Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno XXXV
SAN PAOLO
Agosto-Settembre-Ottobre-Novembre 1960
Roma Casa Generalizia,

AVE MARIA, LIBER INCOMPREHENSUS, QUAE VERBUM ET FILIUM PATRIS MUNDO LEGENDUM EXHIBUISTI (S. EPIPHANIUS EP.)

ANNO BIBLICO

Quando si legge la Sacra Bibbia bisogna tener presente quattro cose:
1) La S. Bibbia ci presenta le Verità che il Signore ha voluto rivelare agli uomini.
2) La S. Bibbia ci presenta la Morale, cioè la Legge, i comandamenti, le virtù, i consigli evangelici e tutto quello che costituisce la sapienza e la scienza dei Santi.
3) La S. Bibbia ci presenta quello che è il culto, la liturgia dell'antico e nuovo Testamento.
4) La S. Bibbia infine ci presenta il modello, il modo con cui compiere il ministero. Esso è il grande libro del Sacerdote e dell'Apostolo.
Quattro intenti perciò devono guidarci nella lettura della S. Bibbia:
a) Ricavare le Verità che il Signore ci ha rivelato, le cose da credere e da insegnare affinché: «Qui crediderit salvus erit».
b) Apprendere la morale, cioè le cose da fare, i vizi da evitare, le virtù da praticare, la strada che dobbiamo tenere per raggiungere più sicuramente il nostro fine.
c) Ricavare dal Sacro Testo la Liturgia, cioè il culto che dobbiamo dare a Dio: culto interno e culto esterno, culto privato e pubblico, la preghiera individuale e sociale.
d) Imparare dal Sacro Testo, infine, quale sia la nostra missione, il modo, lo spirito con cui compiere il nostro ministero, onde corrispondere pienamente ai disegni che Dio ha su di noi.
Chi mette amore alla Bibbia dopo la diffonde. Chi ama la lettura della Bibbia diviene illuminato, utile alle anime. Chi sa nella lettura della Bibbia comunicare bene con Dio, diviene sempre più l'homo Dei. E allora quando egli parla, la sua parola ha l'autorità di Dio «quasi sermones Dei», e quando opera è come il giusto che il Signore «deduxit per vias rectas et ostendit illi regnum Dei».
Siamo nell'Anno Biblico. Ma se vogliamo che il Sacro Testo entri in tutte le famiglie e venga amato e capito, si possono usare molti mezzi, ma il primo mezzo è di leggere, meditare e amare noi la Bibbia.
Questa è la preghiera vitale che ci otterrà la grazia di comunicare il Verbum Dei.

