Beato Giacomo Alberione

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Anno XXX
SAN PAOLO
FEBBRAIO - 1955
ROMA - Casa Generalizia

AVE MARIA, LIBER INCOMPREHENSUS, QUAE VERBUM ET FILIUM PATRIS MUNDO LEGENDUM EXHIBUISTI (S. EPIPHANIUS EP.)

ANNO A GESÙ MAESTRO

È stato iniziato con fervore e solennità. Ora si chiede quali argomenti trattare alla domenica a vespro, per istruzione.
Sarebbero utili i seguenti o simili argomenti:


EGO SUM VIA.
Gesù Maestro è Mediatore tra cielo e terra.
Gesù Maestro nella vita privata.
Gesù Maestro nella vita pubblica.
Gesù Maestro nella vita dolorosa.
Gesù Maestro nella vita gloriosa.
Gesù Maestro nella vita eucaristica.
Gesù Maestro e le beatitudini.
Gesù Maestro e la carità verso Dio.
Gesù Maestro e la carità verso il prossimo.
Gesù Maestro e la volontà di Dio:
«Non sicut ego volo...»
Gesù Maestro «mitis et humilis corde».

EGO SUM VERITAS
Gesù Maestro per natura, per missione, per la rivelazione fatta.
Gesù Maestro completo: insegna, precede con l'esempio, comunica la grazia a credere e a praticare.
Gesù Maestro nella Chiesa maestra in cui vive, insegna, santifica.
Gesù Maestro sapienza universale, necessaria, obbligatoria:
«qui crediderit salvus erit...»
Gesù Maestro dei piccoli: catechismo.
Gesù Maestro di tutti: predicazione.
Gesù Maestro e la stampa
(art. 220, 237, 246).
Gesù Maestro e il cinema, la radio, la televisione (art. 247, 257).
Gesù Maestro e i nostri studi (art. 175-202).
Gesù Maestro e i nostri maestri.
Gesù Maestro e la fede: professarla, difenderla, propagarla.

EGO SUM VITA.
Gesù Maestro e i Sacerdoti.
Gesù Maestro e i Religiosi.
Gesù Maestro formatore degli Apostoli.
Gesù Maestro che ci acquista la grazia con la sua passione.
Gesù Maestro dà la grazia santificante: Battesimo, Cresima e Penitenza.
Gesù Maestro dà la grazia santificante: Eucaristia-Comunione-Viatico.
Gesù Maestro e la visita eucaristica.
Gesù Maestro e la Comunione dei Santi.
Gesù Maestro e la pietà paolina
(articoli 148-157).
Gesù Maestro e la grazia attuale.
Gesù Maestro e il giudizio universale.
Gesù Maestro e Maria: Madre, Maestra e Regina.
Gesù Maestro e S. Paolo:
«imitatores mei estote...» (art. 17).
Gesù Maestro e la vita eterna.

Sac. ALBERIONE


RICORDARE
Occorre che in ogni vocazionario si metta in pratica l'Articolo 36 delle Costituzioni; sia firmato il documento, di cui ivi si parla, da tutti; e venga conservato nell'archivio. La formula è la seguente: «Io sottoscritto sono in piena conoscenza di quanto è disposto nel regolamento e nelle Costituzioni della Pia Società San Paolo (art.
36; 90) cioè: che non posso esigere nulla, come mercede, del lavoro che presto o presterò nella Società, nel caso che, per qualsiasi ragione dovessi uscirne; sia come postulante, che come novizio e professo. Data... e firma del postulante, novizio o professo».Ugualmente sia fatta e conservata in archivio la dichiarazione di cui si parla nell'art. 72.

***

Nell'anno corrente 1955 ogni Sacerdote applichi dieci Ss. Messe per i «Cooperatori Paolini». I Superiori delle Case ne prendano nota: secondo il numero dei Sacerdoti che sono nella loro Casa al 1.o febbraio. Si ricorda di nuovo che i Sacerdoti paolini non sono tenuti ad applicare per la diocesi, in cui si trovano, le Messe binate o trinate.
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Anno XXX
SAN PAOLO
MARZO - 1955
ROMA - Casa Generalizia

AVE MARIA, LIBER INCOMPREHENSUS, QUAE VERBUM ET FILIUM PATRIS MUNDO LEGENDUM EXHIBUISTI (S. EPIPHANIUS EP.)

