Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno XII N. 10 — 17 Maggio 1930 — C. C. Postale

UNIONE COOPERATORI
APOSTOLATO-STAMPA

PIA SOCIETÀ S. PAOLO

Opus fac evangelistae (II Tim. IV, 5)


ALBA – Pia Società San Paolo per l'Apostolato-Stampa – ALBA

Tempio S. Paolo

Vetrate di San Filippo e San Giacomo

[foto]

S. GIACOMO IL MINORE, figlio di Alfeo, fu primo vescovo di Gerusalemme, autore di una lettera cattolica; morì martire il 1 maggio dell’anno 62.

S. FILIPPO predicò nella Scozia e nella Frigia, dove, a Ierapoli fu messo in croce e lapidato. La Chiesa ne celebra la Festa il primo Maggio.
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Vie e mezzi della Divina Provvidenza

Domandate e riceverete

La maggior parte delle offerte qui pubblicate, sono per chiedere grazie o per ringraziamento di tante già ottenute. La riconoscenza è cara al Signore. La riconoscenza è fede ed è preghiera: si domanda di fatti sulla misericordia di Dio, e si ringrazia attestando che Iddio è misericordioso ed è Lui solo che ha operato.
La riconoscenza ci fa assai bene spiritualmente, e fonda in noi una base più larga ed una disposizione migliore per ricevere altre grazie e misericordie.
Le molte dichiarazioni dicono che Dio ascolta e dà. Il Padre Celeste ha legato alla missione della stampa un largo tesoro di doni, degno del Suo amore, e li distribuisce agli amici.
Egli non solo manda ai suoi Apostoli quanto occorre per l’opera cui li chiama, ma li esaudisce, perché gli sono cari.
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Ai Cooperatori residenti all’Estero
Mandateci francobolli usati

Questa carità che vi chiediamo, non costa nulla. Non buttateli via colle buste: staccateli con la carta su cui sono attaccati, per mandarli ad Alba. Cercatene presso i vostri conoscenti. Ci sono utili specialmente i Francobolli Esteri (sebbene servano anche quelli italiani comuni). Se avete ancora francobolli nuovi, fuori corso, che non vi servono più per affrancare, mandateceli. S. Paolo vi benedica e vi ricompensi di questa carità che vorrete farci.
Spedire alla
PIA SOCIETÀ SAN PAOLO
Italia (Piemonte) - ALBA.

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La Pia Società S. Paolo ha bisogno delle seguenti opere per la Biblioteca di consultazione per lo studio dei Chierici:
Opere complete di San Giovanni della Croce.
Opere complete di S. Alfonso M. dei Liguori.
Opere Complete di S. Francesco di Sales.
Opere Complete di S. Bernardo di Chiaravalle.
Opere Complete di Padre Da Bergamo.

Molto di utilità sarebbe pure un erbario per la botanica, materiale per lo studio della chimica, fisica, mineralogia. Se qualche Pia Persona le offrisse sarebbe una carità ed un merito grande.

LA DIREZIONE.

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UNIONE COOPERATORI
APOSTOLATO-STAMPA

Due mesi: due carissime Devozioni

Maggio è tra i mesi il più caro, quello che riempie di consolazione ogni animo ben fatto. È il mese della S. Madonna, la Mamma Celeste. Noi abbiamo imparato a venerarLa e pregarLa sotto il titolo di Regina Apostolorum, Regina degli Apostoli; perché Essa formò il primo Apostolo Gesù, e dopo Gesù, i primi Apostoli e gli Apostoli di tutti i tempi.
Durante la Passione e Morte del loro Maestro, avevano avuto paura e si erano chiusi nel Cenacolo. Sentivano però il rimorso di aver abbandonato Gesù, e pentiti corsero ai piedi di Maria. E quivi trovarono conforto, incoraggiamento, aiuto. Dalla loro Madre e Regina si lasciarono formare all’amore a Gesù e alle anime, allo zelo, all’Apostolato. Essi ci danno ammirabile esempio di divozione filiale alla S. Madonna. Imitiamoli celebrando bene questo caro mese; in modo speciale la novena ad onore di Maria Regina degli Apostoli. La festa ricorre quest’anno il 30 corrente mese; in casa verrà celebrata il 1 Giugno. Invitiamo tutti i nostri affezionatissimi Cooperatori ad unirsi in spirito, ed a pregare in questo bel giorno, specie nella S. Comunione, per l’Opera delle vocazioni all’Apostolato-Stampa.

