Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno VII — 15 Marzo 1925 — Bollettino mensile — Conto Corrente colla Posta


UNIONE COOPERATORI
BUONA STAMPA


Alba — Scuola Tipografica Editrice — Alba
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UNIONE COOPERATORI BUONA STAMPA


Opus fac Evangelistae (II Tim. IV, 5).



La nuova Chiesa di S. Paolo in Alba


Quanto prima, si cominceranno gli scavi per la costruzione della nuova grande Chiesa che sorgerà in Alba ad onore del grande Apostolo.
Essa è il dolce sospiro da tanto tempo nutrito nel cuore.
Essa è un dovere di riconoscenza che si adempie al nostro Protettore.
Essa è il centro spirituale dove convergono i cuori dei nostri quindicimila Cooperatori.
Essa è un bisogno quasi materiale, perché la cresciuta famiglia di S. Paolo possa tutta assieme raccogliersi a pregare, a meditare, a ricevere lume e forza.
L'attuale cappella è troppo piccola: essa sarà adibita per altro uso assai santo.
Il disegno è dell'Ing. Gallo, il cui nome è garanzia. Grandioso, devoto, tutto fatto e ben ordinato ad esprimere una indovinatissima tesi: Come S. Paolo, raccogliamo dalle labbra del Divin Maestro, sotto l'ombra protettrice della Regina degli Apostoli, la Divina parola, che attraverso alla stampa si trasformerà in vita, via e verità per le anime.
Dio con una parola crea il mondo: noi con mille cure non riusciamo a fare crescere un cavolo.
A Dio, creatore dei cieli, è così poco mettere insieme un po' di quegli elementi che formeranno la nuova Chiesa. Egli si è costruito un tempio ben più grande l'universo.
Beato però chi vorrà cooperare con Dio a questo piccolo tempio! Beato chi impresterà a Dio un po' di quello che da Dio ha ricevuto! Beato chi saprà rendersi Dio debitore! Beato chi opererà il bene mentre risplende per lui il giorno della vita! Costoro bacino mille volte la mano di Dio che vorrà gradire qualche cosa da loro.

Chi darà?

Daranno i peccatori che come noi desiderano la conversione e la penitenza
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dei propri errori, S. Paolo è il gran modello dei convertiti.
Daranno gli innocenti, che sanno che la conservazione dell'innocenza è tesoro che non si paga mai abbastanza.
Daranno i tentati, gli afflitti, i dubbiosi, i timidi, tutti coloro che versano in necessità spirituali; sono le grazie spirituali che anzitutto dobbiamo chiedere.
Daranno i ricchi, perché verrà il giorno del rendiconto; come saranno generosi i poveri che il Signore guarderà con l'affetto che la vedova del Vangelo.
Daranno gli Albesi giacché la nuova Chiesa sarà per loro un rifugio in tanti bisogni.
Daranno i Cooperatori lontani i quali sanno che saranno quasi infinite le preghiere che a Dio per loro si innalzeranno qui.
Daranno i contadini che vogliono benedizioni per le loro campagne; i commercianti e gli operai che traggono dal loro lavoro il quotidiano sostentamento.
Daranno tutti, perché, lo ricordiamo cogli occhi pieni di lacrime, S. Paolo è l'apostolo dei gentili; e siamo noi!
Cooperatori e Cooperatrici, genitori dei giovani che sono accolti nella casa di S. Paolo, voi farete anche di più, voi sarete tanti centri per raccogliere offerte.
Il Divin Maestro sia la vostra Via, Verità, Vita. Imitiamo S. Paolo come egli ha imitato Cristo!
La Regina degli Apostoli stenda su tutti la Sua mano benedetta.

La sottoscrizione.

La sottoscrizione si propone per metri di muratura. Difatti il primo lavoro si è la muratura. E la muratura sarà di metri 2.000 (duemila). I divoti sono invitati a sottoscrivere per un metro, due metri, cinque metri, dieci metri. Saranno pubblicate le offerte.
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Voi siete il tempio del Dio vivo.
Le vostre membra son il tempio dello Spirito Santo (S. Paolo)
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PER LA NUOVA CHIESA A S. PAOLO IN ALBA
CENTRO DEI COOPERATORI BUONA STAMPA


SOTTOSCRIZIONE PER UN METRO DI MURATURA
ogni metro di muratura costa L. 100 (cento).


