Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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ANNO VIII N. 5 – 15 Maggio 1926 – Bollettino Mensile – Conto Corrente Postale

UNIONE COOPERATORI
BUONA STAMPA

Opus fac Evangelistae (II Tim. IV, 5)



Alba – Scuola Tipografica della Pia Società S. Paolo – Alba


DIAMO UN MESE A SAN PAOLO


Almeno una volta! Per tributo di riconoscenza: noi, figli di popoli gentili, siamo debitori a S. Paolo della fede e della salvezza.
Per gustare i frutti copiosi della divozione a San Paolo: il cuore di San Paolo era il cuore di Gesù; i nomi dei suoi divoti sono scritti nel libro della vita; e molto Iddio concede a chi onora l'Apostolo che più d'ogni santo l'ha amato.
Per imparare da San Paolo l'importanza, la necessità della Buona Stampa, e il modo efficace di esercitarne l'Apostolato per il regno di Gesù Cristo.
***

Ecco: appena giungiamo al termine del mese di Maria, della Santa Madonna, Madre, Maestra, Regina degli Apostoli, si presenta pieno di frutti il mese di San Paolo.
In unione e colla guida di San Paolo siamo andati a Maria: ora vicino a Maria impariamo l'amore a San Paolo, e da lui il vero spirito di Gesù.
Il mese di Giugno sarà quest'anno da molti fedeli consacrato a meditare il Regno sociale di Gesù Cristo.
Non manchi il pensiero, la scuola, l'apostolato di San Paolo per Gesù Cristo Re. Egli lo magnifica come Re dei popoli. Egli innalza, alfiere di avanguardia, la bandiera del suo regno: bisogna che regni Lui. Egli insegna a linee grandiose la regalità di Gesù Cristo nella storia dell'umanità tutta ordinata al Salvatore la sua regalità conquista dei due popoli: quello di Dio, e quello non di Dio, il giudeo e il gentile, tra cui ha rotto il muro di separazione, e dei quali ha fatto un popolo solo, tutto di Dio. Egli è l'Apostolo, e più di tutti ha lavorato per guadagnare tutti a Gesù Cristo, chiamando all'obbedienza del Divin Redentore le cose del cielo e della terra tutte quante.
* * *

San Paolo ci sarà via, verità e vita: buon esempio, luce di dottrina, grazia di santificazione.
Il suo esempio è il suo apostolato. S. Paolo è apostolo! eroica carità! e amore incommensurabile! santità che si diffonde!

Un'espressione artistica

All'esposizione missionaria vaticana, la terza parte era occupata dai pionieri del Vangelo. Tutte le congregazioni missionarie: sacerdoti e suore: religiosi e secolari: un lunghissimo padiglione: aprono i francescani con oltre mille e cento Martiri! di cui ventotto negli ultimi 25 anni: i Gesuiti legati alla volontà del Papa con speciale voto circa le Missioni, dei quali la linea indice è in continuo prolungo; i Domenicani il cui Maestro Generale visita le missioni orientali;
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Salesiani di Don Bosco, ormai sparsi in tutte le parti del mondo e il Seminario Pontificio, e gli istituti regionali d'Italia, i Benedettini, che furono i più valenti missionari tra gl'infedeli d'Europa, e tutte le famiglie religiose hanno missioni!
Magnifica sopra tutti, apre e corona l'ammirabile ed eroico esercito, di Dio, Madre, Maestra, Sovrana di tutta l'esposizione delle genti e dei missionari, Maria Regina delle Missioni: in piedi, rivolto a Lei, discepolo e operaio, primo di una lunga schiera di operai e discepoli la quale non terminerà che coi secoli, l'apostolo San Paolo, il maestro, il Predicatore, il dottore delle Genti, che, sotto la sovranità materna di Maria conquista le anime e le Nazioni a Pietro e a Gesù Cristo.
Ancora: in un bellissimo lavoro plastico, che le missioni di Cina offrono in dono al Santo Padre è configurata la stessa idea: la Santa Madonna nel centro con una faccia cinesina; accanto a Lei a destra, in stile e con viso cinese pur lui, l'Apostolo San Paolo, il Maestro delle genti.
Impariamo da S. Paolo l'Apostolato che è la santità; la giustizia, la grazia che si diffonde!
A dare, come lui buon esempio: «siamo il buon odore di Cristo» l'esempio umile di sommissione e di sollecitudine, di orazione e di abnegazione, di carità e di unione con Dio, e di lavoro per il regno di Dio.
L'Apostolo che ha diffuso e glorificata la parola di Dio, ci dirà, come si esercita l'apostolato della parola: senza imprudenza per quanti sono deboli nella fede, distribuendola come la mamma somministra il latte ai figliuolini. Egli è predicatore, è maestro, è dottore di cui ne ha sostenuti i Diritti; e ha saputo con grande effetto parlare ai piccoli, e ai poveri e al popolo e ai grandi, e dividere colla parola divina l’anima dello Spirito e piegare all’obbedienza del Vangelo i dotti dell'areopago, e i principi induriti nel vizio.
Impareremo che cosa è e come si adempie l'apostolato della stampa buona. Purtroppo che troppo poco si apprezza e troppo poco si comprende e molto malamente si tratta.
Eppure, se San Paolo fosse ora vivo farebbe il giornale anche lui! Chi non lo leggerebbe! Chi non lo riporterebbe con ossequio di umile discepolo? E darà a noi San Paolo di poter imitarlo e far noi quello che lui farebbe!
Le opere sulla divozione a S. Paolo, diventano fattibili, e buone della bontà che vuole il Signore.
San Paolo ha gettato le basi di una azione Cattolica bene organizzata, a tipo diocesano e parrocchiale. Le donne per il servizio della Chiesa e per. la carità, e quelle che con lui lavoravano nel Vangelo: gli uomini facevano le collette, e servivano il suo apostolato quanto si farà efficacemente apprendere per l'importanza e il modo di fare per bene.
È inaffiamento soprannaturale di ogni apostolato, l'apostolato della preghiera: esercitato giorno e notte, senza cessare; inculcato e organizzato nelle chiese, per il bene della predicazione del Vangelo e a servizio dell'apostolato.
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San Paolo molto più ci dice di quanto conosciamo, e forse molto più di quanto facciamo. E l'impareremo nel suo mese.
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La festa di San Paolo a fine giugno è la festa del martirio, del natalizio al Cielo.
Dovrebbe meditarsi di più.
Martire è un confessore eroico della fede: e martire è un cuore che la carità ha reso vittorioso su ogni pericolo e ogni strazio.
Il martirio di San Paolo ha ancora un carattere proprio: è una libagione: un'offerta, una distruzione della vittima sull'altare di Dio, dopo che tutto aveva compito il suo corso: dopo che tutto era stato consumato per Iddio.
Due basiliche onorano il martirio di San Paolo: quella patriarcale, sulla Via Ostiense di Costantino, Valentiniano e Pio IX col sepolcro di San Paolo: e quella delle Tre Fontane edificata dal card. Aldo Brandini sulla via Laurentina sul luogo del martirio.
Due ordini monastici, i Benedettini e i Trappisti le officiano e vegliano.
Il martirio di San Paolo confonde il nostro egoismo e le comodità e l'amore del nostro io.
Il martirio di San Paolo è fonte di grazia per noi: la dovremo prendere questa grazia con una divozione figliale all'Apostolo, che meglio di tutti copiò e visse la vita di Gesù.

