Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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ANNO XI - N. 16 — 16 AGOSTO 1929 — Conto C. Postale

UNIONE COOPERATORI
APOSTOLATO-STAMPA

PRESSO PIA SOCIETÀ S. PAOLO

Opus fac Evangelistae (II Tim. IV, 5)



ALBA – PIA SOCIETÀ SAN PAOLO – ALBA


Deposito a fondo perduto o Vitalizio

CHE COS’È?
È una maniera di farsi del bene in vita e assicurarsi i suffragi dopo morte in modo segreto, sicuro e prudente.
Consiste nell’offrire per le opere della «Pia Società S. Paolo» una qualche somma, su cui volendolo si possa ritirare ogni semestre l’interresse; ed in caso di grave necessità anche lo stesso capitale.
La somma può essere grande o piccola in denari – in azioni – in titoli nazionali – obbligazioni – beni stabili, ecc.
CHI PUO’ FARLO?
Può farlo chiunque abbia mezzi e liberà di disporne.
COME SI FA?
Si fa in questo modo: si invia alla Pia Società S. Paolo o si porta di presenza la somma che si vuole: la Pia Società San Paolo rilascia su carta bollata da L. 2 una ricevuta corrispondente.
Questa ricevuta viene consegnata a chi ha depositato il fondo perduto, e gli serve come documento per esigere gli interessi. Si compie nella massima segretezza.
CONDIZIONI.
1. Il fondo perduto s’intende donato alla Casa; ma se la persona benefica venisse a trovarsi in gravi necessità può ritirare anche il capitale tutto o in parte.
2. L’interesse non è fisso, ma si stabilisce caso per caso.
3. Il fondo perduto viene trattato confidenzialmente e perciò si regola secondo i vari casi e desideri di ognuno.
4. Alla morte il capitale rimane definitivamente della Pia Società S. Paolo.
5. Sul deposito a fondo perduto si mantiene il segreto assoluto.
VANTAGGI
1. Fa partecipare a tutto il bene della Pia Società San Paolo.
2. Fa partecipare al frutto delle 2.000 Messe annue.
3. Permette di farsi del bene, senza privarsi subito di quanto si possiede.
4. Serve di suffragio ai defunti: sia per chi offre, sia per i suoi cari.

DEPOSITI FATTI

Per ragioni di prudenza e per volontà espressa degli offerenti non si pubblicano i nomi delle persone che vollero aiutare la Casa con fondo perduto: facciamo tuttavia risaltare il fatto di brave persone che senza essere di mezzi molto larghi han saputo conciliare la sicurezza del loro avvenire pur facendosi del bene.
Una brava persona che si era risparmiata con fatica e col lavoro lungo e faticoso un certo patrimonio, desiderava farsi un po’ di bene senza tuttavia privarsi del necessario per la sua vecchiaia: un’amica della Casa le fece conoscere il Bollettino e le spiegò che cosa era un fondo perduto. La persona interessata fece una visita a San Paolo e conchiuse volentieri di voler cooperare a sì bella Opera, affidando a San Paolo i suoi risparmi, a fondo perduto.
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Un contadino risparmiatosi col duro lavoro dei campi quel tanto che poteva bastare per la sua vita, avvicinandosi alla vecchiaia volle pensare a farsi del bene; pensava tuttavia come riuscirci senza privarsi del necessario. Persona sua conoscente gli consigliò di fare un fondo perduto con la Pia Società San Paolo. Egli accettò anche in vista delle tante preghiere e dei suffragi che potrà avere dopo la sua morte; e lieto compì quanto desiderava, rimanendone assai contento.

CALENDARIO DELLE MISSIONI 1930


Ci affrettiamo a notificare ai RR. Parroci, ai nostri ottimi Cooperatori, agli Incaricati per le Opere Missionarie e agli amici tutti che nei loro acquisti preferiscono la Nostra Casa, che il Calendario Missionario del 1930 è già allestito.
Quest’anno la Pia Società ha posto una cura speciale affinché l’almanacco riuscisse ben fatto sotto ogni aspetto.
La copertina raffigurante il Buon Pastore, le illustrazioni, dovute all’agile e scultoria mano del Pittore Edel, le diciture appropriate rendono attraentissima la veste tipografica del nostro Calendario Missionario.
Formato olandese centimetri 40 per 19; stampa e cornice a due colori; 12 fogli più copertina; spazio per le annotazioni a margine di ciascun giorno.
Prezzo L. 18 al cento. Per 1.000 copie L. 170. Spese postali a carico del committente. Spedizione contro assegno se l’importo non è inviato anticipato. Per 100 copie kg. 5 L. 7,50.
Per la stampa in copertina del proprio nome e di quello della Parrocchia, aggiungere L. 10 all’importo dei calendari.
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UNIONE COOPERATORI
APOSTOLATO–STAMPA

Opus fac Evangelistae (II Tim. IV, 5)



L’ORA DELLE VOCAZIONI


Molti sono gli istituti religiosi nella Chiesa: antichi e recenti, venerandi tutti e ricchi di frutti per le anime.
Oggi conviene in modo specialissimo un istituto che si dedichi al divino e necessario Apostolato-Stampa.
L’Apostolato-Stampa è nella sua sostanza antico quanto la Bibbia; oggi però ha assunto una forma, un’efficacia ed una necessità nuova, date le condizioni sociali odierne e le recenti invenzioni.
Per tali apostolati sono stati approvati, come congregazioni religiose, a norma dei sacri canoni due istituti.
Sono distinti nella loro Direzione e Amministrazione affini tra di loro per la comunità del fine, per la comunità dello spirito.
Sono:
LA PIA SOCIETÀ S. PAOLO (ramo maschile).
LA PIA SOCIETÀ DELLE FIGLIE DI SAN PAOLO (ramo femminile).
FINE

Entrambi si propongono di predicare con la Stampa, come vengono predicate con la parola, le verità cristiane; allo scopo di santificare i Membri; attirare le anime alla scuola del Divin Maestro per condurle al cielo.
MEZZI

La vita comune, i voti religiosi, le pratiche di pietà, l’Apostolato quotidiano, la pratica delle virtù, ecc. sono mezzi per la santificazione propria.
Per la diffusione della dottrina cristiana i Membri si occupano: a) a scrivere giornali, opuscoli, libri, fogli con lo spirito di comunicare, commentare diffondere il Santo Vangelo e i suoi insegnamenti; b) a stampare, cioè compiere il lavoro tipografico di composizione, impressione, brossura, legatura ecc.; c) a spargere e diffondere con varie iniziative biblioteche, bollettini parrocchiali, opera biblica, settimanali ecc.
SPIRITO

È comando del Maestro Divino che il suo insegnamento sia predicato ad ogni creatura, secondo viene custodito ed insegnato dalla Chiesa Cattolica, Maestra infallibile di verità. La predicazione deve essere fatta in semplicità e manifestazione intera di Gesù Cristo Via, Verità, Vita, secondo l’esempio e sotto la protezione dell’Apostolo S. Paolo, vaso eletto e dottore delle Genti.
Il Signore, gli Scrittori Sacri, gli Apostoli, i SS. Padri, i Dottori, la Chiesa, sono i maestri, i modelli in questo Apostolato, esercitato unicamente perché questa è la vita eterna, che conoscano Te (o Padre) e Colui che hai mandato.
PIA SOCIETÀ SAN PAOLO
(o ramo maschile).

Si compone di Sacerdoti e Laici, come gli ordinari istituti religiosi. Ai Sacerdoti in modo speciale è commesso l’ufficio di scrivere, insegnare, oltre gli ordinari ministeri; ai laici sono commessi gli uffici di composizione, stampa, propaganda che non si potrebbero fare dai sacerdoti senza pregiudizio di un bene maggiore.
Per formare il personale, ossia gli Apostoli della Stampa, la Società San Paolo accoglie giovanetti aspiranti alla vita religiosa o come Sacerdoti religiosi, o come laici - religiosi. Sono perciò divisi in due classi:
a) Studenti;
b) Coadiutori laici (Discepoli).
STUDENTI

Gli Studenti: sono quelli che tendono
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alla vita religiosa-sacerdotale come scrittori. Essi possono percorrere tutti i corsi quinta elementare o preparatoria al ginnasio, tutti i corsi di ginnasio, liceo, teologia, con studi ed esercizi speciali per imparare l’arte tipografica, e quanto è specifico per la loro vocazione.
L’arte della stampa, l’apostolato di essa, l’arte dello scrivere e del propagarla sono per essi materie di insegnamento.
A tempo debito vengono ammessi al noviziato: compiuto bene, possono chiedere di emettere i voti e di entrare nella Pia Società San Paolo.
Allora emetteranno i voti prima temporanei poi perpetui.

