Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno XII – N. 7 – 1 Aprile 1930 – Conto Corrente Postale

UNIONE COOPERATORI
APOSTOLATO-STAMPA

Opus fac Evangelistae (II Tim. IV, 5)


L’Arcivescovo di Taranto e l’Ap. Stampa

In occasione della diffusione della Buona Stampa nell’Archidiocesi di Taranto, l’Ecc.mo Arcivescovo Mons. Orazio Gazzella pubblicava sul «Bollettino del Clero»:
Al Rev. Clero della Città e dell’Archidiocesi,
Il S. Padre – parlando il 4 Marzo ai Predicatori Quaresimalisti di Roma – ci ha mostrato tutto lo strazio del suo cuore per le cattive letture, che sono fatte specialmente dalla gioventù. Povera gioventù, oggi d’ogni parte insidiata e guasta! Lo strazio del cuore del Papa è lo strazio del Cuore di Cristo di cui egli è il Vicario, e deve pur essere lo strazio del cuore dei figli, che siamo noi.
Bisogna efficacemente ricorrere ai ripari. Non basta parlare contro la cattiva stampa, e peggio consigliare a non leggere. Oggi la lettura di libri e giornali è divenuta una passione, una febbre. L’unica via, come per raggiungere tanti altri scopi, è di contrapporre stampa a stampa, stampa buona a stampa cattiva. Siamo persuasi che non sempre si mangia roba guasta perché si è guasti nel gusto, ma perché non si non si trova roba buona, o questa non si trova facilmente, a buon prezzo come quella. La merce avariata si espone nelle vetrine, si poggia su bancherelle nelle pubbliche vie, si mostra nei portoni insieme a chincaglierie, si arriva a portarla finanche nelle case. Non vediamo ogni tanto con una borsa alle spalle qualche emissario del Protestantesimo girare per le vie ed entrare nelle case? Non dovemmo lo scorso anno denunciare l’audacia di signorine, che sorpresero la buona fede anche di tanti cattolici? Cattolici, s’intende, alla moderna, superficiali, che non si lasciano in tutto e sempre guidare dall’Autorità Ecclesiastica.
Ora, in contrasto, quasi in riparazione ecco quel che intendiamo fare, e su cui richiamiamo la vostra attenzione, e più chiediamo la vostra forte collaborazione di fratelli, e, per mezzo vostro, l’opera dei fedeli.
Forse già sapete della
PIA SOCIETA’ SAN PAOLO (da non confondersi con la Compagnia di S Paolo del Cardinal Ferrari). Essa è una Società, canonicamente approvata, che si dedica tutta e solamente all’Apostolato della Buona Stampa. Ha tipografie e librerie; stampa tanti giornali e libri: tutti a prezzi popolari, e d’ogni argomento onesto e interessante, in prevalenza di ordine religioso. Non ha scopi di lucro, ma solo di bene. È composta di due rami ben distinti: di Religiosi che scrivono e stampano, e di Religiose che tengono depositi di libri in tante città d’Italia, e vendono alle porte delle Chiese, per le case, e occorrendo, anche per le vie. Non ci sono confini per l’anima dell’Apostolo.
Ebbene – a nostra preghiera – queste Suore faranno il giro per la nostra Archidiocesi. Cominceranno il giorno 16 marzo, domenica, da Taranto, e, poi si estenderanno pei paesi della
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Diocesi. Nel caso non si tratta di questue. Chi vuole e può comprerà. Chi non può, e, sia pure con nostro dolore, non vuole, respingerà gentilmente l’invito, come gentilmente gli sarà fatto.
Vogliamo che, quanto abbiamo sopra detto e spiegato, sia da ogni Sacerdote partecipato ai fedeli nella Messa, che celebrerà appunto nella domenica 16 marzo corrente. La parola sacerdotale dovrà essere la presentazione ufficiale delle Suore, e un paterno consiglio unito ad un forte incitamento a cooperare alla loro santa Missione
Benediciamo.

+ ORAZIO, Arciv. Di Taranto


DA PALERMO

Riportiamo pure dal «Bollettino Ufficiale» dell’Archidiocesi di Palermo:

La Pia Società San Paolo
nella nostra Città

Siamo lieti di annunziare ai nostri RR. Sacerdoti, alle Associazioni Cattoliche ed agli Istituti Religiosi della Città ed Archidiocesi, che la PIA SOCIETA’ S. PAOLO di ALBA (Piemonte), ha aperto una piccola Filiale nella nostra Palermo e precisamente in C. Vittorio Emanuele, N. 393.
Quest’Opera sorta durante la guerra mondiale, nella piccola cittadella del forte Piemonte, con umili inizi, come tutte le Opere di Dio, in pochi anni ha assunto uno sviluppo che ha del prodigioso, se non del miracoloso. Oggi conta circa un migliaio di persone fra le quali 750 studenti di ginnasio, di liceo e di teologia, 25 Sacerdoti e oltre 160 novizi, dei quali 75 entrati in noviziato il giorno di Natale, u.s.
Nei vasti fabbricati di Alba hanno sede i locali di studio e di noviziato, la tipografia, la stamperia, la legatoria, la fabbrica degli inchiostri da stampa, un’officina zincografica, la cartiera. Provvidenze queste che permettono di dare i libri e giornali a basso prezzo.
Oltre la parte maschile, il Superiore ha istituito anche una famiglia di Religiose, con tipografia, macchine, laboratori, ecc. proprii. Sono le Figlie di San Paolo, di cui un piccolo numero si è trasferito nella nostra Città.
Lo scopo di questa benemerita Istituzione, da alcuni anni approvata come Congregazione Religiosa dalla competente Autorità Ecclesiastica a norma dei Sacri Canoni, è quello di diffondere la parola di Dio col mezzo moderno della stampa. Dio che nella Sua Sapienza e Provvidenza suscita le Opere secondo la necessità dei tempi, ha benedetto in modo speciale quest’Opera. Parecchi Ecc.mi Vescovi d’Italia e dell’Estero hanno sollecitato l’apertura di filiali nelle loro Diocesi. Attualmente vi sono Case di San Paolo ad Alba, Torino, Verona, Udine, Reggio Emilia, Firenze, Roma, Cagliari, Salerno, Bari, Palermo.
Nella sola Casa di Alba si stampano oltre 500 Bollettini Parrocchiali. Sappiamo che molte Parrocchie della nostra Isola e segnatamente della nostra Archidiocesi, ricevono mensilmente da Alba il proprio Bollettino Parrocchiale. Così l’Opera delle Biblioteche Circolanti Cattoliche dei Centri di diffusione di libri ed oggetti religiosi istituiti dalla Pia Società, fanno un bene incalcolabile.
Noi favoriremo – toto corde – quest’Opera che sappiamo aver fatto altrove così buona prova e la presentiamo e raccomandiamo a tutti i buoni.
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Per facilitare la distribuzione della S. Comunione nella Chiesa di S. Paolo, stante il numero dei comunicanti e la ristrettezza del tempo occorrerebbe ancora una Pisside grande capace di 800 Particole. – Vi sarà tra i Cooperatori chi si farà il merito di provvederla? Costerebbe lire 1000 (mille) circa.
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COOPERAZIONE NELL’APOSTOLATO