Preghiera a San Paolo

O Santo Apostolo delle Genti, ripieno d'amore verso Gesù Cristo e di zelo per le anime, ascoltate la preghiera che vi rivolgiamo noi, poveri vostri servi e seguaci.
Voi avete consumate le vostre forze, il vostro tempo e la vita vostra, predicando Gesù Cristo, la sua dottrina, i suoi esempi e il suo cuore; Voi avete combattuto il regno del paganesimo, del peccato, della morte; Voi avete sacrificato la stessa vita per non separarvi dalla carità di Cristo: ebbene riguardate a questo misero mondo, che oggi è in pericolo di essere di nuovo sommerso nel paganesimo e muove guerra a Gesù Cristo, ai suoi diritti, ai suoi rappresentanti, ai suoi seguaci.
Degnatevi di intercedere presso la SS. Vergine, Regina degli Apostoli, e presso G. Cristo, affinché sorgano nuovi e forti apostoli in mezzo alla società. Accendete il nostro cuore di amore verso il caro nostro Salvatore, e fate che in noi arda un poco del vostro zelo apostolico. È nostro desiderio d'esercitare l'apostolato della preghiera, della stampa, dell'esempio, della parola e delle opere: Voi, glorioso Santo, benedite la nostra volontà, affinché, dopo avervi imitato in vita, possiamo esservi compagni nella gloria in cielo. Così sia.
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MANO ALLA STAMPA

La Stampa cattiva

La stampa, nel pensiero del suo divinatore, doveva servire al trionfo della verità, alla diffusione del bene, alla conoscenza e all'amore di Gesù Cristo.
Ma ahimé! Non solo la missione propria, nobilissima, naturale della stampa non è più quella che dovrebbe essere, cioè di luce all'intelligenze e di medicina alle anime, ma n'è divenuta tenebra, la più forte delle tenebre, ne è divenuta veleno e piaga; il più funesto dei veleni, la più grande delle piaghe, il vero flagello dell'umanità.
La sua onnipotenza è messa in grandissima parte a servizio del male, dell'errore, del vizio; è adoperata a combattere tutto ciò che ha formato e forma l'ideale più sacro delle generazioni, cioè la verità, la religione, la morale, e con esse — per conseguenza — i beni veri della società. Così ha prodotto delle conseguenze disastrosissime in ogni campo: religioso, sociale, politico; minacciando di condurre i popoli, dagli errori della guerra, ai più mostruosi rivolgimenti sociali.
La stampa d'oggi è in gran maggioranza empia, settaria, corrotta, e tale va divenendo il mondo a sua volta. «Il male operato dalla cattiva stampa — scriveva Leone XIII all'Arc. di Vienna — è immenso: né s'ingannerebbe chi volesse attribuirle tutti i mali della società moderna».
Il giornale «attivo è più pericoloso del soffio pestifero, che corre uccidendo. Esso possiede la celerità del fulmine, il chiarore del lampo, la magia di tutti i fenomeni. Smuove le moltitudini, accende le guerre, incita alle rivoluzioni, strazia i popoli, scuote l'autorità, abbatte le dinastie, e semina la rovina sociale.
La stampa, ecco il nemico!
Il rimedio

Ma sono vane e inutili le lamentele quando il male è un fatto che dalle parole e dalle lacrime sole non può essere distrutto.
Se la stampa è l'arma temibile della distruzione, perché non potrebbe essere anche quella della resistenza, e — più ancora —della salvazione? «Opponete stampa a stampa — gridava una trentina d'anni addietro Leone XIII — gli scritti buoni agli scritti cattivi, per la salvezza della religione e della società». E Luigi Veuiliot, il grande ed inarrivabile polemista, esclamava: «I giornali sono divenuti tale un pericolo, ch'è urgente crearne molti, poiché la stampa non può essere combattuta che dalla stampa».
Di fronte a questo torrente limaccioso, che abbatte, dilaga e invade tutto, ci resteremo ancora incerti? Ovvero sarà sufficiente far delle buone azioni? Certo non è piccola cosa dare l'ostracismo alla stampa cattiva in casa propria, poiché dice un proverbio cinese che se ognuno scopasse innanzi alla sua porta, ben presto l'intera via sarebbe pulita. In termini cristiani, se ciascuno in questo riguardo facesse il suo dovere, l'Italia rapidamente diverrebbe cattolica nel vero senso. Ma non è sufficiente
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compiere ciascuno il proprio dovere personale. Bisogna compierlo anche verso degli altri, illuminandoli, eccitandoli a non leggere le cattive stampe, ed istruendoli a propagare le buone.
È la stampa cristiana che bisogna far trionfare.
Corriamo dunque alla riscossa. Noi siamo i figli della luce, e le tenebre non devono opporvi resistenza Noi i figli della verità, e i pregiudizi devono cedere dinanzi al suo fulgore. Noi figli nella religione, e le aberrazioni delle anime, e la corruzione dei cuori non valgono ad ostacolare il cammino ascensionale della verità, della pace, del genere umano, se noi sapremo combattere e tener duro contro la cattiva stampa.

Propagandis

Grazie a Dio non mancano i buoni scrittori, né i buoni giornali; mancano i propagandisti, coloro che facciano conoscere, che diffondano, che introducano la Stampa nostra nelle famiglie. Quanto potrebbero in questo i maestri, le maestre, le giovani ed i giovani dei Circoli Cattolici!
Trascriviamo una lettera del Presidente Federale dei Circoli maschili della Diocesi di Mantova affinché si conosca quanto colà si lavora per la Stampa e sia di esempio agli altri.
Molto Rev.do Direttore,
«In relazione alla gradita sua del 18 marzo p. p. mi pregio comunicarle quanto da me disposto per la diffusione della
Buona Stampa in tutti i Circoli della mia Federazione.
Con Circolare di alcuni giorni fa, ho fatto distribuire a tutti i Circoli dipendenti buona parte del materiale di propaganda inviatomi tanto gentilmente da:
Codesta Pia Società, raccomandando e disponendo che i delegati
Buona Stampa diano il massimo impulso alla diffusione dei nostri periodici ed opuscoli. Assieme alla predetta Circolare abbiamo mandato anche l’elenco dei giornali, periodici ed opuscoli cattolici ai quali si possono abbonare i nostri giovani e le famiglie, nonché dei bollettari che servano ai nostri Delegati per la raccolta degli abbonamenti e delle offerte per la buona stampa.
Non potendomi poi dedicare personalmente, come vorrei, a quest'opera veramente preziosa dati i molteplici impegni che mi derivano dalla carica di Presidente Federale, ho nominato un
Delegato Diocesano, Reggente del Segretariato Federale Buona Stampa, nell'ottimo giovane Rag. Carlo Bustaffa del Circolo Pio X di Città, al quale per ora ho assegnato il compito di far sì che tutti i Delegati Buona Stampa dei Circoli aderenti a questa Federazione si inscrivano fra i Cooperatori della Buona Stampa. Appena possibile, vorrei indire anche una giornata Diocesana per la Buona Stampa e per la diffusione del Vangelo.
Per i nostri Aspiranti abbiamo disposto perché tutti si abbonino all'organo Aspirante.
Abbiamo costituito anche un gruppo di amici detto
Cenacolo che si riunisce settimanalmente per lo studio del Vangelo.
Tutto sommato si procede abbastanza discretamente quando si considerino anche le precarie condizioni della ns. Diocesi e del ns. Movimento che alla penuria dei dirigenti unisce altre non indifferenti difficoltà d'indole generale e locale.
Don Capisani, che mi scrisse essere l’incaricato per la diffusione della
Buona Stampa e del Vangelo, è anche il nostro caro Maestro del Cenacolo e quindi con lui ci affiateremo sempre meglio per coordinare la nostra azione e renderla sempre più intensa.
Se le è possibile, mi mandi ancora un po’ di materiale di propaganda.
Gradisca per ora i miei vivi ossequi in G. C. N. S.