Sac. Giacomo Alberione

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SOCIETA' BIBLICA CATTOLICA

1.
Presso la Pia Società San Paolo, sotto gli auspici del «Centro di preservazione della fede» presso la Sacra Congregazione del Concilio, è costituita la Società Biblica Cattolica, internazionale.
2. Essa si ispira alla devozione a Gesù Maestro, Via, Verità e Vita.
3. Scopo della Società Biblica Cattolica è lo studio, la produzione, la diffusione e la meditazione della Sacra Bibbia, specialmente del Vangelo, per alimentare la fede, morale, pietà cristiana.
4. Il principale impegno dei Soci è la preghiera, perché la parola di Dio, scritta nella Bibbia, arrivi a tutti gli uomini, presentata secondo l'insegnamento della Chiesa Cattolica. Reciteranno almeno nelle orazioni del mattino la giaculatoria: «O Gesù Maestro, Via, Verità e Vita, abbiate pietà di noi».
5. Come azione la Società Biblica Cattolica:
a) Cura e produce edizioni di tutta o parte della Bibbia, specialmente del Vangelo e delle Lettere di San Paolo. Tali edizioni saranno adatte alle varie condizioni e grado di cultura dei lettori, rilevando nelle note e commenti la dottrina, la morale ed il culto liturgico, e collegando col testo.
Oltre la stampa, servono i dischi del Vangelo, le pellicole cinematografiche, le proiezioni cinematografiche, le proiezioni di radio e televisione, i quadri biblici, le filmine, e quanto il progresso tecnico mette a servizio della parola divina.
b) Promuove feste, giornate, tridui, settimane bibliche, in onore di Gesù Maestro; tanto nelle Parrocchie, quanto nelle Diocesi, Istituti, Associazioni; con particolari conferenze, predicazioni e partecipazione ai SS. Sacramenti; con diffusione capillare del Libro Sacro; con benedizione solenne del SS. Sacramento ed al testo del Vangelo. Tra l'altro promuoverà, dove è possibile, l'iniziativa di consegnare il Vangelo con cerimonia solenne.
c) Cura che il Testo Sacro sia esposto nel luogo d'onore nelle Chiese, Famiglie, Istituti, Scuole, Associazioni.
d) Cura una più larga conoscenza della Bibbia ovunque; con corsi biblici per corrispondenza, tridui e settimane per classi colte; pubblicazioni varie attinenti alla Bibbia; ecc.
e) Cura che tutti i Soci possiedano la Bibbia, o almeno il Vangelo: e lo leggano; che si stabiliscano gruppi per la lettura del Vangelo.
6. L'associazione è retta da un Presidente, che de jure è il Superiore Generale della Pia Società San Paolo, o un suo delegato; di un consiglio di quattro membri di cui due eletti di comune accordo dal Superiore Generale della Pia Società S. Paolo e dalla Superiora Generale della Pia Società Figlie di S. Paolo; e due proposti dal Centro di Preservazione della Fede e nominati dallo stesso Presidente.
7. In dipendenza della Direzione generale vi sono: Centri nazionali, diocesani, parrocchiali. I primi sono costituiti sotto la Conferenza Nazionale dell'Episcopato (eccetto per l'Italia); i Diocesani sotto l'Ordinario Diocesano; i Parrocchiali sotto il Parroco.
8. Sono Soci:
Ordinari: coloro che vengono regolarmente iscritti e che almeno si impegnano ad avere il Vangelo e a leggerne un tratto ogni settimana.
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Promotori: coloro che si impegnano a zelare con la preghiera, la parola, le opere, l'esempio, la conoscenza, la diffusione e la lettura del Sacro Testo.
Sostenitori: coloro che procurano mezzi e organizzazioni per la diffusione della Bibbia o del Vangelo e per una più ampia e profonda conoscenza del Testo Sacro: contribuendo con offerte per provvedere alle persone meno abbienti, e nelle terre di missione.
Benemeriti: coloro, specialmente Sacerdoti, che si impegnano ad approfondire con diligente e amorosa cura la conoscenza della parola di Gesù e a presentarla ai fratelli nel modo più convincente ed avvincente: come prima fonte della dottrina, morale, liturgia della Chiesa Catt.
9. Gli impegni assunti non obbligano sotto pena di peccato.
10. I Sacerdoti possono celebrare, secondo le leggi liturgiche, la Messa a Gesù Divino Maestro, concessa alla Pia Società S. Paolo.
11. Sotto gli auspici e guida del Centro di Preservazione della fede, presso la Sacra Congregazione del Concilio, in comune accordo, compiono il lavoro di organizzazione, redazione, segreteria, le Suore Figlie di San Paolo e la Pia Società San Paolo a norma delle rispettive Costituzioni e secondo il decreto N. 14065, 19 marzo 1956, della Congregazione dei Religiosi.
12. I particolari vengono definiti in apposito regolamento.

