Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno VII — 1 Aprile 1925 — Bollettino mensile - Conto Corrente colla Posta.


UNIONE COOPERATORI
BUONA STAMPA


Alba — Scuola Tipografica Editrice — Alba
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UNIONE COOPERATORI BUONA STAMPA


Opus fac Evangelistae (II Tim. IV - 5).



LA CHIESA DELLA BUONA STAMPA


È la nuova grande Chiesa che si erige in Alba ad onore dell'Apostolo San Paolo.
È la Chiesa a S. Paolo modello, patrono dell'Apostolato e dell'Apostolato della Buona Stampa.
La Chiesa di Alba onora il suo carattere di apostolo e il suo patrocinio alla buona parola scritta e stampata, come missione sacra della Chiesa.
È la Chiesa della preghiera per la missione della buona stampa vastissima di campo, intensa di opere. Sull'altare principale, come ora nella piccola cappella starà esposto in tutte le ore del giorno il Divin Maestro Sacramentato, e un istituto religioso apposito di Suore farà l'adorazione perpetua e ininterrotta per tutti i molteplici bisogni della stampa cattolica.
Oh! la necessità degli scrittori cattolici: la necessità dell'Apostolato della stampa cattolica! Bisogna leggere nelle lettere di S. Paolo i gemiti e le umili e le incessanti invocazioni dell'Apostolo, perché i fratelli pregassero e pregassero. È quindi il tempio dei giornalisti cattolici che han bisogno di luce, di costanza, di assistenza, e di aiuto.
È la Chiesa dei missionari della buona stampa: la chiesa è incorporata alle case: e le case sono concorporali alla Chiesa: come nelle parrocchie, accanto alla Chiesa vi sono le sale per le scuole di catechismo, accanto alla Chiesa di San Paolo, incorporate ad essa, un tempio solo con essa, sono le case per i figliuoli e le figlie di S. Paolo. La pianta lo riproduce: le case sono come coretti della Chiesa: e in essa sono istruiti, sono educati, sono preparati i missionari della buona stampa: e in essa i piccoli missionari scrivono e lavorano per la diffusione del regno di Dio.
Il Divin Maestro nella Chiesa diffonde i suoi raggi che sono la via, che sono la verità, che sono la vita: e questi raggi in casa per il cuore, per l'animo, e per la bocca dei superiori, formano gli apostoli della stampa: e per la penna, i caratteri e le macchine della casa
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illuminano le anime, le dirigono, le vivificano. E di qui partiranno i missionari della buona stampa per i paesi di Missione.
S. Paolo, il padre nostro, il nostro modello, il nostro patrono, il nostro maestro, il nostro avvocato, nella sua chiesa, ci avrà tutti, ogni mattina, ogni giorno attorno a sé, e comunicherà a noi lo spirito del Divin Maestro, che il cuore di S. Paolo è il cuore di Gesù.
È la Chiesa dei Cooperatori della Buona Stampa: il centro della loro divozione, la fonte delle grazie per loro. Quale grazia ha fatto il Padre Celeste ai Cooperatori! San Paolo li ha scritti nel libro della vita: ma essi hanno tanto bisogno di amor di Dio, di zelo, di pazienza, di infiniti favori perle loro anime, per la loro famiglia. A S. Paolo attingeranno le grazie; loro, dalla Chiesa di S. Paolo partiranno i favori per loro: perché tra le grazie fatte loro da Dio, questa è preziosissima, d'aver loro dato per intercessore S. Paolo.
Essa è quindi la Chiesa dei Cooperatori, dei sedicimila cooperatori, di tutti i cooperatori; dei parroci che fanno il bollettino parrocchiale; dei titolari dei depositi e rivendite: dell'Associazione Generale delle biblioteche; della Società biblica, e dei delegati diocesani, di tutti gli ascritti all'opera delle Ss. Messe, e delle loro zelatrici; di tutti i Sacerdoti che si occupano di vocazioni alla B. Stampa; di tutti i genitori che hanno affidato a S. Paolo i loro figli; delle madrine dei Chierici, dei cooperatori che han fatto le borse di studio, dei cooperatori che lavorano per la casa, dei cooperatori che offrono alla casa; dei cooperatori che pregano per la casa, dei cooperatori dell'Italia, della Svizzera e della Francia, e dell'Africa e dei cooperatori dell'America.
Oh! Chiesa benedetta: desiderio di cuori e sospiro di anime! noi che la vediamo tracciare, e la vediamo scavare, e la vediamo edificare, esclamiamo col profeta: Quanto ci è diletta questa tua casa, o Signore! E su quest'area benedetta tutta la vita si commuove e freme e vien meno. Oh! fosse dato di bagnare quella calce colle nostre lagrime e col nostro sangue: oh! fosse dato di edificare le mura e gli altari con membra vive, e con cuori palpitanti!

