sigg. Cooperatori sono, dopo il Signore, la nostra speranza. La Chiesa è per Loro ed essi se la costruiranno.
«Se ogni cooperatore raccogliesse cinquanta ascritti all’Opera delle Duemila Messe, essendo i Cooperatori diecimila, avremmo presto la somma necessaria.
«Siamo persuasi che buon numero di Cooperatori avrà questa santa ambizione e ci manderà i cinquanta ascritti, sia pure in diverse volte con la quota di L. 500. Il loro nome verrà scritto sui pilastri del Tempio, presso l’entrata
«Qualche Cooperatore, in grado di poterlo fare, si servirà di questa santa industria: ascrivere a sue spese tutti i membri della propria famiglia o parentela, gli amici, i peccatori di cui desidera la conversione, i defunti cari.
«Confidiamo che V. S. accoglierà volentieri il nostro invito e ci darà risposta affermativa: così noi Le invieremo i moduli per l’iscrizione.
«Il Signore registrerà la sua opera e le darà il meritato premio.
«Abbia la bontà di gradire i nostri ringraziamenti ed ossequi.
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UNIONE COOPERATORI
BUONA STAMPA


Opus fac Evangelistae (II Tim. IV, 5)



PER LA STAMPA CATTOLICA

Fu già detto e ripetuto a sazietà che il problema della stampa cattolica è un problema poderoso e doloroso. Poderoso per l’importanza che esso ha ai fini dell’apostolato sociale cattolico; doloroso per la situazione, diremmo quasi tragica, in cui si dibatte.
Chiunque perciò concorre con le sue energie e la sua operosità a risolvere tale problema non può non bene meritare della causa cattolica.
E qualche cosa, confessiamolo, si può fare, da tutti e da per tutto.
Il problema della stampa presenta due aspetti, tra loro intimamente collegati: quello della compilazione e quello della diffusione . Il movimento dei nostri (Cooperatori per la buona stampa ha di mira particolarmente la soluzione di questo secondo aspetto del problema, la diffusione.

Sezioni Parrocchiali B. Stampa

In parecchie Diocesi il movimento per la buona stampa esiste, e raccoglie buoni frutti.
Ultimamente abbiamo visto con piacere alcune Giunte Diocesane hanno istituito presso di sè il Segretariato per la buona stampa , con l’intento appunto di suscitare e coordinare l’attività diretta alla diffusione delle buone pubblicazioni, e particolarmente dei giornali cattolici.
E là dove si ebbe cura di interessare le organizzazioni diocesane e parrocchiali al movimento per la buona stampa, con la istituzione, in seno alle medesime, di sezioni o delegati appositi, si raccolsero frutti copiosissimi. Quante parrocchie, anche minuscole, hanno un numero rilevante di abbonati e di lettori del giornale cattolico, di periodici educativi, di stampa missionaria, ecc. per merito di una sezione o di un delegato o delegata per la buona stampa, in seno a un Circolo o Unione cattolica! Perché questo non lo si potrebbe fare dappertutto?
Alcune statistiche comparse, anche recentemente, in giornali diocesani, sul movimento della buona stampa, sono molto istruttive e consolanti. Tanto che, leggendole, ci siamo ricordati di una frase geniale di Pio XI: «Qui l’aritmetica diventa poesia».
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Come costituire una Sezione Buona Stampa

Per organizzare una sezione della B. Stampa basta:
Scegliere cinque o sei persone pie, zelanti e prudenti, e se ne mandi l’indirizzo (nome, cognome condizione, via) alla Pia Società S. Paolo per l’apostolato della B. Stampa di Alba (Piemonte). Si indichi senz’altro la persona che potrebbe fare da capo gruppo o capo sezione. La Pia Società S. Paolo si metterà in relazione con quella persona, manderà gratuitamente ai componenti la Sezione, il periodico Uff. Sociale mensile dell’Unione Cooperatori Buona Stampa, che servirà a formarle all’Apostolato della Stampa. Il resto verrà da sé.
Ed il parroco ringrazierà il Signore di aver trovato nei Cooperatori, chi lo aiuta in un ramo così importante del ministero Pastorale.

Parole da meditare

In tutte le chiese dell’Archidiocesi di New York fu letto l’appello dell’Eminentissimo Arcivescovo Card. Hayes per soccorrere la Buona Stampa.
Il nobile appello ricorda che la stampa cattolica ha lo scopo di elevare gli animi dei lettori nel tempo e nell’eternità. La Chiesa Cattolica non può andare esente dall’offrire un costante contributo alla stampa religiosa e secolare. Ogni giorno dell’anno la Chiesa fornisce un ampio materiale per la pubblicità colla sua storia, dottrina, disciplina, liturgia, coi suoi progressi, colla sua potenza, ed occupa le menti di amici e di avversari, di statisti e di studiosi, di giornalisti e di scienziati, novellieri e di drammaturghi.
L’ignoranza di certi scrittori circa le cose del Cattolicesimo è deplorevole se non ridicola.
Accennati gli attacchi insidiosi di certa stampa e i pregiudizi e gli errori intorno agli elementi del Cattolicesimo per parte di periodici che sembrerebbero rispettabili, Sua Eminenza avverte: È necessaria una stampa cattolica forte, chiara, e altamente intelligente per sradicare la mala erba delle pubblicazioni anticattoliche che nella nostra fede cattolica e nella pratica trovano un campo fertile e vantaggioso per le loro pagine.
Sicuramente il nostro laicato considererà come un dovere di coscienza l’aiutare i libri, i periodici e i giornali. Insisto con viva premura che ogni fedele si abboni a un giornale o periodico cattolico e che nella scelta dei libri da leggere non si tralascino le pubblicazioni cattoliche, specialmente quelle che insegnano la dottrina e la morale della Chiesa.