N. B. Chi raccoglie od offre L. 100 è considerato come Cooperatore e partecipa:
1.o al frutto delle Due Mila SS. Messe che ogni anno si celebrano per tutti i Cooperatori.
2.o a tutti i privilegi, indulgenze e favori speciali concessi dalla Santa Sede, cioè:
Indulgenza Plenaria
alle solite condizioni e nelle seguenti feste: Natale, Epifania, Pasqua, Ascensione, Corpus Domini, Giovedì e Sabato Santo, Pentecoste, Immacolata Concezione di Maria, Assunzione, S. Giuseppe (19 marzo) e nella solennità del suo Patrocinio (3.a domenica di Pasqua), Ognissanti, Conversione (25 gennaio) e commemorazione di S. Paolo (30 giugno), tutte le feste degli Apostoli, S. Francesco di Sales.
Indulgenza Plenaria Speciale ogni qual volta i Membri o i Cooperatori, faranno un'ora di adorazione avanti al SS. Sacramento e pregheranno secondo l'intenzione della Pia Società S. Paolo.
Indulgenza Plenaria in articulo mortis ai Membri e Cooperatori.
Indulgenza Parziale di 100 giorni per i Membri e Cooperatori, ogni qual volta diranno col cuore contrito qualche preghiera, secondo il fine della Pia Società o presteranno qualche aiuto (lavoro, elemosine e offerte).
Privilegi - Tutti i Sacerdoti membri e cooperatori potranno benedire col solo segno di croce e col permesso del Vescovo Diocesano: 1) fuori di Roma privatamente sempre, in forma pubblica invece solo in avvento e Quaresima e durante le Missioni o i Ss. Esercizi, corone, rosari, croci, crocifissi, piccole statue e medaglie, ed applicar loro le indulgenze apostoliche ed ai Rosari anche quella di S. Brigida: -2) Corone del S. Rosario, applicando loro l'indulgenza di 500 giorni per ogni Pater e Ave, anche non recitando il Rosario.
Tutti i Sacerdoti, Membri e Cooperatori, quattro volte alla settimana, hanno il privilegio dell'Altare Privilegiato.
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1. Inviare vaglia e il modulo riempito alla PIA SOCIETÀ SAN PAOLO ALBA - (Piemonte)
2. La Chiesa avrà due mila metri di muratura.
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LE PRIME OFFERTE PER LA CHIESA DI SAN PAOLO


Offerte per la muratura

Si sono spediti moduli per le offerte; pubblicheremo man mano a gloria di Dio e perché si diffonda la divozione a San Paolo.

Le offerte di lavoro

Il Signor Rabino Eugenio, noto commerciante in ferro nella nostra città ci ha fatto la seguente promessa: Per la Chiesa io vi farò gratis tutto il lavoro per i telai delle finestre e quegli altri lavori che occorranno.
Il Signor Rabino è un galantuomo, ed un buon cristiano: manterrà la parola.
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Per chi sente sete di anime come Gesù

Signore, io vi offro, in unione, con tutti i Sacerdoti che oggi celebrano la Santa Messa, la Vittima Divina, Gesù Ostia e me stesso, piccola vittima:
1.o In riparazione delle innumerevoli bestemmie, errori ed oscenità che si stampano in tante tipografie da cui ogni giorno esce un fiume di carta che allaga il mondo come torrente putrido:
2.o Per invocare la vostra misericordia sugli innumerevoli lettori, perversi o innocenti, che la stampa scandalosa strappa dal vostro Cuore di Padre, assetato di anime:
3.o Per la conversione di tanti scrittori e stampatori ciechi, ministri di Satana, falsi maestri che hanno alzato cattedra contro il Divin Maestro, avvelenando ogni insegnamento, il pensiero umano e le sorgenti dell'umana attività:
4.o Per onorare, amare, ascoltare unicamente Colui, che Voi, o Padre Celeste, nel Vostro gran Cuore avete dato al mondo, proclamando: «Questo è il mio figlio diletto: Lui ascoltate»;
5.o Per conoscere che solo Gesù è perfetto Maestro, cioè la Verità che illumina la Via o il modello di ogni santità, la Vita vera dell'anima, cioè grazia santificante:
6.o Per ottenere che si moltiplichino nel mondo i Sacerdoti, i Religiosi, le Religiose, consacrati a diffondere la dottrina di Gesù a mezzo della stampa:
7.o Perché gli scrittori ed operai di questa stampa siano santi, pieni di sapienza e di zelo, per la gloria di Dio e per le anime:
8.o Per domandarvi che la stampa cattolica prosperi, sia diffusa, aiutata e si moltiplichi, innalzando la sua voce così da coprire l'inebriante e trascinante strepito della stampa perversa:
9.o Perché tutti noi conosciamo la nostra ignoranza e miseria, e il bisogno di starcene sempre coll'occhio supplichevole ed a capo chino innanzi al vostro Santo Tabernacolo, o Signore: invocando luce, pietà, e misericordia.