Gli scavi

Il Sig. Capomastro Barberis G. B. impresario, ha iniziato gli scavi per le fondamenta e proseguirà i lavori con quella energia che lo distingue.
In questi giorni nella piccola attuale Cappella di S. Paolo sgombrata dai ponti del decoratore: si potrà fare una funzione pubblica e speciale per invocare la Divina Misericordia.
Intanto tutti i cooperatori sono invitati a dire tre Gloria Patri e un Gesù mio, misericordia, per questo fine.

La prima pietra

La prima pietra della Chiesa di S. Paolo, ossia la pietra fondamentale, la pietra che contiene i documenti, sarà posta nella prossima festa di S. Paolo.
Mons. Vescovo di Alba, alla cui ombra benefica è nata e cresce la Pia Società S. Paolo e l'Unione
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Cooperatori Buona Stampa viene lui a consacrare la prima pietra.
In essa, nel documento, si scriveranno i nomi dei Cooperatori principali dei vari rami dell'Unione.
Una cosa molto bella: avremo un mattone tolto dalla Porta Santa della Basilica di S. Paolo a Roma aperta in questo Anno Santo 1925. I pezzetti di questi mattoni si con servano come reliquie preziose! E il prezioso mattone della Porta Santa della basilica che conserva il corpo di S. Paolo, sarà il primo mattone della nostra Chiesa di San Paolo, posto nella pietra fondamentale consacrata sulla festa di San Paolo, nell'anno santo giubilare.

Un Convegno dei Cooperatori

La consacrazione e la posa della pietra fondamentale è funzione di speciale importanza.
Il tempio a S. Paolo sarà la Chiesa dei Cooperatori Buona Stampa della Pia Società San Paolo.
Sarebbe un desiderio legittimo di tutti i Cooperatori il poter assistere in massa alla posa della prima pietra della loro Chiesa, della Chiesa delle grazie per loro.
È un desiderio vivissimo nostro, come lo era di S. Paolo, vedere di presenza, confermarci, coi molti amici cui il Padre Celeste misericordioso ci ha concesso di lavorare per salvarci e per salvare anime.
E il desiderio nostro è anche legittimo.
Dunque per la festa di S. Paolo si farà in Alba un convegno di Cooperatori Buona Stampa?
È bene che si faccia: e sarà il primo.
Perché quel giorno è per i Cooperatori un giorno speciale di grazie.
Perché molti cooperatori, molte zelatrici, da tempo desiderano l'occasione di visitare S. Paolo, nella sede delle sue misericordie.
Perché tutti quanti più è possibile, i cooperatori abbiano un ricordo di quella giornata, singolare nella storia della Chiesa e memorabile per loro.
Perché si possa in un tanto giorno, ricevere la stessa comunione in San Paolo, a vincolo di unità nel cuore e nello spirito.
Perché si infiammi il cuore di tutti i cooperatori, e si dia inizio alle sezioni parrocchiali dei cooperatori Buona Stampa.
E verranno per allora i parenti che desiderano visitare i loro figliuoli rimandando la visita a quei giorni.
E verranno i cooperatori: quanti soffrono e pregano per la Casa, quanti danno e lavorano! S. Paolo ha da benedirli, da mostrare il suo amore!
Si farà che cosa?
Prima di tutto e sopra tutto una bella comunione ad onor di S. Paolo. Perciò nella Cappellina di S. Paolo le S. Messe per comodità di tutti si succederanno dalla mezzanotte a mezzogiorno. Poi? Poi combineremo e pubblicheremo. Va bene?
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Agli emigranti

I nostri fratelli che lavorano lontano, in Francia, in America, all'estero hanno specialissimi bisogni di grazie, e di misericordia di Dio.
Essi lo sentono: e ci scrivono di pregare, perché non hanno comodità di chiese: e ci mandano messe da celebrare, perché non hanno comodità di Sacerdoti!
E mentre sono nelle difficoltà di farsi del bene, conoscono pure che il farsi del bene è la principale cosa nella vita: e lo desiderano.
A questi fratelli diciamo: voi abbondate più di mezzi materiali e meno di mezzi spirituali: fatevi sottoscrittori di un metro, due, cinque, della Chiesa a San Paolo.
È una occasione fortunata che vi offre il Signore: e così, pur lontani, avrete la vostra Chiesa dove si prega per voi: pur lontani, parteciperete al frutto di molte messe al giorno: pur lontani, avrete sacerdoti e suore che vi raccomandano a Dio.
I cooperatori emigrati facciano quest'opera di zelo e di carità verso i fratelli! Dall'America con un po' più di quattro dollari si offre un metro a S. Paolo.
Dalla Svizzera con meno di venticinque franchi si offre un metro a S. Paolo.
Cari amici, San Paolo vuole scrivervi tutti nel libro delle sue misericordie, e dei suoi prediletti.
Ai parenti degli emigranti diciamo: mandateci l'indirizzo dei vostri cari lontani e suggerite loro questa opera che farà loro tanto bene.