LA DEFINITIVA APPROVAZIONE DELL'ISTITUTO
PIE DISCEPOLE DEL DIVIN MAESTRO

DECRETO

La Congregazione delle Pie Discepole del Divin Maestro, sorta per opera del Sac. Giacomo Alberione, nel 1915, nella città di Alba Pompeia, la cui Casa Generalizia attualmente si trova a Roma, ottenne il «Decreto di Lode» e, a modo di esperimento ricevette l'approvazione delle Costituzioni per un settennio, nella Udienza del Santo Padre del 12 gennaio 1948.
Terminato il periodo dell'esperimento, la Superiora Generale, col suo Consiglio, chiese alla S. Sede l'approvazione definitiva della Congregazione e delle Costituzioni per provvedere, in modo opportuno, alla ferma stabilità giuridica della sua famiglia religiosa.
Il SS.mo Signor Nostro Giovanni, per Divina Provvidenza Papa XXIII, considerato il lodevole incremento dei Membri, delle case, delle opere, nonché l'ottimo stato della disciplina religiosa della suddetta Congregazione, attualmente diffusa in 40 Diocesi, considerate le lettere testimoniali dei rispettivi Ordinari dei luoghi, sentito il parere degli Em.mi e Rev.mi Cardinali della. S. R. Chiesa, manifestato nella Plenaria del 12 luglio del corrente anno, aderendo benignamente alle suppliche dell'Oratrice, accondiscese a concedere la grazia dell'Approvazione definitiva della Congregazione nell'Udienza concessa al Rev.mo P. Segretario di questa Sacra Congregazione il giorno 13 del mese di agosto.
Pertanto questa Sacra Congregazione, preposta agli affari dei Religiosi, in virtù delle speciali facoltà ad essa concesse dallo stesso SS.mo Signor Nostro, in forza del presente Decreto approva definitivamente la Congregazione delle Pie Discepole del Divin Maestro e, udito il voto della Commissione dei Rev.mi Padri per l'approvazione degli Istituti religiosi, esaminata inoltre attentamente la cosa nel Congresso pieno dell'11 aprile 1959, approva e conferma nel contempo anche le Sue Costituzioni, scritte in lingua italiana, come risultano nel presente volume il cui primo esemplare si conserva nell'Archivio di questo Sacro Dicastero, rimanendo tuttavia salva la giurisdizione degli Ordinari dei luoghi a norma del Diritto Canonico e osservate tutte le cose che, per diritto, vanno osservate.
Nonostante qualunque cosa in contrario.

Dato a Roma, nei Palazzi della S. C. dei Religiosi, il 30-8-1960.


+ VALERIO CARD. VALERI Prefetto


G. B. VERDELLI - Sottosegretario
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Anno XXXV
SAN PAOLO
Dicembre 1960
Roma Casa Generalizia,

AVE MARIA, LIBER INCOMPREHENSUS, QUAE VERBUM ET FILIUM PATRIS MUNDO LEGENDUM EXHIBUISTI (S. EPIPHANIUS EP.)

AUGURI E PREGHIERE

perché Gesù Bambino tutti colmi di ogni gaudio spirituale e larga benedizione.
L'intenzione particolare della Famiglia Paolina per l'anno 1961 è quella del Santo Padre il Papa Giovanni XXIII: il Concilio Ecumenico.


È la Chiesa, cioè la società di tutti i fedeli, che celebra il proprio concilio ecumenico; ecumenico perché tutti sono rappresentati. La Chiesa fa come un grande ritiro per un profondo e collettivo ripensamento sopra se stessa, in riguardo ai problemi della dottrina, morale, liturgia, disciplina, attività, pericoli e mezzi, vita odierna, necessità ecc. - La Chiesa non solo è sine macula et sine ruga, ma si presenterà come tale al mondo di oggi, invitando tutti ad entrarvi come in una sicura area di salvezza di tutto il genere umano.
Vari nostri Sacerdoti sono stati chiamati a portare al Concilio Ecumenico un loro, sia pur modesto, contributo. Invece l'intera Famiglia Paolina porta il contributo di preghiere e mortificazioni; secondo l'invito del Papa.

SAC. G. ALBERIONE


Diletti figli! Non dubitiamo di dire che le Nostre diligenze e i Nostri studi perché il Concilio riesca un grande avvenimento potrebbero restare vani, qualora fosse meno concorde e deciso questo collettivo sforzo di santificazione. Nessun elemento potrà contribuirvi come e quanto la santità, ricercata e raggiunta. Le preghiere, le virtù dei singoli, lo spirito interiore diventano strumento di immenso bene.
E' dunque necessaria una cooperazione valida in ordine alla riuscita del Vaticano II, ed essa non può esprimersi che nello sforzo di santificazione dei singoli vescovi e sacerdoti e del popolo cristiano.


