Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

Anno IV - N. 9 - 10 Agosto 1922 - Bollettino Bimensile Conto Corrente posta

Unione Cooperatori Buona Stampa

Opus fac evangelistae
(II Tim. IV 5)


~
Il grande desiderio e il palpito più forte

I nemici del vero si servono ora più che mai della stampa, nelle lotte contro la cattolica verità, per raggiungere la loro fosca meta, cioè la scristianizzazione delle masse ed il loro ritorno al paganesimo. Dovere perciò dei cattolici di opporre arma ad arma, cioè stampa a stampa; stampa buona a stampa cattiva, molta, molta stampa a molta, molta stampa.
E la Chiesa per la bocca dei grandi Papi degli ultimi anni e dei suoi Vescovi più illuminati ha espresso le molte volte questo suo desiderio, che assunse di spesso la forma di un comando imperioso: Create giornali cattolici, diffondete la buona stampa! Oggi abbiamo più che mai bisogno di una buona stampa; benedetto l'apostolo della buona stampa!
Una sete inestinguibile di leggere e d'apprendere tormenta l'umanità e tutti invocano giornali e libri: li chiedono i fanciulli, gli adulti ed i vecchi; le persone intellettuali ed i lavoratori del braccio, e dalle missioni giunge insistente a noi la voce dei vicari apostolici e dei missionari, i quali chiedono l'elemosina di libri, di libri buoni, di molti libri; perché cinesi ed indiani, neri e malesi, si destano da lungo sonno, vogliono apprendere, vogliono leggere, e se noi non offriamo loro copie di buoni libri, essi si rivolgeranno ai protestanti, ai massoni, e saranno perduti per sempre alla fede, alla Chiesa, a Gesù.
La "Pia Società San Paolo per la buona stampa" vuole soddisfare questo bisogno di produrre buoni libri, buoni giornali e di diffonderli molto, molto, e per realizzare questo, che è il suo vasto programma chiede la cooperazione di tutti e lancia perciò tra i cattolici un saldo, infuocato appello, raccomandando loro le tre grandi opere in favore della buona stampa, che essa ha creato, e che, strettamente unite tra di loro ed al nucleo centrale, che è appunto la Pia Società, devono concorrere potentemente alla realizzazione del suo programma e dare all'Italia, al mondo cattolico, alle missioni quella copia abbondante di giornali, opuscoli e volumi, che sono necessari per far trionfare il pensiero cristiano nell'umanità.
1. Associazioni degli scrittori e giornalisti cattolici. È questa una unione aprofessionale di tutti quegli scrittori e giornalisti, che si gloriano di essere cattolici, allo scopo di formare sempre meglio la propria coscienza cattolica, di aiutarsi scambievolmente nel santo apostolato della stampa, nella difesa del principio religioso e morale, e nella propaganda del pensiero cristiano, specialmente con corsi di studi sociali, economici, politici, e religiosi per la formazione del carattere cristiano dei soci, con scuole pratiche di giornalismo nostro, e coll'aiutare i nostri scrittori, specialmente i più giovani, nella pubblicazione e diffusione dei loro lavori.
~
2. Associazione del clero cattolico per la buona stampa. Questa associazione vuole unire tutto il clero ad una grande azione comune, con un unico indirizzo e unità di intendimenti e di mezzi, in favore della buona stampa, illuminarlo sui modi più pratici ed efficaci di diffusione, farlo procedere sempre più compatto ed unito, fornirgli tutti quegli aiuti morali e quel materiale che è necessario, acciocché la propaganda sia davvero intensa, generale, e perciò efficace. L'associazione del clero avrà delle sezioni diocesane con propria direzione, dipendente dalla centrale ed un proprio organo sociale.
3. Unione cooperatori buona Stampa allo scopo di favorire la buona Stampa con preghiere, offerte e opere, come p. es. scrivere, diffondere la buona stampa, combattere la cattiva. L'unione ha il proprio organo sociale "Unione Cooperatori Buona Stampa" che viene mandato gratuitamente a tutti gli associati con propria sede presso la casa primaria della Pia Società S. Paolo. Venne benedetta da parecchi vescovi, e concorrono i cooperatori alle spese sociali coll'offerta di almeno lire 2,60 all'anno.
Queste tre opere devono venir largamente diffuse. Dobbiamo arrivare al punto, che tutti gli scrittori e giornalisti cattolici siano membri della omonima associazione; tutti i sacerdoti si gloriino di essere ascritti all'associazione del Clero, e che quanti sono cattolici siano pure cooperatori della Buona Stampa.
I tempi sono maturi, l'ora della grazia è suonata, non solo per le nostre terre ma anche per le missioni. Guai se trascuriamo questo momento solenne, nella storia dei popoli: all'antica società si va sostituendo ora una nuova, che noi vogliamo fortemente cristiana soltanto attraverso la Buona Stampa. Se trascuriamo di occuparci oggi della Buona Stampa, se ce ne stiamo indifferenti, colle mani, in panciolle, proviamo, che non abbiamo afferrato l'importanza del momento, e sarà per colpa nostra se la Chiesa non riporterà i grandi trionfi ai quali ha diritto, e molte, molte anime andranno perdute.
Vogliano perciò i nostri antichi, fedeli e provati cooperatori intensificare le loro attività per la diffusione delle tre opere suaccennate; le facciano conoscere, ed il clero particolarmente dia non solo il proprio nome alle associazioni Buona Stampa, ma ci procuri anche molti, molti cooperatori. Il nostro numero deve diventare legione.
La sede delle tre opere suaccennate è ad Alba, presso la Pia Società S. Paolo, alla quale sono da indirizzare le domande di schiarimento, le adesioni, le offerte.
~
Tempi nuovi e divozioni antiche e nuove