L’azione benefica dei settimanali

In una recente adunata a New York per fondare un quotidiano Cattolico, il noto editore Guglielmo Allen White, proprietario dell’Emporia Gazzette ha detto: Il mio giornale che costò 3000 dollari, ne vale oggi 250 mila. L’edizione di un giornale quotidiano cattolico costerebbe ora 10 milioni di dollari. Chi volesse trovare questo capitale per lo scopo accennato, difficilmente conserverebbe ancora la spirito combattivo necessario alla propaganda. Il senso comune consiglia di non avventurarsi in un’impresa così costosa. I cattolici ben intenzionati, sostengano piuttosto i loro valorosi e ben redatti periodici settimanali. Ecco il dovere dei Cooperatori Buona Stampa.
Dalle quali parole di può rilevare l’azione benefica dei settimanali, i quali penetrano più facilmente nelle famiglie; i nostri cooperatori siano sempre i primi a sostenere il settimanale della propria diocesi; si abbonino e cerchino altri abbonati.
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Resoconto dell’Apostolato che compie
La Pia Società San Paolo

Siamo certi di fare cosa gradita agli amici e cari cooperatori facendo loro conoscere il lavoro di Apostolato che si compie in casa:

Vita Pastorale (Rivista mensile per i parroci) copie 23000
Unione Cooperatori (Bollettino mensile dei Cooperatori) copie 15000
Gazzetta d’Alba (settimanale per il circondario) copie 6500
Aspirante (Organo degli Aspiranti d’Italia, quindicinale) copie 30000
Giornalino (settimanale illustrato per i fanciulli) copie 26000
La Domenica illustrata (settimanale per le famiglie) copie 8000
La Domenica (settimanale religioso) copie 20000
La Buona Parola (settimanale religioso) copie 15000
Bollettini Parrocchiali (settimanali) N. 18 copie 6700
Bollettini Parrocchiali (quindicinali) N. 57 copie 25300
Bollettini Parrocchiali (mensili) N. 271 copie 123000
Biblioteche Costituite N. 2100

Inoltre si stampano e si diffondono: il S. Vangelo, libri di devozione, catechismi, vite di Santi, libri di letture amene ed educative, materiale antiblasfemo, fogli ed opuscoli vari.

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Un modo gentile e delicato di aiutare la Pia Società San Paolo si è questo: mandarle offerte di Messe con elemosina più elevata di quella prescritta. Lo diciamo allo scopo di ringraziare tanti Cooperatori che di questi giorni ci hanno inviate tante Messe con offerta di L. 7, L. 10, L. 20. Assicuriamo di tutte le preghiere dei nostri giovani oltrechè della celebrazione puntuale di dette Messe.
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Maria Regina degli Apostoli
nella Enciclica Adiutricem di Leone XIII