Il Presidente Federale

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DATE ALLA CHIESA
UN MISSIONARIO DELLA B. STAMPA


Per le Madrine

SANTA CIRIACA
Era una matrona romana, una pia vedova; dal cielo vede con occhio benevolo che voi continuiate l'opera sua: vi aiuta, vi fa gustare il serto di meriti che si è Lei guadagnato. La sua casa sul monte Celio era vicina all'abitazione dei Papi: e in questa casa offerta alla Chiesa convenivano per le sacre funzioni il Pontefice e i fedeli. Particolarmente santa Ciriaca fu la matrona che aiutò il diacono san Lorenzo: noi diremmo la Madrina di san Lorenzo: Nella sua casa s. Lorenzo radunava i poveri, i tesori della Chiesa e distribuiva loro la carità dei fratelli. Qui mostrò a Valeriano i tesori della Chiesa richiesti dall'empio prefetto.
Ciriaca possedeva pure un campo sulla via Tiburtina, chiamato il Verano.
Anche questa sua proprietà S. Ciriaca donò alla Chiesa: e servì di Catacombe e di Cimitero per molti martiri e molti pii cristiani. Ora al campo Verano sta il Cimitero di Roma.
Sulla casa di S. Ciriaca è stata eretta poi una bella basilica in onore della S. Madonna, chiamata S. Maria in Domnica (Domnica è parola latina che vuol dire Ciriaca, che è nome greco).
S. Lorenzo fu bruciato sulla graticola; Ciriaca ebbe la fortuna di poter ritirare il sacro corpo del Martire: e lo collocò con ogni devozione al suo Campo Verano. Ancora riposa là il corpo di S. Lorenzo; accanto al quale furono deposti il corpo di S. Stefano protomartire e di S. Giustino prete martire. Le due anime di Lorenzo e di Ciriaca trionfano in Cielo.
* * *

Quante persone possono imitare S.ta Ciriaca e concorrere con l'offerta a formare un Missionario della Buona Stampa!

Chiunque può procurarsi questo bene con sole L. 30 mensili.

Genitori, che avete un figlio chiamato al Sacerdozio tenetevi fortunati da Dio, e non impeditelo per motivi finanziari. Dio non dipende da quattro soldi. Dio che ha chiamato Egli ancora farà trovare a voi e al suo eletto, tutto il necessario.
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BORSA DI STUDIO
Santa Lucia V. e M.

Tra pochi giorni vi spedirò L. 10.000, per una persona che così intende costituire una borsa sotto il titolo Santa Lucia V. e M.. Così scrive da Filadelfia un ottimo Sacerdote, Don Borra.
Pia e santa giovine, che la tradizione narra essere nata in Siracusa, ed ivi essere cresciuta cristiana dalle sollecitudini della madre, la quale però la voleva riservata a un ricco matrimonio con un giovane pagano; ma la buona fanciulla s'era dedicata al Signore; assecondò tale pio divisamento anche la madre, solamente dopo essere stata accompagnata dalla figlia fino a Catania, sulla tomba di S. Agata, per guarirvi da una ribelle malattia, che da tempo la opprimeva. Ma non s'acquietò il giovane pagano, che credevala sua fidanzata; vedendosi egli trascurato da Lucia, e osservando come essa distribuisse ai poveri tutti i suoi beni, sospettò fosse cristiana, e per vendetta la denunziò come tale a Pascasio, governatore di Sicilia.
Questi pensò di vincere la virtù della pia giovanetta, esponendola in un luogo pubblico di peccato; ma essa, imperterrita, disse al giudice: «Se anche per violenza mi farai cadere materialmente, rimarrà sempre in me intatta la sostanziale castità dello spirito, e mi procurerai così due corone, quella di vergine e di martire». E nessuno in quei luogo di perdizione osò mancarle di rispetto.
Pascasio, punto da rabbia, la tentò con ogni sorta di altri orribili tormenti, fino a che mise fine al martirio di lei, facendole tagliare la testa. + 304. Festa: 13 dicembre.
Il suo corpo fu sepolto in Siracusa; di lì poi venne trasportato a Costantinopoli, donde lo tolse la vincitrice repubblica di Venezia, che lo depose in una sua magnifica chiesa, delicata alla S.ta Vergine e Martire.
Si suole dipingere S.ta Lucia con due occhi sopra un bacino, che tiene in mano; e ciò forse alludendo alla significazione del suo nome, come riscontrasi pure per altri santi. Il nostro Alighieri nel suo divino poema, prende la S.ta martire siracusana a simbolo della grazia illuminante:

Questa (Beatrice) chiese Lucia in suo dimando
e disse: «Or ha bisogno il tuo fedele
di te, ed io a te lo raccomando».
Lucia, nimica di ciascun crudele.

Inf. II, 97-100.


Venne una donna e disse: «Io son Lucia:
lasciatemi pigliar costui che dorme;
sì l'agevolerò per la sua via».

Pur. IX, 55-57.


E contro al maggior padre di famiglia
siede Lucia, che mosse, la tua donna
quando chinavi, a ruinar le ciglia.

Par. XXXII, 137-139.



S. Lucia Simbolo della grazia illuminante viene così onorata con una borsa di studio: giacché tale borsa servirà ad illuminare una mente, che a sua volta sarà come la lampada che illuminerà colla stampa tanti altri. Sia la lampada posta in alto «ut luceat omnibus». Deo gratias! ed all’egregio amico D. Borra che svolge il suo zelo sotto tante forme, specialmente coll’Apostolato Buona Stampa, le preghiere dei beneficati.

Per i benefattori dei nostri alunni

Coloro che s'incaricano di pagare la pensione di un nostro aspirante al Sacerdozio per tutto il tempo degli studi:
1. — Partecipano a tutto il bene che egli farà come ministro del Signore e Missionario della Buona Stampa.
2. — Pel suo benefattore il novello Sacerdote celebrerà cinque fra le sue prime SS. Messe.
3. — Al Benefattore sarà dato conto dei progressi negli studi, nella pietà, nel lavoro per la Buona Stampa del suo protetto.
4. — Il beneficato noterà ai piedi dei suoi libri, breviario, il nome del Benefattore per ricordarlo e amarlo come un secondo padre o una seconda madre.
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Due lettere


Un Vescovo
S. Ecc. Mons. Zaccherini Goffredo che, durante la sua visita apostolica al Seminario della nostra città, ci favorì di una sua ambitissima visita, ci scrive da Civita Castellana:
«Mi giunge ora un saggio graditissimo delle pubblicazioni fatte da codesta Sua Casa. Grazie vivissime. Rinnovo le felicitazioni più sentite per il grandioso programma di apostolato di bene da Lei ideato, e invoco su l’opera Sua, su di Lei, sopra i Suoi Cooperatori ed alunni larga copia di celesti benedizioni.
Con ossequio, mi professo di Lei

Dev.mo Servitore
+ Goffredo Zaccherini Vescovo».



