Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno IV - N. 5 - 16 Aprile 1922 - Bollettino Bimensile Conto Corrente posta

Unione Cooperatori Buona Stampa


Opus fac evangelistae (II Tim. IV 5)


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Sezioni Parrocchiali
Unione Cooperatori Buona Stampa


Pregheremo S. Paolo, affinché l'idea sia attuata nelle nostre Parrocchie.
La stampa forma l'opinione, plasma le coscienze, domina la volontà: in ogni centro ove arriva qualche giornale lo si tocca con mano, lo si constata con dolore per quel che riguarda la stampa cattiva, anche periodica, anzi specialmente periodica.
Ci vuol dunque un nucleo di persone convinte, che concentrino nel ramo buona stampa l'attività dello zelo, e la preghiera per la salvezza delle anime
La Sezione sarà l'aiuto del Parroco, il suo braccio, il suo piede, la sua voce; sarà l'incarnazione del suo zelo per la buona stampa, e di questo zelo raccoglierà la sua eredità.
Nel numero scorso, abbiamo dato uno schema di regolamento statuto, per le Sezioni.
Ora facciamo seguire alcuni

CONSIGLI PRATICI


1. I Cooperatori Buona Stampa faranno assai bene a recitare ogni giorno un Pater, Ave e Gloria ad onor di S. Paolo Apostolo, protettore della B. Stampa, Patrono della Pia Società S. Paolo.
2. Gli adulti a fare un'offerta di un soldo alla settimana ossia di L. 2,60 all'anno; i bambini l'offerta di un soldo al mese, ossia di L. 0,60 all'anno.
Abbiamo allo scopo appositi moduli.
A tutti gli offerenti si lascia l'immagine di S. Paolo che serve come pagella, e porta i doveri del Cooperatore. Preghiera Unione Cooperatori.
3. Istituire depositi - rivendita di libri e oggetti religiosi. La Pia S. S. Paolo per la diffusione della Buona S. concede questi depositi con sconti favorevoli, e con facilità di restituire l'invenduto.
4. Devolvere alla Scuola Tipografica di Alba carta usata e da macero: libri proibiti, fuori d'uso, registri vecchi, stracci inservibili.
5. Offrirsi a piegar sedicesimi di catechismi e di libri; scrivere indirizzi.
6. Un'opera poi che consigliamo come straordinariamente meritoria ed efficace è il farsi padrini o madrine di un giovine o di una figliuola da educarsi nella Pia S. S. Paolo, Collegio-Seminario per la formazione degli scrittori - operai e scrittrici - operaie della B. Stampa.
I primi due anni i giovani e le figlie pagano una retta di L. 30 mensili, poi il terzo anno L. 20, poi più nulla.

L'impressione che si riceve nel mondo

Impressione di sconforto e impressione di incoraggiamento.
Si gira, si visitano librerie: in molte città, e città importanti manca persino un libreria cattolica, una biblioteca popolare; il settimanale cattolico stenta: le altre librerie tengono ogni sorta di libri, ogni sorta di romanzi, meno i buoni, meno quelli che formano rettamente lo spirito.
Lo spettacolo è desolante: chi si stupisce del mal costume?
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Eppure la necessità della Buona S. è tanto sentita in ogni diocesi. Se vi fossero molti giovani formati, ma molti, ripetiamo, che si consacrassero alla B. Stampa in una diocesi, sarebbero ricevuti a braccia aperte, colle più ampie facilitazioni.
Chi poi conosce il mondo, chi più vive a contatto colle anime ha parole di entusiasmo per quelli che si dedicano all'opera della buona Stampa e per l'opera della stampa stessa.
È la missione del tempo: quanto merito avrà davanti a Dio chi lavora e chi aiuta il grande apostolato.

Preghiamo per la Buona Stampa

Il Divin Redentore perciò, nel Pater noster, prima ancora del pane quotidiano c'insegnò a chiedere l'avvento del regno di Dio; e da lui presero e prendono norma tutti gli evangelizzatori di popoli. Quando nei primi tempi della Chiesa, col rapido moltiplicarsi delle conversioni, gli Apostoli si trovarono sovraccarichi di occupazioni e decisero affidarne una parte a 7 diaconi, "noi poi, soggiunsero, ci occuperemo totalmente all'orazione ed al ministero della parola". S. Paolo scriveva ai Tessalonicesi: "Fratelli, pregate per noi affinché la parola di Dio corra e sia glorificata, come già tra di voi"; e al diletto discepolo Timoteo ricordava: "Raccomando prima di tutto che si facciano suppliche, orazioni... per tutti gli uomini".
Dice S. Agostino: "Ad allontanar le anime dal pericolo le ammoniamo, ad istruirle insegniamo, a convertirle preghiamo". S. Francesco Saverio, imbarcandosi per le Indie, scriveva al proprio superiore S. Ignazio: "Ci raccomandiamo in modo speciale alle vostre orazioni; né solo ci contentiamo che ci ricordiate nelle preghiere comuni, ma con speciali preghiere ci dovete impetrare uno straordinario aiuto dal Cielo". Preghiamo, preghiamo, insisteva S. Alfonso de' Liguori, per i poveri sventurati che son privi del dono della vera fede, e domandiamo al Signore di illuminarli". E le citazioni tolte dagli scritti dei più grandi modelli di missionari e di santi, le cui figure, non meno che nella storia ecclesiastica, grandeggiano nella storia profana quali civilizzatori, benefattori di popoli, potrebbero formare intieri volumi.
Preghiamo dunque per la buona stampa: oggi è la grande missione il buon missionario oggi è il giornale.