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Il secondo mese che ricorda a noi e ai Cooperatori un’altra devozione carissima, è Giugno: mese che dedichiamo a S. Paolo Apostolo, Protettore dell’Apostolato-Stampa.
È il mese del nostro caro Padre. E noi ne siamo i Figli spirituali; sarebbe cosa sconveniente, incompatibile con la nostra divozione, se non conoscessimo e dimostrassimo di conoscerLo questo nostro Padre e Protettore che tanto ci ama ed intercede per noi. Ci renderemmo indegni del suo amore e delle sue grazie. Sentiamo ciò che dice S. Giovanni Grisostomo, quell’anima tutta di S. Paolo:
«Ascoltando incessantemente la lettura delle lettere di S. Paolo, mentre mi rallegro godendo di questa tromba spirituale ed esulto e brucio di desiderio al suono di tal voce a me diletta, e quasi mi sembra di veder Lui presente e parlante, mi rattristo e soffro che non tutti conoscano, come converrebbe, quest’uomo e che anzi alcuni lo ignorano così da non saper nemmeno il numero delle sue lettere. E ciò avviene non per incapacità di sapere, ma per non voler familiarizzarsi con questo Santo».
Conoscerne la vita, i miracoli, i viaggi, le sofferenze il suo amore per il Signore, il suo zelo per la salvezza delle anime, leggendo i libri che ci parlano di Lui, le sue lettere. E a tale scopo, consigliamo la lettura dell’opuscoletto San Paolo Apostolo, riportante in breve la vita, i viaggi e le lettere di S. Paolo; i brani più belli delle sue lettere; S. Paolo e i suoi grandi Divoti; S. Giovanni Grisostomo e S. Paolo; S. Agostino e S. Paolo; i Monumenti dell’arte cristiana consacrati a S. Paolo, le feste di S. Paolo; l’Isola di S. Paolo; S. Paolo e l’Apostolato-Stampa; S. Paolo Missionario; Novena e orazioni ad onor di S. Paolo; bellissime
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illustrazioni. – Chiederlo alla Pia Società S. Paolo Alba (Piemonte) e nelle altre librerie di Torino, Roma, ecc. al prezzo di L. 1.

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Amare S. Paolo. S. Paolo è un cuore avvampante di amore verso Dio e ripieno di tenerissimo affetto per i suoi. Quand’era su questa terra, ebbe molti discepoli dei quali fece altrettanti Santi: ora che è in cielo, vuole dei Divoti. Amarlo perché Egli ci ama. Sentiamo e meditiamo ciò che il gli faceva scrivere a quei di Corinto: «Per voi sono diventato la spazzatura di tutti; se aveste anche dieci mila maestri in Cristo, non avete molti padri: io vi ho generato nel Vangelo. Vi ho scritto versando molte lacrime affinché conosciate che è abbondantissima la mia carità verso di voi».
S. Paolo ci conosce tutti, ci vuole bene come ai Galati, come ai Tessalonicesi, come ai Corinti, come a Tito, a Timoteo, a Onesimo, a Febe, ecc. S. Paolo ha per noi cura della salute, della vocazione, della pietà, dello Spirito. Egli pensa a noi, previene i nostri bisogni, intercede per noi. È un amore che trascina, che investe il cuore, lo accende e l’offre a Dio.
Cooperatori ed amici carissimi, amate S. Paolo, avvicinatevi a Lui, apritegli il vostro cuore, ditegli le vostre pene,
pregateLo!

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Pregare S. Paolo. Sì, pregare questo caro Santo, pregarLo di cuore. La sua intercessione è grande e preziosa presso Dio; Egli desidera di aiutarci e lo può; ascolta le nostre preghiere, e ci ottiene le grazie. PreghiamoLo per tutti i nostri bisogni spirituali e materiali: per la nostra ed altrui conversione, per l’amore a Gesù, per lo spirito di pietà, di zelo; per l’Apostolato Stampa, per le vocazioni; per la diffusione del S. Vangelo, ecc.; per un buon raccolto, per negozi, imprese, ecc.
Impariamo e rendiamoci abituale la giaculatoria: O San Paolo Apostolo, nostro Protettore, pregate per noi e per l’Apostolato-Stampa; la novena, la coroncina in suo onore.
E S. Paolo ci trasformerà, ci renderà più simili a Lui, suoi imitatori.
S. Paolo ci sarà via, verità, vita: buon esempio, luce di dottrina, grazia di santificazione. Il Suo esempio è il suo Apostolato. S. Paolo è Apostolo! Eroica carità! Santità che si diffonde!