ANNO A GESÙ MAESTRO

Nell'anno dedicato a Gesù Maestro sarà molto opportuno celebrare in ogni casa la festa dei Maestri, secondo il pensiero e l'iniziativa presa da Casa Madre e dal vocazionario di Roma. Fini da proporsi:
1) Conoscere, amare, pregare, zelare sempre meglio Gesù Maestro Divino; entrare sempre meglio nella devozione alla Chiesa Maestra ed al Papa; passando attraverso alla devozione a Maria Madre, Maestra e Regina. Vangelo-Eucarestia-Chiesa. Considerare i Maestri come rappresentanti del Maestro Divino che è Via, Verità, Vita.
2) Impiegare un giorno per considerare il bene che compiono i nostri buoni Maestri nella formazione spirituale, intellettuale, apostolica, umana degli aspiranti: specialmente il Maestro di ogni casa.
3) Crescere nella riconoscenza e docile corrispondenza alle fatiche da essi sostenute e mettersi tutti nelle loro mani per lasciarsi plasmare come molle cera o creta nelle mani dell'Operaio Evangelico.
4) Preghiere, esami di coscienza, propositi, adorazioni al Divin Maestro per queste grazie così necessarie in ogni vocazionario ed in ogni casa.
In pratica:
a) Tale giornata è da fissarsi quando i membri sono tutti presenti in casa, per es., a principio e fine dell'anno scolastico, in principio di quaresima, o epoca simile.
b) Preparazione conveniente.
c) Meditazione, istruzione, messa ed esposizione solenni e adorazione del SS. Sacramento.
d) Speciali canti, accademia o trattenimenti simili, altre invenzioni da render santamente lieta e pia la giornata.
Gli argomenti delle meditazioni ed istruzioni possono essere tratti dal libro «Gesù Maestro» di D. Roatta; oppure dagli ultimi numeri del «San Paolo»; o dal libro del Can. Chiesa «Gesù Cristo Maestro»; o simili.
Pensieri:
Gesù Cristo è Maestro unico, Divino, Perfettissimo perché insegna come Verità; è mediatore e ci precede con l'esempio come Via; ci offre la grazia a seguirlo come Vita.
Gesù Cristo continua a vivere ed a compiere i medesimi uffici nella Chiesa, suo Corpo Mistico.
~
1° - Gesù Cristo è il primo e principale Maestro, essendo la Verità, e inviato dal Padre per ammaestrare nella verità, per rivelare il Padre, la sua dottrina, il regno di Dio; «Ego sum veritas» (Io. 14,16); «Haec est vita aeterna ut cognoscant te et quem misisti, Jesum Christum» (Io. 17,3); «Nemo novit Patrem nisi Filius et cui voluerit Filius rivelare» (Mt. 11,27); «Quem enim misit Deus, verba Dei loquitur» (Io. 3,34).
2° - Gesù è perfetto Maestro perché ci ammaestrò con l'esempio, ci istruì con la parola, e ci offre la grazia per seguirlo. «Ego sum Via, Veritas et Vita» (Io. 14,16[6]); «Unus est Magister vester Christus» (Mt. 23,8); «Vos vocatis me Magister et Domine: et bene dicitis: sum etenim» (Io. 13,13).
3° - Gesù Cristo vive ed insegna nella Chiesa, Maestra di fede, di santità, di preghiera.
4° - I mali presenti hanno origine nei falsi principi di dottrine religiose (scuole, eresie, movimento di pensiero, partiti, filosofie, ecc.) avverse a Gesù Cristo: occorre esaltare l'unico Maestro ed invitare tutti gli uomini alla sua scuola.
5° - Il mondo deve farsi discepolo della Chiesa per essere discepolo di Gesù Cristo; aderendo al Papa con la mente, la volontà, il cuore.
6° - Siamo salvati per l'unico Mediatore: Gesù Cristo (Conc. Tr. sess. V, c. 111; [1]Tim. 11[2],15). Egli è il Mediatore specialmente per i tre uffici: di Maestro, di Re, di Sacerdote. Sono già state esaltate le qualità di Sacerdote con la Messa «Christi summi et aeterni Sacerdotis»; di Re con la festa di Cristo Re; è utile che venga ora esaltata anche la qualità di Maestro.
7° - La celebrazione in onore di Gesù Cristo Divino Maestro, nel campo pratico e pastorale, potrebbe prefiggersi diversi scopi, per es., dare un senso sempre più sacro ed autorevole alla predicazione ed all'insegnamento del catechismo; all'educazione, alla formazione, all'insegnamento nelle scuole, nei collegi, negli Istituti religiosi e nei seminari; all'apostolato coi mezzi moderni: stampa, cinema, radio, televisione; ai sistemi e dottrine sociali, ecc.
8° - Nella Famiglia Paolina pietà, studio, apostolato, educazione, povertà, vita religiosa ed umana hanno un Divino Innesto, Gesù Cristo: che deve in tutto vivere ed operare perché la nostra persona umana produca i frutti della Persona Divina in noi e nel nostro apostolato.

