Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno VII — 20 Maggio 1925 — Bollettino mensile - Conto Corrente colla Posta


UNIONE COOPERATORI
BUONA STAMPA


Alba — Scuola Tipografica Editrice — Alba

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UNIONE COOPERATORI BUONA STAMPA


Opus fac Evangelistae (II Tim. IV - 5).



IL MAGGIO DI MARIA «REGINA DEGLI APOSTOLI»


Siamo già al meriggio del maggio: il mese della S. Madonna, il mese della Madre.
Maria, quando viene, porta le mani piene di grazie e di favori: grazie per ciascuno, già preparate da Lei, grazie per tutta la famiglia dei cooperatori.
Il mese di Maria, ravviva la speranza e l'anima si letifica.
Maria è la speranza: è la speranza del bimbo che incontra le prime difficoltà nella vita: è la speranza dei moribondi che combattono l'ultima battaglia: la speranza dell'infermo che geme nella acutezza dei dolori: la speranza dei peccatori gravati dalle colpe, e impotenti a resistere al male: è la speranza di chi lavora e suda per la famiglia...
La S. Madonna è chiamata la salute degli infermi, la consolatrice degli afflitti, l'aiuto dei cristiani.
Maria è la porta del cielo, perché è la speranza di ogni cristiano, che cammina verso il paradiso.
Maria è la Regina degli Apostoli! perché è la speranza di tutti quelli che cercano la salvezza: perché è la speranza di tutte le anime chiamate a fare del bene nell'immenso e ubertosissimo apostolato della Chiesa. Maria è la Corredentrice, è la Protettrice, è la Mediatrice.
Questo titolo, questo ufficio, questa dignità di Regina degli Apostoli è il sole nella sua missione verso di noi. primogenita della sua dignità di madre di Dio, come l'apostolato è il primogenito della Redenzione.
Ora ricordiamolo: l'apostolo è una mente che illumina, è un cuore che trabocca di amore e accende i fratelli, è un'anima piena di santità e di Dio, che divinizza e santifica il mondo.
L'apostolato è la cima della santità: è il privilegio delle anime care al Signore.
La divozione a Maria ci porterà a salvezza: la molta divozione ci farà santi: una figliale schiavitù verso la S Madonna ci formerà apostoli.

Il giorno della festa

Il giorno liturgico consacrato dalla Chiesa alla festa di Maria «Regina degli Apostoli» quest'anno ricorre il 22 maggio, primo della novena dello Spirito Santo.
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La nuova Chiesa al Celeste Patrono


Il pensiero, il cuore, lo zelo di molti cooperatori si converge sempre più sulla nuova Chiesa a S. Paolo in Alba.
Questa è la loro Chiesa.
E gli amici diventano numerosi: e sono tanti quelli che fanno sacrifici per portare a San Paolo un metro di muratura o almeno un mattone.
Benedetto il Signore! che glorifica il suo Apostolo: Egli, ha detto il Signore, è il mio vaso di elezione ed io stesso gli mostrerò quante cose debba soffrire per il mio nome!.
Oggi, il 5 maggio, si è spianato la base delle fondamenta, e vi si è rovesciato il primo calcestruzzo.
La pietra fondamentale sarà benedetta e collocata in fine di giugno da Mons. Vescovo.
La profondità delle fondamenta è di m. 5,08 dal pavimento della Chiesa: sotto questo sarà costruito un ampio sotterraneo, o meglio cripta – salone, di m. 4,30 di altezza, che vena adibito a vari usi santi; per conferenze ecc.
L'ing. Gallo ci mostrò anche lo schizzo della facciata. È assai bene studiata: varie altre modifiche deve ora portare alle basi delle pareti per far posto al salone di sotto.
Così i metri cubi da riempire s'addizionano... perché il Padre Celeste vuol che si moltiplichino i meriti nel dar gloria a S. Paolo.
È mirabile il fatto che per innalzare il San Paolo di Roma, fuori le mura, ha concorso con gara di generosità tutto il popolo cristiano: lo stato italiano si è assunto la spesa dal 1870; anche notabili principi acattolici portarono il contributo: e perfino i capi di stato infedeli!
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San Paolo è un'anima che tutti conquide! San Paolo è un cuore che tutti attira! attira a sé per trascinare a Dio!
Oh! la bellezza, la preziosità, l'efficacia, la grazia, di un po' di devozione a San Paolo!
Egli si diceva a tutti debitore: ai fedeli e agli infedeli: ma è pur vero che tutti siamo debitori a lui; è pur giusto che gli soddisfiamo questo debito.
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E usanza divina di servirsi di strumenti disprezzabili a compiere le sue meraviglie.
Nella creazione si è servito, diciamo così, del nulla, per fare tutto.
«Noi portiamo il tesoro divino in un vaso di creta, affinché si veda che la nostra potenza viene da Dio e non da noi», scrisse San Paolo.
È Dio che accetta dalla vedova, dal contadino, dal povero l'obolo per le sue Chiese, i suoi templi: mentre a molte opere umane si donano milioni. Eppure con le umili offerte sorgono i migliori edifizi: le Chiese che ovunque sorpassano la comune delle abitazioni.
A celebrare la S. Messa occorrono cuori mondi: a edificare le chiese mani pure. E sono i buoni che danno!
Una cosa preziosa preghiamo i cooperatori di compiere, perché Dio versi le sue benedizioni: Tener sempre la chiesa del proprio paese, come la casa della preghiera: rispettarla, salutarla, entrarvi e rimanervi con divozione, pregare, ascoltarvi la parola di Dio.
Seconda cosa: non offendere mai il Signore col peccato in questo tempo.
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Il Convegno dei Cooperatori della Pia Società S. Paolo

