Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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GIACOMO ALBERIONE
ALLE FIGLIE DI SAN PAOLO
MEDITAZIONI E ISTRUZIONI
GLI ANNI DEL PRIMO CONSOLIDAMENTO
1934 - 1939
MEDITAZIONI VARIE 1938

La predicazione di questo anno, dopo essere stata rielaborata, è quasi tutta raccolta nei volumi È necessario pregare sempre, II, e Maria nostra speranza, II.
La Circolare Interna di aprile, mentre giustifica perché si è rallentato l'invio delle meditazioni del Primo Maestro alle case, porta a conoscenza di tutte il progetto di preparare, con questo abbondante e prezioso materiale, dei volumi che si possano diffondere anche tra il popolo (cf Introduzione generale p. 27).
Le meditazioni perciò rimaste inedite o di cui si è anticipata la stampa sulla Circolare Interna perché riflettono circostanze particolari in cui sono state pronunciate, sono nove (9) e sono pubblicate in questo volume:
nn. 2, 4, 8. Inserite successivamente nel volume
È necessario pregare sempre, II.
nn. 5, 7. Inserite successivamente nel volume
Maria nostra speranza, II.
nn. 3, 9. Pubblicate sulla Circolare Interna1.
n. 1 in ciclostilato.
n. 6 in dattiloscritti.
Non è giunto a noi nulla delle meditazioni sulla liturgia delle Domeniche delle quali la Circolare Interna di aprile dice: «Finora sono pronte le Meditazioni fino alla IV Domenica di Quaresima…». Verranno pubblicate nel 1948 in due volumi:
Brevi meditazioni per ogni giorno dell'anno.
Il Fondatore, anche se brevemente, sottolinea temi che gli sono particolarmente cari: «Il progresso è l'aumento della grazia… è avere l'anima, mente, volontà, cuore nel servizio di Dio. Lì è il vero progresso nel bene» (n. 1). «La vera pietà è umile e fiduciosa… deve portare un progresso spirituale costante» (n. 2).
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Addita come modelli di preghiera Maria e Paolo: «Maria è modello di preghiera…è mediatrice di grazia» (n. 3). «La Chiesa vuole che dalle feste di Maria impariamo ad imitare le sue virtù» (n. 7). «S. Paolo nella preghiera si preparava all'ardua missione che Dio voleva affidargli». «Datosi poi alla vita apostolica egli non riconobbe all'apostolato altra efficacia che nella preghiera». S. Paolo nella sua preghiera : ringrazia, è universale, si appoggia sempre su Gesù Cristo. «Chi si avvicina a S. Paolo a poco a poco si trasforma, impara a vivere come lui, a pregare come lui» (n. 8).
Il pensiero del Paradiso è presente a Don Alberione e costantemente proposto: « Fissare bene in mente: Vitam aeternam possidebitis…Dio è rimuneratore…niente è piccolo davanti a Dio, nessun desiderio buono, nessuna delle buone parole, piccoli sacrifici, nessun sforzo cade per terra…» (n. 6).
«Per l'apostolato ci vuole intelligenza e amore» (n. 1), dice con chiarezza Don Alberione. «Nelle case non è il numero delle persone che più conta, ma la sapienza e l'amore che danno maggiori frutti».
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1 Cf CI, 4[1938]2 e CI, 10[1938]1.