Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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9. DOMENICA III DI QUARESIMA

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 17 marzo 19681

Il Vangelo secondo Luca. E quest'oggi si parla particolarmente della purezza, castità.
In quel tempo: Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Cacciato il demonio, il muto parlò, e le turbe si stupirono. Ma alcuni dicevano: «Egli caccia i demoni in nome di Belzebub, principe dei demoni». Altri, poi, per metterlo alla prova, gli chiedevano un segno dal cielo. Gesù, conosciuto i loro pensieri, disse: «Ogni regno diviso in se stesso, va in rovina e le sue case crollano l'una sull'altra. Se anche satana è diviso in se stesso - giacché voi dite che caccio i demoni in nome di Belzebub - come reggerà il suo regno? E se io caccio i demoni per Belzebub, in nome di chi li cacciano i vostri figli? Per questo essi stessi vi condanneranno. Ma se io caccio i demoni col dito di Dio è giunto, dunque, in mezzo a voi, il regno di Dio. Quando un forte difende in armi l'atrio, è al sicuro quanto possiede. Ma se viene uno più forte di lui e lo vince, gli toglie tutte le armi nelle quali confidava e ne divide le spoglie. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde. Ouando lo spirito immondo è uscito da un uomo, va per luoghi aridi cercando riposo e, non trovandolo, dice: Tornerò a casa mia, da cui sono uscito. Quando vi giunge, la trova pulita e adorna. Allora va a cercare altri sette spiriti peggiori di sé e tutti (...) si stabiliscono in quell' anima. E la nuova condizione di quell' uomo è peggiore della prima». Mentre Gesù diceva queste cose, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e gli disse: «Beato 1l seno che ti ha portato e le mammelle che hai succhiato». Egli aggiunse: «Beati piuttosto quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica»2.
Sì, il giorno attuale pensando e pregando per la purezza, purezza specialmente perché, quando ci sono le Professioni, allora la purezza, il voto della castità.
Ora, tutti i sensi bisogna dominare, e siano e gli occhi o l'udito; il senso. Allora tenere a posto il nostro corpo, sì. E per questo è necessario che si dominino i sensi; i sensi, particolarmente, per quello che si può sentire personalmente e quello che potrebbe venire da fuori. L'impurità, il terzo dei sette vizi capitali, spinge a cercare la soddisfazione dei piaceri carnali, sia coi peccati esterni delle azioni, parole, sguardi, libri, immagini e spettacoli immorali, proibiti dal sesto comandamento: «Non commettere atti impuri», e sia con i peccati interni dei pensieri e dei desideri cattivi, proibiti dal nono comandamento; «Non desiderare la donna d'altri». I peccati impuri sono colpe gravi che attirano severi castighi e conducono all'impenitenza finale. La continenza è sempre possibile anche in mezzo alle più forti tentazioni, quando si prega, in particolare, la Santissima Vergine, si frequentano i sacramenti, si praticano le mortificazioni, si fuggono le occasioni del peccato e ci si applica fedelmente ai propri doveri.
I nostri corpi sono opera di Dio e templi della Santissima Trinita3 e meritano rispetto, purezza e santità. E quindi, quando vi è la purezza, il Signore Gesù entra nella persona, nell'anima. Quanto può essere di pericolo: o pensieri, o fantasie, o sguardi, e cose udite, sentite e quello che serve a dominare tutto l'essere, perché la purezza, in primo luogo, riguarda l'intimo e poi quello che rignarda il corpo. Quindi che ci sia tutto puro e santo. Tutti i cristiani devono avere la purezza, sì, ma con i voti c'è un obbligo più grave e quindi quello che porta più meriti. Sì, vivere [la] castità e vivere i voti, i voti di castità e quindi doppio merito, doppio merito.
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Ora, quali sono i mezzi per santificare il nostro essere? Quello che è in principio: la confessione e la comunione, perché il nostro essere sia santo e immacolato, sì.