Buona Pasqua!

Ai singoli cooperatori, ai singoli amici e benefattori la Pia società S. Paolo prega che Gesù risorto sia via, verità e vita, coi più fervidi auguri.

UN BANCO DI BENEFICENZA


La festa di S. Paolo avrà anche questo. I cooperatori più vicini han fatto la proposta e offerto i primi doni. Le alunne delle figlie di S. Paolo e le Pie Discepole nelle ore libere preparano graziosi regalini perché nessuno abbia ad allontanarsi senza premio. Così chi avrà estratto sarà contento, e si sarà fatto un bel merito. L'estrazione avrà luogo a giugno nelle feste di S. Paolo.
Il banco vien preparato con la cooperazione di tutti gli amici vicini e lontani: chi saprà ancora trovare e far trovare in casa dagli amici qualche oggetto da porre nelle mani dei volenterosi che verranno ad estrarre?
Tutto può giovare: diamo un primo elenco di doni raccolti dalle zelatrici appena furono a conoscenza del banco.
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Pensare colla Chiesa

Il Card. Gasparri, a nome del Papa, così scrive ai giornalisti cattolici:
«La associazione dei giornalisti cattolici dovrà giovare alla loro più stretta e più cordiale unione, come dei militi di una medesima causa, che è la causa di Dio e della sua Chiesa, la causa delle anime e della stessa società civile. E sarà unione delle menti, quale conviene fra quelli che sono stretti nell'unità di una stessa fede, ma non meno unione dei cuori, anche quando nelle cose libere occorresse dissenso: onde tutti in modo particolare applichino a sé la raccomandazione generale dell'Apostolo, conservando anche fra il contrasto delle opinioni il dibattersi inevitabile delle questioni contingenti «unitatem Spiritus in vinculo pacis». Una siffatta unione dello spirito, quale è auspicata dal Santo Padre, darà poi, o perfezionerà sempre più l'unità sostanziale e del pensiero e della parola, facendo splendere, nella stessa infinita varietà degli atteggiamenti, quella sicura concordia, che è pure frutto e testimonianza di verità. Essa terrà quindi lontani gli scrittori cattolici, anche nelle controversie più appassionate, dal facile trascorrere agli estremi opposti, che è proprio dell'errore, e che vediamo purtroppo frequente ai tempi nostri, massime negli scrittori dei giornali e nei loro lettori, fatti, come direbbe l'Apostolo «sicut parvuli fluctuantes omni vento doctrinae in circumventionem erroris».
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SAN PAOLO
RICORDATO da DANTE


1° Al capo II dell'Inferno Virgilio incoraggia Dante a imprendere coraggioso il viaggio attraverso i regni della vita futura con l'esempio di S. Paolo:
«Andovvi poi lo Vaso d'elezione
Per recarne conforto a quella fede
Ch'è principio alla via di salvazione».

2° Nel purgatorio al capo XXIX Dante vede «due vecchi in abito dispari».
Il primo di essi rappresenta gli Atti degli Apostoli; scritti da S. Luca.
Il secondo rappresenta S. Paolo che con la spada della parola divina risana le anime.
«Mostrava l'altro...
Con una spada lucida e aguta...»
Qui sono adombrate le epistole di San Paolo: che riassumono, commentano, spiegano, applicano il santo Vangelo.

3° Nel Purg. capo XXVIII Dante ricorda la sua aspirazione politica ed in una invettiva che non lo onora, rende un grande omaggio ai due Apostoli:
«Ma tu, ...
Pensa che Pietro e Paolo che moriron
Per la vigna (la Chiesa)... ancor son vivi».
Vivon l'eterna vita in paradiso ove godono il premio dei buoni operai.

4° Dante al capo XXIV del Par. mostra di conoscere bene la vera definizione della fede, come l'ha appresa dalla lettera di S. Paolo agli ebrei:
«E seguitai: come il verace stilo
Ne scrisse, padre, del tuo caro frate (S Paolo)
Che mise teco Roma nel buon filo:
Fede è sustanza di cose sperate
Ed argomento delle non parventi:
E questa pare a me sua quidditate».

