Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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ANNO VIII – N. 9 – 20 Settembre 1926 – Bollettino Mensile – Conto Corrente Postale

UNIONE COOPERATORI
BUONA STAMPA

Opus fac Evangelistae (II Tim. IV, 5)



Alba – Scuola Tipografica della Pia Società S. Paolo – Alba


CHI È DI S. PAOLO È DEL PAPA


Non vogliamo nemmeno nominare i tristi vituperatori dell'apostolato e dello spirito di S. Paolo che eressero il fedelissimo Paolo a stendardo della loro diabolica superbia, alcuni tentarono di misurarsi col Papa.
Ne ricordiamo i fatti della vita: l’ossequio a Gerusalemme, la carità ad Antiochia, il lavoro di organizzazione a Roma della Chiesa di S. Pietro. Ma la tradizione dei monumenti ci fa meditare a fondo sul dovere di servire al Papa, di essere del Papa.
Pietro e Paolo a Roma sono sempre uniti: Pietro a destra, Paolo a sinistra. Uniti all’entrata della patriarcale basilica di S. Pietro: uniti all'entrata della patriarcale basilica in S. Paolo, uniti all'entrata delle Confessioni di S. Paolo.
Là quasi S. Pietro si tiene unito a S. Paolo per mostrare alle genti l'operaio della Chiesa nella salute dei gentili.
Qui San Paolo professa l'ossequio al Principe degli Apostoli, e dice ai fedeli che in San Pietro e nel Papa vi è per la Chiesa la fonte delle grazie, e la pienezza delle verità.
Un più grandioso fatto. Eccolo:
Nella basilica lateranense, dedicata al SS. Salvatore, capo e madre di tutte le chiese, l'altare della Confessione è circondato di Profeti, e di Apostoli: sono infatti essi i fondatori e le colonne della chiesa.
Nella basilica Vaticana invece, l'altare della Confessione di S. Pietro: del Primo Papa, è circondato dalle statue dei fondatori degli ordini religiosi: la milizia del Papa ai servigi della chiesa.
A S. Paolo, nella basilica Ostiense, l'altare della Confessione che contiene il Sacrosanto corpo dell'Apostolo, è circondato dai medaglioni in mosaico di tutti i Papi... eccolo San Paolo la forza dei Papi, il lavoratore, l'operaio dei Papi... San Pietro, San Lino, tutti i papi dell'evo antico sulla crociera longitudinale papi del Medio evo tutti; poi dopo il primo colonnato i papi fino a Benedetto XV, fino a Pio XI che fu per un certo tempo posato in olio e che si sta lavorando in mosaico.
Scena eloquente, ammonitrice che dice la sua verità ogni volta che entrando in San Paolo si onora.
E chi è di San Paolo, nello spirito, ha da essere fedelissimo di mente, di cuore, di forze, al Santo Padre. Vicario di Gesù Cristo, Capo della Chiesa.
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L’INFLUENZA DELLA STAMPA


Circa due secoli addietro il re di Danimarca si meravigliava con Voltaire della rapida trasformazione della società. Il grande poeta rispondeva: È la stampa che fa tutto.
Ed aveva ragione. I numerosi eventi di cui echeggia questo teatro del mondo civile, i tumulti di moltitudine, le commozioni di assemblee, gli avvenimenti politici odierni, gli eccessi della plebe, il pauroso crescendo d'immoralità, di scostumatezze e di delinquenza non sono altro che l'effetto della stampa. Non per nulla la stampa è stata definita il «quarto potere» dello Stato. È un uragano che cresce, che monta, che invade, è valanga che travolge con sé ostacoli e barriere di ogni specie; essa, in una parola, fa tutto.
Ma bisogna distinguere la buona stampa dalla cattiva. La prima si fa banditrice del vero, del giusto, dell'onestà, insegna ai popoli il linguaggio della tolleranza; la seconda invece oscura la luce del vero e del buono e insozza gli animi di fango, e alcune volte, pur d'arricchire, sfrutta i più puri e i più elevati sentimenti dell’animo.
Il presente è fosco, l'avvenire incerto, il principio d'autorità non rispettato, la gioventù che dovrebbe essere l'anima e la speranza della nazione corre la via sfrenata del libertinaggio? Ebbene la colpa è della stampa cattiva, della stampa settaria. I giornali, guardate, sono macchiati di sangue, non si leggono che delitti orrendi e suicidii. La criminalità è salita ad una cifra impressionante; si ruba, si assale, si uccide di pieno giorno e contro i tutori dell'ordine ogni vile insulto è permesso.
Enrico Berenga, in un'apprezzata inchiesta sulla stampa francese così conchiude. La nazione corrotta, la dissolutezza moltiplicata, l'autorità distrutta, il fior dei benpensanti scoraggiato, l'armata del delitto reclutata, la minaccia usata apertamente, il parlamento terrorizzato.
L'anarchico Ravachol che attentò alla vita del Re del Belgio, così disse al giudice istruttore: «Mia madre mi aveva attirato nella fede cattolica. Allora io credeva in Dio e alla vita futura. Quando cominciai la lettura dei peggiori giornali mi ingolfai nelle brutture e nelle infamie più inconcepibili. Cominciai allora col collettivismo, terminai coll'anarchia. Contava in quel tempo 25 anni. Se avessi continuato a credere in Dio, non avrei fatto quel che ho fatto».
Ah! Se certi libri e certi giornali potessero parlare, cose tremende rivelerebbero intorno all'apostolato da essi esercitato!
Genitori, Maestri, Maestre, quanti lavorate pel bene della nazione, diffondete buoni libri, buoni romanzi, fogli volanti, aiutate l'opera della buona stampa: cooperate così al nobile e santo ideale di formare uomini sani di salute e di cuore ed alla estensione del regno di nostro Signore.
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Volete far cosa gradita al Cuore di Gesù, che vuole tutti salvi e che tutti abbiano parte dei frutti della sua passione?
Volete acquistarvi meriti preziosi per il cielo?
Volete guadagnarvi le compiacenze di Gesù, aver molte grazie e fare una morte santa?
Volete assicurare suffragi all'anima vostra e dei vostri cari?
Ascrivetevi all'Opera delle Duemila Messe che ogni anno si celebrano nella Pia Società S. Paolo per tutte le persone che una volta sola in vita vi fanno una offerta di L. 10.
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Pensieri di S. Paolo intorno all’elemosina
(Tratti dalla sua Lettera ai Corinti, Capo X)

