Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno VII — N. 12 — 20 Novembre 1925 Bollettino mensile — Conto Corrente Postale


UNIONE COOPERATORI BUONA STAMPA


Alba — Scuola Tipografica Editrice — Alba

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UNIONE COOPERATORI
BUONA STAMPA


Opus fac Evangelistae (II Tim. IV - 5).




Una grande cooperazione
AIUTATECI A FORMARE I PICCOLI MISSIONARI


I buoni amici di S. Paolo hanno indicato ai giovani la Pia Società San Paolo: i Sacerdoti li hanno scelti, li hanno presentati: i genitori ce li hanno affidati.
Numerosi sono venuti i nuovi quest'anno: specialmente tra i piccoli: giovanetti e figliuole: più numerosi di quanto ci aspettavamo: Dio ci ha esauditi, e ci ha voluto bene più di quanto abbiamo chiesto.
E l'animo gioisce, e il cuore si fa più grande per ogni nuovo figliuolo che entra!
Vi sono parroci che veramente hanno dato a S. Paolo quanto di meglio e di più delicato avevano in Parrocchia: e con sacrificio grande: vi sono genitori che hanno fatto dono del figlio, della figliuola con una divozione ammirabile.

Lo scopo

La Pia Società San Paolo non è un ricovero per giovani derelitti; non un pensionato: non è una scuola professionale di tipografia: non è un collegio comune di studio: non è un istituto di educazione.
Non è nemmeno tutte queste cose assieme.
Ma è tutte queste, con un'anima che la fa vivere di una vita tutta sua, e la eleva ad una natura divina e così grande per noi piccoli uomini, e la specifica. E la sua anima viene dalla bontà del Padre Celeste.
È una Casa di giovani scelti: perché è un seminario di formazione per i missionari della stampa buona.
I Parroci ci hanno mandati i loro chierichetti, perché li facciamo preti; i genitori conoscono la Casa e vi affidano i loro figliuoli, anzi glieli offrono.

Opera Divina

Gran cosa fare un prete, un religioso, un missionario! ma questo non è fare un professionista; è un'opera
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sovrumana, è opera divina! E questo gran compito ha Dio affidato ai suoi piccoli uomini! per far sentire loro che sono nulla; che lui solo è colui che fa le cose sue: che sono qualcosa di onnipotente per loro, quando egli li muove, quando sono nelle sue mani docili strumenti!
Questo compito è nostro, o amici! questo compito è assieme vostro, o amici, o cari genitori dei nostri alunni o veneratissimi sacerdoti!

Che faremo noi

I giovani sono pupilla degli occhi, sono il tesoro del cuore: la principal cura dei superiori è per loro: il principal lavoro è la loro formazione; per loro si è padri, e si è anche madri, o genitori.
E parlando dei giovani, intendo parlare anche delle figliuole.
Si portano nel cuore come San Paolo portava nel cuore i suoi fedeli, che chiamava figliuoli carissimi.
Si vogliono custodire con gelosia e delicatezza, come la S. Madonna, la Regina degli Apostoli, custodiva, guidava e sosteneva, e indirizzava i primi apostoli dopo l'ascensione del Signore.
Si vogliono formare con quella assiduità e individualità di educazione, come il Divin Maestro ha formato all'apostolato la sua scuola apostolica.
E si prega per loro, e si parla di loro, e si soffre per loro.

