Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno I – N. 5 – 22 Novembre 1923 – Bollettino mensile – Conto corrente colla Posta

SAN PAOLO
BOLLETTINO DELLA PIA SOCIETÀ SAN PAOLO
PER L'APOSTOLATO DELLA BUONA STAMPA


Opus fac Evangelistae
(II Tim. IV 5)



ALBA – Scuola Tipografica Editrice - ALBA

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SAN PAOLO
BOLLETTINO DELLA PIA SOCIETÀ SAN PAOLO
PER L'APOSTOLATO DELLA BUONA STAMPA


Opus fac Evangelistae (Tim. IV – 5)



«IL VANGELO IN OGNI FAMIGLIA»


La buona battaglia della fede

San Paolo impegnava così il suo più caro discepolo, il suo più fedele cooperatore: «combatti la buona battaglia della fede». Cooperatori della buona stampa e di S. Paolo d'ogni regione d'Italia, impegniamoci con fede in questa iniziativa e riusciamovi: portare il libro del Vangelo nelle nostre famiglie e in quante più famiglie possiamo del nostro paese. Il libro del Vangelo, contiene assieme alle quattro narrazioni evangeliche secondo S. Matteo, S. Marco, S. Luca, e S. Giovanni, anche gli Atti degli Apostoli, che sono la storia degli inizi della Chiesa di Gesù Cristo.
Rendiamoci famigliari le fonti della nostra fede! Le fonti scaturiscono nel libro del Vangelo: in esso sono gli insegnamenti, in esso sono i miracoli, in esso sono le istituzioni e gli esempi del Divin Maestro: Il Vangelo è tutta la Religione cristiana.
La Chiesa ha le basi sul Vangelo, e la sua vita è il Vangelo in azione. Tutti i santi sono l'applicazione e l'incarnazione di un versicolo del Vangelo del Divin Maestro, che tutto fece quello che insegnò. Gii Apostoli e i Padri hanno testimoniato il Vangelo, i Dottori e i Teologi lo hanno difeso o spiegato; i sacerdoti predicano il Vangelo, la Buona Stampa prende la forza dal Vangelo, ed è il mezzo più celere per far penetrare il Vangelo nei cuori, nelle famiglie, nella vita sociale e politica.
La lettura del Vangelo è il pascolo delle anime grandi, generose, belle, apostoliche. La parola che si legge nel libro del Vangelo è quella della bocca di Gesù; è viva, è sacramentale, è creativa: dove cade, semina, opera, feconda, trasforma.
Nelle biblioteche circolanti abbia il suo posto il libro del Vangelo: gli altri libri non sono che la divulgazione di questo che è divino.
In mano ai capi di famiglia, nelle letture invernali, corra il libro del Vangelo: chi lo legge, lo gusta, e si appassiona.
Non si apre mai quel libro senza vantaggio: ogni riga è luce, è consolazione, è conforto: in esso parla Iddio.
Il Ministro Gentile ha consigliato nelle scuole la lettura e la traduzione del Vangelo: entri, sì, il libro del Vangelo, con Dante e con Manzoni, con Virgilio e con Orazio, con Omero e con Demostene e con Platone, entri in italiano, in latino e in greco; i giovani saran nutriti di vera sapienza. I nuovi programmi elevano il carattere della scuola ma la rendono anche un pericolo: il pericolo idealista ed umanista: la traduzione e la lettura delle parabole e dei discorsi e degli esempi di Gesù, difenderà i nostri giovani studenti.
Ma le scuole elementari non vadano senza il libro del Vangelo. Vi sono fatti così semplici e così scultorei, così efficaci che si pianteranno nell'anima dei bimbi, e vi resteranno tutta la vita. Il Vangelo entri tra i libri scolastici: lo daremo a una lira.
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I maestri del movimento cristiano odierno hanno parlato tutti dei principii del Vangelo: anche quelli che non erano maestri, che non avevano mai letto il libro del Vangelo e che poi diedero fastidi. Il Papa invece con parola autorevole insiste che bisogna ricondurre gli uomini alla conoscenza e alla pratica dei precetti e delle massime del Vangelo: si dia come regalo, come premio; si faccia adottare nelle scuole come libro di testo. Sono meglio i fatti che le parole: è meglio far leggere il Vangelo, meglio ritornare al Vangelo, che solo predicare il bisogno di ritornarvi.
Vari ministri, dai vari banchi di governo, di varie nazioni; vari capi di partiti politici gridano l'allarme contro la politica degli stati che minaccia fallimento se non si ritorna a governare gli stati coi principi del Vangelo.

Il libro del Vangelo a una lira

Il Vangelo va dato a buon prezzo, perché tutti possano acquistarlo, perché si possa offrire come regalo, perché si possa fare adottare dai piccoli scolari.
La Pia Società S. Paolo lo darà a Lire una la copia. Se ne stamperanno 40.000 copie come prima tiratura; e saranno pronti ai primi di dicembre.
Occorrono prenotazioni. Una lira è nulla oggi: si possono prenotare parroci, insegnanti, biblioteche, rivenditori...
La traduzione del libro del Vangelo cogli Atti degli Apostoli, è fatta in ottima lingua italiana, viva, pura ed elegante e servirà assai bene di scorta anche ai sacerdoti.
Abbiamo già i manoscritti pronti: preparati da un bravo scrittore: un religioso di Fiesole: i capitoli sono annotati in calce con brevi note spiegative tratte dai Ss. Padri e questo costituisce la originalità dell'edizione.
PARTICOLARITÀ utilissima sia ai fedeli come ai RR. Sacerdoti sono le incisioni che illustrano ciascuno dei Vangeli di tutte le domeniche dell'anno ciascuno con una scena ben adattata al senso del testo. Cosi risponde meglio ai requisiti della pedagogia pastorale, che dall'esterno mettono dentro il cuore e l'anima per farvi breccia e fermarvi l'impressione.
Basterà avvertire la domenica prima a che pagina si trova il Vangelo della domenica seguente ed il popolo cercherà, leggerà.
Ci domandano: e se uno volesse concorrere alla stampa con offerte? Farebbe opera santa: ne abbiamo aperta la sottoscrizione.

Il Vangelo nelle scuole

Ricorriamo ai maestri! Famigliarizziamo i piccoli al Vangelo. «Lasciate che i piccoli vengono a me!» essi ritrarranno molto dalla lettura del Vangelo. I migliori libri di testo per le scuole elementari portano le più belle parabole, i più bei tratti dei discorsi di Gesù Cristo.
Maestri, specialmente voi maestre ponete in mano ai vostri alunni il libro del Vangelo. Lo acquisteranno volentieri. Costerà una sola lira. Prenotate tutti i... piccoli discepoli.