Un Sacerdote
«Domando d'essere annoverato tra i Cooperatori della Buona Stampa. Per ora non posso contribuire con mezzi pecuniari: mi metto tra coloro che fanno una comunione la settimana a favore dell’opera. Prego che mi si mandi il Bollettino. Qui, in un paesello di 4 mila anime, non c'è una sola copia del Vangelo. Manca assolutamente la diffusione della buona stampa. Io vorrei propagare il Vangelo, vi prego a spedirmene qualche copia tanto per incominciare».
Quanti potrebbero cooperare con preghiere, comunioni rosari...

La cattiva stampa è un diluvio che inonda la nostra cara Patria, vi semina discordia, vi fa immensa strage di anime. È della più grande importanza e urgenza il contrapporre la stampa sana. Aiutate perciò la Pia Società San Paolo per la Buona Stampa.

Raccomandiamo vivamente i settimanali alle preghiere di tutti i Cooperatori. L'apostolato dei settimanali cattolici!
Molte diocesi ne hanno bisogno, e hanno da superare molte difficoltà: è stato umiliante vedere il bene da compiere e non poterlo fare: è segno che ancora occorre luce e grazia: che occorre ancora preghiera: e questo farà sì che la voce di Gesù Cristo, la quale oggi passa per mezzo del giornale abbia i suoi giornali, e ai giornali non manchino i mezzi di farla sentire.
Il settimanale cattolico deve essere l'aiuto dei Vescovi e del magistero della Chiesa sul popolo, deve entrare nelle famiglie dove non accede il quotidiano cattolico, e sono molte! dove vi sono anime da difendere contro l'ambiente micidiale recato dai giornali a grande stile, ed è tanta e tanta e tanta la massa di queste anime.
Da Roma si pubblicano ora i settimanali per Roma e per le diocesi di S. Paolo, di Volterra, di Montefianone, di Rieti, di Avezzano, di Cariati.

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È volata agli eterni riposi, dopo una. vita tutta spesa nelle opere buone
LORENZINA SANTI IN BECCARIA

Ella aveva l'intelligenza del bene, sapeva comprendere i bisogni dell'umanità e largheggiò costantemente nella beneficenza. Amava occultare il suo nome: ma gli Angeli del Cielo hanno dovuto scrivere ben spesso nel libro della vita quanto ella segretamente andava compiendo. Ed ella ha trovato tutto puntualmente notato! anzi sono proprio tutte e solo queste le cose che non si perdono e non si lasciano colla morte! Fece assai anche per i fanciulli della Pia Società S. Paolo. Prima di rendere la sua bell'anima al Signore dispose che a loro fossero mandate due cartelle della rendita italiana, di lire 2000, onde assicurarsene i suffragi. E suffragi speciali Le mandarono e mandano questi cari fanciulli. Alla eletta Famiglia le più sincere condoglianze.
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Quando si ripigliano i lavori per la Chiesa?

Nel numero scorso abbiamo detto che i lavori sono stati ripigliati appena il tempo l'ha permesso.
E come?
Con il fare, anzitutto, i mattoni occorrenti per la Chiesa.
Ma non è questo una stranezza?
Potrebbe sembrarlo, a prima vista, ma non lo è.
E perché?
Perché sarebbe anzi un'offesa alla Provvidenza ed alla pubblica carità far diversamente.
Ed i motivi?

Motivo primo

Perché la Divina Provvidenza dà ciò che non ha ancor dato, cioè quello che manca!
La Divina Provvidenza è grazia che compie la natura.
La manna è discesa allorché gli Ebrei, trovandosi nel deserto, non potevano procacciarsi diversamente il cibo.
E si vorrebbe dire?
Che qui abbiamo un terreno adatto per mattoni, terreno che, disfatto, fu adoperato già da tre fornaci per mattoni. E parlando solo di una, ricordiamo: la località dove sorge la fornace per la Chiesa San Paolo è precisamente quella occupata già dalla Fornace Malcotti (poi chiusa).
Essa ha lavorato tanti anni! ed era meritamente stimata, sebbene per essere su un sistema antiquato non potesse avere una produzione perfetta come l'hanno le fornaci di sistema moderno.
È chiara la cosa?
E deve sembrare chiarissima; poiché il Signore vuole che intanto adoperiamo i mezzi che sono già da Lui provveduti; riservandosi di aggiungere quanto mancherà.
Ed è così?
Sì; il grande predicatore della Divina Provvidenza fu il Beato Cottolengo, che innalzò ad essa un monumento della sua fiducia nell'opera da lui costruita: cioè quella Piccola Casa di Torino che raccoglie circa diecimila poveri.
Il B. Cottolengo ha stabilito che nessuno sia ozioso! almeno attendi alla preghiera! che tutti lavorino quanto possono, secondo l'età, le attitudini, ecc. E in ogni famiglia si è occupati. Non troverete là gli sfaccendati, gli oziosi, i vagabondi!
È ammirabile l'ordire, l'attività, il lavoro in ogni famiglia!
Ogni famiglia deve poi pregare e attendere, quanto manca, dal Signore che assolutamente sempre manda il necessario.
I passerotti hanno i chicchi di grano senza seminare perché il Signore non diede loro capacità di farlo. Ma il contadino, che ha l'aratro ed il campo, deve seminare, mietere, adunare, ecc.

Secondo motivo

E bisogna anche non offendere la pubblica carità.
Giacché questa deve essere ben sicura che chi chiede lo fa perché realmente si trova in necessità. E quando vi è realmente la necessità? Allorché non si hanno altre risorse che la beneficenza.
Ora ecco che il terreno è risorsa! Il terreno che deve produrre le erbe ed il grano per gli uomini, tanto più si deve trasformare colla lavorazione dell'uomo in mattoni per la Chiesa.
E questo tempo è adatto?
Ora ecco la osservazione che venne fatta ripetutamente: E come mai? Voi donate la terra e poi chiedete il denaro per comprare mattoni?
Trasformate almeno in mattoni quel tanto di terra che vi occorre!!
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È meglio un giorno solo negli atri tuoi, che mille nelle case dei peccatori.
Beati quelli che abitano nella tua casa, o Signore: essi li loderanno per i secoli dei secoli!
O Signore delle potenze, quanto sono diletti i tuoi tabernacoli!
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NELLA PIA SOCIETÀ S. PAOLO
Notiziette mensili


Nuove ordinazioni

S. Ecc. Mons. Vescovo di Alba si è degnato promuovere agli Ordini minori i nostri Ch.ci Ambrosio Domenico, Borgogno Matteo e Damonte Antonio.
È questo il primo passo verso la meta sospirata: a loro l'augurio di poter presto stringere tra le mani nostro Signore Gesù.
Visita gradita

