Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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18. SOLENNITÀ DEL CORPUS DOMINI

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via Portuense 739, 13 giugno 19681

Faccio il saluto per la vostra Madre Maestra come ha scritto; e come essa, e cioè, che noi continuiamo a pregare per essa, ed essa pure continua la sua preghiera; e soprattutto adesso il lavoro per passare da Casa a Casa e quindi incoraggiare tutte le figlie, le suore, sì1.
E poi anche fare attenzione, e cioè, che sono venute e continuano a venire un buon numero di fanciulle, sperando che passeranno, anno per anno, a essere alla vita di consacrazione al Signore.
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Penso che stamattina abbiate fatto la meditazione sopra la Messa parlando del sacramento eucaristico. Questo l'avete meditato. Ora, un pensiero. Questo: nei tre che sono i Vangeli, conoscete come il Signore Gesù ha dato e ha insegnato l'Eucaristia. Nel Vangelo, invece, di san Giovanni, vi sono quelli che, secondo il Signore (dal 20, articolo, fino al 60 del capitolo 6° di san Giovanni...). Adesso soltanto per ricordare qualche cosa.
1«Discutevano - quelli che erano i Giudei - dicendo: Come mai costui, cioè Gesù, darci a mangiare la sua carne?». Gesù aveva detto che la sua carne doveva essere l'alimento delle anime. E quindi: «Come può mai costui darci a mangiare la sua carne?». Ma Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico: se non mangerete la carne del Figlio dell'uomo, cioè Gesù Cristo, e non berrete il suo sangue, non avrete in voi la vita», cioè la salvezza. Ora, voi, alla comunione, si può dire tutti i giorni, il cibo eucaristico.
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«Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna ed io lo risusciterò nell'ultimo giorno». Così Gesù ha detto. L'ultimo giorno, alla fine del mondo.
«Perché la mia carne è veramente cibo». E noi l'abbiamo consumato nella comunione di stamattina anche. «Perché la mia carne è veramente cibo e il mio sangue è veramente bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me, dice Gesù, in me». Sì, quando c'è in noi Gesù, «in me, e io in lui». Quindi si costituisce un'unione intima, profonda tra l'anima e Gesù, l'anima che si trova in innocenza, in grazia, e, insieme, la convivenza tra Gesù; e Gesù, quello che è l'anima che è consecrata, cioè. «Il mio sangue... rimane in me ed io in lui». «In me» - Gesù - «e io in lui» - Gesù -.
«Come il Padre che vive ha mandato me - come il Padre celeste ha mandato me, Gesù - e io vivo per il Padre - Padre celeste -, così chi mangia me vivrà anch'egli per me. Questo è il pane disceso dal cielo - ecco l'Eucaristia -, questo è il pane disceso dal cielo. Non come la manna, nei tempi passati, mangiarono i vostri padri e morirono, chi mangia di questo pane, invece, vivrà in eterno». Perché se l'anima ha la grazia, la vita - perché c'è la vita umana e la vita di grazia - allora «chi mangia di questo pane vivrà in eterno». La carne umana, il corpo umano va al sepolcro, si cambia in polvere; ma quello che è la vita di Gesù, quello è eterno. «Queste cose disse Gesù insegnando nella sinagoga a Cafarnao».