Una voce

Uno zelante sacerdote, che della B. Stampa ha tutto acceso il cuore, parlando dell'importanza della Stampa così si esprimeva: "La stampa è quella che domina l'uomo, che lo regge lo guida. La vittoria riportata nell'ultima guerra si può dire che fu la vittoria della stampa avendo grandemente influito per la resistenza la grande diffusione di giornali, fogli volanti, cartoline. È con questo mezzo che noi guadagneremo il mondo.

Padrini e madrine

Alle zelanti persone che nominiamo in calce, verrà affidato un bambino od una figliola, di cui saranno i padrini o le madrine. Al loro figlioccio esse si sono impegnate di provvedere tutto il complesso per la educazione mediante lavoro di piegatura di catechismi e libri, o mediante offerte.
È un seme di vita eterna che gettano e che coltivano: i frutti saranno la salvezza
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di molte anime, e il progresso della società.
Ripetiamo i nominativi: [segue elenco].
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Nella Pia Società S. Paolo


3 Suddiaconi

I Chierici Angelo Fenoglio, Giov. Battista Ghione e Sebastiano Trosso vennero da Mons. Vescovo Ven.mo ordinati suddiaconi. Ricevettero l'ordine sacro il sabbato sitientes 1 aprile. Deo Gratias. L'Apostolato della Buona Stampa è missione eminentemente ed essenzialmente sacerdotale benedetto sia il Signore che avvicina al sacerdozio coloro che alla bella Missione han consacrato le energie e la vita.

La nuova Chiesa

Essendo stretta la Cappella attuale abbiamo pensato ad una nuova chiesetta sono già fatte le fondamenta. La raccomandiamo ai Cooperatori ed agli amici della Buona Stampa; ogni mattone ed ogni pietra dovrebbe essere un supplicante perpetuo per qualche Cooperatore.

Nuova costruzione

Siccome il locale attuale è diventato insufficiente e inadeguato al lavoro da compiere e ai disegni della Divina Provvidenza si prolungherà di altrettanto. I lavori fervono di già. S. Giuseppe sarà il Provveditore buono, molte persone, che comprendono la necessità della Stampa, si faranno mezzi in mano al Padre celeste. Eseguisce i lavori il Capomastro Sig. Prunotto del Gallo di Grinzane.
Invitiamo di nuovo gli amici a procurarsi un metro cubo di muratura L. 100 o 100 mattoni L. 32; un m.3 di pietre L. 24; un telaio, una putrella.

In Cappella

La Sig.na Gianone Margherita di Monteu Roero ha procurato una nuova e bella sopratovaglia per l'altare.

La S. Pasqua

Tutta la casa vi si è preparata con un ritiro di tre giorni. La Comunione Pasquale si è fatta Mercoledì Santo.

Tutte le funzioni

della Settimana Santa permesse agli istituti, abbiamo pure celebrato quest'anno nella nostra cappella. Gli uffici della sera e i riti del mattino con molta soddisfazione dei giovani in Casa.

Si sono dati gli esami

a tutte le classi degli alunni, e spedite le pagelle alle famiglie; queste possono così constatare il progresso dei loro figli nello studio, nel lavoro e nella condotta...

La Casa e i singoli reparti

furono fotografati dal bravo artista Liuzzi, che eseguirà il lavoro come su oggetto di mostra all'esposizione di Alba…

La salute è buona in tutti i giovani, anche la posizione ci offre le primizie della primavera.
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Le Figlie di S. Paolo