PAPA GIOVANNI XXIII


ANNO BIBLICO

Riportiamo il Breve col quale Sua S. Giovanni XXIII si è benignamente degnato di elevare a Pia Unione Primaria la Società Biblica Cattolica Internazionale, costituita presso la Pia Società San Paolo. Il prezioso documento concede alla Società Biblica poteri e favori. Vi si dice infatti: «Avendo il Superiore Generale della Pia Società San Paolo inoltrato umili suppliche, il Santo Padre Giovanni XXIII si è degnato di elevare la «Società Biblica Cattolica» al grado di «Pia Unione Primaria», il 14 ottobre 1960.
Essendo quindi la «Società Biblica Cattolica» diventata una Società di grado Primario, cioè supremo, ha acquisito la importantissima facoltà di poter aggregare tutte le altre Società o Pie Unioni che abbiano lo stesso titolo o lo stesso fine, già approvate dall'Autorità diocesana, o che saranno erette in futuro.
Nel medesimo tempo, l'Unione Primaria «Società Biblica Cattolica» potrà pure comunicare alle altre Società o Pie Unioni aggregate tutte le Indulgenze e favori spirituali che ha ottenuto o che otterrà dalla Santa Sede».
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JOANNES PP. XXIII
AD PERPETUAM REI MEMORlAM

Pia Societas a Sancto Paulo Apostolo, cuius est scriptis arte libraria impressis aliisque nostrae aetatis subsidiis rem catholicam pervulgare et incrementis augere, jam dudum condidit Unionem Cooperatorum, quibus propositum esset, ut illi ad libros, commentarios aliaque id genus recto et salubri Consilio, composita propaganda adiumentum praeberent; quos inter coetus delectus est, qui in promovenda re biblica versaretur. Pia haec Unio in plures Italiae aliarumque regionum dioeceses pervasit; cuius sedes anno MCMXXXVII Alba Pompeia Romam translata, et Statuta eodem anno a Purpurato Patre vicaria potestate tunc Urbis Antistite rite probata sunt. Recens vero, indito sibi nomine Piae Unionis «Societatis Biblicae Catholicae», eodem cum proposito iisdemque cum legibus, in dioecesi Ostiensi, atque Portuensi et Sanctae Rufinae, canonice est instituta, lato hac de re decreto die XVI mensis Martii, anno MCMLX, a Venerabili Fratre Nostro Eugenio Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinali Tisserant, earumdem sedium Episcopo. Quod olii sacrorum Antistites in sua quisque dioecesi item effecerunt. Quo latius vero haec proveheretur Sodalitas artiusque sodi Unionum hujusmodi, in dioecesibus constitutarum, inter se conjungerentur, dilectus filius Jacobus Alberione, Moderator Generalis Piae Societatis a Sancto Paulo Apostolo, submissas Nobis adhibuit praeces, ut, quam supra diximus Sodalitatem, Unionis Primariae nomine ac iure donaremus. Quas supplicationes, ejusdem Purpurati Patris Ostiensis atque Portuensis et Sanctae Rufinae Episcopi, commendatone suffultas, libenti animo admittentes, Nos, e Sacrae Congregationis Concilii consulto, harum Litterarum vi, Apostolica Nostra auctoritate perpetuumque in modum Piam Unionem, quae «Societas Biblica Catholica» dicitur, ad Primariae Unionis dignitatem evehimus, ejusque Moderatoribus, praesentibus et futuris, ad Codicis Juris Canonici normam, facultatem impertimus rite aggregandi omnes et singulas Pias Uniones, quae sub eodem titulo eodemque cum fine ubicumque terrarum erectae sunt vel in posterum erigentur; et cum illis communicandi indulgentias omnes ac spirituales gratias, ab Apostolica hac Sede Primariae eidem Unioni concessas vel concedendas, dummodo communicari cum illis queant. Contrariis quibusvis nihil obstantibus. Haec edicimus, largimur, decernentes praesentes Litteras firmas, validas atque efficaces jugiter extare ac permanere; suosque plenos atque integros effectus sortiri et obtinere; ipsique Primariae Unioni, quam diximus, nunc et in posterum pienissime suffragari; sicque rite judicandum esse ac definiendum; irritumque ex nunc et inane fieri, si quidquam secus, super his, a quovis, auctoritate qualibet, scienter sive ignoranter attentari contigerit.
Datum Romae, apud Sanctum Petrum, sub anulo Piscatoris, die XIV mensis Octobris, anno MCMLX, Pontificatus Nostri secundo.