8 Settembre 1892


Riferiamo alcuni tratti di quanto il Papa Leone XIII V.M. nella Enciclica summenzionata, scrisse a decoro e a gloria di Maria Regina degli Apostoli.
Egli addita all’orbe cristiano Colei in cui deve fortemente sperare e per il cui patrocinio non andrà deluso: «Venerabili fratelli, voi e i vostri popoli con la preghiera… vogliate insistere con noi presso la Vergine Madre, accesi dalla più viva pietà: non vi sarà certamente cosa né più vantaggiosa allo scopo, né a Noi più gradita di questa. Troppo importa che al patrocinio di Maria, affidiamo con suprema speranza i consigli ed i desideri Nostri».
Il mistero della carità di Cristo, continua Leone XIII, verso di Noi ci si dà chiaro a vedere anche da questo, che Egli morendo volle lasciare per madre al discepolo Giovanni la sua madre stessa, con quel solenne testamento: Ecco il tuo figlio. Nella persona poi di Giovanni, conforme al sentimento perenne della Chiesa, Cristo additò a tutti gli uomini e primamente a quelli che avrebbero in lui creduto. Sul quale proposito S. Anselmo di Cantorbery esclama: Chi può concepirsi mai di più degno che tu, o Vergine, sii madre di coloro, a cui Cristo si degna essere padre e fratello? Ella pertanto accettò ed eseguì di gran cuore le parti tutte di quel singolare e laborioso ufficio, conservandone lo Spirito Santo gli inizi là nel Cenacolo. Fin d’allora Ella aiutò mirabilmente i primi fedeli colla santità dell’esempio, coll’autorità del consiglio, colla soavità del conforto, colla virtù delle sue sante preghiere, in verità Madre della Chiesa e Maestra e Regina degli Apostoli, ai quali fu eziandio larga di quei divini oracoli che serbava in fondo al suo cuore».
«Ma appena può dirsi a parole quanto si avrebbero di ampiezza di efficacia queste cure, dacchè Ella fu assunta presso il Figlio quell’altezza di gloria che rinchiudeva la sua dignità e lo splendore dei meriti suoi. Perocché Ella di là cominciò a vegliare sulla Chiesa e a darci tali prove di sollecitudine e favore materno, che come per divino consiglio, era stata ministra del mistero dell’umana redenzione così con potere quasi illimitato esser dovesse ministra della grazia che perennemente si deriva da quello.
Quindi ben a ragione le anime cristiane quasi tratte da nativo impulso, corrono a Maria; con Lei a fidanza comunicano consigli ed azioni come fanno i figli, raccomandano se stesi e ogni loro cosa».
«E poiché, continua, di tutti i doni divini, onde l’uomo sopra l’ordine naturale vien elevato ai beni, è fondamento e principio la fede, per questo appunto a farvela possedere e professare salutarmente, a buon diritto si esalta l’arcano influsso di Lei che generò l’Autore della fede e che per sua fede udì salutarsi beata. Non è alcuno, o tutta santa che si riempia della cognizione di Dio se non per tuo mezzo, non è chi consegna la salvezza se non per te, o Madre di Dio; non è chi riceva dono dalla misericordia divina, se non per Te».
«Non parrà eccedere il vero chi affermi che fu segnatamente per la guida e il presidio di Lei che la Sapienza e le istituzioni dell’Evangelio, benché tra difficoltà e contraddizioni, penetrarono per ogni nazione con tanto celere corso portando dappertutto un nuovo ordine di giustizia e di pace. E fu questo che ispirò l’animo e la parola di S. Cirillo d’Alessandria, quando rivolto alla Vergine diceva: Per te gli Apostoli annunziano la salvezza delle genti…; per Te la Croce preziosa è segno all’encomio, alla venerazione di tutto il mondo…; per Te son volti in fuga i demonii e l’uomo è richiamato al Cielo; per Te ogni creatura
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legata all’errore degli idoli, si è convertiti alla luce della verità, per Te gli uomini di fede conseguirono il santo Battesimo e per ogni dove furon costituite Chiese.
«Che anzi come ne La lodò lo stesso Dottore fu Ella lo scettro della fede ortodossa validissima per quella cura che ebbe continua, acciocché la fede cattolica durasse vigorosa nei popoli e fiorisse intera e feconda. Nel che molte prove e ben conosciute ne fornisce la storia, confermate altresì, non di rado, da prodigiosi avvenimenti. Più che mai in quei tempi e luoghi in cui s’ebbe a deplorare la fede illanguidita e negletta o attaccata da nefanda peste di errori, apparve di presente la benignità della Vergine che muoveva al soccorso. E levaronsi al suo cenno falangi d’uomini chiari per santità ed apostolico ardore, i quali da Lei sostenuti spuntarono le armi degli empi, ricondussero e infiammarono gli uomini alla pietà della vita cristiana. Basti uno solo fra i molti. Domenico di Guzman, il quale s’adoperò felicemente nell’una e nell’altra Missione con mezzo precipuo del Rosario. Né sarà che dubiti, quanta parte ritorni alla stessa Madre di Dio delle palme mietute da venerabili Padri e Dottori, nel rivendicare ed illustrare sì egregiamente la cattolica verità. Imperocché sono essi medesimi che da Lei, Sede della Divina Sapienza riconoscono grati l’affluenza di ottime ispirazioni che ebbero nello scrivere: a Lei quindi non a sé doversi riferire se la nequizia dell’errore fu vinta . Infine principi e Romani Pontefici custodi e difensori della fede, altri nelle guerre sacre, altri nei solenni decreti che promulgarono, presero ad invocare il nome della Madre divina e lo esperimentarono ognora potente e propizio».
«Ond’è che la Chiesa ed i Padri fanno a Maria queste non meno vere che splendide congratulazioni. Ave, o madre degli Apostoli, sempre mai eloquente sostegno stabile della fede, roccia fermissima della chiesa; Ave, o tu per cui mezzo siamo entrati, fra i cittadini della chiesa, una, santa, cattolica e apostolica. Ave, o fontana, scaturita per divina virtù, d’onde fiumi di sapienza celeste scorrono come sangue purissime e limpidissime e fugano la turba degli errori; godi, perché tu sola estinguesti tutte le eresie nel giro del mondo».


ESITO DELLA LOTTERIA
pro nuovo tempio a San Paolo


Numero vincitore: SERIE C. N. 95
L’estrazione avvenne il 30 gennaio u.s. giorno in cui si solennizzò la festa della Conversione di S. Paolo presso la Società S. Paolo di Alba.
Nell’imbussolamento dei numeri si tenne conto di tutti coloro che, pur avendoci versato l’importo, non avevano restituita la matrice. Ciò fu possibile essendo stata presa nota di tutti i bolleni distribuiti all’atto della consegna della spedizione.
Al fortunato vincitore, o vincitrice, facciamo le nostre congratulazioni vivissime, a quanti ci hanno aiutato anche in questa opera dando la loro offerta per la Chiesa a S. Paolo assicuriamo la nostra riconoscenza e le nostre preghiere.
Se la sorte non ha potuto favorire che uno per il premio posto in palio il Signore terrà però conto e premierà di tutti e singoli i benefattori.

La Pia Società S: Paolo
ALBA

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SAN PAOLO



Saulo assiste all’uccisione di Stefano - Gamaliele ne seppellisce il cadavere


(Continuazione)