Quello che potete fare voi

Ci raccomandiamo vivamente in vista di quel premio che Dio ha promesso a chi gli forma i suoi ministri, in vista di quella corona immarcescibile che Dio ha promesso a chi pasce il suo gregge, che sarà tanto più bella per chi pasce i pastori.
Vi sono genitori che trovano tante vie belle, magnifiche ed efficaci! Vorremmo che fossero tutti così!
Aiutate:
Pregando: ricordino i sacerdoti nella S. Messa ogni giorno i loro chierichetti che sono qui: i genitori recitino per i figliuoli tante volte la corona del Santo Rosario: gli amici, i cooperatori continuino fiduciosi la pratica che già si sono fissata per domandare alla misericordia di Dio grazie per la Pia Società San Paolo!
Nelle lettere: certe lettere di parenti sono documenti di pietà! non si scrivano solo lettere vuote, lettere di interessi materiali, non si scrivano lettere mortifere! L'animo che si versa nella lettera sia un animo che ecciti alla pietà, al dovere; il cuore che trabocca nelle lettere sia un cuore che accende di venerazione ai superiori, di affetto alla casa, di amore alla missione, di generosità nel dovere, di coraggio nei tempi di accasciamento: le lettere ravvivino sempre. Ugualmente si deve dire per i tempi di vacanza.
Coll'aiutare la Casa: Dai parroci e dai genitori e dagli amici che hanno i figliuoli a San Paolo, Dio attende la prima cooperazione di aiuto!
Vi sono delle mamme che fanno così bene, e così tanto! e questa cooperazione conta tanto agli occhi di Dio: e l'esempio della madre è così efficace sull'animo dei figliuoli! Ho detto di mamme, anche papà, anche zie, anche parenti, anche
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amici dei parenti, anche i conoscenti dei parenti!
Coll'opera delle Messe, colle offerte in natura, con depositi di denari, con cercare questi aiuti, con fare degli amici!
Non moltiplichiamo i suggerimenti: che gli amici sanno trovare.
Ma Dio ci dia a tutti questa buona volontà, questo spirito buono, questa fecondità prodigiosa e divina nel formare degli Apostoli, che saranno anche per noi in terra e in cielo il gaudio e la corona.
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Agli emigrati

Prima che vi giunga il bollettino sarà tempo di augurarvi «buon Natale!» e lo facciamo di tutto cuore da questo numero.
In questo mese molti pensarono ai loro morti, avranno versato lagrime di cari e mesti ricordi, avranno desiderato di trovarsi nel paese natio per deporre un fiore sulla tomba dei genitori, dei parenti, avranno desiderato di mandare loro del bene.
E anche i vostri morti abbiamo raccomandati nella giornata di suffragio del 2 novembre e li ricordiamo nel mese.
Per i vostri defunti aiutate la chiesa a S. Paolo: perché in essa si possano innalzare molte preghiere.
Vi domandiamo elemosine per dar modo alle anime di farsi del bene.
Se Dio vi ha dato più abbondanti doni, fate anche di più: per esempio è buona usanza mandare a S. Paolo il metro di muratura in valute originali: mandare elemosine di S. Messe in lire della nazione in cui siete: fare ascrivere voi e i vostri all'opera delle duemila SS Messe offrendo le 10 lire americane, svizzere, francesi.
Diversi fanno già così; e fanno bene: se avete di più, e date di più, riceverete nello spirito e da Dio anche assai di più.
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LA NUOVA CHIESA A S. PAOLO


Molti metri cubi di sabbia, di calce, di ghiaia e di pietre e mattoni si sono nei giorni scorsi coedificati nei profondi vani delle fondamenta: che in parte restano ancora a scavare.
Dove le fondamenta sono piene i muri s'alzano.
Sulle alture di Lanzo, verso Ceres, sorge un maestoso tempio a S. Ignazio. Esso racchiude la punta stessa della montagna su cui si innalza: il posto cioè dove, secondo la tradizione, è comparso il santo.
Ebbene i devoti pellegrinavano colà a pregare, specialmente nella stagione buona; e salendo portavano sulle spalle un sacchetto di sabbia, alcuni mattoni un po' di calce, qualche grossa pietra. Fortunata fatica spesa per il Signore. Questo è amore alla casa di Dio, mostrato con sudori e spesso con molti sudori! perché la montagna era alta, la salita ripidissima, nessuna strada, solo dei sentieri. «Signore ho amato il decoro della tua casa» avrà detto ognuno di quei pellegrini presentandosi a ricevere la divina ed eterna ricompensa dal Giudice eterno.
I grandi maestri, S. Agostino e S. Tommaso, insegnano essere i Santi del Cielo, per via d'impetrazione, possenti coll'efficacia delle loro preghiere ad ottenere la liberazione delle anime. Il Cardinale Baronio riporta, a conferma, il seguente esempio:
Degoberto, primo re di Francia, dopo le prime guerre, si diede molto alla pietà a promuovere il culto divino, quello dei Santi suoi protettori, specialmente dei gloriosi martiri S. Dionigi e S. Maurizio, ad onore dei quali eresse due magnifici tempii. Mori finalmente il pio Degoberto e fu dalla Divina Giustizia condannato alle pene del purgatorio. Un gran servo di Dio stava orando per l'anima del Monarca, e gli venne rivelato che i detti Santi Martiri; da lui invocati, nelle ardenti sue fiamme, accorsero a suo sollievo, lo liberarono da quel tenebroso carcere, e con grandissima festa l'accompagnarono al cielo.
Facciamoci noi pure dei Protettori nel Paradiso con sacrifici ed orazioni, ed alla nostra morte saranno essi i nostri conduttori ai celesti Tabernacoli.
«Mio marito mi ha lasciata in una posizione agiata, sebbene non ricca; specialmente una discreta casetta dove posso campare bene i miei ultimi anni. Nelle lunghe notti però quando sono sola a tavola, ad ogni momento mi torna alla mente ed al cuore una gran pena: sono sola a godere quanto egli aveva faticato tanto a risparmiare per entrambi! E ne soffro assai. Per confortarmi ho pensato di dividere con lui il frutto delle sue fatiche con dei suffragi: offrendo qualcosa di quanto ha lasciato per la sua anima. Gradisca quindi ciò che le mando e lo impieghi per la Chiesa a San Paolo». (Da una lettera)
La Chiesa di San Paolo non la fanno i muratori: noi siamo i cooperatori di Dio! Gli amici e i cooperatori possono tutti dire: la Chiesa di San Paolo è nostra, la facciamo noi! tutti si possono presentare al giudizio di Dio, con in mano un tratto di Chiesa.
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LE OFFERTE DEI COOPERATORI
PER LA CHIESA A SAN PAOLO