Le forme della carità sono molteplici, e le anime che amano il Signore e che vivono con l’occhio fisso all’eternità sono inesauribili nelle risorse e nelle industrie del bene.
In questo modo è venuta da sé spontaneamente attuandosi una nuova forma di cooperazione all’apostolato Stampa. – Cooperazione santamente industriosa che ha già dato i suoi frutti, e che noi proponiamo nuovamente ai nostri Cooperatori per l’aumento straordinario dei loro meriti, per una più larga diffusione delle sante letture, e per il maggior bene delle anime.
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Ed ecco come: 1) Un Cooperatore prende su di sé l’iniziativa di stampare un libro o foglio ben scelto: vogliamo dire tra quelli che sono i migliori quanto alle anime, e sicuri quanto a venire diffusi, esitati.
2) Per tale libro o foglio, questo Cooperatore sostiene le spese di carta, e di stampa venendo così ad acquistare la proprietà.
3) La Pia Società S. Paolo conserva presso di sé tutti gli esemplari del libro come in deposito, con l’incarico di venderli al più presto nella diffusione che sta facendo.
4) Man mano che la vendita sarà effettuata, il Cooperatore ritirerà il denaro suo: e ad ogni modo, si può rimanere certi che, dato il genere di libri, il quantitativo delle copie e la larga diffusione alle case, in breve tempo la vendita sarà effettuata, e il denaro quindi totalmente rimborsato.
5) Sul denaro però impegnato, cioè sul capitale sarà corrisposto un interesse equo, ragionevole.
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E i vantaggi? – 1) Ogni persona, un sacerdote, un operaio, un capitalista, un modesto risparmiatore, un bravo agricoltore, una persona qualsiasi insomma, diviene editrice, diviene apostola della stampa!
2) Si partecipa al bene della Pia Società S. Paolo in vita e in morte.
3) Si ha il più sicuro e santo impiego del denaro, mentre si illuminano tante menti della luce della verità.
4) Si dà alla Pia Società S. Paolo il mezzo utile di sviluppare il suo Apostolato.
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Le Sezioni Ap. Stampa

La Sezione tipo

La Sezione Tipo ossia modello dovrà estendere la sua azione a tutte le categorie delle popolazione della parrocchia, però seguendo un vero criterio organizzativo.
Sarà una Sezione completata o formata da cinque sottosezioni: quella degli Uomini; quella delle Donne; dei Giovani; delle Giovani; dei Bambini. Questa Sezione avrà a Capo il Parroco il quale eleggerà i cinque Delegati a Capi delle Sottosezioni e questi cureranno ognuno la propria parte, però sempre in buona armonia fra di loro e sotto le direttive del parroco.
In principio questa Sezione Tipo potrebbe benissimo funzionare anche se non ha tutti i cinque rami ben suddivisi; ciò potrà venire in seguito.

Le adunanze

Le adunanze di questa Sezione Tipo potranno essere alcune generali, con tutti i membri delle Sottosezioni: più spesso invece si aduneranno semplicemente il Consiglio direttivo coi Capi delle singole Sottosezioni.

Il funzionamento

Il funzionamento di questa Sezione sarà facile e molto redditizio.
Per es. il Delegato dei bambini adunerà i suoi piccoli, spiegherà loro la necessità di diffondere la buona stampa, il male che fa la cattiva stampa, promuoverà le preghiere e le Comunioni riparatrici, darà loro incarichi ben distinti e specialmente si servirà di essi per far penetrare i giornalini buoni fra i bambini del paese e allontanarne i cattivi, ecc. ecc.
Così, press’a poco, faranno gli altri Delegati.
In tal modo nessuna categoria della popolazione sarà trascurata, anzi fra tutte sarà svolta un’azione intensa, coordinata, efficacissima e sarà grande il vantaggio spirituale per la Parrocchia così organizzata.

Formazione individuale

Per arrivare a questa organizzazione ed al perfezionamento suaccennato, è però indispensabile la formazione individuale. Il grande ideale deve conquistare tutto l’apostolato della Stampa Buona, e tradursi in atto nel lavoro svariatissimo, minuto, costante e tenace, per la maggior gloria di Dio e il bene delle anime.
Vedremo nel prossimo numero il lavoro pratico che deve compiere una Sezione.

Per le Sezioni già costituite

Saremo riconoscenti al Capo Gruppo se ci volesse inviare una breve relazione circa l’attività della Sezione. Gradiremo una risposta alle seguenti domande: Si fanno le adunanze? Ogni quanto tempo? Si fanno le Comunioni riparatrici? I Cooperatori aiutano il Parroco nel diffondere la stampa buona? Nella Parrocchia c’è qualche giornale buono? C’è il Bollettino Parrocchiale? Sono diffusi giornali, periodici o libri cattivi? I Cooperatori aiutano nella distribuzione, nella raccolta di offerte? Quali stampe buone si potrebbero introdurre?
Si aggiungano tutte le notizie e si facciano quelle domande che si credono opportune. Daremo a tutti pronta risposta.
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A che serve la Stampa?

