Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno XLIV
SAN PAOLO
Marzo 1969
Roma Casa Generalizia,

AVE MARIA, LIBER INCOMPREHENSUS, QUAE VERBUM ET FILIUM PATRIS MUNDO LEGENDUM EXHIBUISTI (S. EPIPHANIUS EP.)

AUGURIO FRATERNO E PIO DI UNA LIETA E SANTA PASQUA

Pubblichiamo su questo «San Paolo» gli auguri pasquali che il Primo Maestro nel 1953 inviò alla Famiglia Paolina da Città del Messico. Le sue parole sono ancora valide oggi, e ci riportano in un periodo di sviluppo e di fervore particolarmente belli della nostra Congregazione, che tutti desideriamo vivere sempre.
Vi rivolgo l'augurio fraterno e pio di una lieta e santa Pasqua.
Passando di Nazione in Nazione e visitando le varie Case, sentiamo di più l'unità nello spirito paolino, la Cattolicità della Chiesa, e come ognuno possa ripetere secondo la fede: «Civis Romanus sum».
Il «Di qui voglio illuminare», lo si sente nel senso più completo: Redazione a Roma, ripetuta in traduzioni e rifacimenti adatti a ogni Nazione, tecnica e propaganda in iniziative sostanzialmente uguali, convenienti «omni creaturae».
Tre pensieri, che sono tre verità, capaci di portarci alla nuova vita in Cristo risorto, nutriranno la nostra pietà nel tempo pasquale : Cristo risuscitò da morte; credo la risurrezione della carne; risorgiamo in Cristo.
1. «Surrexit, non est hic», disse l'Angelo alle Pie Donne che piangevano, e cercavano la salma del Salvatore nel sepolcro. Abbiamo letto e meditato nei giorni scorsi profezie di Gesù nel Santo Vangelo: specialmente tre; ma dicono sempre due cose: «Ecco noi saliamo a Gerusalemme e si adempirà tutto quanto fu scritto dai Profeti intorno al Figlio dell'Uomo. Egli sarà dato nelle mani dei Gentili e sarà schernito, flagellato e coperto di sputi; e dopo averlo flagellato, l'uccideranno; ma il terzo giorno risorgerà» (Luc 18,31-33). Ed ecco, guidati da una realistica e toccante liturgia, nelle ultime due settimane abbiamo considerato le pene e la morte redentrice di Gesù. Ora, per quaranta giorni, la Chiesa ci guiderà a considerare: «Resurrexit propter justificationem nostram».
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Adorare Gesù Cristo vincitore dell'errore, del peccato, dell'idolatria, della morte; adorare Gesù Cristo che si costituisce qui Centro e Dominatore della storia; adorare Gesù Cristo vincitore del demonio a cui strappa la preda; adorare Gesù Cristo, umiliato e fatto obbediente «sino alla morte di croce. Perciò Iddio lo esaltò, e gli diede un nome che è sopra ogni altro nome, affinché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi, in cielo, in terra e nell'inferno, e ogni lingua confessi che il Signore Gesù Cristo è nella gloria di Dio Padre» (Fil 2, 9-11).
La Chiesa ha una sequenza che ci illumina, conferma, muove verso Gesù Cristo risorto. Consideriamola nella sua chiarezza efficace:
«Alla Vittima pasquale offrano lodi i cristiani. - L'Agnello ha redento le pecorelle: Cristo innocente ha riconciliati col Padre i peccatori. - In meraviglioso duello si sono battute la morte e la vita; l'Autore della vita, dopo la morte vive e regna. Di' a noi Maria, che hai veduto per via? - Ho visto il sepolcro di Cristo vivo e la gloria di lui risorto. - Gli Angeli testimoni, il sudario e le vesti. - E' risorto Cristo mia speranza: vi precederà in Galilea. - Sappiamo che Cristo è veramente risorto da morte. O Re vittorioso, tu abbi pietà di noi. Amen. Alleluia».
2. «Credo la risurrezione della carne». Dopo la morte e il breve momento di miserabile trionfo dei suoi nemici, Gesù Cristo risorse, e con le varie e sicure sue apparizioni, ne assicurò i Discepoli e il mondo.
Moriremo anche noi; e la morte accettata nelle disposizioni di Gesù: "non come voglio io, ma come vuoi tu", sarà e-spiazione del peccato e umiliazione del nostro orgoglio.
Ma «omnes resurgemus»: Tutti risorgeremo. Il corpo degli Eletti, a somiglianza del Corpo glorioso di Gesù e di Maria, risorta e assunta al cielo, sarà adorno di splendore celestiale, diverrà impassibile, immortale, sarà dotato di sottigliezza ed agilità. Il corpo si semina nella corruzione, e risorge incorruttibile; si semina ignobile, risorge in gloria; si semina debole, risorge in forza; si semina corpo animale, risorge corpo spirituale (1Cor 15,42-44.)