Una proposta pia e interessante agli amici di San Paolo

Leggete: il flagello della guerra europea abbattutosi sulle terre di Francia, l'ondata degli eserciti tedeschi, e delle artiglierie avevano distrutto per circa i due terzi le Chiese parrocchiali della Diocesi di Nancy. Alcune chiese erano completamente rase al suolo! Firmato l'armistizio nel 1918, ritornate le famiglie alle case, ritornati i soldati dalle armi, tra le primissime cure del Vescovo, del Clero e del popolo, si diè mano alla ricostruzione delle chiese. Così avevano fatto gli ebrei dopo la cattività di Babilonia. I cattolici di Francia, i fedeli delle parrocchie portavano le loro offerte; il governo francese aveva promesso il suo appoggio finanziario, ma l'erario esausto non permetteva pronte elargizioni. La Divina Provvidenza inspirò il Vescovo di Nancy una iniziativa felice: Invitò i suoi diocesani e anche i cattolici fuori della sua diocesi, a fare depositi di denaro alla Curia per la ricostruzione delle Chiese parrocchiali; il denaro sarebbe stato rimborsato man mano, e sul medesimo si sarebbe pagato un interesse annuo.
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In meno di otto giorni, ci ha dichiarato il Segretario del Vescovo, il Cav. Prevòt, abbiamo depositato a mani del Vescovo oltre 40 (quaranta) milioni di franchi.
E continuarono i depositi, e la fonte delle offerte non cessò.
«La Diocesi di Nancy, continuava a dirci il Segretario, ha ora in tutti i paesi la sua Chiesa parrocchiale nuova, artistica, capace di tutta la popolazione, più bella assai della prima».
Vi sono Parroci che usano questo metodo per la loro chiesa parrocchiale: ed ebbero buoni risultati a gloria di Dio.
Chi si fida del Signore non sarà confuso.
La stessa proposta, lo stesso invito facciamo ai cari amici di S. Paolo. Molti saranno contenti di questa proposta: troveranno il modo di farsi del bene e di aiutare la Chiesa di S. Paolo, e di godere il frutto del loro denaro.
Si possono depositare denari contanti o anche titoli di Stato.
Si possono fare depositi grossi e depositi minimi.
Si lascerà per il deposito un titolo di garanzia, secondo il desiderio del depositante.
Si spediranno, salvo istruzione differente da parte dei depositanti, gli interessi ogni sei mesi.
Il tasso di interesse non si fissa pubblicamente, ma ciascuno, o richiederà, o indicherà secondo le sue condizioni, e le sue necessità.
Si potrà ritirare il capitale richiedendolo.
San Paolo invita caldamente a dargli mano tutti i cooperatori e amici che lo possono fare: i parenti degli alunni; i cooperatori della Diocesi; quelli di Italia; quelli anche che sono in Francia, in Svizzera, in America; e grandi saranno i suoi favori.

