Diamo una nostra traduzione:
Al diletto figlio Giacomo Giuseppe Alberione
Superiore Generale della Pia Società San PaoloL'ottantesimo compleanno che stai per compiere ci offre l'occasione gradita e desiderata per esprimerti, figlio diletto, la nostra benevolenza nei tuoi riguardi. La manifestiamo con lieti auguri e voti, per mezzo dei quali, come è consuetudine, ti rendiamo più gioioso un tale giorno.
Alle preghiere salutari si aggiungano i nostri rallegramenti per tutto quanto hai compiuto finora, rendendo fecondo il tuo Sacerdozio con le numerose famiglie religiose sorte da un ceppo unico, che attivamente spendono le loro fatiche per la gloria del Vangelo e per il perfezionamento del mondo cristiano, e con le molteplici iniziative estese ampiamente da molto tempo, che hanno conseguito vigoroso incremento.
Imbevuto dello spirito di san Paolo Apostolo, con magnifico ardimento, che non sarà mai abbastanza lodato, ti adoperi per sottomettere al soave governo del Maestro Divino e al servizio della verità salvatrice, i mezzi tecnici che il mondo moderno produce.
Dio ha favorito e benedetto, in modo evidente, le tue iniziative generose, poiché il seme che hai gettato, non senza lacrime, è divenuto una messe biondeggiante.
Diletto figlio, Noi eleviamo suppliche perché la grazia celeste che in te non è stata inutile, affluisca ancora più abbondante, così che possa consolidare e sviluppare sempre più quanto hai realizzato. La fonte di ogni bene ti conceda nuova luce di sapienza, fortezza e costante vigoria, perché viva a lungo e industrioso, a vantaggio dei tuoi e per il gaudio della fede (cfr. Filipp. l, 25).
Mentre desideriamo ardentemente tutto questo, con paterna volontà, impartiamo, con caldo affetto, a te e ai tuoi figli di ambo i sessi, che dirigi, e alle opere molteplici a cui vi dedicate, l'apostolica benedizione.
Dal Vaticano, 22 Marzo 1964. Anno l° del Nostro Pontificato.
PAOLO VI PAPA
Accompagnava l'Autografo Pontificio la seguente lettera del Segretario di Stato di Sua Santità:
Segreteria di Stato di Sua Santità
Dal Vaticano, 27/3/1964; Prot. N. 20389
Reverendissimo Signore, Ho il piacere di rimettere alla Signoria Vostra Rev.ma il venerato Autografo che l'AugustoPontefice si è benevolmente degnato di indirizzarLe nella lieta circostanza dell'80° genetliaco.
Mentre compio l'onorifico incarico, mi permetto di aggiungere ai paterni voti di Sua Santità quelli miei personali.
Con sensi di religioso ossequio mi confermo
della Signoria Vostra. Rev.ma dev.mo nel Signore
A. G . Cardo Cicognani