Gli inizi del Cristianesimo sono il suo periodo d'oro.
Leggiamo sempre con commozione, con frutto, con passione le pagine del Vangelo, quando gli Apostoli alla scuola di Gesù gli dicevano: Maestro, insegnaci a pregare; quando le turbe si accalcavano per ascoltare la parola di vita eterna del Divin Maestro; quando i giovani gli si avvicinavano con fiducia e domandavano: Maestro, che cosa debbo fare per acquistare la vita eterna? Il Salvatore gradiva l'appellativo di Maestro ed espresse il suo gradimento: Voi mi chiamate Maestro e fate bene, perché lo sono.
Magnifiche le scene in cui gli Apostoli si radunavano attorno a Maria, Madre di Gesù. Ella era la Madre, la Maestra, la Regina degli Apostoli, li illuminava, li dirigeva, pregava, ed essi andavano, facevano conoscere ai fedeli il cuore di Maria, le sue grandezze, la sua potenza sul cuore di Dio, e indirizzavano a Lei i pellegrinaggi dei fedeli.
Magnifica la prima Pentecoste cristiana degli Apostoli, guidati da Maria SS. nella prima e più importante novena allo Spirito Santo.
Magnifico il quadro della morte di Maria, mentre gli Apostoli attorniavano il suo letto, e la sua Assunzione alla vista di tutti gli Apostoli.
E ancora: impressionano intimamente ed edificano le descrizioni degli Atti degli Apostoli, quando S. Paolo compiva i suoi viaggi di evangelizzazione e i grandi dell'Areopago lo invitavano ad esporre la nuova dottrina nel più celebre consesso del mondo; e i cristiani da lui convertiti restavano dal tramonto a mezzanotte e poi da mezzanotte al mattino ad udire la sua parola; e gli portavano sulla piazza i libri cattivi perché li bruciasse, ricevevano con ansia e tremore le sue lettere e gli cadevano sul collo piangendo, quando lo salutavano l'ultima volta; e i romani, che mai l'avevano udito, e già lo conoscevano dalla più alta delle sue lettere, indirizzata a loro, l'andavano ad incontrare, prigioniero, molti chilometri fuori dalla città.
I tempi apostolici rivivono.
L'apostolato è rimesso in onore e in fiore dagli impulsi pontifici.
Catechismo che si sviluppa, conferenze religiose ad ogni ceto di persone, predicazione abbondante; la stampa che ingigantisce; la propaganda nei circoli e sulle piazze: è lo sforzo per penetrare di Cristianesimo tutta la società, tutte le branchie della società, sforzo che combatte, e s'avanza, nonostante l'enorme resistenza del male che tiene le posizioni.
Gesù è l'Agnello Divino, dal cui cuore partono i rigagnoli di acqua viva: i predicatori che intendono veramente fare del bene debbono prendere e portare alle anime quest'acqua. Insegneremo con efficacia la dottrina del Salvatore, se prima come Apostoli, ci stringeremo attorno al Maestro Divino per imparare la sua dottrina e il suo Cuore, e fomenteremo nel nostro cuore la divozione al Divin Maestro. È una divozione che maturerà in questi tempi di apostolato.
E si svilupperà pure la divozione a Maria, Regina degli Apostoli, quella che hanno professato e praticato gli Apostoli eletti da Gesù.
La Regina Apostolorum è già oggi largamente invocata, e Maria sarà quella che guiderà i nuovi Apostoli alle nuove mirabili conquiste: la invocano sull'immagine di prima Messa i sacerdoti novelli, ne parlano i libri per la lettura spirituale e la meditazione del Clero; a Mondovì, quel santo Vescovo, Mons. Ressia, ha eretto canonicamente la Pia Associazione della Regina degli Apostoli per la predicazione straordinaria in Diocesi. A Torino il Card. Arcivescovo Richelmy, il 14 dicembre 1920, ha eretto la Pia Associazione di N. S. Regina degli Apostoli a favore dei
~
seminari ed a scopo: di chiedere a Dio, mercè l'intercessione di Maria SS., Sacerdoti pii, dotti, zelanti e di implorare dai fedeli aiuti pecuniarii per sovvenire alle gravi necessità dei Seminari.
S. E. il Card. Richelmy ha poi scritto una bella preghiera per gli ascritti alla Pia Associazione di N. S. Regina degli Apostoli.
A S. Paolo, l'Apostolo, il Dottore, il Predicatore, il Maestro delle Genti, il Prigioniero di Gesù, il Cavaliere dello Spirito Santo, si orientano quanti oggi s'affaticano per risolvere cristianamente le più gravi questioni religiose, sociali e politiche; quanti bramano penetrare di cristianesimo puro le masse e far del bene coi mezzi più celeri; quanti conoscono più addentro il suo spirito, lo pregano e ne sono divoti, e la divozione a S. Paolo si allargherà e si ingigantirà pure in questi tempi di apostolato e tra chi è dedicato all'apostolato e tra chi vuole vivere una vita cristiana robusta.
In Alba e nella Diocesi la divozione al Divin Maestro, alla Regina degli Apostoli e a S. Paolo hanno il loro centro di pratica e di diffusione nella nuova Chiesa della Pia Società S. Paolo, che a S. Paolo si inspira, alla Regina degli Apostoli ha consacrato i suoi novizi, e sotto la guida del Divin Maestro ha posto gli aspiranti.