Prenotazioni

Vari parroci della Diocesi di Alba e qualche sacerdote del Monregalese hanno già prenotate centinaia di copie ciascuno.
Ma è possibile farlo entrare in ogni famiglia? Sì, sì; è possibile. Vari sono i modi; p. es. così:
1.— Una bella predica sul Vangelo poi un tavolino al fondo della chiesa e una persona che li esiti. È lecito distribuire in chiesa Dio - Ostia ed anche Dio - Parola. Poi si stuzzica anche
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un po' l'amor proprio dicendo per es.: ci sono ancora tante... famiglie che non hanno ancor il Vangelo ecc.
2. — Col Circolo maschile e femminile dove c'è; prima nelle loro famiglie poi nelle altre.
3. — Darle come premio ai bambini del catechismo; agli scolari che si distinguono. Costa così poco!
4. — Offrirlo come regalo, strenna preziosissima per Natale, capo d'anno.
5. — Proporlo a direttori di fabbriche, opifici, ecc. come strenna agli operai; è un mezzo molto spiccio per arrivare proprio a quelli che ne han più bisogno. Mandate gli indirizzi delle fabbriche in cui c'è speranza che accettino e il numero anche solo approssimativo degli operai.
6. — Trovare una brava persona che lo paghi per le famiglie povere o che non vogliono scomodarsi.
7. — Approfittare delle Ss. Quarant'ore, degli Esercizi Spirituali; procurarne la vendita da quei banchi di oggetti e libri religiosi che capitano in tali circostanze.
8. — Col deposito-rivendita, dove c'è, e con la biblioteca. E in tanti altri modi, che chi vuol realmente bene a Dio, sa trovare.
È l'ora; le popolazioni sentono fame e sete del Vangelo. Il catechismo nelle scuole e la campagna antiblasfema ne sono la prova consolante.

Il bene che Dio s'attende dal libro
Visioni e fatti


Questa è del profeta Ezechiele, e dice che il libro e il giornale hanno un'importanza eccezionale, perché formano lo spirito dei lettori.
«Il Signore mi disse: Figliuol dell'uomo, mangerai quella cosa che troverai: mangia questo volume, e va, e parla ai figliuoli di Israele. E aprì il Signora la mia bocca, e mi cibò di quel volume, e mi disse: Figliuol dell'uomo, il tuo stomaco si nutrirà, e le tue viscere si riempiranno di questo volume, che io do a te. Ed io lo mangiai, e fu nella mia bocca come il miele più dolce. E il Signore mi disse: Figliuol dell'uomo, va alla casa di Israele e parlerai loro le mie parole».
Questa seconda visione è del profeta Zaccaria, e descrive l'importanza che ha il giornale nel giudizio degli uomini, e la sciagura che per il popolo cristiano è la stampa e il libro cattivo.
«Avendo alzati gli occhi, vidi un rotolo di pergamena svolazzante per l'aria.
E un Angelo mi disse: Che vedi? — Risposi: Vedo un rotolo che vola, lungo venti cubiti e largo dieci. Ed egli mi disse: Questo è la maledizione, la quale va spargendosi su tutta la faccia della terra: perché ogni ladro è dichiarato innocente dalla scrittura di quel rotolo, ed ogni spergiuro è similmente dichiarati innocente.
Io lancerò la maledizione, dice il Signore, Dio degli eserciti, ed entrerà nella casa del ladro e in quella dello spergiuro; e rimarrà in mezzo a quella casa, e la consumerà coi suoi legnami e le sue pietre».
Impariamo da Dio a dar valore alle sacre scritture e ai libri buoni: il libro buono, il giornale cattolico insegna,corregge, riprende, educa, forma l'uomo di Dio, e lo guida nella pratica del bene.
Gli Ebrei combattevano contro gli Amaleciti:
Mosè salì sul monte: Aronne e Giosuè gli tennero alzate le mani in atto di preghiera tutto il giorno, e gli Ebrei vinsero:
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e Dio comandò a Mosè: Tu scriverai questo fatto nel libro, perché sia di ammonimento, e lo farai sentire alle orecchie di Giosuè.
E Mosè, quando finì di scrivere le parole della legge e ne completò il volume, comandò ai leviti: Prendete questo libro, e riponetelo a lato dell'Arca dell'Alleanza del Signore Dio vostro, perché rimanga davanti a voi come perpetua testimonianza.
Giosuè fermò il sole per vincere gli Amor rei, e lo scrisse nel libro santo per evocazione del popolo.
Samuele consacrò Saulle e promulgò lo statuto del regno di Giuda e poi lo scrisse nel libro santo, perché il popolo lo potesse ognor conoscere. E sovente il libro è portato per testimonianza al popolo Israele con queste parole: Queste cose non furono forse tutte scritte nel libro dei giusti; o nel libro dei giorni, o nel libro dei sermoni, o nel libro di questo o quel profeta, di questo o quel re?
Quando il sommo sacerdote Elia ritrovò nel tempio il libro della legge, e lo portò al re Giosia, questi fu sì bene illuminato, confermato e incoraggiato nella sua campagna contro l'idolatria, che consacrò tutte le sue energie alla riforma del popolo eletto, il quale non faceva più le cose che erano scritte in quel volume.
Gli ebrei, ritornati dalla schiavitù, avevano gettato le fondamenta del secondo tempio; ma erano impediti dai Samaritani di continuarlo. Quando Dario, nell'anno secondo del suo regno, trovò nella biblioteca di Babilonia il volume, che conteneva il decreto di Ciro sulla liberazione dei giudei, comandò ai suoi satrapi di aiutare il popolo ebreo nella erezione del tempio, che fu ultimato e consacrato con gran festa.
Bisognava restaurare moralmente anche il popolo. Nella festa dei tabernacoli Esdra, sacerdote, convocò tutto il popolo e lesse davanti a tutti con voce chiara e distinta, dal mattino al mezzogiorno, il libro della legge: il popolo tenne l'orecchio e il cuore sempre teso: e tutti piansero molto i loro traviamenti, e invocarono la misericordia di Dio, e fecero col Signore una nuova alleanza.
Giobbe, a testimonio della sua innocenza, invoca il giudizio di Dio: e prega cosi: «Il Signore che giudica, scriva lui il libro, della mia vita, perché io lo porti ogni giorno sulle mie spalle, e me ne serva come di corona».
Il Signore dice che in cielo tiene anche lui un libro: in capo al quale sta scritto che il suo figliuolo farà la sua volontà, e su cui descrive la vita di tutti gii uomini. L'Ecclesiaste ammonisce che i libri si moltiplicano senza fine, ma che solo i buoni fanno del bene, e questi sono i libri della vita.
Diremo altra volta altri fatti: ma conviene questa chiudere con S. Paolo: Nella sua ultima prigionia a Roma scrive la seconda lettera a Timoteo e lo prega a venirlo a trovare, e a portare i libri santi: questi dovevano essere il pascolo del diletto discepolo, e consolare lui, che tanto su essi aveva meditato e pregato e pianto.
E il libro buono, e il giornale cattolico fanno, operano il bene, perché sono innaffiati ed aspersi dal sangue di Gesù, come il libro della legge fu asperso, in figura, dal sangue dei vitelli e dei capri.