5° Nel Par. al cap. XXVIII vien ricordata la dottrina di S. Dionigi sopra gli Angeli ed i loro cori. Dante afferma che la sua dottrina fu esatta perché appresa da S. Paolo da cui fu convertito. L'Apostolo era stato rapito al cielo ad ammirarne le cose secrete.
«E se tanto secreto ver proferse
Mortale in terra, non voglio ch'ammiri
Che chi'l vide quassù gliel discoperse
Con altro assai del ver di questi giri».

6° Fra tanti altri passi è bene ricordare quello del capo XXI:
...«e venne il gran vascello
Dello Spirito Santo (con Pietro), magri e scalzi
Prendendo il cibo da qualunque ostello».
Qui S. Paolo è ricordato come il vaso di elezione - Cioè è il vaso eletto da Dio per deporvi grazia e mistero. Egli come S. Pietro se n'è andato a predicare pel mondo con gran sacrificio, accettando un po' di pane secondo il precetto evangelico in elemosina e semplicità di cuore.
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ZELATORI E ZELATRICI, VI PREGHIAMO ANCORA CHE CI MANDIATE
INDIRIZZI DI PERSONE PIE E GENEROSE

alle quali noi faremo conoscere e raccomanderemo la nostra Società
Per voi è poco sacrificio per noi è molto bene


N. B. Si prega di scrivere BEN CHIARO nome, cognome, località e rimandare cortesemente la scheda, anche se non del tutto riempita, avendo cura di farci conoscere specialmente le persone emigranti.
La scheda si spedisca a questo indirizzo PIA SOCIETÀ SAN PAOLO ALBA - (Piemonte)
Sarà mantenuto il più stretto segreto sulla provenienza di questi indirizzi e se ne userà con ogni prudenza.
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Le vie e i mezzi della Divina Provvidenza


«Domandate e riceverete»

Nel «Mese di S. Paolo» pubblicato in appendice i cooperatori conosceranno meglio il cuore di S. Paolo, e ameranno di più il loro celeste patrono.
Pregate S. Paolo e sentirete quanto sia buono, e quando sia potente: e l'amerete tanto.
Pregate S. Paolo, e farete assai piacere al Divin Maestro, e onorerete la misericordia di Dio.
Pregate S. Paolo e vi darà la pazienza, e vi darà grazie ineffabili: e vi darà virtù: è il vaso di elezione!!
Pregate, e aiutatelo, come i primi suoi fedeli, nel far del bene: fategli la sua chiesa!

Per la pensione ai ragazzi

Questi sacerdoti saranno quelli che consacreranno l'Agnello, nel tempio di San Paolo: e otterranno sui loro padrini e sulle madrine le copiose grazie particolari che San Paolo ha già pronte per i suoi amici. Una nobile gara nel dare sacerdoti a S. Paolo: Dio ha affidato a questo Apostolo una missione sì vasta di campo, e sì copiosa di grazie.

Offerte in danaro

Anche il bollettino dell'Unione Cooperatori è per la Casa una spesa rilevante: carta, macchina per gli indirizzi...
Noi vi mettiamo volentieri studio e lavoro: gli amici ci forniscano le materie, e faremo assieme un bell'ossequio a San Paolo!
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Offerte in natura

Grano, vino, paste, frutta, materiale di costruzione tutto viene accettato con riconoscenza: tutto è dono del Padre Celeste. Tutto è grazia della Provvidenza divina a noi e ai cooperatori che offrono.
Non tutti possono offrire danaro; ma assai di più, tutti possono offrire qualcosa in natura, qualche frutto di campagna, e con poco sacrificio. Così si coopera a formare sacerdoti e suore, si coopera, ad edificare la Chiesa a S. Paolo: si coopera a evangelizzare le anime.

Per il pane

Sono offerte delle famiglie degli alunni e delle alunne: e naturalmente tra i cooperatori che offrono, queste famiglie han da essere le prime. Che grazia ha fatto loro il Signore, e che Provvidenza si riversa nella loro casa!
E vi sono famiglie che dando si dimostrano molto generose, e fanno l'offerta con molto senso di riconoscenza a Dio! Deo gratias!

Cassettine della Buona Stampa

Le cassettine raccoglieranno specialmente l'obolo della vedova... l'offerta minuta: nascosta; ed oh! quanto spero non è meno grande delle grandi... e certo non resta nascosta davanti a Dio, e rifulgerà nel giorno dei conti!