DIVINA MISERICORDIA


L'anima e il cuore di S. Paolo erano pervasi da un continuo sentimento di riconoscenza a Dio, e s'effondevano in un ringraziamento ineffabile, che l'Appostolo non si lasciava sfuggire mai l'occasione di esprimere.
Il motivo fondamentale era la divina misericordia di Dio. Oh! la grazia, la misericordia di Dio! egli ne aveva esperimentato la grandezza e l'efficacia egli la riconosceva autrice della nostra redenzione, egli la esaltava, la faceva argomento di esortazione, e la benediceva di continuo!
«Dio è il padre della misericordia, ci dice: Dio ci ha salvati, non perché noi avessimo fatte opere buone, ma per la sua misericordia: Oh! la salute non è dell'uomo che s'agita e che propone ma è da Dio che usa misericordia: e mentre noi eravamo morti nei nostri delitti e nei nostri peccati, e lasciavamo guidare la nostra vita dallo spirito di questo secolo, e dai suggerimenti del principe del male, e camminavamo secondo i desideri della nostra carne, seguendo i bassi istinti e i nostri capricci, ed eravamo per nascita figliuoli dell'ira, Iddio che è ricco nella misericordia, per la immensa carità con cui ci ha amato, mentre eravamo morti nei peccati ci ha vivificati con Gesù Cristo, per mostrare in tutti i secoli le abbondanti ricchezze della sua grazia: per mezzo infatti della grazia siamo stati salvati!».
Tutti abbiamo peccato, e abbiamo bisogno della misericordia di Dio, e «permise il Signore che tutti fossimo oppressi dai peccato, per avere misericordia di tutti i gentili, noi quindi, su cui la misericordia più è stata, siamo chiamati a lodare Dio sopratutto per la sua misericordia». Ed egli, San Paolo, apostolo dei gentili, figlio della misericordia, non cessa di darci l'esempio. «Vi parlo, come figlio della misericordia, per la grazia che ho ricevuto». Ed io «rendo grazie a Lui, che mi ha confermato in Gesù Cristo; che mi ha reputato un servo fedele, e mi ha collocato nell'apostolato, io che prima fui bestemmiatore, ingiurioso, persecutore: ma ho conseguita la
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misericordia di Dio: e la grazia di Dio sovrabbondò in me: perché volle mostrare in me Gesù Cristo tutta la pazienza per norma di quelli, che crederanno in Lui per salvarsi». «E a Lui, re dei secoli, immortale e invisibile, solo Dio, sia gloria nei secoli dei secoli».
Ché Gesù Cristo ha dovuto farsi in tutto simile ai fratelli, per diventare misericordioso: e così Lui, che ha patito e fu tentato, può aiutare noi nelle tentazioni nostre.
«Appressiamoci quindi con fiducia al trono della grazia e della misericordia, per ricevere aiuto: giacché Egli, Gesù, dopo aver sparse molte lagrime per noi, è esaudito per la sua pietà».

Il volume delle «Lettere di S. Paolo»

