Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

Anno VII — 15 Giugno 1925 — Bollettino mensile — Conto Corrente colla Posta


UNIONE COOPERATORI
BUONA STAMPA


Alba — Scuola Tipografica Editrice — Alba

~
UNIONE COOPERATORI BUONA STAMPA


Opus fac Evangelistae (II Tim. IV - 5).



IL MESE DI S. PAOLO


Giugno si chiude con la festa di San Paolo: quelli che hanno consacrato al Sacro Cuore il mese di gennaio, diano tutto giugno a San Paolo: quelli che onorano il Cuore di Gesù in giugno, si facciano introdurre da San Paolo nell'amore al Sacro Cuore.
San Paolo è il prigioniero di Gesù; è l'Apostolo dell'amore di Gesù Cristo; è consumato dalla carità verso Gesù Cristo: è la vita di Gesù Cristo.
La divozione a San Paolo è segno di predilezione di Dio: la divozione a San Paolo ci scrive nel libro della vita.
Sono così grandi i Santi presso Dio, e così potenti di aiuto a noi, quanto più s'avvicinano e ricopiano il Divin Maestro via, verità e vita.
Via come modello; verità con gli insegnamenti; vita colla grazia che ci comunicano pregando per noi.
San Paolo è via: lo Spirito Santo gli fa scrivere tre volte queste parole «imitate me, come io imito Gesù Cristo». San Paolo è verità: egli è il Maestro e il dottore, così possiede e comunica il Vangelo che lo chiama «mio Vangelo» e «genera nel Vangelo».
San Paolo è vita: perché la sua vita è immedesimata con quella di Gesù Cristo: «vivo, ma non più io, e vive in me Gesù Cristo».

«Vivere in Gesù Cristo»

Questa espressione di S. Paolo, ha tutta l'intensità dell'amorosissima anima paolina.
San Bernardo dice: se tu scrivi,il tuo scritto non mi dà senso, se io non vi leggo il nome di Gesù; se tu parli; o discorri, o predichi, le tue parole non mi da senso, se io non vi sento il nome di Gesù.
San Paolo di Gesù Cristo aveva pieno tutto il cuore, tutta l'anima, tutta la mente: amava Gesù Cristo, pensava Gesù Cristo, scriveva Gesù Cristo, viveva Gesù Cristo: «Il vivere per me è Gesù Cristo!». Più di trecento volte nelle sue epistole scrive con divozione infinita, con unzione ineffabile il nome di Gesù Cristo.
«Ricchezza della grazia di Dio, che ha sovrabbondato in noi nella infinità della sapienza e della prudenza, per fare noto il mistero del suo amore, che è di ordinare la pienezza dei tempi, ad instaurare tutto in Gesù Cristo!».
Ed egli San Paolo, ministro della Divina Provvidenza per innestare i gentili su Gesù Cristo, lo imitava sì tanto, che tutto era trasformato in Lui. È testimonio lo Spirito Santo che gli fa scrivere ai suoi figliuoli spirituali, e ripetere tre volte «Imitate me, come
~
io imito Gesù Cristo». «Siate miei imitatori, e ponete mente a quelli che camminano secondo il modello che avete in noi».
E infatti, S. Paolo parla sempre sotto l'inspirazione dello Spirito Santo: «Io sono preso da Gesù Cristo e vivo, ma non più io; e vive in me Gesù Cristo» «e sono per Dio la fragranza di Gesù Cristo» e «compio nel mio corpo le cose che mancano alla passione di Gesù C.» «e con Gesù C. sono crocifisso in croce» e «Gesù Cristo sarà fatto grande pel mio corpo». E ammiriamo commossi in lui la prediletta frase «in Gesù Cristo» vive in Gesù Cristo, è contento in Gesù Cristo, soffre in Gesù Cristo, cammina in Gesù Cristo, si gloria in Gesù Cristo, è ignobile in Gesù Cristo, è stolto in Gesù Cristo, è sapiente in Gesù Cristo, è padre in Gesù Cristo, è fratello in Gesù Cristo, è maestro in Gesù Cristo, ama in Gesù Cristo, comanda in Gesù Cristo, esorta in Gesù Cristo, morrà in Gesù Cristo, Gesù C. è tutto, e in tutte le cose è Gesù Cristo.
Per questo il suo desiderio, il suo lavoro, il suo gemito era per far imitare da noi Gesù Cristo, per formare in noi Gesù Cristo: «Figliuolini, scrive, che io genero costantemente tra dolori di parto finché sia formato in voi G. C.!».
Non sapete che Gesù vive in noi? che per mezzo della fede Gesù Cristo abita nei vostri cuori? Voi avete imparato Gesù Cristo, voi avete vita da Gesù Cristo: siete il corpo di Gesù Cristo, e i vostri corpi siano le membra di Gesù Cristo: Crescete in lui che è il capo e in ogni parte vestitevi di Gesù Cristo: siete le lettere di Gesù Cristo, pensate le cose di Gesù Cristo: cercate le cose celesti dov'è Cristo, abbiate gusto delle cose superne d'onde aspettiamo il Salvatore Gesù Cristo: abbiate il senso di Gesù Cristo, e questo senso abbondi in voi; sentite in voi come sentiva Gesù Cristo, che s'annientò, che s'umiliò, fatto ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce.
La vita di Gesù Cristo si manifesti nel vostro modo di vivere, e la vostra vita sia nascosta in Dio con quella di Gesù Cristo, e quando Gesù Cristo, vostra vita, apparirà, allora apparirete anche voi nella gloria con Lui.
Non siate egoisti, perché Gesù Cristo non piacque a se stesso; ricevetevi gli uni gli altri, come Gesù Cristo ha accolto voi; camminate nella carità, come Gesù Cristo ha amato voi!... Sì, coloro che sono di Gesù Cristo crocifiggono la loro carne coi vizi e le concupiscenze; coloro che piamente vogliono vivere in Gesù Cristo patiranno persecuzioni: ma, se soffriamo con lui saremo glorificati con lui, regneremo con lui, coeredi con lui... e quelli che sono in Gesù Cristo, risorgeranno i primi. Voi siete di Gesù Cristo, e la pace di Gesù Cristo entri nei vostri cuori.