CONDIZIONI DI ACCETTAZIONE

1. Diano segni di vocazione religioso sacerdotale.
2. Che abbiano compiuto o compiscano i dodici anni almeno durante l’anno di entrata e facciano domanda a mezzo del proprio Parroco.
3. Abbiano compiuta almeno la quarta classe elementare e riportato attestato di promozione, attestati di nascita, studio, Battesimo, vaccinazione, buona condotta e sana costituzione.
Gli alunni pagano L. 50 d’entrata che non si restituiscono più anche se il giovane si fermasse un solo giorno; inoltre pagano L. 60 mensili nel primo anno; L. 40 mensili il secondo anno; L. 20 mensili il terzo anno; in seguito sono tenuti gratuitamente. Però restano sempre a carico dei parenti fino a studi compiuti: vestiario, biancheria, bucato, rammendatura, libri, medico.
OCCORRE CHE GLI ASPIRANTI DIMOSTRINO E SI TRATTI DI VERE VOCAZIONI RELIGIOSO-SACERDOTALI
Per programmi e domande scrivere:
Pia Società San Paolo – ALBA – (.Piemonte).
Si accettano pure giovanetti chi si trovino già nei corsi di ginnasio o di liceo o teologia; questi però quanto più sono avanzati negli studi, tanto maggiormente occorre siano decisi e dimostrino vocazione religiosa.

COADIUTORI LAICI
(Discepoli)

I coadiutori laici (detti Discepoli) aspirano alla vita religioso-laica, nell’Apostolato-Stampa.
Il loro primo lavoro è la preghiera l’esercizio delle virtù cristiane, la formazione alla vita religiosa.
I secondo è lo studio teorico pratico del lavoro tipografico di composizione, della carta, degli inchiostri dell’impressione, legatura, propaganda, ecc.
All’età conveniente possono essere ammessi al noviziato, e successivamente ai voti religiosi di castità, obbedienza e povertà; sempre che lo chiedano e dimostrino attitudine alla vita religiosa.

CONDIZIONI PER L’ACCETTAZIONE

1. Che diano segno di vocazione religiosa e facciano domanda per mezzo del proprio Parroco.
2. Che abbiano compiuto o compiscano durante l’anno di entrata almeno dodici anni.
3. Siano forniti almeno dell’attestato di promozione dalla quarta alla quinta classe elementare.
4. Presentino attestati di legittimi natali, studio, vaccinazioni, buona condotta e sana costituzione fisica con esenzione da malattie ereditarie.
Gli aspiranti pagano L.50 di entrata ed inoltre: L. 60 mensili il primo anno, lire 40 mensili il secondo anno, L. 20 mensili il terzo anno. In seguito non sono tenuti ad alcuna pensione; ma restano a carico dei parenti le spese dei vestiti, bucato, medico, libri, finché abbiano emessi i primi voti. In seguito l’Istituto provvede a tutto.
Se però entrano, dopo compiuto i sedici anni, sono dispensati dalla pensione; pagano soltanto L. 50 di entrata e le spese del bucato, vestiti, medico, libri, fino all’emissione dei primi voti. In seguito l’Istituto provvede a tutto.
OCCORRE CHE GLI ASPIRANTI DIMOSTRINO E SI TRATTI DI VERE VOCAZIONI ALLA VITA RELIGIOSO – LAICA.
Per programmi e domande rivolgersi alla: Direzione Pia Società San Paolo - ALBA (Piemonte).
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NEI CIRCOLI DELLA GIOVENTU’
CATTOLICA MASCHILE

Spesso si incontrano giovanetti ed anche giovanotti che inclinano assai alla pietà; sarebbe una buona carità avviarli alla vita religiosa ove i loro meriti si moltiplicherebbero! Si incontrano fanciulli innocenti, candidi; è grande carità suggerire una casa religiosa ove facilmente si salveranno da molti pericoli e svilupperanno il germe divino di una vocazione. Talvolta si incontrano giovani che sono soli, oppure in famiglia son quasi di troppo: se possedessero pure tale fondo di pietà e docilità in cui si possa coltivare una speranza di vocazione religiosa, ecco l’occasione di una bell’opera che Dio ci presenta.

NEL PICCOLO CLERO, TRA I CROCIATI,
GLI ASPIRANTI DELLA G.C.I., I FANCIULLI DEL CATECHISMO, ECC.

Vi sono fanciulli di mediocre intelligenza, che frequentano volentieri le funzioni ed i SS. Sacramenti: amano la S. Madonna, fuggono il peccato, evitano i pericoli, desiderano far del bene. Ecco dei segni di vocazione alla vita religioso sacerdotale.
Coltivate tali attitudini, si può bene sperare nel Signore che un giorno la Chiesa abbia un apostolo in più, le anime un zelante scrittore e predicatore, il cielo un beato più alto in gloria.
L’opera delle opere è quella delle vocazioni!
In un convegno tenuto in Francia ed in una lettera collettiva dell’Episcopato francese fu detto: Ogni sacerdote e religioso si faccia almeno questo proposito: voglio lasciar dietro di me un sacerdote, un religioso, un missionario, una suora.

PIA SOCIETÀ – FIGLIE DI S. PAOLO

È Congregazione religiosa femminile, approvata a norma dei Sacri Canoni. Essa è affine alla Pia Società S. Paolo, avendo comuni con questa: molti mezzi, il fine, lo spirito.

FINE

Anzitutto: tende alla santificazione delle Figlie con la vita comune, la pratica dei voti di castità, povertà, obbedienza, gli esercizi della vita divota.
Inoltre: tende alla salvezza delle anime con l’Apostolato-Stampa. Si propone infatti di diffondere le dottrine e la vita del Vangelo con la stampa, come la catechista con la parola. Perciò vi sono le scrittrici, le tipografe, le propagandiste, ecc.

OPPORTUNITÀ

Molte sono nella Chiesa le Famiglie di Suore: altre per gli infermi, altre per la gioventù, altre per le Missioni ecc. In questi tempi vi è gran bisogno di averne una dedicata all’Apostolato-Stampa. L’Apostolato-Stampa richiede: chi scriva, chi compia il lavoro tipografico, chi sparga in ogni famiglia le Divine Verità stampate.

SEZIONI

La 1.a sezione: comprende le Suore o Figlie di S. Paolo. Esse secondo le loro attitudini 1. si occupano a scrivere giornali, opuscoli, riviste, libri, bollettini ecc.; 2. li stampano: e cioè compiono tutto il lavoro tipografico di composizione, impressione, brossura, legatura, ecc.; 3. li diffondono dedicandosi a varie iniziative tra cui Biblioteche, Bollettini parrocchiali, Opera Biblica, Settimanali, ecc.
Vestono divisa propria, oscura.
La seconda sezione: comprende le suore o «Pie Discepole» che si consacrano all’Adorazione del Divin Maestro. Eucaristico, perché tutti gli uomini si raccolgano attorno a Gesù per imparare e seguire i suoi divini insegnamenti e santi esempi.
Hanno ciascuna due ore di adorazione per ogni giorno: oltre le altre pratiche comuni di pietà; si occupano poi di lavori comuni, (cucina, cucire, rammendare ecc.).
Vestono divisa propria, bianco-azzurra.

Le Figlie o Suore di S. Paolo

In questa sezione si accettano figlie dai 14 ai 25 anni, desiderose di consacrarsi a Dio nella vita religiosa. Tanto le figlie patentate, quanto le provenienti dalla campagna e dagli opifici, troveranno mezzi di santificazione convenienti e ciascuna avrà un’occupazione secondo le sue inclinazioni e capacità.
Nel tempo di probandato, nel noviziato, negli anni di voti temporanei la Figlia impara a conoscere l’Istituto, prova
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la sua vocazione e si forma allo spirito suo proprio.

CONDIZIONI DI ACCETTAZIONE

Attestati di legittima nascita, battesimo, vaccinazione, buona condotta, sana costituzione fisica con esenzione da malattie ereditarie.
Attestato d’aver superata almeno la quarta elementare, di aver dimostrato inclinazione alla vita pia e religiosa, con il consenso dei genitori se non hanno compiuto ancora il ventunesimo anno di età.
Si trovino tra i 14 ed i 25 anni, abbiano un corredo conveniente.
Non pagano alcuna pensione, ma sino all’emissione dei voti sono tenute alle spese di vestiario, bucato, medico, libri.
Rivolgersi alla: Superiora Figlie di S. Paolo – ALBA

Le Alunne

Per formare le religiose-scrittrici l’Istituto ha un collegio di figlie, che istruisce sino alle patenti di Maestre Elementari.
I corsi di studi comprendono le complementari e le magistrali. Per venir accettate occorre: 1. che abbiano compiuto o compiano i 12 anni almeno durante l’anno di entrata; 2. che dimostrino pietà e vocazione (per quanto si può prevedere in figliuoline di 12-24 anni); 3. che abbiano compiuta almeno la quarta elementare e riportato l’attestato di promozione; 4. Attestato di nascita, battesimo, vaccinazione, studio e buona condotta (rilasciato dal Parroco).
La domanda deve essere fatta dal Parroco.
Le alunne pagano L. 50 d’entrata che non si restituiscono più, anche se la giovane si fermasse un solo giorno; inoltre pagano L. 60 mensili per il primo anno; L. 40 per il secondo; L. 20 per il terzo; in seguito sono tenute gratuitamente. Però restano sempre a carico dei parenti fino a studi compiuti, vestiario, biancheria, bucato, rammendatura, libri, medico.
Abbiano inoltre un corredo sufficiente e si uniformino al programma che verrà consegnato ai genitori di ognuna.