S. Ecc. Mons. Zaccherini, Vescovo di Civita Castellana, visitatore Apostolico, fu a farci una breve visita. S'interessò con amore delle opere della Casa e dei giovani: visitò locali di tipografia e di studio: parlò ai giovani dei vari reparti ed impartì la sua benedizione.
Il mese di maggio

In Casa è molto sentita la divozione alla Regina degli Apostoli nostra buona Mamma. Ogni giovane ha la sua grazia speciale da chiederle ed il suo ossequio quotidiano da presentarle. A suo onore si fa la meditazione al mattino, a sera: una funzioncina in chiesa che termina con la benedizione del Santissimo. Nelle camerate si sono addobbati gli altarini su cui campeggia la Santa Madonna e si ha cura di tenerle freschi i fiori. Oh, la Santa Madonna ci ottenga un amore grande verso di Lei.
Mese di giugno

Gennaio al Divin Maestro, Maggio alla Madonna e Giugno a S. Paolo. Egli è il protettore, l'intercessore presso il Signore di noi e dei Cooperatori. Non passa anno senza che S. Paolo conceda grazie specialissime in questo mese. Preghiamolo con amore e con confidenza ed a Lui raccomandiamo quelle persone che abbisognano di vita migliore.
I mattoni

La macchina per i mattoni è in continua attività: ne produce parecchie migliaia al giorno. Diversi operai vi lavorano attorno con amore perché sanno che il lavoro è per una chiesa, e che partecipano a tutto il bene che si farà in essa. Oltre alla macchina pure tre famiglie sono intente a produrre mattoni. Anche questa è cooperazione gradita a S. Paolo.

Dalla Casa di Roma

I fratellini di Roma godono un mondo a corrispondere e a mantenere vive le relazioni di carità coi fratellini di Alba.
Nel nostro piccolo guscio non sapremo nulla raccogliere per offrire: ma ci manderà un bel nido il Signore: e ripaghiamo pregando San Paolo, offrendo quasi come dono prezioso la nostra fortunata vicinanza al Padre San Paolo: e ricordando tutti i Cooperatori.
Si è fatto il ritiro mensile in preparazione alla festa della Regina degli Apostoli: e siamo andati a chiuderlo nel Santuario e ai piedi di Maria «Regina dei Cuori» celebrandovi la Messa di propiziazione. È la Madonna del Beato Grignion de Monfort, che ha insegnato la «vera divozione», la figliale schiavitù a Maria, praticata in casa come la propria forma e regola di devozione alla Santa Madonna.
Domenica 2 maggio si è visitato l’esposizione missionaria nei giardini vaticani: i giovani ne hanno scritte belle relazioni per i loro cari: tutto il mondo attorno al Papa.
Un mondo che ha bisogno di Vangelo, ed è capace di riceverlo, per esserne salvato, pur tra i barbari ha dato mano alle Tipografie!
Non sono gite di piacere, però: ma di edificazione; molti per poterle fare spendono così grosse somme: edificazione di sapere, di carità e di apostolato.
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CENTRI DI DIFFUSIONE DI LIBRI BUONI E OGGETTI RELIGIOSI


Questa opera dei Centri di Diffusioni che può compiere molto bene colla larga propaganda della Buona Stampa, spera molto nell'aiuto della Gioventù Cattolica e da tutta l'Azione Cattolica, che può essere molto aiutata dalla stampa nello svolgimento del suo nobile compito di formazione cristiana. In parecchi circoli cattolici già è stato aperto un Centro di Diffusione. Citiamo un esempio degno di ammirazione, molto pratico e che sarà certo abbondante di frutto. Trascriviamo senz'altro la lettera e ci auguriamo venga imitato da molti, da tutti i Circoli Cattolici per affrettare così l’Adveniat Regnum Tuum.
«Oggi siamo completamente privi di qualsiasi materiale avendo esaurito in poche settimane il materiale di buona stampa residuato nelle nostre associazioni cattoliche.
Chiederemmo perciò a codesta Spett. Società di volerci inviare: e segue ordinazione di centinaia di copie e alcune copie del — Il Giovane Cattolico — e di altre loro pubblicazioni che nella loro esperienza credono abbiano ad incontrare i favori dei nostri organizzati e famiglie. Provato che l'articolo incontra sarà nostra premura, dare ordinazioni...».
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Due grazie chiediamo continuamente al Signore per i benefattori e cooperatori della Pia Società S. Paolo: 1° Che nessuno di loro vada dannato; 2° Che sia loro abbreviato e possibilmente rimesso il purgatorio.
Inoltre i benefattori e cooperatori partecipano a tutto il bene che facciamo in Casa ed alle preghiere di circa 600 persone e possono lucrare numerose indulgenze concesse loro dal S. Padre.
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AGLI AMICI ED AI COOPERATORI!


Il perché di questo foglio
È di unire sempre più gli amici e Cooperatori della Buona Stampa con la Pia Società S. Paolo.
Dobbiamo formare una grande famiglia, i cui membri si vogliano bene, abbiano comuni interessi sulla terra, si aiutino a vicenda nei loro bisogni, cooperino tutti secondo il loro stato alla maggior gloria di Dio e cerchino di salvarsi l'anima per formare poi di nuovo tutti assieme una grande famiglia in Cielo.

Due grandi rami
Questa famiglia si compone di due grandi rami: gli interni, i membri della Pia Società S. Paolo che lavorano nella diffusione del Vangelo e pregano; sono i Religiosi e Figlie di S. Paolo; e gli esterni, gli Amici e Cooperatori, che accudiscono ai loro lavori e aiutano la Casa colle loro offerte.

La Pia Società S. Paolo
È l'Istituto religioso sorto in Alba (Piemonte) per la diffusione della Buona Stampa e per la formazione dei suoi missionari, sacerdoti, scrittori ed operai.
La Casa raccoglie al presente circa 600 persone, tra giovani e ragazze, di ogni parte d'Italia e sono amorosamente educati ed istruiti nello studio, nel lavoro tipografico e nella pietà.

Le Suore
È nata in seno alla Casa anche la famiglia delle Pie Discepole. Sono suore le quali, oltre ad attendere ai bisogni ordinari del numeroso Istituto, stanno per turno giorno e notte ininterrottamente davanti al SS. Sacramento, esposto nella Cappella, per implorare le benedizioni di Dio sulla Casa e sulle famiglie dei Cooperatori.

Come vive la Casa?
È questa la domanda che si fanno quanti visitano la nostra Casa e vedono il crescere continuo delle case, delle macchine, delle iniziative, dei giovani.
La risposta è facile. La Casa è sorta senza fondi di sorta, e così continua con la benedizione di Dio, senza ricchezze.
Il Signore che non lascia mancare il necessario agli uccelli dell'aria dovrà forse venir meno colla sua Provvidenza a chi lavora per il suo onore e la sua gloria?
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Certo, le spese sono gravissime; ma alla numerosa famiglia, grazie a Dio, è mai mancato il necessario: alle spese si fa fronte col lavoro, colla tenue pensione dei ragazzi, ma specialmente la nostra Casa è aiutata dalla carità degli amici, dalla Beneficenza.