D. CARD. TARDINI
a publicis Ecclesiae negotiis

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TRADUZIONE:

La Pia Società San Paolo, il cui fine è di diffondere e incrementare la vita e la dottrina cattolica, mediante la stampa e altri mezzi moderni, già da tempo, allo scopo di aiutare l'apostolato della stampa e la propaganda di libri, riviste e simili edizioni, fondò l'Unione dei Cooperatori, tra i quali è stato scelto un gruppo che doveva dedicarsi in modo particolare a promuovere ogni iniziativa biblica.
La Pia Unione dei Cooperatori si è diffusa in varie Diocesi d'Italia e di altre Nazioni, e nel 1937 ne fu trasferita la sede da Alba a Roma dove lo stesso anno ne furono approvati ufficialmente gli Statuti dall'ora Em.mo Cardinale Vicario dell'Urbe.
Poi recentemente la Pia Unione, assunto il nome di «Società Biblica Cattolica» con lo stesso fine e governata dalle stesse leggi, fu canonicamente eretta nella Diocesi di Ostia, Porto e Santa Rufina con Decreto del 16 marzo 1960, emanato dal Ven. Fratello Nostro Eugenio Tisserant, Cardinale di Santa Romana Chiesa e Vescovo delle medesime Diocesi. Lo stesso fecero altri Vescovi nelle rispettive Diocesi. Affinché questa Società potesse maggiormente estendersi e i soci delle varie Unioni costituite nelle diverse Diocesi si sentissero più strettamente uniti fra di loro, il diletto figlio Giacomo Alberione, Superiore Generale della Pia Società San Paolo, ha presentato a Noi umili suppliche perché conferissimo alla suddetta Società il nome e il diritto di Unione Primaria. Accettando con animo lieto queste suppliche, corroborate dalle commendatizie dello stesso Em.mo Porporato, Vescovo di Ostia, Porto e S. Rufina, Noi, consultata la Sacra Congregazione del Concilio, in vigore di questo Breve, con la Nostra Apostolica Autorità, in modo definitivo eleviamo alla dignità di Unione Primaria la Pia Unione detta «Società Biblica Cattolica», e ai suoi Superiori attuali e futuri, a norma del Codice di Diritto Canonico, accordiamo la facoltà di aggregare legittimamente tutte e singole le Pie Unioni che, con lo stesso titolo e lo stessa fine, sono già costituite e saranno erette in futuro in qualsiasi parte del mondo, e di comunicare ad esse tutte le Indulgenze e favori spirituali concessi o da concedersi da questa Sede Apostolica alla medesima Unione Primaria. Nonostante qualunque cosa in contrario.
Queste cose pubblicamente le notifichiamo e le concediamo, decretando che il presente Breve sia e rimanga perennemente stabile, valido ed efficace, raggiunga e conservi i suoi pieni ed integri effetti, e sia, ora e nel futuro, di pieno giovamento alla suddetta Primaria Unione. Dichiariamo infine che così si debba giudicare e definire in modo che da questo momento resta invalida e di nessun valore qualunque cosa contraria, che scientemente e inavvertitamente si cercasse di stabilire al riguardo da chiunque e con qualsiasi autorità.
Dato a Roma, presso S. Pietro, sotto l'Anello del Pescatore, il giorno 14 del mese di Ottobre dell'anno 1960, secondo del Nostro Pontificato.
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INDULGENZE
PER LA SOCIETÀ BIBLICA INTERNAZIONALE CATTOLICA

Beatissime Pater,
Procurator Generalis Piae Societatis a Sancto Paulo, ad pedes Sanctitatis Vestrae provolutus, ea quae sequuntur exponit:
Cum «Societas Biblica Catholica» ad gradum
Unionis Primariae, mediante Litteris Apostolicis Domini Nostri Ioannis XXIII evecta sit, die 14 Octobris 1960, humillime petitur ut eadem Unio Primaria sequentibus Indulgentiis ditari possit:
1° - PLENARIA lucrando ab omnibus fidelibus die ingressus in praedictam Societatem; lucrando ab omnibus sodalibus in festo patronali Iesu Christi Divini Magistri et in festis: Paschatis, Natalis, Pentecostes, Epiphaniae Domini, Ascensionis, Circumcisionis, Corporis Domini, Assumptionis B. M. Virginis, Immaculatae Conceptionis, Reginae Apostolorum, Sancti Ioseph, Ss. Apostolorum Petri et Pauli, Conversionis S. Pauli, cuiuslibet aliorum Apostolorum, et Evangelistarum, Sancti Hieronymi, S. Bernardi, Omnium Sanctorum.
PLENARIA lucrando in articulo mortis si sodales confessi ac sacra Synaxi refecti vel saltem contriti, SS.mum Iesu Nomen ore, si potuerint sin minus corde devote invocaverint et mortem de manu Domini, tamquam peccati stipendium, patienter susceperint.
2° - INDULGENTIA PARTIALI 10 annorum saltem corde contrito lucrando: a) ab omnibus sodalibus qui lectionem publicam Sacrae Scripturae vel S. Evangelii promoverint; b) ab omnibus Sacerdotibus qui Sacram Scripturam vel S. Evangelium in Ecclesia vel in Oratorio publico vel semipublico commentaverint.
3° - PRIVILEGIO vi cuius omnes Missae quae in suffragium animae alicuius sodalis in Dei grafia vita functi celebrentur, ita iuvent animae illi ac si in altari privilegiato litatae essent. Et Deus, etc.
La S. Sede ha benignamente concesso che lo suddette Indulgenze possano essere lucrate dai membri della Società Biblica Cattolica.