Le Pie Discepole

In questa sezione si accettano le figlie che amano di preferenza la vita di adorazione e di amore a Gesù-Ostia, ritirate dal mondo, dedicate alla riparazione dei peccati della Stampa cattiva, che rinnova la passione di Gesù.
Vivono sotto la guida del Superiore della Pia Società San Paolo.
Devono essere scelte fra le figlie che più inclinano alla pietà, specialmente eucaristica. Siano sane di mente e di corpo e non oltrepassino i 25 anni; entrando non pagano pensione di sorta; ma devono essere fornite di un corredo sufficiente.
Molti RR. Parroci si fanno un santo impegno di mandare una figliuola adoratrice che rimarrà una candela vivente innanzi al S. Tabernacolo per la propria Parrocchia.
Negli anni che precedono l’emissione dei voti esperimentano la vita che desiderano abbracciare e dànno prova della loro vocazione.

CONDIZIONI DI ACCETTAZIONE:

Attestati di nascita legittima, battesimo, vaccinazione, buona condotta, sana costituzione ed esenzione da malattie ereditarie.
Attestato d’aver superata almeno la quarta elementare, d’aver mostrata pietà eucaristica, il consenso dei genitori se l’aspirante non ha ancora compiuto il ventunesimo anno di età.
Si trovino fra i 14 e 25 anni di età; abbiano un corredo sufficiente.
Non pagano alcuna pensione, ma sino all’emissione dei voti sono tenute alle spese di vestiario, bucato, medico.
Rivolgersi alla: Maestra Pie Discepole San Paolo – ALBA.

FRA LE FIGLIE DI MARIA
NELLA GIOVENTU’ CATTOLICA FEMMINILE
NELLE CLASSI SUPERIORI DI CATECHISMO ECC.

si trovano le migliori vocazioni, da studiare, coltivare, avviare alla vita religiosa. I genitori, i RR. Parroci, i direttori di Istituti pii, le Suore, le Maestre, le presidenti, le priore, ecc. quante bellissime occasioni hanno di conoscere le anime fortunate che il Divin Maestro chiama a sé! In una vita più perfetta quale è quella dell’osservanza dei consigli Evangelici.
N. Signore farà cadere sul loro capo tutte le grazie che essi procureranno alle Figlie da Dio prescelte.

I MIGLIORI COOPERATORI

Sono quelli che dànno vocazioni maschili e femminili, Genitori, Parroci, Maestre e saranno perciò iscritti nell’Unione
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Cooperatori Apostolato-Stampa ed avranno i vantaggi concessi dalla S. Sede ai membri e Cooperatori dell’Apostolato-Stampa.
Inoltre:
Vantaggi sociali: La Buona Stampa è il gran mezzo odierno di bene. Dio penetrerà nei cuori, e si vedrà un risveglio religioso, la Chiesa trionferà e santificherà i suoi membri. Vantaggi individuali. «Per quelli che entrano». Si acquistano tutti i meriti dei religiosi, avendo i voti che costituiscono i religiosi: tutti i meriti dell’Apostolato sociale, perché la loro attività è diretta alla salute delle anime: tutti i meriti delle anime ferventi e l’amore a Dio ed alle anime aumenterà straordinariamente la loro santità.
Tutti coloro che manderanno vocazioni avranno il premio dell’Apostolo, e Dio benedirà largamente quelle parrocchie che procureranno un missionario od una missionaria alla Buona Stampa.
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MARIA REGINA DEGLI APOSTOLI

RAGIONI DEL TITOLO. Maria Regina degli Apostoli perché sono il Lei adunate in grado eminente tutte le doti dell’Apostolo.
I. LE DOTI DELL’APOSTOLO

L’apostolato non è un mestiere, non è una professione, non è una carriera…è una vocazione divina. L’apostolo non è l’uomo degli affari, della politica, o dell’arte… è l’uomo di Dio. «Ogni uomo ci stimi come ministri di Gesù Cristo, i dispensatori dei misteri divini» ecco la figura ieratica dell’apostolo!
Le doti e le qualità dell’apostolo si possono racchiudere in queste quattro: santità, scienza, zelo e sacrificio.
L’apostolo sia santo. È un sacrilegio che le cose sante siano trattate da mani immonde! L’apostolo è rivestito della missione stessa di Gesù Cristo: «Come il Padre ha mandato me, così io mando voi». Perciò Dio anche ai sacerdoti della legge antica comandava: «Siate santi, poiché io sono santo!» L’apostolo deve procurare la gloria di Dio salvare le anime.
Che dire dell’apostolo che, dovendo salvare gli altri non si cura di salvare in primo luogo se stesso? Che deve fare amare il Signore e non lo ama egli stesso? Come sarà il sale, se è infatuato? Coma sarà luce del mondo?
«Non entrerà la sapienza nell’anima cattiva».
Ora l’apostolo deve essere pieno di santa dottrina di Dio. Chi entra nell’apostolato e trascura la scienza, è respinto da Dio. E San Paolo voleva che i suoi discepoli fossero bene istruiti nelle sante dottrine. «Attendi a te ed alla sana dottrina, e salverai te stesso e gli altri ancora».
L’apostolo non deve però solamente possedere la dottrina, ma ancora comunicarla coll’insegnamento.
«Andate, ha comandato Gesù, ammaestrate tutte le genti». Tutti! Quindi: poveri, ricchi, vicini, lontani, fedeli, infedeli, ignoranti, dotti; anche i dotti del mondo!
Lo zelo poi ed il sacrificio, stanno assieme. L’apostolo deve essere la forma delle anime cristiane, e deve poter dire di esserlo, come San Paolo. «Guai a me, se non avrò evangelizzato! Esclamava San Paolo, perché la missione di apostolo mi fa debitore alle anime». Il Divin Maestro ammoniva così i suoi discepoli: «Io sono venuto a mettere il fuoco in terra, e che cosa voglio, se non che si accenda?» L’apostolo è zelo; lo zelo è tra i primissimi segni dell’apostolato. Non hai desiderio della gloria di Dio? pena per le bestemmie, amore alle anime, aspirazione a far del bene? È una contraddizione parlare di apostolato in te.
Lo zelo porta fino all’immolazione di sè, e il sacrifizio innaffia l’opera dello zelo. Qui è l’eroismo, ma è dote propria dell’apostolato che è da Dio, non dagli uomini. Le anime costano, oh! sì: e i fanciullini chiamati all’apostolato, hanno istinto per ciò che costa, per le piccole mortificazioni. «Mi sopraspendo per le anime» ecco l’apostolato!
La croce! Il patimento! segno sensibile dell’apostolato, dote eccelsa di chi è apostolo! La pazienza! Oh mirabile virtù apostolica! «Adempio nella mia carne quanto manca delle passioni di Gesù Cristo». Ecco l’Apostolo associato alla Redenzione. Ed infatti il Divin Maestro aveva detto di S. Paolo: «Io gli mostrerò quanto debba patire per il mio nome!»

II. LE DOTI DI MARIA
REGINA DEGLI APOSTOLI SONO EMINENTI E FECONDE

Le glorie di Maria furono scritte nei secoli; ma i Padri hanno scritto e testimoniato quello che la SS. Trinità ha messo in questa figliuola primogenita del Padre, in questa sposa intemerata dello Spirito Santo, in questa Madre divina del Figliuolo incarnato.
Tutta la Chiesa e il Cielo son pieni di Maria. O vergine singolare per le tue doti! O Regina degli Apostoli magnifica! Le sue doti sono eminenti: in Lei, tutta la pienezza dei doni di grazia, di sapienza, di fortezza, di pietà, di consiglio. Quale regina può dirsi piena
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di intelligenza? di pietà? La Regina degli Apostoli possedeva la pienezza di questi doni e la pienezza divina.
Maria era piena di grazia, di amore, di santità. La sua santità poggiava sul vertice dei monti, ossia sul vertice della perfezione e della grazia dei santi, già fin dal primo istante di sua esistenza, e si accrebbe sempre più giorno per giorno della sua vita.
Maria era la sede della sapienza, per essere la sede della sapienza sostanziale di Dio; per generare a somiglianza di sé la Sapienza incarnata Gesù Cristo.
Dotata dell’uso dell’intelligenza nella Concezione, conobbe subito ed amò il Signore, suo Padre; la sua mente non corrotta dal peccato, non offuscata da male passioni, progredì nella scienza di Dio; quella scienza piena di grazia che la portò a morire di amore.
Maria era piena di spirito di zelo di amore alle anime. Ecco la parola rivelata da Maria a S. Alfonso Maria Rodriguez: «Il bene che io porto all’ultimo dei miei divoti, è più grande assai che tutto l’amore di tutte le madri accumulato su un unico figliuolo».
Basta ricordare che Maria fu Madre di Gesù per la redenzione del mondo, per ritornare a Dio tutte le anime. Il sì, il fiat di Maria è eroismo di fede, di umiltà, di amore filiale. È eroismo di zelo, perché Maria abbracciò allora tutti noi, tutti i peccatori senza speranza, tutti gli uomini perduti, e volle essere nostra madre per salvarci tutti in Gesù Cristo.
Maria fu piena di spirito di sacrificio: È l’Addolorata per tutta la vita: la Corredentrice nostra, ai piedi della Croce; è la nostra mediatrice, ma consideriamola con Gesù morto fra le braccia: quale prezzo offre per noi!
Maria quindi possiede le doti dell’apostolo, ed in grado eminente: Non solo però le possiede, ma ancora le comunica. Difatti: Lei invocano i piccoli ed ottengono; a Lei raccomandano la purezza i vergini, e ottengono; a Lei ricorrono nei dubbi i dottori, nelle difficoltà i maestri e sono illuminati e facilitati; sotto il suo patrocinio si pongono i missionari, e portano la fede nelle regioni inesplorate; nelle tribolazioni, nelle sofferenze si chiama Maria e viene; i martiri guardano a Lei e ricevono la palma.