Lo presentiamo agli amici, al popolo cristiano con un profondo Deo Gratias! a Dio che ha esaudito le preghiere, che ha coronato lo studio, il lavoro e le spese!
Vi ha lavorato attorno con applicazione e con amore il P. Tintore dei Minori di S. Francesco che ha preparato dalla volgata latina e dal testo greco la nuova traduzione in lingua italiana; che ha scritte le introduzioni, e le note prendendo i concetti dai SS. Padri della Chiesa e dai migliori commentatori.
Vi ha lavorato attorno con devozione un intero reparto della Pia Società S. Paolo per le correzioni, per la stampa, per offrirlo bello, attraente, ed a minuto prezzo alle anime, che tanto appassionavano S. Paolo!
S. Paolo ha insegnato che bisogna lavorare per aiutare i piccoli; e ne ha dato l'esempio: ed ha insegnato che tutto è da sostenersi perché gli eletti di Dio conquistino la salvezza; e ne ha dato l'esempio: abbiamo, poveramente sì, tentato di imitar il Maestro.
La traduzione delle lettere di S. Paolo è buona, fatta in un Italiano vivo; e quanto alla lingua, allo stile e al periodo: ciò che serve assai a comprendere il significato e il senso specie nei punti più difficili.
Il volume s'apre con brevi cenni sulla vita e le missioni di S. Paolo, tanto da delineare davanti agli occhi la figura dell'Apostolo della Società cristiana.
Tre paginette di introduzione popolare alle Lettere di S. Paolo in generale bastano per rendere desiderata e cara e famigliare la lettura del volume anche alle persone istruite.
Le note non soverchiano, né distraggono; ma dichiarano i punti più oscuri, richiamano opportunamente, ricollegano, illustrano: stanno in calce ad ogni pagina.
Il testo d'ogni lettera, diviso secondo la tradizione in capitoli e versetti, è suddiviso per le letture da abbondanti sottotitoli che sunteggiano o danno l'argomento dei tratti che aprono: e si rende così assai più facile la lettura.
Il corpo del testo non è grande: ma è nitido coll'occhio largo, preciso nella stampa, su bella carta, tanto che il leggere torna comodo.
Il volume ha 280 pagine. È illustrato con vedute e con scene: la copertina ci rappresenta S. Paolo nella prigione di Roma che soffre le catene per il vangelo... che però non è stretto da vincoli. Aprendo, ci incontriamo nella figura ardente dell'Apostolo, quale è nella Pinacoteca Vaticana: poi le vedute della Porta S. Paolo a Tarso, della «via Retta» di Damasco, del Mamertino, e delle 6 confessioni di S. Paolo a Roma, le scene della conversione, della correzione di S. Pietro e le altre. Le vedute sono nitide: e i quadri sono di mano artistica, con tratti a volte sensibilissimi e commoventi.
Tutto questo volume delle Lettere di S. Paolo costa lire una. Lo presentiamo agli amici, al popolo cristiano, con lo stesso amore, con lo stesso desiderio, con la stessa riverenza, con cui il sacerdote presenta ai fedeli la S. Comunione. È grande la Comunione, chi la può capire? eppure chi ama Gesù riceve i suoi doni.
Sono grandi le lettere di S. Paolo, ma chi ama S. Paolo capirà il suo spirito, e vivrà del suo spirito, e farà tesoro della sua sapienza.
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COOPERATORI, SUFFRAGHIAMO!!!


I suffragi alle anime purganti ci impetrano le grazie nei momenti urgenti e di maggiore strettezza.
I suffragi alle anime purganti ci fan trovare misericordia al giorno del giudizio.
I suffragi alle anime purganti ci ottengono la delicatezza di coscienza; di schivare i mali per cui si va in purgatorio.
In purgatorio non si va per gravi peccati.
In Purgatorio va chi ama Dio ma non lo ama bene: in purgatorio va chi serve Dio, ma non lo serve bene: in Purgatorio va chi adempie il suo dovere, ma non lo adempie bene.
Suffraghiamo i cooperatori defunti: suffraghiamo le anime purganti che si mostrarono fredde per la buona stampa; che furono curiose di notizie e non si mortificarono di fronte ai giornali meno buoni; che favorirono in qualunque modo la propaganda del demonio contro Dio!
Quali pene, quanto pentimento ora sentono!
Se salviamo un'anima abbiamo predestinata la nostra.
Suffraghiamo colle
indulgenze, colle S. Messe, coll'elemosina.
Suffraghiamo colla preghiera: domandiamo al Signore ricco nella misericordia e copioso nella redenzione, la grazia che liberi dal purgatorio le anime che vi soffrono a causa della stampa. Questa preghiera è santa ed è efficace e salutare! Suffraghiamo riparando: si rigetti la stampa cattiva, il giornale non buono, per cui quelle anime soffrono: si faccia da tutti dell'Unione Cooperatori quella che si può per l' Apostolato della buona stampa!
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NELLA PIA SOCIETÀ SAN PAOLO

Notiziette mensili


La corrispondenza da Vezza d'Alba.

Novello Sacerdote. — È il M. R. Paolo Bartolomeo Marcellino della Pia Società S. Paolo che domenica scorsa ha qui celebrata la sua Prima Messa. È stata festa intima, preparata con amore dal nostro R.mo Sig. Arciprete e dalla famiglia con affetto e con gusto. Al mattino egli distribuì la Santa Comunione che fu numerosa; alle ore undici la Chiesa parrocchiale era gremita di fedeli, fra cui si notavano subito i Parenti per la particolare gioia scolpita sui loro volti. Durante la Messa solenne il Parroco tenne un magistrale discorso: in cui mostrando la eccelsa dignità del Sacerdozio cattolico, esortò con parole calde e pratiche i genitori a desiderare la gloria ed il merito di dare un figlio al Signore.
La locale schola cantorum eseguì scelta musica, mentre il Novello Sacerdote, assistito dagli amici, celebrava fra la commozione generale.
Egli ebbe poi anche occasione di esternare i sentimenti di cui era inondata la sua anima in quella circostanza: nel ringraziamento tenuto al famigliare banchetto che raccolse i parenti ed amici: e più ancora nella predica che tenne a Vespro ai suoi compaesani. Nel primo espresse con parole incisive e sentite la sua personale riconoscenza; nel secondo parlò della vocazione speciale cui Dio lo ha chiamato e dell'apostolato della Buona Stampa cui si è dedicato.
Anche da queste colonne ci è lieto mandare al M. R. Paolo Marcellino le più fervide felicitazioni ed i migliori auguri. 25, 8, 25.