La Banca più sicura
La Beneficenza è la Banca più sicura, quella che non ha mai fatto fallimento e non lo farà mai, e che dà per interesse il cento per uno, come ha promesso il Signore: e il Signore stesso ne è Presidente e Direttore e Amministratore.
Attorno a noi si è formata una grande famiglia di Amici, di Cooperatori, di Benefattori, e fra essi è una nobile gara per aiutarci colle preghiere e colle offerte.
E il Signore benedice largamente e visibilmente coloro che aiutano il progresso della Stampa Buona che oggi è il mezzo più potente di bene.

Il perché delle offerte
L'elemosina è il modo migliore per attirarci le benedizioni del Signore di cui tutti abbiamo tanto bisogno: S. Giovanni Grisostomo diceva: «Se noi conoscessimo il valore della carità, pregheremmo i poveri di accettarla perché l'elemosina obbliga il Signore a ricoprirci delle sue benedizioni celesti».
E le offerte si fanno:

1. In ringraziamento al Signore per il raccolto dell'annata;
2. perchè il Signore protegga le nostre campagne, allontani la grandine, e le malattie e dia un abbondante raccolto;
3. per la Buona Stampa;
4. in penitenza dei propri peccati;
5. per la conversione dei peccatori;
6. per la guarigione degli infermi;
7. per dar mano alla Casa che forma Apostoli del bene: buoni operai, sacerdoti, scrittori, missionari;
8. per aiutare la Casa che esige dagli studenti solo L. 30 mensili di pensione e tiene gratis quelli poveri;
9. per suffragare le Anime del Purgatorio;
10. per raccomandarsi e partecipare al frutto di tutto il bene e di tutte le preghiere che si fanno in Casa e dell'opera delle Duemila SS. Messe che ogni anno si celebrano per i Cooperatori.

Assicuratevi la benedizione del Signore impegnandovi con qualche promessa


Ricordiamolo
Chi Semina, chi coltiva, chi suda e lavora non fa una gran cosa se manca la benedizione di Dio: occorre che il Signore mandi la pioggia e il sole, tenga lontano la grandine ed i flagelli per raccogliere.
E la benedizione e la protezione del Signore si ottiene colla preghiera.
Il Signore ha in mano le sorti di un buono o cattivo raccolto, le sorti, come degli uomini, così delle campagne.

La fede dei Cooperatori
Lo sanno questo i nostri Cooperatori non meno bravi nella fede che nel lavoro.
Essi continuamente domandano le preghiere dei nostri giovani perché il Signore benedica i loro interessi.
In questi giorni molti di essi ci scrivono così: Fate pregare perché il raccolto del grano, del fieno, dei bozzoli vada bene; pregate perché il nostro negozio si possa avviare bene perché troviamo lavoro ecc. ecc. e noi dimostreremo la nostra riconoscenza facendovi una bella offerta.
Alcuni promettono un sacco di grano, altri promettono vino, altri una somma di denaro.

E noi preghiamo
Noi accettiamo la proposta come una via con cui la Provvidenza Divina vuole soccorrerci, conoscendo bene come il Signore ha ripetutamente dimostrato essersi presa questa Casa sotto
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la sua specialissima protezione e di voler esaudire le preghiere che qui si fanno, ed abbiamo promesso ai nostri amici le nostre preghiere.
E preghiamo perché il Signore e San Paolo vogliano benedire i nostri generosi benefattori.

Una bella fortuna
È davvero una bella fortuna avere 600 persone che pregano ogni giorno per ottenere dal Signore la benedizione sulla campagna e sugli interessi di ciascuno.
Una volta si adoperavano i cannoni grandini fughi, ma han fatto poco fortuna, la preghiera sì che è davvero una cannonata potente contro la grandine!
Tanti ci dicono e ci scrivono: Noi siamo tanto occupati, siamo stanchi, abbiamo poco tempo per pregare in questa stagione... pregate voi per noi e vi faremo parte di quanto il Signore ci farà cogliere.
Ottima idea.

Non si impoverisce
La beneficenza e l'elemosina non hanno mai impoverito nessuno e sono anzi mezzi infallibili per assicurarsi anche la prosperità su questa terra.
Si legge di un tale che ogni anno portava la sua offerta a D. Bosco dicendo: «Da quando ho incominciato a fare la mia offerta, i miei affari sono sempre andati meglio».
E l'esperienza ci dice che è proprio così: chi più dà più riceve.

Una grande famiglia
La Pia Società S. Paolo vive e prospera perché gli Amici ed i Cooperatori l'aiutano colle loro offerte. D'altra parte i membri della Società stessa si impegnano colle loro preghiere di ottenere la benedizione del Cielo sui Cooperatori ed i loro interessi.
Non avevamo dunque ragione di scrivere che noi formiamo coi nostri amici e Cooperatori una sola famiglia?
Va da sé che ognuno è tenuto ad allontanare da questa famiglia tutto quanto suona peccato e offesa di Dio, perché i peccati sono quelli che attirano le avversità.

Come vi possiamo aiutare?
È una domanda che ci è stata fatta a cui abbiamo risposto così: Aiutateci nel modo che vi ritorna più comodo: o con offerte in natura: grano, vino, bozzoli, patate, legna, fieno, verdura; oppure con una somma di danaro. Non dimenticate di concorrere con la vostra offerta alla costruzione della Chiesa a S. Paolo che è già cominciata.

Diamo degli esempi
1. — Gran parte offrono perché hanno grazie da ottenere, o per grazia ricevuta, e quindi perché si preghi:
— Un contadino portò una somma, perché il suo bambino neonato crescesse buono.
— Un povero infermo mandò 100 lire per ottenere la grazia di soffrir in pace e ben morire.
— Una figliuola raccomandò con elemosine il padre infermo.
— Una giovane aveva un affare importante e l'affidò a S. Paolo con un biglietto da lire 50.
— Molti e molti si ascrivono all'Opera delle 2.000 Messe, e ascrivono i loro defunti e le persone care.
— Persone alquanto più in possibilità lasciano lire 100 per una Messa annuale perpetua. Altre lasciano lire 1000 — 2000 per dodici o ventiquattro messe annuali perpetue.
— Da Alba, da fuori d'Alba, da lontano giungono ogni giorno ai Sacerdoti di S. Paolo offerte di Messe da celebrare (dieci lire caduna).
2. — Per le vocazioni. Vi sono persone delicate per la gloria di Dio, che desiderano cooperare direttamente alla formazione dei Sacerdoti: e lo fanno in due modi.
Alcune che possono disporre di più, concorrono a formare o formano borse di studio.
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— Un parroco ne formò tre, una professionista una, vari altri 2 e 5 incominciate.
— Altri concorrono con poche lire: un postino concorse più volte con lire 5; alcune famiglie di contadini con una lira.
— Vi sono persone che sono più disposte a pagare lire 30 al mese, come pensione per un chierico.
3.— Offerte in danaro. Gli amici amano farle in più modi, con offerte minute: a 5, 10, 20, 50, 100 lire; con depositi a fondo perduto: su questi depositi possono ritirare gli interessi, e se fa bisogno anche il capitale.
— Una maestra ci ha portato per la quinta volta la somma disponibile.
— Una mamma, vedova, che ha provveduto alla famiglia, ha fatto in cinque volte lire duemila.
Con depositi a frutto: sono parecchi, persone specie della campagna, che affidano a San Paolo i loro risparmi, perché li custodisca, e ne paghi l'interesse annuo: e sono contenti di farlo, e a noi torna assai vantaggioso; deponendo segretamente nelle cassette della buona stampa sparse in molti paesi.
4. — Offerte in natura: qui tutti possono arrivare, perché tutti hanno qualcosa o sono in campagna.
— L'altro anno o e l'anno scorso, hanno offerto grano: un quintale, mezzo quintale, meno ancora. Un contadino tenne per molti mesi il quintale di San Paolo, finché ebbe comodità a condurlo.
— Da Corneliano e da Vezza mandano, nella buona stagione, pesche.
— Dalle colline e montagne mandano burro, patate, castagne, nocciole.
5. — Offerte con pioppi: del Canadà occorrono per fare la carta, la Casa dà le alberelle a quei cooperatori che si prendono l'incarico di piantarle e fargliele crescere.
Sarà per l'autunno prossimo.
Offerte: con ferro rotto, cartaccia e stracci, con fascine pel forno, con bozzoli.
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Teol. Alberione Giacomo — Responsabile
ALBA — Scuola Tip. Editrice — ALBA



PER LA COSTRUZIONE DELLA NUOVA CHIESA

Quando si ripigliano i lavori?