III. AFFIDIAMOCI ALLA NOSTRA REGINA
E RESTIAMOLE UNITI

S’incontrano fanciullini innocenti, che hanno orrore al peccato… che amano le cose di Chiesa e di pietà… gentili di cuore, svegli di intelligenza, sono attenti alla scuola, diligenti nei doveri, compiti per via, han grazia di tratto, sanno bene il catechismo… Oh! Questi sono certo destinati dal Signore per tante cose buone, ed il più spesso sono destinati a essere tutti suoi. Oh! Già gli uomini di Dio non han da essere i rifiuti degli altri; Dio vuole le primizie…
Si conoscono figliuoline pie, amanti della preghiera e della Comunione, delicatissime di coscienza e di animo, stanno volentieri occupate in casa, aiutano volentieri la mamma, fanno recitare le preghiere ai fanciullini e li custodiscono, sono ubbidienti, alle volte si provano a far scuola… rabbrividiscono a sentire bestemmie. Ecco spessissimo i segni di una certa vocazione all’apostolato nella vita religiosa.
Non trascuriamo le anime in cui troviamo queste doti; se Dio le svela in noi, domandiamogli di conoscere la sua volontà, e di poterla far bene. Raccomandiamo allora queste cause a Maria Regina degli Apostoli; Dio chiama per mezzo suo.
Quando la vocazione si conosce affidiamola a Maria, stiamo uniti alla nostra Regina, viviamo in Maria, nel suo spirito. È Maria che comunica colla missione le doti della missione: e le qualità missionarie si alimentano si vivificano a contatto colla S. Madonna: «Beati quelli che stanno vicini a me!».
Un esame di coscienza: troviamo in noi i segni della vocazione? Ne abbiamo ringraziato il Signore? Facciamo conto di coltivare le doti dell’apostolato? Ci siamo consacrati alla S. Madonna? La preghiamo?
Anima a cui Dio ha voluto bene: ecco la tua madre!
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Una Grazia – miracolo

Roma, 10 agosto 1929


Mando l’unita modesta offerta in ringraziamento di una grazia o meglio di un miracolo che S. Paolo ha ottenuto alla nostra famiglia, scampando da grave e mortale disgrazia uno dei suoi membri. E ne unisco breve relazione.
Il fatto successe a Torino. Alle ore 8 di sera del 27 giugno u.s. mio fratello Marco, mentre correva in bicicletta a velocità non indifferente per le sue solite commissioni d’ufficio, allo svolto di una via si vide venire incontro, da una parte laterale, un’automobile che correva pure velocemente. Nonostante lo sforzo repentino di tutti e due per fermare, mio fratello venne inesorabilmente investito dalla macchina. Doveva rimanere freddo cadavere, a detta di alcuni testimoni, ma S. Paolo, che egli in antecedenza,aveva ossequiato tante volte e per essere in quei giorni assai pregato dal fratello che si trovava in Alba in preparazione all’ordinazione Sacerdotale non permise una tanta sciagura alla nostra famiglia e lo salvò da certa morte. Riportò solo leggere ferite ed ora è già guarito del tutto.
Mi persuasi vieppiù con questa grazia della verità di quell’esortazione di S. Paolo: «Adeamus ergo cum fiducia ad thronum gratiae ut misericordiam consequamur et gratia inveniamus in ausilio opportuno». Le grazie non vengono sempre quando si chieggono bensì tante volte in auxilio opportuno, ossia quando ne abbiamo realmente bisogno ancorché in quel tempo non pensiamo neppure per varie ragioni a chiederle.
Siano dunque rese grazie a Dio e a S. Paolo! — Don L. M. B.

«Se dunque siete risuscitati con Cristo cercate le cose di lassù dov’è Cristo sedente alla destra di Dio». (Coloss., III, 1)
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LA BIBBIA DELLE FAMIGLIE


COOPERATORI, COOPERATRICI ED AMICI! La Bibbia delle famiglie fu fatta specialmente per voi, per darvi fra i libri quello di cui è autore Dio stesso e da Dio fatto scrivere appositamente per mezzo degli Agiografi perché potesse essere non solo in chiesa, ma portato dai fedeli nelle famiglie, nelle case anche povere, e fosse la guida e la regola della vita, il conforto nel tempo di dolore.
La Bibbia è la parola di Dio il quale è la verità stessa: Dio ne è l’autore principale, gli agiografi ne sono gli autori secondari: fu scritta in 1600 anni circa: la incominciò Dio per mezzo di Mosè 1500 anni prima di Gesù Cristo e la terminò per mezzo di San Giovanni evangelista verso il 100 dopo Cristo.
I libri della Bibbia secondo il Concilio di Trento sono 72; di questi 45 formano il Vecchio Testamento e 27 formano il Nuovo
I libri del Vecchio Testamento sono:
Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio, scritti da Mosè; il libro di Giosuè, dei Giudici, di Ruh, i quattro libri dei Re, i due libri dei Paralipomeni, due libri di Esdra 1° e 2° detto pure di Nehemia; il libro di Tobia, di Giuditta, di Esther, di Giobbe, il Salterio davidico, i Proverbi, l’Ecclesiaste, il Cantico dei Cantici, La Sapienza l’Ecclesistico, Isaia, Geremia, con Baruch, Ezechiele, Daniele che sono i quattro profeti Maggiori; i dodici Profeti chiamati Minori: Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona, Michea, Nahum, Habacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria, Malachia; i due libri dei Maccabei 1° e 2°; in tutto 45.

I libri del Nuovo Testamento sono:
i Quattro Vangeli secondo San Matteo, San Marco, San Luca, San Giovanni; gli Atti degli Apostoli scritti da San Luca; quattordici Lettere di San Paolo; due Lettere di San Pietro, tre di San Giovanni, una di San Giacomo, una di San Giuda e l'Apocalissi di San Giovanni: in tutto 27.
La Chiesa Romana sola ebbe da Gesù Cristo il potere e la missione di giudicare quali erano i libri ispirati, di interpretarli e spiegarli ai fedeli in modo infallibile. Nel Concilio di Trento (1545-63) la Chiesa in virtù del potere conferitole da Gesù Cristo ha deciso in modo definitivo quali erano i libri ispirati; e vuole che le Bibbie ed i Vangeli pubblicati dai Cattolici abbiano l’approvazione ecclesiastica. Ogni Bibbia o Vangelo o libri particolari della Bibbia che non abbiano l’approvazione ecclesiastica non possono essere né comperati, né ritenuti, nè letti dai cattolici, mentre invece la Chiesa ama desidera e vuole che si legga la Bibbia e il Vangelo pubblicati secondo le norme date da Lei e commentati secondo il suo spirito.

Con quale spirito si deve leggere la Bibbia?