Intenzioni per Maggio-Giugno

1. – Affinché tutti i Cooperatori imparino nel bel mese di maggio a pregare, onorare, conoscere Maria SS. Regina degli Apostoli.
2. – Per un risveglio di un maggior senso di dignità in molti attori ed attrici cinematografici.
3. – Per la salute e prosperità dei nostri buoni scrittori, affinché abbiano a esercitare lungamente il loro benefico influsso nel campo della stampa.
4. – Perché la divozione a S. Paolo sia maggiormente sentita e vissuta tra i Cooperatori Apostolato-Stampa.
5. – Perché fra i cattolici abbia maggiormente diffusione il Libro del Santo Vangelo.
6. – Perché si diffondano sempre in maggior copia libri buoni, e chi già ne possiede sia ispirato a imprestarli generosamente e largamente a tempo e luogo, facilitandosi così la conoscenza.
7. – Per il risanamento dei giornali illustrati.
8. – Per un maggior zelo nei padri e nelle madri nel tener lontani dai cinematografi in genere i propri figli.
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IL LAVORO CHE DEVE COMPIERE UNA SEZIONE AP.–ST.

Organizzata la Sezione composta di persone attive, appartenenti ai vari Gruppi dell’Azione Cattolica parrocchiale, sotto le direttive del Parroco, si può passare a stabilire un piano di lavoro che comprenderà le tre vaste cooperazioni all’Apostolato Stampa: Cooperazione di Preghiera, di Opere e di Offerte.
Si svolgerà in Parrocchia un’azione che sarà tanto più proficua quanto più sarà pratica e ben organizzata. Diamo uno schema di lavoro che potrebbe formare come il programma di azione per una Sezione Tipo.
I) Organizzare la Preghiera pubblica e privata in Parrocchia: 1° Per onorare il Divin Maestro con Ore solenni o private di Adorazione; SS. Comunioni di bambini e di popolo; Rosari; mortificazioni; 2° Pregare S. Paolo, particolarmente nel primo Lunedì d’ogni mese con la recita delle preghiere per l’Apostolato Stampa ecc. Con le seguenti intenzioni: Riparazione dei peccati causati dalle letture cattive; per gli scrittori cattolici; per ottenere vocazioni all’Apostolato-Stampa; per far comprendere al popolo sempre più la missione della Stampa Cattolica; per la diffusione dei vari giornali, periodici, libri, ecc.
2° Imparare ed amare e pregare S. Paolo; farlo conoscere amare e pregare dagli altri. Amare e pregare Maria SS. Regina degli Apostoli; pregare S. Giuseppe, l’Angelo Custode, le Anime Sante del Purgatorio; apprendere ad amare e pregare in sostanza quei Santi che si pregano nella Pia Società S. Paolo e per mezzo dei quali il Signore concede le sue grazie e benedizioni.
3° Zelare l’opera delle 2000 SS. Messe. Le Zelatrici di quest’Opera, di diritto fanno parte della Sezione. È questa la grande opera di preghiera organizzata a favore dei Cooperatori Apostolato-Stampa. Ogni Sezione deve avere la Zelatrice o lo Zelatore.

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II) - Organizzare la cooperazione di Opere: La distribuzione dei vari periodici. Un lavoro organico comprende: 1° Ad ogni famiglia il foglietto religioso o il bollettino parrocchiale; 2° Distribuire il settimanale diocesano; 3° Riviste e giornaletti cattolici per tutte le categorie di persone (Pro Famiglia, Domenica illustrata, Giornalino, Corrierino, Romanzi a dispense, ecc; 4° Quotidiano cattolico.
Tutto questo dovrebbe essere l’azione di un gruppo di giovani persone (i giovani o le giovani dei circoli) come più atte a tale lavoro in cui ci vuole entusiasmo e anche… santa audacia. Si incomincia con la distribuzione del foglietto religioso che apre tutte le porte; si prova poi man mano a chiedere qualche copia dei periodici settimanali illustrati che si stampano presso la Pia Società S. Paolo di Alba e che si possono avere assai facilmente come saggio; si presentano ai lettori del foglietto religioso e si propone l’abbonamento, e il lavoro si incammina a poco a poco.
Inoltre per corrispondere o col Centro Diocesano o col Centro Nazionale o colle Case Editrici, occorre un lavoro di contabilità per la riscossione degli abbonamenti, pagamenti di libri, offerte, ecc. In questo vi è possibilità di realizzare un margine oltre che per le spese inevitabili, anche per l’incremento della Sezione.
5° Istituire e far funzionare la Biblioteca circolante secondo le norme apposite.
6° Tenere il Deposito rivendita di libri e oggetti religiosi e di propaganda, in che chiunque possa desiderare novità librarie cattoliche o debba consultare catalogi, ecc., possa trovare facilità di acquisto e condizioni anche di favore: embrione questo di libreria cattolica e religiosa per il popolo.
7° Far entrare la Bibbia e il S. Vangelo in tutte le famiglie, e portare alla venerazione del libro sacro.
8° Adoperarsi con ogni industria affinché scompaia dalla Parrocchia ogni libro, foglietto o giornale dannoso alla moralità
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e alla religione, sostituendo con buone letture.