...Ve lo dico: chi semina poco, mieterà poco, e chi semina molto, mieterà molto. Ciascuno dia secondo quanto ha determinato in cuor suo, non di mala voglia né per forza, perché «Dio ama l’allgro donatore».

Frutti temporali dell'elemosina

Or Dio è potente per ricolmarvi d'ogni bene in modo che avendo in ogni cosa sempre il sufficiente, abbondiate in ogni sorta d'opere buone, conforme sta scritto: «Profuse, diede ai poveri; la sua giustizia si eterna nei secoli. Or chi dà il seme al seminatore, darà anche il pane da mangiare. Egli moltiplicherà la vostra semenza e farà crescere i frutti della vostra giustizia, affinché divenuti ricchi di ogni cosa, sfoggiate in ogni generosità che da parte nostra farà salire dei ringraziamenti a Dio.

Frutti spirituali dell'elemosina

Infatti il servigio di questa sacra oblazione non solo provvede ai bisogni dei santi, ma è ricca sorgente di molti ringraziamenti al Signore, perché, avendo la riprova della vostra beneficenza, essi glorifichino Dio per l’obbedienza che voi professate al vangelo di Cristo, e per la generosità con cui fate parte dei vostri beni ad essi e a tutti. E nelle loro preghiere per voi v'è un gran desiderio del vostro bene a motivo della sublime grazia che Dio vi ha dato.

Tali, o cari Lettori, saranno i vantaggi temporali e spirituali che Voi oltre a quelli da noi quotidianamente e mensilmente mantenuti, ricaverete dalle vostre elemosine alle Opere della Pia Società S. Paolo sempre in molti bisogni.

DATE ALLA CHIESA
UN MISSIONARIO DELLA BUONA STAMPA


Di Santa Silvia, la fortunatissima madre del papa San Gregorio, un altro ricordo ci edifica e ci stimola.
Essa aveva la sua casa sul Piccolo Aventino, dove ora sorge la Chiesa del monaco S. Saba. Di qui, era suo impegno, scendeva a valle, e rimontava sul pendio del Celio a portare al monastero di San Gregorio papa una scodella di lenticchie, era quanto poteva offrire; figuriamoci però di qual cuore palpitavano i santi legumi!
Una iscrizione a S. Saba ricorda la pratica della santa.
Quante sono le madrine che si spingono fin qui di provvedere ai loro cari Chierici più che la quota mensile di pensione esse vi provvedano ancor ben altro: e pregando, trovano nuove vie di bene: e se ne dicono contente, sempre perché il Signore sovrabbonda in riconoscenza.
Per i cari alunni della Casa di Roma è tanto necessaria qualche madrina: alcuni si trovano davvero in bisogni tali, e in tali strette condizioni di famiglia che è impossibile poter da questi riavere aiuto eppur vi sono belle speranze.
A Roma e attorno a Roma non sono poche le persone che Dio favorì: e la loro carità diè vita a tante opere di bene. Ma più ci è caro ricordare agli amici fuori di Roma e quelli lontani, che la preghiera dei piccoli apostoli della Buona Stampa a Roma è ben vicina alla preghiera di S. Paolo, è fatto, si può dire, sul suo cuore: ed è unita alla preghiera di innumerevoli santi che qui ricevettero la corona del martirio e sono ogni giorno ricordati.
Chi è ricordato a Roma: è ricordato là di dove parte l'abbondanza delle grazie chi riceve i doni di Roma, riceve la pienezza dei doni.
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Novena a S. Paolo
per ottenere una grazia speciale


A maggior comodità dei Cooperatori e dei divoti di S. Paolo diamo qui le preghiere di seguito da recitarsi per ottenere da S. Paolo grazie speciali.
Antifona: O San Paolo Apostolo, predicatore della verità e Dottore dei Gentili, intercedi per noi presso Dio, che ti ha eletto.
Versetto: Tu sei vaso di elezione, o San Paolo Apostolo.
Predicatore della verità nel mondo intero.