I libri sacri non furono dati agli uomini, affinché essi vi sbizzarrissero sopra i loro ingegni, ma dice S. Atanasio (Ep. fest. 39): i libri Santi sono fonti di salute pei quali deve essere dissetato ognuno che abbia sete di giustizia e dai quali si deve attingere la dottrina della pietà; e S. Agostino (c. Faust. 13,18) avverte che i libri profetici ed apostolici si devono leggere per irrobustire la nostra fede, per rendere più ferma la nostra speranza e più viva la nostra carità.
Per capire bene le Scritture sono molto necessarie cinque condizioni:
1.° la preghiera devota, poiché dice San Girolamo, il Dottore massimo nella Scrittura: nell’esporre e nel capire le Scritture sante abbiamo sempre bisogno che intervenga lo Spirito di Dio ( in Mich. 1, 10-15); e Sant’Agostino dice a tutti: la cosa principalissima e sommamente necessaria è che i cristiani preghino per capire le Scritture (Doctr. Christ. 3,37).
2° l’umiltà; affinché né si parli, né si giudichi inconsideratamente della Scrittura: lo Spirito Santo avverte: dove vi è l’umiltà vi è la sapienza (Prov.13,2).
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3.° con mente fedele ossia disposta a credere alla Scrittura e a Dio con fede ferma come discepoli e figli devoti verso il Maestro che insegna e il padre che parla.
4.° avere l’anima pura e libera da ogni macchia: in un’anima cattiva non entra la sapienza; e Teodoreto scrive: il parlare delle Scritture richiede un’anima pura e libera da ogni macchia e aggiunge: noi ci siamo appigliati all’orazione ed alla preghiera di cui hanno un bisogno grandissimo coloro che desiderano penetrare il senso delle Divine Scritture.
5.°aver retta intenzione e buona volontà: intenzione retta per ricavar dalla Scrittura il bene e la buona volontà per metterne in pratica gl’insegnamenti e copiare gli esempi di virtù.

DIFFUSIONE DELLA BIBBIA

La Pia Società San Paolo per la diffusione della Bibbia, del Vangelo e di altri libri buoni ha intrapreso un giro per le Parrocchie delle Diocesi di Mondovì, di Cuneo, Ventimiglia, Asti.
Un quindici giorni prima si avverte il Parroco delle rispettive Parrocchie che si intende visitare, gli si portano i libri con un camioncino, gli si manda pure qualche manifesto da affiggere alla porta della Chiesa come avviso sacro; intanto egli avverte in Chiesa; poi il giorno fissato o lungo la settimana persone incaricate della Pia Società stessa passano nei rispettivi paesi.
Finora le Diocesi visitate in quasi tutte le loro Parrocchie sono quelli di Mondovì e di Cuneo. Le due Diocesi visitate hanno dato un risultato soddisfacente. Si trova ovunque presso i RR. Parroci buona accoglienza che incoraggia nel non facile, né piccolo lavoro.
Segnaliamo i paesi dove si ebbe una maggior diffusione nella Diocesi di Mondovì: Frabosa Soprana, Pianvignale, Villanova, Frabosa Sottana, Brianzola, Serra, Ormea, S. Anna, Alma, Montagnola, Massimino, Battifollo, Scagnello, Isolabella, Rifreddo.
Nella Diocesi di Cuneo furono diffuse oltre agli altri libri e Vangeli anche cento e ottanta copie della Bibbia delle famiglie.
Nella città di Alessandria furono diffuse settanta copie di Bibbia delle famiglie; in un giorno venti copie nei paesi di Feisoglio e Niella e trenta copie a Racconigi.
Come è accolta?
La Bibbia è accolta bene e spesso si sentono espressioni di lieta sorpresa: oh, hanno anche la Bibbia! Come per dire: la desideravo tanto!
Molte Parrocchie hanno espresso il desiderio di tenere più tardi nell’autunno una giornata o una Festa del Vangelo. Con vero piacere vediamo che il Divin Maestro va conquistando all’idea di essere onorato sotto questo titolo tutto evangelico e tutto proprio della sua missione. Confidiamo che questo desiderio possa non solo tradursi in pratica, ma in una pratica annuale come ossequio al Divin Maestro per richiamare di nuovo i fedeli alla scuola del vero Maestro.
Prendiamo nota delle varie Parrocchie le quali gli anni scorsi hanno già tenuto o intendono tenere tale festa per inviare almeno un foglietto che indirizzi come tenere tale giornata e come onorare il Divin Maestro.
Certamente per la diffusione del Vangelo e della Bibbia non vi è nulla di meglio che tali giornate. In tali giornate si potrà con istruzioncina speciale scegliere un gruppetto di persone e formare la sezione dei Cooperatori dell’Apostolato-Stampa. Che bell’aiuto può essere per il Parroco e per la Parrocchia! Quanta più gloria a Dio, quanto più bene alle anime e quanto maggior aiuto alla stampa buona!
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DIFFUSIONE DEI LIBRI BUONI

Si fa sentire sempre più viva la necessità della diffusione del S. Vangelo e di libri buoni in mezzo alle nostre popolazioni, in opposizione a tanti libri cattivi, a stampa perversa che avvelena la mente e il cuore di tanti cristiani.
A tale scopo si è iniziato un nuovo mezzo di diffusione molto pratico e che colla benedizione di Dio, speriamo abbia da dare buoni risultati.
Si è pensato di passare paese per paese, casa per casa ad offrire il Santo Vangelo, libri di vite dei santi, altri libri buoni, opuscoli, Bibbia delle Famiglie, corone, oggetti religiosi, ecc. E quasi dappertutto si ebbero esiti consolanti.
Il plauso di tanti RR. Parroci serve pure come approvazione di questo nuovo metodo di diffusione e ci fa vedere come sia voluto dal Signore e da Lui benedetto.
Ecco qualche cosa di quanto dicono e fanno a nostro incoraggiamento e per il maggior bene della parrocchia.
Il Parroco di Pocapaglia (Cuneo) ci invitò nell’occasione della festa di S. Anna e raccomandò dal pulpito ai suoi parrocchiani la compera di libri buoni: «Oggi, diceva, giorno in cui celebriamo una festa sì bella, va proprio bene che alle case vostre vengano a portarvi il buon libro, alcuni giovani della Pia Società S. Paolo di Alba. Provvedetevi di
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una vita di qualche santo, la terrete in casa e, così cercherete in quanto potrete di imitare gli esempi dei Santi. Ne abbiamo tanto bisogno di conoscere i loro esempi e di fare una vita migliore imitandoli».
A Cortemiglia, S. Michele (Cuneo) in occasione di una Prima Messa, si distribuì il S. Vangelo in Chiesa alla balaustra. Fu un vero esempio di pietà e di venerazione per il libro divino.
Il Rev.mo Can.co Anfosso, Parroco di S. Maria in Cuneo, incoraggiò ed aiutò in tutti i modi le Pie Discepole che si portarono nella sua Parrocchia.
Il Rev.mo Parroco di Acceglio si dimostrò molto contento e soddisfatto del S. Vangelo tra i suoi parrocchiani.
Un esempio che ci dimostra quanto sia importante non solo, ma urgente la diffusione di libri buoni anche in mezzo a persone tra cui non dovrebbe penetrare che stampa buona, l’abbiamo avuto in un paese di montagna, ove a poca distanza si trova una colonia di tubercolotici. Ci diceva il Rev.mo Parroco di quel paese: «Sono stato or ora a far visita ai malati, e mi ha fatto tanta pena, più che non la malattia del corpo, il vedere tra le mani di alcuni di quei poveretti, giornalacci e romanzacci che essi leggono, dicono, come passatempo e per sollievo … E non vedono che si procurano così la rovina spirituale, proprio mentre stanno con un piede nella fossa e dovrebbero pensare a tutt’altro che a leggere romanzi… Quindi è proprio una provvidenza che siano venuti costì e siccome vedo dal loro catalogo che hanno libri di letture amene e romanzi buoni, ne scelgo per ora una ventina, col proposito però di formare una biblioteca al più presto per questi ammalati».
Un altro sacerdote, molto contento della visita fatta alla sua parrocchia, entusiasta per l’opera della Buona Stampa, non terminava di far visitare la sua biblioteca e raccontava come anch’egli, ogni anno, passa di famiglia in famiglia a raccogliere gli abbonamenti al Giornalino, Domenica Illustrata al buon giornale, bollettino, ecc.
Il Rev.mo Parroco di Bernezzo tra l’altro diceva: «Veramente ho già diffuso io nella mia Parrocchia una certa quantità di libri religiosi, ma se anche passerete voi, non importa; il Signore benedirà in modo speciale il vostro lavoro, perché siete per questo e potrete fare ancora di più».

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Tantissimi altri RR. Parroci e Sacerdoti zelanti ci aiutarono con ogni mezzo loro possibile in questa diffusione e sentiamo l’obbligo di ringraziare e pregare per loro e per le loro parrocchie; e lo facciamo di tutto cuore. La ricompensa migliore però la darà il Divin Maestro.

I RR. Parroci che desiderassero quest’aiuto per la diffusione del Stampa Buona nelle loro Parrocchie, non hanno che da avvertirci e noi ci faremo un obbligo di soddisfare, in quanto potremo e coll’aiuto del Signore, questo loro santo desiderio.
Tutto in Domino; per la maggior gloria di Dio e la salvezza delle anime.
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VITA E VIAGGI DI
SAN PAOLO APOSTOLO

(Continuazione)


CAPITOLO XIV

Pietro in Antiochia – Ripreso da Paolo – Separazione di Paolo da Barnaba – Viaggi di Paolo e di Sila in Cilicia – Paolo in Licaonia - Timoteo al ministero apostolico – Notizie di Timoteo.