SUICIDA A 11 ANNI!

Qualche tempo fa a Portici, sobborgo di Napoli, un ragazzo di 11 anni si diede la morte, tirandosi un colpo di rivoltella nella regione del cuore. Il disgraziato aveva aperto i suoi abiti e lacerata la camicia perché l’arma fatale fosse in immediato contatto colla sua pelle.
Sul suo tavolino si trovò un romanzo scempio ed osceno, con illustrazioni, una delle quali, proprio alla pagina che stava aperta, rappresentava un fanciullo che si dava la morte, pur lui, con un colpo di rivoltella al cuore.
Terribile lezione per i genitori e che dimostra la premura che devono avere di vigilare sulle letture dei loro figliuoli!

IL LIBRO CATTIVO, ECCO IL NEMICO

Nella regione di Madrid, ov’era rinchiuso l’assassino di Canovas, si svolse un episodio che la stampa di ogni paese dovrebbe sempre ripetere e che dovrebbe essere ripetuto in tutte le scuole.
Sino all’ultimo momento il condannato, reso insensibile dal vizio, aveva ostinatamente rifiutato i conforti religiosi. Di fronte alla forca Angiolillo rimase calmo e mirò le persone che assistevano all’esecuzione. Domandò quindi di parlare, e come ne ebbe il permesso, pronunciò ad alta voce la parola: «Germinal! Germinal!».
«Germinal» è il titolo di una dei più perversi romanzi di Zola.
Non credo che più sanguinoso anatema sia stato pronunziato contro certi romanzi e la loro opera nefasta!

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Il Divino Maestro… In mezzo alle fatiche della predicazione evangelica, tratto tratto, invitata gli Apostoli nella solitudine: «Venite in disparte, in luogo solitario e riposatevi un poco».
Il divino Maestro… soprattutto volle che dopo la sua Ascensione, gli Apostoli ricevessero la loro formazione nel Cenacolo di Gerusalemme quel memorando ritiro di dieci giorni, quasi oseremmo dire, i primi Esercizi Spirituali nella Chiesa.

Pio XI

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Maggio a Maria Regina degli Apostoli

Fiducia e letizia pervadono il nostro cuore, come quello degli Apostoli nel Cenacolo: è la S. Madonna che fa sentire la sua presenza.
È il mese della Mamnna che viene con le sue mani piene di doni e di grazie; e ne ha per ciascheduno, per tutta la numerosa famigli a nostra e dei Cooperatori.
Il mese di Maria ravviva la speranza. Maria è la speranza del bimbo che incontra le prime difficoltà nella vita; è la speranza del moribondo che combatte l’ultima battaglia; è la speranza dell’infermo che geme nell’acutezza dei dolori; è la speranza del navigante lontano dalla casa e affidato all’immensità dell’oceano e al pericolo del mare; è la speranza del giovane nel combattimento spirituale, nella lotta contro le passioni, il demonio, il mondo; è la speranza dei peccatori umiliati nel vizio e nelle colpe; la speranza di chi lavora e suda per la famiglia; la speranza dei disperati.
Maria è la Regina degli Apostoli, perché è la speranza di tutte le anime chiamate a fare del bene. A Lei guardano con fiducia i Sacerdoti e le anime consacrate al servizio di Dio e alla salvezza del prossimo.
Lei invocano i nostri Cooperatori, in modo speciale le Madrine dei Chierici e tutti quelli che hanno la fortuna inestimabile di aiutare una Vocazione, di formarsi un Sacerdote Religioso per l’Apostolato-Stampa.

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«REGINA APOSTOLORUM, ORA PRO NOBIS» - Regina degli Apostoli, pregate per noi. Ripetiamola sovente nel corso del mese questa giaculatoria: chi la recita, acquista ogni volta i soavi favori di Maria e l’indulgenza di 300 giorni.
Presentiamo ogni giorno alla nostra cara Madre Regina i nostri ossequii, i nostri omaggi, offrendole le nostre pene, mortificazioni, sacrifici, ecc., affinché alla fine del mese possiamo presentarle un bel mazzo di fiori da noi coltivati e raccolti giorno per giorno nel giardino della nostra filiale e tenera divozione.

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Per Maria a Gesù; e Gesù verrà a noi con le sue grazie e benedizioni per mezzo di Maria. E quando prega Maria per noi, siamo certi di essere esauditi.

ORAZIONE A MARIA
REGINA DEGLI APOSTOLI

O Immacolata Maria, corredentrice del genere umano, guardate agli uomini riscattati dal Sangue del vostro Divin Figiuolo ed ancora avvolti in tante tenebre di errori ed in tanto fango di vizi.
La messe è sempre molta, ma gli operai ancora molto scarsi. Vi prenda pietà, o Maria, dei vostri figli che il moribondo Gesù vi raccomandò dalla croce.
Moltiplicate le vocazioni religiose ed ecclesiastiche; dateci Apostoli del bene, pieni di sapienza e di fervore; sostenete con le vostre materne premure le anime che consacrano la loro via a vantaggio del prossimo. Vi sovvenga di quanto faceste per formare Gesù e l’Apostolo Giovanni; ricordatevi delle vostre dolci insistenze per ottenere lo Spirito Santo agli Apostoli; ripensate che foste la consigliera dei primi Apostoli e degli Apostoli di tutti i tempi.
Colla vostra onnipotenza supplichevole, rinnovate ancora la Divina Pentecoste sui chiamati all’apostolato, santificateli, accendeteli di santo ardore per la gloria di Dio e la salvezza delle anime; dirigeteli in tutti i loro passi colle vostre grazie; sosteneteli
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nei momenti di sconforto; coronate il loro zelo con manipoli copiosi. Esauditeci, o Maestra, Madre e Regina degli Apostoli, perché ovunque si diffonda lo splendore del regno di N. S. Gesù Cristo, tutti possano giungere alla luce della verità ed al beato soggiorno della felicità eterna.
Ave Maria, ecc.
Regina Apostolorum, ora pro nobis.

