7) GLORIA A DIO + PACE AGLI UOMINI. Queste sono le finalità. I fini per cui Gesù Cristo comparve agli uomini nel presepio li volle cantati dagli Angeli: «Gloria a Dio e pace agli uomini». La gloria di Dio è il fine ultimo ed assoluto dell'Incarnazione, della Redenzione e della santificazione. Il secondo fine è la salvezza degli uomini: pace con Dio e pace con il prossimo.
Per la Famiglia Paolina non vi sono altri fini; i medesimi fini quindi per cui si compì la Redenzione.
Vivere e operare secondo Gesù Cristo: «Per Christum, et cum Christo et in Christo». Così San Paolo: «Mihi vivere Christus est: la mia vita è Cristo».
8) CORNICE DELLO STEMMA: si presenta come ornamento e come una difesa e custodia dei vari simboli. Ma anche la cornice stessa è simbolo, cioè come il religioso deve custodire lo spirito religioso e compiere la sua missione particolare.
Infatti la professione religiosa ci ha stabiliti in una via che sale verso le vette, secondo sublimi impegni, e di ordine soprannaturale. Vi sono le sicure promesse divine: «Voi che avete lasciato tutto e mi avete seguito, avrete il centuplo e avrete in eredità il cielo». È una tessera o buono giornaliero per l'acquisto delle grazie quotidiane; ed è insieme il
passaporto per il passaggio da una patria terrena alla patria celeste.
Custodire il
buono ed il
passaporto. Non si distrugga il
buono, né il
passaporto: conservarli, usarli; poi la corona eterna.
Per me: partendo da questo mondo prego ed offro la vita per la Famiglia Paolina, perché viva sempre secondo i disegni di sapienza ed amore di Dio, e a sua gloria e pace degli uomini.
CONCLUSIONECinquantesimo! È da paragonarsi all'esordio di un discorso; è la traccia annunziata; ora lo sviluppo in sicurezza.
Si sono stabilite le rotaie nelle Costituzioni; e sono state provate e consolidate nelle esperienze.
Il viaggio nel tempo sarà felice se l'Istituto nel suo complesso, ed i singoli religiosi si muoveranno sempre sulle rotaie; umiltà e fede.
In Gesù Maestro, Via e Verità e Vita; la protezione di Maria Regina Apostolorum; l'esempio di San Paolo, che più di tutti gli Apostoli usò il mezzo tecnico, le sue lettere, associato alla parola.
Oggi con questa mia Messa chiudo col
Te Deum un cinquantesimo, ed apro il tempo futuro col
Veni Creator.
Vivere in piena ed abituale gioia la vita religiosa, che prelude ai gaudi eterni.
La nostra vita, anche per ciascuno, come per l'Istituto, è una storia continuata di grazie: grazia sopra grazia. Vita religiosa per santificazione e spiritualità in Cristo; apostolato conforme ai bisogni dei tempi; sempre più splendente l'orizzonte del cielo, se siamo sempre tesi verso la perfezione.
Sia piena la lode, sia sonora;
sia giocondo, sia decoroso
il giubilo dell'anima.Ricordo per tutti: le opere di Dio si fanno con gli uomini di Dio.
Sac. Alberione
Gli anni di studio che precedono la Teologia per una preparazione adeguata sono sedici. Cioè: 5 elementari; 5 ginnasiali (comprese le medie); 2 di noviziato; 4 di liceo-filosofia.
Nelle varie nazioni occorre adeguarsi per il numero di anni prima della Teologia, tenendo conto dell'organizzazione degli studi statali.
Ormai il noviziato, tanto per aspiranti al sacerdozio, come per aspiranti-discepoli,
in ogni nazione sia di
due anni, se ancora non si facesse.
***Seguirà un «SAN PAOLO» per illustrare «come preparare alla redazione».
***Da qualche Casa non si è ricevuto ancora risposta alla lettera circa il numero degli aspiranti-discepoli.