* * *

Aspiravo ardentemente allo stato Religioso, ne ottenni il Santo abito, ma ecco che mi venne ostacolata la S. Professione a causa di malattia che minacciava gravi conseguenze.
Ricorsi con fiducia a S. Paolo per mezzo di tre Novene consecutive perché intercedesse presso Dio per farmi raggiungere lo scopo bramato e ne fui esaudita.
In segno di riconoscenza acconsento alla pubblicazione di questa grazia per animare i fedeli alla sua valida intercessione.
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Date alla Chiesa un Missionario Buona Stampa

Un parroco, affidava al Direttore della Pia Società San Paolo un suo piccolo parrocchiano con queste parole: Deve riuscire bene, perché ha una buona mamma: i preti li fanno per prima le mamme.
È così. Anche nei primi tempi della Chiesa si diceva che le mamme educavano i martiri.
Le missioni francescane hanno avuto di questi mesi, un nuovo martire: il P. Angelico Melotto di Lonigo.
E questo martire della fede e della Chiesa ha ancora sua madre viva! madre di un martire!
Vedete la differenza tra i giovani che scelgono un mestiere e i giovani che sono chiamati al sacerdozio! I primi sono avviati dai genitori, o sono essi stessi che scelgono il mestiere; per i secondi la cosa è tutta diversa: non sono essi che eleggono il sacerdozio: ma è Gesù Cristo che sceglie loro. Quelle persone che pagano le trenta lire ogni mese per il missionario sacerdote della Buona Stampa aiutano Gesù Cristo a condurre a termine la sua scelta: diventano la madre e il padre del sacerdote: ma il sacerdote è un altro Gesù Cristo: e queste anime belle di benefattori diventano la madre di Gesù, il padre di Gesù. Questi sono mio padre, mia madre, i miei fratelli, risponderà di nuovo il Salvatore.
E nel mese di ottobre altri hanno compreso il gusto che davano a Dio con questa forma di carità. Una brava Maestra, che vuol taciuto il nome, prese un alunno interamente sotto le sue cure, e versò una prima somma di lire cento.
Le collettrici dei varii centri, e quei belli e generosi cuori che già avevano cominciato, continuarono con fervore e con piena soddisfazione.
Oh! quanto delicatamente sa Gesù Cristo ripagare a quelli che crescono lui, in quegli alunni che egli ha chiamato al sacerdozio! Alcune di queste mamme, rivestitesi verso il loro protetto di sentimento e di cure davvero materni, gli fanno visita e raccomandazioni, e gli procurano anche capi di vestiario, e persino... i dolci. Non passeremo sotto silenzio, tra quelli che continuarono, i piccoli scolaretti dei Masanti di Farigliano, che inviarono al loro chierichetto i tre mesi di pensione: tutto frutto di piccole rinunce. Ed egli a loro, che saranno poi già adulti, e non andranno più a scuola, verrà a celebrare una delle sue prime messe; se pure non gli capiterà questa bella sorte di dover essere un giorno l'assistente o l'insegnante di un sue piccolo benefattore.

I PAOLINI DEI TEMPI APOSTOLICI


San Clemente Romano - 23 Novembre

S. Pietro ha convertito ed educato Clemente Romano all'apostolato.
Lo ricordiamo nei paolini per il suo grande affetto a S. Paolo, e perché molto aiutò in Roma l'opera di S. Paolo.
L'Apostolo nelle lettere ai Filippesi ricorda, con particolare menzione e con grande affetto, questo coadiutore che molto soffrì con lui per il Vangelo: e dice, con frase di grande conforto, che il suo nome era scritto nel libro della vita, cioè nel libro dei predestinati.
Questa affermazione di San Paolo, consola ed incoraggia anche noi, perché egli non la scriveva soltanto nei riguardi di S. Clemente, ma di tatti quelli che lo coadiuvavano nella predicazione del Vangelo.
S. Clemente fu il terzo Papa, successore di S. Lino e di S. Pietro.
Scrisse con finezza molte opere efficacissime per illustrare la religione cristiana. Celeberrima è la sua lettera ai Corinti: questi fedeli si rifiutavano di ubbidire alle autorità gerarchiche della chiesa: S. Clemente ingiunge loro che non ai più dotti o ai più prudenti si deve omaggio di ubbidienza, ma a chi ha ricevuto dal Papa la legittima autorità.
L'imperatore Traiano lo relegò nelle Pontide; qui gli fu legato al collo un grosso macigno e precipitato in fondo al mare: l'anima volò a Dio, e il corpo fu dal mare restituito ai cristiani.
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I nostri morti

La famiglia dei Cooperatori ha già molti defunti; per essi i vivi hanno molto pregato in questo mese.
Dai nostri morti: da quelli che hanno lavorato nel campo della buona Stampa: dalle anime che soffrono forse per non aver voluto comprendere l'ora delicata della stampa, o perché non dedicarono ad essa abbastanza energie, o perché scontano i soldini dati ai cattivi giornali, da tutte queste anime attendiamo grazie grandi: Che comprendiamo l'importanza della buona Stampa: che ne zeliamo con fervore la diffusione: che aborriamo da qualunque aiuto ai giornali cattivi. Oh! quanto è divina la missione, della buona Stampa, quanto è divina la vocazione alla buona Stampa!
Nella visita al camposanto abbiamo veduto tombe abbandonate: non una croce, non segno di un qualunque pensiero: come ha fatto pena quella desolazione! e l'anima di quella persona non si troverà abbandonata in purgatorio? Abbiamo visti altri sepolcri scavati di recente nel luogo dove dieci anni prima era stata posta a riposare la spoglia di un'altra persona. Penseranno ancora i vivi all'anima di quella persona, di cui più non esiste nemmeno il posto nei cimitero?
L'anima meditava queste riflessioni, e, dico il vero, si consolava in questi pensieri: ma i cooperatori Buona Stampa non saranno dimenticati mai! Oh! quante preghiere si fanno per loro ogni giorno in San Paolo! E poi, più di tutto, ogni anno sono mille messe, mille che diventeranno più ancora; ogni giorno sono tre messe, ogni giorno tre volte il Sangue di Gesù cadrà sopra le nostre anime per refrigerarle, per alleviarle le pene, purificarle per liberarle dal Purgatorio.


