Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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ESUMAZIONE E TRASLAZIONE DELLA SALMA
del Servo di Dio
MAGGIORINO VIGOLUNGO

Roma, 22 aprile 1963
Eccellenza Reverendissima,
Mons. Carlo Stoppa
Vescovo di ALBA (Cuneo)
«Lei conosce da tempo il vivo desiderio di tutti i membri della Famiglia Paolina e dei suoi Cooperatori, ma particolarmente l'attesa dei giovani aspiranti della nostra Casa Madre di Alba e di tutti gli aspiranti dei vocazionari paolini d'Italia e dell'estero di riavere in mezzo a loro i resti mortali del Servo di Dio Vigolungo Maggiorino, primo fiore della Pia Società San Paolo, loro modello, amico e intercessore.
Per rispondere a questo desiderio già nell'Anno Santo 1933 si erano esumati i resti mortali del Servo di Dio per trasferirli dal cimitero di Benevello al cimitero di Alba.
Dal giorno poi che l'Eccellenza Vostra con gaudio comune di tutta la Diocesi nonché della Famiglia Paolina aprì il processo canonico diocesano per la Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio, i desideri e le richieste di tumulare i suoi resti mortali nella Chiesa di San Paolo andarono sempre più moltiplicandosi e intensificandosi.
Pertanto, certo di aderire al senso e alla pietà dei fedeli, per la maggior gloria di Dio, che si esalta nei suoi Santi, e maggior bene delle anime, chiedo all'Eccellenza Vostra Reverendissima di voler concedere l'esumazione dei resti mortali di Vigolungo Maggiorino dal cimitero di Alba e di permetterne il trasporto e la tumulazione nella chiesa di San Paolo della stessa città.
Certo della Sua benevola accondiscendenza La ringrazio fin d'ora con tutta la Famiglia Paolina e con i RR.mi Parroci della Diocesi.
Il Divino Maestro, cui affidiamo nella preghiera tutte le sue intenzioni, La ricompensi largamente con nuove effusioni di grazie.
Ci benedica!
Devotissimo e umilissimo Sac. G. ALBERIONE»
~
Alba, 27 aprile 1963
Rev.mo Padre,
Don Giacomo Alberione
Superiore Generale della Pia Soc. S. Paolo

«Con intima e profonda gioia e con riconoscenza al Signore, sempre mirabile in Sanctis suis, in risposta alla Sua venerata lettera, non solo le comunico il mio pieno consenso per l'esumazione ed il trasporto dei resti mortali del Servo di Dio Vigolungo Maggiorino dalla tomba della Famiglia Paolina sita nel cimitero della nostra città di Alba alla chiesa di San Paolo, ma piacendo al Signore, a edificazione di tutto il piccolo clero della mia Diocesi, a consolazione del Suo cuore di Padre, a gioia di tutti i paolini, parteciperò a questa traslazione dei resti mortali del Servo di Dio e sarò presente alla loro tumulazione nella . grande chiesa di San Paolo.
Piaccia al Signore di suscitare non solo per la Famiglia Paolina, ma per la nostra Diocesi e per tutta la Chiesa, per intercessione di Vigolungo Maggiorino, una larga schiera di apostoli per i .nuovi tempi che lo Spirito Santo prepara mediante l'opera mirabile del Concilio Vaticano II
Se nel primo incontro con quest'anima prediletta da Gesù Maestro, attraverso lo studio della sua vita, avevo provato per lui una ammirazione quasi .affettuosa, oggi, compiuti gli atti del Processo informativo per la sua Beatificazione e Canonizzazione, svoltosi presso la nostra veneranda Curia, facendo mio il giudizio dei Membri del Sacro Tribunale, sento in cuore una consolante certezza che giorno verrà in cui la Chiesa, Madre e Maestra infallibile di santità, ascriverà all'albo dei Santi questo primo fiore della Famiglia Paolina, umile figlio del nostro buon popolo.
Unirò le mie preghiere di Vescovo alle Sue, veneratissimo Don Alberione, e a quelle di tutti i fedeli perché, piacendo al Signore, venga presto il giorno in cui questo modello dei chierichetti, dei Pueri cantores, dei piccoli apostoli della Buona Stampa e di tutti gli aspiranti chiamati alla vita sacerdotale e religiosa, circondato da tanta fama di santità e di devozione, riceva la suprema glorificazione degli onori degli altari.
Mentre ringrazio per le preghiere, di cuore benedico Lei e tutti i suoi figli.
Fto. + CARLO STOPPA, Vescovo».
~
Con decreto del 30 aprile 1963 S. E. Mons. Carlo Stoppa, Vescovo di Alba, a richiesta del Rev.mo Primo Maestro, autorizzava l'esumazione della salma del Servo di Dio Maggiorino Vigolungo e la sua nuova tumulazione nella chiesa di San Paolo in Alba. Nominava per tale atto, a suo delegato, il Vicario, Generale Mons. Pasquale Gianolio e deputava come testi, il Superiore della Casa Madre di Alba, Sac. Cirillo Tomatis, il Postulatore Generale, Sac. Stefano Lamera e il pro-Postulatore Sac. Stella Carlo. Quale perito medico il dotto Ferruccio Della Valle, Ufficiale Sanitario del Comune di Alba.
Espletate le pratiche a Roma presso il Ministero della Pubblica Sanità ed avutane l'autorizzazione, il giorno 30 aprile 1963 alle ore 8, si apriva il loculo dove era stata precedentemente tumulata la salma del Servo di Dio per trasportarla nella camera mortuaria del Cimitero urbano e prepararla per la pia traslazione che sarebbe avvenuta il giorno seguente.
La mattina del 1° maggio alle ore 10,30 convenivano al cimitero le Comunità della Famiglia Paolina di Alba; a loro s'univa un grande concorso di fanciulli e giovani venuti per l'occasione da varie diocesi del Piemonte: Alba, Mondovì, Cuneo, Asti, Fossano, Saluzzo, e una larga partecipazione di fedeli. Circa 500 giovani, guidati da 45 sacerdoti, partecipavano al corteo.
Alle ore 11 il Superiore della Pia Società San Paolo di Alba, Don Cirino Tornatis, rivestito di cotta e stola nera, impartiva l'assoluzione al tumulo, intonava il De Profundis, cui rispondevano tutti i presenti.
La piccola bara, portata a spalle dai giovani Maggiorini della Pia Società San Paolo, venne collocata su un'apposita portantina addobbata e ornata di fiori e tra il salmodiare devoto e la pia recita del santo Rosario, si snodò il corteo verso la città per dirigersi alla chiesa di San Paolo.
Il corteo, come ebbe a sottolineare S. E. Mons. Carlo Stoppa, si tramutò in un trionfo come nessuno l'avrebbe immaginato. Le centinaia di giovani con voci festanti cantavano al loro amico:
O Maggiorino, piccolo apostolo,
Prega per noi, torna tra i giovani,
Torna e insegnaci la via del ciel.