Ristampiamo la presente preghiera, che tutta la Casa recita ogni giorno dopo la S. Comunione, a comodità dei cooperatori i quali potranno tagliarla, portarla con sé, e recitarla ogni giorno specie dopo la S. Comunione.
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La Divina Ufficiatura della Casa

L'UFFICIO DEL DIVIN MAESTRO
La Santa Messa


Finché non si sia potuto diversamente e in modo maggiormente proprio provvedere, si recita come Messa del Divin Maestro quelle della domenica di sessagesima: che la Chiesa romana recitava facendo stazione a S. Paolo.
La diamo per parti.


L'introito

Salmo 43:
Sorgi, perché dormi, o Signore? Sorgi, e non rigettarci per sempre. Perché volgi altrove la tua faccia, e ti scordi della, nostra tribolazione? siamo prostrati col ventre a terra: sorgi, sorgi, o Signore, aiutaci e liberaci.
— O Dio, noi l'abbiamo udito coi nostri orecchi: i padri nostri ce l'hanno narrato: Gloria al Padre e al Figliuolo e allo Spirito Santo, ecc.

L'oremus

O Dio, che vedi come in nessuna nostra azione confidiamo: concedi a noi propizio, di essere muniti della protezione del Dottore delle Genti, contro tutte le contrarietà della vita.
Per il Signor nostro Gesù Cristo ecc.

L'epistola

S. Paolo ai Corinti cap. II, 12.
«Volentieri tollerate gli stolti, essendo voi saggi. Infatti sopportate chi vi pone in ischiavitù, chi vi divora, chi vi ruba, chi fa il grande, chi vi percuote nella faccia. Dico ciò per disonore, quasi noi fossimo stati dei deboli per questo lato. Ma per qualsivoglia cosa che alcuno prenda ardimento (parlo da stolto) lo prendo ancor io: Sono ebrei lo sono ancor io: Sono israeliti, lo sono ancor io: discendenti di Abramo, lo sono ancor io: Sono ministri di Cristo (parlo da stolto) più io: da più nei travagli, da più nelle prigionie oltremodo nelle battiture, frequentemente in mezzo alle morti. Dai Giudei cinque volte ricevei quaranta colpi meno uno. Tre volte fui battuto colle verghe, una volta fui lapidato; tre volte naufragai, una notte e un giorno stetti nel profondo mare, spesso in viaggi, tra i pericoli dei fiumi, pericoli degli assassini, pericoli dai miei nazionali, pericoli dai Gentili, pericoli nelle città, pericoli nella solitudine, pericoli nel mare, pericoli dai falsi fratelli, nel lavoro e nella fatica, nelle molte vigilie, nella fame e nella, sete, nei molti digiuni, nel freddo e nella nudità, oltre a quello che viene di fuori le quotidiane cure che mi vengono sopra, la sollecitudine di tutte le Chiese.
Chi è infermo che non sia io infermo? chi è scandalizzato che io non arda? Se fa mestiere di gloriarsi: mi glorierò di quelle cose che riguardano la mia debolezza. Iddio, Padre del S. N. Gesù Cristo, ché è benedetto nei secoli, sa ch'io non mentisco. In Damasco colui che governava la nazione a nome del re Areta aveva poste guardie intorno alla città di Damasco per catturarmi: e per una finestra fui calato in una sporta dalla muraglia, e così gli fuggii di mano.
Se fa d'uopo gloriarsi (veramente ciò non è utile) verrò pure alle visioni e rivelazioni del Signore. Conosco un uomo in Cristo, il quale 14 anni fa (non so se col corpo, non so se fuori del corpo, Dio lo sa) fu rapito quest'uomo fino, al terzo cielo. E so che quest'uomo (se nel corpo, o fuori del corpo, io non lo so, lo sa Dio) fu rapito in Paradiso: e udì arcane parole che non è lecito a uomo di proferire. Riguardo a questo uomo mi glorierò: ma riguardo a me di nulla mi glorierò se non delle mie debolezze.
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Poiché, se vorrò gloriarmi, non sarò insensato: atteso che dirò la verità: ma io me ne astengo, affinché nessuno mi stimi più di quello che vede in me, o di quello che ode da me.
E affinché la grandezza delle rivelazioni non mi levi in orgoglio, mi è stato dato lo stimolo della mia carne, un angelo di Satana che mi schiaffeggi. Sopra di che tre volte pregai il Signore che da me fosse tolto: e mi disse: Basta a te la mia grazia: poiché la potenza mia arriva al suo fine nella debolezza, volentieri adunque mi glorierò delle mie debolezze, affinché abiti in me la potenza di Cristo.