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Un'ottima abitudine dei nostri Benefattori e Cooperatori Buona Stampa

È questa: ogni anno nel mese di ottobre, novembre, dicembre mandano alla Pia Società S. Paolo (Scuola Tipografica di Alba) una qualche parte dei frutti dei loro orti, campi, vigne, negozi ecc. Chi uva, chi patate, chi castagne, oppure grano, legna, vinello, ecc. o anche denaro ricavato dalla vendita dei prodotti.
Per esempio: In casa essendo oltre 250 persone occorre almeno una brenta e mezza di vinello ogni giorno; ebbene, ora in varie persone, specialmente di Priocca, ne hanno già promesse circa 350 brente.
Si fa in ringraziamento al Signore pel raccolto dell'annata;
si fa per la buona Stampa;
si fa per riconoscenza ed aiuto alla Casa che forma buoni operai, sacerdoti, nostri propagandisti;
si fa per aiutare la casa che esige solo lire 30 mensili di pensione e soltanto per due o tre anni poi tiene a gratis anche gli studenti;
si fa per quei ragazzi poveri che non danno neppure questa meschina pensione;
si fa per ottenere la benedizione del Signore sopra la famiglia;
si fa in suffragio delle anime purganti;
si fa per partecipare al frutto delle 1000 Messe che si celebrano ogni anno nella nostra casa;
si fa per raccomandarsi alle preghiere (e sono molte!) della comunità.
Il Signore benedica e salvi i nostri benefattori cooperatori B. Stampa!
Conserviamo questa buona santa abitudine!
La famiglia è aumentata;
le spese di vitto sono ancora aumentate:
il bisogno di ottenere la misericordia di Dio va sempre crescendo.
I Signore conceda a tanti questo merito: di ripetere l'offerta degli anni scorsi, o di farla per la prima volta.
Si possono dare molte cose: Verdura, vinello, grano, vestiti, farina, castagne, patate, riso, legna da ardere, frutta, denaro ecc. ed anche cose che in casa quasi non servono, come ferro rotto, stracci, carta da macero, ecc.
Chi non può condurcela, ci avvisi almeno e noi cercheremo in qualche modo di farla ritirare.
Ricordiamo le parole di S. Giovanni Grisostomo: se noi conoscessimo il valore della carità, pregheremo i poveri di accettarla perché l'elemosina obbliga il Signore a ricoprirci delle sue benedizioni.

P. la Società San Paolo.
Alba, 15 novembre 1923.
Obbligatissimo
Sac. Alberione Giacomo.


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Nella Pia Società S. Paolo


Cenni storici generali della Pia Società S. Paolo

Si lavorava con più zelo e con più buona volontà. San Paolo si mostrava contento e benediceva largamente. È degna di rilievo la devozione affettuosa che i giovani prendevano presto, e praticavano verso San Paolo. Un argomento chiaro che San Paolo era nostro e che noi eravamo di San Paolo. Uno dei primi alunni, per far prova di versi durante lo studio della retorica, compose l'inno a S. Paolo: non è un fiore di letteratura, né di metrica, ma è denso di concetto: un canonico di Alba, ottimo maestro di canto, vi adattò le note musicali e l'armonia, e l'inno si canta ancor oggi in Casa.
Il quadro di S. Paolo era collocato in Casa al posto d'onore, tra l'artistico Sacro Cuore del Morgari, e la Immacolata del Murillo. Anche in tipografia si lavorava tutti sotto i suoi occhi. In Casa e in tipografia davanti al quadro di S. Paolo ardeva costantemente la lampada. Ricordo la buona impressione che produsse in noi quella decisione, presa con una certa solennità, e con un certo apparato di ragioni, di lasciare continuamente una lampada accesa davanti a S. Paolo. Era il simbolo della fiamma viva dei cuori; era il simbolo della continua ardente supplica dello spirito.
A San Paolo si consacra in Casa ogni primo lunedì del mese. Il mese di giugno da principio si celebrò mezzo ad onore del Sacro Cuore e mezzo ad onore di San Paolo: poi il mese di giugno si riservò tutto a San Paolo: al divin Maestro e al suo Sacro Cuore eucaristico si consacra il mese di gennaio. Il Signor Teologo scrisse le considerazioni per il mese di San Paolo: e queste servono ogni anno per meditazione o per lettura. La festa di San Paolo (30 giugno) e quella della Conversione (25 gennaio) erano date di speciali devozioni, e di speciali allegrie: si era allo stretto, si poteva fare poco, ma si era contenti: i giovani del resto non furono mai abituati alle troppo lunghe o clamorose ricreazioni: e quindi ogni piccola cosa fuori dell'ordinario bastava a... far festa.
Il primo martedì del mese si consacra alle Anime purganti; il primo mercoledì a S. Giuseppe, il provveditore della Casa, che sa sempre fare bene anche nei momenti più critici; il primo giovedì all'Angelo custode; il primo venerdì al Cuore eucaristico di Gesù con l'ora di adorazione, che si cominciò a fare in Casa, appena si ebbe Gesù fra noi; il primo ed ogni sabato del mese a Maria Santissima: e ad onor di Maria si prese subito a fare il mese di maggio con fiori, con fioretti, con pensieri e con meditazioni;la chiusa del mese di maggio era ogni anno, fin dal primo anno, una poesia divina, una mistica armonia di cuori, di palpiti, di fiori, di preghiera, cantici. La divozione alla Madonna è la leva di ogni iniziativa, di ogni progresso, di ogni buona riuscita, della vittoria sul demonio, della santità più bella e più alta.
Intanto i giovani crescevano non solo di numero, ma anche di età; uno era già partito per il servizio militare. Si era negli anni più furibondi della guerra, nei tempi in cui si predicava la lotta ad oltranza, e il distacco tornava tanto più doloroso per il pericolo di non rivedere più quelli, che ormai erano i fratelli, i membri della stessa famiglia, i figli dello stesso padre.
Nessuna dimenticanza cancellerà l'emozione di quel giorno in cui partì soldato l'Assistente. Non so, se in qualunque famiglia, il distacco dal figlio più amato, possa stare a paragone.
Era l'effetto di una situazione di fatto: la Casa era un cuore solo, e all'Assistente volevamo tutti un gran bene; perché egli molto bene aveva fatto a
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tutti: uno dei piccoli, Pierino, che più sentiva l'affezione, rimase vari giorni a letto.
Coll'Assistente partì pure il caro Delfino, che però nella dura prigionia in Ungheria, il giovane più robusto della Casa, fu colpito dal male che doveva, dopo pochi anni, vincere la sua fibra, e condurlo alla tomba.
L'Assistente dopo gli anni di guerra ritornò a riprenderei suoi doveri, e la cura dei ragazzi, e tutt'ora continua. Il Signore intanto conduceva, maturava per la sua Casa vocazioni d'adulti.

NOTIZIETTE MENSILI


Novembre

Per gli Istituti è il mese del raccoglimento e dei propositi: i giovani lo cominciarono con il ritiro mensile. Nel giorno dei morti si celebrarono nella Cappella di S. Paolo ventuna messa. Tutta la giornata fu di suffragio: si era preso impegno di mandare in Purgatorio almeno un milione di indulgenze plenarie.
Questo mese di novembre è tutto dedicato al Purgatorio: meditazioni e visite.
La Casa ha già quattro morti; e poi ci siamo impegnati a fare, per i cooperatori defunti preghiere speciali.