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III) Organizzare la cooperazione di Offerte: 1° Aiutare le vocazioni ecclesiastiche e religiose, maschili e femminili per l’Apostolato Stampa; contribuendo specialmente con la formazione delle Borse di Studio, o con le Pensioni per i Chierici e giovani bisognosi. Si possono formare di Pie Signore e di Madrine.
2°Raccogliere offerte in denaro o in natura per la Stampa Cattolica; per contribuire allo sviluppo delle tante iniziative della Pia Società S. Paolo; e ciò può esser fatto in giornate apposite o privatamente.

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La Sezione Apostolato Stampa non deve esistere solamente di nome, bisogna che ogni membro di essa costituisca con la preghiera, l’Opera, e anche… (perché no?) con l’offerta secondo le proprie forze, alla vita della Sezione, ed affinchè questa possa svolgere la sua benefica azione in Parrocchia.
A tale scopo, il Capo Gruppo, meglio ancora se il Parroco, (quando ne è egli stesso il Capo) radunerà in conferenza quindicinale o mensile tutti i membri, per discutere sul fatto e sul da farsi in Parrocchia, per pregare, per animarsi a vicenda.
Queste adunanze sono di una importanza più grande di quanto ordinariamente si pensa. Uno dei motivi è questo, che tante volte è una persona sola, o al più due che lavorano, che zelano la diffusione… e le altre? Si accontentano di aver dato il loro nome alla Sezione e di pregare qualche po’ per la Buona Stampa.
La preghiera è la prima cooperazione, e sta tanto bene, ma non basta. In primo luogo deve essere fatta anche il più sovente possibile in comune, (ed ecco come viene a proposito l’adunanza) e in secondo luogo deve essere accompagnata dall’azione: ciascheduno quanto può e più che può. Il bene deve essere fatto con slancio; a tutti sta a cuore arricchire di meriti, acquistare le indulgenze, godere dei privilegi che il Papa ha concesso a coloro che fanno parte dell’unione Cooperatori Apostolato Stampa: all’opera dunque!
Vi saranno ancora di quelli che chiederanno: Ma cosa dobbiamo dire in queste adunanze?
A costoro rispondiamo: Volete una traccia sul modo di organizzare una adunanza? Eccovela, per esempio: Il Capogruppo, d’accordo con il Parroco, e con uno dei Membri più attivi e zelanti, compila l’ordine del giorno, che, dopo aver invocato l’aiuto di S. Paolo, può procedere nel modo seguente:
1) Lettura del verbale;
2) Relazione dei Membri, sul lavoro svolto da ciascheduno: Zelatrice o Zelatore Opera 2000 Messe, Bibliotecario, Cassiere, ecc.;
3) Distribuzione del lavoro;
4) Proposte di nuove iniziative;
5) Direttive centro Diocesano Buona Stampa e Azione Cattolica;
6) Raccolta obolo per la diffusione della Buona Stampa: per il bollettino parrocchiale, per associare ad es. la Biblioteca all’Associazione Generale Biblioteche di Alba, per rifornirla nuovi volumi, per abbonare il Circolo o la Sezione ad un periodico illustrato cattolico, per aiutare le iniziative del Centro, della Pia Società S. Paolo cui fa capo la Sezione, ecc.
7) Comunicazioni del Presidente;
8) Eventuali;
9) Preghiera di chiusura; possibilmente la preghiera a S. Paolo per l’Apostolato-Stampa.

Si può essere certi che svolgendo questi argomenti come si deve, ve ne saranno già tante cose da dire e ad ogni adunanza scaturiranno tante iniziative che interesseranno tutti indistintamente così che il lavoro avrà sempre un maggior incremento, e il bene sarà sempre più vasto.
Di tutto poi tenere informato mensilmente il Centro, la
Direzione dell’Unione Cooperatori Apostolato Stampa, presso Pia Società S. Paolo - Alba (Piemonte).
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DATE ALLA CHIESA
un Sacerdote dell’Apostolato Stampa.

