Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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4. MARIA SANTISSIMA E LA PREGHIERA*

I. Maria è modello di preghiera.
Fin dai più teneri anni Maria offrì l'esempio di preghiera, trascorrendo la sua infanzia e la prima giovinezza nel Tempio al servizio di Dio, leggendo le sacre Scritture, cantando i Salmi.
Tornata a Nazaret continuò la sua vita di preghiera e di studio della sacra Scrittura.
Nella preghiera la trovò l'Angelo quando si recò a darle il grande annunzio della Incarnazione, perché nella preghiera Dio la disponeva a ricevere l'alto ufficio di Madre sua. Da questo punto la preghiera di Maria santissima si fa sempre più intensa: ella possiede Gesù, vive di Gesù che porta nel suo seno e con lui ha i più teneri colloqui, le preghiere più intime.
La preghiera ha in questo tempo una manifestazione sublime e Maria prorompe in un canto, in un inno che attraversa i secoli per la sua bellezza e la sua soavità: «Magnificat anima mea Dominum»1. È l'espressione dell'umiltà più profonda, l'inno di gloria e ringraziamento alla santissima Trinità. È una preghiera così bella, così alta, che la Chiesa volle ripeterla ogni giorno.
Maria elevò questo inno al cielo, mentre portava con sé Gesù, ed ogni anima può ripeterlo quando stringe al suo cuore Gesù nella Comunione. Che dire della preghiera di Maria al Presepio? Nell'estasi della preghiera e contemplazione, ella ricevette il suo divin Figlio! E nella fuga in Egitto? Quante volte nel silenzio, in quella terra d'esilio avrà rivolto a Dio la sua preghiera! A Nazaret poi, la casetta di Giuseppe, nera e povera, fu più ricca d'ogni tempio sontuoso, perché possedeva il Re dei cieli, la Vergine Madre e S. Giuseppe. Quante preghiere, quanto amor di Dio vide quella casa! Là il silenzio era quasi continuo
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e non si sentivano che di tanto in tanto i colpi del martello di Giuseppe che lavorava. Là i ragionamenti erano santi e sublimi, i discorsi sommessi e brevi, la preghiera frequente. Là, poco potevano trattenersi gli uomini, perché si parlava a lungo con Dio. In quella umile dimora, un Dio con una Vergine e col primo dei santi, davano esempio di preghiera. Là accorrevano le angeliche schiere per apprendere come si prega.
Maria è modello di preghiera. Alle nozze di Cana, ella fece a Gesù una preghiera soda, sicura, serena, umile: «Vinum non habent: Non hanno più vino»2. Poche parole, le puramente necessarie, e dette a Gesù senza strepito. Gesù risponde con una frase che pare poco accondiscendente, ma la madre non teme e tranquilla dice ai servi: «Fate quello che vi dirà»3. La sua preghiera è sicura. Maria sapeva che quando comandava al Figlio, non aveva molto da persuadere, perché egli avrebbe soddisfatto i suoi desideri.
Così la Madonna accompagnò Gesù colla preghiera, mentre predicava alle turbe.
Nella passione poi, lo seguì fino al Calvario unendo alle sofferenze di Gesù le sue sofferenze e preghiere per l'umanità. Sul Calvario assistette alla prima santa Messa ed offrì al Padre il suo divin Figlio per il riscatto del mondo. Sentì i colpi del martello, vide il suo Gesù innalzato in croce, abbeverato di fiele e mirra, agonizzare e morire.
La preghiera non sa tante parole, e Maria rimase ai piedi della croce tre ore continue, col cuore pieno di amarezza, l'anima trapassata dal dolore, in un profondo silenzio, intimamente unita a Dio, cui immolava il Figlio; rimase là, assorta in estasi, ben dolorosa estasi!, assorta finché Gesù spirò ed ella lo accolse nelle sue braccia. Poi l'accompagnò al sepolcro, quindi col cuore trafitto, ma fermo nella preghiera e fede, tornò a Gerusalemme.
Tutti si allontanarono, la fede degli Apostoli venne meno, Maria invece rimase ferma e credette. Come trentatré anni prima nella preghiera aveva creduto all'incarnazione del Verbo,
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così ora credeva ed attendeva pregando la risurrezione. Le parole del Salmo le erano note: «Non permetterai che il tuo Santo veda la corruzione»4 e Gesù l'aveva promesso: «Dopo tre giorni risorgerò»5.
L'annunzio della risurrezione trovò Maria nella preghiera, non la scosse, ma la rasserenò, perché i nemici erano vinti e le porte del cielo erano aperte a tutti. Maria pregò ancora cogli Apostoli nell'attesa dello Spirito Santo; pregò per la Chiesa allorché era perseguitata; pregò nella lapidazione di Stefano per la conversione di Saulo. E quante volte avrà percorso la via del Calvario nell'esercizio della vera Via Crucis! In quante Comunioni ferventi si sarà unita in preghiera a Gesù! Maria ha pregato sulla terra e continua in cielo la sua preghiera eterna.

