Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno XXXVIII
SAN PAOLO
Giugno-Luglio 1963
Roma Casa Generalizia,

AVE MARIA, LIBER INCOMPREHENSUS, QUAE VERBUM ET FILIUM PATRIS MUNDO LEGENDUM EXHIBUISTI (S. EPIPHANIUS EP.)

In morte di S.S. GIOVANNI XXIII
«Recessit Pastor noster» (Liturgia)

«Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la vita per le pecorelle», disse Gesù.
Così Giovanni XXIII, il Pastore buono, chiuse la sua vita, ripetendo molte volte, appena conobbe la gravità della sua malattia, e nei giorni di prolungata, dolorosissima agonia:
«Offro la mia vita per il Concilio Ecumenico Vaticano II, per la Chiesa, per la pace».

È giusto quanto fu scritto di lui: «Giovanni XXIII ci ha insegnato sempre a ben vivere: ora ci dimostra come si possa e si debba ben morire».
E ancora: «prodigi di Dio si rinnovano nella vita dei secoli: per il nostro si dirà sempre: Vi fu un Uomo, mandato da Dio, di nome Giovanni..."$.

Ed ecco qualcuna delle frasi edificanti che il Papa agonizzante pronunziò ad edificazione di tutti:
«Sì... sono prontissimo ad andare dove il Signore mi chiama».
«Il Cristo mi accoglie, sono accanto a Gesù».
«Orsù, non è tempo di piangere, questo è momento di gioia e di gloria».
«Anche il dolore di un Papa che se ne va è ministero sacerdotale».
«Con la morte comincia la glorificazione in Cristo».
«Soffro con dolore, ma con amore».
«Sono come una vittima sopra l'altare: per la Chiesa, per il Concilio, per la pace».
«Ut unum sint... ut unum sint!».
Giovanni XXIII, il Papa buono, ha avuto per la Famiglia Paolina tratti di generosa benevolenza e di paterna comprensione.
Il suo breve Pontificato è costellato di Decreti, Approvazioni, Udienze che hanno segnato per noi maggior stabilizzazione giuridica, fioritura di iniziative, diretta comunione con il cuore del Vicario di Cristo. L'elenco seguente ne è la testimonianza.
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29 giugno 1959 - Decreto di approvazione pontificia delle Suore Pastorelle
23 gennaio 1960 - Decreto di elezione del Card. Larraona a Protettore della Famiglia Paolina
23 marzo 1960 - Udienza privata concessa al Primo Maestro, in Vaticano
30 aprile 1960 - Udienza ai partecipanti al corso straordinario di Esercizi Spirituali
30 agosto 1960 - Decreto di approvazione definitiva delle Pie Discepole del Divin Maestro
16 dicembre 1960 - Breve di erezione del Centro «Ut unum sint» a Sodalizio Primario
25 gennaio 1961 - Approvazione degli scritti del Servo di Dio M. Giaccardo
19 ottobre 1961 - Lettera Apostolica per il XXV della Società Biblica Cattolica Internazionale
11 agosto 1962 Lettera con Benedizione Apostolica per la Mostra della Chiesa
13 agosto 1962 - Udienza privata concessa al Primo Maestro, a Castelgandolfo
3 ottobre 1962 - Invito al Primo Maestro di partecipare al Concilio Ecumenico Vaticano II
19 febbraio 1963 - Breve di erezione della «Pia Unione Preghiera, sofferenza e carità per tutte le vocazioni», a Unione Primaria
10 marzo 1963 - Visita alla Parrocchia del Buon Pastore
Anche per la Famiglia cristiana il Santo Padre ha espresso più volte l'apprezzamento per la rivista, benedicendo con il suo grande cuore di Pastore, la Direzione, i lettori, i propagandisti.

Nell'udienza ai partecipanti al corso straordinario di Esercizi del 1960, il Santo Padre così sintetizzava la nostra attività: «Le opere della Società S. Paolo, sono ispirate all'amore per la verità. Sono destinate ad onorare l'ottavo Comandamento, che è il più pericolante fra i Comandamenti del Signore. Vedete come la bugia sia al fondo delle relazioni tra uomo e uomo. Nel mondo tutto si risolve in un tradimento della verità. L'ottavo Comandamento ci richiama al culto della verità, e voi, diletti Sacerdoti della Società S. Paolo, voi andate dritto, voi colpite giusto e opportunamente in questa battaglia per il trionfo della verità, che è la battaglia per Dio, per Cristo, il Verbo di Dio incarnato che è la Verità.
Come sono lieto di poter abbracciare, con uno sguardo d'insieme l'opera vostra. Io non ebbi in passato particolari contatti con voi... ma quei pochi contatti che ho avuto mi hanno dato modo di apprezzare, come lo apprezza la Chiesa, il vostro buon lavoro».
Nell'ultima udienza di un'ora concessa al Primo Maestro il 13 agosto scorso in occasione della presentazione della «Summa» di san Tommaso, il Santo Padre aveva sul tavolino alcuni libri delle Edizioni Paoline. Uno di essi - come testimoniò lo stesso S. Padre - costituiva il testo e la guida per la sua meditazione quotidiana. Anche in questa circostanza, non sono mancate le parole di incoraggiamento per l'apostolato che stiamo svolgendo e di esortazione a fare sempre meglio.

Ogni Casa ha offerto suffragi e preghiere per il Pontefice defunto, e ognuno ha partecipato alla commozione universale dei fedeli e dei popoli, manifestata durante la sua lunga agonia e per i suoi funerali.
Il ricordo del Papa buono resta tuttavia sempre con noi. E nel ricordo vi è l'impegno di studiare e seguire gli insegnamenti che ci ha lasciati nella enciclica Mater et Magistra e Pacem in terris. Ma soprattutto resta l'impegno di seguire l'esempio che Egli ci ha lasciato di buon Pastore mentre viveva e di radiosa fiducia mentre moriva.
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