Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno XLII
SAN PAOLO
Ottobre-Novembre-Dicembre 1967
Roma Casa Generalizia,

AVE MARIA, LIBER INCOMPREHENSUS, QUAE VERBUM ET FILIUM PATRIS MUNDO LEGENDUM EXHIBUISTI (S. EPIPHANIUS EP.)

A FINE D'ANNO 1967

Per le vocazioni

Leggiamo nel Vangelo le parole di Gesù rivolte ai Discepoli: «La messe è veramente grande, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe di mandare operai nella sua Messe» (Matt 9, 37-38). «E chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro potere sopra gli spiriti immondi per cacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. Questi sono i nomi dei dodici Apostoli: primo, Simone, detto Pietro, e Andrea, suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni, suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio d'Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda Iscariote, colui che poi lo tradì» (Matt 10, 1-4).

Necessità urgenti
In pochi decenni l'umanità da due miliardi di uomini è cresciuta a tre miliardi e mezzo.
Al contrario, il numero dei Sacerdoti, nel complesso della cattolicità, è alquanto diminuito, mentre oggi vi sono più urgenti necessità.
La Pia Società San Paolo ha un complesso di apostolati, con gli «strumenti della comunicazione sociale»: stampa, cinema, radio, televisione, dischi.
È quindi necessario un gran numero di Paolini, Sacerdoti e Fratelli Discepoli.
In ogni nostra Casa il personale è scarso, o insufficiente. Di conseguenza: zelare l'interesse vocazionario, cercando giovani di buona volontà, intelligenza e tendenza alla vita religiosa.

Vocazionisti
In ciascun Vocazionario Paolino è necessario un Incaricato: almeno un Sacerdote, oppure un Sacerdote e un Discepolo professo.
Il Divin Maestro ha lavorato con grande amore per tre anni a formare gli Apostoli, in sacrificio quotidiano. Ha poi mandato dal cielo lo Spirito Santo perché dessero inizio alla predicazione nel mondo.
Segue un grande impegno di formare buoni aspiranti Paolini, istruiti, zelanti, pii, virtuosi.
In ogni Casa si formi il gruppo degli aspiranti al Sacerdozio e quello dei Discepoli. Se possibile, siano formati separatamente.
Riflettiamo sulle parole: «Noi, infatti, siamo gli operai di Dio...» (1Cor 3,9).
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Tempo attuale
I Sacerdoti, nel ministero, seguano le disposizioni della Liturgia. Nelle particolarità, in ciascuna nazione è l'Episcopato che dispone.
Nell'insegnamento religioso, ai fanciulli e agli adulti, secondo la Teologia (Dogmatica e Morale), si adattino alle necessità del popolo, sia scrivendo, sia predicando.
Conoscere chiaramente e applicare i princìpi della pedagogia, della sociologia, della filosofia, secondo l'uditorio o i lettori. Adattarsi agli uomini d'oggi.
La storia della salvezza è unica: Storia Sacra, Gesù Cristo, la Chiesa.
Seguire la Bibbia e la Tradizione.

È necessario che natura e grazia, scienza umana e divina Rivelazione siano sempre unite.

L'Aggiornamento
Si è avviato 1'«aggiornamento e revisione delle Costituzioni».
Vi sono Religiosi timorosi, e altri impazienti. Da un lato vi è chi vorrebbe tutto riformato; e dall'altro, vi è chi teme ogni riforma.
La nostra Famiglia Religiosa è nata da poco tempo; e sta crescendo in persone, nello spirito e nell'apostolato.
Molti Istituti, maschili e femminili, sono nati da qualche secolo, o anche da parecchi secoli; ne sentono meglio il bisogno.
Si devono, tuttavia, secondo il Concilio, rivedere: Pia Società San Paolo, Figlie di San Paolo, Pie Discepole del Divin Maestro, Suore Pastorelle, Istituto Regina Apostolorum, Gabrielini, Annunziatine, Istituto Gesù Sacerdote. Si aggiungono i Cooperatori.
Primo passo: impegnarsi a pregare. Compiere tutte le pratiche: esame di coscienza, meditazione, adorazione, ecc. Seguendo gli articoli delle Costituzioni, sono elencate tutte le pratiche quotidiane, settimanali, mensili.
Secondo passo: rileggere e considerare le Costituzioni; riflettere e segnare quanto sembra da migliorare; o se qualche cosa è da aggiungersi, o da togliersi.
Terzo passo: varie adunanze. In ogni Casa, in ogni Provincia, nelle Delegazioni Regionali.
Quarto passo: i risultati delle adunanze vengano mandati al Centro (Casa Generalizia), perché siano esaminati con ogni attenzione.
Quinto passo: la conclusione; che potrà essere gradita da tutti, oppure rivedere ancora particolari articoli o fare nuove applicazioni.

SAC. G. ALBERIONE

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Documenti Conciliari
Tutti i Sacerdoti hanno letto e considerato ogni documento del Concilio Vaticano II; e, se alcuno non l'ha fatto interamente, lo faccia. I predetti documenti sono il risultato delle quattro sezioni conciliari; dopo molto studio hanno avuto l'approvazione dei Padri e la conferma del Sommo Pontefice.
Ormai sono stati tradotti nelle lingue principali.
Vi sono Documenti che in particolare ci riguardano: il primo, il quinto, il nono, il decimo... Tra i Documenti, emanati dopo il Conciliò, ci interessano: l'Estensione delle facoltà concesse ai Superiori Generali nel Rescritto «Cum admotae»; la Notificazione «Post Litteras Apostolicas» per l'abolizione dell'Indice dei libri proibiti: le norme per l'attuazione dei documenti conciliari: «Ecclesiae sanctae» (Motu proprio); la costituzione «Indulgentiarum doctrina». Diamo per ordine l'elenco dei sedici documenti conciliari:

A) Costituzioni:
«Sacrosanctum Concilium» (sulla Liturgia)
«Lumen gentium» (sulla Chiesa) S. «Dei Verbum» (sulla Rivelazione)
4. «Gaudium et spes» (sulla Chiesa nel mondo contemporaneo)

B) Decreti:
«Inter mirifica» (sui mezzi di Comunicaz. sociale)
«Orientalium Ecclesiarum» (sulle Chiese orientali cattoliche)
«Unitatis redintegratio» (sull'Ecumenismo)
«Christus Dominus» (sull'ufficio dei Vescovi)
«Perfectae caritatis» (sulla vita religiosa)
«Optatam totius» (sulla formazione sacerdotale)
«Apostolicam actuositatem» (sull'apost. dei laici)
«Ad gentes» (sull'attività missionaria della Chiesa)
«Presbyterorum ordinis» (sulla vita e ministero dei Presbiteri)

C) Dichiarazioni:
«Gravissimum educationis» (sull'educaz. cristiana)
«Nostra aetate» (sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane)
«Dignitatis humanae» (sulla libertà religiosa).
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