Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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La visita al santissimo Sacramento33
Le suore pastorelle non hanno da recitare il Breviario e neppure hanno il coro, ma tutto è sostituito dalla visita al santissimo Sacramento. Lo scopo per cui si è sostituita la visita al santissimo Sacramento è che nella visita si lavora di più noi stessi, c'è più attività dell'anima. Si viene a conoscere sempre più Dio, nella prima parte che è la lettura spirituale; a servirlo sempre più nella seconda parte in cui facciamo l'esame di coscienza, ad amarlo sempre più nella terza cioè nella preghiera. Si vede perciò subito che la visita è divisa in tre parti.
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La prima è destinata a conoscere Dio ed eccitare in noi la fede.
La seconda è destinata a fortificare la volontà e vedere se siamo andati fuori strada.
La terza è destinata a santificare il cuore; che si ami Dio, preghiera, i Sacramenti.
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E' molto importante che si faccia la visita, importantissimo.
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I parte. - Si fa la lettura spirituale, ci istruiamo sempre di più nelle cose di Dio; e più siamo istruite nelle cose di Dio, più ci sarà progresso perché conoscere Iddio porta di conseguenza l'amarlo, il servirlo. I libri di lettura spirituale sono vari. Ricordo specialmente la Bibbia, il Vangelo, il libro delle costituzioni. Naturalmente nei primi tempi anche il catechismo. Abbiamo da curare l'istruzione religiosa. Poi, se si ha letto il Vangelo fare atti di fede. e se si è letto le costituzioni, fare atti di fede: questo procede da Dio, io devo venerare la verità della Chiesa, riconoscere che essa mi comunica la volontà di Dio. Ed io adoro l'autorità di Dio e ringrazio il Signore che è così buono da indicarmi la via del paradiso. Recitare bene il Credo e qualche volta commentarlo un po'. L'anima si inoltra ed allora prende sempre più in sé e fa sempre più suo pensiero familiare la passione di Gesù, le sue sofferenze durante la flagellazione, l'incoronazione di spine, il viaggio al calvario, l'atto in cui Gesù viene messo sulla croce. L'anima resta impressionata, ed allora la mente si allarga. Il Crocifisso! «Mi amò e si offerse per me!». Lo amo io?
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La messa è il sacrificio della croce che si rinnova; la fede si approfondisce: il mistero della messa, il mistero della comunione, il mistero della passione, il mistero della morte di Gesù, il mistero della Redenzione, prendono nell'anima una luce nuova, producono sentimenti nuovi, la suora si trasforma in un'anima di Dio, si immedesima in Gesù Cristo Buon Pastore. Quell'anima, quella mente, quel cuore ha un indirizzo nuovo. La vita immedesimata con Gesù buon Pastore: l'operare, il parlare, il sentire, tutto conformato a Gesù buon Pastore.
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Qualunque lettura spirituale ci può portare luce, alimentare la fede: «Fate che io creda sempre più». E adagio adagio recitare il Credo, l'atto di fede, gustando parola per parola. E poi si fanno tanti atti di fede nuovi, creati da noi, espressioni nuove; se si è letto sul paradiso: credo che Gesù che ho amato, mi attende in Cielo.
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II parte. - L'esame di coscienza che si fa nella visita è il principale della giornata. Sopra i bisogni della nostra anima, i difetti che più frequentemente commettiamo, quello che ci manca per compiere meglio la nostra missione; scoprire le grazie e le finezze di Gesù. Come mi vuol bene Gesù! Mi vuole santa! Io non ci bado, ma Lui mi è sempre vicino, ispira la mia anima, mi parla. Se conoscessimo le finezze di Gesù e le nostre ingratitudini! C'è da piangere d'amore, di riconoscenza, di pentimento, e si conclude con uno slancio nuovo: voglio davvero essere santa! Molte preghiere dobbiamo farci da noi, non saranno perfette, ma escono da un cuore amante, preghiere che sono sentite. Queste preghiere ci portano uno slancio nuovo: non bisogna rattiepidirsi, addormentarsi. Capisco che alle volte si è preoccupate perché ci sono i bambini che si confessano. Vi dico però che se dove passa un santo ci resta l'impronta per molto tempo, dove passano le suore sante l'impronta resterà profonda per generazioni. Ho veduto questo particolare in un paese dove mi sono fermato a lungo e gli uomini si confessavano come aveva loro insegnato la suora da bambini.
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III parte. - Si chiedono le grazie. Un'anima che lavora se stessa ha un cumulo di domande da fare a Gesù, gliene fioriscono sulle labbra tante.
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La suora, essendosi consacrata a Dio vive in un'atmosfera elevata, atmosfera di spiritualità.
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E dopo chieste le grazie di cui abbiamo bisogno, si ricorre a Maria, si prega la Madonna che ci formi sopra il suo esempio. Che sia veramente per voi la divina Pastora, l'esemplare Pastora. Siccome però dopo bisogna partire con l'anima unita bene a Dio, c'è la comunione spirituale: «Gesù vieni a me, che io mi unisco a Te». Sentire ciò che comunica Gesù all'anima, i suggerimenti, la infusione della nuova grazia. Presentare i nostri propositi, raccomandargli tutte le cose che ci danno preoccupazioni, risvegliare i sentimenti di speranza e di fiducia: e conchiudere con un bacio sentito a Gesù che sta nel Tabernacolo.
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Se si fa bene la visita sarà più facile la meditazione, e sarà più fruttuosa la comunione e la santa messa.
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Si dirà qualche volta che siamo distratte e non possiamo, allora si ricorra alle formule: Rosario, via Crucis. Quando ci sentiamo così un po' distratte, il nostro atto di umiltà. Vi sono tempi più adatti a fare atti di umiltà, o atti di amore, di riconoscenza, di adorazione.
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Le disposizioni che sentiamo nel cuore, se sono buone vengono da Dio, allora noi, dietro quelle disposizioni, cerchiamo di parlare con Gesù, parlare con la Vergine santissima; non stiamocene muti mai! Parlare con la mente e il cuore, anche se non apriamo la bocca.
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Il grande dono che vi ha fatto il Signore è di aver introdotto nelle costituzioni l'ora di visita! Vi è però da dire questo: qualche volta si diminuisce un po' il frutto, si fa troppo a spizzico. Si dirà che ci sono tante cose da fare; certo, ma in primo luogo la santità. In primo luogo corrispondere al dovere sostanziale della vita religiosa: santificarsi. Prima questo, poi l'apostolato.

5 agosto 1957

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33 5 agosto 1957.