Vi sono molte cose che solo il Signore ci può far conoscere. È sempre necessario con umiltà e fiducia compiere le pratiche di pietà, invocando la luce celeste.
L'esame di coscienza, la meditazione, la visita al SS.mo Sacramento assicurano anche il buon frutto della Messa, Comunione, ecc. Non si trovino facili pretesti per tramandare od anche per omettere.
Nessun tempo della giornata è più utile per noi, per i nostri e per l'apostolato di quello della preghiera. Il demonio è astuto: per disarmarci tenta contro le pratiche di pietà; una volta disarmati muoverà i suoi assalti più forti ed astuti. «Unusquisque tentatur a concupiscentia sua abstractus et illectus. Deinde concupiscentia cum conceperit, parit peccatum; peccatum vero cum consummatum fuerit, generat mortem. Nolite errare, frates mei dilectissimi» (Jac. 1, 14-16).
Tutto sotto la luce dell'Immacolata. Tutto in preparazione al S. Natale. Tutto in vista del Paradiso che si avvicina!
Auguri, carissimi, di beni celesti: luce, conforto, meriti per la vita eterna; e dei beni che desidera il vostro cuore nelle attuali circostanze.
Affezionatissimo
M. ALBERIONE
Giovasapere che è cosa buona favorire per l'Anno Santo l'affluenza dei pellegrini a Roma. Si noti però che siamo scarsi di locali: non prendere quindi impegni senza avere prima preso l'intesa col Vicario Generale.
L'APOSTOLATO CINEMATOGRAFICO«Far conoscere Gesù Cristo nella sua dottrina, nella sua morale, nei mezzi di salute è grazia» è compito e fine nostro speciale.
I mezzi sono le edizioni: stampa, cinema, radio, ecc.; secondo i tempi, secondo le possibilità, secondo le attitudini personali.
Non è un altro Apostolato quello del cinema, ma il medesimo: far conoscere Gesù Cristo. Maestro Divino. È un altro il mezzo che si usa. Esempio: per dare una notizia si può: parlare a voce, scrivere una lettera, stampare un articolo sul giornale, mandare un telegramma, fare una telefonata, parlare alla radio, ecc. ecc. Mezzi diversi secondo le circostanze; ma lo stesso fine di far conoscere una notizia.
Ed allora? Il medesimo zelo, il medesimo senso di responsabilità, le medesime sante industrie: per il libro, il cinema, il periodico, ecc.
Oggi il cinema ha preso tale sviluppo che il Papa Pio XI ha scritto un'Enciclica; Pio XII ha preso tutte le occasioni per parlarne; venne istituito un Centro Cinematografico Cattolico presso la Santa Sede; molti Istituti Religiosi, Parroci, Cattolici, i maggiormente responsabili nella società, si preoccupano e lavorano per il grande problema.
Pio XI scriveva: «Tutti sanno quanto danno producano nelle anime le cattive cinematografie. Esse divengono occasione di peccato, inducono i giovani nella via del male, perché sono la glorificazione delle passioni...
Le buone rappresentazioni possono esercitare una influenza profondamente moralizzatrice su coloro che le vedono. Oltre al creare, possono suscitare nobili ideali di vita...».
Il Cinema raccoglie in sè la potenza benefica o malefica del teatro, della fotografia, della stampa, della radio, della parola viva, della pittura, ecc. Le conseguenze sopra un'anima, in un Istituto, in una Parrocchia, nella società, nelle relazioni internazionali, nella Chiesa sono incalcolabili: in bene od in male.
Cinema cattivo è grande laccio del diavolo per prendere le anime. Cinema buono è grande rete per coloro che Dio ha fatto pescatori di uomini. Dando una pellicola non si può misurare quanti peccati s'impediscono in quelli che forse avrebbero assistito ad una scandalosa rappresentazione. Ugualmente una pellicola buona non si può prevedere quali buoni sentimenti e pensieri e desideri possa esercitare in un'anima. Vi sono vocazioni nate dal film missionario, come dal libro missionario e periodico missionario, come dal discorso missionario in Chiesa od alla radio.