Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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IL PARADISO!


Vi ha ogni bene: d'intelligenza: il mezzo di conoscere sarà la stessa essenza divina che senza velo di creature si presenterà discoperta al nostro occhio che può conoscere ogni verità e che leggerà con facilità, prontezza, senza pericolo d'inganno tanto quanto è ricca l'anima di meriti: non più ignoranza d'alcuna scienza od arte, non più misteri naturali o soprannaturali, non più dubbio, non più quell'agitarsi continuo, penoso, incerto delle questioni più vitali e fondamentali.
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Lo stesso vero è bene: vero all'intelletto, bene alla volontà. Conosciuta la verità vi s'inclina la volontà e questo inclinarsi è amore: amore proporzionato all'intenzione quindi quasi infinito, certo sommo, pienamente felice: non più la lotta tra il conosciuto e l'operandosi, tra mente e senso, tra l'uno e l'altro appetito: sarà un avvicendarsi di conoscenze e di atti d'amore, ed in questo la somma felicità.
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Anche i sensi devono avere un premio: il loro agire è morale per l'intelligenza da cui son retti; giusto è quindi che specie dall'intelligenza in cielo abbiano il premio: come esultò per l'Eureka, come Pitagora...1 tutto l'essere loro, così in cielo: del resto pare che anche per loro sia conveniente un godimento proprio alla loro natura sensibile.
Di più non vi ha alcun male.
O Dio di carità che mi avete preparato questo premio delle fatiche. questo premio soprannaturale, cui la sola ragione non poteva conoscere né la volontà umana desiderare, concedetemi la grazia di giungervi.
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Stella a stella differt in claritate (1Cor 15,41)2.
Ogni momentanea e leggera tribolazione frutta un eterno peso di gloria in cielo. Dunque conto dei centesimini.
Combattere piccole vanità, offrire a Dio i sacrifici quotidiani della vita pratica.
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Frutto. – In ogni principiar d'azione proporsi di farla con umiltà in onore di Gesù Eucaristico e per suo amore che lo fa discendere nelle tue mani, che pur non sono sempre pure nel loro agire...3
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1 Eureka, è una frase di Archimede (287-212 a.C.); Pitagora visse nel secolo VI a.C.

2 Fra stella e stella vi è differenza di splendore.

3 Se questa osservazione ha un valore cronologico questo scritto sul Paradiso può essere collocato nel primo anno di sacerdozio dell'Autore, ossia nel 1907. Detto scritto si trova nella facciata 5 del manoscritto XII. Le altre facciate di foglio, dalla 6 alla 16, sono rimaste bianche.