Saulo, ancor esso uscito dal Sinedrio frammisto a questo dietro le pedate di Stefano per satollare nell’estrema agonia di un cristiano l’ira feroce. Eccolo fuori di Gerusalemme: raccolte attorno a sé le vestimenta dei furibondi sgherri, agognando in tal guisa di essere nelle mani di tutti, ottenebrato il suo intelletto dallo zelo sanguinoso che aveva contro i seguaci del Crocifisso, con lo sguardo sanguigno e livide labbra incoraggia ed aizza con frenetiche grida i crudeli carnefici. Ai colpi succedono i colpi, e da quel vergine corpo, in ogni parte ammaccato e rotto, sprizza fuori in larghi fiotti il sangue innocente, che dalle gote, dal cranio e dalle membra tutte gronda e scorre per le vestimenta sull’erba.
Il santo Levita ritto in mezzo a quella gragnuola di sassi, con gli occhi rivolti al cielo, offre il meraviglioso spettacolo di una mansuetudine inalterabile, e di una pazienza magnanima ai cristiani tutti. Non su quelle ciglia una lagrima, né un gemito su quelle labbra; ma assorto con lo spirito al cielo raccomanda a Dio l’anima sua.
L’invitto eroe sente dalla fiera tempesta di sassi rompersi i lacci che al martoriato suo corpo legano l’anima grande; più non si regge sui piedi, piega la persona e sopra l’insanguinato suolo pone entrambe le ginocchia. Quel volto che nel Sinedrio apparve bello come un angelo, dolcemente s’inchina; quegli occhi che sembravano due stelle, si chiudono; ed emessa quella medesima preghiera del Redentore morente: «Signore non imputare loro questa cosa a peccato», nel bacio del suo Dio spirò.
Stefano vera corona di gloria che adorni la fronte della cristianità nascente, prima corona di quella serie di martiri che fanno bella la sposa reale di Cristo.
Scemata la calca del popolo attorno all’estinto Levita, restarono solo i fedeli a piangere con flebili lamenti l’amata perdita. Saulo rientrato in Gerusalemme, non è possibile che nel cuore non sentisse agitazione d’angoscioso timore dopo quella barbara vendetta: non è possibile che si cancellasse in un subito dalla sua memoria l’immagine di Stefano, che boccheggiante sul suolo rivolse forse verso di lui il moribondo sguardo; non è possibile che Gamaliele, maestro di entrambi, dotato di nobil cuore, non gliene facesse aspra riprensione, tanto più che Gamaliele medesimo fu quegli che ne seppellì il cadavere, come attesta Luciano, al quale, apparso in visione, gli riferì ciò che ora ripoortiamo.
«Stefano, dopo essere stato lapidato, stette in quel luogo senza sepoltura un giorno ed una notte, secondo l’ordine dei principali ebrei, affinché servisse di pasto agli uccelli ed ai cani: Iddio però non permise che in veruna maniera fosse violato il corpo del suo primo confessore. Io pertanto che sono Gamaliele mosso a compassione verso il servo di Gesù Cristo, e desiderando aver parte alla fede ed alla ricompensa del santo uomo, ho mandato in tempo di notte quanti buoni cristiani e timorati di Dio erano da me conosciuti, feci loro coraggio, somministrai ad essi le cose necessarie, e dissi loro di andare segretamente a prendere il suo corpo. Prestai anche ad essi il mio carro per portarlo alla mia casa di campagna, che è in Cafargamàla, sette stadi distante da Gerusalemme. Gli feci fare il lutto per lo spazio di 40 giorni, e lo feci racchiudere nel mio sepolcro, dentro la grotta che è dalla parte d’oriente, somministrando del mio quanto era necessario per i suoi funerali.
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Quindi vedo l’amore grande di Gamaliele verso Stefano: quindi ancora inferisco che non sia mancata la riprensione all’altro discepolo, attore primario di tanto scempio.
Ma ahimè! Né l’umile e tenera preghiera indirizzata a Dio dal santo Diacono prima di morire, né il richiamo del pietoso Maestro produssero la menoma impressione nel cuore e nello spirito di Saulo: che anzi, egli, invasato dall’odio contro i cristiani, al sangue di Stefano, per nuova sete, voleva aggiungere sempre più strage e morte dei seguaci di Gesù Cristo.

(Continua).



Ripariamo i peccati della stampa cattiva

In nessun periodo dell’anno, come in questo, si commettono tanti peccati. L’uomo sembra abbia perso la testa: crede lecita ogni azione, ogni nefandità che sia abolita dalla legge che proibisce il peccato. Il puzzo dei peccati da questa terra si eleva al trono dell’Altissimo e ne grida vendetta. Se i castighi non vengono, se il Signore sembra disarmato è per le preghiere che da tante anime, da tanti Istituti Religiosi si elevano al Cuore di Gesù per riparargli tante offese.

I peccati della Stampa cattiva

Le librerie rigurgitano di libracci, le edicole tengono in mostra ed esitano i periodici più luridi. Editori vanno alla ricerca e stampano i libracci più immorali a scopo di lucro e la gioventù legge, e nella lettura beve il veleno della propria anima. Quanta gioventù è rovinata per letture immorali. Cartoline illustrate, illustrazioni immorali corrono per le mani di tante povere creature e ne guastano il cuore.
La Germania da una statistica fatta dal governo risultarono che circolavano due milioni di libri immorali! Due milioni di libri cattivi che passano di mano in mano, che dalla lettura di uno passano ad un altro! Quanti peccati!!!

Ripariamo

Pochi pensano a riparare tanto male: perché questi peccati non ci colpiscono, perché non si bada. Il Signore attende da noi questa riparazione; l’attende da tutti i Cooperatori della B. Stampa.
Tutte le preghiere che facciamo in Casa in questo mese sono appunto per questo: Riparare le offese che riceve nostro Signore colla stampa cattiva. Ogni Cooperatore faccia una comunione, reciti qualche rosario, offra i suoi sacrifici a questo scopo.
Nostro Signore ci guarderà con compiacenza ed attireremo maggiori grazie sulla stampa buona.


Indulgenze del mese pei Cooperatori

Plenaria – 24 febb. – S. Mattia Apostolo; 19 marzo S. Giusppe.
Parziale – Di 100 giorni ogni volta che i Cooperatori recitino col cuore contrito qualche preghiera secondo i fini della Pia Società S. Paolo o presterà un qualche aiuto (lavoro, elemosina, offerte).

