Si è fatto povero: una grotta, una mangiatoia, un po' di paglia, dei poveri pastori... Se volete essere ricchi «veras divitias amate»; ricchezze eterne «thesaurizate vobis thesaurum in coelis».
Mortificò se stesso in tutto: il freddo della stagione, il penoso viaggio in Egitto, le povere coperte, i luoghi disagevoli... Volle insegnare la mortificazione dei sensi, occhi, gusto, pigrizia, gola, tatto, cuore. Il corpo mortificato, tenuto a freno, assoggettato allo spirito, risorgerà glorioso. Amare davvero il corpo procurandogli una risurrezione felice: impassibilità, immortalità, splendore, agilità, leggerezza... per l'eternità.
Ciò che il Divin Maestro insegna nel presepio lo insegna pure tutta la vita con l'esempio e le parole.
Chiedere al Divin Maestro la grazia: di imitarlo in ogni cosa: specialmente nella povertà, castità, obbedienza, carità; tanto più noi religiosi.
Impegnarci ad educare bene i nostri con la parola e l'esempio. Leggere l'enciclica «Illius Divini Magisteri». Curare l'istruzione, l'assistenza, la correzione, secondo faceva Gesù con gli Apostoli.
III. La Vita che dobbiamo possedere e vivere. Nell'anno, fare e tenere le meditazioni sopra il
Vangelo quotidiano, cioè distribuito in 365 tratti, con le applicazioni segnate nei commenti. Di grande vantaggio sarebbero i libri di educazione ispirati al Vangelo; esempio «Gesù formatore degli Apostoli».
Questa vita è la grazia. Gesù Cristo ce l'acquistò con la sua morte.
«Fons, Christe, vitae perpetis
quo vita quaevis defluit,
tu septa mortis conteris
vitamque rursus integras».
Sono da studiarsi le meraviglie di questa vita divina, nel trattato «De gratia».
Tutta la nostra fortuna, ricchezza e saggezza è possederla ed accrescerla, dopo averla acquistata nel Battesimo, e, forse, riacquistata nella confessione.
Anche l'anno che sorge è da Dio concesso per questo aumento: di esso renderemo conto a Dio.
La nostra pietà sia secondo le Costituzioni; siamo fedeli e curiamo nei
nostri non solo la fedeltà, ma anche una pietà sapiente, forte, pratica, fervorosa.
Per questo scopo si è preparato il libro-guida: ogni pratica di pietà è ispirata alla devozione al Divin Maestro, Via, Verità e Vita. Leggere l'invito che è posto come introduzione: esso può servire per varie meditazioni.
Vi sono introduzioni per indicare come si fanno le varie pratiche secondo lo spirito nostro; e le stesse formule sono disposte secondo tale spirito: la Comunione, la S. Messa, la meditazione. la Visita al SS. Sacramento. l'esame di coscienza, il Rosario, la confessione, le divozioni della prima settimana del mese, il ritiro mensile, la via Crucis, ecc. ecc.
Sopra ciascuna pratica si possono fare più meditazioni, od almeno una.
«Maria edidit nobis Salvatorem». Accogliamolo bene perché «quotquot receperunt eum dedit eis potestatem filios Dei fieri».
Dalla buona celebrazione di quest'anno ad onore del Divino Maestro riceverà grande vantaggio ciascuno di noi e tutta la Famiglia Paolina.
"Jesu Magister, Via, Veritas et Vita, miserere nobis» (500 giorni d'indulgenza).
Primo Maestro