Graduale e tratto

Salmo 82:
Sappiano le genti, che tu ti chiami Iddio: tu solo sei l'Altissimo su tutta la terra.
Dio mio, fa che loro siano come una mosca, come una pagliuzza al soffio del vento.
Salmo 59:
Signore, tu hai scosso la terra e l'hai sconvolta.
Risana le sue fessure, perché è tutta smossa.
Perché rifuggano dalla faccia dell'arco, e sian liberati i tuoi diletti.

Il Vangelo

S. Luca c. 8
In quel tempo; radunandosi grandissima moltitudine di popolo e accorrendo la gente a Gesù d'ogni città, egli propose questa parabola. Il seminatore uscì a seminare la sua semenza. Nel seminarla, parte cadde lungo la strada, onde fu calpestata, e gli uccelli la beccarono; parte cadde sui sassi, onde appena nata si seccò, perché non aveva umore; parte cadde fra le spine,e le spine cresciute insieme, la soffocarono; e parte cadde su buona terra, e questa nacque e diede il cento per uno.
Quindi esclamò: Chi ha orecchi da intendere intenda. Ora i discepoli gli domandavano che cosa mai significava questa parabola. Ed Egli disse loro: A voi è concesso d'intenderei segreti del Regno di Dio: agli altri invece questi segreti sono presentati sotto forma di parabole affinché vedendo non vedano, ed ascoltando non intendano. Del resto eccovi qui il senso della parabola: La semenza è la parola di Dio. Col seme che cadde lungo il sentiero si raffigurano tutti coloro che hanno udito la parola; ma viene poi il demonio a portargliela via dal cuore, per impedir loro di credere e di salvarsi. Col seme che cadde sui sassi, si raffigurano tutti coloro che all'udire la parola la ricevono con gioia, ma questi non hanno radice, e dopo aver creduto per un po' di tempo, quando poi suona l'ora della tentazione si tirano indietro. Con la parte che cadde tra le spine, si intendono coloro che hanno udito, sì, la parola, ma a poco a poco restano soffocati dalle cure del mondo, dalle ricchezze, dai piaceri, e non arrivano a maturità. Finalmente il seme caduto in buon terreno sono quelli che avendo udito il messaggio, lo ritengono in cuore retto e buono e con perseveranza producono frutto.

L'Offertorio

Salmo 26:
Sostieni tu i miei passi nei tuoi sentieri, affinché i piedi miei non vacillino: porgi a me il tuo orecchio e ascolta le mie parole: rendi mirabili le tue misericordie, o Signore, che salvi coloro che sperano in te.

L'orazione segreta

Questo sacrificio offerto a te, o Signore, vivifichi e premunisca sempre noi.
Per il Signor nostro, ecc.

Per la Comunione

Salmo 42:
Ecco io m'avanzo all'altare di Dio: a Dio che letifica la mia giovinezza.

L'orazione dopo la Comunione

Supplici ti preghiamo, onnipotente Iddio, che voglia concedere a quelli, che ristori coi tuoi sacramenti, di poterti degnamente servire con una vita che ti piaccia. Per il Signor nostro, ecc.
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UMILTÀ


San Paolo sentiva così di sé stesso, e voleva essere nella verità e nello spirito di Dio:
Io sono l'ultimo degli apostoli ed egli aveva lavorato più di tutti gli apostoli!
Io sono l'ultimo dei fedeli ed egli era il vaso di elezione!
Io sono stolto per Gesù Cristo: io sono la spazzatura e la feccia di tutti ed egli era il maestro dei popoli, già rapito al terzo cielo!
Io sono il primo dei peccatori.
Ed egli viveva la vita di Gesù Cristo!
Noi non comprendiamo più nulla! diciamo: S. Paolo lo diceva per umiltà! ma proprio l'umiltà è la perfettissima verità e S. Paolo scriveva sotto l'ispirazione dello Spirito Santo, che non mente!
Ed ecco le verità che meditava: Siamo niente: e chi si stima qualcosa, mentre che è niente, inganna se stesso. Da noi non abbiamo la sufficienza a pensare un sol pensiero: ma da Dio ce ne viene la sufficienza. Perciò: Non siamo confidenti in noi, ma in Dio che vivifica perché la virtù di Dio è perfetta nella debolezza e quindi io sono potente, quando sono infermo, e su Lui divento onnipotente.
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SEZIONE SOCIETÀ BIBLICA


È URGENTE LA FESTA DEL SANTO VANGELO


È l'ora; l'ambiente è propizio; la riuscita sicura.

Ci vuole:

perché la propaganda spicciola, per quanto santa, non riesce a imporsi alla considerazione del pubblico, non attira gli sguardi, non crea un ambiente, non incanala verso il Vangelo tante energie di parte non nostra e che pure oggi son disposte a collaborare con noi. La lotta antiblasfema ne è la dimostrazione più chiara.