Date alla Chiesa
un sacerdote della Buona Stampa

CIO’ CHE PIU’ VALE

«…Ti seguirò finché il Signore dirà basta alla mia vita; ma sento che anche dopo morte sarò unita al tuo cuore, perché allora mi sarà svelata la sublimità del sacrificio e la nobiltà per la quale l’ho offerto. Gesù ci vuole vittime, tu nello stato sacerdotale, ed io nello stato più oscuro del mondo, una vittima deve dar forza all’altra, e noi siamo, oppure dobbiamo essere così…».
Questa non è retorica; sono parole sgorgate da una sorella che amava intensamente il fratello che si avviava al Sacerdozio. Allora quel fratello era in seconda teologia, ora è Sacerdote, e se egli si domanda: «Perché sono Sacerdote?» deve invariabilmente rispondere a se stesso: «Dopo Dio, lo devo a mia sorella, a questa anima, vittima nello stato più oscuro del mondo, ma vittima accetta a Dio, sublime nel suo sacrificio».
È un fatto. Non coi soldi si formano i Sacerdoti, ma con i sacrifici. Anche i soldi sono utili; ma l’essenziale è il sacrificio, sono le preghiere.
Si vedono molte volte defezioni. Un ragazzo entra in Seminario, in una Casa Religiosa, e riempie il cuore di speranze a molti. Tira avanti per qualche anno. Poi un brutto giorno, deludendo tutte le speranze, tronca gli studi ed esce nel mondo, tradendo magari la sua bella vocazione. Perché? Per sua colpa? Sì, anche. Ma c’è anche una verità che bisogna dire: Forse perché si sarà pensato a soccorrerlo finanziariamente quel giovane, ma si è trascurato come cosa secondaria la preghiera per la buona riuscita. Mancarono per lui il sacrificio, l’offerta quotidiana dei piccoli o grandi sacrifici della vita per corredare di grazie celesti il cuore e la mente di quel giovane.
Oh! se stolto è il «naturalismo» nelle opere di zelo, quanto più stolto è in quest’opera che potremo dire centro di ogni altra: Dare alla Chiesa un Sacerdote! Non è semplicemente opera di soldi l’Opera delle Vocazioni, ma opera di santità. I soldi le offerte, sono mezzi di cui non tutti possono disporre; i capitali veri e fruttiferi che tutti possono impiegare, si devono ricercare altrove: Nella preghiera; nel sacrificio; nella immolazione.
Grandi verità a cui spesso troppo poco si pensa, forse perché assillati da altre cure che sono del giorno che passa. Dio non voglia che Sorelle, Madri, Benefattori, Benefattrici, Madrine, ecc. credano di aver fatto tutto il loro dovere, quando avran procurato il necessario al sostentamento materiale del fratello, figlio, beneficato, senza poi curarsi del lato spirituale.
I Sacerdoti non si formano con uova e Proton, con dolciumi; leccornie e bizze subito accontentate…
Così lo pensava quella buona sorella; di ciò era convinto anche il fratello fin da chierico tanto più che ora – grazie a Dio e al sacrificio totale della Sorella – è Sacerdote del Signore, un altro a Gesù.

K. (Dal periodico «Pastor Bonus»).


GLI ESERCIZI SPIRITUALI CHIUSI

Questi sacri ritiri sono quasi oasi verdeggianti e feconde nel deserto del pellegrinaggio terreno destinati a raccogliere separatamente i fedeli dell’uno e dell’altro sesso, ad un periodo di spirituale ristoro.

PIO XI.

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NELLA PIA SOCIETA’ SAN PAOLO

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Ai Cooperatori ed Amici carissimi nell’Apostolato, giungano, nella gloria e nel trionfo del Cristo risorto, gli auguri nostri fervidi, pervasi della letizia della Solennità Pasquale.
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SALERNO

S’è incominciato con esito soddisfacente la propaganda nella diocesi di Sorrento.
Nelle famiglie dell’Isola di Capri ed Anacapri ci accompagnò la Sig.na Geny con grande sacrificio perché si giunse in parrocchia con una pioggia scrosciante e si iniziò la propaganda ugualmente, bene accolte dagli isolani. Nelle scuole le Maestre invitarono gli scolari a portar la somma per l’acquisto di un libro, ed all’indomani quasi tutti fecero provvista. La Sig.na Geny volle un deposito dei nostri libri.
A Torca venne il sacrestano ad accompagnarci. A. S. Agata su due golfi il Parroco si fece in quattro per aiutarci, per aderire all’invito dell’Arcivescovo, il quale con una circolare raccomandava ai RR. Parroci la diffusione delle nostre edizioni. A. S. Maria e all’Annunziata una buona signora di Massa volle servirci di guida; alla Marina di Massalubrense ci accompagnò la presidente del circolo, nella parte alta della città altre circoline. Lo stesso fecero alcune buone figliuole a Termini, e la presidente delle donne cattoliche a Sorrento. Si lasciarono 200 romanzi e 160 Vite di Santi.
A tutti quanti presero parte al nostro apostolato, alle buone Suore che ci vollero loro ospiti sentiti ringraziamenti: il Signore faccia scendere su tutti le più copiose benedizioni.

ESERCIZI SPIRITUALI

A Baronissi nella villa del Vescovo di Foggia nei giorni 15-18 febbraio il Teol. Giaccardo da Roma venne a predicare un corso di esercizi Spirituali chiusi per figlie esterne. Le esercitande venute dai paeselli vicini li facevano con grande fervore, dolenti della breve durata.
Partirono entusiaste degli Esercizi e della Casa e con buoni propositi.
Il Signore le aiuti a perseverare perché possano operare maggior bene nelle rispettive parrocchie.

GENOVA

Il Bollettino che abbiamo portato per la prima volta in città è molto ben accolto. Alcuni si stupiscono perché si dà gratis, e così entra la buona parola in tutte la famiglie, specialmente in quelle che hanno maggior bisogno, e che non spenderebbero un soldo per avere un foglio buono in casa.
Speriamo di poter continuare e aumentare il numero delle copie fino a non lasciar senza neppure una famiglia.
I nostri buoni Cooperatori ci aiutino con le loro preghiere, affinché il seme gettato non resti infecondo.