Nel cimitero

Tre dei nostri morti riposano nel cimitero di Alba: Maggiorino riposa a Benevello. Fin'ora la Pia Società S. Paolo, ancor piccola, non ebbe nel cimitero il suo posto. In questi giorni si è acquistata nella parte nuova del cimitero un'area: qui sarà edificato un altare e una cappellina, e nella cripta riposeranno i nostri morti: e sull'altare nei giorni dei defunti e quando le circostanze lo esigeranno, si potrà celebrare la S. Messa in loro suffragio.
Il pensiero è cristiano e fraterno: il sepolcreto farà del bene ai vivi: ed è giusto che riposino vicino in morte, quelli che in vita furono un solo corpo, un solo cuore, un solo spirito in Dio e per Dio.

Per l'avvenire della Casa.

La Divina Provvidenza ci ha mandato una larga estensione di terreno attigua e di fronte alla proprietà attuale. Il 20 novembre si è fatto l'istrumento di contratto. Oh! sa bene la Divina Provvidenza di quanti operai ha bisogno la Buona Stampa: e Dio prepara tutto in numero, peso e misura.

Nuovi figliuoli.

Ne sono giunti tanti nuovi in questo mese, alcuni non ereno adatti e si rimandarono: ognuno, appena entra in casa, si affida ad un Angelo custode, che ha cura di orientarlo, di fargli conoscere i superiori, l'orario, le abitudini della casa, le prime regole di educazione, di indirizzarlo a procurarsi i libri, e i pennini e il lucido, di fargli comperare la corona e il libro di pietà e delle preghiere, di suggerirgli i primi propositi e le Tre Ave Maria e la visitina a Gesù dopo la colazione e il pranzo, di essere il suo primo amico e confidente.
Intanto non abbiamo più letti, non più posti in istudio e in tipografia: eppure la Pia Società S. Paolo deve essere ancora il nido di molte vocazioni. Iddio lo sa questo.

Pane nostro

Il mulino funzionerà a giorni: ma il pastificio e il forno funzionano già; e abbiamo mangiato il pane preparato in Casa. Quanto è buono il Signore! Il vantaggio economico è notevole, ma il vantaggio morale ripaga molto copiosamente la spesa non lieve. I benefattori che ci offrirono grano, ne sono più contenti perché proprio il grano coltivato colle loro fatiche sarà consumato dagli alunni della Buona Stampa, e servirà a crescere gli Apostoli del Signore, e parte servirà pure a preparare le ostie, e sarà convertito nel Corpo di Gesù Cristo.
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Associazione Generale Biblioteche
Pia Società San Paolo – Alba (Piemonte)


Che cosa è

È una istituzione, sorta in questi ultimi mesi, per iniziativa della Pia Società San Paolo di Alba, allo scopo di aiutare e favorire in tutti i modi possibili l'istituzione e l'incremento delle Biblioteche.
Nei pochi mesi di vita ha già ottenuto frutti abbondanti ed ha avuto da ogni parte preziosi incoraggiamenti.
La raccomandiamo vivamente.
a) Ai Rev. mi Sigg. Parroci;
b) A tutte le Associazioni Cattoliche;
c) Ai Collegi;
d) Alle Biblioteche Circolanti, Popolari, Scolastiche, Comunali, Carcerarie, ecc...
e) Ai Sigg. Insegnanti e ai Patronati Scolastici, li invitiamo a leggere attentamente il seguente Statuto dell'«A. G. B.» dal quale conosceranno il vantaggio di aderire quanto prima alla medesima.
La Pia Società San Paolo di Alba, considerando le gravi difficoltà specialmente finanziarie, per l'istituzione di una Biblioteca, con proprio e reale sacrificio, ha deciso di concedere sconti veramente straordinari, tanto sulle proprie edizioni, come su quelle di altre Case Editrici Cattoliche, sconti che vanno fino al 40 per cento e in qualche caso ai 50 per cento.
Siamo persuasi che da tutti sarà riconosciuto il sacrificio della Pia Società S. Paolo, che pur di cooperare alla diffusione della B. S., concede tali straordinarie facilitazioni uniche nel genere in Italia. La tassa poi così esigua (di L.10 annue) di associazione alla A. G. B. darà agio a tutti di potersi facilmente associare.

Estratto di Statuto della «A. G. B.»

Art. 1. — È costituita la «Associazione Generale delle Biblioteche» con Sede in Alba (Piemonte) presso la Pia Società San Paolo.
2. — Scopo dell'associazione è di unire tutti gli sforzi isolati per dare il maggior sviluppo all'istruzione scientifica, professionale, educativa e morale delle masse, mercè la circolazione di ottimi libri, adatti alle varie capacità ed ai diversi bisogni dei lettori.
3. — L'associazione si servirà dei seguenti mezzi per raggiungere lo scopo che si è prefissa:
a) Fondare Biblioteche circolanti in tutti i centri dove ciò sia possibile.
b) Aiutare ed ingrandire le già esistenti, cercando di rendere sempre più adatte alle nuove esigenze della Cultura e dell'Istruzione.
c) Fornire alle Biblioteche circolanti pacchi scelti di ottimi libri, a prezzi facilmente accessibili, secondo i vari bisogni e le richieste.
d) Fornire alle Biblioteche federate gli schiarimenti e i consigli richiesti circa il buon funzionamento e la scelta di buoni libri, facilitarne l'acquisto e fornire a tutti i volonterosi tutti i consigli e gli schiarimenti necessari per l'impianto di Biblioteche novelle.
e) Curare la stampa di libri, dei quali si sente maggiormente il bisogno, e che vengono ritenuti come i più adatti a raggiungere lo scopo che l'Associazione si è prefisso.
Art. 4. — Possono aderire all'Associazione tutte le Biblioteche circolanti già esistenti, le associazioni e i privati che intendono fondare delle Biblioteche circolanti e promuovere in un modo qualsiasi la circolazione di buoni libri.

Regolamento particolare per le Biblioteche Circolanti Cattoliche

1. L'Associazione è posta sotto la protezione di S. Paolo, patrono della
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Buona Stampa, e di Maria SS. Regina degli Apostoli.
2. I soci si impegnano di lavorare in questo ramo di Apostolato con tutte le energie e i mezzi disponibili, sia con la fondazione di nuove Biblioteche dove ancora non esistono, sia cooperando efficacemente a sostenere e sviluppare quelle che già hanno vita.
3. Tra i mezzi di azione:
1. Si deve dare la massima importanza alla preghiera, perché si tratta di un vero Apostolato.
2. Cercare di dare la massima diffusione alle buone letture; in primo luogo libri informati a spirito cristiano, in secondo luogo le riviste e i giornali nostri.
3. L'associazione s'incarica fornire Biblioteche fatte, adatte ai vari bisogni per rendere più facile la scelta a coloro a cui manca il tempo e la pratica.
4. Curerà l'edizione di volumi di letture amene, romanzi attraenti, cristiani, tali da sostituire efficacemente quelli cattivi che ora sono in voga.
5. Si daranno, secondo la possibilità, norme e consigli utili per la vita e lo sviluppo delle Biblioteche, a coloro che ne fanno richiesta.
6. Riguardo agli oneri ed i vantaggi, si osserverà quanto nello Statuto dell'associazione.