Ci vuole:

per dare alla diffusione del Vangelo il carattere e lo spirito sacro, quale deve avere: occorre ritoglierlo alle librerie, ritorni come è proprio al sacerdote ed esca non come edizione dell'autore A o dell'autore B, ma per quello che è: la virtù di Dio: Evangelium enim est virtus Dei (S. Paolo).

Ci vuole:

per dare alla diffusione la stabilità, non come una fiammata, ma come inizio di un'epoca nuova, l'epoca della Stampa Buona con a capo e centro il Vangelo. Occorre ripiantare tutto l'uomo su G. Cristo cuore e mente. Oggi più che mai col Vangelo, perché la forza divina che da esso emana avvinca a sé le menti.

Ci vuole:

perché il Vangelo ha in sé una forza intrinseca, che s'impone, si fa strada e conquista; mentre le altre forme di stampa Buona costano molto più sforzo; e le immense difficoltà e le frequenti non riuscite, ed in blocco, la schiacciante inferiorità della stampa cattolica di fronte all'avversaria, dopo tanti sforzi, è lì a dolorosamente provarlo. È un controsenso, è un mettere il carro davanti ai buoi il veder tanti sforzi attorno a tutte le forme di Stampa Buona e lasciar indietro il Vangelo; mentre con esso in pochi anni le sorti della battaglia della Stampa Buona possono essere trionfalmente decise.
Perché i nostri avversari li vinceremo non con le cifre colossali e poco vive, ma con lo spirito che sapremo infondere nei mezzi di lotta, e dove più spirito che nel Vangelo?
Perché oggi dal Vangelo deve sgorgare sopratutto la vita, non tanto l'erudizione ingombrante pel popolo: vita spirituale, vita intellettuale, letteraria, artistica, in una parola cristiana nel senso più universale.

Ci vuole:

perché con essa in pochi anni si possono rivalorizzare nella mente del popolo i principii del Vangelo e con essi i suoi frutti, i frutti di Gesù Cristo, creando un ambiente favorevole alla stampa che li deve diffondere e per dare un colpo mortale alla supervalorizzazione dei frutti del demonio con la conseguenza delle menti sviate in una via irreale, falsa, un ambiente ostile, indifferente, leggero, refrattario alla penetrazione del pensiero di Gesù Cristo.
Bisogna che su di essi discenda l'onnipotente amore misericordioso di Dio vestito di carta, attraverso il Vangelo, giacché non vengono a quest'Amore nelle Chiese. La straordinaria popolarità e diffusione della autobiografia della beata Teresa del Bambino Gesù ne è un indice eloquentissimo, un richiamo dal Cielo,
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un invito, un comando. Ecco che cosa vuole il cuore moderno, l'amore misericordioso e una misericordia amorosa, vuole un Padre da amare e in cui confidare: e giacché non vien più a cercarlo nelle chiese, bisogna mandarglielo in casa vestito di carta.

Ci vuole:

per insegnare a leggere il Vangelo, farlo amare, perché non basta la diffusione materiale, come sovente purtroppo avviene, ma occorre instradare il popolo a cibarsi del Vangelo.

Ci vuole:

per restaurare davvero omnia in Christo come sapientemente intese il Papa Pio X; Comunione frequente - lettura del Vangelo. Ma se per la diffusione della Comunione frequente basta mettere in moto l'organismo della Chiesa, per la diffusione del Vangelo occorreva una organizzazione nuova, ossia una società che avesse per scopo questo. Ed è precisamente lo scopo della Pia Società S. Paolo per la Buona stampa. E i passi per tale organizzazione ci sembrano tre: 1.o entrare o bene o male; 2.o istituire la Festa del Vangelo; 3.o arrivare ai Congressi Evangelici, per creare l'ambiente, popolarizzarlo e farlo leggere.

Ci vuole:

perché come tutti s'inchinano e adorano Gesù Cristo Re nell'Eucaristia, quali sudditi, così tutti s'inchinino a Gesù Maestro, come discepoli, a far brillare e sentire davanti a tutte le intelligenze umili ed alte gl'insegnamenti di un Dio Maestro.

Ci vuole:

perché è modo facile per organizzare con Esso la propria Diocesi riguardo alla Stampa Buona.
Dovunque si legge e dove non si legge o poco, si leggerà: urge correre al riparo o prevenire e rifare pure le sorgenti del pensiero.
La storia di ciascun uomo e delle nazioni, prima di essere storia di fatti è pensiero: or due soli sono i duci nel mondo Gesù Cristo e il demonio. Ambedue vogliono conquistare i pensieri e per meglio riuscirci il demonio si vestì di carta e pubblica le sue produzioni purtroppo a fiumi: furti, odio, vizio, ecc. ecc.; è l'ora che Gesù C. pure si vesta di carta e passi nel Vangelo e suoi commenti giornali, riviste, bollettini, libri ecc. ecc. che pubblichino frutti di suoi.