Edizioni.

L'Apostolato della Buona Stampa ha da essere tanto fecondo, il Signore ha seminato e fatto sorgere altre pianticine accanto ai Vangeli.

Le paste in casa.

Accanto al molino e al forno si è potuto impiantare una macchina da paste che produce quanto fa bisogno per la casa. E Deo gratias! Si sa che col grano delle colline albesi le nostre massaie apprestano dei tagliatelli eccellenti!

Un campo.

Il Padre Celeste ha disposto la sua Provvidenza che si è potuto fare lo strumento pubblico di una nuova area di terreno di circa 15.500 m2. di superficie. In parte serve per cortile delle figlie: in parte per campo delle... galline in parte per campo e orto, su cui il Signore farà quel che vorrà.

Ritiro mensile.

Si ebbe nelle due ultime domeniche di ottobre e si trattò della detestazione dei peccati anche piccoli per evitare il purgatorio.

Saluti.

I giovani godono buona salute: anche i nuovi sono ben avviati, di buona volontà e mandano i saluti ai loro genitori e parenti.

Il mese di ottobre.

È il mese del Rosario di cui si intensificò la cura: nelle prediche, negli avvisi si parlò del Rosario e s'insegnò come si doveva recitare. I giovani appresero volentieri, lo recitarono, lo recitano con amore: né si contentano della parte recitata in comune ma ciascuno si adopera per recitarne una o due altre parti e così sono molti i giovani in casa che recitano giornalmente il Rosario intiero.

Novembre.

Il giorno dei Santi tutta la casa visitò il camposanto ove riposano cinque cari defunti: si pregò sulla tomba di ciascuno e si sentì di più il vincolo di amore e di carità che ci lega verso di loro. Il 2 novembre fu dedicato a suffragare le anime del purgatorio colla recita dei sei «Pater, Ave, e Gloria» dell'abitino dell'Immacolata. Furono recitati fino a 12 volte da ciascun giovane. Tutto il mese di novembre è dedicato, in Casa, a suffragare le anime del purgatorio, specie quelle che sono colà perché in vita aiutarono la stampa cattiva.

Libreria.

La Libreria fu trasportata in un locale più ampio: nella casa delle Figlie di San Paolo.
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CROCIATA PER LA SANTA MESSA


Unirsi a tutte le Messe del mondo

Unirsi di tanto in tanto, durante il corso della giornata alle Messe che tutti i Sacerdoti stanno celebrando nelle varie parti del mondo; perché è questo il mezzo migliore di rendere lungo il giorno, anche durante il lavoro, dovuto omaggio alla SS Trinità, quale culto di adorazione di ringraziamento, di soddisfazione e di preghiera di valore infinito che i 300.000 Sacerdoti sparsi sulla faccia del mondo «Per Gesù, con Gesù, in Gesù» presentano ogni mattina sul loro altare a «Dio Padre Onnipotente in unione con lo Spirito Santo».
La profezia di Malachia si avvera. Il Sacrificio della Croce fu offerto in un sol luogo, sul monte Calvario, ma il Sacrificio della Croce ormai si offre da per tutto. Il Sangue dell'Agnello scorre per ogni dove; in tutte le ore, di giorno e di notte, gli altari si moltiplicano, la fede compie sempre nuove conquiste e mercé l'opera provvidenziale delle Missioni, fra i popoli infedeli, l'oracolo del profeta ha il compimento preciso, e si avvera letteralmente. «Grande è il mio nome fra le genti, dall'oriente all'occidente; e in ogni luogo si sacrifica e si offre alla maestà del mio nome un'oblazione pura e santa (Mal., 1, 2).