Sono già ripigliati; anzi, si può dire, non furono mai interrotti. Il primo lavoro è per provvedere i mattoni. Per questo se ne sono già fatti parte a macchina e parte a mano oltre 300.000 mattoni, i quali stanno asciugando ed essiccando. Intanto la fornace, speriamo fra un mese o poco più possa incominciare a cuocerli. Speriamo così costeranno un po' meno; ma costano pur sempre ancora... S. Paolo benedirà quanti vorranno aiutare.

Nella casa di Roma
c'è bisogno d’un altare.
Vita in Casa

È una vita in casa di affitto: dove ad ogni principiar di mese v'è anche un dovere speciale di pagar l'affitto.
Il clima di Roma ci è salubre, la salute è buona e il bel colorito dei visi di alta Italia rimane, e spicca tra l'ambiente romano.
C'è anche la buona volontà. Il Divin Maestro non è ancora venuto ad abitare fra noi: non gli abbiamo ancora fatto l'altare. Ma non voglio credere che stia lontano per castigarci, ma che rimanga fuori per attirarci ogni giorno a S. Paolo, cui siamo tanto debitori, e dove sta il canale delle nostre grazie.
Non si disturba alcuno; né usciamo dal piccolo guscio; chi però in questo guscio farà cadere qualche dono, sarà bene accetto a S. Paolo: come in Alba tutto si accetta e già amici fecero i primi con offerte e cooperazione di denaro, di regali per la chiesa, di offerte in natura: aranci, fichi... Anche i fiori tornano tanto di vantaggio perché a S. Paolo, al S. Vangelo, alla Regina degli Apostoli, a S. Giuseppe non dovrebbero mai mancare. E poi coi fiori... i frutti: per es. vinello. Tutto e da tutti: il perché tutti possano aver premio dal Padre Celeste e da S. Paolo.
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ASSOCIAZIONE GENERALE BIBLIOTECHE
Pia Società San Paolo - Alba (Piemonte)


Avviso
Si pregano vivamente le Biblioteche a dar segno di vita col mandarci relazione del lavoro fatto da pubblicarsi sul Bollettino per esempio e incoraggiamento a tutti.
Specialmente è utile dare relazione dei mezzi o delle industrie che si fossero trovate per raccogliere i fondi necessari alla costituzione della Biblioteca, per invogliare i lettori a frequentare la Biblioteca, per moltiplicare il numero dei lettori, ecc.
Vi sono dei paesi ove lo zelo industrioso e geniale di chi dirige la Biblioteca l'ha fatta prosperare in una maniera veramente meravigliosa.
Vi sono invece altri paesi ove per mancanza di esperienza non si trova modo di imprimere alla Biblioteca un movimento di vita un po sentito.
I secondi potranno imparare molto da questi paesi se questi avranno fatto loro parte della propria esperienza,colle relazioni che si pubblicano sul Bollettino.
Inoltre è bene pubblicare i dati statistici, il numero dei lettori, il numero dei volumi che si distribuiscono ogni settimana, oppure ogni mese, od ogni anno; quali volumi di preferenza vengono richiesti, se racconti, romanzi, Vite di Santi, quali autori preferiti; le offerte ordinarie e straordinarie; e infine, quelle altre notizie particolari che individuano ciascuna biblioteca e che possono destare interessamento.
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OPERA ANTIBLASFEMA


Bisogna bandire la bestemmia e il turpiloquio dal nostro Paese: che gioverebbe all'Italia il tener in sé racchiuse le cose più sante, l'esser la meta di continui pellegrinaggi, l'esser stata la culla di tanti martiri e Santi gloriosi, se tutto questo splendore dovesse venir offuscato dalla bestemmia e dal turpiloquio?
Combatterlo vuol dire rivalorizzare le nostre glorie, ridestare le nostre virtù. Sono molto efficaci giornate e dimostrazioni antiblasfeme; Sacerdoti ed insegnanti se ne facciano promotori d'accordo con le Autorità locali, e chiedano materiale antiblasfemo alla Società S. Paolo, la quale ne è fortemente munita e cede a prezzi irrisori.
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OPERA DELLE DUE MILA MESSE
PER I NOSTRI COOPERATORI E BENEFATORI


Diceva una Mamma:
«Proprio che le anime del Purgatorio ci vengono in aiuto quando noi preghiamo per loro». E ci raccontò il seguente fatto.
Un mattino prima di recarmi al mercato in una città vicina, aveva mandato tutta la famiglia a Messa che si celebrava quel mattino a suffragio del nonno. «Andate, avevo detto, andate voi a Messa, io non posso perché debbo proprio andare oggi al mercato per cose di urgenza, andate voi, io prego così lungo il viaggio».
Eravamo a poche centinaia di metri dalla città; il cavallo correva a tutta forza... ad un tratto inciampò, cadde ginocchioni, puntò la testa al suolo che rimane sotto il peso del corpo.
Io fui sbalzata dal biroccio, il figlio, più svelto, spiccò un salto a terra.
Accorsero i passanti ma io mi ero già alzata e... stupita mi guardavo attorno...
«Non mi son fatto-male, dissi, niente, niente, state tranquilli». Mi accorsi poi dopo di una piccola lesione alla mano che prima aveva neppure avvertita.
Il cavallo, immobile, pareva morto. «S'è rotto il collo», si diceva.
Lo svincolarono, il cavallo sì rialzò da sé... non presentava la minima lesione, non il minimo strappo ai finimenti. Si raccolgono le pesche sparse lungo lo stradale; non una guasta, i compratori non si accorgono per nulla.
Conchiudeva: «Proprio che le anime del Purgatorio quella mattina mi hanno assistita. Ritornata a casa ho subito fatto celebrare altre due messe a loro suffragio in ringraziamento».
Quanti altri simili fatti si potrebbero raccontare! Le anime purganti non possono non aiutare coloro che pregano per loro che abbreviano loro quelle atroci pene.
Con poco sacrificio noi possiamo ascrivere alle duemila messe le anime dei parenti defunti, quelle più dimenticate, quelle verso cui abbiamo dei doveri, e riceveremo conforti, aiuti e grazie.
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ALLE ZELATRICI