Le Lettere di S. Paolo

I vescovi le hanno accolte con molto senso di compiacenza e con amore.
L'edizione viene ben curata e illustrata da riproduzioni artistiche.
Sarà pronta il più presto si può e sono già ordinate molte migliaia di copie. Anche la Gioventù C. Femminile piemontese ne zela con intelletto d'amore la diffusione.
Naturalmente, che sopratutto vorremmo che le «Lettere di San Paolo» entrassero in mano e in Casa, di tutti gli amici cooperatori e ne formassero il pascolo saporito, sostanzioso, edificante.
Non è possibile leggere le lettere di San Paolo e non elevare a Dio i pensieri, e non sentirsi il cuore palpitare e accendere di amore, e non sentirsi investiti del mistero della fede, e della redenzione, e del cristianesimo e della Chiesa; e spesso frenare le lacrime; e non scendere alla pratica santa e piacevole a Dio dei nostri doveri quotidiani.
E delle «lettere di San Paolo» si faccia dono, usato di augurio, omaggio di amicizia alle persone care, e pur piccole nella fede, tanto più se più avanti nella scienza umana.
~
LA NUOVA CHIESA A S. PAOLO


Gli amici di Francia e di America lo sanno pur loro, e portano anch'essi il loro concorso.
Vi sono molti cooperatori, scarsi di beni, stretti in famiglia, e non vogliono rimanere indietro degli altri, ed esprimono con gran sacrificio il loro affetto per San Paolo.
Quanto risveglio di amore e di venerazione e di devozione Iddio suscita intorno all'Apostolo che l'ha amato senza misura di forze e di cuore!!
* * *

E sono commoventi le lettere che accompagnano le piccole offerte.
Sono più ancor edificanti e potentemente incitative le adesioni dei piccoli, che portano alla Chiesa di S. Paolo un mattone, o un fiore, come essi lo chiamano.
* * *