Chiaramente sappiamo, e umilmente meditiamo: Tutti risorgeremo, ma non per tutti avverrà cambiamento (1Cor 15,51). I cattivi risorgeranno non con un corpo impassibile, ma per venire tormentati: «Ite in ignem aeternum».
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Considereremo allora un tratto vivo del Vangelo: «Se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavatelo; è meglio per te entrare con un sol occhio nel regno di Dio, che esser gettato con due occhi nella geenna del fuoco inestinguibile dove il verme non muore e il fuoco non si estingue. Se la tua mano ti è di scandalo, tagliala via; è meglio per te entrare monco nella vita, che andare con due mani nella geenna del fuoco inestinguibile, dove il verme non muore e il fuoco non si estingue. E se il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo via; è meglio per te entrare zoppo nella vita che essere gettato con due piedi nella geenna del fuoco inestinguibile, dove il verme non muore e il fuoco non si estingue» (Mar 9,42-47).
Al contrario: «I Giusti risplenderanno come il sole». E con gioia ripeteremo e canteremo le Beatitudini:
Beati i poveri di spirito perché di essi è il regno dei cieli. - Beati i mansueti perché erediteranno la terra. - Beati quelli che piangono perché saranno consolati. - Beati i famelici e i sitibondi di giustizia perché saranno saziati. - Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia. - Beati i puri di cuore perché vedranno Dio. - Beati i pacifici perché saranno chiamati figli di Dio. - Beati quelli che sono perseguitati per causa della giustizia perché di essi è il regno dei cieli. Il mondo godrà, voi vivrete mortificati: ma la vostra pena si muterà in gloria".
3. «Risorgiamo in Cristo», secondo l'invito della Chiesa. Giacché per un uomo, Adamo, tutti siamo diventati peccatori; così per l'opera di un uomo, Gesù Cristo, tutti diventiamo giusti. Adamo prese dall'albero il frutto che divenne veleno per sé e per tutta la sua discendenza; ma vi è ora il frutto benedetto di Maria, Gesù, che l'umanità può raccogliere, dall'albero della croce e diviene: «Pace, vita, risurrezione nostra». Raccogliere questo frutto con una devozione sapiente e pratica a Maria.
Recitiamo il «Regina Coeli» e i misteri gloriosi.
Questi misteri indicano la vita nuova in Cristo e in Maria risorti; e ci otterranno di vivere, ora e ogni giorno questa vita divina.
Risorga il mondo:
«Cristo risusciti in tutti i cuori,
Cristo si celebri, Cristo si adori.
Gloria al Signor.
Chiamate, o popoli, del regno umano
Cristo sovrano.
Gloria al Signor».
Non giace forse gran parte del mondo nell'errore, nel peccato, nella idolatria? Il nostro apostolato suoni potente la tromba della risurrezione: «Fratres, hora est de somno surgere»: Sorgete, o uomini, e cominciate a detestare ciò che avevate seguito, e a seguire Cristo che avevate ignorato o disprezzato. All'Apostolato tutti: voi Paolini, voi Paoline. Redazione, tecnica, propaganda. Edizioni di stampa, cinema, radio, televisione. Dio lo vuole: lo vuole la Chiesa lo vogliamo anche noi.
I figli e le figlie ricevono l'eredità del Padre. Figli e Figlie di S. Paolo accogliete con gioia le eredità del Padre, di San Paolo, la sua sapienza, i suoi consigli, i suoi esempi in ogni virtù, il suo spirito di pietà, il suo zelo per tutte le anime, per tutti i popoli. Sempre tenete presenti le varie nazioni : non vi sono razze, ma solo anime create per il cielo e redente dal sangue di Gesù; e Gesù tutti invita alla sua scuola: «Venite ad me omnes».
Ci illumini la luce di Gesù Cristo, ci conforti e sostenga la potenza del Padre, ci consoli e santifichi l'infusione dello Spirito Santo.
Et benedictio Dei omnipotentis: Patris, et Filii, et Spiritus Sancti, descendat super vos et maneat semper. Amen.
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