Itinerario Eucaristico

Oh! qual sussulto di gioia all'anima cristiana il pensare che non v'è giorno, non v'è ora, non v'è, si può dire, minuto, in cui il Sangue divino di Cristo non compia il suo giro prodigioso su tutta la faccia della terra, e l'Ostia d'amore, il Pastore che dà la sua vita per le pecorelle, non effettui il suo «Itinerario Eucaristico» da regione a regione, da città a città, d'altare in altare, di anima in anima, per tutti e per ciascuno.
In adorazione, in ringraziamento, in riparazione, in preghiere.
Oh! mistero di carità; oh! fonte di santità, oh! pioggia di benedizione. Il Sangue di Gesù senza posa scorre sul mondo a purificare e a salvare, discende nel Purgatorio, s'eleva fino al Cielo; la Chiesa militante, la Chiesa purgante, la Chiesa trionfante sentono in modo irresistibile il flusso di quest'onda divina, che glorifica Iddio e fa trasalire di gaudio i beati, sforza le porte degli inferni e spegne le fiamme dell'espiazione, santifica la Chiesa, inebria le anime, crea i Martiri, alimenta il giglio delle vergini, converte i peccatori.
Supponendo che il Santo Sacrificio sia celebrato dalle 7 alle 8 del mattino, noi possiamo stabilire il seguente

Orario della Messa in tutto il mondo

All'una di Roma e dei paesi vicini la Messa si celebra: nel Bengala, nei Vicariati Apostolici del Patma e di Calcutta, nell'isola di Ceylan; quindi Madras, Pondichèry e nella Missione di Madurè.
Alle 2 — Sulla costa del Malabar e nel Vicariato Apostolico di Bombay.
Alle 3. — Nell'isola di Francia, nelle isole della Riunione e del Madagascar.
Alle 4. — Nella Persia, nell'Arabia e Mesopotamia, in Siria, Palestina (Gerusalemme), Abissinia e Zanguebar.
Alle 5. — Grecia, Egitto, Capo di Buona Speranza, Polonia, Russia, Ceco - Slovacchia, Austria Turchia e Bulgaria.
Alle 6. — In Germania, Svizzera, Italia (Roma)
Alle 7. — In Spagna, Portogallo, Irlanda.
Alle 8. — Nell'Islanda, nelle isole Canarie, nelle isole del Capo Verde, nelle Azzurre, quindi nel Senegal, nella Senegambia e nella Guinea.
Alle 9. — Sulle coste del Brasile (Pernambuco, Olinda Bahia)
Alle 10. — Nelle Guiane, nel Brasile, Paraguay, Uruguay.
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Alle 11. — Nella Nuova Scozia, Antille, Venezuela e Repubblica Argentina.
Alle 12. — Nel Canada, Virginia, Florida, Equatore, Perù.
Alle 13. — Nel Missouri, nella Luigiana, nel Texas.
Alle 14. — Nel Messico e nelle Montagne Rocciose.
Alle 15. — Nella California e nell'Oregon.
Alle 16. — Nelle isole Marchesi.
Alle 17. — Nell'Arcipelago di Taiti e nell'Hiwiy
Alle 18. — Nelle piccole isole del Pacifico.
Alle 19. — Nella Nuova Zelanda.
Alle 20. — Nelle Nuove Ebridi e nelle isole Caroline.
Alle 21. — Nell'Austria orientale e nella Tasmania.
Alle 22. — Nella Manciuria e nella Corea.
Alle 23. — Nella Cina Orientale (Shangha, Pekino), poi nella Cocincina e nel Tonkino.
Alle 24. — Nella Cina Orientale e nel Suam.
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Italia Antiblasfema


Un cinico diceva tempo fa: La bestemmia è vento. Ma chi semina vento raccoglie tempesta.
E la bestemmia è tempesta, è bufera millenaria che travaglia la civiltà latina, e la conduce alla decadenza.
Il Comitato Centrale di Verona che tanto lavora assieme agli altri comitati per liberare la Patria da tanto male ha fatto ancora appello ai Comuni del Regno perché introducano nel Regolamento di Polizia Urbana il divieto della bestemmia e del turpiloquio, fintantoché una legge giuridica proibisca specificatamente la bestemmia in luoghi pubblici.
E ben 19 comuni risposero all'appello, altri risponderanno.
Italia Antiblasfema che è la narrazione fedele di tutto il movimento, antiblasfemo, riporta ogni mese, dettagliatamente la cronaca.
Chiedere il giornale alla Scuola Tipografica: abbonamento annuo L. 4.