La casa di Susa dà risultati lusinghieri. Il gruppo di Alba avrà anche fra pochi mesi, la casa propria, con le sue piccole alunne da coltivare e da educare all'Apostolato della Buona Stampa.
Il Signore ha mostrato molto chiaramente che questa è anche una delle sue vie, anzi delle sue vie più belle quantunque nuova.
Certe vocazioni si manifestano e si maturano in modo molto singolare e caratteristico, come singolare e nuova è anche la missione. La mano di Dio agisce con ineffabile sapienza e misericordia. Chi trova la sua strada è nel suo centro, gode salute, pace del cuore, ha feconda attività.
Come nelle missioni le suore della Buona Stampa sono il completo dell'azione maschile.
Il lavoro è il più svariato: cucina, biancheria, legatura, contabilità, diffusione, propaganda, scrittrici, scuola, è un campo fatto per le figlie di attività generosa, che amano
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il Signore e desiderano fare del bene su vasta scala.
Certo la riuscita si presenta splendida alle figlie, come ai giovani. La loro missione è parallela e vivificatrice della nuova elevazione morale, e delle grandi attribuzioni sociali che alla donna affidano i tempi che corrono.
Ogni tempo ha un istituto religioso adatto […] esse rappresentano il nucleo religioso, custode e fonte di spirito nel nuovo stato sociale cui è stata posta oggi la donna.
Posizione delicatissima e invidiabile, posizione di carità, di fede, di preghiera, di zelo e di umiltà, e di padronanza su se stessi.

La formazione degli Scrittori Cattolici
nella Pia Società S. Paolo


Vi fu un tempo in cui l'insegnamento era in mano alla Chiesa.
Essa aveva create le università come l'istruzione primaria del medioevo e le dirigeva con quella sapienza che confina col soprannaturale e formava la cristiana civiltà; l'unica vera.
Checché si usasse bestemmiare fino a qualche anno fa per un vieto anticlericalismo di moda, sta la verità: chi dice Chiesa, dice luce, sapienza verità.
Nell'elenco delle università istituite in Europa due o tre soltanto fino al 1850 non erano emanazione della Chiesa: le rimanenti provenivano da quella potente e divina corrente determinata dal Maestro Evangelico quando disse "Docete... praedicate...".
Oggi l'influenza della Chiesa nell'insegnamento scolastico è di molto scemata: in tutti i gradi, nell'immensa maggioranza delle scuole.
L'insegnamento delle masse è passato alla stampa ma: su dieci parti della produzione libraria e giornalistica più di otto sono animate da spirito tutt'altro che cristiano.
Si dovranno moltiplicare dunque le predicazioni, i catechismi, le esortazioni, le scuole cattoliche.
Ma soprattutto noi dovremmo innondare il mondo di carta: libri, giornali, immagini, opuscoli: cose nostre. Non tutte intendiamoci religiose, no: l'uomo non è puro spirito. La nostra produzione deve rispecchiare la vita tutta e tutta farla cristiana. Cristiani: il commercio l'arte, la politica, la letteratura, la vita militare, la sociologia, la filosofia, ecc.
Alla stampa hanno rivolto le loro cure e le loro premure molti cattolici, l'episcopato, gli ultimi Pontefici. Grandi sacrifizi sono stati compiuti, buoni risultati si sono conseguiti: ma non basta ancora. L'insegnamento si è voluto senza di noi, poi finì contro di noi. Esso si è spostato, dalle mani del clero passando alle mani di un laicato che, purtroppo, è in larga misura di pensiero non cristiano o almeno non cattolico. Bisogna rifarlo nostro, guadagnando alla nostra parte gli scrittori e moltiplicando noi stessi i nostri scrittori.
Urgente dunque la formazione intellettuale e morale di scrittori di tipografi, di propagandisti.
La Stampa ha preso una parte così gravemente preponderante nella formazione del pensiero e della coscienza che è illogico ed immorale abbandonarla nelle mani di qualunque irresponsabile. Non si fa così dell'insegnamento elementare, della professione medica, della carriera legale, ecc. La stampa è un'arma e chi non vede che la vendita delle armi va regolata? la stampa è un sole per le menti del popolo e come permettere che si atteggi a maestro
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chiunque abbia anche solo buona lingua e più di tutto l'osare?
Siamo persuasi che a poco a poco verrà regolata anche dallo Stato in qualche modo, benché liberale, quanto si vuole, questo altissimo e delicatissimo compito dello scrittore e pubblicista; come vi è una legge sulla moralità pubblica, sui cinematografi, ecc. Il codice delle leggi canoniche ha per sua parte provvisto. Per pubblicare ci vorrà bene una qualche prova di abilità!... Ma più di tutto il pubblicista deve avere istruzione, educazione, requisiti propri e controllabili. Oggi il delicatissimo ufficio della stampa è in buon numero di casi abbandonato a mani troppo inesperti, a giovani incapaci di subire i loro esami...
Se esso è così delicato (e non è certo un affare privato) perché non avere istituti appositi di formazione come lo hanno carriere assai meno importanti? ex. g. il geometra, il ragioniere, l'architetto, il commerciante, e quasi ogni professionista?
Non è strana dunque l'idea di un seminario per la formazione di scrittori e stampatori cristiani. E questo è appunto il programma della "Pia Società S. Paolo" (o Scuola Tipografica di Alba).


Teologo Alberione Don Giacomo, Direttore resp.
Scuola Tipografica - Alba

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