ORAZIONE

O Dio, che per la predicazione del Beato Apostolo, hai ammaestrata la moltitudine dei gentili, concedi a noi, ti preghiamo, che sentiamo presso di Te il patrocinio di Colui, del quale, veneriamo i natali. Per Gesù Cristo nostro Signore. Così sia.

PREGHIERA

O glorioso S. Paolo, che da persecutore del nome cristiano sei divenuto un Apostolo ardentissimo per zelo, e che per far conoscere il Salvatore Gesù fino agli estremi confini del mondo, hai sofferto carcere, flagellazioni, naufragi e persecuzioni di ogni genere, e in ultimo hai versato, fino all'ultima goccia il tuo sangue, ottieni a noi la grazia di ricevere come favori della divina misericordia, le infermità, le tribolazioni e le disgrazie della vita presente affinché le vicissitudini di questo nostro esilio non ci raffreddino nel servizio di Dio, ma ci rendano sempre più fedeli e fervorosi. Così sia.
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Abbonamento vitalizio al Periodico

L'abbonamento vitalizio costituisce un vero vantaggio alla Buona Stampa, toglie l’incomodo di rinnovare ogni anno l'abbonamento, è di molta utilità alla Casa che deve sostenere gravi spese pel mantenimento di tanti giovani che pagano una irrisoria o nessuna pensione. Gli abbonati vitalizi partecipano al frutto di due mila Messe ogni anno. L'offerta per l'abbonamento vitalizio è di L. 100.
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LA REGALITÀ DI CRISTO E LA STAMPA


La memorabile Enciclica di Pio XI sui diritti regali di Cristo ha aperto, o per dir meglio, riscoperto ampi orizzonti di azione a coloro che si dedicano all'apostolato nobile e ineffabile urgente della stampa.
Questa la parola d'ordine partita da Roma; Cristo con la sua dottrina di amore, di purezza, deve regnare nelle anime, da Lui, a prezzo di sangue e di stenti redente, deve regnare sulla collettività e sui singoli, se si vuole che il sorriso della pace torni a risfiorare le fronti umane. Ma come potrà Gesù, il Redentore, esercitare l'impero che gli compete sui cuori se non è conosciuto? E come potranno conoscerlo e quindi armarlo e adorarlo innumerevoli persone che si sono affatto dimenticate di Lui allontanandosi dalla chiesa e dai sacramenti, sorgenti vitali della grazia? Come potrà nei riguardi di costoro il sacerdozio cattolico far valere la sua influenza benefica? In una parola: come raggiungere gli assenti, gli sbandati, i contrari, i resi insensibili alle cose superiori della fede, tali divenuti forse in conseguenza di malsane, malvagie letture? O io m'inganno o non c'è mezzo più efficace della stampa, della nostra stampa a ricondurre sul retto sentiero tanti nostri fratelli camminanti sulle vie dell'indifferenza, dell'errore e della colpa. Non può un libro snebbiare le menti, liberandole dai pregiudizi inveterati che fan velo al pensiero? Non può forse una cristiana lettura accendere salutari rimorsi, in una coscienza macchiata di colpa, non può la nota biografica di un santo, d'un pioniere della idea cristiana, suscitare e far realizzare propositi di vita migliore?
Un foglietto volante, scritto col cuore non può cooperandovi la grazia comunicare a un'anima assennata il brivido dell'infinito, percuotendola d'un raggio di luce superna? Dio solo sa quanto un buon libro, un buon giornale, una rivista ben fatta, un foglio scritto con santa passione, possano influire in un'anima bisognosa di verità, di fede di Gesù Cristo!
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Chi è compreso dell'importanza della stampa cristiana, della sua missione spirituale, della sua efficacia conquistatrice, chi vuole, come ogni cattolico deve, cooperare all'auspicato avvento del Regno di Cristo Re e Signore, secondo gli intendimenti della Chiesa di Roma, diffonda dunque in alto e in basso tra amici e conoscenti specialmente tra gli avversari dell'idea cristiana, diffonda dovunque si trovi, a qualunque categoria sociale appartenga, stampa cattolica; sparga il buon seme e Gesù, l'Agricoltore della Vigna Divina delle anime, che nelle anime anela di ritornare, farà frutticare il buon seme gettato.