1° Possono intervenire, e sono caldamente invitati i Parenti dei nostri cari allievi, e delle nostre buone allieve: i reverendi Sacerdoti amici della Pia Società S. Paolo: i Benefattori e Cooperatori della Buona Stampa, tutti gli zelatori e le zelatrici.
San Paolo li attende, saranno giorni di gioia, di preghiera, di luce e di santo entusiasmo.
2° Il convegno è fissato per i giorni 29, 30 giugno.
Un Comitato ha pure preparato un vario e attraente e serio programma di feste esterne: che ha per centro la «Rappresentazione all'aperto della Passione di N. S. Gesù Cristo».
Ma certo i divoti di S. Paolo vengono a pio pellegrinaggio, e di capitale importanza per loro è il programma religioso.
3° Le S. Messe si succederanno dalla mezzanotte al mezzogiorno: una ogni ora: con la comodità di accostarsi ai Ss. Sacramenti.
Le Ss. Messe saranno accompagnate da canti devoti e da preghiere.
Così tutti, benché l'attuale Cappella di S. Paolo sia così piccola, potranno soddisfare alla loro divozione.
Alla sera si celebreranno pure funzioni alle ore 14,30 - 16 - 17,30 -19.
4° Una funzione al mattino la messa dei cooperatori e una alla sera saranno riservate ai Cooperatori e zelatrici.
5° Le adunanze dei cooperatori si terranno nelle ore antimeridiane.
Il centro del programma religioso sarà la benedizione e la posa della pietra fondamentale della chiesa di S. Paolo è la funzione che dà motivo e senso a tutto il convegno.
N. B. Quanti interverranno dai paesi vicini potranno facilmente provvedere per il vitto: e la Casa offrirà un locale dove consumare le vivande.
Chi invece desiderasse un parco ristoro in alberghi designati dietro rimborso di una piccola spesa fissa, che pubblicheremo, potrà farsi rilasciare una tessera dalla Direzione della Pia Società San Paolo.
La Società stessa poi, compatibilmente con la sua povertà e con le circostanze, cercherà anche di mostrare quanto sarà possibile la sua gratitudine ai suoi particolari Benefattori, Cooperatori e Zelatori.
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PER IL BANCO DI BENEFICENZA


Il banco di beneficenza per la Chiesa a San Paolo non è un pubblico banco di affari...
È tutto privato; diremmo, è un banco di devozione.
È un banco di famiglia; provveduto dai cooperatori e sorteggiato dalla famiglia degli amici e dei cooperatori; non si fa in piazza, ma in casa San Paolo; nei locali della Pia Società ed è riservato ai cooperatori che vengono a visitare la casa, e a quei cooperatori e amici che verranno a visitare San Paolo nel gran giorno della posa della prima pietra della sua Chiesa.
Una novità, cara nevvero? ecco: Il banco si aprirà quanto prima.
Gli oggetti verranno man mano estratti e man mano il banco si rifornisce; San Paolo sarà chiuso: perché gli amici avranno altre iniziative da suggerire e da eseguire.


Un bel dono

Finora il primo dono l'ha offerto la Dit. Roberto Bernardoni di Alba; per una segnalata grazia ottenuta ad intercessione di S. Paolo: una grossa macchina da cucire fra le migliori del negozio.
La notizia rallegrerà gli amici che verranno ad estrarre i doni, ed invoglierà altri a farne dei belli; coi generosi San Paolo non si lascerà vincere in generosità.


Il banco avrà doni da soddisfare tutti gusti: S. Paolo va suggerendo agli amici di continuar la spedizione: quanti oggetti ingombranti, ed anche utili di cui ci si potrebbe privare con poco sacrificio, vi sono nelle case, i quali starebbero tanto bene nel banco!
Sta agli amici farsi il merito: frugare trovare e spedire.
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La Divina Ufficiatura della Casa
L'UFFICIO DELLA REGINA DEGLI APOSTOLI


Introito
Salmo 86 - 6

Il Signore narrerà nelle scritture dei popoli e dei principi: Di questi che furono in Lei. Alleluia. Alleluia.
Le fondamenta di Lei poggiano sui monti santi:
Predilige il Signore le porte di Sionne sopra tutti i tabernacoli di Giacobbe.
Gloria al Padre e al Figliuolo e allo Spirito Santo ecc.


L'orazione

Signore, che hai dato lo Spirito Santo ai tuoi Apostoli, che pregavano in unione a Maria, Madre di Gesù, concedi a noi, che sotto la protezione della stessa Madre nostra e Regina degli Apostoli serviamo fedelmente alla Tua Maestà e possiamo diffondere colla parola e coll'esempio, la gloria del suo nome.
Per lo stesso Signor nostro Gesù Cristo Figlio Tuo, che vive e regna con Te nell'unità dello stesso Spirito Santo. Così sia.