I resti mortali, attraversata Piazza Savona e Piazza San Paolo fra due ali di popolo riverente, entrò per il portone principale di Casa Madre nella parte interna dell'Istituto, mentre fiancheggiava il reparto delle potenti rotative che stampano «Famiglia Cristiana», il grande giornale sognato dal Servo di Dio, i giovani cantavano a tutta voce:
Con ardore pien di zelo,
Ti infiammasti nel miraggio di diffondere il Vangelo
Con la stampa al mondo inter.
~
La piccola bara fece processionalmente il giro di tutti i cortili addobbati a festa per entrare poi nel tempio di San Paolo accompagnata da Sua Ecc. il Vescovo, il quale volle con la sua presenza rendere più solenne la pia traslazione del più giovane dei Servi di Dio.
In chiesa, impartita l'assoluzione di rito, prendeva la parola Sua Eccellenza, il quale con parole vibranti di commozione tratteggiava la figura di Maggiorino Vigolungo indicandolo a modello di tutti i giovanetti delle Parrocchie, particolarmente del Piccolo Clero, dei Pueri. Cantores, dei piccoli apostoli della Buona Stampa e infine di, tutti i chiamati con vocazione speciale alla vita sacerdotale e religiosa.
Egli diceva tra l'altro:
«Maggiorino Vigolungo non ha compiuto grandi cose, ma ha amato il Signore; si è consacrato a lui, gli ha donato tutto. Davanti a Dio non contano, gli anni e le opere, esterne, conta il palpito d'amore che si ha per lui e per le anime. Io non saluterò Beato e Santo Maggiorino, ma voi sì; voi lo saluterete un giorno Beato e Santo tra i Santi. Maggiorino è morto alla vita terrena, ma vive tra gli Angeli e con san Paolo in cielo e riposa qui, nella sua casa tra voi. La sua missione non è finita; continua e sempre più crescerà».
La parola del Vescovo fu ascoltata nel più profondo raccoglimento ed attenzione da tutti i giovanetti che stipavano la chiesa di San Paolo e dai fedeli. Al termine, Sua Eccellenza, recitata la preghiera con la quale invocava da Dio la glorificazione del Servo di Dio, impartiva la sua pastorale benedizione a tutti i convenuti: erano le ore 12,30.
Alle ore 16 la chiesa di San Paolo si riempì nuovamente di giovani e fedeli per pregare tutti insieme il Servo di Dio. Disse parole di circostanza il Postulatore Generale. Durante tutta la giornata, fino a tarda sera, la salma fu piamente visitata da fanciulli e da fedeli che sostavano devotamente pregando: molti cercavano di toccare la bara segnandosi; altri di avvicinare alla bara stessa la corona del rosario e pannolini.
Il giorno 2 maggio alle ore 6,30 venne cantata una solenne Messa funebre seguita dalle
esequie. Alle ore 9, presenti le sorelle del Servo di Dio Suor Delfina Vigolungo e signora Rosina in Gabutti, il Postulatore e il Pro-Postulatore nonché il Superiore e i Revv. Maestri della Casa Madre, la salma venne tumulata nella parete sinistra della chiesa, dirimpetto alla salma del Servo di Dio Can. Francesco Chiesa, e il loculo sigillato con muratura veniva ricoperto con una lapide di marmo riportante la seguente scritta:
SERVO DI DIO
MAGGIORINO VIGOLUNGO
6 maggio 1904 - BENEVELLO - 27 luglio 1918
PRIMO FIORE
DELLA PIA SOCIETÀ S. PAOLO
APOSTOLO DELLA BUONA STAMPA
~