Provvedere fin d'ora

Questa è l'epoca delle adunanze, dei convegni, dei congressi: esercizi spirituali e adunanze vicariali del Clero, convegni femminili, e congressi e convegni della gioventù cattolica: è tempo ora di parlare, di scambiarsi le vedute, di consigliarsi, di risolvere. Che daremo nei prossimi mesi dell'inverno in mano ai nostri giovani, agli uomini, che avran tempo, e saranno avidi di leggere, di sapere, di istruirsi? Bisogna intendersi fin d'ora, conoscere l'esperienza altrui, farne tesoro per la diffusione del giornale quotidiano, perché il settimanale cattolico entri in quante più famiglie si può.
Provvedere fin d'ora per le biblioteche parrocchiali, per le biblioteche dei piccoli, per le sale di lettura. È il lavoro di chi prevede, di chi si spende volentieri per le anime, di chi ama far conoscere e amare Gesù Cristo, di chi vuol bene al suo Circolo.
La Pia Società S. Paolo lavora alacremente attorno alle due collezioni "Tolle et lege" e "Fons Aquae" la prima per i più giovani, la seconda per i più maturi; la prima consiste in romanzi e avventure, dilettevoli, artistiche, istruttive, educative, la seconda romanzi a sfondo biblico, o storico, che traduce nella vita per mezzo del romanzo la Sacra Scrittura e l'insegnamento della storia ecclesiastica.
La Pia Società S. Paolo, tiene pure preparate biblioteche di 25 - 50 - 100 volumi adatte a tutti, o a soli uomini, alle donne, alle figlie, ai giovani.
La piccola spesa sarà la semente che fruttificherà i grossi covoni, ma è buono abituare i lettori a una minima quota perché da loro deve essere pagato il libro che consumano e il pane che li nutre.