L'epistola
Lettura degli «Atti degli Apostoli» Capo I - 11

Allora tornarono a Gerusalemme dal monte chiamato dell'Oliveto, che è vicino a Gerusalemme e ne dista il cammin d'un sabato. E giunti che furono, salirono al cenacolo. E vi stava Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo d'Alfeo e Simone Zelote, e Giuda di Giacomo. Tutti questi perseveravano unanimi nell'orazione, insieme con le donne e con Maria, madre di Gesù, e coi fratelli di lui.
Giunto il giorno della Pentecoste, stavano tutti insieme nel medesimo luogo, e all'improvviso venne dal cielo un rumore come di vento impetuoso, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Ed apparvero ad essi, distinte, delle lingue, come di fuoco, e se ne posò una su ciascuno di loro: e furono tutti ripieni di Spirito Santo e cominciarono a parlar vari linguaggi, secondo che lo Spirito Santo dava loro d'esprimersi. Alleluia. Alleluia.

La Verga di Gesse fiorì.
La Vergine generò il Dio-Uomo. Iddio ridonò la pace.
Lodate il Signore Dio nostro che non abbandonò coloro che speravano in Lui, ed in me sua ancella adempì la sua misericordia, come promise alla Casa d'Israele e rovinò nella mia mano il nemico del suo popolo. Alleluia.


Graduale
(Fuori tempo Pasquale)

Porta del Cielo, stella del mare sei, o Vergine Maria, Madre dell'eterno Re e nostra Regina; rendici riconoscenti al Figlio Tuo poiché ogni virtù, decoro e gloria da Te risplende. Alleluia.
La Verga di Gesse fiorì, la Vergine generò il Dio-Uomo.
Iddio ridonò la pace. Alleluia.


Tratto
(Dopo la settuagesima)

Sotto il Tuo aiuto ci rifugiamo, o Santa Genitrice di Dio, accogli noi, Madre nostra e nostra Regina.
Prega il Tuo Figlio, Padrone della messe, perché mandi degli operai nella Sua messe, affinché Lo confessino tutti i popoli e dicano beata Te, tutte le generazioni.
Tu fonte di favore, e Madre di Grazia, Tu Speranza nostra, esaudisci noi che t'invochiamo.
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Il Vangelo
Giovanni C. 19.

Or presso la croce di Gesù stavano sua Madre e la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria Maddalena. Avendo Gesù veduto sua madre e lì presente il discepolo suo prediletto, disse a sua madre: «Donna, ecco tuo figlio». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre». E da quel punto il discepolo la prese con sé.


L'Offertorio

Ricordati, o Madre e Regina nostra, affinché per la Tua intercessione maturi il giorno in cui tutte le genti siano congregate presso il Pastore Supremo. Alleluia.

Secreta

Per la tua misericordia Signore, e per l'intercessione della Beata Maria sempre Vergine, questa nostra oblazione ottenga che la chiesa tua cresca in numero di fedeli e sempre più risplenda nella varietà delle virtù. Per il Signore, ecc.

Alla Comunione

Il Signore ha così magnificato il tuo nome, non verrà meno la tua lode sulla bocca degli uomini, che memori, in eterno narreranno della virtù del Signore. Alleluia.

L'Orazione dopo la Comunione

O Signore, ora che abbiamo ricevuti i sussidi della nostra salvezza concedici, ti preghiamo, per il patrocinio della Beata Maria sempre Vergine e Regina degli Apostoli di perseverare nel servizio fedele della tua volontà affinché la Chiesa tua ognora progredisca con nuovi accrescimenti di fedeli. Per il Signor nostro Gesù Cristo, ecc.
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Generosità di bimbo


Introdotte nel salotto, le Figlie di San Paolo parlarono al babbo della nuova Chiesa di S. Paolo, delle preghiere che si fanno, degli scavi incominciati, della sottoscrizione per la muratura, delle grazie che il Signore riversa su coloro che cooperano alla costruzione della Chiesa.
Il figliuolo curiosetto è penetrato nel salotto, e non perde sillaba di quanto van esponendo le visitatrici, e mentre il babbo convinto apre il portafoglio per dare il suo contributo, il ragazzo se la svigna.
Preso commiato dalla famiglia, trovano il frugolo poco lontano dalla casa. S'avvicina loro, e allegramente consegnando un piccolo involto dice: «Sono tutti i miei risparmi, son cinque lire... vorrei averne cento per la Chiesa!... Continuo a risparmiare... S. Paolo vorrà bene anche a me? Vien rassicurato, e mentre egli si allontana soddisfatto, le Figlie s'augurano che il loro Patrono lo custodisca, e faccia anche di lui un ardente Apostolo della B. Stampa.
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NELLA PIA SOCIETÀ SAN PAOLO


Notiziette Mensili


Il Maggio della Madonna

È consacrato a Maria Regina degli Apostoli: ogni mattino se ne considerano i motivi del gran titolo: ogni sera la comunità tutta assieme le presenta un omaggio: mentre gli incaricati fanno estrarre dalle scatole i fioretti.
In Cappella il quadro significativo e devoto poggia su un monte di fiori freschi e sempre vivi nei bei vasi che han fortuna di onorare Maria. In giardino la statua della bianca Madonna è illuminata da due grosse lampade, in una nicchia a ferro impostata quest'anno: e accoglie alla sera i canti dei più piccoli.
Un mese di maggio ben fatto può essere l'orientamento e la salvezza della vita intera.