Diritti degli Associati

A tutti gli associati alla «A. G. B.» la libreria della Pia Società San Paolo di Alba concede, sulle proprie edizioni e su quelle segnate in Catalogo considerate come proprie, i seguenti sconti:
Per acquisti fino a netta L. 100 30%
» » » » L. 250 35%
» » oltre L. 250 40%

Legatura dei libri

L'Associazione Generale delle Biblioteche provvede alla legatura dei volumi per Biblioteche, sia nuovi che usati. Si è studiato un tipo di legatura solidissimo, ma molto economico, in mezza tela. Provare alcuni volumi per rendersene conto esatto.
Ogni vol. formato ordinario L. 1,25 grande L. 2,20
Per chi desidera altri tipi di legatura prezzi a convenirsi ma sempre modicissimi.

Biblioteche fatte

Per chi desiderasse avere Biblioteche fatte, l'Associazione può fornire elenchi preventivi di volumi adatti a qualsiasi classe di persone. Basta indicare per quali classi di persone deve servire la Biblioteca e la spesa che si intende raggiungere. Pregasi, in tal caso, unire francobollo per la risposta.
Questo porta il vantaggio di avere libri adatti, e di escludere la possibilità di avere volumi duplicati.

Registri e stampati

L'Associazione si incarica di provvedere alle sue Biblioteche i registri e gli stampati che occorrono per il funzionamento. Per ora tiene pronto:
Registro d'ingresso o inventario dei libri L. 5,—
Registro dei prestiti L. 6,—
Registro dei lettori L. 5,—
Tessere di riconoscimento L. 3,50 al cento.
Tessere doppie per segnare prestiti L. 9,— al cento.
Cartoline di invito a restituire i volumi avuti in prestito (si spediscono per posta come stampe, con l'affrancatura di centesimi 10) L. 5 al cento.
N. B. - I registri sono legati in mezza tela.

Abbiamo in corso di stampa il nuovo CATALOGO PER BIBLIOTECHE, ben rifornito di tutti quei volumi che possano venir richiesti in lettura e lo manderemo GRATIS a quanti ce ne faranno richiesta coll'unito talloncino da staccarsi.

L'entusiasmo con cui è stata accolta la nostra Associazione fin dal suo primo anno di vita, l'adesione e l'incoraggiamento di Persone ed Enti autorevoli, e più di tutto, la coscienza di lavorare per il risanamento delle letture che si diffondono tra il popolo ci dà fiducia che quest'anno la nostra Legione si estenderà e si fortificherà molto.
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Noi, per parte nostra, faremo il possibile di poter concedere sempre nuovi favori ed aiuti a tutti quanti già compongono o verranno ad alimentare la nostra famiglia.

La direzione della A. G. B.


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DEPOSITI E RIVENDITE
di libri buoni e oggetti religiosi


È questa la stagione più propizia per dar inizio al Deposito-Rivendita di libri ed oggetti religiosi.
L'abbiamo detto nell'ultimo numero di questo n. periodico: ora ci limitiamo a porre sotto gli occhi ai nostri buoni lettori una sola prova, che, per essere quella dei fatti, è la migliore, quella che più ci convincerà della bontà dell'iniziativa e da sola ci invoglierà a tentare una prova in ogni parrocchia. [segue elenco nuovi depositi]
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Mille Ss. Messe annuali per i nostri Cooperatori


Preghiamo

caldamente gli zelatori e la zelatrici, che da tempo hanno ricevuto il bollettario delle Mille Messe a volerci, cortesemente notificare al più presto i nomi degli inscritti che già hanno dato la loro adesione.

La Messa è ringraziamento

La riconoscenza è uno dei sentimenti più delicati, ma anche dei più rari. Essa richiede una buona dose di umiltà, di sincerità e di carità: appunto per questo è rara. Quanto è raro il ringraziamento sulle nostre labbra e nel nostro cuore per i benefizi ricevuti dal Signore! Quanto vi pensiamo poco! Dal Signore abbiamo ricevuta la vita; questa vita tanto cara; abbiamo ricevuta l'anima capace d'amare, di pensare, di godere eternamente; abbiamo ricevuta l'educazione buona, cristiana; quanto abbiamo, e siamo, tutto è dono di Dio.
Molto di più ci ha ancora dato il Signore: ci ha dato Se stesso, le sue carni a nostro nutrimento, ci ha dato il Vangelo tutto bene, tutto carità, tutto amore, via e guida sicura per l'eternità. Altri, altri molti benefizi ci ha fatto il Signore, basta che riflettiamo un po' su di noi stessi per comprendere quanto sia stata grande la bontà del Signore verso di noi.

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Tanti benefizi ci impongono il dovere del ringraziamento: noi lo sentiamo e comprendiamo la nostra impotenza a dirgli il «grazie» meritato; sentiamo il bisogno di chi dica il grazie pei noi, in nostro nome.

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Nella S. Messa abbiamo appunto chi ringrazia per noi; abbiamo Gesù Cristo che si sacrifica per noi e per noi, in nome nostro, ringrazia il Padre dei benefizi. Oh! se comprendessimo la Messa, se sapessimo che avviene in essa, come ci sentiremmo attratti, come saremmo solleciti ad intervenirvi!
La S. Messa è il ringraziamento solenne di tutta la Chiesa: il ringraziamento particolare di quei fedeli che vi assistono. Con essa si offrono al divin Padre in unione di Gesù Cristo gli stessi meriti, le stesse azioni di grazie che Egli, col sanguinoso sacrifizio del Calvario, offrì, ringraziando l'eterno Padre pei benefizi elargiti e che avrebbe elargito all'uomo.
E siamo così freddi, cosi indifferenti per la Messa e si ascolta così male!
Nella Santa Messa Gesù è nostro, prendiamolo tra le nostre braccia, offriamolo a Dio, come Maria glielo offriva sanguinante ai piedi della croce.
Non a tutti è dato d'ascoltare ogni giorno la Messa; si può facilmente supplire con l'ascriversi all'opera delle Mille Messe; con questa iscrizione si può per tre volte al giorno prendere Gesù tra le mani e offrirlo in ringraziamento dei benefizi ricevuti. La Messa per i Cooperatori Buona Stampa è ringraziamento a Dio di averci dato quel sublime libro, il Vangelo, norma della vita nostra. Non lasciamoci sfuggire un'occasione così propizia di soddisfare il nostro dovere di ringraziamento a Dio.
Alle zelatrici ricordiamo che hanno parte pure di tutto il bene che si fa in Casa coi 120 bollettini, 6 giornali, numerosi libri, e riviste, ecc. ed alle preghiere di 10 sacerdoti, dei 280 Chierici e giovani e delle Figlie di S. Paolo.
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ITALIA ANTIBLASFEMA