Vogliamo bene alla nostra anima? Desideriamo sia breve il purgatorio nostro? Ascriviamoci alla partecipazione del frutto delle DUE MILA MESSE che si celebrano nella Pia Società S. Paolo: avremo così assicurati suffragi per la nostra anima.
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Borsa di Studio GRAN MADRE DI DIO


Un Sacerdote Maestro, affezionatissimo a San Paolo ha messo ogni anno in serbo piccola somma, frutto di risparmi sopra il suo stipendio mensile.
E i risparmi hanno a poco a poco, raggiunta la somma necessaria per costituire una Borsa di Studio per un alunno della Pia Società San Paolo. Ed egli di questi giorni, felice di aver realizzato un suo vivissimo desiderio, ha portato la somma completa. Meglio: ha fatto il compimento della somma; perché ogni anno veniva parecchie volte a versare dei piccoli acconti da sommarsi.
E la borsa di studio volle intitolarla alla
Gran Madre di Dio per affetto e devozione alla Santa Vergine e per memoria alla sua propria Madre terrena per cui ha avuto sempre come un culto, e nel verace suo affetto alla madre sua terrena che gli ha data la doppia vita naturale e spirituale. Egli intende che questa Borsa serva ad accrescerLe i meriti pel paradiso; alla Madonna serva a formare un sacerdote che celebri poi Ss.me Messe per lui stesso e per la sua amatissima mamma. Questo è affetto che si comprende e si accende soltanto quando si tratti di madri degne di tal nome! E di figli ben educati, che hanno ben corrisposto alle cure dei genitori: Questo è il più santo degli amori figliali.
E la Gran Madre di Dio è il Modello, la Maestra, la protettrice delle Madri cristiane. È la Madre del Primo chiamato allo stato Religioso e Sacerdotale: ed è come la naturale protettrice di tutti gli altri chiamati. E così fu stabilito da N. S. Gesù Cristo, il quale, dalla Croce, diede Maria per Madre ai cristiani; ma la consegnò ad un apostolo, ad uno che Egli stesso aveva chiamato san Giovanni era anche il tipo che hanno bisogno di maggior aiuto, soccorso, guida: perché fu degli apostoli il più giovane.
La Borsa di Studio Gran Madre di Dio è il segno sensibile della protezione di Maria che si stenderà sopra un chiamato povero di beni di fortuna, ma fortunatissimo e ricchissimo in Dio e presso la S: Vergine per la grazia di sua vocazione.
La Gran Madre di Dio che nutrì, formò, protesse il
Primo chiamato voglia nutrire, formare, proteggere il chiamato che sarà scelto a godere il frutto di questa borsa di studio al titolo così alto e onorifico. Nessuno tra i figli di re e Regine, ha una Madre così grande e potente e amorosa come la madre di Dio.
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DATE ALLA CHIESA
UN MISSIONARIO DELLA B. STAMPA


Il Signore chiama tutti a lavorare nella sua Vigna quali a uno stato, quali ad un altro, quali a maggior perfezione quali a meno: chi chiama a dirigere le anime col sacerdozio, a chi invece dà i mezzi onde cooperi a formare sacerdoti. Beati coloro che ascoltano la voce del Signore e vi corrispondono: hanno pace in questa vita ed una felicità eterna.

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Giorni fa un bravo uomo ci mandava a mezzo del suo parroco la somma necessaria per sopperire le spese di pensione di tre anni ad un giovane i cui genitori versano in misere condizioni.

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Una Signora sconosciuta, a firma «serva della Sacra Famiglia» è puntuale nell’inviare la pensione per il suo Chierichetto; ed in questi giorni ci faceva noto che ogni mese ci avrebbe mandate altre 20 oppure 30 lire per un nostro giovane di speranze buone i cui genitori sono poveri.

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Un giovane maestro stabilì una borsa di studio per un Apostolo della Buona Stampa, contento di concorrere a formare un Sacerdote che celebri per lui e la mamma sua.

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In alcuni paesi si sono messe assieme diverse persone e tutti i mesi mandano L. 30 per la pensione di un giovane.
Quante altre persone potrebbero senza alcun sacrificio venire in aiuto a poveri giovani e dare alla Chiesa un sacerdote di più e così acquistarsi gloria eterna.

BORSA DI STUDIO MARIA BAMBINA

Caro e salutare nome questo con cui viene aperta la nuova Borsa Maria Bambina, dalla ottima Sig. Maria Forconi di Sarnico.
Maria è aurora bellissima, nunzio di un sole splendido, radiante: Sol iustitiae Cristus Jesus, il sole di Giustizia Cristo Gesù.
Era bambina, vagante nella culla, la Santa Madonna: e già gli Angeli del Signore, discendevano là attorno a corteggiarla come la loro piccola e grande Regina. Maria era bambina, ma là in quela culla era tutta raccolta la speranza della povera umanità curva sotto il peso di tante miserie.
La Borsa nuova è ancor bambina : tocca le mille lire; ma la Celeste Bambina la crescerà fino alla maturità, al compimento, a lire diecimila.
Quante mamme daranno al loro bambino qualcosa, qualche piccola somma! Dicendo: Va', portalo a Maria Bambina perché ti cresca innocente, caro, santo.
E la borsa sarà presto colma, piena.

Preghiamo voler sempre scrivere sui bollettari degli ascritti alle duemila messe il nome dello zelatore o della zelatrice: questo per evitare di ricevere ascritti senza sapere a chi rispondere.
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NELLA PIA SOCIETÀ SAN PAOLO
Notiziette Mensili



Festa del Divin Maestro - Conversione di San Paolo – Vestizione Clericale

La domenica 30 gennaio fu giornata di festa solenne per la casa e trascorse nella gioia più intima e sincera: Si chiuse il mese al Divin Maestro, la cui devozione tiene il primo posto in Casa; si celebrò la Conversione di S. Paolo e 14 giovani vestirono l’abito clericale benedetto dal nostro Veneratissimo Vescovo.
Si ebbero tre Messe e Vespri solenni (uno per ogni gruppo di giovani) con meditazione e predica su S. Paolo ed il Divin Maestro miranti alla conversione dei nostri difetti e ad una strettissima unione coi maestri.
I nuovi chierici furono applauditi, festeggiati dai superiori, compagni ed alunni più piccoli ai quali fanno da maestri in tipografia. È il primo passo verso la meta a cui tendono con impegno fidenti nell’aiuto del divin Maestro.