E' stata spedita una circolare a questo fine:

«Come già sapete, è stata istituita presso la Pia Società San Paolo, la Società Biblica Cattolica Internazionale.
Affinché questa sia veramente
internazionale così come è stata approvata dalla Santa Sede, ci occorre l'adesione di un certo numero di Vescovi di nazioni estere. Da questo voi comprendete l'importanza di quanto vi chiediamo e la precisione con cui deve essere trattata la cosa.
Insieme alla presente troverete copia dello Statuto della «Società Biblica Cattolica» e un facsimile del Breve Pontificio che dà alla Società l'approvazione detta «prima primari «. Tale Breve è anche la forma più solenne di approvazione.
Può darsi che in qualche Diocesi esista già una associazione simile alla nostra: in questo caso bisogna far notare che la nostra Società non ha la pretesa di sostituirsi a nessuna delle istituzioni simili già esistenti; ma è sorta solo allo scopo di intensificare e coordinare la penetrazione del Libro Sacro tra il popolo. Con essa ancora più esplicitamente si mette sotto l'autorità Ecclesiastica, si organizza e riceve impulso più ampio l'opera svolta dalla Pia Società San Paolo e dalle Figlie di San Paolo, fin dagli inizi della Congregazione, per la diffusione del Santo Vangelo e della Bibbia».
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Dice Gesù ai Farisei (Giov. V, 39-40): «Voi scrutate minuziosamente le Scritture, perché credete di aver per esse la vita eterna; e son proprio quelle che mi rendono testimonianza; eppure non volete venire a me per aver la vita».
Non volevano accogliere Gesù per partito preso; travolgevano le sue parole; l'accusavano perché faceva miracoli di sabato; si studiavano di prenderlo in parola.
Per capire la Scrittura e scoprire in essa la verità, occorre considerare Gesù anche come
Via e Vita assieme; diversamente neppure si trova la verità, e si rigetterà il Corpo Mistico di Gesù Cristo, che è la Chiesa e l'Eucarestia che è la reale e sacramentale presenza di Lui.
Per salvarsi occorre accogliere Gesù Cristo integralmente.
Il Papa ha detto «Bibbia e Calice».
L'Imitazione di Gesù Cristo unisce i due conforti del cristiano «Bibbia e Comunione».

INDULGENZE
PER CHI LEGGE LA SACRA BIBBIA

1. Coloro che leggono devotamente la Sacra Scrittura, a modo di lettura spirituale, almeno per un quarto d'ora, acquistano 3 anni di indulgenza.
2. Coloro che leggono devotamente almeno alcuni versetti del Vangelo e baciando il libro stesso del Vangelo recitano una delle seguenti invocazioni:
Per le parole del Vangelo siano cancellati i nostri peccati;
Per evangelica dicta deleantur nostra delicta.
La lettura del Vangelo sia per noi salute e protezione;
Evangelica lectio sit nobis salus et protectio.
Gesù, Figlio di Dio, ci faccia comprendere le parole del Vangelo;
Verba S. Evangelii doceat nos Christus Filius Dei;
acquistano l'indulgenza di 500 giorni; l'indulgenza plenaria una volta al mese, se hanno fatto questo pio esercizio per un mese intero; l'indulgenza plenaria in articulo mortis, se hanno fatto questo pio esercizio più volte in vita, purché confessati e comunicati o almeno pentiti, invochino il nome di Gesù e accettino la morte dalle mani di Dio in penitenza dei propri peccati.