Vocazioni

La missione della Buona Stampa ha bisogno di vocazioni: di scrittori e di operai; di scrittrici, di insegnanti, di tipografe.
Il nuovo campo del Signore è vastissimo, grande come il mondo, fertilissimo, ma i lavoratori sono scarsissimi.
La Pia Società San Paolo ha per iscopo la formazione dei missionari della buona stampa. Non ha lo scopo di raccogliere giovani abbandonati: i giovani e le figlie che vi vengono indirizzati debbono quindi essere soggetti capaci di vocazione.
Gli amici preghino molto, perché la vocazione alla Buona stampa è nuova, e deve essere creata dalla misericordia di Dio. Le persone generose che amano Dio e le anime si facciano padrini e madrine di qualche alunno o di qualche alunna: si assicurino questa eredità e questo tesoro invalutabile: un apostolo, una missionaria della buona Stampa.
~
Trecento Ss. Messe ogni anno

La S.ta Messa è la rinnovazione del sacrificio della croce; nella S. Messa è Gesù stesso che si offre vittima a Dio per placarlo delle sue giuste ire per i nostri peccati; è Gesù stesso che prega per noi, che intercede per noi presso l'eterno Padre. Se comprendessimo la grande fortuna che è per noi il poter partecipare ad una sola messa esilareremmo dalla gioia e non cesseremmo di ringraziare il buon Dio.
Ma viva Dio, va facendosi strada a poco a poco la conoscenza della grandezza di questo sacrificio. Molti già hanno compreso l'utilità e l'importanza e si sono quindi ascritti alle 300 messe che ogni anno si celebrano nella Pia Società S. Paolo per tutti i benefattori e per quanti offrono L. 10 una volta.
Tutti questi, senza alcun disturbo, mentre attendono ai lavori dei campi o delle officine, prendono parte, come offerenti, alle preghiere di N. Signore vittima sull'altare e mandano suffragi alle anime purganti. Di queste anime fortunate, a cui Dio ha fatto conoscere la sublimità del sacrifizio, diamo un altro lungo elenco: [segue elenco].
~
Nella Pia Società S. Paolo


I giorni del mese scorso furono di misericordia e di grazie. Tre nuovi sacerdoti della Pia Società salirono l'altare, poi la benedizione della nuova Cappella, la festa di S. Paolo, gli esercizi spirituali, l'onomastico del Direttore.

NUOVI SACERDOTI: Il 29 giugno, come già abbiamo annunziato, Mons. Vescovo ordinò suddiacono il Chierico Basso Giovanni e consacrò sacerdoti i Diaconi Fenoglio Angelo, Ghione Gio. Battista, Trosso Sebastiano.
È la seconda volta che nella Pia Società si celebra la festa di prima messa. Confidiamo che il Signore ci concederà d'ora in avanti di celebrare ogni anno la giornata più bella dei giovani che si consacrano a Dio.

LA BENEDIZIONE DELLA CAPPELLA. La sera della medesima giornata Mons. Giovanni Molino, Vicario Generale della diocesi, benediceva solennemente la Nuova Cappella della Pia Società S. Paolo. La chiesa è dedicata a S. Paolo Apostolo. Era presente un bel numero dei Cooperatori Buona Stampa, ed era rappresentato il Clero delle Parrocchie Cittadine.
La Cappella fu eretta, perché Gesù Cristo, che è il vero padrone della Casa, che crea, nutre, e sostiene le vocazioni alla Buona Stampa, avesse in Casa un posto meno indecoroso. Altro scopo è che gli abitanti confinanti, e gli Albesi avessero un altare dove poter pregare per la Buona Stampa, giacché questa è la principale carità che si può fare alla importantissima missione.
Un terzo motivo è questo: che la nuova Chiesa diventasse un centro delle principali divozioni che la Pia Società S. Paolo intende diffondere: Divozione al Divin Maestro, a Maria Regina degli Apostoli, a S. Paolo Apostolo, al transito di S. Giuseppe, all'Angelo Custode, alle Anime del Purgatorio.
Alla benedizione della Cappella seguì la processione eucaristica, in cui si trasportò Gesù benedetto dalla camera della Casa che serviva di Cappella, a prender possesso della nuova Chiesa. La funzione terminò colla benedizione del SS. Sacramento, impartita da Mons. Abate Molino; e fu il primo atto che Gesù compì sui figli e sul popolo, nella sua nuova abitazione: e lo continua incessantemente.