Ci vuole:

Perché il Vangelo centro di tutta la Stampa Buona deve marciare in testa; e francamente sembra una stonatura non piccola parlar tanto di Buona Stampa e non sentire la necessità di lanciare prima il Vangelo, l'ottima, la divina delle stampe e la guida e la luce e la forza e la fonte di tutte le altre; far sentire che attraverso la Stampa Buona, specialmente il Vangelo, come sopra abbiam detto, passa Dio il Maestro a cui tutti dobbiamo inchinarci, con culto individuale e con culto sociale. Lanciare la forza onnipotente del Vangelo nella lotta della Buona Stampa.
Da questo appare chiaro come sia facile il passaggio dalla festa ai Congressi, ma per ora sembrano un po' prematuri.
Ne parleremo un'altra volta.
Ecco i motivi della Festa del Vangelo, motivi che vorremmo ben ponderati da tutti coloro che si occupano della diffusione del Vangelo e della Buona Stampa.

Ripubblichiamo l'esempio di Cremona che considerò il Vangelo il centro attorno a cui organizzare la Diocesi e come riuscì. Facciano coraggio coloro che la stan preparando o ci pensano. Pazientino un po' coloro che già pensano con gioia al congresso. È meglio ribadire la necessità della Festa per ora.
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ALLE ZELATRICI
Dell'Opera delle Duemila Ss. Messe


L'opera delle Due Mila Ss. Messe annuali si sviluppa per il vostro zelo e sacrificio in Italia ed all'estero.
Ora le Due Mila Messe si celebrano in una Cappella che è troppo piccola per contenere le tante tante persone che vengono ad assistervi.
Perciò bisogna edificare una Chiesa, grande, devota, bella, a S. Paolo. E già si è all'opera.
Voi relatrici e zelatori, ne sarete contenti!
Ebbene fate ancora questo sacrificio: raccogliete cento lire per un metro di muratura. Ecco un modulo! San Paolo vi benedica.
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DEPOSITI e RIVENDITE
DI LIBRI BUONI E OGGETTI RELIGIOSI


Un mezzo a cui dovrebbe appigliarsi ogni zelante parroco affine di pascer bene il gregge affidato alle sue cure, ed ogni zelante persona sarebbe l'opera dei Depositi e Rivendite. Si vede purtroppo come ogni dì più i figli delle tenebre abbiano nuove sortite affine di agevolare alle anime inconscie ed ignoranti la discesa al precipizio, al male. È questo il dolore che ferisce il cuore dei buoni a cui preme la salute delle anime. Noi dunque a cui è dato di porre un argine a tanto male appigliamoci ad ogni mezzo e come gli avversari, scuotiamo la nostra inerzia e lavoriamo, lavoriamo indefessamente... grande ne sarà la ricompensa.
L'opera Deposti e Rivendite non è come molti credono, un'opera che richieda molto lavoro, che incontri molte difficoltà ed in ogni paese perciò non dovrebbe mancare.
In che cosa consiste essa? In un piccolo deposito di libri e di oggetti religiosi. Non occorre aver un grande assortimento di essi, ma pochi, scelti, adatti. Fermarsi su di questi ed insistere pazientemente fino a che abbiamo raggiunto lo scopo che ci siamo prefissi: di voler provvedere tutti i fanciulli e le fanciulle di catechismo di ottenere che tutti i giovani e le figlie andando a Messa ed a Vespro abbiano il loro libro di pietà per pregare e cantare, e possibilmente tutti lo stesso libro;
di presentare alle giovani e persone pie della Parrocchia un libro di meditazione o lettura spirituale;
di contrapporre ad un libraio, od una biblioteca che forse in una Parrocchia smercia libri immorali e irreligiosi, un centro di diffusione di letture sane, educative;
di provvedere a che in ogni famiglia vi sia un Crocifisso, un quadro, una medaglia, che ogni singola persona non manchi di corona, arma potente contro l'assalto del nemico diabolico, ecc.
Ogni zelante parroco potrebbe incaricarsi di quest'opera come colui che meglio e più a fondo conosce i bisogni dei parrocchiani e meglio di ogni altro può inculcare sia dal confessionale, come dal pulpito, la lettura di certi libri.
Potrebbe prender l'iniziativa una buona maestra, una figlia di Maria, una Suora, un negozio, un sacrestano. Un piccolo armadietto potrebbe contenere tutto mentre però non conterrebbe i meriti grandissimi che un'anima si potrebbe fare iniziando e dando incremento a quest'opera.
Molte persone zelantissime si sono occupate assai di questo ramo di apostolato e con gioia ne vedono i copiosi frutti.
Un parroco dopo aver fatto infiltrare in ogni famiglia «la Preghiera del Parrocchiano» ogni domenica dall'altare diceva i salmi che si dovevano cantare e ne indicava la pagina, rendendo così universale il canto. Un altro sacerdote pure zelantissimo aveva procurato che parecchie figlie adottassero un libro di meditazioni, indi che al mattino prima di messa, unite ai piedi dell'altare facessero in comune la meditazione.
Una brava figliuola di Benevello in occasione degli Esercizi Spirituali, s'era procurato, alla porta della Chiesa, un banchetto di libri e oggetti religiosi e con grandissima gioia si vide attorniata dai buoni paesani che ben presto la svaligiarono di ogni cosa.
Quanti non potrebbero imitare questi esempi!
È proprio questa l'epoca degli Esercizi Spirituali, e perché una buona figlia di Maria, un sacrestano ecc. non potrebbe fare come a Benevello e in altri paesi?
A nostra consolazione ed incoraggiamento dei buoni siamo lieti di palesare
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come in questi giorni si siano formati due altri Depositi:
Venuti personalmente da noi per migliori intendimenti si è formato in Seminario un deposito per tutta la Diocesi.
Un'anima zelante pure personalmente ci ha manifestato il desiderio di un deposito e subito ne prese l'iniziativa.
Molte altre buone persone desiderose di far del bene ci hanno chiesto e ci chiedono spiegazioni, e si sta appunto preparando un piccolo catalogo ove sarà facile la scelta dei libri e degli oggetti.