BORSE DI STUDIO

Le Borse di Studio costituiscono un vero aiuto alla Casa che deve sostenere spese ingenti pel mantenimento di tanti giovani, gran parte dei quali nulla pagano di pensione, e gli altri pagano una pensione irrisoria. Sono un aiuto alla stampa buona perché così si può diffondere a prezzo modicissimo ed operare maggior bene. Sono un aiuto a tanti poveri giovani che non hanno mezzi per diventare Sacerdoti: eppure lo desiderano tanto!
Quante persone possono farsi un bene immenso istituendo o concorrendo a formare una borsa di studio!
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Pensieri sul Rosario della Santa Madonna


In ottobre l'ossequio di ogni giorno alla Santa Madonna è il Rosario.
Godiamo e partecipiamo quando se ne celebrano le glorie nelle prediche, conosciamo volentieri i fatti, e raccontiamoli ai figli, ai fratellini, al catechismo, a chi possiamo fare del bene.
Il Rosario è la preghiera universale che ottiene tutte le grazie: il Rosario recitato, anche senza scopi particolari ottiene le grazie che ci occorrono, a cui forse non pensiamo, ma necessarie: per la salute, la famiglia, la vocazione, la salvezza; perché il Rosario si recita a Maria, madre nostra, e la Madre dà tutto quello che è necessario.
Il Rosario è la medicina per tutte le infermità; il ricostituente per tutte le debolezze spirituali.
Recitando il Santo Rosario ne meditiamo i misteri.
I misteri gaudiosi sono i misteri della vita nascosta, dell'umiltà, dell'ubbidienza del Divin Maestro. Sono i misteri di Maria nostra Madre: delle cure materne di Maria. Recitarli nelle difficoltà temporali e spirituali: quando abbiamo bisogno di amore materno, anche se si è alti.
I misteri dolorosi ci dicono l'umiliazione abbracciata e voluta del Divin Maestro: il sacrificio della Redenzione, per scontare i nostri peccati, perdonarci. Sono i misteri di Maria nostra Corredentrice: delle sofferenze di Maria, del suo amore eroico per noi, del prezzo, diremmo, per cui è chiamata ed è madre, corredentrice, mediatrice.
Recitarli per sentire i dolori di Maria, per far nascere e crescere il dolore dei peccati; per voler bene a Maria.
I misteri gloriosi sono il trionfo del Divin Maestro, e la sua glorificazione: risurrezione, ascensione, santificazione della Chiesa, glorificazione dei giusti fedeli... Sono i misteri di Maria nostra. Protettrice, nostra Regina: di Maria assunta e incoronata.
Recitarli perciò per meditar la gloria di Maria: quando si deve far festa a Maria: quando vogliamo congratularci, con Lei, delicatezza figliale. Per animarci alla speranza del Cielo: per ottenere la protezione di Maria nelle battaglie per la salvezza.
Il nome di Maria: è melodia, è miele, è giubilo, è speranza degli uomini, felicità dei beati, terrore dell'inferno, quante volte lo invochiamo nel S. Rosario?!
Il Regno di Gesù Cristo nei cuori, nelle famiglie, nella società è ristabilito e consolidato dal Rosario: lo predicano le immortali encicliche leoniane.
La Corona del Rosario sarà il legame che ci avvince a Maria, madre degli eletti. Chi è di Maria, è salvo!

ORAZIONE ALLA REGINA DEGLI APOSTOLI

Salve, o Maria, Augustissima Regina degli Apostoli; per il Sacratissimo Cuore del Vostro Figlio Gesù, principe della pace, fate che l'ira di Lui si plachi e regni sopra di noi in pace. O Maria Madre nostra, fate che ad imitazione dei Santi Apostoli, seguiamo i vostri esempi, e dateci, come a loro, il coraggio per praticare e difendere la fede.
Quante croci ci affliggono! Deh! Come avete consolati gli Apostoli, consolate ancor noi, e liberateci da... Prendete sotto la Vostra valida protezione i sacri ministri e tutti i fedeli, e fate che tutto il mondo formi un solo ovile sotto la guida di un solo Pastore.
Nessuno è mai ricorso invano a Voi, o dispensatrice delle grazie celesti: esaudite anche le nostre preghiere. Così sia.
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La «Buona Stampa» diffonde la luce delle verità cristiane, quelle verità che solo possono condurre il popolo al benessere morale e materiale. Tutti i buoni devono aiutarla con grande larghezza.
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NELLA PIA SOCIETÀ SAN PAOLO
Notiziette mensili


Le scuole

Le scuole sono ricominciate: i giovani attendono con animo volenteroso ai loro studi.

Nuovi Arrivati

Sono già arrivate parecchie decine di giovani ed altri arriveranno nei prossimi giorni.
Essi sono accolti con gioia dai più anziani, che specie per i primi giorni fanno loro da maestri, e li consolano quando li vedono un po' pensierosi perché non vedono la... mammina.

Nuova Camerata

Nei locali della «Regina degli Apostoli» si sta sistemando una nuova camerata bella, ampia che servirà per i nuovi venuti.