Dobbiamo mettere tutta la prudenza, l'attenzione perché non ci si metta ai pericoli. Quindi occorre che, in primo luogo, la preghiera, e, in secondo luogo, il dominio dei sensi, ecco. E se l'anima [è] consecrata al Signore entrerà in cielo in un posto più alto, più unito con gli angeli del cielo. Prima è sempre la Vergine Immacolata che sarà sempre la più alta, più elevata nel cielo, Maria Santissima Vergine, Madre di Dio, Vergine Santissima Allora l'osservanza della castità, allora il premio in cielo sarà molto più grande, sì.
Evitare le occasioni che possono essere dall'esterno e possono essere dall'interno, sì. Bisogna che noi guardiamo sia l'interno e sia l'esterno, sì. E come si può arrivare alla piena purezza? Occupare le nostre facoltà, e quindi, i pensieri che siano pensieri buoni, santi. E poi che sono i sentimenti, e poi tutte le occasioni che ci possono essere, sì.
E quali sono i mezzi? Primo è la confessione, e poi, la comunione; poi il dominio dei sensi e il dominio anche dell'intimo, dei pensieri e dei sentimenti interiori, sì. Quindi abbiamo da combattere sempre; ma quello che è positivo: vivere con (...) che riguarda il senso. Bisogna che noi stiamo al nostro posto, sì, al nostro posto nell'interno e nell'esterno, sì. Quando vi è la pietà, la preghiera, l'amore a Dio, questo si supera subito, sì. E poi, oltre l'intimo, l'esterno, perché anche non si dia i1 caso di purificare (...). Allora metterci bene nella nostra vita, santificare lo spirito e santificare il corpo assieme. E tutte quelle forze che abbiamo usiamole per il bene; usare tutto per il bene, per molti motivi. E quando noi occupiamo bene il tempo e operiamo, allora è già evitato una buona parte delle tentazioni; evitate, evitate, sì. Allora facciamo un esame sopra di noi stessi. E poi considerare quelli che potrebbero essere i pericoli e quelli che sono i mezzi di santificazione.
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E dare tutto il nostro essere al Signore; così sono i voti. Un particolare mezzo: la Santissima Vergine. Poi: [si] frequentano i sacramenti, si pratica la mortificazione, si fuggano le occasioni di peccato e ci si applica fedelmente ai propri doveri. Quando noi occupiamo le nostre forze, e allora quando noi consumiamo le forze, allora le forze cattive non hanno più il valore.
I nostri corpi sono opera di Dio, sono tempio della Santissima Trinità1 e meritano rispetto, purezza e santità. Se occupiamo il cuore nostro, il cuore dato a Dio, allora le tentazioni difficilmente, difficilmente vengono le tentazioni, difficilmente. E se ci sono, allora orientare il cuore verso il Signore. Tuttavia nella vita si deve sempre combattere perché in noi, c'è l'anima, ma c'è anche il corpo. E quindi dobbiamo dominare l'anima, i pensieri; e il corpo sia dominato, governato bene, santamente. E, d'altra parte, vi è il gran vantaggio dell'Adorazione al Santissimo Sacramento e allora il cuore va tutto a Gesù. Pensare che attorno all'altare, al tabernacolo, allora il cuore si rivolge, si orienta verso Gesù immacolato.
Adesso vi è anche un... che sarebbe un pericolo: quando si riceve la comunione e quasi subito se ne vanno. E allora il frutto della comunione è poco. E finire alla Messa, sì, ma poi si può continuare, in qualche maniera, la preghiera, continuare, sì. Allora, se noi aumentiamo il ringraziamento della comunione, ci porterà dei buoni frutti, dei buoni frutti in tutto, sia nello spirito e sia nel corpo. La santificazione. E tutte le forze che possiamo avere, impiegare queste forze verso il servizio di Dio, tutto. Allora, (...) la santificazione del corpo e la santificazione dello spirito.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 155/c (= cassetta 249/a.1). In PM, nessun indizio cronologico (cf nostra nota in c62). - dAS, 17 marzo 1968 (domenica): «m.s. al mattino cappella e Apostoline» (cf dAS in c1).

2 Lc 11,14-28.

3 Cf 1Cor 6,19 et passim.

1 Cf 1Cor 6,19 et passim.