Ora la parete longitudinale sinistra con le quattro cappelle corrispondenti già si eleva di circa quattro metri sul calcestruzzo di fondazione, al piano del pavimento della chiesa.
Nel tempo stesso si continuano a scavare le fondazioni della parete di destra e a riempirle.
Il Sig. Ingegnere Gallo studia ogni parte in modo che la Chiesa a San Paolo riesca non solamente artistica, ma spiri divozione.
Il Sig. Capomastro Barberis cura l'esecuzione in modo che la costruzione riesca non solo buona, ma ottima.
Deo gratias! del vivo interessamento degli agenti diretti della bontà del Padre Celeste.
Le Cappelle saranno dedicate alle divozioni principali della Casa: al Divin Maestro, alla Regina degli Apostoli, a S. Giuseppe, alle Anime Purganti, all'Angelo Custode: mentre le Cappellette d'ornamento rappresenteranno particolari scene della divozione e della fede.
* * *

La pietra fondamentale sarà benedetta domenica 28 giugno. Speriamo che vi si celebrerà anche la S. Messa.

Che cosa sarà il convegno Cooperatori

Sarà un triduo di preghiere, di Sante Messe, di S. Comunioni.
Sarà un'istruzione, un consigliarci, un incoraggiarci vicendevole nel comune campo di bene che la misericordia di Dio ci ha affidato.
Sarà una corte ininterrotta e perenne di tre giorni a San Paolo, padre, maestro, modello, guida, patrono.
~
La vera divozione a Maria


Una lettera:
«Perdoni la libertà che mi prendo nel rivolgere a Lei la presente. Discorrendo un giorno col mio Direttore Spirituale a riguardo della Pia Casa di S. Paolo gli dissi: si vede proprio che su questa casa vi è la benedizione del Signore e sentivo per detta un'affezione particolare senza spiegarmi il perché.
Ieri nel bollettino mensile leggendo che nella casa si pratica la vera divozione alla SS. Vergine insegnata dal B. Padre di Montfort mi sono spiegato il perché di tutto.
È proprio vero quando si prende Maria per Regina e padrona, questa buona Madre si prende cura di ogni cosa e lavora al nostro posto, purché si sia fedeli nel poco essa farà il molto. Io che per due anni ho avuto la fortuna di praticare la scuola del B. P. di Montfort, e che l'unica sorella che avevo è morta Figlia della Sapienza, è con tutta la gioia del cuore che mi rallegro di questa pratica e non posso tacerla.
Purtroppo la vera divozione alla S. V. insegnata dal B. P. di Montfort non è conosciuta da molti, ma se fosse più conosciuta come si amerebbe meglio il Signore! e come presto si sacrificherebbero le anime; come sarei felice se Maria regnasse in tutti cuori per farvi regnare il suo Gesù!
La preghiera, come dice Lei Sig. Teologo, può tutto per la gloria del Signore, le accludo L. 10 per una S. Messa e come piccolo obolo per la Chiesa di S. Paolo raccomandando una persona cara ma molto lontana dal Signore... possa la SS. Vergine in questo suo mese attirarla al Cuore di Gesù. Voglia ricordare me pure, sig. T. nella preghiere che nella Pia casa si fanno e gradisca i miei rispetti».

A. M.



Una buona mamma

Seguiva volentieri sui Cooperatori le offerte per i metri di muratura, e pensava al modo di fare la sua.
Un'idea le balenò alla mente, e subito la volle attuare.
In un piccolo salvadanaio di legno teneva un biglietto nuovo da cento lire, frutto dei suoi risparmi.
— Il biglietto per la muratura, il salvadanaio per il banco di beneficenza disse nel consegnare l'uno e l'altro alla Maestra. Ho pure una bella nidiata di pulcini li allevo tutti anche per la Chiesa.
- - - - -

Molti amici potrebbero assicurarsi l'abbonamento Vitalizio al bollettino Unione Cooperatori Buona Stampa coll'offerta di L. 100 una volta tanto.
Questo abbonamento mentre costituisce un vantaggio vero alla Buona Stampa toglie all'abbonato l'incomodo di rinnovare ogni anno l'abbonamento.
GLI ABBONATI VITALIZZI HANNO LA FORTUNA DI ESSERE AMMESSI ALLA PARTECIPAZIONE DEL FRUTTO DELLE DUE MILA MESSE.
~
La Divina Ufficiatura della Casa
L'UFFICIO DI S. PAOLO APOSTOLO


LA MESSA


L'introito

2 Timoteo
So a chi ho creduto e sono certo che egli, giusto giudice è potente da serbare il mio deposito fino in quel giorno.