Nuova Tipografia

La Casa ha fatto un passo avanti: frutto della misericordia del Signore: acquistò una tipografia a Roma con parecchie macchine da stampa, alcune delle quali sono delle più moderne: parte del macchinario verrà ad Alba ove è tanto necessario. Ne diamo notizia affinché i nostri Cooperatori ringrazino con noi il Signore dell'amore che ci dimostra.

Altri «Servi di Maria»

Sono 16 i giovani che nella nostra Cappellina si consacrarono alla S. Madonna. Essi entrano nel noviziato e fra due anni se a Dio piacerà entreranno tra i Paolini.

Dalla casa di Roma

— Il primo «fratellino» è venuto il giorno santo dell'Assunta... e fu portato via da mano di chi l'accompagnava, e si vide il trionfo d'amore, come ci ricordiamo che succedeva nei primi anni della Casa. Ne aspettiamo altri, sono romani, sabini, della Calabria e della Sicilia. Come quel primo, così gli altri saranno ciascuno affidati a un Angelo Custode, che ne avrà cura e indirizzo nelle singole minute cose.
— E quindi si ripresero pure studio e scuola: l'estate romana, quest'anno è generalmente trovata dai romani mite. Nella terra dei santi e dei martiri però, tra le case degli eroi della fede, non manchiamo di visitare ancor sempre i luoghi che sono fonte di pietà cristiana e di virtù generosa e di grazia copiosa.
— Buona salute: e buoni saluti rinnovano ai loro cari ognuno che sta nella Casa di Roma. La casa ha bisogno di ogni senso della Provvidenza divina: e grandemente beati saranno quanti cooperano perché i soggetti siano santi, perché l'apostolato largo e fecondo, e le buone iniziative che Iddio suggerisce crescano e producano buoni frutti: e la Casa si sviluppi a gloria di Dio, fedele operaia nella Chiesa di Gesù Cristo.
— Abbiamo celebrato S. Bernardo: di cui una divota statua è posta in S. Paolo al lato dell'altare della Conversione: vi abbiamo celebrato la S. Messa. Commemorazione del bel giorno natalizio della Casa, pieno di auspici buoni: funzioni di ringraziamento, di suffragio, di propiziazione.
— Prima dei giorni di riposo, gli esercizi: e venne il Signor Teologo: quante corse al treno e ai tram! e poi arrivò all'improvviso: e ne partì pur quasi all'improvviso, mentre letterine e piccoli doni si erano preparati per il suo onomastico.
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CENTRI DI DIFFUSIONE DI LIBRI BUONI E OGGETTI RELIGIOSI

Chi può occuparsi

Per facilitare l'acquisto di libri ed oggetti religiosi a chi è lontano dalla città o dai centri più importanti la Pia Società S. Paolo di Alba (Cuneo) manda libri ed oggetti religiosi a persone che possono occuparsi della distribuzione.
In qualche sede è lo stesso parroco che tiene libri ed oggetti, in altre i parroci han delegato la persona di servizio, il sacrestano, le Suore dell'Asilo o delle Scuole elementari, una buona maestra, le figlie del circolo, ecc. L'esito risulta sempre soddisfacente.
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SEZIONE SOCIETÀ BIBLICA

S'avvicina l'autunno, la stagione più propizia per la diffusione del Vangelo.
Ripubblichiamo i mezzi più adatti a tale diffusione.


Travedona (Como)
Il S. Vangelo in ogni famiglia

Il Rev. D. Carlo Clerici è riuscito con santa industria a far entrare il S. Vangelo in ogni famiglia.
Scrisse alla Sezione Biblica, manifestando il suo desiderio. Stante il carattere della popolazione gli fu consigliato «Il Divin Maestro» (Vangelo unificato), per avere un libro uguale in tutte le famiglie e potervi fare i richiami che desidera nelle spiegazioni in chiesa, al Catechismo, sul bollettino, ed anche nella confessione stessa.
Fece stampare e unire al Divin Maestro la seguente scritta:
Il Signore - mi ha ispirata l'idea santa - di dare a voi il suo Vangelo quale ricordo del XXV° di mia sacerdotale ordinazione 1901 Milano, 1 giugno, Travedona 1926. È il dono più bello che io vi posso fare - tenetevelo caro pregate tanto per me uniti di mente e di cuore ringraziando la bontà del Signore. Sac. G. Clerici Parroco.
Scrivendo ci dice: «L'idea mia è piaciuta a molti sacerdoti... Favoriscano spedire altri, possibilmente con le parole da me suggerite, se vi sono ancora i relativi foglietti, quanti ve ne possono stare in un pacco postale da Kg. 3. Dev.mo Sac. Carlo Clerici».