Il Cinema

Funzionò la seconda volta e ci rappresentò la «Vita e la Passione di Gesù Cristo»; lo svolgimento della pellicola, fu intramezzato da canti divoti.
Altre volte se a Dio piacerà assisteremo ad altre belle rappresentazioni.

La Regina degli Apostoli

Si è terminato il quinto ed ultimo piano e si sta per collocare il suo tetto.
Per agosto sarà preparata a ricevere i primi apostoli in erba. Ma di quante grazie abbisogna!

Vocazioni

Continuano le domande di tanti giovanetti: Non tutte sono accettate: Bisogna avere ben presente che la Società San Paolo non è una Casa di apprendisaggio di arti e mestieri, ma un Seminario. Si dà quindi i posti solo a coloro che inclinano alla Vita religiosa.

Nel mulino

Si sono eseguiti nuovi lavori: per dare ai cari alunni la farina del nostro grano e il buon pane della nostra farina.
Anche le brave mucche ci danno pazienti l'ottimo e appetitoso latte per ogni mattina.
E si ringrazia ogni giorno il Padre Celeste, e gli si chiede ogni giorno questa grazia affidata specialmente alle amorose cure di S. Giuseppe.
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ASSOCIAZIONE GENERALE BIBLIOTECHE
Pia Società San Paolo - Alba (Piemonte)


Da notare

Parecchie Biblioteche, certo più per dimenticanza o noncuranza che per altro, non hanno ancora adempito al loro dovere: di versare la tassa annuale di Lire 10 per l'Associazione, che, a costo di Sacrifizi notevoli, cerca di far risparmiare centinaia di lire cogli sconti fortissimi che si praticano ai Soci.
Preghiamo quelli, che ancora non hanno versato la tassa, a volerlo fare al più presto.
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OPERA DELLE DUEMILA MESSE
PER I NOSTRI COOPERATORI E BENEFATTORI


La S. Messa

Che cosa è la Santa Messa? S. Francesco di Sales diceva: «La Santa Messa è il centro della religione, il cuore della divozione, l'anima della pietà».
S. Leonardo da Porto Maurizio: «Per me sono convinto che senza la Messa il mondo sarebbe già inabissato sotto il peso delle sue scelleraggini».
San Bonaventura: «La Messa è l'opera in cui nostro Signore ci mette davanti agli occhi tutto l'amore che ci ha portato ed è un compendio di tutti i benefizi che ci ha fatti».
San Giovanni Crisostomo: «La celebrazione di una Messa vale quanto la morte di Gesù Cristo» ossia una Messa porta agli uomini gli stessi beni che apportò il sacrificio della croce.
Sant'Alfonso De' Liguori: «Se Gesù Cristo non fosse morto sulla croce, colla celebrazione di una Messa si otterrebbe al mondo gli stessi beni che ci ottenne la morte del Redentore».
Se la Santa Messa è opera così sublime, così potente, non è vero che un cristiano la debba e possa trascurare. Ma purtroppo da molti è trascurata, da altri è assistita con indifferenza, perché manca la fede e questa mancanza ci porta nell'indifferentismo. Chiediamo in questo mese caro a Maria una fede viva, una maggior divozione nell'assistere al Santo sacrificio ed il nostro proposito sia di partecipare od assistere a quante messe più ci è possibile. Un mezzo pratico e facile ce l'offre la Pia Società San Paolo di Alba.
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OPERA ANTIBLASFEMA


Calendario antiblasfemo per il 1926

Sarà pronto fra breve la prima edizione del calendario antiblasfemo per il 1926. Secondo il desiderio espressoci da molti Rev. Parroci oltre al portare in calce ad ogni foglio mensile delle riuscite scenette antiblasfeme, avrà pure molte sentenze e massime che condannano il turpe vizio.
È murale olandese, stampato a grossi caratteri a due colori, di due formati. Prenotando entro giugno si avrà il formato piccolo (cm. 16x35) a L. 15,50% ed il formato grande a L. 17,50%
Porto e imballo a carico del committente.
Non si accettano edizioni speciali.
Inviare le prenotazioni alla Scuola Tipografica Editrice di Alba (Cuneo).
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LE VIE E I MEZZI DELLA DIVINA PROVVIDENZA


«Domandate e riceverete»

È ineffabile l'amore del Padre Celeste. Ci ha sempre voluto bene e ci ha creati: e ci ha fatti per sé e per la nostra salvezza. Per questo ci governa colle sue sapientissime e paterne provvidenze, perché andiamo a Lui e ci salviamo, e perché ci ha fatti per sé non ci abbandona mai. Oh! quanto Dio ascolta la preghiera!
Impariamo questo esempio di preghiera che ci dà S. Paolo. Impariamo a pregare Dio per intercessione di San Paolo: gli è tanto caro e onorifico! E diamo anche una offerta alla Chiesa e alla casa di S. Paolo, in acconto delle grazie.