Salmo 38
Signore, tu mi hai provato e conosciuto. Tu conosci il mio riposo e il mio sorgere —. Gloria al Padre e al Figliolo e allo Spirito Santo, ecc.

L'orazione

Signore, che hai ammaestrato la moltitudine delle genti, colla predicazione del B. Apostolo Paolo, concedi a noi, ti preghiamo, di sentire presso di Te il patrocinio di lui, del quale celebriamo i natali. Per il Signor nostro ecc.

L'Epistola

Galati c. 4
Vi dichiaro apertamente, Fratelli: che il vangelo da me predicato non è dall'uomo; perché io non l'ho ricevuto, né imparato dall'uomo, ma per rivelazione da Gesù Cristo. Voi infatti avrete sentito parlare delle mie relazioni d'una volta col giudaismo, come accanitamente perseguitassi la chiesa di Dio e la devastassi, sorpassando nel giudaismo molti della mia età e della mia nazione, come straordinario zelatore delle tradizioni dei miei padri. Ma quando a Colui, che mi segregò sin dal seno della mia madre, e mi ha chiamato per sua grazia, piacque di rivelare in me il suo Figliolo, affinché io lo predicassi ai Gentili, io subito, senza dar retta alla carne e al sangue, senza andare a Gerusalemme da quelli che erano apostoli prima di me, mi ritirai in Arabia e poi tornai di nuovo a Damasco. Tre anni dopo salii a Gerusalemme per far la conoscenza di Pietro, e stetti con lui quindici giorni. Degli altri Apostoli non vidi che Giacomo, fratello del Signore. E riguardo a quanto scrivo attesto davanti a Dio, non mentisco.

Graduale

Galati c. 2.
Chi ha dato potere a Pietro per l'Apostolato l'ha pure concesso a me per quello dei gentili, e conobbero la grazia di Dio che fu data, a me.

1 Corinti
La grazia di Dio in me non è stata infeconda: ma la sua grazia sempre in me rimane; alleluia, alleluia. O San Paolo Apostolo, predicatore della verità e dottore delle genti, intercedi per noi, alleluia.

Vangelo

Matteo c. 10
In quel tempo disse Gesù ai suoi discepoli: Ecco io mando voi come pecore in mezzo ai lupi, siate dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe. Guardatevi poi dagli uomini poiché vi trarranno nei loro concili, e nelle loro sinagoghe vi flagelleranno. E sarete condotti davanti ai presidi ed ai re per causa mia, in testimonianza contro essi e le genti. Ma quando sarete posti nelle loro mani, non vogliate pensare in qual modo, o che cosa direte, poiché vi sarà dato, in quell'ora quel che dovrete dire, perché non siete voi che parlate, ma lo Spirito Santo che parla in voi. E il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e sorgeranno i figli contro i genitori e li metteranno a morte: e sarete in odio a tutti a causa
~
del mio nome: ma chi avrà perseverato fino atta fine, questi sarà salvo.

L'Offertorio

Salmo 138
I tuoi amici, o Signore, sono molto onorati da me; forte e ben solido è il loro potere.

L'Orazione segreta

Per le preghiere dell'Apostolo tuo Paolo, santifica, o Signore, i doni del tuo popolo affinché ciò che ti è grato in virtù della tua istituzione, maggiormente grato ti sia per il patrocinio di lui che ti supplica. Per il Signor nostro ecc.

Alla Comunione

Matteo c. 19
In verità vi dico: voi, che avete lasciato tutto e avete seguito me, riceverete il centuplo e possederete la vita.

L'Orazione dopo la Comunione

Or che abbiamo ricevuti i Sacramenti ti preghiamo, o Signore, per intercessione del tuo santo Apostolo Paolo, che quanto abbiamo celebrato a gloria sua, ridondi, a nostro rimedio. Per il Signor nostro...