Nel prossimo dicembre si diffonderà, un altro potente strumento di propaganda educativa.
Si inizierà la pubblicazione di un periodico mensile, formato giornale quotidiano, dal titolo Italia Antiblasfema organo di tutto il movimento italiano antiblasfemo.
La Direzione è stata generosamente accettata dal cav. Amedeo Balzaro di Verona infaticabile promotore e sostenitore della campagna antiblasfema.
Fidiamo in un'ottima riuscita e apriamo gli abbonamenti a L. 3 annue anticipate. Ai rivenditori L. 0,16 la copia.
Il giornale uscirà dalla Scuola Tipografica Editrice di Alba, cui si debbono indirizzare tutte le ordinazioni.
Italia Antiblasfema oltre articoli culturali porterà rubriche brillanti e la cronaca del movimento antiblasfemo di tutto il «Bel Paese».
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Le vie e i mezzi della Divina Provvidenza


Per la pensione dei ragazzi

Ricordiamo: possono mettersi assieme 30 persone; impegnarsi a versare ogni mese una lira. È cosa facilissimi pagare, la pensione ad un giovane che pregherà per i suoi benefattori e, fatto sacerdote offrirà per essi le prime sue Sante Messe. Quale merito dare alla Chiesa un Sacerdote, un Missionario della Buona Stampa.

Grano

Speriamo di poter provvedere presto al ritiro del grano presso coloro che non hanno comodità di farcelo avere; abbiano pazienza.

Beati misericordes

Così ragionava un buon agricoltore: Ho seminato 30 emine di grano; quanto ne raccoglierò? Sarà felice il raccolto futuro? Lo sa Iddio nelle cui mani stanno le cose tutte ed anche la brina, la siccità, la grandine... Per quanto sta da noi cerchiamo intanto di renderci propizio il cielo facendo un po' di carità... Sabato manderò un mezzo sacco di grano alla Scuola Tipografica, ci assicureremo così le preghiere di quei bravi giovinetti.
E così ha fatto il brav'uomo. Non è proprio il caso di ripetere: Fortunati i misericordiosi perché conseguiranno misericordia? Sì, date grano e vi assicurerete un buon raccolto!
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Il vino pel 1924

L'appello lanciato ai Benefattori ed Amici nel passato numero è stato accolto con entusiasmo. Deo gratias! Il vino che ci occorrerà per il 1924 in gran parte è promesso e tanti ringraziamenti ai buoni viticoltori, che hanno trovato il modo di assicurarsi la protezione del cielo.
Tanti ci avevano chieste damigiane vuote per ritornarcele piene; ne abbiamo provvedute e le inviamo a chi ce ne fa richiesta, naturalmente colle spese di trasporto a nostro carico, la tassa governativa per il vino è pure a nostro carico; non è giusto che chi ci regala il vino debba ancora pagare la tassa.
Disponiamo di mezzi di trasporto per cui in caso di bisogno provvediamo noi al ritiro del vino o vinello.

L'Assicurazione contro la grandine

Questa è frutto dello zelo di un buon Parroco tanto amico della Casa. Egli, in chiesa, diceva testualmente così ai suoi parrocchiani: Nella Scuola Tipografica si consuma una brenta di vino al giorno, 30 brente al mese; sentite: se noi colle nostre offerte riusciamo a dar da bere per un mese del nostro vino a quei giovanetti, state sicuri che nel nostro paese non grandinerà più. Come volete che il Signore non premi la vostra opera buona?
E quella buona popolazione è stata ben d'accordo di assicurarsi in tal modo contro la grandine; e noi faremo certo pregare il Signore a benedire largamente e Parroco e parrocchiani.
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LE FIGLIE DI S. PAOLO


Un po' di storia

Cominciò allora anche il lavoro di formazione, e, diciamo, di creazione.
Il Teol. Alberione suggerì alle prime figlie di S. Paolo che era tempo di accettare anche le piccole. Le alunne avrebbero dovuto frequentare i corsi magistrali, e imparare pur loro l'arte tipografica. Così si fece.
La prima delle piccolo che entrò in Casa, il 13 marzo 1917 è una figliuola di Benevello: la chiamano Emilia: ed era tanto piccola e confusa da principio, che cercava sempre di nascondersi sotto il tavolo. In breve entrarono cinque e allora pareva già molto: e cominciarono a piegare i catechismi: in tanto si faceva loro scuola. Qualcuna delle cinque uscì: due continuarono in Casa e sono ora le serve di Maria; hanno preso la licenza complementare; e frequentano ora quelli che negli attuali programmi, corrispondono ai corsi magistrali superiori.
Era un bel passo avanti: era una determinazione dell'istituto delle figlie, operatasi nel nascondimento, nel sacrificio, e nella pazienza. Il Laboratorio femminile, conservava il suo nome, ma perdeva il suo carattere: e acquistava carattere di casa per la Buona Stampa e di Seminario per la formazione delle apostole della Buona Stampa.
Era Dio che faceva capire, che dava forza e che creava. La Maestra così raccoglie le impressioni di allora. «Tutto questo ci faceva coraggio: perché in certi momenti le cose sembravano così buie da non saperne capire più nulla. Per conto mio però non ho mai avuto paura, malgrado tutte le chiacchiere, e anche le croci che vi erano in Casa. Avevamo nel Sig. Teologo la massima fiducia — ed è la condizione assolutamente necessaria per una Casa che incomincia — e il nostro cuore riposava tranquillo, sapendo di essere guidato da un padre buono e che cercava solo il nostro bene. Una volta il Sig. Teologo mi disse —
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e ci dava a tutte del lei — queste parole: Mi sembra che Lei si fidi troppo del Teologo, si fidi solo del Signore. Queste parole mi fecero pensare molto, e dicevo tra me: Sicuro, ho molta fiducia nel Signore, ma anche nel Sig. Teologo, perché so che egli è mandato da Dio: dove passa lui, anch'io posso stare tranquilla di non sbagliare...