Mezzi pratici di diffusione

l.o La giornata del Divin Maestro fatta col carattere più religioso possibile. Comunione per riparare i peccati della stampa. Ora di adorazione e di preghiere per la diffusione del Vangelo e della Buona Stampa. Prediche e diffusione in chiesa con certe solennità e benedizione dei volumetti.
2.o Feste di 25.o di Parrocchia, oppure feste antiblasfeme: nelle famiglie accanto al quadro o cartello antiblasfemo ci sia il Vangelo. Vari Parroci aggiunsero una letterina pel caro popolo, che piacque assai.
3.o Collocarne in certo numero presso i RR. Parroci e poi tenersi in relazione, suggerire, insistere. L'occasione fa l'uomo buono.
4.o Approfittare dove si fan le Quarant'Ore o gli Esercizi o una festa patronale: anche solo un tavolino alla porta. Vari RR. Parroci del Cremonese han benedetto il libro in chiesa e poi
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diffuso con solennità. Riuscirono molto bene.
5.o Istruire o i giovani o le figlie del Circolo, come fu fatto nel Milanese, a Brescia, Treviso ed altre Diocesi, poi dare a ciascuno una zona del paese, passino casa per casa. A S. Vittoria di Alba fu fatto con le Figlie di Maria ed entrò in tutte le famiglie: a Mombaruzzo furono istruiti i giovani del Circolo e ne diffusero 400 copie, passando famiglia per famiglia. Esiste in Italia una organizzazione notevole, la quale passa alle famiglie e diffonde purtroppo pubblicazioni sovente tutt'altro che evangeliche: e la diffusione è davvero impressionante.
6.o Mediante nostri organizzati o previo accordo coi dirigenti qualcuno se ne porti poche copie con sé e a misura che si offre il destro diffonderle nelle fabbriche.
7.o Adottarlo come testo di studio nei Circoli.
8.o Alcuni han detto ai ragazzi e alle ragazze del catechismo: domenica ventura portate una lira ed io vi darò il Vangelo. I ragazzi ottennero subito dai genitori e così con facilità il Vangelo entrò in molte famiglie.
9.o Collocarne un pochi presso qualche bottega o libreria.

Come si diffonde il giornalino

Altro ardente propagandista del giornalino è il simpatico e attivo D. Bulla della Buona Stampa di Bergamo, il quale ha organizzato in tutta la Diocesi un vero esercito di propagandisti della Buona Stampa. Si può dire che ogni paese ha il suo Comitato Buona Stampa, formato il più delle volte da componenti le organizzazioni cattoliche, che diffonde quanto di giornali e libri buoni viene loro a portata di mano.
Di giornalino sono ben quattromila le copie settimanali diffuse. Organizzazione perfetta.
Così incomincia a fare e riuscirà, il Segretariato Buona Stampa di Novara, formato da propagandisti giovani e coraggiosi, che ogni domenica vanno nei vari paesi colla loro valigetta buon-stampistica, e che ogni sera, dopo il lavoro giornaliero della loro professione, si radunano a lavorare due, tre ed anche più ore nell'ufficio del Segretariato. Giovani ammirabili che faranno della strada e del bene.
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OPERA DELLE DUEMILA MESSE
PER I NOSTRI COOPERATORI E BENEFATTORI


Le persone che s'interessano dell'Opera delle Duemila Messe vanno ogni giorno intrecciandosi una bellissima corona di meriti. È questa la miglior consolazione per noi creati pel cielo. Il nostro corpo marcirà in un sepolcro; le cose di questo mondo scompariranno, poco importerà essere stato ricco o povero, l'aver goduto o sofferto; l'essersi acquistati meriti, l'aver procurato un bel posticino in cielo questo sì ci gioverà e dovrebb'essere l'unica preoccupazione della nostra vita. Il Signore vi benedica tutte, o anime zelanti: vi dia consolazioni interne, vi dia modo di trovare tanti e tanti ascritti; questo vi auguriamo di cuore perché saranno essi la vostra più bella corona del Paradiso.