Messe Gregoriane


Sono molto in onore presso i fedeli: vari hanno la santa pratica per i loro defunti di farle celebrare appena questi sono passati all'eternità.

Che cosa sono

Le messe gregoriane sono un corso di 30 messe consecutive, che un sacerdote deve celebrare per trenta giorni di seguito, e applicare a un'anima del Purgatorio.

Perché si dicono gregoriane

Perché hanno origine da S. Gregorio Magno, per un fatto che la Chiesa riconosce autentico.
S. Gregorio era superiore di un monastero a Roma: morì un religioso, e Dio lo tratteneva in purgatorio, per delle sue trasgressioni ai voti di povertà di ubbidienza. S. Gregorio ordinò che per trenta giorni consecutivi gli venisse applicato il Santo sacrificio della Messa.
Occupatissimo poi non contò più giorni.
Ma al trentesimo giorno l'anima del defunto comparve a un suo fratello religioso nello stesso monastero. Gli chiese il fratello: «Che è fratello, come stai?». «Fin'ora male», rispose il defunto, «ora bene».
Di qui nacquero le messe gregoriane.

Valore

Il valore e l'efficacia di queste messe dipende tutto dalla bontà e dalla misericordia di Dio; il valore è questo: che la celebrazione delle messe gregoriane libera certamente l'anima dal purgatorio. Come tali le riconosce la Chiesa.

Pratica

In Casa S. Paolo è di obbligo celebrarle per tutti i membri della casa che passano all'altra vita.
Vi sono amici che già ci hanno depositato la somma, perché siano per loro celebrate le messe gregoriane appena ci sia comunicata la notizia della loro morte.
L'elemosina per la celebrazione del corso tricenario gregoriano è di lire 200.
- - - - -

La S. Messa onora Dio, letifica gli Angeli, edifica la chiesa, conforta i vivi, dà requie ai defunti, ci fa partecipi di tutti i beni.
~
NELLA PIA SOCIETÀ SAN PAOLO


Notiziette Mensili


La festa della Regina degli Apostoli.

È stata la più bella giornata del nostro Maggio; crediamo anche sia tornata cara alla Madre Celeste, e propizia di grazie.
Nell'ora vespertina e bruna della sera precedente i razzi che si innalzarono verso il cielo e si rompevano in magnifiche stelle o nel fragore dello scoppio aprirono la festa: e dissero a Maria l'espressione di centinaia di cuori ardenti e palpitanti per Lei. Da terra le voci bianche dei giovani e delle figliuole, in doppio coro, cantavano le lodi della S. Madonna e il «Gloria in excelsis».
Il giorno di domenica 24: le S. Messe delle Comunioni; le S. Messe solenni, e i Vespri solenni della sera. Nessuna cosa esteriore che distraesse. Si ripeté poi dopo la cena la serenata di chiusa.
La funzione principale del giorno della festa doveva essere la Processione e la Benedizione delle case, e fu verso le dieci. La processione interna, cantando gli inni della Casa, sfilò dalla Cappella alla «Divina Provvidenza», alla «Regina, degli Apostoli» e ritornò in Cappella.
Alla «Divina Provvidenza» sostò nel laboratorio delle Figlie di S. Paolo, e fu benedetta col rito solenne delle Chiese questa casa che da otto mesi è già abitata.
Sostò pure in un piano della «Regina degli Apostoli», ancor «rustico: anche questa casa, non ancor compiuta nella costruzione, tutta da sistemare per l'abitazione, fu benedetta solennemente e consacrata a Maria, «Regina degli Apostoli» nel giorno della sua festa, e posto il suo quadro alla parete col Divin Crocifisso.

La chiusa del Maggio.

Solo divozione e fiori a Maria, propositi e preghiere. Si invocò, nel giorno dello Spirito Santo e di Maria mediatrice di tutte le grazie, che su noi e sui Cooperatori la S. Madonna rinnovasse la Divina Pentecoste.

Ritiro.

Maggio è stato tutto consacrato a Maria: anche il Ritiro ebbe per oggetto: la Divozione perfetta a Maria Vergine insegnata dal B. Grignion de Montfort, che è la divozione della Casa: e si chiuse con la consacrazione a Maria Regina dei Cuori.