Sac. G. ALBERIONE

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Anno XXX
SAN PAOLO
APRILE-MAGGIO - 1955
ROMA - Casa Generalizia

AVE MARIA, LIBER INCOMPREHENSUS, QUAE VERBUM ET FILIUM PATRIS MUNDO LEGENDUM EXHIBUISTI (S. EPIPHANIUS EP.)

ANNO A GESÙ MAESTRO

Tra gli ossequi di quest'anno al Divin Maestro da parte della Famiglia Paolina, vi è il seguente: In questi giorni stanno avviandosi le pratiche per il processo diocesano informativo sulle virtù, miracoli e fama di santità del servo di Dio M° Giaccardo Timoteo Giuseppe. Nell'adunanza del Consiglio Generalizio del 22 marzo u.s. venne eletto il postulatore della causa di beatificazione nella persona del Sac. D. Lamera Atanasio Stefano.
Era desiderio di tanti che lo conobbero; ora, poi, pubblicata la vita, arrivano con insistenza segni di stima devota e relazioni di grazie da parte di molte persone.
Sono passati sette anni dalla morte, ed è bene che non si tardi oltre, per poter raccogliere testimonianze dalle persone ancora viventi che lo conobbero direttamente; sono le più apprezzate e sicure.
Varie cose sono da farsi:

1. - PREGHIERE.

Ecco una frase udita: «La canonizzazione la fa l'Eterno Padre, non basta il Santo Padre». Recitare perciò le seguenti preghiere.

PREGHIERA

1. O Gesù, Divino Maestro, Modello di ogni santità, che avete detto: «Io sono la Via», vi ringraziamo dei santi esempi di carità, di obbedienza, di purezza illibata che ci avete dato per mezzo del vostro servo Don Timoteo Giaccardo.
Per sua intercessione, vi preghiamo di concederci la grazia di seguire voi, o Divino Maestro, e di glorificarvi, nella vita e nella morte, compiendo tutta la vostra volontà, per meritare di essere un giorno uniti a voi in Cielo.
O Gesù Maestro, Via Verità e Vita, abbiate pietà di noi.
Gloria al Padre...

