DIRETTORE SPIRITUALE
Per la sua scienza e la sua pietà il Can. Chiesa era conosciuto anche in diocesi e fuori diocesi. Sacerdoti e Vescovi lo scelsero come Direttore Spirituale e consigliere personale. Molti anche laici ricorrevano a lui per consiglio, al confessionale, nel suo studio: e tutti riceveva, ascoltava con pazienza, senza fretta, con tanta carità.
Dalle diocesi del Piemonte era invitato a dettare Ritiri e Corsi di Esercizi Spirituali al Clero, come uno dei migliori formatori di Sacerdoti secondo il Cuore di Gesù.
INCARICHI DI FIDUCIA
Insegnante in Seminario, scrittore, Canonico della Cattedrale, Parroco, Direttore spirituale, puntuale, diligente, esemplare in tutti i doveri, il Servo di Dio Can. Chiesa trovava tempo ed energie per accettare ed assolvere altri importanti, delicati incarichi.
All'inizio del ministero sacerdotale era stato costituito Prefetto di disciplina; più tardi Rettore del Seminario.
Alla morte del compianto Vescovo Mons. Re, la Santa Sede lo nominò Amministratore Apostolico della Diocesi, perché preparasse gli animi ad accogliere il nuovo Vescovo che la Divina Provvidenza avrebbe inviato alla Diocesi.
Al nascere dell'Azione Cattolica secondo le direttive della Santa Sede, il Vescovo lo aveva nominato presidente della Giunta Diocesana; già prima egli aveva collaborato al movimento attraverso l'Opera Nazionale dei Congressi, l'Unione Popolare, l'Unione Economica, di cui fu benemerito Presidente.
IL SERVO DI DIO E LA FAMIGLIA PAOLINA
Ad un altro grande incarico Dio prepara il Can. Chiesa: ad essere il consigliere, il conforto, la difesa della Pia Società S. Paolo, nel suo Fondatore e Primo Maestro il Teol. Alberione e il suo primo Vicario, il Servo di Dio Teol. Giaccardo.
Dotato di una speciale intuizione dei bisogni dei nuovi tempi, e compreso della urgente necessità di far servire tutti i nuovi mezzi del progresso e della tecnica al servizio della verità e del Vangelo, non solo diresse sapientemente il giovane D. Alberione secondo la vocazione che la Provvidenza gli aveva donato, ma lo guidò passo passo nella speciale missione che Dio gli aveva confidato.
Il Servo di Dio amò sempre e predilesse la Pia Società San Paolo e l'aiutò col consiglio, con il ministero, col suo insegnamento, con la sua preghiera e con la sua beneficenza.
Dalla sua virtù e dal suo sapere tutti i primi Paolini furono incoraggiati, sostenuti, illuminati nella loro vocazione e nel loro difficile apostolato.
Anche le Figlie di S. Paolo, nei loro inizi, furono particolarmente assistite, formate, guidate ai compiti della loro vocazione.
E la Pia Società lo ha ricambiato e lo ricambia con una profonda ardente riconoscenza fatta di amore, di preghiera, di ammirazione, di devozione. Il Processo che è stato intrapreso ne è una prova eloquente.
Rimarrebbe a dire della sua vita austera, di continua preghiera, della sua vita vissuta alla presenza di Dio, veramente «Abscondita cum Christo in Deo», tutta, sempre protesa all'incontro col suo Signore; delle lunghe ore di adorazione eucaristica, della sua devozione alla Madonna, delle sue eroiche virtù...
Il Servo di Dio Teol. Giaccardo, che del Can. Chiesa è stato discepolo e figlio spirituale affezionato, fedelissimo lo ha definito: «Uomo di fede e di dottrina, di pietà e di vita soprannaturale, di zelo e di fatica: ogni giorno trovava il tempo e il modo per alimentare e pascere la sua anima, per adorare e propiziare il Signore con due ore di visita al Divin Maestro nel Mistero Eucaristico».