Giugno a S. Paolo.

Si fanno gli ossequi come nel Maggio di Maria. Il mese di S. Paolo si chiuderà con la consacrazione della Pietra fondamentale e con le feste che l'accompagnano. S. Paolo è il padre, è il modello, è il patrono.
E si vedono i piccoli cuoricini dei giovanetti che s'innamorano subito di lui.
In cappella la statua è adornata di una bella cornice e di molte lampadine, e i vasi di fiori si innalzano fino a lui.
E S. Paolo mostrerà quanto ci voglia bene.

Due Sacerdoti Francesi a S. Paolo

Fecero visita a S. Paolo l'Abate Kolbak parroco di Aubauè, diocesi di Nancy, in Francia, e il Canonico Prevôt, segretario di Mons. Vescovo di Nancy.
Ritornavano da Roma, dai piedi del «Santissimo Padre» così nomavano il Papa, dai giorni del giubileo.
Si passò una serata , di fraternità edificante: al mattino celebrarono la S. Messa ai giovani.
L'Abate Kolbak ci parlava in italiano, e col Canonico s'esprimeva noi in francese. Ci lodarono assai il rispetto avuto in Italia, e la puntualità dei servizi pubblici. È interessante per gli amici cooperatori sapere che in diocesi di Nancy vi sono circa 50 mila operai italiani che lavorano nelle miniere. Il Seminario di Nancy ha mandato a Roma quattro chierici, perché imparino la lingua italiana e possano meglio aiutare i nostri fratelli all'estero: le spese per questi chierici sono sostenute dai datori di lavoro.
Nella parrocchia di Aubauè sono 2500 italiani, la metà della popolazione. Il parroco, l'abate Kolbak, vuole loro assai bene: e trova tutti i secreti dello zelo per aiutare le loro anime. Li visita, si adatta agili usi parrocchiali dei paesi d'Italia ha imparato l'italiano per accoglierli e trattar con loro: ora, sentite, da un anno stampa il bollettino parrocchiale in italiano
~
per loro: e il bollettino si fa qui a San Paolo, ed anche il Parroco appartiene alla «Sezione Bollettini» come i nostri Parroci. Ha provveduto ogni famiglia del Calendario antiblasfemo: quello pubblicato dalla Società San Paolo: portò con se, per i suoi italiani, un grosso pacco di «Massime eterne». Ha fondato la biblioteca italiana e l'ha associata alla nostra A. G. B. e ci impegnò prima di partire di fargli tenere molti libri di buona lettura per gli operai infermi. I cooperatori che ne dispongono, ce li mandino: faranno opera di assai preziosa carità.
Nella diocesi di Nancy i bollettini parrocchiali sono 114.


OPERA ANTIBLASFEMA


Calendario antiblasfemo per il 1926

Sarà pronto quanto prima: si sono apportate parecchie modificazioni che lo renderanno più attraente, e meglio adatto allo scopo.
~
OPERA DELLE DUEMILA MESSE
PER I NOSTRI COOPERATORI E BENEFATTORI