II. Maria è mediatrice di grazia.
Maria non solo ci ha dato esempio di preghiera, ma aiuta la nostra preghiera. Essa è costituita mediatrice di grazia per ufficio perché:
1) L'umanità sente il bisogno della Madonna e la invoca in tutti i modi, con mille accenti, sotto i titoli più svariati. L'umanità ha grande fiducia in Maria: ella è mediatrice tra noi e Gesù, e la Chiesa ci fa dire: Prega per noi, peccatori.
Noi guardiamo a Maria e sappiamo ch'ella offre a Gesù le nostre preghiere e ci dona la sua grazia. Così piacque al Signore: volendo darci il suo Figlio, lo consegnò a Maria affinché dalle sue mani potessimo averlo sempre. Perciò S. Bernardo le dice: «Fate, o Maria, che per mezzo vostro troviamo adito al vostro Figlio»6.
2) È volontà di Dio che tutte le grazie ci vengano per mezzo di Maria. Gesù sulla croce meritò la grazia, ma questa fu deposta nelle mani di Maria e da lei devono riceverla tutti gli uomini.
Maria è la distributrice e dà i suoi doni a chi vuole, quando vuole e come vuole.
Maria fu «piena di grazia»7 per riversare su tutti la sua ricchezza: «Il Dio di ogni bontà ha dato la pienezza
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e la sovrabbondanza della grazia a Maria, affinché noi mettiamo in lei la nostra speranza: questa sovrabbondanza, questa inondazione di grazia si riversò su di noi».
3) Maria unisce i suoi meriti ai nostri, ed i meriti di Maria intercedono sempre per noi presso Dio ed ottengono grazia. Chi pratica la devozione perfetta a Maria, operando tutto da Maria, con Maria, in Maria, per Maria ottiene grazie abbondanti, perché Maria purifica le azioni e preghiere nostre e le rende efficaci presso Dio: «Le purifica da ogni macchia di amor proprio... le abbellisce ornandole dei suoi meriti e virtù... le presenta a Gesù Cristo, giacché non tiene nulla per sé di quanto uno le offre... e le fa accettare da Gesù... perché quando si presenta qualche cosa per le mani pure e verginali della sua dilettissima Madre, Gesù rimane come preso dal suo lato debole… e non guarda tanto da dove viene il dono, quanto colei per cui mezzo gli viene»8. Maria non è mai rigettata, perciò S. Bernardo consiglia: «Quando vorrete offrire qualche cosa a Dio, abbiate cura di offrirla per le mani graditissime e degnissime di Maria»9.

III. Come pregare la Madonna.
1) Procurare che Maria entri in tutte le preghiere. Ella è depositaria della grazia, la sua preghiera è accetta a Dio: quindi non manchi mai l'opera sua. La preghiera sia sempre tutta in Maria, con Maria, per Maria, da Maria.
Maria è la Madre, a lei facciano capo tutte le domande.
2) Avere in Maria una filiale fiducia. Andiamo a lei con quella semplicità con cui Gesù Bambino stesso le si affidava, o ricorreva a lei per le sue necessità. Gesù voleva ricevere tutto da Maria, perché era sua Madre, ma Maria è anche madre nostra! «Ecce mater tua»10, quindi anche noi dobbiamo tutto ricever da lei.
Tra la madre e il figlio ci deve essere piena confidenza. Maria sia in tutto! Entri nelle nostre giornate, ci sorrida al mattino,
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ci copra col suo manto alla sera; sia nelle nostre gioie e nei nostri dolori. In ogni luogo, in ogni tempo, il nome di Maria sia sul nostro labbro, nel nostro cuore: «Respice stellam, voca Mariam: Guarda la stella, invoca Maria»11.
Volle il Signore che il Redentore e la redenzione ci venissero12 attraverso a Maria; dunque tutto ci venne e ci viene da Maria santissima.
Maria santissima è come il collo attraverso al quale dal capo, Gesù Cristo, passano alle membra che siamo noi, tutti i beni e tutte le grazie, dice S. Bernardino da Siena13.
E questo è il pensiero di S. Girolamo che scrive: In Gesù Cristo vi fu la pienezza della grazia come nel capo e fonte; in Maria vi fu la pienezza di grazia come nel collo traspondente.
S. Bonaventura14: Come la luna sta in mezzo tra il sole e noi e ricevendo la luce dal sole la trasmette nelle notti oscure a noi, così Maria santissima sta in metà della via tra il Signore e noi e ricevendo da Dio riversa sopra i suoi devoti.
Nell'Ufficiatura della Madonna mediatrice di ogni grazia si ripete l'Invitatorio: Venite, adoriamo Gesù redentore che volle donarci ogni bene per mezzo di Maria.
Ricordiamo queste massime: è dolcissimo ufficio di Maria rendere facili i doveri per sé difficili; è legge d'amore che per Maria si ottiene la sovrabbondanza della grazia là dove vi sarebbe solo il sufficiente; il divoto di Maria si salva e chi è molto divoto di Maria si fa santo.

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* Meditazione stampata in CI, 5[1938]3-4. Tenuta durante gli Esercizi del 2-10 febbraio e nel 1940 inserita nel volume: È necessario pregare sempre, pp. 294-305.

1 Lc 1,46: «L'anima mia magnifica il Signore».

2 Gv 2,3.

3 Gv 2,5.

4 Cf Sal 16,10.

5 Mt 27,63.

6 S. Bernardo, Ser. 2,5, per l'Avvento, in SBO, IV, 174.

7 Lc 1,28.

8 Cf Grignion de Montfort L. M., Trattato della vera devozione, o. c.

9 S. Bernardo, Per la Natività della BMV, 18 (sull'acquedotto), in SBO, V, 288.

10 Gv 19,27: «Ecco la tua madre».

11 S. Bernardo, Lode alla Vergine Madre, Omelia 2, n. 17, in SBO, IV, 35.

12 Originale: vennero.

13 Bernardino da Siena (1380-1444), francescano. Grande apostolo ed efficace predicatore della devozione a Maria e al nome di Gesù.

14 Bonaventura (1221-1274), di Bagnoregio (Viterbo). Maestro di teologia a Parigi, Ministro generale dei francescani, vescovo di Albano. Scrittore di opere spirituali, Dottore della Chiesa.