Nuova macchina

È in funzione una nuova macchina da stampa. È a due colori a differenza delle altre che possiede la Casa. Serve assai bene per la stampa del Giornalino e Domenica Illustrata.

La Casa S. Giuseppe

La vecchia casa mascarella casa umida, brutta, semidiroccata, si sta trasformando completamente. Si è costruito un camerone capace di 80 letti ed ampi arieggiati laboratori. Si chiama ora S. Giuseppe. Le Pie Discepole la stanno abitando e colle loro preghiere continue quei vecchi ambienti fino ad ora abitati (…) a tutt’altro scopo.

E la Chiesa

Le brutte e fredde giornate non permettono ancora l’inizio dei lavori. Saranno ripresi nel prossimo mese se a Dio piacerà?


Unione di Preghiere

Per tutte le persone che si raccomandano alle nostre preghiere offriamo al Signore tutto il bene e le azioni che si fanno in Casa, e le raccomandiamo alle preghiere dei Cooperatori.
Il Tempio a S. Paolo. S.S. Pio XI. La libertà della S. Sede e della Chiesa. L’apostolato della B. Stampa. L’incremento della Pia Soc. S. Paolo. I Bollettini Parrocchiali. L’opera delle duemila Messe. I centri di diffusione di libri e oggetti religiosi. Le Biblioteche. La diffusione del vangelo. I periodici settimanali. Gli scrittori Cattolici. Una signora dall’America raccomanda suo figlio. Una signora per grazia speciale. Un Signore non buono. Una signora per grazie utili. Due inferme. Una giovane madre di famiglia inferma. Un chierico ammalato. Una specialissima grazia. Una ammalata di pleurite. Una signorina e un giovane molto ammalati.
Un padre di quattro figli ammalato. Un signore lontano da Dio. Una signora dalla Francia per una specialissima grazia. La conversione di una anima. Parecchie zelatrici.


Pro Memoria

30 Messe Greg. L. 300 – Novena di Messe 90 – Una giornata di cera 15 – Una giornata di luce a S. Paolo 5 – Una giornata alla Regina degli Apostoli 2 – Triduo benedizioni 6 – Novena benedizioni 18.
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SEZIONE SOCIETÀ BIBLICA

Divozione a Gesù Cristo Maestro
Mese del Divin Maestro

Il mese di gennaio fu dedicato al Divin Maestro: ogni giorno fu tenuta la meditazione a tutta la Casa sul Divin Maestro, seguendo il libro: Gesù Maestro scritto appositamente per fornire la materia di predicazione adatta.
Nella prima parte si insistè sulla necessità di un Maestro . Necessario per imparare le scienze umane, e necessario ancor più per imparare la scienza divina, di vivere e operare in modo soprannaturale com’è il nostro fine e salvarci.
Nella seconda fu sviluppato ampiamente che Gesù Cristo è l’unico e vero Maestro. Il titolo di Maestro è a Lui tanto caro: venne al mondo per insegnare la verità, quella verità da lui medesimo creata e adattata ad ogni uomo. Egli possiede la scienza, dà l’esempio, è buono, caritatevole, ama conosce l’uomo e il modo di presentargli la verità, sa fargli piacere quello che insegna tanto che le turbe stavano ad ascoltarlo ore e giornate senza stancarsi; sa adattarsi a tutti e per tutti dà esempio, dice le verità adatte, e a tutti comunica qualcosa di sé, la sua vita; vita che darà poi in modo totale, senza misura, secondo il suo infinito amore per le anime nella SS. Eucaristia.
L’Eucaristia è il Divin Maestro in mezzo a noi che continua a vivificare della sua virtù divina la predicazione, l’insegnamento del catechismo, della teologia nei suoi vari rami, e l’Apostolato della Stampa.
Nella terza parte del mese furono meditati i doveri nostri verso il Divin Maestro; intervenire alla predicazione sacra, al catechismo – tenere in casa il Vangelo e leggerlo in famiglia – accettare il suo insegnamento con umiltà, con amore e fede – copiare e vivere l’esempio di Gesù Cristo Maestro – cooperare affinché la sua voce sia sentita da tanti che non vengono più in chiesa – allontanare dalla famiglia ogni stampa non conforme al Vangelo – abbonarsi alle buone – procurarne di adatte – diffonderle – farle conoscere e leggerle.
Oh quanto bene può operare la Festa di Gesù Cristo Maestro, e il mese a Lui dedicato! Quanta forza ha per diffondere il Vangelo ed arrivare alla lettura nelle famiglie!
Il frutto fu buono assai, specialmente sempre maggior stima della Bibbia, del vangelo, dell’insegnamento del Papa, e desiderio che la devozione a Gesù Cristo Maestro si allarghi tanto, tanto.