LA FESTA DI S. PAOLO. Si celebrò il 30 giugno: riuscì intima, solenne, divotissima. Nella nuova Cappella di S. Paolo furono celebrate quel giorno sette messe: i tre sacerdoti novelli offrirono la prima volta il Divin Sacrificio. La Messa solenne fu celebrata da uno dei tre, ministri parati gli altri due, assistevano i Sacerdoti e servivano i Chierici della Pia Società. Disse il discorso ai Fratelli il Confratello Ugo Mioni, che magnificò il sacerdozio, lo stato religioso, la missione della Buona Stampa, e l'immolazione che richiede il sacerdozio cattolico.
All'agape cordiale in cui tutta la famiglia, grande e piccola, sedeva attorno alla stessa mensa, intervennero pure il Can.co Chiesa Francesco e il Cav. D. Brovia Luigi, parroco di Benevello.
A Vespro ci parlò di S. Paolo il Rev. Can. Chiesa. Illustrando i simboli del quadro di S. Paolo: la spada, il libro, lo stilo, e fondendo assieme le frasi di Mons. Swodoba: Se San Paolo ritornasse oggi, continuerebbe a fare il Vescovo: e quella di Mons. Ketteler: Se San Paolo ritornasse oggi, si farebbe giornalista, disse che la missione della Buona Stampa è missione essenzialmente sacerdotale: che per essere apostoli della buona stampa bisogna pur essere sacerdoti: che l'esplicazione più delicata e più efficace dello zelo sacerdotale, del sacerdozio in quanto apostolato è oggi la Buona Stampa. La benedizione solenne di Gesù Sacramentato coronò la giornata.
Alla sera gli alunni vollero offrire ai loro maestri, elevati al sacerdozio, un intimo trattenimento, in cui espressero le loro compiacenze ed offrirono i loro doni.

GLI ESERCIZI SPIRITUALI. Si fecero in tutta regola, rigidi per gli adulti, più blandi per i piccoli, dalla domenica
~
16 luglio, al sabato 22 luglio. Lasciarono frutti copiosi. Furono un bagno spirituale voluttuoso, in cui si osservò fedelmente l'orario che prescriveva molta preghiera e il silenzio.
Predicarono il Rev.mo Can. Chiesa Francesco, e Mons. Ugo Mioni. Sabato 22 si chiusero con la più bella funzione, in cui si rinnovarono i voti, con la S. Messa, col canto del Te-Deum la benedizione del SS. Sacramento.

LA FESTA DEL PADRE. Riuscì un'originale e schiettissima manifestazione di amor figliale grande e intenso di tutta la casa. Si celebrò domenica 30 luglio. Gli allievi prepararono un bel presente tipografico quale poté suggerire l'arte fin'ora appresa. Sabato sera, avanti la Cappella, tutti i gruppi della Casa vollero dire al Padre la parola o leggere la lettera di augurio e di promessa, e presentare i piccoli doni dei piccoli figliuoli.
Al domani, Comunione per il Padre, Messa solenne, agape in comune, durante la quale tante volte risuonò l'evviva a Gesù, a Maria Regina degli Apostoli, a S. Paolo, a S. Giacomo, alla Buona Stampa.
A sera, il Vespro solenne, e la Benedizione del SS. Sacramento.
Il Sig. Teologo ci lasciò questi ricordi: un unico fastidio: abbiamo lavorato troppo poco per farci santi; un'unica preoccupazione: lavorare per farci santi; un unico desiderio: farci santi.
La festa e le preghiere di domenica han certamente contribuito a farci avanzare un bel passo nella divozione verso il Padre, che la misericordia di Dio ci ha dato a guida, a sostegno, a nutritore della più bella delle vocazioni.

GLI ESAMI finali sono terminati alla prima metà del mese di luglio. L'esito venne letto nella nostra cappella ai piedi di Gesù Eucaristico, maestro per eccellenza, e fu soddisfacente.

LE SCUOLE dopo 15 giorni di vacanza hanno avuto inizio in settimana. I ragazzi hanno incominciato con lena e con amore e tutto fa prevedere che anche quest'anno facciano un bel passo avanti nell'acquisto di queste cognizioni, utili per tutti e tanto più per un apostolo della stampa buona.

LA NUOVA CASA, che deve esser il nido per le Figlie di S. Paolo, è quasi ultimata; due piani sono già sistemati completamente; gli altri tre lo saranno tra breve. Le nuove apostole della stampa attendono con impazienza di occuparla per potervi con più agio attendere al lavoro che la divina Provvidenza ha loro affidato.