S. Paolo e la Santa Messa

La S. Messa è la preghiera più efficace. Tutte le altre pratiche di pietà danno gloria a Dio e ci ottengono grazie.
La S. Messa è di valore infinitamente superiore perché in essa si offre Gesù Cristo, e prega Gesù Cristo per noi. S. Paolo non poté trascurare questa eccellente fra le eccellenti pratiche; e anzi fu l'apostolo della Messa.
S. Paolo, nelle sue chiese, stabilì subito che nelle adunanze si celebrasse la Messa e determinò le cerimonie: prima canto, poi predica, quindi il S.to sacrificio; la liturgia fissò nella messa quanto S. Paolo aveva inculcato: Introito (Salmo) Epistola, e Consacrazione.
Nella prima lettera ai Corinti S. Paolo ci dice in breve l'istituzione e la natura della S. Messa: Gesù prese il pane, lo spezzò e disse: «Prendete e mangiate questo è il mio corpo, il quale sarà dato a morte per voi; fate questo in memoria di me. Similmente anche il calice, dopo aver cenato, dicendo: Questo calice è il nuovo testamento nel mio Sangue, fate questo in memoria di me: poiché ogni volta che mangerete questo pane e berrete questo calice annunzierete la morte del Signore e ciò fino a tanto che Egli venga».
Se vogliamo onorare S. Paolo assistiamo bene la S. Messa e facendovi la Santa Comunione affinché la messa sia integra: così volle S. Paolo: cosi educò i suoi fedeli. Si assista la S. Messa per ringraziare il Signore dei benefizi: così fece S. Paolo dopo aver risuscitato il ragazzo caduto dal terzo piano: celebrò la S. Messa in ringraziamento.
Esultino le zelatrici dell'opera della due mila messe: hanno con sé S. Paolo: fanno quello che già fece S. Paolo, l'apostolo per eccellenza; S. Paolo le guarda dal cielo, sorride loro, per loro prega ed esse avranno la fortuna di vederlo in cielo e salirvi in alto.
Sia questo il miglior conforto per loro: una spinta di più a diffondere a portare molte anime a godere dei frutti infiniti che nostro Signore ci acquistò col sacrificio della Croce e che ci vengono applicati nella S. Messa.
~
Gli emigrati

Lo sentono i cari amici che vogliamo loro bene: e sentiamo noi che essi ci vogliono bene.
In S. Paolo ci troviamo uniti: davanti al Divin Maestro ci troviamo uniti: nella preghiera, nella S. Messa, nel bene ci troviamo uniti. E ci unisce il bollettino.
E seguono essi quanto si fa in Casa: le duemila Ss. Messe, la Chiesa a San Paolo, l'adorazione perpetua, le offerte, la celebrazione quotidiana delle Ss. Messe.
È da rilevarsi la famigliarità con cui ci scrivono, e anche la generosità delle offerte.
Lo diciamo a tutti gli amici di fuori; fatevi debitore san Paolo.
Dall'America con meno di 5 dollari si fa un metro di muratura.
Dalla Svizzera con 25 franchi, si fa pure il metro.
Tra i principali amici saranno di edificazione i nomi di: Luigia Testi, (Gagny, Francia) di Angela Rossi (New Jork) di Sante Morosini di Rizzo, Biscia Galetto (Argentina; e di Svizzera).
~
LE VIE E I MEZZI DELLA DIVINA PROVVIDENZA


Domandate e riceverete

Questo è il mese di San Paolo: il mese quindi del suo amore e delle sue grazie.
Bisogna dire a tutti: confidate con una fede generosa, non vacillante, non soffocata da ragionamenti.
Bisogna pure dire a tutti: se avete doveri da adempiere con S. Paolo, adempiteli: se avete atti di giustizia da fare con San Paolo, fateli.
Sovente San Paolo invita ad appressarsi a lui, sovente Dio vi fa sentire di aiutarlo: non ricusatevi mai. Sovente Dio vi dà, perché passiate a S. Paolo: fatelo, non abusatevi di quel che avete in mano.
San Paolo è sempre in riconoscenza e misericordia con quelli che sono fedeli: e la sua bontà va fino qui: a visitarci fortemente quando non siamo a posto con lui, per liberarci subito e consolarci; non appena ci siamo messi bene con lui.
~
Offerte in danaro

Vi sono sempre nomi nuovi : sempre amici nuovi. S. Paolo è un cuore che affascina, che scrive nel libro della vita, che unisce attorno a se quelli che sono separati tra loro dalle più lunghe distanze: e perché si amino e si possano aiutare. Date volentieri a S. Paolo: e non vi rincresca mai di aver dato.
Un amico ci confidava: «Il Padre Celeste mi ha benedetto sempre: l'altr'anno ho promesso a S. Paolo un sacco di grano, e la campagna mi andò prospera: quest'anno ho fatto perciò a S. Paolo la stessa promessa». Si provi a toccar con mano che S. Paolo ricorda e prospera quelli che sono generosi con lui.

Per il pane

S. Paolo risponde a tutti: «Io vi restituirò ogni cosa, per non dire che voi molto e molto dovete a me: così, o fratelli».