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Raccomandiamo a tutti gli amici che ricevono il Bollettino Unione Cooperatori di farlo conoscere, farlo leggere, invitare e cercare persone ad associarsi inviandoci la piccola offerta di £. 5 per bollettino. A tutte queste persone invieremo il bollettino ogni mese. È opera che costa poca fatica, ma di grandi meriti pel cielo.
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LE VIE E I MEZZI DELLA DIVINA PROVVIDENZA


Domandate e riceverete

Ci dice il Divin Maestro: «Qualunque cosa chiederete colle preghiere, credetelo, che lo riceverete, e sarà fatto a voi».
La preghiera ottiene suffragio, la preghiera ottiene le grazie per la perseveranza e per la vita eterna.
Molto vale la preghiera coll'elemosina; per il piccolo sacrificio delle cose nostre, fatto con umiltà, Dio ci arricchirà delle cose sue.
Le grazie, crediamolo, le fa il Signore.

Offerte in danaro

Deo gratias! Sanno gli amici che per tutti diciamo ogni giorno al Signore a voler esser largo di benedizioni e di aiuto.
Non facciamo una scusa della nostra povertà né d'una immaginata e folle impossibilità. I tre Re Magi diedero oro, incenso e mirra. Lazzaro e Maria diedero il desinare, Maddalena impiegò profumi preziosi, Zaccheo offrì la metà del suo avere, San Pietro diede quanto possedeva, e così pure gli Apostoli; Giuseppe d'Arimatea la sua tomba; Salomone ed i re un milione di vittime e di tesori inestimabili.
La povera vedova non diede che due spiccioli e l'altra, che un bicchiere d'acqua fresca e Dio si tenne pago.

Offerte in natura

Siamo, negli ultimi mesi dell'anno e, grazie a Dio, molti sono stati davvero benedetti nei loro interessi e raccolti. È buon modo di mostrare la riconoscenza al Signore quello di dare a Lui qualcosa di quanto si è ricavato.
Fortunati quelli che sanno usare dei beni della terra per acquistarsi i beni del cielo; e con pochi tesori di quaggiù tesoreggiale le ricchezze di lassù.
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Cassettine della buona stampa

Sono le gocce d'olio del Samaritano, il bicchier d'acqua, l'obolo. Eppur anche queste piccole offerte esigono fede.
Il merito di coloro che oggi aiutano gli apostoli della Buona Stampa è molto grande, proprio perché molto grande è anche la loro fede; tali benefattori si possono davvero chiamare anime privilegiate dal Signore.

Il soldino dei divoti di San Paolo

Nessuno sa chi lascia cadere nel banco il soldino, o il ventino, o la lira di elemosina. Ma agli occhi del Divin Maestro, della Madonna, di S. Paolo non sfugge nulla: e il Signore non aspetta solo al giorno del giudizio a ricompensare.

Il vino bianco

Ne è già arrivato di quel nuovo. Sono Parroci e sono amici, sono famiglie dei giovani che ne hanno preparato appositamente. Ne occorrono 500 litri quest'anno almeno. Con riconoscenza si accetta anche un sol litro. Il vostro vino bianco puro per S. M. nella S. Messa diventa il sangue di Gesù Cristo, che rimette i peccati, e libera le anime del Purgatorio.
I fiori, ci piace ripeterlo, non mancano mai.
Anche l'Adorazione, la recita del Rosario, la visita dei vari gruppi e delle varie famiglie si continua perenne.

Pel pane

Vi sono nomi che non mancano mai: e questi sono di buon esempio e certo il loro bene spirituale è doppio.
Le offerte anche piccole sono importanti. Intanto si compera, e sempre del migliore: alcuni, non potendo fare l'offerta in grano; ce ne lasciano il prezzo per qualche mese, altri, ritirando il prezzo lasciano qualcosa di offerta. Deo gratias.

Il vino pel 1926

Abbiamo pubblicato un elenco di paesi. È certo una carità molto preziosa: da vari siamo già andati a caricarlo; altri ci han chiesto damigiane per inviarcelo. Deo gratias! questa notevolissima spesa che si risparmia serve a compiere tanto altro bene per gli alunni e per la gloria di Dio.
È specialmente buono che tanti amici si facciano di questa offerta come un obbligo, un'imposta libera e di carità, di ogni anno in riconoscenza a Dio.


Alba — Scuola Tipografica Ed. — Alba
Teol. Giaccardo Dir. Resp.

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