La S. Messa e il B. Cottolengo

Il beato Cottolengo aveva tanta stima per la S. Messa, che era solito dire: «Se la Chiesa permettesse di celebrare dieci Messe, ogni giorno, quanto volentieri vorrei celebrarle senza lasciarne una sola!» Ed aggiungeva: «Oh! se sapessimo e volessimo sapere qual tesoro è la S. Messa, le chiese sarebbero continuamente piene di gente».
Diceva ai poveri: «Se andate alla Messa, il Signore vi aiuterà». Parlando ai genitori ed operai, soggiungeva: «Per voi vale più una Messa che una settimana di calcoli e di lavoro. Tutto ha da venire di là: oh benedetto colui che sente Messa ogni giorno!»
Andando, al mattino, in portineria per ricevere ed ascoltare i poveretti, appena udita la loro domanda, li interrogava se avessero già sentito la Messa: se rispondevano di no, diceva: «A due passi, di qui, c'è il Santuario della Consolata, ad ogni mezz'ora, c'è una Messa, andate dunque a sentirla e poi ci parleremo».
E così pure faceva coi creditori. Si presentò, un giorno, il macellaio Giovanni Lanza, che era creditore verso la Piccola Casa di tremila lire. Ed il Cottolengo gli disse: «Tremila lire sono già una bella cosa, ma la Messa è più bella ancora; va dunque a sentirla, e poi ritorna che ti manderò a casa contento».
E in egual modo trattava coi medici del Pio Istituto e specialmente col dottor Granetti. Quando l'incontrava, nelle infermerie, il primo saluto era questo: «Ehi! dottore, e la Messa questa mattina?» Se rispondeva di non averla ancor sentita, non teneva buona né scusa né discolpa; e, senz'altro, lo mandava a sentirla. Avendolo trovato, un mattino, nelle stanze della farmacia, dove era venuto per prendere il caffè, il beato Padre gli domandò se aveva sentito Messa. Il dottor rispose: «veramente questa mattina, non l'ho sentita». «Ah sì, ripigliò sorridendo il buon Padre, non l'ha sentita? Ebbene così non le daremo il caffè».
Non permetteva, a nessun patto, che s'accingesse ad alcuna operazione chirurgica, alquanto difficile, se, in quel giorno, non avesse assistito al divin Sacrifizio, perché diceva: «La medicina è buona, ma è necessario che sia illuminata da Gesù C. Questo è il gran medico».
Avendo istituito, nella Piccola Casa, una scuola per i ragazzi poveri, voleva che, ogni giorno, intervenissero alla S. Messa, perché diceva: «Questa ha da essere la prima scuola e la migliore di tutte le altre: se prendono questa santa pratica, felici loro».
Convinto che, come diceva egli stesso: dal ben ascoltare la S. Messa dipendeva
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il buon andamento della Casa, voleva che quanti v'appartenevano vi assistessero, ogni giorno, ed egli la celebrava con tanto amore e fervore di divozione, che i suoi figli dicevano: «Il Padre è santo in tutto, ma quando dice la Messa, bisogna vederlo e sentirlo».
***

Oh faccia il Signore a noi ed ai nostri Cooperatori la grazia di comprendere il valore della S. Messa e di assistervi sovente e con divozione e fervore.
Le persone che non possono assistere sovente alla S. Messa siano sollecite di farsi celebrare e di partecipare a quante più messe possono: è questa astuzia santa: è pensare al bene proprio: ad avere una eternità di maggior godimento.
Coloro che lo desiderano possono partecipare a due mila Messe all'anno, anche dopo la loro morte con una sola offerta di L. 10.
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Sono Cooperatori della Pia Soc. San Paolo

le persone che pregano (fanno Comunioni, offrono sacrifizi, ascoltano Messe) secondo le intenzioni della Società stessa;
che diffondono le sue opere
(duemila Messe, giornalino, biblioteche, bollettini, danno ordinazioni di libri ecc.),
che le inviano offerte dandole un vero aiuto.
Tutti i Cooperatori possono godere di numerose indulgenze concesse dal S. Padre.
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LE VIE E I MEZZI DELLA DIVINA PROVVIDENZA

Domandate e riceverete

A che vale la preghiera? A ottenere sempre di più di quanto uno si spetta, di quanto uno desidera, di quanto uno può desiderare, di quanto uno non osa nemmeno chiedere.
Pare poco? E allora nel promettere a Dio, non si resti indietro: quel che diamo per avvalorare la nostra preghiera, diamolo subito in pegno di riconoscenza: e aspettiamoci sempre almeno il doppio di quanto chiediamo.
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Offerte in natura

Deo gratias! Sanno gli amici che per tutti diciamo ogni giorno al Signore a voler esser largo di benedizioni e di aiuto.
Date e vi sarà dato dal Padre Celeste: non avete mancato di nulla, perché avete dato: non è vero anzi che il Padre Celeste vi ha sempre benedetti? Anche quando pare che le cose vadano male; Dio benedice: la Vostra offerta nelle strettezze domanda, e nell'abbondanza è di ringraziamento.

Per la Cappella

La Sig.ra Debernardi ha preparato per la Cappella una ricca Tovaglia e la Sig.na Ripa tanto si presta per la nostra Cappella ha ricamato con cura paziente una artistica pianeta, veramente bella e di gran pregio. Il Signore ricompensi le generose offerenti.
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Per la macchina da far ostie

Deo gratias! Mancano solo più lire novanta e la macchina resta del tutto pagata. Il Divin Maestro saprà suscitare altre buone persone ad inviare la loro offerta mentre, nell'adorazione continua a Gesù in Sacramento, Lo preghiamo a voler benedire e ricompensare abbondantemente tutte lei pie oblatrici.