Condizioni di favore

Per favorire maggiormente i R.R. Parroci e coadiutori nell'intento di diffondere maggiormente il bene che è destinato a portare questa iniziativa, la Pia Società S. Paolo, fa le seguenti condizioni di favore.
1° La Scuola Tipografica di Alba accetta di ritorno i libri invenduti (purché del tutto conservati in perfetto stato di vendita, non sciupati), restituendo il denaro versato all'ordinazione.
2° Sconto progressivo secondo la quantità che sarà venduta: più sotto notiamo ad ogni libro ed oggetto il prezzo di favore che facciamo ai nostri depositi.
3° Pagamento anticipato di tutta l'ordinazione: o per vaglia o contro assegno; notando che sono a carico del committente l'imballaggio e il porto di andata e ritorno. Si nota però che dove il Sacerdote fa le cose bene, nell'esaminare i libri occorrenti, ordinare il semplice necessario, zelarne l'esito ecc. la resa è pochissima o nulla.
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LE VIE E I MEZZI DELLA DIVINA PROVVIDENZA


«Domandate e riceverete»

S. Paolo è il vaso delle benedizioni di Dio: S. Paolo è ricco dello spirito di Dio. Il Padre Celeste vuol glorificare sempre più questo figliuolo benedetto: il Divin Maestro vuole dimostrare sempre più bene al suo apostolo: vuole dargli una chiesa in suo onore, per il suo culto, come gli ha dato una società religiosa.
Quindi preghiamo S. Paolo: preghiamolo Dio per intercessione di S. Paolo e facciamo offerte per la sua Chiesa. S. Paolo resta impegnato a concedere: perché la Chiesa deve farsela Lui: egli può, noi siamo il nulla, l'inutilità. Attenti però: chiedere sempre in ordine alla vita eterna!

Per la pensione dei ragazzi

Un'altra madrina ha provveduto anche l'abito al suo protetto.
A tutte le madrine e i padrini raccomandiamo la bell'anima di Taricco Margherita, che appena ebbe tempio di associarsi con loro, e che il mese appresso Dio chiamò al premio della santa e apostolica risoluzione.

Offerte in danaro

Deo gratias! a Dio per le sue creature che vengono destinate al suo culto! per le persone cui elargisce il lume misericordioso e le grazie ineffabili di dare a lui volentieri una piccola parte di quello che egli dà con tanta abbondanza.
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Offerte in natura

Che cosa si può dare? Tutto si può dare! Perché si è poveri di tutto! perché tutto si aspetta dalla Provvidenza misericordiosa e infinita del Padre Celeste. Oh! sì, tutti trovano perciò qualcosa da offrire: tutti possono trovare il modo di offrire qualcosa.

Per il pane

Sono ancora sempre le famiglie degli alunni: che apprezzano da vicino quanto sacrificio faccia la Casa per i figliuoli che stanno tutti bene: perché il loro spirito sia forte con una salute buona: e il Padre celeste le benedice tanto nel piccolo sforzo, li benedice nei figliuoli che sono qua e nelle cose di casa loro.

