Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno XLIV
SAN PAOLO
Aprile 1969
Roma Casa Generalizia,

AVE MARIA, LIBER INCOMPREHENSUS, QUAE VERBUM ET FILIUM PATRIS MUNDO LEGENDUM EXHIBUISTI (S. EPIPHANIUS EP.)

INIZIO DEL CAPITOLO GENERALE
CONGREGAVIT NOS IN UNUM

Martedì 22 aprile, giorno d'inizio del Capitolo Generale della Pia Società San Paolo, si è svolta una solenne concelebrazione nella Cripta del Santuario Regina Apostolorum, alle 7 del mattino.
Ha presieduto, come celebrante principale, D. Zanoni, attorniato da 42 concelebranti, in gran parte membri del Capitolo, provenienti da tutte le parti del mondo. Erano presenti, oltre alla comunità paolina di Roma: tutti i novizi di Ostia, la comunità delle Pie Discepole con una rappresentanza della Casa Generalizia, una rappresentanza delle Figlie di San Paolo, delle Pastorelle, delle Apostoline.
L'Orazione dei fedeli è stata letta dagli alunni del Collegio Teologico, in lingua originale, in rappresentanza di tutte le Nazioni in cui è presente la nostra Congregazione.
E' stata celebrata la Messa votiva di S. Paolo Apostolo. Dopo la lettura del Vangelo, D. Zanoni ha rivolto ai presenti le seguenti parole:
Venerati Fratelli,
lo stesso amore al Divino Maestro, l'identico amore per la nostra Congregazione e per i nostri fratelli che lavorano con noi, ci ha riuniti questa mattina da tutte le parti del mondo, qui in questo Santuario.
La stima dei vostri confratelli vi ha scelti perché portiate, prima qui ai piedi della Regina nostra Madre e Maestra e poi al Capitolo, le loro aspirazioni, i loro desideri. Tutti gli occhi e i cuori della Congregazione sono rivolti a noi. Da noi si attendono molte cose e noi non possiamo deluderli.
Che cosa si attende la Congregazione da noi?
Il rinnovo del personale dirigente e l'aggiornamento delle Costituzioni. Essi desiderano che gli ideali della Congregazione escano da questo Capitolo sempre meglio precisati, vitalizzati con premesse sicure di una realizzazione sempre più ampia ed efficiente.
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Non desiderano una rivoluzione, perché la Congregazione non ha mai tradito le sue finalità: la Congregazione è efficiente ed ha le sue strutture ben chiare e definite. Il Fondatore ha posto il fondamento e noi dobbiamo edificare su questo fondamento non con materiali fatui, ma con materiale solido e pietre preziose. Essi desiderano solo un volto più fresco, ringiovanito, rinvigorito. Anche se invecchiamo noi, la Congregazione deve essere sempre giovane. E i nostri vogliono una Congregazione sempre giovane. Essi desiderano una vita religiosa sempre più autentica, essere dei veri testimoni di una fede profonda che solo guarda ai doni del lo spirito e del soprannaturale. «Sanno in chi hanno creduto, e desiderano confermare queste certezze». Noi dobbiamo porre le premesse per la realizzazione di questa autenticità.
Saremo noi in grado di rispondere a queste aspirazioni? Credo d'interpretare il pensiero d'ognuno rispondendo di sì, senza alcuna esitazione. E lo dico con ragion veduta. Torno a ripetere: è l'amore al Divino Maestro che ci ha riuniti ed è l'amore sincero alla Congregazione che anima chi vi ha mandato e voi che li rappresentate.
Nel concepire i vari problemi vi possono essere divergenze, ma se lasceremo parlare l'amore, se deponendo le nostre vedute personali ci lasceremo invadere dall'unica preoccupazione di salvare e sviluppare il «deposito» che abbiamo ricevuto, se la luce dello Spirito Santo sarà la nostra guida e illuminerà le nostre tenebre e la nostra lucerna, le eventuali divergenze scompariranno; un solo cuore, un solo pensiero, un'unica preoccupazione ci animerà. La Congregazione al suo apparire ha prevenuto i tempi, ed ora è aperta ad accogliere i rinnovamenti più arditi, le aspirazioni più profonde che rinvigoriscono il suo spirito e il suo volto, per non perdere mai la sua prerogativa di antesignana.
Questo Capitolo si apre quindi all'insegna di una profonda e meditata responsabilità; noi siamo pronti a guardare l'intimo della Congregazione per conoscere i suoi disagi e le sue deficienze. Siamo pronti a guardare alle realtà del mondo di oggi e di domani per adeguarvi la nostra opera apostolica. Siamo pronti ad allargare sempre più i nostri orizzonti, come ce lo richiedono la Congregazione e il nostro spirito paolino.
Un lavoro arduo e faticoso ci attende, ma sono certo che raggiungeremo lo scopo. Non ci saranno effetti miracolistici, ma sarà nostro impegno spargere un'ondata di spirituale primavera su tutta la Congregazione.
Le preghiere già fatte e quelle che tutti i nostri confratelli e l'intera famiglia paolina stanno elevando a Dio; la preghiera, la sofferenza e la benedizione e la presenza del Fondatore che ci accompagnerà durante il nostro lavoro, ne sono una sicura premessa.
Camminiamo quindi all'insegna di una serena fiducia e di un sano ottimismo.
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