LA NUOVA CAPPELLA è riuscita bella e divota. In essa tutte le mattine si raccolgono i giovani e le giovani della Pia Società ad assistere la S.ta Messa ed a cibarsi del cibo dei forti. Durante il giorno sono frequenti le visite a Gesù prigioniero d'amore, che non è mai lasciato solo. I vicini pure vengono ad assistere alle funzioni ed il loro numero va aumentando di giorno in giorno. La chiesetta però è povera: molto povera: abbisogna di tovaglie per altare, di qualche pianeta, di un bel quadro o statua dell'Angelo Custode. Siamo certi che non mancherà qualche anima generosa che provvederà a qualcosa come il Rev. Cav. D. Borio Arc. di Lequio Berria che alle due dalmatiche, alla continenza, alle stole aggiunse ancora un bellissimo piviale in tela oro nuovissimo.
Diamo l'orario delle funzioni che vengono celebrate nella Cappella:
Ogni giorno:
1. - SS. Messe dalle ore 4,30 alle 7,30
2. - Meditazione predicata alle 5,30.
3. - Si ascoltano le Confessioni dalle 4,30 alle 8; e dalle 16,30 alle 19,30. Inoltre ogni volta che si è richiesti.
Ogni domenica:
Ore 5,30 messa con spiegazione del S. Vangelo; ore 18,30 rosario, predica, benedizione.
Ogni prima domenica del mese: Ore 18,30 Ora di adorazione per la Buona Stampa.
~
Le Figlie di S. Paolo

Il 22 luglio 1922 è per le Figlie di S. Paolo una data storica. Dopo sette anni di prova, di lavoro nascosto, di sacrificio umile, di preghiera incessante, di vita religiosa ignorata, sabato, 22 luglio, chiudevano la settimana di esercizi spirituali, facevano il gran passo, si legavano perennemente a Dio e alla missione della Buona Stampa coi voti pubblici, costituendo la PIA SOCIETÀ DELLE FIGLIE DI S. PAOLO.
Come il ramo maschile aggiungono ai tre voti ordinari, il quarto di fedeltà al Romano Pontefice. Il primo gruppo è di nove: da oggi incomincia la loro espansione.
Il secondo gruppo, le novizie diremmo, sono denominate: Le serve di Maria, Regina degli Apostoli.
Poi vengono le Discepole del Divin Maestro, ossia le aspiranti: e le Alunne.
In tutto sono oggi 30, e possono quest'anno salire a 90.
Le domande di ottime figlie affluiscono, e si esaudiscono man mano che si fa posto. Parecchie entrarono nei pochi giorni scorsi.
La giornata è divisa tra il lavoro tipografico nei loro reparti e lo studio: per lo studio svolgono il programma delle elementari superiori, delle complementari e normali.
A Susa le alunne della 5 elementare, guidate da alcune figlie di S. Paolo, coadiuvate e sostenute dalle autorità diocesane, da quel clero zelante, e dai cattolici, compiono un largo bene con la Valsusa, con bollettini parrocchiali con periodici, e con la libreria.
In Alba, ove è la Casa principale, stanno le più adulte, le alunne dei corsi superiori e quelle più piccole. Il nido che la bontà del Signore ha costrutto per loro è ampio, arieggiato, consistente e grandioso: sarà ultimato alla fine del mese corrente: è un santuario di cui ogni pietra, ogni mattone, ogni quadrello canterà la gloria di Dio, predicherà la salute delle anime, e lo farà a nome dei benefattori che li collocano.
Oh! molti comprendessero il bene che possono fare a sé e al prossimo, aiutando la Buona Stampa e questa Casa!
In modo speciale per le figlie, la vocazione alla Buona Stampa è una vocazione da creare: e Dio la crea e la suscita, e la conferma, e la compisce colla sua grazia: e Dio opera tutto questo prodigio quando trova nell'anima pietà, umiltà, generosità, amore, rinuncia al proprio io.
I cuori delle giovinette si entusiasmano facilmente, e le loro vergini energie si orientano al grande apostolato.
È la prova che l'uomo è nulla e che solo la potenza e la infinita bontà di Dio sa prendere le debolezze di questo mondo, e le cose che non sono, per collocarle nel centro dell'azione più benefica, e della vita più intensa: e a Lui solo, Dio benedetto nei secoli, sia onore gloria, e amore.

Teol. Alberione G. - Direttore Respons.
Scuola Tipografica - Alba


~