Pel vinello

L'offerta quest'anno è stata abbondante come l'anno passato; ma il numero degli Alunni è molto aumentato. Quindi siamo alquanto scarsi.
Sappiamo però che qua e là vi sono ancora dei benefattori! che ne hanno preparata qualche brenta; altri potrebbero con non tanto sacrificio mandarcene un po'. Ora sarebbe il momento opportuno. L'opera buona sarà da Dio rimeritata e noi preghiamo che essa salga a meritare speciali benedizioni sull'annata in corso.
Chi non potrà condurlo voglia almeno darcene l'avviso perché possiamo provvedere.

Il soldino dei divoti di S. Paolo

Sono le offerte estratte dal banco di entrata in Cappella.
Colle offerte si possono pure introdurre foglietti con le grazie che si chiedono.
S. Paolo la chiede a quanti entrano una piccola elemosina, per tutto quanto vuol fare qui a gloria di Dio.

Per la Cappella

Nel mese di maggio l'altare e il trono di Maria presentavano come un giardino di fiori. Sono di tanta divozione i fiori in chiesa: le persone pie e amanti di San Paolo continueranno a offrirne tanti per S. Paolo: esprimeranno i fiori l'ardente amore
~
di S. Paolo e significheranno il nostro amore per lui.
La pia figliuola che ha lavorato l'artistico e ricchissimo conopeo per la Pisside del Divin Maestro, ha preparato ora ed offerto due animette preziose dello stesso stile.
Il Divin Maestro le faccia sentire i segni del suo gradimento.

Per le feste di S. Paolo

Occorre una pianeta rossa per la celebrazione della S. Messa. Il costo si raggira sopra le trecento lire: sarebbe certo un bel merito innanzi a Dio una simile offerta. Vi può essere però qualche buona persona che ha in casa uno scampolo di stoffa adatto, (forse anche già usato ma in buon stato); non lo si potrebbe donare a S. Paolo? Così occorrebbero alcuni purificatoi, alcuni amitti, ed anche qualche corporale. Donare a Dio è gran fortuna per l'uomo! Come dovrà crescere la fiducia di ottenere per mezzo della S. Messa, quando si pensi che per celebrarla si adoperano suppellettili donate da noi!!

Depositi a fondo perduto

Abbiamo registrato nel libro di S. Paolo due altre persone, che depositarono ciascuna una somma notevole «per provvedere alla loro anima».
È certo bene che la lucerna cammini davanti, che il bene non si faccia aspettare, ma aspetti noi alla porta del cielo.
Perché se dovremo aspettare noi l'anticamera sarà di fuoco, con pericolo di essere dimenticati...
Una delle persone soggiungeva poi: «È una grazia che Dio ci fa: sgravarci di un fastidio, far del bene, ricevere gli interessi, e assicurarci il tesoro per entrare in paradiso»... Sui depositi a fondo perduto si può ritirare l'interesse, e, se occorre, anche il capitale.

Altro modo facile per cooperare

— Un brav'uomo porta il suo primo deposito, e confessa: «Io ho fiducia nel Signore, ne ho sempre avuta: il Signore non mi ha mai lasciato ingannare».
— Una figliuola ritorna a nome della mamma a collocare un'altra somma: «Sono venuta subito, perché ogni volta che portiamo qualcosa a S. Paolo, ci tocca una benedizione sicura: noi abbiamo affidato tutto a S. Paolo: la famiglia e quanto la famiglia ha. Io poi ne parlo sempre con tanto fervore, che la gente mi chiede talora se sono della Casa...».

LE FIGLIE DI S. PAOLO


La Corte a Maria

Il giorno di ritiro fu anche sulla «Divozione perfetta».
Alle Figlie poi toccò l'onore di fare la prima corte a Maria. E per due volte: nella festa della Regina degli Apostoli e nella chiusa del mese di Maggio.
Si succedettero a gruppi ininterrotti dalla sera precedente, tutta la notte e il giorno della festa fino alla chiusa dei vespri.
Avevano grazie grandi e speciali da chiedere alla Madre Celeste: e Maria, si prodigò già in segni di amore, e quello della corte è ammirabile, allarga le braccia di misericordia e china il suo capo propizio.

Teol. Alberione Giacomo, Dir. Resp.
Scuola Tipografica Editrice - Alba

~