UDINE

Siamo in primavera e riprendiamo con maggior fervore la propaganda.
I libri che incontrano maggior favore sono: Il Vangelo, la Vita di Gesù, la Bibbia, la Storia Sacra e i Piccoli Martiri; inoltre i libri di pietà, come le «Massime Eterne» e il «Preghiamo».
Il Signore benedice e fa sì che anche il Bollettino sia sempre ben accolto e letto con profitto.

REGGIO EMILIA

Si continua la propaganda di libri buoni: S. Vangelo, Bibbia, Vite di Santi. Un forte aiuto ed incoraggiamento viene dai RR. Parroci, contenti che si possa portare in tutte le famiglie un buon libro.
Il bollettino che ogni mese si distribuisce gratis ad ogni famiglia della città è accolto con vero entusiasmo.
Si lasciarono depositi di libri a Zano, Mandrio, Massenzatico.
La biblioteca a Castelnuovo Sotto e rifornita quella di Villa Ospizio.
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Il Santo Vangelo ci salva
in questa vita e nell’altra

Verità questa chiarissima ed evidente, ma che i più non comprendono. Difatti che cosa conterà per noi al giorno del giudizio? Forse l’aver avuto ricchezze, l’esser vissuti secondo i dettami del mondo, l’aver seguito l’andazzo dei cattivi? No. Tutto questo sarà anzi a nostra condanna. Quando moriremo e ci presenteremo al giudizio saremo giudicati secondo la legge dataci da Gesù Cristo nel Vangelo.

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Il Vangelo ci salva in questa vita. In questa nostra vita siamo attorniati da pericoli di ogni sorta e materiali e spirituali. Ma il pericolo maggiore ai nostri giorni, si è quello di smarrirsi dalla retta via mettendoci, a nostro danno, al seguito del maestro di iniquità: il demonio. Perciò il Vangelo illumina il nostro destino, ci istruisce sulla via da seguire, sui pericoli da evitare, sulle lotte da subire; ogni posizione riceve insegnamenti speciali, ogni peripezia della vita presente ha delle lezioni appropriate e per mezzo del Vangelo ci troviamo coperti di ogni armatura e muniti vittoriosamente di ogni virtù.
Ci salva nell’altra vita. Viene di conseguenza. Se in questa vita ci siamo regolati sempre ed in tutto secondo le massime del Vangelo in quel giorno saremo trovati conformi a Gesù Cristo e quindi salvi. In punto di morte il tempo speso nella lettura del Vangelo sarà fra quelli che consoleranno di più perché vi sono nel mondo tanti libri che insegnano a star bene quaggiù, il Vangelo e solo il Vangelo ci insegna a star bene di qua e di là.
Tutti quanti vogliamo salvarci non è vero? Ebbene caparra della nostra salvezza eterna è il vivere su questa terra nella verità, ma questa verità non si trova in niun altro libro meglio che nel Vangelo; perciò noi veramente furbi e sapienti se ci occuperemo del principale nostro affare: far pratica della nostra vita le massime del Vangelo.

Intenzioni dei mesi Aprile-Maggio

– Perché il Signore susciti tante anime riparatrici degli scandali della stampa cattiva.
– Perché anche mediante le buone letture, grande sia il numero delle anime che ritornano a Dio in occasione della S. Pasqua.
– Per il risveglio di un maggior senso di dignità in molti attori ed attrici cinematografici.
– Per la salute e la prosperità dei nostri buoni scrittori, affinché abbiano ad esercitare lungamente il loro benefico influsso nel campo della stampa.
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Assicuratevi un buon raccolto

Chi semina, chi coltiva, chi innaffia, fa qualcosa; ma fa soltanto il meno. Occorre che il Signore benedica, mandi a tempo pioggia e sole, tenga lontano le malattie, la grandine, le disgrazie.
I nostri agricoltori lo sanno. Essi sono uomini di fede buona! Come sono uomini di lavoro, e lavoro volonteroso.
Molti di essi, ogni anno chiedono aiuto delle preghiere della famiglia di S. Paolo.

Ebbene, ascoltino

Assicuratevi un buon raccolto: di bozzoli, grano, fieno, frutta, uva, legumi, impegnando la Divina Provvidenza.
E come?
– Facendo la promessa di un’offerta a S. Paolo per la sua Chiesa, per le Vocazioni o per la Buona Stampa se avrete un buon raccolto.
Attenti poi alle condizioni: 1) Che sia ferma la promessa; 2) che si lavori poi in grazia di Dio; 3) che si rispetti il giorno festivo.

La Banca più sicura

La beneficenza è la banca più sicura, quella che non ha mai fatto fallimento e non lo farà mai, e che dà per interesse il cento per uno, come ha promesso il Signore; e il Signore stesso ne è il Presidente, Direttore, Amministratore.
Attorno a noi si è formata una grande famiglia di Amici, Cooperatori Benefattori, e fra essi una nobile gara per aiutarci con le preghiere e con le offerte.
E il Signore benedice largamente e visibilmente coloro che aiutano il progresso della buona stampa che oggi è il mezzo più potente di bene.

Il perché delle offerte

L’elemosina è il modo migliore per attirarci le benedizioni del Signore di cui tutti abbiamo grande bisogno. S. Giovanni diceva: «Se noi conoscessimo il valore della carità, pregheremmo i poveri ad accettarla perché l’elemosina obbliga il Signore a ricoprirci delle sue benedizioni celesti».