Per la Cappella

La cara cappellina segnerà il confine della nuova grande chiesa: oh! essa non sarà abbattuta, questo testimone di tanti affetti a S. Paolo, questo primo nido di tante grazie, o dove il Signore, la S. Madonna e S. Paolo ci nutrirono di tanti doni: di dove i cooperatori ricevettero tanto copiosamente le grazie!
Seguitano le offerte: [...].
Intanto continua l'adorazione perpetua. [...]
Ora la Cappellina è tutta ornata a festa per la nuova decorazione, elegante nella sua semplicità: la volta, a grosse fasce, è un cielo carico azzurro e scintillante di stelle: le pareti in giallo chiaro sono ornate di... croci... molte molto belle, e di simboli eucaristici.
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DEPOSITI A FONDO PERDUTO


Varie persone che hanno fatto questi depositi rinunciano quest'anno agli interessi: ottimo concorso alla Casa e alla Chiesa di S. Paolo. Ma gli interessi si danno a chi desidera ritirarli, e si spediscono infatti.
È un gran concorso lasciare il capitale a disposizione della Casa!
Occorre portare molto? Quel che si vuole: una pia cooperatrice ha portato L. 1000 in cinque volte! Ogni somma è un gran concorso!

Altro modo facile di cooperare

Anche in questi giorni amici hanno portato a S. Paolo i loro risparmi, perché li custodisca e li faccia fruttificare per Dio e per la loro famiglia! Lo fa San Paolo! Certo manifestando il rincrescimento di non aver saputo prima!...

LE PIE DISCEPOLE


La festa di Maria SS. Annunziata è stata un'altra data di giubilo indimenticabile.
Altre quattro figliuole, celebrarono le nozze coll'Agnello, ricevettero il velo e l'abito ceruleo, il bianco scapolare segnato dall'Ostia, il cingolo e la corona: fu la terza vestizione.
La cerimonia si compì la domenica, per farla nella cappella vestita della nuova decorazione.
Neil'intimità della cappella di S. Paolo, la cerimonia ebbe tutto il bello e l'eloquenza efficace degli sposalizi divini.
Le Figlie cantarono poi la S. Messa.
Non assistevano parenti: perché la giornata della consacrazione a Dio doveva essere giornata di preghiera e di propositi a perseverare: perché le Pie Discepole debbono coltivare il silenzio e la vita nascosta. Ma quanto si glorieranno in cielo i parenti d'aver offerto a Dio, tutta a Dio, una figliuola loro. E se al Padre Celeste e all'Agnello piacciono i fiori freschi, e il decoro del Tempio, quanto più piacciono i cuori mondi e le anime belle e le vite generose consacrate interamente a Dio! Su esse si posano gli occhi del Signore, ed esse sono l'oggetto su cui cadono le misericordie e le grazie più singolari.
Le quattro nuove suore sono state così chiamate: Suor Celestina, Suor Nazarena, Suor Giuseppina, Suor Benedetta.
Così la famiglia delle Pie Discepole conta dopo il primo anno 20 suore e quattro postulanti! Che il Signore si magnifichi in loro.

NELLA VITA ETERNA


«Chi aiuta l'apostolo di Dio,
perché é apostolo di Dio,
avrà il premio dell'apostolo di Dio».

Il Divin Maestro



D. Pietro Staffieri

I parenti mandano alla Unione cooperatori l'annuncio della morte. Era parroco di Montagnila negli Abruzzi. Contava già 80 anni. Eppure nella tarda età volle far parte della famiglia dei Cooperatori Buona Stampa, e dar mano alla Pia Società San Paolo, ed era tra gli zelatori.
Assieme lo raccomandiamo nei suffragi: mentre i rappresentanti che andiamo acquistando nelle vita eterna hanno impegno di assicurare a noi il Paradiso, e la fedeltà alla volontà di Dio.
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Appendice
UN MESE A SAN PAOLO
meditazioni e letture per ogni giorno



Se so qualcosa è perché
non ho mai cessato di leggere
San Paolo.

(S. Giov. Gris. pref. in Epis.).



Una grazia straordinariamente grande ha concesso il Signore alla Chiesa ed al mondo, dando alla Chiesa ed al mondo l'Apostolo Paolo.
Egli è un miracolo di dottrina, un prodigio di zelo, un eroe in ogni virtù.
Convertito per un favore straordinario, lavorò più di tutti, sofferse patimenti d'ogni sorta, illuminò il mondo colla sua dottrina ed i suoi esempi.
In Paradiso S. Paolo gode una gloria speciale; proporzionata ai suoi grandi meriti. Di là egli protegge, benedice, prega pei suoi divoti: le sue suppliche sono tanto potenti quanto fu intenso il suo amore a N. S. Gesù Cristo.
Vogliamogli dunque molto bene, preghiamolo tanto; leggiamo volentieri le sue epistole e la sua vita; imitiamo le sue virtù.
San Paolo va invocato in modo particolare nei bisogni della Stampa Cattolica. Ottimo ossequio al grande e caro santo si è questo: cooperare all'apostolato della Stampa Buona.
* * *