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E allora molti che avevano ascoltato le parole di Gesù, molti si sono allontanati, perché giudicando: costui è un pazzo. E allora poco per volta... «Ora, molti dei suoi discepoli, udito che l'ebbero, esclamarono: queste parole non... ripugnanti, chi le può ammettere?». Cioè non volevano credere che lui, Figlio di Dio incarnato, e che fosse pane per cibo eucaristico. «Ma Gesù conoscendo dentro di sé che i suoi discepoli di questo mormoravano, disse loro: Ciò vi scandalizza? Che avverrà allora se vedeste il Figlio dell'uomo ascendere dov'era prima? È lo spirito quello che vivifica, la carne non giova a nulla». Rimane in noi la vita soprannaturale. «Le parole che io vi dico sono spirito e vita. Ma ci sono tra di voi alcuni che non credono». E allora gli Apostoli, i Dodici, allora sentendo Pietro, come capo degli Apostoli, e cioè: «Tu hai parole di vita eterna». Quindi Pietro: «Tu hai parola di vita eterna - dice a Gesù -, e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio». È proprio il Santo di Dio che è qui presente, esposto a noi. «Conosciuto che tu sei il Santo di Dio». Gesù rispose loro: «Non sono stato io che ho eletto voi - i Dodici -?». Ecco i Dodici che Gesù aveva scelti. E accennò anche alla caduta dell'apostolo che... Giuda, sì.
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Allora, riflessione: considerare l'Eucaristia sotto le tre parti: la consecrazione, sì, ma parlando meglio: il sacrificio della Messa; e poi il cibo che nutre lo spirito, l'anima, accresce la grazia; e, terzo, l'Adorazione. E questa parte, di Adorazione, la fate con grande amore, e giorno e notte, nei tempi adatti, e quindi, Gesù: l'Adorazione, la Messa e la Comunione. I fedeli, sì, hanno le due parti; ma quello che riguarda l'Adorazione è speciale per voi, è la vostra vocazione. Abituarci a discorrere poco di cose, sì, poche parole, e, se vi sono molte parole umane, e allora non si capisce bene e non si mette l'unione più intima col Signore, con Gesù. Questo è il gran dono della vostra vocazione: l'Adorazione eucaristica.
E per aprirsi e cominciare l'Adorazione, bisogna fare un atto di dolore e poi, nello stesso tempo, un atto di fede. Cioè: dove siamo? e con chi siamo? e dove stiamo? sì, e cosa devo dire? Allora lo spirito di fede è raccogliere tutti i nostri sentimenti che abbiamo secondo le istruzioni che già ciascheduno ha. Quindi, l'Adorazione. E si fanno, queste Adorazioni, molto bene, ma si può migliorarle, migliorarle ancora. Dopo che sia passato questo cambiamento, non cambiamento, ma una revisione delle Costituzioni, allora migliorare l'Adorazioni e dividerli in tre parti o anche in quattro parti, e quindi allora il nostro spirito, il vostro spirito ne sente un vantaggio e l'unione con Gesù si stringe sempre di più fino al giorno in cui passiamo dal letto di morte a Gesù in cielo; e là ci è preparato... Ora, fare una istruzione di Adorazione e formare dei modi di fare l'Adorazione. Che non sia sempre uguale perché allora, forse, si annoia e non si comprende bene tutto, o almeno, non abbiamo la sens... meglio, sentire, di sentire la grazia e la luce e la presenza di Gesù, sì.
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Poi le altre due parti, già tutte conoscete: la consecrazione,la Messa, e la comunione, il cibo, il gran cibo che il Padre celeste ci ha dato come è qui nella... nel Brev... nel punto, il santo Vangelo.
Bisogna che noi, almeno una volta l'anno si legga tutto il Vangelo, almeno una volta l'anno. Quale libro che sia così adatto e santo?. Ce ne saran tanti libri buoni e, anche qualcheduno, santo. Ma questo è il libro di Dio, è il libro di Gesù Cristo, ecco.
Ora si è, adesso, un progresso nel seguire la Messa. Seguirla bene. E si sente l'unione tra il sacerdote e chi ascolta, e allora si avrà una maggiore unione col Signore. E se ieri abbiamo seguito una Messa, oggi meglio, e poi meglio ancora, giorno per giorno, sì. Oh, ricordando bene che il più grande sacramento è quello dell'Eucaristia.
Vi sono i due misteri principali. Il mistero principale è quello della Santissima Trinita; poi, l'altro, è il mistero eucaristico.