2. O Gesù, Divino Maestro, Sapienza increata, che avete detto: «Io sono la Verità», vi ringraziamo per i doni di luce e di fede che avete elargito sulla vostra devozione e sull'apostolato delle edizioni al vostro servo Don Timoteo Giaccardo, e per mezzo di lui alle anime.
Per sua intercessione vi preghiamo di concederci la grazia di comprendere sempre meglio la devozione a voi, o Divin Maestro, e di aderire sempre con fede viva alle verità del Vangelo e agli insegnamenti della Chiesa.
O Gesù Maestro...
~
3. O Gesù, Divino Maestro, Pane vivo disceso dal Cielo, che avete detto: «Io sono la Vita», vi ringraziamo per l'ardente pietà e fame eucaristica concessa al vostro servo Don Timoteo Giaccardo.
Per sua intercessione vi preghiamo di concederci la grazia di amare sempre di più la S. Messa e la S. Comunione e di vivere in unione a Maria SS. Madre, Regina e Maestra nostra, l'unità di vita con Voi, o Divin Maestro - Eucaristia, così da poter ripetere con l'Apostolo S. Paolo: Non vivo più io, vive in me Cristo. Così sia.
O Gesù Maestro...
Concediamo l'indulgenza di 100 giorni.

+ CARLO, Vescovo


PREGHIERA

O Gesù Maestro, Via, Verità e Vita, che vi siete compiaciuto di elargire al vostro Sacerdote Timoteo Giaccardo: fede viva, speranza ferma, carità ardente, degnatevi ora di glorificare - se è nella vostra volontà - questo Servo fedele che consumò la sua vita di Sacerdote e di Religioso esemplare per la vostra gloria e per la salvezza delle anime, mediante il Sacro Ministero e l'Apostolato delle Edizioni.
E per sua intercessione, degnatevi di concederci di seguire, di conoscere e di amare voi, o Divino Maestro, in unione di Maria SS., nostra Madre, Maestra e Regina e la grazia di cui ora vi preghiamo...
Concediamo l'indulgenza di 100 giorni.

+ CARLO, Vescovo


Invocazione
: O Gesù Maestro, Via, Verità e Vita, abbiate pietà di noi. (500 giorni d'indulgenza ogni volta).
Pater, Ave, Gloria.

2. - CONSIDERARE GLI ESEMPI.

Il libro «Lo spirito di D. Timoteo Giaccardo» ce li ricorda:
Fede. «Signore, io credo! credo tanto, credo tutto». «Signore, io sono con te». Questo ripeteva nelle difficoltà; e procedeva appoggiandosi a Dio in ogni cosa; ragionando e parlando sempre secondo i principi eterni della fede.
Speranza. «Non sono mai stato così tranquillo come nelle difficoltà».
Fiducia senza limiti, generosità senza misura, giustizia senza eccezione, pazienza senza turbamenti. Eccomi a Te, Gesù, nello Spirito Santo, con Maria; nei dubbi, nei contrasti, nelle angosce; sempre, dappertutto, in ogni cosa io sarò fedele... nella fiducia che Tu sei con me, nella speranza che io sempre sarò con Te.
Carità. «Io sono fatto per Te, mio Dio; e Tu, nella tua misericordia, mi vuoi in cielo con Te; qualunque sacrificio, qualunque distacco, qualunque immolazione, ma che io non perda Te, mio amore, mio tutto».
~
Vita religiosa. «I voti portano alla pienezza della libertà mediante l'intima adesione a Dio. Libertà dalle cose, mediante il voto di povertà; libertà da ogni creatura, mediante il voto di castità; libertà dai noi stessi, la prima e più salda catena, con il voto di obbedienza». «Religioso tiepido è un controsenso: o si è religiosi, ed allora si è fervorosi, o si è tiepidi, freddi, ed in questo caso di religioso non vi è che l'abito col nome».
Povertà. «Bisogna essere così distaccati dalle cose che ci basti Dio». «Una povertà che provvede, una povertà che chiede, una povertà che opera». «O Gesù Maestro, io amo la tua povertà; quella del presepio, quella della croce, quella del Tabernacolo».
Castità. «Ringrazio l'infinita bontà di Dio che da lungo periodo mi salva dal cadere in peccati veniali deliberati». «Ciò che è umano, solo sensibile, solo dei sensi va immolato in olocausto. Il cuore, il sentire, sia di natura soprannaturale, venga da Dio e vi ritorni».
Obbedienza. «L'obbedienza ho cercato di farla sempre». «Signore, continuerò a lavorare, specie sopra l'obbedienza: di mente, di volontà, di cuore». «Coi superiori si coopera, non si resiste». «O Gesù Maestro, factus oboediens, eccomi a contemplarti, ad imitarti, a vivere la Tua obbedienza nel Tuo spirito: quam perfectissime Constitutiones..., con esatta vera obbedienza morale, di opere e di buon volere, di mente gioiosa, pronta, sincera: propter auctoritatem Dei praecipientis et ex virtute religionis».