S. Giov. Grisostomo diceva: «Ogni volta che leggo qualcosa di Lui mi sento tutto commosso, acceso, santamente infervorato».
Tutta la gloria ed il bene di S. Paolo, come d'ogni santo, sta nello studiare, imitare, amare, nostro Signor Gesù Cristo. Si è più santi quanto meglio Gesù Cristo vive in noi: e l'apostolo sentiva d'essere nulla e che tutto era Gesù Cristo: «non son più io che vivo, ma è Gesù Cristo che vive in me».
Ascoltiamo adorando le parole del Divin Maestro:
Io sono la via, la verità, la vita. Ed ecco che perciò Gesù Cristo si manifesta nell'apostolo Paolo, come in una fedele immagine, in un ritratto parlante e operante.
Ecco che S. Paolo in Gesù Cristo esce in questa espressione: «Imitatemi... evangelium meum... compio la passione di Gesù Cristo».
Meditiamo dunque nel corso del mese
1.o San Paolo: - modello di virtù
2.o San Paolo: - lume di verità
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3.o San Paolo: - Padre buono dei suoi devoti.
* * *

Risulterà un corso di trenta meditazioni; che potranno usarsi per celebrare un mese ad onore del Santo apostolo. In alcuni luoghi si sceglie il mese di Gennaio in cui si celebra la festa della Conversione di S. Paolo: in altri si preferisce il mese di Giugno dedicando invece a Gennaio il mese del Sacro Cuore. Comunque la Pia Pratica del mese a S. Paolo va sempre più estendendosi nelle tantissime Chiese e nelle molte città che si intitolano a S. Paolo. Ovunque i frutti sono copiosi.

PRIMO GIORNO


È un caro mese in cui ci proponiamo tre cose:
a) Onorare e ringraziare il Signore per aver operate tante meraviglie nell'Apostolo Paolo: col convertirlo dal giudaismo, coll'arricchirlo di tanta scienza, coll'accenderlo del più puro amore a Gesù, con riempirlo del più sacro zelo, con dargli la costanza fino al martirio nel predicare il S. Vangelo.
b) Imitare un po' le virtù di S. Paolo, particolarmente quelle in cui si è più distinto: nell'umiltà, nella carità, nella prontezza a corrispondere alle grazie del Signore; e di più: in quelle virtù che gli hanno attirata l'ammirazione del mondo intero, cioè, lo zelo per le anime, lo spirito di sacrificio, la fede incrollabile.
c) Pregare l'Apostolo perché ci ottenga quell'abbondanza di grazia che egli ebbe dal Signore. Coloro che l'accostarono sulla terra ottennero tanti beni spirituali ed anche materiali: anche più adesso che egli è glorioso in paradiso ne possiamo chiedere, sperare ricevere.
Importanza. Il culto all'Apostolo Paolo nella Chiese fu universale, costante, grandioso. Eppure in qualche modo si può dire che esso non fu popolare quanto il culto di molti santi. Ciò dipende dal fatto che S. Paolo non è abbastanza conosciuto, direi volgarizzato. San Paolo è ritenuto di virtù così straordinaria, di scienza così sublime, di uno zelo così eccezionale che sembrerebbe dover essere riservato ai dotti, ai Ss. Padri, ai Dottori, agli uomini apostolici. Ma ciò è errore: Il fatto è questo:
che San Paolo è proprio l'Apostolo a cui noi, già gentili, dobbiamo riconoscenza specialissima: Egli è il nostro Apostolo.
che San Paolo è un cuore così buono soave, di padre che S. Giov. Crisostomo disse: somigliantissimo al Cuore di N. S. G. C. anzi il cuore di Gesù Cristo stesso.
che San Paolo entrò così vivamente nello spirito, nell'amore, nella dottrina del Divin Maestro che ogni giorno più lo si riconosce come il discepolo fedelissimo, l'interprete più autorevole.
che San Paolo è l'apostolo che viene ogni giorno più conosciuto, amato, pregato: man mano che il mondo si rende capace di comprenderlo di più.
3°. Come lo passeremo questo mese?
Staremo con S. Paolo con lo spirito con cui vi stette S. Tito che ebbe la fortuna di trattare familiarmente con l'apostolo parecchio tempo.
Egli vi stava come discepolo.
Anzitutto: era tutto ammirato della vita santa dell'apostolo: la studiava in ogni particolare, cercava di ricopiarla, di vivere come egli viveva.
Imiteremo dunque le sue virtù, specialmente diremo spesso a noi stessi: cosa farebbe S. Paolo se fosse a mio posto?
Di più: ne ascoltava i santi insegnamenti. S. Paolo era così pieno d'amore verso N. S. G. C., così persuaso della sua dottrina che ne parlava sempre, ovunque, con gran calore, di notte e di giorno. Tito sentiva, conservava nel suo cuore e meditava.
In terzo luogo: Tito aveva la fortuna di pregare con l'apostolo, ne vedeva il cuore infiammato, ne ascoltava la S. Messa, riceveva da lui la Comunione.
E l'Apostolo portava Tito nel suo cuore, per lui pregava la Divina Misericordia: a lui otteneva ogni grazia.
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Così S. Tito meritò di sostituire l'apostolo, di rappresentarlo: i fedeli lo ascoltavano, come avevano ascoltato l'apostolo. Egli era un altro Paolo.
Meditando gli esempi, studiando gli insegnamenti, pregando l'apostolo ci formeremo di lui: saremo nello spirito e nel cuore dei veri Paolini.