Per la Cappella

L' attuale Chiesetta di S. Paolo rimarrà destinata al culto: quindi va resa bella, sempre più bella: e verrà decorata. Le offerte per il Culto debbono poter far questo.
Anche gli amici cooperatori la visitano volentieri: perché il Signore vi è sempre esposto e riceve quindi a qualunque ora del giorno e anche della notte.
Raccomandiamo agli amici del Divin Maestro i fiori freschi e la cera. Un'ora L. 0,75 — Un giorno L. 10 — Un mese L. 450.
I Cooperatori con noi formano una sola famiglia: e davanti al Divin Maestro stan sempre o le Pie Discepole o i gruppi della Casa a mantenere l'attacco.

L'altarino della Beata Teresa

Il quadro della Beata Teresa poggia nello sfondo tra un gentile ricamo, in una magnifica cornice: addobbata di velluto rosso e di tende cremisi.
Ha le mani piene di rose, il sorriso di amore sulle labbra: il suo Paradiso sia lo spandere rose anche su noi!

Per il raggio al Divin Maestro

Più bello riuscirà e meno indegno sarà di Gesù: che visse povero, e aspetta il raggio dalle offerte nostre, egli che tutto ha creato: il buono, il grande, il bello!

Depositi a fondo perduto

Nessuno avrà a soffrirne da queste offerte a fondo perduto: anche quei di famiglia avran solo da guadagnare perché la protezione del Padre Celeste, conta ben di più che il denaro che s'ha in tasca e i beni di fortuna.
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Anche un banco di beneficenza?

Sì, se piace al Signore: perché si possano alla Chiesa offrire anche oggetti; e quelli che non servono più e anche qualcuno che potrebbe ancora tornare utile. È specie per comodità dei cooperatori più vicini. L'estrazione si farà a San Paolo.
Sono già pervenuti circa 250 oggetti.

NELLA VITA ETERNA


Chi aiuta l'apostolo di Dio,
perché è apostolo di Dio,
avrà il premio dell'apostolo di Dio».

Il Divin Maestro



Margherita Taricco


La pia Margherita, di cui abbiamo nel numero scorso pubblicate le lettere con cui manifestava il desiderio di formarsi un sacerdote, e adottava un chierico della Pia Società San Paolo, ha lasciato quasi improvvisamente la terra!!
Entrò subito a parte di tutti i suffragi della Casa: preghiamo tutti i Cooperatori a volere pur fare ciascuno qualcosa.
Colta da improvviso malore, dopo due giorni di letto, rendeva la bella anima a Dio la domenica di quinquagesima.
Un'amica ci scrive: «La sua morte fu la morte del giusto, e sinceramente non è da rimpiangere. Solo mi rincrescerebbe che la sua volontà non fosse effettuata: poiché io che le fui confidente so quanto bramasse cooperare, per mezzo di quanto fra di loro si era stabilito, per l'adozione di un chierico missionario». —
Sembrava presagisse la sua fine quando scriveva: È un desiderio vivissimo del mio cuore, ma non posso assicurare di poter pagare fino alla fine...: e difatti ha appena incominciato! E noi si aveva risposto: «Il tempo fino al sacerdozio è di regola di nove anni: Lei abbracci col desiderio tutto il tempo; e lasciamo poi al Padre Celeste di servirsi di noi quanto vuole»... e la buona figliuola lo fece e ne gode il merito. La sorella, unica erede adempirà Lei la volontà della defunta.
Aveva promesso di pregare sempre per il suo chierico: ora continua dal cielo, ed ha certo nel regno del Padre Celeste una bella missione da compiere.

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A 75 anni è volata fra le braccia del suo Gesù, che amava con amore vivo e forte la signora
Grinza Valeria di Cisterna d'Asti


Donna esemplare, per la pietà, soda, assai cooperò alla Buona Stampa zelando dell'opera delle duemila Messe: Cercava, e con vivo desiderio meriti pel paradiso e si sentiva felice quando poteva compiere del bene al prossimo. Pochi giorni prima di morire così scriveva. «Come sono lieta di essere zelatrice delle due mila Messe; spero di poterne ascrivere molte persone. Sono vecchia di età e cammino un po' a stento, ma più svelta con la memoria lemosino per Gesù».
E il Signore l'ha presa con sé a godere il premio del bene operato.
Gli amici Cooperatori e le compagne zelatrici preghino volentieri per la sua anima.

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Tutte le genti davanti a te o Signore, sono come una goccia d'acqua nel mare.
Il mio essere davanti a te, o Signore, è come il nulla.

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Teologo Alberione Giacomo - Dirett. Respons.
Scuola Tipografica Editrice - Alba

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