E le offerte si fanno:

1. In ringraziamento al Signore per il raccolto dell’annata.
2. Perché il Signore protegga le vostre campagne, allontani la grandine e le malattie e dia un abbondante raccolto.
3. Per l’Apostolato della Buona stampa.
4. In penitenza dei propri peccati.
5. Per la conversione dei peccatori.
6. Per la guarigione degli infermi.
7. Per aiutare la Pia Società S. Paolo nell’Opera delle Vocazioni; affinché possa formare tanti apostoli del bene: Operai, Sacerdoti scrittori, Missionari.
8. Per suffragare le anime del Purgatorio.
9. Per raccomandarsi a partecipare al frutto di tutto il bene e di tutte le preghiere che si fanno in Casa e dell’Opera delle 2.000 SS. Messe che si celebrano ogni anno per i Cooperatori.

Una difficoltà

Molti scrivono e dicono: avremmo qualcosa da mandare a «S. Paolo» ma siamo lontani, non abbiamo mezzi.
Rispondiamo: in ogni centro vi sono Cooperatori e Amici di S. Paolo; si rivolgano a loro ed avranno spiegazioni. Oppure possono scrivere direttamente alla Pia Società S. Paolo. Essa indicherà il modo opportuno. E ordinariamente quelli che sono più distanti e non hanno mezzi per inviarci parte dei loro raccolti, si consiglia di vendere il prodotto ed inviarci l’equivalente in denaro.
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Cosa si può dare:

GRANO: i nostri giovani ne consumano sette quintali al giorno.
PATATE: ne occorrono 300 quintali ogni anno.
VINELLO: ognuno può pensare quanto ne occorre.
FRUTTA: vi sono famiglie che ne abbondano.
VERDURA: di cui è largo il consumo.
LEGUMI: tutto è buono in una famiglia numerosa.
LEGNA: pensate quanto fuoco per le stufe e per la cucina.
MELIGA: qualche po’ di polenta è una festa per i giovani.
OFFERTE PER LA CHIESA: è venuta su, ma ha ancora molti debiti!
TUTTO PUO’ SERVIRE: calze, tele, vestiti, ecc. ecc.; voi sapete bene che cosa può occorrere in una famiglia ove vi sono parecchi bambini, con molto appetito, letizia, grazia di Dio, ma… poverissimi.

E si prega?

Sì: per tutti i Cooperatori, Benefattori, Amici.
Vi è in Casa l’Opera delle DUEMILA SS. MESSE che si celebrano e si applicano ogni anno per chi fa l’offerta di lire 10 per una volta sola. Quanto più ne avranno beneficio quelle persone generose che danno assai di più!
Si fa l’Adorazione giorno e notte innanzi al SS. Sacramento esposto; e si prega per la città, per la Diocesi, per l’Italia, per la Chiesa, per l’Apostolato-Stampa, ecc. ecc., ma in modo speciale per chi si raccomanda alle preghiere e per i Benefattori.
Si fanno quotidianamente mille Comunioni; 365.000 all’anno; si recitano novecento Rosari al giorno: 328.500 all’anno: tante SS. Messe e preghiere speciali.
Si stampano, si sono diffusi migliaia e milioni di foglietti e libri religiosi-morali.

S. Paolo ascolta i suoi divoti

Sarebbe lungo l’elenco delle persone che ogni giorno ci scrivono raccomandandosi alle preghiere o ringraziando per aver ottenuto.
– «Si doveva tenere un consulto medico per la malattia di mia mamma, che versava in condizioni disperate, - ci scrive un Cooperatore, - mi rivolsi fiducioso a S. Paolo con l’intenzione far fare da Lui il medico e di mandare a «S. Paolo» come offerta ciò che avrei speso per il consulto medico. In breve si notò nella cara inferma un notevolissimo miglioramento ed ora si trova fuori pericolo. Mi affretto quindi a mandare la mia offerta…
– «Sono entrato l’anno scorso in questa Chiesa – diceva un altro – e mi venne questa ispirazione: Se S. Paolo benedice la mia campagna porterò anch’io la mia offerta; e S. Paolo mi ha proprio benedetto ed ora ho portato quanto ho promesso».
– «Grazie, o S. Paolo, - scrive un’altra Pia Persona - ho raccomandato la nostra vigna alla tua protezione, ed ecco che con nostra grande soddisfazione la raccolta fu più abbondante di quanto ci aspettavamo. Grazie di cuore e accetta la nostra offerta. Continua a proteggerci nei nostri bisogni».
– «Voglio avere anch’io il mio Sacerdote - scrive una benefattrice, - e mando l’occorrente per una Borsa di Studio».
– «Ho bisogno di una grande grazia; faccia pregare i suoi giovani… Preghi anche perché il Signore ci conceda un buon raccolto nel corrente anno. Gli anni decorsi furono per noi scarsi, perciò ho potuto raccogliere poco per la cara Società S. Paolo. Speriamo nella Divina Provvidenza…».

Amici! Benefattori
!

L’elemosina non impoverisce sulla terra! Chi fa l’elemosina si arricchisce per il Cielo!
«DATE E VI SARA’ DATO». «ERO
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ASSETATO E MI DESTE DA BERE… ERO AFFAMATO E MI DESTE DA MANGIARE» dirà Gesù a chi diede al povero.
Chi aiuta un giovane a diventare sacerdote, merita di avere il sacerdote a far bene il passaggio all’eternità. Chi col soccorso forma un sacerdote troverà quel sacerdote a parlare in suo favore al Tribunale di Gesù Cristo.

Deo gratias!

Vi ringraziamo della vostra bontà ed assistenza, o Cooperatori ed Amici. Per Voi quanto bene si è fatto! Ma quanto più ne rimane da fare! Quanto bene Vi siete già fatto per il Cielo, per l’eternità! Voi siete uomini di fede, e siete persuasi che: se è dovere pensare alla vita presente è dovere e bisogno urgentissimo pensare all’eternità.
Deo gratias! Le benedizioni del Signore scendano copiose sopra di Voi e sulle vostre Famiglie!

Una proposta

Come si è già fatto negli anni passati, Vi rinnoviamo una proposta: Firmate il talloncino qui unito, e ritornatecelo subito: noi lo metteremo nella cassettina delle grazie da chiedersi a S. Paolo.
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O glorioso S. Paolo, protettore dell’Apostolato della buona Stampa, degnati di esaudire le preghiere che i piccoli tuoi figliuoli di Alba fanno per noi e per la nostra campagna; noi Ti promettiamo riconoscenza facendo a suo tempo l’offerta di ..........