Esempio: Molti sono i santi divoti di S. Paolo. — Tra essi vi è S. Antonio Maria Zaccaria.
Questo santo fu prima medico e poi sacerdote. Giovinetto ancora aveva preso grande amore a S. Paolo, ne aveva spesso letto la vita negli Atti degli Apostoli, ne aveva lungamente meditate le virtù.
Appena laureato in medicina, per circa quattro anni dedicò alla lettura e meditazione delle epistole di S. Paolo, tutto il tempo che aveva libero dagli esercizi di pietà, quindi ad imitazione dell'Apostolo cominciò a predicare sulle piazze e nelle pie adunanze, a raccogliere i fanciulli, a istruire i carcerati, i poveri, i pellegrini. Ad essi quasi non faceva che ripetere le sentenze dell'apostolo, spiegandole con calore e semplicità.
Con questo mezzo aveva formato in sé quello spirito di ardore perla sua santificazione e per la salvezza degli altri.
All'Apostolo eresse una Chiesa od Oratorio che prima chiamò di S. Paolo decollato: qui raccoglieva i suoi figli spirituali: qui specialmente predicava scegliendo di preferenza l'argomento prediletto, cioè l'epistole di S. Paolo. Chiamò Paolini i Chierici regolari che così fondò, sebbene oggi siano più conosciuti col nome di Barnabiti perché essi si prefiggono di essere altrettanti Barnaba nello studio e nell'amore di S. Paolo.
Coll'aiuto della contessa Porelli fondò pure un monastero di vergini dette Angeliche. Il loro monastero fu da lui denominato di S. Paolo Apostolo e dopo la morte di S. Paolo converso.
Egli era solito dire: io non ho mai chiesto grazia a S. Paolo che non l'abbia ottenuta.
Perciò la Chiesa ci esorta a chiedere lo spirito dell'apostolo Paolo ad esempio di S. Antonio M. Zaccaria, mettendo sulle labbra dei Sacerdoti questa preghiera:
O Signore Dio nostro, fa' che noi impariamo collo spirito dell'apostolo Paolo la soprannaturale scienza di Gesù Cristo: dalla quale scienza il Beato Antonio, Maria ammaestrato, istituì nella Chiesa nuove famiglie di Chierici e di Vergini.
Ossequio - recitiamo in atto di umiltà tre volte le parole di S. Paolo: Signore che volete che io faccia!
Giaculatoria - o San Paolo...