Ciò che può fare un’anima pia
per suscitare una vocazione

– Signorino Giulio, il suo catechismo!
– Ancora, Malvina?
– E presto!
Mentre la brava Malvina puliva le erbe per la zuppa, il signorino Giulio, bel ragazzetto di otto anni si sedette all’altro lato della tavola di cucina e aprì il libro.
Ma lo scolaro alzava spesso gli occhi…
– Oh, Malvina, che bella carota!
– Impara, o no la lezione, signorino? Se poi non sa, guai a lei!
E mentre cipolle, carote, sedani si attuffavano nella marmitta, Giulio ronzava la sua lezione.
Finita la mondatura:
– Recitiamo la lezione?
Il fanciullo passò il libro a Malvina e cominciò: – Cos’è l’ordine? L’Ordine è un Sacramento che dà i poteri e la grazia di esercitare funzioni sacre.
– Ben risposto, ma capisce quello che dice?
Gli occhi di Giulio si fissarono sulla brava domestica: – Capisco che è per questo che i preti dicono Messa.
E Malvina soddisfatta, gli ripete quel che gli aveva detto tante volte: – Un prete, signorino Giulio, è ciò che vi è di più grande al mondo!
È l’8 dicembre, festa dell’Immacolata. – Malvina conduce con sé alla Cattedrale il signorino tutto giulivo perchè è festa della S. Madonna che la domestica gli ha insegnato a pregare: – Soprattutto, Giulietto, preghi per il suo avvenire!
* * *
I giorni sono passati.
La festa solenne della prima Comunione è venuta.
La mamma di Giulio che è una cristiana un po’… all’acqua di rose, non pensa ad altro che alla toeletta… al vestito del suo Giulietto, alla redingote del marito, cristiano poco praticante…
Malvina freme. I preparativi materiali sono ai suoi occhi secondari; ella vuol bella l’anima del signorino Giulio. Gli ha perciò detto: – La solennità della prima Comunione non capita che una volta nella vita!
Durante la cerimonia alla Cattedrale, il Signore, la Signora, Malvina non perdono un istante di vista il piccolo Giulio: – È il più bello dei comunicandi! Basta che sia il più pio; pensa la brava donna.
A casa è un’altra scena. Mentre la domestica è tutta in faccende per far onore al suo padroncino, questi entra improvvisamente in cucina e si getta nelle sue braccia.
– Ebbene, signorino, come è contento?
– Mi credevo in Paradiso!
– A che cosa ha pensato oggi?
Giulio prese un’aria seria: – Ho pensato che potrei essere prete!

* * *
È passato qualche anno…
Giulio ha 17 anni. Licenziato: uscito dal suo caro Collegio coperto di allori e dall’affetto dei Sacerdoti che l’hanno educato. – Discute con i genitori, nell’ufficio.
– Prima di fare questa bestialità – dice il babbo rifletti… Io sognavo di lasciarti il mio studio… Ho riscontrato quest’anno 100.000 lire di entrata…
– E lo disprezzi? – chiese la mamma.
– Mamma la mia decisione è irrevocabile. Voglio entrare in seminario.
Il padre in collera: – Le idee di Malvina, perbacco!
La madre, vivamente: – Non strapazzare quella povera figlia, è così devota!
– Ciò non impedisce che mi tolga mio figlio!
La madre tentando di calmare il marito: – Sii ragionevole… hai detto che non contrarierai mai il tuo Giulio!
– Ma lui sì che mi contraria!
Giulio capisce che ha vinto la causa e abbraccia con trasporto i genitori.
– Chi mi avrebbe detto – esclama il babbo – che avrei avuto un figlio sacerdote? E non può trattenere le lacrime.
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Mentre si discuteva l’importante questione, Malvina recitava delle Ave Maria. Appena potè vedere Giulio: – Ebbene, signorino, il risultato?
– È fatto. Entro in Seminario.
Malvina, fuori di sé per la gioia, corse a recitare il Magnificat.

* * *
Gli anni sono fuggiti…
Il Signore, la Signora e Malvina ritornano dalla Cattedrale, dove il Rev. Don Giulio è stato ordinato sacerdote.
I genitori sono in estasi.
Si sentono più vicini a Dio per aver dato il loro figlio alla Chiesa, il loro rimpianto di prima si è trasformato in riconoscenza, la loro indifferenza in solida pietà.
Malvina esulta. Non ha perso nessun gesto di Monsignore, la cui dolce e buona figura le resterà eternamente scolpita nell’anima.
Non ha nemmeno perso un gesto di Giulio.
Si esce attendendo impazienti il novello Levita.
Il Reverendo don Giulio si avanza verso i genitori.
È accompagnato dal P. Superiore, che ha tenuto di venire a salutare per il primo il Signore e la Signora, da parecchio tempo divenuti benefattori molto insigni dell’opera delle vocazioni.
Il padre e la madre, alla vista del loro figlio, si buttano ginocchioni. Malvina, che ha un’idea molto precisa della gerarchia, resta in piedi.
– La prima per loro soli – pensa.
I genitori e il figlio piangono.
Malvina si butta in ginocchio a sua volta.
Con gesto solenne, il Sacerdote traccia il segno della Croce sulla testa della pia domestica, alla quale deve la sua felicità:
«Che la benedizione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo discenda su di te, Malvina e vi rimanga sempre».
La voce e la mano del prete tremano di emozione, mentre Malvina versa un fiume di lacrime riconoscenti.