Da Roma

Cooperatori, adesso vi chiediamo vino

Ogni stagione ha il suo frutto: ed in ogni stagione vi chiediamo qualcosa nevvero? E perciò in questo tempo vi chiediamo del vino.
Un po’ di vino fa buon sangue… e noi non abbiamo cascine…
La maggior parte del vino consumato in casa quest’anno, continuando una buona consuetudine ce l’hanno portato i nostri amici: non si potrebbe fare altrettanto nel corrente anno? Ve ne sono che hanno già promesso e Deo gratas! Confidiamo che quanti possono faranno qualcosa e avranno tante preghiere e grazie.

Italia Antiblasfema

Organo ufficiale di tutto il movimento antiblasfemo italiano.
Merita di essere largamente diffuso il numero di settembre per la materia di cui tratta.
Eccone il sommario:
Deliberazione di molti Comuni italiani contro la bestemmia e il turpiloquio. Cartellini educativi sui treni. Lega giovanile nazionale antiblasfema. Conferenze antiblasfeme ai soldati. Grande torneo bocciofilo antiblasfemo. Manifestazione antiblasfema di fanciulli nella penisola.
Cento copie L. 10. Chiederle alla Società S. Paolo di Alba.

Calend. Naz. Antiblasfemo


È riuscito attraentissimo: ce lo attestano i RR. Parroci che prenotandosi nei primi mesi dell'anno, hanno ora ricevuto l'ordinazione.
Si dà corso a tutte le prenotazioni e giorno per giorno si spediscono le nuove.
Ciò perché il calendario murale antiblasfemo sia il primo a penetrare nelle famiglie e possa fare un anno intero predicare a tutti i Membri delle Medesime che in nome della religione e della civiltà si deve bisdire la bestemmia e spinger tutti ad unirsi nella lotta per la purificazione dell'italico idioma.
Formato grande (19,39) L. 24
Formato economico (cm. 16,35) L. 19.
Per la Stampa del proprio nome, parrocchia ecc. aggiungere L. 10 all'importo dei calendari.
Porto e imballo a carico del Committente.
Ordinazioni e vaglia alla Pia Società S. Paolo - Alba (Cuneo).
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Genitori, che avete un figlio chiamato al Sacerdozio tenetevi fortunati da Dio, e non impeditelo per motivi finanziarii. Dio non dipende da quattro soldi. Dio che ha chiamato Egli ancora farà trovare a voi e al suo eletto, tutto il necessario.
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Teol. Alberione Giac. Direttore Resp.
Alba - Pia Soc. S. Paolo – Alba

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I Cooperatori si costruiscono la loro Chiesa a S. Paolo


L'Opera delle Due Mila Messe riprende un nuovo largo sviluppo. Le offerte di adesione saranno quest'anno devolute interamente per la costruzione del Tempio a San Paolo. Si noti infatti quanto sta scritto: «Chiunque farà l'offerta di almeno L. 10 per la Pia Società S. Paolo finché la Società esisterà». Ora i nostri Cooperatori, gli Zelatori, le Zelatrici dell'Opera delle Duemila SS. Messe sappiano che tutte le loro offerte quest'anno si raccolgono per la Chiesa di S. Paolo, in costruzione ad Alba (Piemonte).

Ecco la lettera che viene spedita in questi giorni:

«Ill.mo Sig. Cooperatore
«Come già conosce dal Bollettino Unione Cooperatori Buona Stampa che Le è spedito mensilmente, in Alba stiamo costruendo un Tempio a S. Paolo. Esso sarà il centro di preghiere per i Cooperatori; per Essi vi sarà esposto ed adorato giorno e notte il SS. Sacramento; per Essi si celebrano le Duemila Messe annuali. La spesa è fortissima; si tratta di circa cinque milioni.
I nostri Sigg. Cooperatori sono, dopo il Signore, la nostra speranza. La Chiesa è per Loro ed Essi se la costruiranno.
«Se ogni Cooperatore raccogliesse cinquanta ascritti all'Opera delle Duemila Messe, essendo i Cooperatori diecimila, avremmo presto la somma necessaria.
«Siamo persuasi che buon numero di Cooperatori avrà questa santa ambizione
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e ci manderà i cinquanta ascritti, sia pure in diverse volte, con la quota di L. 500. Il loro nome verrà scritto sui pilastri del Tempio, presso l'entrata.
«Qualche Cooperatore, in grado di poterlo fare, si servirà di questa santa industria: ascrivere a sue spese tutti i membri della propria famiglia o parentela, gli amici, i peccatori di cui desidera la conversione, i defunti cari.
«Confidiamo che V. S. accoglierà volentieri il nostro invito e ci darà risposta affermativa; così noi Le invieremo moduli per le iscrizioni.
«Il Signore registrerà la sua opera e le darà il meritato premio.
«Abbia la bontà di gradire i nostri ringraziamenti ed ossequii».

Le prime calorose adesioni

Appena diramato l'invito sono arrivate le adesioni calorose: i nostri cari Cooperatori ed Amici si sono subito messi all'opera.
I nomi di quanti avranno raggiunte le 50 iscrizioni, a cominciare dal corrente mese di settembre, saranno scritti sul pilastro d'entrata nella costruenda Chiesa.
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