Il Vangelo in ogni famiglia
Il modo più efficace per la festa del Vangelo o del Divin Maestro


Diamo uno schema che ciascuno può adattare.
Prepararla un po’ avvertendo una domenica prima: e dove è possibile far pure una certa pubblicità col Bollettino, o con qualche manifestino.
Al mattino. – Nella S. Messa predica apposita, Comunione per riparare i peccati della stampa cattiva e ottenere grazie sulla buona. Ad ogni Messa diffusione in chiesa o con un tavolino o come si crede meglio (molti benedissero i volumetti davanti al popolo e poi li distribuirono; alcuni li distribuirono alla balaustra come la S. Eucaristia, tutte forme di maggior solennità che possono giovare assai).
In vari paesi si tenne l’Ora di adorazione. L’altare fu adornato di vangeli disposti in bell’ordine attorno al S. Raggio e poi furono distribuiti conciliando così molta venerazione al libro.
Conviene imprimere l’idea che dove entra il Vangelo, deve uscire ogni stampa cattiva.
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A sera : Istruzione sul come tenerlo in casa (dare l’esempio in chiesa: tenerlo sul pulpito ben in vista e in onore, poiché il popolo istintivamente copia dalla sua Parrocchia); come leggerlo, quando, da chi ecc.; insomma una istruzione pratica per avviare alla lettura come è spiegato in principio di ogni volumetto.
Benedizione: fare ad alta voce le promesse a Gesù Cristo Maestro.
1. Condanniamo ogni insegnamento, libro o giornale contrario al Vangelo.
2. Promettiamo di leggere un tratto del tuo Vangelo ogni giorno nelle nostre famiglie e di vivere secondo il tuo insegnamento
3. Promettiamo di intervenire alla spiegazione del Vangelo e mandare i figli al Catechismo.
4. Promettiamo di allontanare dalla famiglia ogni stampa cattiva e sostenere la buona.
5. Riconosciamo che tu solo sei il Maestro nostro e del mondo in unione col tuo Vicario ilPapa.
Il Divin Maestro gradisce e benedice la diffusione del suo vangelo e quanto bene si fa, curando poi che sia letto, almeno da un gruppo di famiglie, quelle più facili a conquistare, che siano nutrite di più spirito evangelico.
Consigliano possibilmente di diffondere in una Parrocchia o tutti Vangeli o tutti Il Divin Maestro (Vangelo unificato): è più facile poi avviare la popolazione alla lettura.


Proponiamo:
Il Santo Vangelo di N. S. e gli Atti degli Apostoli

La traduzione presentata dalla Sezione Biblica piace specialmente per la sua spigliatezza e graziosità. Nulla di contorto, di asproso, di duro in esso si trova, ma il senso scritturale invece fluisce con tanta grazia e naturalezza cristiana, in bella e buona lingua italiana. Anche il volume stesso piace per l’eleganza della veste esterna; per i caratteri nitidi e chiari; e per l’introduzione e note al testo, brevi e succose che, rischiarano i passi scuri, senza interrompere il lettore nella facile e soave lettura.
Prezzo: In brossura L. 1; legato alla bodoniana L. 1,50; legato in tela L. 2.

Il Divin Maestro

È il S. Vangelo unificato: la traduzione è quella medesima del S. Vangelo. Mette in luce Gesù Cristo, Maestro Divino, mirando a farlo conoscere, amare, credere, imitare. Belle ed erudite le varie introduzioni al testo: brevi e sicure le note, ben fatta la disposizione dei capitoli e le loro suddivisioni utilissime ai giovani ed ai chierici stessi per sapersi orientare nella lettura dei quattro Vangeli, capirli meglio ed anche per la loro spiegazione.
Divisione: Introduzione. Vita nascosta e infanzia. Vita pubblica (Anno primo) Anno secondo. Anno terzo. Settimana Santa. Passione. Dopo la Risurrezione. Dopo l’Ascensione.
Prezzo: In brossura L. 1,50; legato alla bodoniana L. 2,00; legato in tela L. 2,50.

Lettere di S. Paolo - Pagine 280

Tascabili, sono tradotte dal medesimo che tradusse il S. Vangelo: il pensiero di S. Paolo, spesso difficile, è reso, con una chiarezza e naturalezza davvero singolare. Hanno belle ed erudite introduzioni che mettono ciascuna lettura nel suo vero quadro storico: brevi succose e sicure note tratte dai SS. Padri che mentre illustrano per il sacro testo, interrompono poco la lettura.
Prezzo: In brossura L. 1; legato alla bodoniana L. 1,50; legato in tela L. 2.

Gesù Maestro

Sono un mese di lettura su Gesù Cristo considerato come Maestro: una lettura ogni giorno, con relativo esempio tratto dal Vangelo e la preghiera, terminata con la giaculatoria: O Gesù Maestro ecc… Le letture sono sulla necessità di un Maestro, 19 su Gesù Cristo vero Maestro, 6 sui nostri doveri. Utilissimo; ogni sacerdote dovrebbe averlo. Prezzo: L. 5, pag. 436.
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OPERA DELLE DUEMILA MESSE
PER I NOSTRI COOPERATORI E BENEFETTORI



ALLE ZELATRICI

Deo gratias! Mercè la grazia del Padre Celeste e lo zelo vostro attivo, l’opera delle due duemila messe, durante l’anno scorso aumentò ancora i suoi ascritti.
Sono parecchie migliaia di altre persone che vollero partecipare a tanto bene: ve ne sono dell’Italia, della Francia, della Svizzera, dell’America e dell’Asia: sono nuove suppliche al Padre Celeste per la stampa buona; nuove grazie che scendono sui Cooperatori; altre anime liberate dal purgatorio; il campo di bene che si estende.
Vi sono zelatrici che hanno raggiunto i 20, 30, 40, 50, 60, 70 ascritti. Quanto bene!
Se dobbiamo felicitarci del bene compiuto dobbiamo pure anche dire: avanti ancora: nuovo bene ci attende, a nuove anime dobbiamo far conoscere questa sorgente di grazie. Le difficoltà non ci spaventino: ad un maggior sacrifico corrisponde un merito maggiore.