* * *
E il buon Superiore che contempla commosso questa scena ammirabile, dice in disparte:
– Quale falange di preti uscirebbe dalle nostre diocesi se in ogni casa ci fosse un’anima cristiana della tempra di Malvina!

(Storia di ieri: dal Periodico Pastor Bonus).

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Soffrire con Gesù
nel Getsemani

Tante volte, meditando, o ripensando alla Passione dolorosa del Maestro, mi pare di vederLo, nell'oscurità del Getsemani spasimare senza conforto alcuno. E riandando col cuore alle angosce senza nome di quella terribile notte, in cui alla mente di Gesù dovranno essere apparsi tutti i misfatti vicini e lontani, ed anche lontanissimi, mi vien fatto di pensare che in quelle ore tremende avrà visto pure tutte le aberrazioni, tutte le bestemmie, tutte le eresie, tutte le brutture che attraverso la stampa, avrebbero insozzata l'umanità. E mi pare che avrebbe potuto anche soltanto quella vista farLo sudar sangue.
E mi piace pensare che nell'Angelo che gli recò conforto abbia potuto ravvisare tutte le anime che Lo avrebbero amato, che si sarebbero adoperate per la Sua gloria, e che avrebbero adoperato anche il mezzo della stampa; e perchè no? che dietro ai Santi di tutti i secoli, dietro a tutti i Missionari che portano il Suo Nome in tutto il mondo, abbia visto anche noi umili apostoli e missionari della stampa.
E noi possiamo ogni giorno essere consolatori di Gesù.
Ogni lavoro in unione con Gesù. Ogni fatica per Lui. Ogni dolore offerto in riparazione; con Lui nella preghiera e nel riposo, sorridere, sforzarci di sorridere alla Croce qualunque essa sia, perchè possiamo imitare Gesù. Chiedere misericordia per gli scrittori atei e perversi; chiedere conversione per tante anime che con la stampa comperano a caro prezzo la dannazione. Chiedere luce per i fruorviati, per gli illusi e per gli incoscienti.
Offrire Lui, i suoi meriti, gli spasimi, del suo Cuore perchè venga risparmiata l'innocenza; perchè le fonti avvelenate delle cattive letture non trovino assetati ed abbiano a disseccare; offrire Lui e noi con Lui perchè questo gran mezzo della stampa serva alla sua gloria e solo alla sua gloria: Gloria a Dio e pace agli uomini!
Uniti a Lui nel bere il calice amaro, cioè soffrire come Egli ha sofferto per le anime; essere pronti sinceramente, veramente, a dar la vita per il loro riscatto; essere in una continua disposizione di sacrificio e di immolazione, e lavorare guardando a Lui solo, forse allora potremmo dire: Chissà che nell'Angelo consolatore Gesù abbia veduto anche noi.
Vita di riparazione, vita di immolazione; ecco l'aspirazione di tante anime che comprendono l'Apostolato della Stampa perchè comprendono Gesù. Vita di riparazione e di immolazione per espiare i delitti della Stampa perversa, per ottenere benedizioni sulla diffusione della stampa buona, per implorar grazie di conversione, per l'avvento del Regno di Cristo.
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Il S. Vangelo
ci insegna la retta via

Le parole che qui appresso riferisco, riportandole tali e quali le ho sentite, mi sono una eloquente prova e testimonio di quanto voglio provare.
Si era in uno dei nostri paesi per l’opera di propagazione della Buona Stampa. Sulle prime ore della giornata ebbi un felice incontro. Era un uomo di sessant’anni. Fece anch’egli, come tanti altri l’acquisto di un libro buono, ma poi si dimostrò ancor più generoso dell’offerente richiedendo lui stesso un altro libro ancora, ed il principale dei libri: il Santo Vangelo.
Sentite le sue precise parole: Voglio comprare e leggere il Vangelo perché a l’è cul c’a n’mostra la via giusta: cioè il Vangelo è quel libro che ci insegna la retta via. E se noi, soggiungeva, non camminiamo su questa via, a camminomma nen bin e a la sbagliuma ossia non camminiamo bene e la sbagliamo.
Quanta sapienza in questa parole: quanti insegnamenti! Difatti noi su questa terra siamo in viaggio per l’eternità, la nostra dimora non è qui ma è lassù nel Paradiso.
Ora nostro Signore Gesù Cristo mandato dal Padre Celeste per redimerci dal peccato, nella sua sapienza e bontà infinita ha lasciato all’uomo una guida sicura che deve tenerlo sulla retta via. Questa guida è il libro del Vangelo: praticando le sue massime e seguendo i suoi insegnamenti non la sbaglieremo, ma saremo certi, all’ultimo momento della nostra vita, di essere trovati conformi a Gesù Cristo e quindi di essere promossi alla eterna gloria del Paradiso.
Leggiamolo tutti il libro del Vangelo e specialmente sentiamo forte il bisogno che abbiamo tutti di camminare su la via che ci traccia.
Chiederlo alla Pia Società S Paolo - ALBA (Cuneo)