Mirabile fervore si è suscitato in ogni Casa per la Bibbia, in particolar modo per il Nuovo Testamento, ed in particolarissimo per il Santo Vangelo.
Già fu notato quanto si sta facendo per le Lettere di San Paolo.
Fervore per la redazione.
Fervore per la tecnica.
Fervore per la propaganda.
Dalle Case si ricevono belle notizie che dimostrano l'amore al Libro Sacro e l'impegno nel celebrare devotamente il 19° centenario della venuta di San Paolo a Roma.
Le nostre Tipografie compiono il miglior lavoro del mondo quando riproducono la Scrittura o parte di essa.
Ora si sono aggiunti i dischi biblici.
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TENER PRESENTE NEL LEGGERE LA BIBBIA

Il Figliolo di Dio, oltre a pagare per gli uomini il debito col suo Sangue, aveva anche insegnato agli uomini la via della salute per mezzo dei suoi esempi, dottrina e istituzioni.

1° - Piano di Dio nella Bibbia dell'Antico Testamento. Da questo è facile conoscere il disegno di Dio a riguardo della Bibbia.
Notiamo la differenza tra gli uomini e gli angeli. Questi sono tutti spiriti puri, creati da Dio insieme, nel medesimo istante, e di tal natura che non han bisogno di ragionamento per vedere la verità, ma la vedono tutta insieme. Per questo furono anche istantaneamente giudicati, senza dar loro un tempo che, per loro sarebbe stato inutile.
Gli uomini invece, non sono stati creati insieme, ma in modo che venissero all'esistenza nel decorrere del tempo per successive generazioni; e sono di tal natura, che non intendono la verità, che per mezzo dei sensi e quindi a poco a poco, con fatica, e con mescolanza di errori. Di qui per loro la necessità di studiare con fatica e per lungo tempo.

Poiché gli uomini appartengono alla medesima specie (il che non è degli Angeli, come dice S. Tommaso), è naturale che formino tutti insieme un corpo morale, non solo con quelli che esistono insieme nel medesimo tempo, ma anche con quelli che esistettero nel tempo passato e che esisteranno nell'avvenire.
Come la persona fisica dell'uomo è una, nonostante il passaggio dell'uomo nelle diverse età, dall'infanzia fino alla vecchiaia; così è anche di tutta l'umanità.
In Adamo essa era bambina, e alla fine del mondo sarà vecchia decrepita; ma è sempre la medesima persona.
E come l'individuo umano ha il suo tempo necessario per acquistare l'uso di ragione, e poi il tempo utile per l'educazione elementare, media e superiore, poi il tempo della sua vera vita, in cui usa dell'educazione ricevuta, così è del genere umano.
Ciò posto non è difficile conoscere qualcosa del piano di Dio nell'attuazione della Redenzione dell'umanità.
Era anzitutto necessario che. l'uomo esperimentasse meglio gli effetti della colpa originale, perché potesse meglio conoscere la grandezza del beneficio della salute. E Dio lo lasciò per millenni nella miseria.
Ma erano pure indispensabili due altri provvedimenti: che l'uomo dell'Antico Testamento, frattanto, potesse avere una via di salute; e che gli uomini del Testamento Nuovo fossero posti nella condizione di poter riconoscere con certezza il Messia, quando fosse comparso in mezzo a loro.
Alla prima necessità Iddio provvide per mezzo della Rivelazione primitiva che non fu totalmente estinta in mezzo agli uomini, e, quando al popolo suo eletto, per mezzo di una più dettagliata rivelazione ad Abramo accompagnata dalla cerimonia della circoncisione.

In seguito, poi, pervenuta l'umanità ad un grado di maggior sviluppo, Iddio dispose di darle una legislazione più copiosa e determinata per mezzo dì Mosè.
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Nella Legge Mosaica il popolo è trattato da fanciullo qual'è: ma fanciullo indocile e di dura cervice.
Come si addice al fanciullo, Iddio lo istruisce con la Storia, e ne colpisce i sensi e l'immaginazione con opere sensibili e meravigliose.
Ma era un fanciullo indocile e di dura cervice; ed ecco il perché delle prescrizioni cerimoniali così minute e rigorose, il perché della rudimentalità, diciam così, della legge morale, ed il perché finalmente della materialità e immediatezza delle sue sanzioni.
Iddio, grande pedagogo dell'umanità, si adattava alla natura e all'indole del discepolo.