Alessandro Manzoni e la S. Messa


A incoraggiamento di taluni ed a confusione di molti, ecco come il grande Manzoni assisteva e con qual frequenza alla rinnovazione incruenta del sacrifico del Calvario.
Don Enrico Moranti così narra:
«Nel 1869, in età di 12 anni lascia il paesello natio, Lesmo, per andare agli studi a Torino con due miei fratelli, il secondo dei quali aveva fatto a Torino la quinta ginnasiale. Pernottammo a Milano, e il mattino, girando qua e là fortuna volle che passassimo per via S. Fedele e c’imbattessimo nel grande scrittore lombardo A. Manzoni.
Il grande uomo si avviava alla Chiesa di S. Fedele. Sulla porta una vecchietta gli stende la mano. Il Manzoni toglie dal borsellino una moneta d’argento, gliela porge e passa oltre, e noi dietro a lui. Egli si avanza fin presso la balaustra, e lì, sul nudo pavimento, senz’appoggio veruno, si inginocchia, e congiunte le mani, gli occhi modesti, tutto raccolto in sé, prega, prega… La Messa usciva in quel momento ma io non tolsi gli occhi dal Manzoni, e dopo 29 anni ne ho ancora scolpita in mente la figura. Il tempo passava, la Messa giungeva alla fine e noi dovemmo avviarci alla stazione. Uscimmo con rincrescimento e il Manzoni rimase là, ginocchioni sul terreno senz’appoggio, con le mani congiunte sul petto, immobile come una statuina e con lo sguardo al S. Tabernacolo. E quello non era un giorno di festa, ma un giorno feriale. Seppe di poi che Alessandro Manzoni andava alla Messa possibilmente ogni giorno e con frequenza si accostava ai Sacramenti.
Un bel esempio per quanti credono che l’andare a Messa sia da donnicciuole e per quanti trascurano di ascoltarla e la tralasciano per qualunque motivo. Anche coloro che non hanno tempo possono partecipare a 2000 Mese con una piccola offerta alla Pia Società S. Paolo.
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Messe Gregoriane

Che cosa sono
Le messe gregoriane sono un corso di 30 messe consecutive, che un sacerdote deve celebrare per trenta giorni di seguito e applicare a un’anima del Purgatorio.
Perché si dicono Gregoriane.
Perché hanno origine da S. Gregorio Magno; per un fatto che la Chiesa riconosce autentico.
S. Gregorio era superiore di un monastero a Roma: morì un religioso, e Dio lo tratteneva in purgatorio, per delle sue trasgressioni ai voti di povertà e ubbidienza. S. Gregorio ordinò che per trenta giorni consecutivi gli venisse applicato il Santo sacrificio della Messa.
Occupatissimo non contò più i giorni.
Ma al trentesimo giorno l’anima del defunto comparve ad un suo fratello religioso nello stesso monastero. Gli chiese il fratello: «Che è fratello, come stai?». «Fin’ora male». Rispose il defunto. «ora bene».
Di qui nacquero le messe gregoriane.
Utilità.
È assai utile la pratica di farci celebrare le 30 Messe Gregoriane dopo la nostra morte e per esse si è certamente liberati dal purgatorio. Però è bene che tali Messe siano stabilite prima. Da noi stessi! Dopo la morte non siamo del tutto sicuri dei suffragi che desideriamo.
Notiamolo: che è molto meglio far le buone opere subito, mentre si è in vita che per testamento; il bene è più sicuro; si comincia ad averlo subito ed è anche maggiore non essendo diminuito il capitale da altre spese; molto più poi che purtroppo qualche volta succede che gli eredi di famiglia, sbalorditi dalla disgrazia o incappati da altre cause, non sono sempre pronti e precisi esecutori della volontà del testatore. In questi giorni abbiamoi ricevuto diverse lettere con cui si veniva fissato tale corso dopo morte con l’offerta delle L. 300. In tal caso basta che ci venga poi comunicata la notizia della morte
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LE GRAZIE E I DEVOTI DI SAN PAOLO

Benefattori! Siete i prediletti di Gesù: avete in mano la calamita potente che vi attira la protezione del cielo: LA PREGHIERA.
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Ascolta il mio consiglio: redimi i tuoi peccati colla beneficenza e le tue ingiustizie cancella colla carità verso i poverelli; e così Dio perdonerà alle tue colpe.
Che gran conto hanno da rendere a Dio coloro che scialacquano il danaro invece di far l’elemosina (Prov. 8)
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Date il superfluo ai poveri

Offerte in denaro

Cooperatori nessuno dei vostri denari sarà speso tanto bene quanto quello che darete per la Stampa buona.
Gli oblatori devono ricordare che è una grazia che loro fa il Signore permettendo che impieghino il loro denaro per un’opera così santa.


Furono generosi i parenti dei nostri giovani ad unire al pagamento del trimestre l’offerta per il pane: Tanti DEO GRATIAS! Il Signore accoglierà il sacrificio in benedizione per i figli.
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Cassettine della B.S.

Ricordiamo sempre che quanto diamo in beneficenza ricade su di noi trasformato in tante grazie e benedizioni.


Ai bambini
Agli Aspiranti
Ai giovani Cattolici

Riparate: le infinite bestemmie, le tante eresie, le basse oscenità che si scrivono che si stampano, che si diffondono che si leggono sui libri e giornali.

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Riparate: perché sono i delitti più gravi essendo quelli che direttamente vanno a colpire nella sua anima, nel suo cuore, nella sua Divinità Gesù Cristo Maestro.

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Riparate: perché questi peccati sono delitti premeditati, nel silenzio, nello studio, come chi nell’ombra affilasse le armi, non contro il nemico, ma contro l’amico: cioè contro l’ingenuo che gli pagherà l’arma il veleno! È il medico che si abusa della fiducia del malato per propinargli il veleno.

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Riparate: perché tale peccato è spesso nelle case dei vostri amici, in casa vostra, fors’anche. Fate con santa audacia premura ai vostri perché il giornale cattivo sia bandito da casa vostra, venga bruciato.

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Fate una S. Comunione riparatrice ogni settimana ed ogni mese.

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