UNIONE DI PREGHIERE

Per tutte le persone che si raccomandano offriamo al Signore tutto il bene e le azioni che si fanno in casa, e le raccomandiamo alle preghiere dei Cooperatori.
Il Tempio a S. Paolo che abbisogna ancora di molte grazie – S. S. PIO XI – L’Apostolato della B. Stampa – L’incremento della Pia Società S. Paolo – La diffusione al culto del Divin Maestro, alla Regina degli Apostoli, a San Paolo Apostolo, ecc. – L’opera delle vocazioni religiose all’Apostolato Stampa –L’opera delle 2000 mese – La diffusione del Santo Vangelo e della Sacra Bibbia – L’apostolato del libro – L’opera dei Bollettini Parrocchiali. – I Cooperatori, Scrittori, Collaboratori, ecc. – L’Associazione Generale Biblioteche – I Centri di Diffusione – I Periodici settimanali e mensili – Una Cooperatrice per la mamma defunta – Un Cooperatore per i suoi cari vivi e defunti – Una grazia straordinaria – Due Cooperatrici per interessi importanti ed urgenti – Un Cooperatore per una buona annata – Per un buon accordo in una causa in questione – Un Cooperatore per il figlio e la figlia – Una grazia urgente – Una guarigione.
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CENTRI DI DIFFUSIONE
DI LIBRI BUONI ED OGGETTI RELIGIOSI

La Pia Società S. Paolo per rendere accessibili a tutti la possibilità di provvedersi libri di pietà e oggetti sacri anche dove la distanza dai centri la renderebbe difficile, è disposta a cedere con molte facilitazioni, i propri libri in deposito a fine d’aprire in ogni Parrocchia una rivendita di detti libri e oggetti.
La cosa è molto semplice: basta incaricare qualche buona persona, come le Suore dell’asilo, il sacrestano, le giovani del circolo, le madri cristiane o qualche negozio già avviato, ecc. I libri che proponiamo in deposito sono manuali di pietà, libri da Messa, devozione ascetica, meditazione, vite di Santi, oggetti sacri (corone, medaglie, immagini, ecc.).

CONDIZIONI PER IL DEPOSITO

Il chiedere il deposito vuol dire accettare le condizioni seguenti:
Si accettano di ritorno libri ed oggetti invenduti, purchè in ottimo stato.
Il pagamento si fa anticipato o contro assegno; in caso di resa si rimborsa il valore dei libri e degli oggetti invenduti.
Sconto del 25% sulle edizioni Vite di Santi, Tolle et Lege, Fons aquae – 25% sulla collezione Ascetica. – Sui manuali di pietà e quei di prezzo netto non si pratica nessuno sconto.
Porto ed eventuale restituzione dei libri a carico del committente.
Si può fare un leggero aumento sul prezzo di copertina nel vendere i libri per risarcirsi delle spese.
Oggetti Sacri, immagini ecc. prezzi netti.- Corone 25%.
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Dio s'è preso un nostro Novizio