Firma e indirizzo ben chiari.........................
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ESEMPIO DA IMITARE

Il Parroco Clemens di Hagen in Westfalia scrive sulla Rivista teologica-pratica di Linz quanto segue: «Non si potrebbe, con più buona volontà e senza molta spesa spargere buone letture in mezzo al popolo?
Che cosa non si fa oggi dalle diverse sètte per gettare stampe cattive in lungo e in largo? E che avverrebbe se noi cattolici lasciassimo i nostri giornali, le nostre riviste, anche i nostri libri, un po’ dappertutto? Così cadrebbero sott’occhio a tanta gente anche le nostre questioni, i nostri pensieri, la nostra fede, e imparerebbero a conoscere i nostri scrittori, che possono competere in profondità di pensiero e vivacità di stile con quelli di parte avversaria.
Quand’io, continua il suddetto parroco, partii, poco tempo fa, per un viaggio nella Germania del Nord, mi feci questa domanda: Un baule o due? E decisi di prenderne due, riempiendo il secondo di giornali, riviste e libri, che dimenticai, a bello studio, qua e là, sul treno, nei ristoranti, nelle sale d’aspetto delle stazioni, ecc. Naturalmente mi fu incomodo portare due bauli; ma questo feci con la coscienza di compiere una buona azione cattolica». L’esempio è da imitare!

Che cos’è la Buona Stampa?

La buona stampa è:
– un sincero «amico» che si frequenta;
– un glorioso «concorso» che si reca alla santa causa di Dio;
– un santo «vessillo» che s’innalza contro l’errore e l’iniquità;
– un quotidiano «saluto» che si manda affettuosamente al Papa e al Vescovo;
– un filiale «omaggio» che si rende alla Chiesa;
– un «fiore» che si offre all’altare di Maria;
– un «balsamo», che si sparge sulle piaghe del Crocifisso: poiché la buona stampa altro non dev’essere in sostanza se non un «inno» che si intona al trionfo di Gesù Cristo.
Ecco che cos’è la buona stampa! Se si riflettesse su tutto questo, chi non si provvederebbe il giornale buono, cristiano, cattolico?

I sacrifici dei Cattolici Cinesi per sostenere la Stampa

Il grande quotidiano cattolico della Cina Settentrionale «Iche-pao» sta facendo una campagna per aumentare il suo capitale azionario, dovendo sostenere un’aspra lotta con alcuni giornali, sovvenzionati da partiti politici e quindi in grado di ingrandirsi e migliorarsi, che vorrebbero strappargli il primo posto, fino ad ora mantenuto in fatto di tiratura. Durante questa campagna di propaganda i nostri cristiani danno prove meravigliose di generosità. Ecco un esempio, l’ultimo di cui siamo venuti a conoscenza. «Un contadino cristiano del Vicariato di Heinhien, certo Ut’ing-suan, saputo dei bisogni del giornale, si pose a far propaganda in tutta la regione con ottimi risultati, e ciò nel momento in cui sono pressanti i lavori campestri. Egli ha un fratello ammalato ed il suo viaggio lascia la casa senza capo ed è stato suo fratello ad esortarlo pensare non a lui solo, ma alla «causa cattolica». Infine avendo delle prevenzioni contro qualcuno del giornale, seppe tuttavia far tacere i suoi rancori per «la causa».

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Gli Esercizi Spirituali apportano e perfezionano oltre il frutto soavissimo della pace interiore, germoglia quasi spontaneamente un altro importantissimo frutto, che ha una più larga risonanza speciale: lo spirito di apostolato.

Pio XI

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Giornali cattolici

Mentre nel nostro campo ferve la discussione intorno al ponderoso e poderoso problema della stampa che assilla ogni cuore d’apostolo, è interessante ed istruttivo riferire questo episodio narrato dal Tiroler Anzeiger.
Un olandese, diretto a Roma in pellegrinaggio giubilare fece sosta a Innsbruck. Entrato nel primo caffè della città, un giovane rivenditore di giornali gli offre la sua merce.
– Sono giornali cattolici? – domanda il forestiero.
Il Giovinetto rimane confuso all’insolita richiesta e non sa cosa rispondere. Certe distinzioni i giornalai non sono capaci di farle; vendono carta stampata e quanto più un giornale offre un margine di guadagno tanto più si sbracciano per esibirlo. È il loro mestiere: e tanto basta!
Dunque all’insolita richiesta il giornalaio fruga tra le sue stampe e presenta all’ospite il Neues Wiener Jurnal. Il curioso olandese ripete la domanda: - È questo un giornale cattolico?
Ma il fattorino davvero non lo sa e non nasconde il suo imbarazzo.
Allora un avventore vicino gli viene in aiuto e dice: - No, è un giornale ebreo.
Altro tentativo colle Münchener Neuste Nachrichten.
Altra domanda del flemmatico olandese, il medesimo imbarazzo, la medesima spiegazione.
Un terzo foglio: Der Morgen. L’olandese scettico guarda il vicino di tavolo e il giovinetto avvilito lo guarda pure; fatale risposta: «Non è un giornale cattolico!» Pellegrini ed avventori si fanno sempre più curiosi. Possibile che in tutta quella massa di giornali non ci sia neppure un giornale cattolico! Ma la ricerca è vana. Forse la Neues Freie Presse? Per chiudere la tragicommedia, il pietoso vicino domanda chiaramente: Ma dunque non tieni affatto la Reichpost, il Tiroler Anzeiger? È proprio impossibile?
– Non ne ho – replica il giovane.
– Ebbene, soggiunge sorridente l’altro, non vedi che ti scappa un buon affare? Oggi vi sono ad Innsbruck 240 pellegrini olandesi cattolici che tu non conosci. Rare volte ti potrà capitare un’occasione come questa.
E rare volte, conclude il giornale, s’è visto ad Innsbruck un giornalaio affrettarsi a prendere dei «giornali cattolici», come in quel giorno.
Dopo pochi minuti i bravi cattolici olandesi erano serviti con grande soddisfazione del giornalaio.
La morale del fatto desidereremmo che la ricavassero molti cattolici italiani.