Ma tra i sette sacramenti: battesimo, cresima, ecc., il sacramento più importante è Gesù Cristo, è l'Eucaristia, perché gli altri sacramenti, come per esempio, il battesimo, la cresima, sì, portano grande grazia particolare, sì, particolare come già si è meditato bene, sì. Ma l'Eucaristia è un... è il massimo sacramento, e cioè, in lui, la persona di Gesù Cristo in noi, allora. Quanto grazia e gioia e speranze e amore nella comunione! Sì, cosicché si faccia, poco per volta, da un passo all'altro; e quando si può passare da passo a passo... perché persone che in principio hanno un certo zelo, calore; forse, qualche volta, si diminuisce un poco, e allora bisogna fare quello che è necessario chi...
Quindi, questo: come sono i giorni, come sono gli anni, migliorare.
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E quando poi Gesù eucaristico, quando si porterà (...) la malattia, e allora troveremo una unione particolare e straordinaria e, nello stesso tempo, si pensa che Gesù in noi, nel... che si distacca dal corpo. Ma poi, nell'eternità, come si trova l'anima con Gesù?
E molte anime conducono una vita buona, cristiana, ma quando si arriva a questa unione particolare, religiosa, allora è una cosa molto di più, perché, come vi è una vita umana, poi vi è una vita cristiana, e poi vi è una vita religiosa, sì, vi è la vita religiosa; perché, tre, questa unione, cioè questa vita: la nascita, il battesimo, la cresima, la Professione religiosa. Di lì avanti, i progressi spirituali sono più facili, andare avanti, sì. E tuttavia, se vi sono delle distrazioni, ecc., allora cerchiamo di rimetterli bene i nostri pensieri, i nostri sentimenti, sì. Ma se qualche cosa si... è una distrazione, quello non è colpevole; e quando si lavora per raccogliersi e così unirsi bene con Gesù, alle volte c'è difficoltà, ma questo fare con volontà di farlo, questo, il merito cresce di più.
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Allora, considerar sempre l'Eucaristia: la consecrazione, la Messa e la Comunione e poi l'Adorazione. Pregate, pregare per tutti, per noi, per voi, per noi, perché vi è, sono la Società San Paolo, vi sono le Figlie di San Paolo. E i nostri Istituti sono otto, bisogna che teniate presenti tutti otto e così pregare per tutti. Se non si è badato, si può fare uno scritto perché ciascheduno possa rivederlo e così...
La vostra parte è speciale fra gli otto, e, da voi, quello che sempre porta a una luce e porta un aumento di grazia.
Allora, come conclusione: il Signore che vi ha dato tanta grazia fino da bambine e da quando si è fatto la Professione perpetua, sì, e allora quando si arriva alla vita perfetta, cioè alla Professione perpetua, è proprio di lì che parte a gran passi nella santità; è di lì. Anime che si credono di essere arrivate abbastanza, abbastanza, sì; ma abbastanza di camminare, sì, di camminare.
E quando si comincia con la Professione fare l'esame di coscienza dalla settimana, dal mese, dell'anno, quando c'è, ci son gli Esercizi. Bisogna che facciamo un buon esame, un buon esame, particolarmente se noi abbiamo fatto dei veri passi; e se non li facciamo abbiamo responsabilità grave. Perché? Perché siete consecrate per fare il servizio di Dio e glorificare Dio e passare dalla vita umana alla vita religiosa e alla vita di santità.
Il Signore vi benedica tutte e vi do la benedizione.
Regina Apostolorum. Ora pro nobis.
Benedictio Dei omnipotentis, Patris et Filii et Spiritus Sancti descendat super vos et maneat semper. Amen. Deo gratias.
Tutte in letizia.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 94/d (= cassetta 251/b). In PM. nessun indizio cronologico (cf PM e dAS in c97). - VV: «13 giugno 1968, PM: Corpus Domini».

2 MADRE M. LUCIA RICCI, allora superiora generale, in visita alle case.

1 Cf Gv 6,34-70 (per tutta la meditazione).