Offerte in danaro

Sono offerte fatte a motivo di zelo per la gloria di Dio: e fatte perché da Dio si ha bisogno di ottenere molto: e il Padre Celeste è ricco nel premio e nella misericordia. L'ha fatto dire da San Paolo.
Invitate gli amici a fare come voi.

Offerte in natura

Ora entriamo nella stagione buona per le offerte in natura.
Venendo in Alba da ogni parte si può portare con sé questo dolcissimo peso anche minimo.
Venendo gli amici si può affidar loro la commissione, che li proteggerà nel viaggio.
Dove più si può adunare, potremo disporre noi per il ritiro.
Vedendo la bella campagna, pensare a quel che si offrirà a Dio in ringraziamento. Affidando alle terre i semi e le pianticelle, disporre quel che sarà per S. Paolo.
Va bene, cari amici? Noi vi ricordiamo ogni giorno a mezzo di S. Paolo davanti al Padre Celeste, da cui dipende tutta la fecondità, la protezione delle terre.
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Il dono del Signore alle famiglie che hanno a San Paolo un figlio o una figliuola è grande. E per tutti gli aspetti.
Il dimostrare riconoscenza nelle preghiere e nell'offerte è impegnare la misericordia di Dio.
Parecchie mamme poi sono zelataci ferventi.

Cassettine della buona stampa

Diano occhio gli amici: in tanti paesi, presso vari negozi vi è la cassettina della B. Stampa col bambino. Dove non c'è ancora si potrebbe chiedere a noi : dà occasione a tanto bene! tanto più meritorio quanto più nascosto!
Dove c'è si facciano fare un inchino ogni volta che visitano il negozio.

Per la Cappella

Lire quindici sono per un giorno. Quando avete bisogno di grazie grandi: nei giorni importanti per la vita: battesimi, nozze, esami, decisione... mantenete per un giorno la cera alla Adorazione in S. Paolo!
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Le candele che sono in fondo alla cappella si possono liberamente accendere al SS. Sacramento o alla S. Madonna, facendo l'offerta indicata sulla cassettina.
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Occorre alla cara Chiesetta una pianeta rossa: perché sono tre gli altari in funzione ogni mattina e abbiamo solo due pianete rosse.
Occorre pure una pianeta nera, per lo stesso motivo: tanto più che al nuovo altarino della Beata Teresa è posta la Madonna del suffragio che è specialmente pregata a pro delle anime nei mesi di maggio, ottobre e novembre.
La prima pianeta nera fu preparata colla veste da sposa di una Cooperatrice.
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La cappellina è un giardino e un trono di fiori freschi: alla sera è meta più frequente di persone della città, cui raccomandiamo la povertà del Signore, di S. Paolo, e le spese per la decorazione della cappella.
Le assidue amiche dei fiori e dei lavori per il culto di Dio, continuano ad essere assidue.
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La Sig.ra Parnaso Maria ha regalato una devotissima e grande statua di Maria Immacolata, perché fosse pregata. Non si poté ora collocarla in Chiesa: ma le Pie Discepole la tengono onoratissima nel loro laboratorio ove lavorando rosariano e cantano alla Madonna.

Per il raggio al Divin Maestro

Vedranno gli amici che la nuova chiesa di S. Paolo «sarà prima che lo pensino in funzione: e il raggio nuovo di argento e di oro, diremmo di cuori e di amore, sia pronto e sia bello e pieno di grazie!

Depositi a fondo perduto

Un'altra Signorina ha portato alle condizioni con cui usiamo con questi amici la sua somma: - Tanto necessaria per quanto Dio nella sua misericordia ha affidato alla Casa.
Un altro amore ha disposto in questo senso del suo avere! e intanto si tira gli interessi.
E il nome di queste persone non compare
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di regola: non compare nemmeno nelle piccole offerte, o nelle sottoscrizioni: esse danno il più, e coloro danno tutto! Come è potente l'azione di Dio nei cuori e come certi cuori sono mobili in mano a Dio! sui depositi a fondo perduto si può sempre ritirare l'interesse del capitale.

Altro modo facile di cooperare

Anche qui sono ancora sempre amici che aiutano in questo modo così bene adatto ai capi di famiglia specialmente.
Depositano le somme disponibili.
Quando ne han bisogno per la famiglia, vengono a ritirarle e la Divina Provvidenza glieli procura.
Altri hanno fatto così in questo mese.
Così la Provvidenza dà, la Provvidenza custodisce, la Provvidenza ritorna e quanto bene lascia questo assiduo ricevere, portare e riprendere dal Padre Celeste!!

