Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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NOTIZIE

UDIENZA DI PAOLO VI CON DON GIUSEPPE ZILLI
Direttore di «Famiglia Cristiana»
Il giorno 2 aprile Don Giuseppe Zilli, in qualità di direttore di "Famiglia Cristiana", è stato ricevuto in udienza privata da S. S. Paolo VI. Dopo il colloquio Don Zilli ha fermato sulla carta molte delle parole del Papa, ancor vive nella sua memoria. Le riportiamo per conoscenza nel loro stile telegrafico, né più né meno di quanto sono uscite dalla penna del direttore di Famiglia Cristiana, mettendo in rilievo con la composizione corsiva quanto è parola del fortunato interlocutore.
Ognuno ricavi da sé alcuni aspetti del pensiero e dei sentimenti che ha il Papa verso di noi e verso la nostra attività di apostolato.

Avevo desiderio dì conoscerla personalmente.
Ci avete quasi costretto, col vostro successo, a interessarci di voi.
Il più grande filone di bene attraverso la stampa nell'Italia d'oggi.
Dovete saperlo che vi vogliamo bene.
Ogni piccolo cambiamento avviene nel dolore (si parlava di riforme di struttura nella Chiesa).
Tutta la collaborazione possibile sui problemi del momento. (Le Diocesi saranno ridotte; ci saranno modifiche nel concordato; il fondo per i Paesi sottosviluppati: abbiamo dovuto vendere un palazzo a Parigi; il governo francese ci ha concesso di trasferire i fondi).
Noi abbiamo il piacere di concedere il massimo di responsabilità possibile ai direttori dei giornali. Dare responsabilità significa dare libertà. Dalla libertà nasce la responsabilità. «Liberi e responsabili».
Parlando della redazione milanese, quasi con una punta di orgoglio: «E' più che logico, i due terzi della rivista italiana si stampano a Milano».
Dobbiamo rimanere uniti spiritualmente.
Che grande cosa avete fatto: siete bravi e avete trovato la formula giusta.
Tanti si affaticano a stampare, ma non hanno lettori.
Benedico il vostro lavoro e siamo sempre qui per voi. Dobbiamo collaborare su un piano amichevole.
Parlando della redazione romana: D) Dov'è? R) In Via dei Pontefici, Santità! D) Dove si trova? R) Vicino al largo Augusto Imperatore. (Dopo un po' di perplessità). Ma guarda un po' non conosco più Roma.
Un colloquio? Un'intervista sui principali problemi del momento? Capisco l'interesse, ma ho qualche perplessità: 1° Non siamo del tutto convinti sull'opportunità di dare interviste. Forse ci sbagliamo, ma c'è anche tutta una tradizione. Lasciateci riflettere ancora un poco... Sa, bisogna tener conto anche delle invidie?, gelosie sul piano internazionale specialmente. Direbbero: perché a loro sì e a me no?
Che gran pubblico che avete!
E' un pubblico che risponde bene. Ha mostrato di gradire nel giro di 8 mesi altri due giornali: un mensile: Famiglia Mese e un settimanale per ragazzi: Il Giornalino. Noi pensiamo anzi di allargarci ancora con altre testate dopo un buon lavoro organizzativo nelle rivendite. Fare una grande editoria giornalistica cattolica...
Che fortuna! Tanti stampano e si affaticano, ma non hanno lettori.
Che cosa posso offrirle? Ecco, ecco, mi hanno portato alcune immaginette nuove di zecca...
Gliene do un pacchetto. E poi questa meravigliosa edizione della «Lettera di S. Paolo ai Romani»: ai romani, ai romani... (ho colto un lampo nei suoi occhi).
La benedizione per tutti, per il suo Fondatore, i suoi superiori, i suoi collaboratori, giornalisti, stampatori, lettori (quanti lettori!). Li benediciamo tutti. Il Papa è con voi, vi incoraggia, vi benedice, vi applaude.
Il Papa sta bene: ha un colorito ottimo, così in privato, è pieno di brio. Rispondendo a un mio discorso in cui gli dicevo l'ottima impressione suscitata nei lettori dalle relazioni sul viaggio in Colombia, dice: «E adesso andiamo in Africa».
Prima di entrare ho incontrato due neo-cardinali: il teologo Daniélou in abiti semplicissimi, quasi dimessi: un clairgyman grigio, un po' trasandato, e Nasalli Rocca. A quest'ultimo ho chiesto: Eminenza, ci concede un'intervista esclusiva? «No, no per carità. Io non amo i giornalisti». Ma Eminenza, è «Famiglia Cristiana». "Sì, lo so. Io vi voglio bene, ma dei giornalisti non mi fido».
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ARICCIA (Roma)
Il 22 aprile, nella Casa Divin Maestro ad Ariccia, hanno avuto inizio gli Esercizi Spirituali d'introduzione al Capitolo. Li ha predicati l'Orionista Don Andrea Gemma. Il corso, cui hanno partecipato al completo i 50 Capitolari, si è chiuso il giorno 28. E' seguito un ciclo di conferenze sui più importanti problemi, con relativi dibattiti. Sabato, 3 maggio, si è aperto ufficialmente il Capitolo, di cui ora sono avviati i lavori.
Il Primo Maestro, il cui stato di salute è abbastanza soddisfacente, vi ha preso parte fin dall'inizio.
Intensifichiamo le preghiere in questo maggio, affinché Maria, Regina degli Apostoli, ottenga a tutti abbondanza di luce.

AKASAKA (Giappone)
Dopo un corso di Esercizi Spirituali, il giorno 19 marzo, due fratelli Discepoli emisero la loro professione perpetua: fratel Yamaguchi Sakae Giovanni e fratel Yamano Ryoichi Gabriele. Inoltre, nella stessa data, emisero la prima professione religiosa un chierico e un discepolo. Il giorno 18 marzo iniziarono il noviziato otto postulanti discepoli. Così quest'anno si ha un gruppo di quindici discepoli.

BOMBAY (India)
Il giorno di S. Giuseppe (19-3-1969) sei aspiranti discepoli hanno ricevuto l'abito religioso. Essi inizieranno il noviziato il prossimo luglio.

BANGALORE (India)
La nuova fondazione di Bangalore si sta realizzando in modo sempre più concreto. La Pia Società S. Paolo ha acquistato in questa importante città del Sud-India, capitale del Mysore, oltre quindici ettari di terreno.
Il 29 marzo, l'Arcivescovo di Bangalore poté benedire il terreno e dare il via alla costruzione della casa con la prima picconata, funzione tipicamente indiana. Si spera di avere la casa pronta per la fine dell'anno corrente e per il giugno del 1970 iniziare le scuole per i nuovi giovani.

Essendo pubblicato in questo numero l'ultimo intervento scritto del Beato Giacomo Alberione, indirizzato ai confratelli della Società San Paolo, termina qui la presentazione del bollettino interno San Paolo.
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