Pertanto tra queste andate e ritorni, era trascorsa buona parte dell’anno quarantesimonono, quando spenta la scintilla dello scisma che minacciava invadere il cristianesimo nascente, Paolo e Barnaba adoperavansi tuttogiorno a diffondere il Vangelo nella provincia di Antiochia, e vedute ben provviste di sacri ministri tutte quelle chiese, Paolo propose a Barnaba di visitare entrambi le altre cristianità fondate da essi nell’Asia, a fine di osservare il loro stato, e di esercitare altrove il loro apostolico ministero. Barnaba era di ciò sommamente desideroso, acconsentì volentieri, e propose di ricondurre in loro compagnia quel Giammarco, il quale per leggerezza erasi separato a Perga. Questi bramando forse di cancellare la macchia contratta in quell’occasione, ora voleva per ammenda adoperarsi nuovamente a beneficio delle anime ed unirsi agli Apostoli al quale desiderio Barnaba come uomo di dolce temperamento, e consobrino del medesimo Giammarco, facilmente consentì: ma Paolo più fermo e sagace attesa la sperimentata incostanza di lui, giudicò non doversi riammettere nella compagnia.
Avendo dunque l’uno e l’altro propria sinderesi di clemenza nell’ammetterlo o di rigore nel rigettarlo, senza violazione di carità deliberarono di partire separatamente; e fraternamente abbracciatisi, volsero per due diversi sentieri.
Così disponeva la Provvidenza, affinché moltiplicati gli operai, potessero nel medesimo tempo portare il Vangelo in diverse provincie, come difatti avvenne: Poiché Barnaba, preso seco Giammarco, navigò primieramente in Cipro, indi venne in Italia, predicò nella Liguria, e secondo ci viene riportato dalla tradizione e dagli antichi monumenti, fondò la chiesa di Milano; e finalmente dopo avere evangelizzato molte regioni e scorsi i diversi paesi, fece ritorno a Cipro, dove coronò l'apostolato con la palma di glorioso martirio. Il suo corpo per rivelazione misteriosa fu ritrovato al tempio di Zenone imperatore, verso la fine del quinto secolo, non lungi da Salamina, e sopra il suo petto l’Evangelo di S. Marco, copiato da lui medesimo, e col quale aveva voluto essere sepolto, in segno di essere stato questo l’oggetto più caro posseduto da lui nel mondo.
Separatosi pertanto Barnaba da Paolo, e conoscendo questi quanto gli fosse necessario un compagno per le sue apostoliche visite, scelse Sila, uomo idoneo ad annunziare la parola di Dio e consolare i fedeli. Prese quindi commiato dai cristiani antiocheni i quali non potendo dimenticarsi dell’amore sempre da lui manifestato verso di loro, gli diedero in tale occasione tutti i possibili riscontri di affetto e di riconoscenza pregando per esso. Dopo di che Paolo, menando seco Sila, partissi d’Antiochia, e desiderando di fare la visita alle Chiese di Siria e di Cilicia, incamminatisi probabilmente per la via litoranea come più frequentata e comoda, passò per Iskenderun, cioè Alessandrietta e Miriando, traversò i fiumi Cerso e Pinaro, e per Mopsuestia pervenne all’estremità della baia di Isso, dove era la celebre città omonima e memorabile per la singolare tenzone avvenuta 333 anni avanti Gesù Cristo fra Alessandro e Dario. Di là per il passo inferiore delle porte di Amano (chiamasi questo inferiore, per distinguerlo da quello che giace a levante di Bayas chiamato dai geografi superiore), rientrò in Tarso, sua patria, rivide quelle chiese, le confermò nella fede, si pubblicò i decreti del Sinodo di Gerusalemme, e comandò che scrupolosamente si osservassero, essendo stati dettati dallo Spirito Santo.
L’infaticabile Apostolo, dopo aver riveduto le chiese di Siria e di Cilicia, animato sempre dallo zelo massimo per la gloria di Dio e della salute dei popoli, si accinse ad altri viaggi non meno disastrosi che lunghi: perciò, salutati i fratelli di Tarso ed incamminatosi verso la valle di Cidno, giunse alle pendici del Tauro, dove sorgono le celebri Porte Cilicie, così chiamate per una considerevole spaccatura di questo monte, la quale serve di passaggio tra la Cilicia e la Licaonia, apertura atta, nello stesso tempo, a difendere la prima da qualunque aggressione, scelta perciò come punto strategico di resistenza in ogni tempo. Per queste porte entrò in Licaonia, visitò nuovamente Derbe, e dimentico della ingiuria sofferta in Listri, visitò ancora quella cristianità, apportando ovunque consolazione e sollievo.
Colà il Signore Iddio, quasi volesse compensare con qualche allegrezza spirituale le pene sofferte dal fedele ministro, gli fece trovare un giovane che gli fu sempre compagno indivisibile e zelante. Chiamavasi questi Timoteo, figliuolo di madre ebrea per nome Eunice, convertita al cristianesimo, e di padre gentile, restato però nella incredulità: aveva appreso dalla genitrice e dall’avola, nomata Loide, parimente cristiana, non solo la pietà ed il timore di Dio, fondamento di ogni sapere, ma eziandio le sacre lettere. San Paolo pertanto avendo trovato in questo giovane molta scienza, molto zelo, ed innocenza somma, pensò di farne un cooperatore del Vangelo, ordinarlo sacerdote ed associarlo ai suoi apostolici
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lavori. A tale fine, domandate informazioni ai fedeli di Listri e d’Iconio sopra le virtù di Timoteo, e ricevutene onorevolissime testimonianze, lo tolse a suo discepolo.
Innanzi però di seco condurlo alle altre città, il volle circoncidere, non perché credesse necessaria questa cerimonia, ma perché trovandosi in quelle provincie molti giudei consapevoli dell’essere Timoteo figlio di padre gentile, ed incirconciso, avrebbero costoro avuto a sdegno di trattare con lui, né avrebbero forse sofferto che egli volesse far da maestro e servire loro d’interprete nelle divine Scritture.
Dappoi Timoteo ricevette anche la consacrazione episcopale, e da Paolo fu eletto vescovo di Efeso. Il tempo della sua ordinazione non è noto: sappiamo però che, unitosi una volta all’Apostolo per compagno de’ suoi viaggi, mai più lo abbandonò, se non per eseguire i suoi ordini; e adoprossi con esso lui nella predicazione del Vangelo, come un figlio col proprio genitore.
Visitò a nome dell’Apostolo diverse chiese, e secondo ci viene attestato dalla tradizione e dagli atti di questo santo discepolo, compendiati presso Fozio, sappiamo che sostenne il martirio in Efeso l’anno novantesimosecondo dell’era cristiana, ai ventidue di gennaio in occasione di volere impedire certe baldorie che correvano tra quel popolo in onore di Diana.
Ora torniamo all’Apostolo, per seguirlo in altri non meno lunghi che faticosi viaggi.

(Continua)



INDULGENZE DEL MESE

15 Agosto: Assunzione di Maria SS. – 24 Agosto: S. Bartolomeo Apostolo.
Una speciale indulgenza plenaria viene concessa ogni volta che i Membri e Cooperatori faranno un’ora di adorazione davanti al SS. Sacramento e pregheranno secondo i fini della Pia Società.
Indulgenza plenaria in articulo mortis ai Membri e Cooperatori, che confessati e comunicati, o almeno contriti diranno divotamente colle labbra o col cuore il Santo Nome di Gesù ed accetteranno pazientemente la morte dalle mani del Signore in pena dei propri peccati.
Parziale di cento giorni da lucrarsi dai Membri e Cooperatori, ogni qualvolta diranno, con cuore contrito, qualche preghiera secondo il fine della Pia Società S. Paolo, o presteranno un aiuto: lavoro, elemosina, offerte, ecc.

UNIONE DI PREGHIERE

Per tutte le persone che si raccomandano offriamo al Signore tutto il bene e le azioni che si fanno in casa, e le raccomandiamo alle preghiere dei Cooperatori.
Una Cooperatrice per una guarigione – Una Zelatrice per la propria famiglia e pel figlio aspirante al sacerdozio – Grazie urgenti – Una Cooperatrice per una grande grazia – Un Cooperatore per molte grazie – Diverse grazie e benedizioni – Un Cooperatore per grazie di cui tanto bisogna – Bisogni urgenti – Una famiglia per la guarigione del figlio – Una Cooperatrice per grazie – Una grazia.