LE FIGLIE DI SAN PAOLO


Ritiro e passeggiata delle Figlie

Raccolte prima alle meditazioni del Sig. Teologo sulla necessità e l'efficacia della preghiera, e consegnati i propositi nelle mani della Madonna per i necessari aiuti a metterli in pratica, nel meriggio le postulanti delle Pie Discepole, e le alunne furon accompagnate a Grinzane. Il Rev. Arciprete fece gli onori di casa, e la sorella signorina Augusta provvide subito a dissetar tutte, a cercar dolci e preparare il caffè.
Durante la merenda la famiglia Castella che ha dato una figliuola alle Figlie di S. Paolo mandava in Canonica salame e bottiglie, e tutto fu mandato a fine con molto gusto, e con santa riconoscenza al donatore.
Sulla terrazza del vicino castello si ammirarono molti paesi vicini e lontani. Si visitarono poi le Rev. Suore Giuseppine che da molti anni spargono il bene nel mondo infantile e fra la gioventù con l'oratorio; e le Suore regalarono a ciascuna una cara immagine del Patrono S. Giuseppe. Si passò quindi in Chiesa per ricevere la benedizione dal Divin Maestro, impartitaci dal Rev. Arciprete.
Ancora si fé sosta per via presso la famiglia Castella per consumarvi altri piattelli di dolci; e quasi senza stanchezza si ritornò cantando.
Giunte presso la nostra Madonna si recitò l'Ave Maria, perché tanto benedicesse quanti tanto bene ci vollero in quel paese della Immacolata.

Per il mese di Maggio

Ne attendevano volentieri l'arrivo grandi e piccole: in questo mese aspettano tutte molte grazie dalla Mamma celeste.
In legatoria sull'altarino troneggia ben adornato il quadro della Regina degli Apostoli. Le figlie La ossequiano sovente con la speranza che Ella ogni giorno allarghi la sua mano benigna per far scendere su ciascuna una pioggia di grazie.

Caramelle

La signora Bernardoni venuta a ringraziare S. Paolo per una grazia ottenuta, passò dalle alunne con un grosso pacco di caramelle, ne donò a tutte, fra il contento generale.
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APPENDICE
UN MESE A SAN PAOLO
meditazioni e letture per ogni giorno
(Continuazione V. N. prec.)


SETTIMO GIORNO
Obbedienza di S. Paolo.


1° Per trent'anni Gesù fece una vita di obbedienza, essendo soggetto a Giuseppe ed a Maria: anzi obbedì sino alla morte, meritando appunto con tale obbedienza di venire esaltato a tanta gloria come si esprime S. Paolo: «Fatto obbediente fino alla morte: per il qual motivo Dio l'esaltò e gli diede un nome sopra ogni nome, affinché innanzi a tal nome si inchinino tutti: in cielo, in terra, nell'inferno, e riconoscano che Gesù Cristo è nella gloria del cielo».
Il giovane obbediente è benedetto dal Signore, anche su questa terra: riceverà speciali grazie in vita: canterà molte vittorie in Paradiso. Perciò S. Paolo non cessa di insistere su questa virtù: Figli, obbedite ai vostri parenti: servi, obbedite ai vostri padroni: occorre ammonire tutti di essere soggetti ai principi ed alle potestà: obbedite ai vostri superiori e state sottomessi; poiché essi vegliano su di voi come incaricati di rendere conto delle anime vostre, affinché possano adempiere a questo ufficio con consolazione e non gemendo.
2° La vita di S. Paolo fu tutta una vita di obbedienza: ricevette il battesimo per obbedienza; evangelizzò tutta la vita per obbedire all'ordine di Dio. Infatti a Gerusalemme dove si era recato a predicare, appena fatto cristiano gli apparve Gesù che gli disse: Parti presto da Gerusalemme, perché questo popolo non ti crederà... Paolo osservò: Signore, esso conosce che io fui persecutore e bestemmiatore: se mi sapranno convertito pur essi si convertiranno. E Gesù: Non è così: va, io ti ho scelto a portare il mio vangelo in lontani paesi, fra i gentili. E S. Paolo obbedì e fino alla morte di spada. S. Pietro gli aveva ordinato di ritirarsi a predicare in Tarso: e Paolo obbedì. S. Pietro nel concilio di Gerusalemme di nuovo gli ordinò di intraprendere un viaggio apostolico con Barnaba: ed egli lo fece. S. Pietro lo inviò anche a portare una lettera ad Antiochia e Paolo ancora obbedì. Del resto ogni volta che San Paolo cambiava il luogo delle sue missioni o intraprendeva i suoi viaggi era sempre dopo lunghe preghiere per conoscere la volontà del Signore.
E Gesù gli parlava: or direttamente, or per mezzo di S. Pietro, ora per visioni, ora per fatti e circostanze speciali. E S. Paolo era sempre pronto alla voce di Dio: comunque fossero le sue intenzioni e le sue viste speciali: l'obbedienza innanzi a tutto.
3° La sua obbedienza deve essere pronta, allegra, cieca, costante. Sia pronta: cioè noi dobbiamo fare come S. Paolo che si rivolge a Gesù e gli dice: Signore, che volete che io faccia? E appena conosciuta la volontà di Dio subito è pronto, senza aspettare altro, subito eseguisce. Allegra, cioè, dice S. Paolo, non mormorando con tristezza: «con gioia e non gemendo; poiché questo non va bene». Cieca: cioè anche e specialmente quando non si conoscono bene le ragioni, anche quando, ci sembra, si dovrebbe fare il contrario «affinché, ragiona S. Paolo, siate in tutta semplicità e candidezza figli di Dio senza meritarvi rimprovero». Costante: e ciò vuol dire anche nelle cose più difficili, anche quando si è già innanzi negli anni, anche allor quando non si è osservate secondo ci dice S. Paolo: fate ogni cosa senza esitazioni o mormorazioni. Ci sia di sprone il detto
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dello Spirito Santo: L'obbediente canterà vittoria.
Esempio — S. Paolo da molto tempo desiderava di portare il S. Vangelo nell'Asia, cioè nella Misia, Ionia, Lidia e Siria: ma non aveva mai potuto farlo. Finalmente dopo aver preso con sé Timoteo e aver visitate le Chiese da Lui fondate, si recò colà con alcuni compagni. Ma giuntovi lo Spirito Santo gli proibì di predicare colà. E S. Paolo obbedì prontamente. Volle allora recarsi in Bitinia e dispose tutto per andarci: ma di nuovo lo Spirito di Gesù glielo proibì: e S. Paolo subito si piegò all'obbedienza.
Discese allora nella Troade: qui gli apparve un angelo, vestito come un macedone, il quale, stando in piedi, lo pregò: Deh! abbi pietà di noi: passa nella Macedonia e vieni in nostro soccorso. E S. Paolo, obbediente ancora, lasciò la Troade, traversò il mare, sbarcò a Samotracia, e, senza fermarsi andò direttamente a Filippi, capitale della Macedonia. E vi rimase, nonostante che da principio il frutto fosse scarso, nonostante che quivi fosse incarcerato e flagellato a sangue, fino a quando il Signore fece comprendere che poteva partirsene. Per stimare degnamente quest'obbedienza bisogna comprendere che portarsi da luogo a luogo esigeva mesi di viaggi duri e pericolosi: S. Paolo però quando si trattava di obbedire non dubitava mai, né esitava, né si scusava.