Gambino Giuseppe, ventenne, di Agliano d’Asti.
E se l’è preso la sera del 5 Maggio, forse per desiderio della Vergine Maria che amava tanto questo suo figlio, a cui nel sabato precedente tra i dolori del male aveva fatto sentire e dire il forte desiderio «Oh, andiamo, andiamo... in Paradiso!».
Morte serena, gradita e bella questa del nostro Chierico Novizio; preparata da sei anni, perché è dal 1924 che Giuseppe, dopo il suo ingresso a San Paolo, mise le intenzioni dello studio, dell’apostolato, di tutta la vita a questo fine: ben morire.
La malattia fu breve, ma violenta, imbattibile, inesorabile, perché, buona serva del Signore, aveva il suo dovere da compiere. Noi le contrastammo la vita del giovane carissimo, gliela contrastarono i dottori con la loro scienza e i Parenti con l’affetto e i prodigi di tutte le cure. Ma la malattia portò la sua vittima alla Morte.
Rassegnati alla volontà del Signore, guardiamo la vita e la morte del caro Novizio per legger gl’insegnamenti che ci danno.
Giuseppe era devotissimo della Santa Vergine.
Negli ultimi giorni del suo ultimo Aprile dall’infermeria voleva ancor sapere le novità Mariane del Maggio nella Società San Paolo. Ricordo d’avergli parlato allora che nei camerini i giovani erano in gran lavoro per preparare gli altarini di Maria. Egli trovò gusto a gareggiar con parole e buoni motivi su un punto d’onore a cui non voleva cedere: Il camerone dei Novizi avrà l’Altare più bello di tutti gli altri. Non potè vederlo!
Giuseppe era tutto cuore e tutta anima per la vocazione e per la Casa dell’Apostolato Stampa.
Non manifestava a parole tanto entusiasmo, ma nel segreto coltivava la sua fiamma d’un attaccamento singolare, singolare davvero. Ricordano i parenti che nelle brevi vacanze autunnali trascorse in famiglia, più volte lo sentiron ripetere: «Mi trovo meglio là... ad Alba... coi miei compagni... in quella vita». Sull'amor della famiglia, che pure aveva vivissimo, faceva prevalere il dovere e la regola della Casa S. Paolo. La proposta di prolungar d'un giorno le vacanze, proposta fattagli in occasione di una festa paesana, a lui parve un’enormità, un errore imperdonabile: Credeva ancor ragazzo,come pochi anche se già uomini, credono al dovere, e al dovere serviva.
Giuseppe si offrì vittima di riparazione a Dio per i peccati della cattiva stampa.
Nell’infermeria ogni mattina, finchè potè, volle la Santa Comunione. Lo rivedo, stretto a Gesù, col libro di preghiere tra le mani ripetere la nostra dolce orazione: «Signore, vi offro in unione di tutti i Sacerdoti che oggi celebrano la S. Messa, la Vittima divina e me stesso, piccola vittima, in riparazione...» e recitava umile e divoto i nove punti di cui è composta l’offerta. Dio l’accettò.
La morte di Giuseppe fu quale si doveva aspettare e desiderare per un Novizio buono, umile, modesto.
I funerali si svolsero in Agliano d’Asti il 7 Maggio con numeroso concorso di fedeli, e una rappresentanza della Pia Società San Paolo. Il giorno seguente nel tempio di San Paolo in Alba tutta la Comunità partecipò alla solenne funzione di suffragio per l’anima del caro estinto.

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Teol. GIACOMO ALBERIONE, Direttore Respons. – Pia Società S. Paolo – ALBA
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MONS. V. CIVATI
Il B. Giuseppe Cottolengo
Ci affrettiamo a fare conoscere ai nostri carissimi Cooperatori, una recentissima e attraente vita del Beato Cottolengo, meritevole della più larga accoglienza e diffusione.
Dovuta alla nota e abile penna di Mons. Virginio Civati, quotato e apprezzatissimo per altre pregevoli pubblicazioni, si fa leggere di un fiato e s’ìmpone per la sua genuina originalità e per la forma letteraria bella, pura e spiccatamente italiana.
L’Autore con arte vi trasfuse tutto il suo genio creativo, l’affascinante potenza di una fervida e felice fantasia e il riboccante, nobile e delicato cuore di sacerdote per cui la lettura acquista una luce di bellezza e di grandezza ultra terrena.
La vita del Beato è indagata e svelata con un amore ed una penetrazione che non potrebbe essere più ardente. Dalle pagine tinte di un vivo colorito e scritte con semplicità, scorrevolezza, eleganza e delicatezza di stile che avvince, piace, solleva e commuove, la figura del Beato palpita viva ed eccellentemente scolpita e delineate in tutta la sua Divina missione di Sacerdote, di Padre, di Santo e di consolatore delle umane miserie.
Episodi di fede e di carità eroica la rendono oltremodo interessante e attraente mettendo in luce la fiducia estrema del Beato nel soccorso divino e il suo dono dei miracoli e della profezia di cui fu sì riccamente intrecciata la sua vita.
La Piccola Casa di Torino e la grande opera della Divina Provvidenza è esaurientemente presentata in tutte le sue particolarità con suggestiva e magistrale descrizione dei vari reparti di infermeria e della vita quotidiana in quella città. La Piccola Casa di Torino e la grande opera della Divina Provvidenza è esaurientemente presentata in tutte le sue particolarità con suggestiva e magistrale descrizione dei vari reparti di infermeria e della vita quotidiana in quella città.
Il prezzo, modestissimo, è di sole L. 5, si presta molto bene e senza grave incombenza ad entrare in tutte le famiglie del paese.
Il primo lancio l’ha impostato nel favore popolare con un successo stupefacente e lusinghiero.
Un vero gioiello e una lettura deliziosa! Provate.
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