BORSA DI STUDIO «S. LORENZO MARTIRE»

Rev.mo Sig. Direttore,
Accarezzando da lungo tempo, un ideale dei nostri cari e defunti genitori, sognato sì, ma non realizzato, che, nella numerosa famiglia, fosse, pur un solo di questi figli, se maschio l’avrebbero con tanto slancio, donato ed offerto a Dio, in qualsiasi modo, o sacerdote, o missionario, oppure religioso, egli nei Suoi Altissimi fini, sebbene l’unico, se lo volle Suo, appena dopo la nascita.
Così, in un baleno, svanì ogni speranza. Quantunque delusi, però sempre adorarono i Suoi Disegni con piena volontà.
Però cerchiamo ora di porvi rimedio, noi, anche d’accordo alla loro aderenza in vita, di sostituire esso, col fondare una Borsa Missionaria intitolata a «S. Lorenzo Martire», di cui il piccolo portava il nome.
Certo, non lo possiamo nascondere, ciò porterà a noi, superstiti, ed orfane, solo più due, dopo tante tristi vicende dolorose, un enorme sacrificio, che Dio solo sa, ma lo facciamo tanto volentieri, sicure d’aver col tempo un futuro sacerdote che ci ricorderà, e terrà il posto lasciato vacante dal nostro angelo.
Noi ci affidiamo tanto per ora alle di Lei fervide preghiere, perché ne abbiamo bisogno di continuo, perché il Cielo ci protegga.
La ringraziamo sentitamente, contraccambiandola colle nostre deboli preci, ma volenterose, e di gran cuore, ricordando pur sempre la Pia Società coi suoi bisogni al Divin Beneplacito.

Dev.me ed Obb.me sorelle N. N.


Sentitamente ringraziando, ben volentieri raccomandiamo al Signore tutte le intenzioni ed i desideri santi delle ottime Cooperatrici.
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NELLA PIA SOCIETÀ S. PAOLO
Dalle nostre Case

ALBA

Esami. – Terminarono il 16 luglio. Sono esami trimestrali; l’esame finale che chiude l’anno scolastico, si dà a Natale. Intanto dalle pagelle che riceveranno i genitori possono constatare il progresso dei loro figliuoli.
Le scuole si riaprirono il 1.o Agosto.
SS. SPIRITUALI ESERCIZI. – Dopo gli esami, si tennero tre corsi di SS. Spirituali Esercizi: due per i Chierici e i giovani, ed un terzo per le Figlie di S. Paolo e Pie Discepole.
Sulle Verità eterne, sui Novissimi, si deve fondare l’edificio della nostra santificazione. Chi mira al Fine per cui è creato, non può sbagliare ed arriva con sicurezza alla salvezza eterna.
La Fede, la Speranza, la Carità, sono le tre virtù fondamentali che, ben praticate ci devono sostenere nel cammino burrascoso della nostra vita.
L’ONOMASTICO DEL PRIMO MAESTRO. – Domenica 28 Luglio i cinque reparti della Casa si radunarono attorno al Primo Maestro per festeggiarne l’onomastico, Festa di S. Giacomo Apostolo.
Il festeggiato venne accolto da vivi applausi, quindi fu letta la lettera di ringraziamento per gli innumerevoli benefici che va continuamente impartendo, e di auguri di copiose grazie dal Signore ad multos annos, e di una infinita ricompensa in Cielo.
In segno di gratitudine i giovani ed i Chierici si impegnarono per la somma occorrente a coprire la spesa della Vetrata di S. Giacomo.
Le Figlie di S. Paolo e le Pie Discepole, coll’aiuto di Pie Persone amiche ed affezionate, offrirono un paramentale verde per le funzioni di Chiesa.
Terminata la lettura della lettera il festeggiato prese la parola ed invitò a chiamarlo in seguito col titolo di Primo Maestro.
Il nuovo nome venne accolto da vivissimi applausi.
Ricordò come il 25 Luglio fosse una data memoranda perché il Papa Pio XI usciva per la prima volta dal Vaticano, e raccomandò la preghiera, la fedeltà e l’amore al Papa.
Terminò con brevi parole d’incitamento a conservare il frutto degli Esercizi Spirituali terminati il giorno innanzi, «onde tutti i presenti possano riunirsi alla festa eterna del Paradiso».
ESERCIZI SPIRITUALI CHIUSI. – Da vari anni si tengono in Casa presso le Figlie di S. Paolo, corsi di esercizi spirituali per figlie esterne, cui prendono parte in modo particolare le ascritte alle Organizzazioni Cattoliche giovanili.
L’esito dei corsi tenuti negli anni scorsi fu veramente consolante, e soddisfatte furono quelle che vi presero parte; soddisfazione spirituale che esse stesse confessarono e di cui sono prova i corsi tenuti nei primi 6 mesi del corrente anno, cui non poterono partecipare coloro che lo desideravano, incoraggiate dal fervore delle esercitanti di ritorno dai corsi ultimati.
Si vede che è vivamente sentito il bisogno di Dio, il bisogno di lasciare per qualche giorno le proprie assillanti preoccupazioni quotidiane, per raccoglierci in desertum locum et requiescere pusillum, per raccoglierci cioè in un luogo di raccoglimento e di preghiera, ove attendere unicamente agli interessi più importanti dell’anima, entrare in noi e provvedere seriamente, uniti con Dio, al nostro avvenire.
Per soddisfare alle domande insistenti anche di questi ultimi giorni, si sono tenuti con esito soddisfacente, i seguenti corsi per sole Figlie: 7-11 Agosto; 13-17 Agosto. E si terranno ancora altri corsi: 20-24 Agosto; 3-7 Settembre; 17-21 Settembre.
Vi saranno anche corsi per i giovani dal 30 Ottobre al 4 Novembre.
Non c’è tassa fissa per l’accettazione; si accetta però con riconoscenza libera offerta.
Scrivere alla Società S. Paolo, in Alba (Piemonte).
LE FIGLIE DI S. Paolo con gioia dànno la lieta notizia della conseguita licenza magistrale della loro sorella Balla Maria che ha frequentato gli studi con tanta volontà e costanza.
Ringraziamo il Divin Maestro e S. Paolo che l’hanno assistita e ai quali solo è dovuto tutto il merito. Deo gratias!
LA CARTIERA. – Si sta provando il funzionamento delle macchine. Speriamo fra poco di vedere i lavori ultimati ed avere la carta per la stampa di tanti libri, periodici e foglietti religiosi. È certo un gran bisogno ed una grande grazia quella della Cartiera.
In questi giorni giunsero dalla Svezia i primi 200 quintali di cellulosa e pasta-legno forte, ed altri 100 quintali di pasta-legno di pioppo per la fabbricazione della carta.

VERONA
ESERCIZI SPIRITUALI

Venne a predicarli il Rev. M. Borrano e vi parteciparono non solo le Figlie ma un buon numero di ragazze dei paesi limitrofi desiderose di bagni salutari dell’anima.
Le vicine Figlie di Gesù offrirono la loro cappella perché le funzioni riuscissero devote, il loro giardino, e dormitorio e largheggiarono di aiuti perché potessimo soddisfare ai bisogni dell’aumentata famiglia paolina. Il Signore ricompensi le buone Suore, ci aiuti a praticare i propositi degli Esercizi perché l’anima si trovi sempre in un’atmosfera di entusiasmo con volontà di migliorare nello spirito e far del bene con l’apostolato stampa.
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ROMA

LA CASA NUOVA procede in modo da essere pronta per il prossimo autunno; perciò a qualche giovanetto si è già data parola di accettazione.
È forte e speriamo che sia anche ricca di benedizioni del Signore. Preghiamo però i cari Cooperatori a recitare il Rosario per questa casa: vi sono ogni giorno difficoltà di vario genere; e vi è anche la difficoltà economica, che raccomandiamo ai cari amici: essi non perderanno la loro mercede.
Dall’America una zia di un caro alunno ha raccolto dagli amici vari metri cubi… molti giovani hanno zie e mamme che forse potrebbero aiutare così l’opera di educazione e di apostolato dei figli o dei nipoti. Aiutare specialmente diffondendo libri della casa; e dando così mano alla salute delle anime.
NEI TEMPI DI VACANZA, mentre gli alunni si riposavano dalla scuola e ristoravano la salute, ebbero comodità di assistere la S. Messa e di pregare nelle catacombe e nei luoghi più santi di Roma, dove raccomandarono, come sempre promettiamo, i cari Cooperatori.
IL 25 LUGLIO la casa ha partecipato alla processione eucaristica del S. Padre, ed ha per tutti gli amici ricevuta la benedizione: come ha offerto i cuori di tutti a Gesù eucaristico e al Vicario di Cristo, perché il vincolo che tutti ci unisce e tutti ci spinge è un vincolo eucaristico e il distintivo che ci contrassegna è la fedeltà al Papa.
LA GRAZIA EUCARISTICA è cresciuta in casa per la bontà del Divin Maestro: poiché essendo aumentato il numero delle Pie Discepole, l’esposizione eucaristica dura in casa due ore di più. Che il Divin Maestro ci renda sempre più meritevoli della grazia, e sempre devoti all’Eucaristia, pegno della celeste beatitudine.
L’APOSTOLATO DEL BOLLETTINO ancora in altre Parrocchie si è diffuso, colla buona fiducia che la parola di Dio per esso si moltiplichi e noi e le anime ci salviamo.
Col bollettino sono entrate nelle famiglie molte copie del Santo Vangelo, che ogni famiglia cristiana deve possedere.
OFFERTE: D.P.L. 15; Carbone Margherita 100; Cauda Anna 25; Arc. F. Giuliani 25; Funari Pistilli, formaggio, frutta.