Però, nello stesso tempo, Iddio provvede alla seconda necessità con la lunga serie dei profeti, i quali, succedendosi gli uni agli altri, nelle varie circostanze in cui si trovava il popolo, prendono occasione per volgere la di lui mente al futuro, presentandogli il Messia sotto uno speciale punto di vista.
E frattanto, crescendo il fanciullo in età, già Iddio con i libri che si dicono sapienziali, gli impartisce i primi ammaestramenti di carattere astratto, ma in forma di aforismi e brevi sentenze.
Chi non ammira la sapiente lezione del divino Pedagogo in questa lunga, paziente e delicata opera della educazione dell'Umanità?
Così tutta l'opera di Dio nell'Antico Testamento è un'opera di salute immediata, se si considerano gli uomini individualmente, e di preparazione al Messia; gli uomini si riguardano come parti di quel gran corpo morale che è il Genere umano.

2° - Piano di Dio nella Bibbia del Nuovo Testamento. Ma come l'Antico Testamento era un tempo di preparazione, così il Nuovo è l'epoca della realizzazione.
Là era la figura, qui il figurato; là il tipo, qui la realtà; là l'istruzione preliminare, qui il complemento e la insuperabile perfezione.
Multifariam multisque modis olim Deus loquens patribus in prophetis; novissime, locutus est nobis in Filio, quem constituit hoeredem universorum, per quem fecit et saecula. Avendo Dio nell'Antico Testamento parlato molte volte e in molte guise ai padri per mezzo dei profeti, finalmente in questi giorni parlò a noi per mezzo del suo Figlio, che Egli costituì erede di tutte quante le cose; per cui creò anche i secoli.
Così l'Apostolo San Paolo, nella Lettera agli Ebrei (Ebr. I, 1-3).
E come abbia parlato il Figliolo di Dio, noi tutti lo sappiamo.
Egli parlò anzitutto cogli esempi, e poi colle parole; ossia colla predicazione del suo Vangelo.

Ora la predicazione di Gesù è veramente la realizzazione della perfetta opera di salute: per la dottrina da Lui insegnata per la morale: pel culto, e per le istituzioni destinate a perpetuarla.
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La dottrina raggiunge la sua perfezione nei più alti misteri della Trinità e dell'Incarnazione, Morte e Risurrezione di Gesù, e nella sua Reale Presenza Eucaristica. Qual dottrina più sublime e più chiara di quella che è contenuta nel credo?
La morale tocca le vette più sublimi nel discorso delle Beatitudini, nel precetto del rinnegamento di se stesso, e specialmente nel precetto dell'amor di Dio, stabilito come fondamento e complemento di tutta la legge.
Che dire poi del culto, mentre all'apparire del Sacrificio della Croce, perpetuato nella Messa, vengono a sparire tutti gli antichi sacrifici, come stelle al comparire del sole?
Dai piedi della Croce poi zampillano i sette rivi di grazia che sono i sette Sacramenti, i quali provvedono perfettamente e per sempre a tutte le necessità della vita cristiana.

Il tutto poi è affidato all'istituzione più meravigliosa che esista, che è la Chiesa Cattolica, Regno di Dio in terra, destinata a durare fino alla fine del mondo, dotata di autorità nel reggere, d'infallibilità nell'insegnare, la quale ha in se medesima tutti i mezzi per guidare con sicurezza la umanità nella via della salute, e spingere i fedeli fino alle supreme altezze della perfezione.
Ora tutte queste cose appaiono appunto dalla Bibbia del Nuovo Testamento, la quale perciò è la vera realizzazione dell'opera di Dio nella salute del Genere Umano.
Ormai l'Umanità non ha più nulla di nuovo da attendere.
Nelle scienze, nelle arti, nelle invenzioni, essa potrà ancor fare immensi passi nella via del progresso; ma in fatto di dottrina, morale e culto, ha raggiunto gli ultimi confini. Più in su non si può andare. Le ultime vette sono raggiunte.
Per l'ordine soprannaturale l'Umanità è perfettamente provvista. Essa è quella Persona che, raggiunta l'età adulta, non ha più altro a fare che vivere l'educazione avuta, fino al tempo in cui sarà compiuto il numero degli eletti.
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