Sitio... di Apostole

Sitio! Ecco il grido uscito dalle labbra adorabili di Gesù, allorché, sul monte Calvario versava le ultime gocce del suo preziosissimo Sangue sull'umanità.
Era la voce ardente, commossa, che il Padre morente lasciava ai figli come segreto, quasi, della continuazione dell'opera sua, della Redenzione.
Aveva sete Gesù, sete di anime, e per estinguerla si lasciò crocifiggere ed aprire il costato, ricettacolo sicuro per riceverle tutte.
Son passati secoli e secoli, quella sete perdura tuttavia ed il Cuore di Gesù è sempre aperto attendendo anime. Gesù ha sete d'anime e brama che tutti vadano a Lui.
Sitio! Quella Voce l'hanno compresa anime belle e sante. L'ha compresa S. Paolo il quale fu apostolo, creatore di apostoli.
Sitio! Questa parola ha valicato i secoli e si fa sentire in mezzo a noi.
Migliaia e migliaia di anime languono inermi in false dottrine, nell'indifferenza! La gioventù si pasce nella marea delle passioni, nei libri più luridi. Salviamo queste anime! Ma come riuscire? Ecco. Dateci apostole della Stampa Buona! Dateci buone giovani volonterose, ne faremo dell'apostole della Stampa Buona.
Dove non vi può entrare il prete, la persona buona, può entrare il giornale, il libro buono. Non c'è famiglia oggi che non si occupi della stampa.
Il leggere è diventato indispensabile alla vita. Ma come il fiore in seno al serpe si fa veleno, cosi è la stampa in mano all'avversario. Quanti, purtroppo, si abbeverano a questa fonte pestifera e vi trovano la rovina!
A noi è serbato il compito di strappare dalle mani dell'umanità questo male per porvi la, sana lettura, il buon libro, il giornale.
In tal modo si riformeranno i costumi, le idee, si estinguerà la sete di Gesù, e si formerà un solo ovile ed un sol Pastore.
Anime zelanti, amanti di Gesù, dateci missionarie apostolo della Buona Stampa.

Studio – Lavoro - Iniziative

— Tutti pacchi di catechismo e di calendari questi? Quando si spediscono? Presto? Ne ordinano sempre ancora? — È un incrociarsi di simili domande, dalle bambine che terminata la scuola, attorniano la Maestra in legatoria, prima di riprendere i consueti lavori.
Alla risposta che le ordinazioni continuano ad affluire numerose da tutte le parti d'Italia con salti di gioia vanno ai loro posti esclamando: — Abbiamo pregato per il buon successo della propaganda! Il Signore ci esaudisce. Che piacere!
L'ardore con cui accolgono la proposta per ogni iniziativa, e col quale si danno attorno per condurla felicemente a termine è consolante: le figliuole sono penetrate dello spirito della Casa.
Sì, poiché la B. Stampa non è un istituto che raccolga orfanelle, non è un collegio che apra la porta a ragazze di buona famiglia, perché compiuti gli studi vengano lanciate nel mondo per far amare Iddio, da tenere anime infantili fra le pareti scolastiche. La Casa ha uno scopo più eccelso nell'accettare le ragazze.
Il bene che Essa vuol compiere non è limitato ad una sola cerchia di persone: la Casa ha di mira il mondo intero. Il suo compito è di ricondurre a Dio un numero immenso di anime mediante la diffusione della Stampa Buona. Di qui il lavoro per coltivare le tenere pianticelle affidate per formarne delle ottime apostole.
E le piccole corrispondono alle fatiche, e bevono largamente lo spirito della Casa.
E, buoni militi, lavorano indefessamente per vincere la Santa battaglia. La Casa non è uno stabilimento tipografico che pratichi prezzi inferiori alle altre tipografie per avere numerosa clientela, o per aiutare solo la propaganda buona, ma è una casa di iniziative.
E le figliuole le abbracciano tutte con slancio, si attaccano alla preghiera, spiegano fiduciose in Dio tutta la loro attività per escogitare le vie, per trovare i mezzi che devono attuarle meglio, non indietreggiando davanti agli ostacoli finché l'iniziativa non sia riuscita.
Il Signore benedice, e le lotte si vincono.
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Ai Cooperatori Albesi...

La terza domenica di avvento, 16 dicembre, è la festa della Buona Stampa, è la domenica della Stampa. Dev'essere quindi una giornata vibrante di entusiasmi, di lavoro proficuo, di molta preghiera per la Buona Stampa.
Il programma di quella giornata potrebbe essere questo: Comunione generale; Ora di orazione; Conferenza sulla Stampa; raccolta di abbonamenti al buon giornale.
Giornata di propositi efficaci di non mai appoggiare il giornale cattivo, di propagare il buono, di aiutare l'opera della Buona Stampa. La giornata universitaria, a favore dell'Università cattolica di Milano ha fruttato circa un milione: la giornata della Buona Stampa dovrà fruttare migliaia di abbonamenti alla Gazzetta, alla Domenica ai buoni periodici decine di migliaia di comunioni. Sta a voi cooperatori, rendere fruttuosa la Domenica della Stampa Buona, noi v'accompagneremo con le preghiere e saremo in quel giorno in mezzo a voi per la propaganda.

...e a quelli di altri paesi

Il mese di dicembre è il mese di preghiere per la Stampa Buona. Tutti gli sforzi, tutte le preghiere dei Cooperatori devono rivolgersi a questo: cercare, trovare qualche nuovo abbonamento al giornale buono. Sopratutto pregate: ascoltate messe, fate comunioni per la Stampa Buona il Signore è lui il padrone dei cuori, è lui che guida il mondo, è lui che tutto dirige: Egli feconderà l'opera vostra.

L'On. Imberti

Nella mia breve visita a cotesta Scuola ne ho riportato eccellente impressione e sono veramente entusiasta pel gran bene che fanno i benemeriti Sacerdoti che la dirigono.
Qui unita Le rimetto una somma quale mia modesta offerta.
Coi più cordiali ossequi.

Giornali Cattolici

In Italia e diffusa una ardente sete di fede.
I giornali cattolici hanno il compito di estinguerla: l'Azione cattolica reclama l'aiuto del giornale cattolico.
L'azione Cattolica non può non raccogliere e stringere a sé dei «suoi giornali» che sono la tromba per la sua marcia, gli alfieri delle schiere i segnacoli della sua lotta.
Non può non preoccuparsene per affratellarli, per irrobustirli, per difenderli: triplice compito che impegna in attività santa e salutare, i suoi capi ed i suoi gregari, nella valorizzazione di un patrimonio che i cattolici italiani giustamente stimano come tesoro famigliare custodito ad ogni costo, anche nelle ore più difficoltose, in attesa di ridonarlo alla causa nostra intatto e vitale.
Comprendiamo bene: il giornale cattolico non è solo il giornale di partito: il partito è la parte, è la divisione: la religione è il popolo: è tutto il popolo.
Non erriamo: vi sono certi tempi in cui quelli che combattono la fede, o fanno i loro comodi politici sembrano i più zelanti amici di Dio: allora i giornali non diventano cattolici solo perché diventano del colore della nuova gente.
Il giornale cattolico è suddito all'Autorità Ecclesiastica, è difesa della istituzione della Chiesa, e dello spirito della Chiesa nelle istituzioni da Essa fondate; è predicatore delle verità evangeliche in tutta la vita sociale, e prima di tutto nella vita individuale.
E il giornale cattolico va letto, merita l'appoggio, di cui ha bisogno, e i cattolici debbono darglielo. Se lo diffondono nutrono la fede nella popolazione: se non lo curano lasciano seccare le fonti della religione.
Cooperatori, sentiamo il nostro dovere.


Teol. G. Giaccardo - Dir. Respons.
Alba — Scuola Tipografica — Alba

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