SALERNO

Il giorno 8 agosto fummo a Baronissi per la diffusione di libri buoni. Vennero ad attenderci alla stazione le Socie del Circolo G. F. C. I. Alla sede del Circolo il Rev.mo Parroco di quella Parrocchia ha tenuto una opportunissima conferenza sulla diffusione della Buona Stampa, ed in modo speciale, sulla diffusione del Santo Vangelo, invitando tutti a lavorare con buona volontà per farlo penetrare ovunque.
Si è proceduto quindi alla formazione di una Sezione Parrocchiale di Cooperatori Apostolato Stampa, sotto la protezione di Maria Regina degli Apostoli e di S. Paolo Apostolo. Furono eletti un gruppo di Uomini Cattolici per la diffusione e propaganda tra gli uomini, un gruppo di Donne Cattoliche per le donne, parecchie Signorine del Circolo per le giovani.
Si stabilì pure di fare un’ora di adorazione mensile per la diffusione della Buona Stampa.
Fummo tanto ammirate dello zelo di quel Reverendissimo Sig. Parroco e di quelle brave Circoline. Si iniziò subito la vendita dei libri che avevamo portato con noi, e quanto non si potè esitare, si lasciò in deposito, impegnandosi quello zelante Sacerdote di far diffondere tutto per mezzo delle sue Parrocchiane.
Il Signore ricompensi colle sue celesti benedizioni chi tanto si adopera in nostro aiuto e per la diffusione del Suo S. Vangelo.

Date alla Chiesa un sacerdote della Buona Stampa

SEI PRETI, OTTO EROI

Queste note che parlano, ogni qualvolta se ne presenta l’occasione, dell’eterno trionfo della Chiesa è bene si chiudano col racconto della inusitata celebrazione di Lilla.
Domenica 30 giugno scorso u.s. nella cattedrale del Sacro Cuore si assistè a questo spettacolo eccezionale, forse unico nella storia della Chiesa. All’altare un giovane levita celebrava la sua prima Messa e intorno a lui, su cinque altari appositamente costrutti, contemporaneamente, celebravano la loro prima Messa altri cinque fratelli del novello sacerdote. Il padre e la Madre assistevamo alla cerimonia. Otto cuori uniti nella fervorosa dedizione a Dio. Otto eroi. Il magnifico spettacolo è stato così esaltato da Renè Bazin, il noto autore della vita di Pio X: «Ammiro gli otto eroi, i figli e i genitori. La virtù di questa famiglia, si tranquillizzino i propagandisti della discendenza, darà frutti senza fine. Il suo esempio accrescerà la ricchezza spirituale e morale del paese ben più che se trenta o quaranta nipoti seconda la carne fossero nati da lei. Si creeranno forze nuove: si restaureranno delle rovine, la speranza in Dio riprenderà il suo
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corso, mercè il sacrificio dei sei leviti una figliuolanza uscirà da case che il peccato rendeva sterili, una canzone lieta sorgerà dalle memorie che ringiovaniscono. Nessuna famiglia per quanto sia numerosa può essere messa a confronto di questa famiglia di soldati di Dio». Così l’eminente scrittore Cattolico. La sua parola alata, l’esempio grandioso della famiglia Basquin, la famiglia dei sei sacerdoti, possa essere d’esempio a quanti sostengono che non occorre la buona propaganda, non occorre la buona stampa, che basta un po’ di censura e un ordine prefettizio. Pannicelli caldi che tosto si raffreddano se non soccorre la continua persuasiva parola del sacerdote e l’amoroso instancabile esempio di tutti i buoni.

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CENTRI DI DIFFUSIONE
DI LIBRI BUONI ED OGGETTI RELIGIOSI


AI RR. PARROCI, NOSTRI COOPERTORI

Non cessiamo mai di ripetere e a proporre questa salutare iniziativa, perché sappiamo che essa corrisponde al desiderio della Chiesa e mira al diretto aiuto del ministero Parrocchiale, al decoro delle sacre funzioni, e, specialmente al bene delle anime nella via della cristiana perfezione.
Corrisponde al desiderio della Chiesa: che i fedeli partecipino ai meriti santissimi di Gesù e ai frutti della Redenzione coll’assistenza devota ai divini misteri, che acquistino il vero spirito di pietà e che informino tutta la loro vita all’insegnamento cristiano de Vangelo. Infine è pure desiderio vivissimo di questa santa Madre che i fedeli siano compresi della gravità e solennità delle sacre funzioni e vi assistano con tutto il cuore e l’amino per ricavarne il miglior frutto spirituale. Per assecondare a questo desiderio, i RR. Parroci lo sanno è utile provvedere i fedeli del libro da Messa: giovano molto: Le Massime eterne; il Giovane Provveduto, La Preghiera del Parrocchiano. Necessario è che tutti si accostino ai Sacramenti dopo un vero preparamento, e che durante il canto e le funzioni prendano parte e seguano il Sacerdote.
Questa iniziativa, inoltre, viene in diretto aiuto al ministero sacerdotale.
Il Parroco fa l’istruzione religiosa alla domenica, ma questa non basta: i presenti sono pochi e quei che sentono, dopo poche ore, dimenticano tutto. E allora? Se si vuole che l’istruzione impartita in Chiesa non sia inutile, ma produca per effetto la riforma della vita, bisogna che questa sia completata e aiutata dalle buone letture dei libri di pietà e periodici, i quali non predicano soltanto per un quarto d’ora e a pochi individui, ma insegnano per tutta la settimana e l’anno e alla famiglia intera.
È indicata per ottenere un frutto pratico e duraturo dalle prediche. Facciamo il caso, che il Parroco predichi sulla preghiera: certo, il proposito che si farà sarà quello di pregare bene; ma come fare pregar bene a tanta gente ignorante che non sa una preghiera? Per costoro la predica sarebbe inutile. Ecco quindi, se si vuole ottenere un frutto duraturo, la necessità di raccomandare ed esortare che si provvedano di un libro che insegni a pregare bene!
Altro caso: il Parroco predica sulla morte. Per il momento sono tutti compresi dal pensiero di questa verità eterna, ma dopo alcuni giorni si vive come se non si dovesse più morire. Come assicurare che il pensiero della morte guidi tutta la vita e non sia solamente il pensiero di un giorno ? Si distribuisca il libro Apparecchio alla morte.
I casi si moltiplicano: Si predica sulla Confessione, si offra Confessatevi bene; sulla Comunione? si offra Il più gran Tesoro;
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si predica alle figlie? Si dia come ricordo La Giovane Pia. Si parla alle madri di famiglia? Si consegni il libro Consigli alle madri di famiglia. Si visitano le persone ammalate? Si raccomandi il libro S. Ludovina, oppure alla scuola di Gesù Appassionato ecc.
Non è vero che in tal modo l’insegnamento del Parroco rimane centuplicato e il suo ministero molto più fecondo?
Altra miseria tanto lamentata è quella del canto della Messa e dei Vespri. In certi posti si rinunzia addirittura all’ufficio del vespro perché non c’è chi canta, o meglio perché i fedeli non sanno che cosa cantare. Ai nostri giorni nella totalità dei fedeli c’è la persuasione che il canto sacro latino sia una specialità riservata esclusivamente a coloro che sanno il latino, ai Sacerdoti e ai Religiosi. Eppure una volta era la massa dei fedeli che unanime eseguiva il canto delle funzioni! E ora come si spiega questo cambiamento così radicale? Una ragione, se non la principale, è quella che i fedeli di oggi non sanno i canti latini.
Il rimedio di fare assistere i fedeli ai sacri vespri e alla messa col libro in mano, non è solamente un rimedio eccellente e ideale in teoria, ma ottimo e praticissimo in realtà. Quanti Parroci, la cui parrocchia pativa le conseguenze di questo morbo, dopo aver seguito il nostro consiglio, si son sentiti esclamare, pieni di consolazione e santa gioia: non mi aspettava un frutto così lusinghiero: devoti e imponenti le sacre funzioni; tutti, giovani e figlie, nessuno escluso, vengono in Chiesa col loro libro e cantano che è una delizia sentirli.
Alcuno potrebbe obiettare, che non è col dare semplicemente un libro da messa alla popolazione che si ottenga il rigoglio di una vita cristiana, ricca di molti frutti. A costoro diciamo, che se questo rimedio non è quello che risani tutto, tuttavia è già un passo avanti per un migliore avvenire, e se si rinuncia a qualunque tentativo colla pretesa che non è esso che opera il miracolo, il giorno del miracolo non verrà mai e lo spirito religioso continuerà sempre a scemare.
RR.mi Parroci! Provate il Deposito-Rivendita! Mentre questa iniziativa risparmia tante fatiche, non richiede raccomandazioni speciali basta affidarla a qualche persona buona, sia il sacrestano, la persona di servizio, le suore, il circolo femminile, o sia pure, il negozio di qualche buona e fidata persona.

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Teol. Giacomo Alberione - Direttore resp.

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