Riceviamo, e leggiamo con animo commosso e pubblichiamo volentieri per il buon esempio i vostri scritti da cui traspare la gioia vostra per essere zelatrici e per il numero degli ascritti che vi vien dato di raccogliere.
Noi benediciamo il Signore e Lo preghiamo ogni giorno per voi.
Vi sono zelatrici che hanno già raccolto con sacrificio talvolta grave, 30, 40, 50, ed anche 70, 90 ascritti; qualcuna è riuscita a far scrivere la maggior parte delle famiglie del paese! altre si sono messe con tale impegno ed il Signore le protegge. Vi sono Suore di ospedali, di asili infantili, di istituti di educazione che sovente mandano i frutti del loro apostolato; la superiora di un Sanatorio è assidua a mandare ogni mese, anche due volte al mese, l’elenco dei poveri trapassati che fece ascrivere dai loro parenti.
Da tutti sì può fare qualcosa, del bene non ne facciamo mai abbastanza, i meriti rimangono e la vita passa; in morte l’unica consolazione sarà il bene fattoci in vita. Il Signore dia a tutte la consolazione e la grazia di trovare molti aderenti.
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Anche quest'anno parecchie persone ci favorirono l’abbonamenti vitalizio al nostro bollettino inviando l’offerta di L. 100. A tutte: Deo gratias.
L'abbonamento vitalizio costituisce un vero vantaggio della Buona Stampa, toglie l'incomodo di rinnovare ogni anno l'abbonamento; è di molta utilità alla Casa che deve sostenere gravi spese per il mantenimento di tanti giovani.
Gli abbonati vitalizi vengono inscritti alla partecipazione del frutto delle duemila Messe.
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LE VIE E I MEZZI DELLA DIVINA PROVVIDENZA

Domandate e riceverete

Iddio non poteva farci più ricchi che darci in mano la preghiera: Qualunque cumulo di doni o di beni o di grazie sarebbe immensurabilmente di meno del dono della preghiera.
È la chiave dei tesori di Dio! È una cambiale firmata da Dio infinito, onnipotente, fedelissimo.
È un biglietto emesso dalla tesoriera del Signore, e quindi nel suo pieno valore, per chi lo possiede e lo spende.
Preghiamo quindi ed otterremo, domandiamo e riceveremo. Uniamo alla preghiere un piccolo sacrificio, per distaccare il cuore da quanto non piace a Dio, e rettificare l'intenzione.
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Giugno è il mese propizio per chiedere ed ottenere grazie da S. Paolo; è il suo mese. I cooperatori e benefattori sappiano che in questo mese sono ricordati nelle preghiere in specialissimo modo.

Il fare la carità non impoverisce: anzi è impegnare il Signore a darci di più. Il Padre celeste è abbondante nel premio e in grazie a chi aiuta le sue opere.

Offerte in natura

Si avvicina la stagione della frutta ed i nostri ragazzi ne sono ghiottissimi. Quante persone con poco incomodo, potrebbero procurare loro una legittima soddisfazione ed averne in cambio buone preghiere al Padre Celeste da cui dipende il buon esito dei raccolti. Tutto è accettato con riconoscenza sia pure poco.

Casettine della Buona Stampa

Le cassettine sono sparse in tanti paesi: con un soldo si può ricevere un bel inchino e le compiacenze di Gesù e contribuire alla salvezza di qualche anima.

Per il pane

La spesa per il pane è molto grande dato il prezzo elevato del grano; d'altra parte la pensione è così bassa da non avere confronti. Le famiglie dei nostri giovani lo sanno questo e vi suppliscono con offerte. A tutti le benedizioni del Signore.

Per il raggio

L'elenco degli offerenti aumenta: con quanta compiacenza deve guardare il Divin Maestro quelle persone che si privano di oggetti belli e cari per preparargli una meno indegna dimora!

Per la Cappella

L'altare del Divin Maestro e il quadro della Madonna sembrano trasformati in giardino delizioso e profumato per opera di persone che vogliono bene a Gesù.
Ora la Cappellina abbisogna di un turibolo: ve n'è uno, ma è già in cattivo stato. Un turibolo può costare cento lire: non mancheranno di certo le persone che vogliono acquistarsi questo prezioso merito e donare al Signore parte di quanto Egli ha dato loro.
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Offerte alla Casa di Roma

Sarà, particolarmente sensibile San Paolo verso quanti cooperano alla sua casa in Roma: già lo scriveva, quando proclamava la fede romana regola della fede di tutte le chiese, e attestava lo speciale merito di coloro che avevano in Roma lavorato con lui nel Vangelo.
A Roma si è proprio al principio di ogni cosa: eppure da Roma il Divin Maestro illumina il mondo e lo governa: e a Roma stanno i principi degli Apostoli San Pietro e San Paolo.
E anche qui del resto molti hanno capito che la Casa è istituzione da aiutarsi.

I pioppi canadesi

Anche questa?
Sì, anche questa, dopo le pensioni, le borse, il grano, le cassettine delle elemosine, la carta da macero ecc. ecc.
E cosa si vorrebbe?
Si pregano coloro che hanno ripe, fossati, vallate non coltivate, terreni umidi e anche sabbiosi, perché vogliano piantare pioppi canadesi; la Pia Società S. Paolo provvederà le tenere pianticelle; esse cresceranno; dopo un dieci, dodici anni la Società San Paolo ritirerà i fusti; e darà come segno di gratitudine ai proprietari dei terreni i rami e il ceppo.
E a che serviranno i fusti?
Per fare la carta del libro del Vangelo, i libri di divozione, bollettini parrocchiali ecc. La carta di pioppo è difatti una qualità buonissima.
Non vi pare buona cosa?
Certamente, perché mentre da una parte i proprietari nulla perderanno perché trattasi di terreni quasi sempre incolti, dall'altra per la Società San Paolo saranno di molto vantaggio, risparmiando sulle gravi spese di carta.
E sono davvero gravi!
Anzi è la spesa maggiore: si può calcolare all'incirca un 600 mila lire di spesa ogni anno ed un risparmio qualsiasi è sempre cosa notevole, importante.
Quando il tempo adatto?
Il piantamento si dovrà fare in autunno o prestissimo in primavera; ora è il tempo di scegliere i terreni adatti e di intendersi sul numero delle pianticelle che si chiedono alla Società S. Paolo.
«E saranno come piante, presso la corrente delle acque che daranno frutto a suo tempo».
Sono già prenotate circa sei mila; si attendono altre prenotazioni.

Depositi a fondo perduto

È la carità soavemente ingegnosa che ha suggerita questa industria.
Persone che amano operare il bene davanti a Dio solo, portarono alcuni loro risparmi alla Società San Paolo.
Essi avranno l'interesse del 6% ogni anno e conservano la libertà di ritirare anche il capitale venendo a trovarsi in necessità.
Alla loro morte tutto passerà alla Società San Paolo, senza il bisogno di alcuna formalità.
Un buon Parroco ha così portato nei giorni scorsi alla Società San Paolo L. 5.000 (cinquemila). Sono il frutto di molte economie e molti risparmi. «Intendo così di assicurarmi suffragi, poiché io lascio nessuno dietro a me, che voglia pensarvi davvero». Così disse.
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Teol. Alberione Giacomo — Dir. Resp.
Alba – Scuola Tip. Ed. – Alba
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