OTTAVO GIORNO
Povertà di S. Paolo


1° La povertà può essere una necessità di condizione: ma la povertà amata, anche fra le ricchezze; è una virtù, che N. S. G. C. ha cercata e praticata. «Egli infatti essendo ricco, dice S. Paolo, per noi si è fatto povero»; volle una madre povera, visse nella povertà, morì poverissimo.
Chi distacca il suo cuore dal denaro diviene collo spinto libero per servire al Signore: e la povertà, praticata come la pratica il religioso, è anche un eroismo cristiano che appartiene ai consigli evangelici. S. Paolo la raccomanda con insistenza: «Quando abbiamo gli alimenti e onde coprirci, stiamocene contenti: arricchiamoci dei beni eterni del paradiso: poiché nulla abbiamo portato in questo mondo senza dubbio, nulla potremo portarci appresso dopo morte». — E a che, infatti, in morte ci potranno giovare le ricchezze? Il più delle volte sono spine che tormentano anche in vita.
Ricordiamoci: la povertà-virtù è una delle beatitudini da Gesù Cristo promesse: «Beati i poveri di spirito».
2° S. Paolo secondo ci dicono ordinariamente, non era di famiglia ricchissima, ma benestante. Egli avrebbe potuto condurre una vita abbastanza comoda, pure a tutto rinunziò per servire a N. S. G. C. nel S. Evangelo. Egli, come gli apostoli, andava da città a città, da regione a regione, con il corredo consigliato da N. S. G. C: cioè senza bisaccia, con un solo paio di calzari e appena il necessario per vestirsi. E per campare la vita? contento di un giaciglio qualunque che spesso era la nuda terra, il pavimento di una camera, sotto il meschino riparo di una pianta: viaggiava giornate intere or sotto la sferza del sole ed ora sotto l'imperversare del freddo o della pioggia.
E il vitto? scarso, sovente ricevuto in elemosina, sempre assai parco: quando poteva, guadagnato col far stuoie per i soldati: perché se diceva che anche l'operaio meritava il sostentamento egli scrive poi ai suoi figli: voi stessi conoscete che io non ho cercato da voi oro o vesti o denaro: voi stessi conoscete che quanto mi occorreva me lo guadagnai col lavoro delle mie mani; e ricorda egli stesso come in parecchi luoghi soffrì la fame e la sete e l'estrema penuria di tutto.
3° Lo spirito di povertà vuole che, anzitutto noi ci accontentiamo della nostra condizione di vita; se poveri, come poveri. Ci toccherà qualche privazione, qualche mortificazione? Accettiamo tutto in spirito di pazienza e in unione con N. S. G. C. che visse e morì assai più povero di noi.
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Nel vitto, nel vestire, nell'alloggio sappiamo accontentarci di tutto. In secondo luogo non stiamo affannati a pensare: che cosa mangeremo o di che cosa vestiremo? Sa il Padre nostro che cosa ci occorre: per nostra parte lavoriamo quanto ci è permesso; teniamo d'acconto le cose che abbiamo, non sprechiamo nulla e facciamo una giusta economia. Finalmente chi vuol andare più innanzi si privi anche di ciò che ha. Il privarsi in vita di alcune cose è assai più meritorio che lasciare in morte, sia pure per opere di beneficenze.
Cerchi anzi ognuno occasioni di mortificarsi; non si spenda senza il debito permesso; si colgano anche le opportunità di fare un po' di bene agli altri, specialmente quando si tratta della buona stampa.
Esempio. A Corinto l'Apostolo Paolo aveva raccolta abbondante messe di anime: vi era arrivato verso l'anno 53 d. C., secondo la sentenza più comune. Là egli chiese per elemosina un po' di alloggio nella casa di certo Aquila fervente cristiano. Questi era povero e per vivere doveva tenere aperta una bottega dove con altri attendeva al lavoro, facendo teli per i soldati. San Paolo divideva con quella famiglia il pane e certamente che si accontentava del minimo possibile per non recare troppo aggravio al suo benefattore. Anzi giunse fino a questo punto. Si industriò di imparare anch'egli quel mestiere: e quando gli avanzava tempo dalle predicazioni e dalle orazioni si occupava anch'egli con gran cura a far tele. Non perdeva un istante del giorno. Egli, il grande Apostolo, si metteva al livello dei garzoni più umili di una bottega. Di più, mentre tutti erano intenti al lavoro, ed egli stesso lavorava, andava insegnando la nuova religione per convertire quegli operai che erano pagani. Sapeva benissimo quanto vale il tempo, specialmente di fronte all'eternità.