Secondo giorno
LA FEDE DI S. PAOLO


1° La fede è la prima e più fondamentale virtù, essendo, secondo il Concilio di Trento, il principio della vita cristiana. Senza la fede è impossibile piacere a Dio, insegnava l'Apostolo, e per accostarci a Dio Salvatore nostro, è necessario credere. È infatti chiarissimo l'insegnamento del Divin Maestro: Chi non crede è già giudicato.
Sul fondamento della fede poggia la speranza, si innalza la carità, si dispongono come bell'ornamento al tempio di Dio che è il cristiano, le più elette virtù.
Il languore della fede porta il languore nei più bei fiori dell'anima.
Una fede rigogliosa è una pianta che si ammanta di foglie, si adorna di fiori, si carica di frutti saporosi. Infatti dice l'Apostolo: Il giusto vive di fede.
La fede può essere posseduta in vari gradi da un'anima: e S. Paolo porta ai Romani come esempio ammirabile di fede Abramo: «Credette e fu giustificato».
2° S. Paolo intesse della fede gli elogi più grandi. Dice al capo XI della lettera agli Ebrei:
La fede è fondamento delle cose che si sperano, dimostrazione di quelle che non si vedono. È per la fede che Abele, Enoch, Noè, Abramo, Sara, Isacco, Giacobbe, Mosè, Gedeone, Baroc, Sansone, David, ecc. fecero cose grandiose.
Un elogio più alto della fede non troviamo in altra scrittura.
E S. Paolo sapeva parlare bene, aveva
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un'eloquenza forte perché sentiva quanto predicava e scriveva.
Aveva combattuto, perseguitato Gesù Cristo. Ma Gesù lo ferma e Paolo sente su di sé una mano potente cui non può ribellarsi e chiede a quella Forza invisibile: Chi sei? Ma la forza invisibile risponde: Sono Gesù! E Paolo crede; si inginocchia, l'adora già, lo riconosce padrone: Che vuoi che faccia? E si assoggetta a tutto.
È pieno il cuore di fede nella divinità di Gesù Cristo, non può più contenersi. Comincia a predicare e predicare incessantemente, ovunque.
Ebbe persecuzioni dai correligionari, dai Greci, dai Romani: non dubitò un istante. La sua parola era viva come era forte la sua fede da cui sgorgava. Neppure sotto i flagelli, neppure nel mare, neppure in carcere o innanzi al carnefice esitò un istante.
La fede del suo cuore era per lui il buon testimonio della coscienza nell'accostarsi al giudizio.
Già vicino a morte scriveva: fidem servavi fui costante nella fede: ora attendo la corona. La fede della sua anima gli faceva gustare la divina promessa: Chi crederà... sarà salvo.
3° La fede fu la prima grazia che Dio ha per il santo Battesimo infusa nei nostri cuori. Dolce e grande grazia la fede nell'esilio e nelle tenebre di questo mondo: essa è conforto e fiaccola, così per i dotti, che per i semplici. Altra però è la fede di certi cristiani, altra quella dei santi: per esempio del B. Cottolengo. Se ne avessimo almeno quanto è un grano di senapa!! Preghiamo che la nostra fede s'accresca ogni giorno: «Signore accrescete la mia fede». S Paolo avverte: Se hai la fede, non inorgoglirti, sii umile: molti Ebrei, popolo di Dio, furono recisi: temi la severità di Dio ed amane la bontà.
Evita i pericoli della fede: specialmente la compagnia dei tristi, la lettura di libri e giornali perversi, la superbia della mente e del cuore. Le cose di Dio resteranno nascoste ai superbi e si manifesteranno agli umili.
Mostra poi la tua fede nelle opere e senza rispetto umano. La fede senza le opere sarebbe morta come quella dei demoni che credono e tremano.
Chi confessa N. S. G. C. innanzi agli uomini: anche il Signore lo riconoscerà e confesserà come Dio innanzi al suo Padre.
Esempio: S. Paolo predicava a Listri la fede. L'uditorio si formava d'ordinario così. L'Apostolo accostava coloro che incontrava sulle piazze e nelle vie; cominciava a ragionare; la curiosità faceva accorrere altri, ed altri; e così Paolo finiva per averne un uditorio più o meno numeroso.
Nella moltitudine, forse perché era colà accattando, venne a trovarsi anche un uomo storpio dalla nascita e per ambedue i piedi. L'infelice aveva mai camminato.
Ascoltando Paolo, restò impressionato profondamente e, colla divina grazia, sentì il cuore riempirsi di fede in Gesù Salvatore e nell'Apostolo. Paolo era solito parlare della misericordia, della potenza, dei miracoli operati dal Divin Maestro: quindi al momento opportuno ricordava: «Io sono il ministro di Cristo fra i gentili».
S. Paolo fissava lo storpio da qualche momento, con quel suo sguardo penetrante che rimescolava i più profondi sentimenti dell'anima: lo storpio fissava l'Apostolo con certi sguardi che facevano dire: Se vuoi, puoi guarirmi! Vedendolo ben disposto, l'Apostolo gli gridò in tono energico di comando: «Alzati e sta' diritto sui tuoi piedi».
Lo storpio s'alzò e cominciò a camminare, saltando di gioia.
Pieno d'entusiasmo, il popolo credette che Paolo fosse una divinità discesa dal cielo e voleva fargli un sacrificio. Ma l'Apostolo alzò la voce: Uomini che fate? Non io, ma soltanto il Signore, Creatore, Dio del cielo e della terra, ha operato questa meraviglia.
E noi meditiamo nel cuore nostro: la fede semplice dello storpio aveva ottenuto il prodigio; la fede grande ed umile dell'Apostolo l'aveva operato.
Ossequio - Recitate un atto di Fede.
Giaculatoria - O San Paolo...
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Teologo Alberione Giacomo - Dirett. Respons.
Scuola Tipografica Editrice - Alba

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