Dall’Osservatore.


Unione di Preghiere

Per tutte le persone che si raccomandano offriamo al Signore tutto il bene e le azioni che si fanno in Casa, e le raccomandiamo alle preghiere dei Cooperatori.
Il Tempio a S. Paolo che abbisogna di molte grazie – S. S. Pio XI – L’Apostolato della Buona Stampa – L’incremento della Pia Società S. Paolo – La diffusione del culto del Divin Maestro, alla Regina degli Apostoli, a San Paolo, ecc. – L’Opera delle Vocazioni religiose all’Apostolato-Stampa – L’Opera delle 2000 SS. Messe – La diffusione del S. Vangelo e della Sacra Bibbia – L’Apostolato del Libro – I bollettini Parrocchiali – I Cooperatori, Scrittori, Collaboratori, ecc. – L’Associazione Generale Biblioteche – I Centri di Diffusione – I periodici settimanali e mensili.
Un Cooperatore per una grazia speciale e per una buona annata – Una grazia importantissima – Una persona per il figlio – La conversione di una persona cara e di tutti quelli che non credono – Una grazia – Una guarigione – Una grazia – Un Cooperatore per una grazia particolare – Una Cooperatrice per diverse grazie – Un buon andamento di affari commerciali – una guarigione – Una Cooperatrice per la sua famiglia – Grazie importanti.
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La Pia Società S. Paolo ha bisogno delle seguenti opere per la Biblioteca di consultazione per lo studio dei Chierici:
Opere complete di San Giovanni cella Croce.
Opere complete di S. Alfonso M. dei Liguori.
Opere complete di S. Francesco di Sales.
Opere complete di S. Bernardo di Chiaravalle.
Opere complete di Padre Da Bergamo.
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Molto di utilità sarebbe pure un erbario per la botanica, materiale per lo studio della chimica, fisica, mineralogia. Se qualche Pia Persona le offrisse sarebbe una carità ed un merito grande.
LA DIREZIONE.

Teol. GIACOMO ALBERIONE, Direttore Respons. – Pia Società S. Paolo – ALBA
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Cooperatori! Amici! Benefattori!

«DATE E VI SARÀ DATO». Gesù volle essere annoverato tra ipoveri della terra. Desidera essere soccorso dai fedeli che possiedono, soccorso nella Chiesa, nelle sue Opere, da Lui volute per il trionfo della sua Casa. A chi cosi Lo soccorre, dà in abbondanza quanto desidera.

«Chi fa elemosina è il più saggio e il più fortunato mercante, perchè fa contratti col Signore (Prov., 19)». Cooperatori e Benefattori, assicuratevi le benedizioni del Signore sulle vostre campagne, sulle vostre famiglie, sui vostri interessi spirituali e temporali impegnando il Signore con la vostra offerta per il Tempio a S. Paolo! Il presente modulo può servire per inviare la vostra offerta o per acquisto di libri, oggetti sacri, abbonamenti ecc.
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Necessità della Stampa nostra

Riferendosi al silenzio di tanta stampa italiana sulla importanza della recente Enciclica sulla educazione cristiana, «L’Osservatore Romano» dice:
«Non è qui questione della professione di cattolicesimo fatta molte mille volte da tutti i fogli che si pubblicano in Italia, specialmente quando sembra opportuno di muovere critica all’Autorità Ecclesiastica: o all’Azione Cattolica: accenniamo piuttosto e anzitutto a quei cosiddetti «diritti della cronaca», con cui si giustificano le svariatissime notizie che da una vittoria pugilistica, giungono ai diari delle preture urbane, o alle sorprese della Polizia negli alberghi equivoci. In questi gironi tali esempi si potrebbero moltiplicare: si potrebbero moltiplicare in quei numeri di sabato e domenica, nei quali non trovò posto una degna parola sul documento pontificio.
«Ora non ci sembra eccessivo pensare che anche il direttore e l’amministratore più positivo e pratico di qualsiasi giornale, avrebbe dovuto senza troppe difficoltà ammettere che una Enciclica sull’educazione della gioventù, proprio oggi mentre il problema – sia detto con valutazione e termine giornalistico – è di appassionante attualità in ogni Paese, avrebbe pur suscitato quel certo interesse nel pubblico che il giornale «ben informato» ha il vantaggioso dovere di soddisfare.
«Comunque sia, la cosa merita rilievo non tanto pel fatto in sé quanto per ciò che essa significa e vale di fronte a quei lettori che sogliono apprezzare la stampa cattolica, ma trovano ragione di critica perché essa non è «così bene informata» come l’altra parte, sì da doverla «per necessità di cose» posporla ai giornali, i quali hanno tutte le notizie possibili ed immaginabili… fuorché quelle che riguardano gli insegnamenti, i consigli, i moniti della Chiesa e del Papa: cioè fuor di quelle essenzialmente necessarie per chi pensa e opera cristianamente.
«Ciò che per logica successione d’idee ci induce ad un’altra osservazione. S’è detto tante volte così della stampa come dell’Azione Cattolica, che esse ormai rappresentano un pleonasma, un’opera inutile, mentre nulla più minaccia la Religione e la censura infrena le cronache sfacciate di un tempo. Supposto che tutto questo fosse compiutamente vero; supposto che anche su questa via, la quale corre parallela a quella infinita delle perfettibilità umane si fossero raggiunte tutte le mète, abbiamo ora la prova e non la prima prova, che sì l’Azione che la stampa cattolica hanno tuttavia una missione tutta propria tutta originale da compiere, per cui nessuno si dà premura porsi in concorrenza: quella di far conoscere la dottrina della Chiesa nella parola del Papa.
«Missione sì grande e benefica per la quale è evidentemente necessario di moltiplicare, invece di ridurre, associazioni e giornali, affinché fuori e sopra di ogni azione di parte, provvedano alle distrazioni di chi vuol essere fuori, se non sopra, alla azione puramente religiosa».
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