NONO GIORNO
Umiltà di San Paolo


1. L umiltà è rassomigliata alla viola: la quale ama nascondersi ed è intanto così profumata e cara da farsi da tutti desiderare e cercare. L'umile infatti sente bassamente di sé, ama di occultarsi, e di essere stimato per un nulla. Intanto il profumo della sua virtù si espande fra gli uomini che mentre disprezzano, i superbi si inchinano anche davanti al semplice e innocente bambino. Di più: l'umile attrae su di sé gli sguardi benigni e buoni del Signore, concilia la divina clemenza, guadagna tante speciali grazie e viene da Dio stesso esaltato. « Se non vi farete piccoli come i bambini non entrerete nel regno dei cieli». L'umiltà ha due parti: il disprezzo di sé fondato sopra una vera cognizione delle proprie miserie, ed, inoltre il trascurare la stima altrui. Essa entra nella mente, nella volontà, nelle parole, nelle opere; essa costituisce il fondamento negativo a tutto l'edifizio spirituale.
2. L'umiltà di S. Paolo ci risulta da tutte le sue opere e dai suoi scritti. Ai discepoli di Corinto diceva: «io sono fra di voi in atteggiamento e aspetto di umile e abbietto». Dopo aver lavorato più di tutti gli apostoli e aver riempito il mondo della sua divina parola e dei suoi miracoli scriveva: «io sono il minimo di tutti, e non merito di essere chiamato Apostolo, avendo io perseguitata la Chiesa». E confessava i suoi errori e attribuiva a la misericordia di Dio il non essersi perduto e viveva anche in continuo timore per i suoi peccati che già erano stati tante volte perdonati e che già aveva purgati con tante penitenze. «Io non ricordo non conosco d'aver ora delle mancanze; ma non per questo sono sicuro di me: chi mi giudica è Gesù Cristo». E continuamente viveva nel timore di ancora offendere il Signore e faceva delle grandi penitenze che venivano genericamente designate in queste parole: «Castigo il mio corpo e lo rendo soggetto».
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3° Quanto ci sentiamo noi superbi innanzi a questo nostro grande santo! Egli diceva che per il S. Vangelo era stato considerato come la spazzatura del mondo e verme da essere calpestato; e noi invece vogliamo sempre che tutti abbiano per noi dei riguardi, che ci lodino, che ci approvino! — Egli non sentiva altamente di sé; ma volentieri pensava alle sue miserie: e noi invece dimentichiamo troppo spesso i nostri difetti ed i nostri peccati, mentre entro di noi medesimi ci compiacciamo di ogni buon risultato e di ogni buona azione. Egli non pretendeva di comandare, e viveva nel timore santo di Dio: e noi pretendiamo sempre di imporci e di far sentire la superiorità che spesso ci manca.
Mettiamoci perciò bene innanzi a Dio e confondiamoci di tanta nostra superbia; proponiamo di voler proprio divenire sinceramente umili. Senza l'umiltà non vi può essere alcuna virtù, né santità.
Esempio. S. Paolo aveva già fatto uno dei principali suoi viaggi apostolici, riuscendo a convertire molti al cristianesimo.
Egli era il più insinuante degli oratori sacri, era stato ripieno di dottrina altissima, avendo anche ricevute rivelazioni dirette da N. S. G. C. Or avvenne che in Antiochia molti appena convertiti e semplici fedeli gli si levarono contro opponendosi a lui per la questione della circoncisione. Tanti nuovi cristiani pretendevano che i pagani per essere ammessi al battesimo dovessero prima farsi circoncidere e osservare altre cerimonie della legge mosaica. Paolo sapeva bene che ciò non era necessario; pure nella sua profonda umiltà propose la cosa al giudizio del Concilio degli Apostoli a Gerusalemme; espose la questione con tutta semplicità, come un umile scolaro chiede una spiegazione al maestro; appena S. Pietro proferì la sua sentenza egli si sottomise di buon animo.
Tornato ad Antiochia disse che il Concilio aveva giudicato non essere necessaria la circoncisione, pubblicò la lettera statagli consegnata dagli Apostoli e fece ogni cosa con tale prudenza ed umiltà che anche quelli che erano stati a lui più ostili furono vinti dalla sua modestia. Ogni cosa fu definita, ogni questione sciolta, la pace rientrò nella Cristianità.
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Teologo Alberione Giac. — Dirett. Respons.
Scuola Tipografica Editrice — Alba

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