3. - INTERCESSIONE
Arrivano alla Casa Generalizia continue relazioni di grazie. Alcune sono riportate nel libro «Lo Spirito di D. Timoteo Giaccardo».
Qui ne ricordiamo un'altra:
Suor Maria Luciana, Pia Discepola del Divin Maestro, gravemente ammalata a Tokio, in Giappone, si preparava a tornare in aereo in Italia per rimpatriare, dietro consiglio dei medici, e per subire una grave operazione ai polmoni. Per obbedienza, chiese al servo di Dio, che aveva personalmente accettato la sua professione religiosa quando era in vita, la perfetta guarigione. Alla fine della novena ritorna in Ospedale per nuovo controllo e risulta perfettamente guarita.
I medici curanti, pagani, stupiti e meravigliati, rilasciano dichiarazione, con relativi documenti, le varie lastre prima e dopo la guarigione, che ora si conservano a Roma con le dichiarazioni del medico.
AUGURI PASQUALI

Che il Mistero Pasquale Liturgico della nostra morte e risurrezione in Cristo sia sempre meglio compreso e vissuto ogni giorno; in questo si riassume quello che è indicato col nome appropriato: «Pasque quotidiane».

SAC. ALBERIONE

~
PASQUE QUOTIDIANE

Ben presto la Chiesa celebrò «la frazione del pane» ogni domenica ed infine ogni giorno, di modo che la Messa è il mistero pasquale celebrato quotidianamente. E poiché 400.000 Sacerdoti offrono (ciò che rappresenta da tre a quattro consacrazioni per secondo) il Santo Sacrificio, nel mondo intero, ogni giorno e ogni istante della giornata tutti i fedeli, che si associano con la loro fede e con il loro amore, possono passare sempre più, dietro l'esempio di Gesù, da una vita meno perfetta, ad una più perfetta. E' lo scopo della Messa, nella quale si mangia, sotto le specie del pane azzimo, il vero Agnello di Dio, di cui quello degli Ebrei non era che la figura, e nella quale il suo sangue, versato sulla croce, preserva le nostre anime dai colpi della giustizia divina. La S. Messa, dunque, è il grande sacrificio che salva quotidianamente il mondo, applicandogli i meriti sovrabbondanti del Calvario. Uniti alla Vittima eucaristica, i cristiani si offrono alla SS. Trinità, il che dà a Dio una gloria infinita, e ne ricevono tutte le grazie di cui hanno bisogno.

(Dal Messalino)


INTENZIONI DI PREGHIERE

1) Le «Pasque quotidiane».
2) «Anno a Gesù Maestro».
3) La formazione dei Nostri e delle Nostre.

ANNIVERSARI DEI FRATELLI DEFUNTI

5-5-1930 Ch. Nov. Gambino Giuseppe
10-5-1934 D. Formento Armando M. Dario
26-5-1935 Ch. Valenti Artemio M. Antonio
21-6-1936 Ch. Murabito Salvatore
23-6-1936 Ch. Nov. Savino Donato

INDULGENZA PLENARIA

7 Aprile - Giovedì Santo
9 Aprile - Sabato Santo
10 Aprile - Pasqua di Risurrezione
25 Aprile - S. Marco Evangelista
27 Aprile - Patrocinio di S. Giuseppe
1 Maggio - S. Filippo e S. Giacomo App.
19 Maggio - Ascensione di Gesù
21 Maggio - Maria Regina Apostolorum
29 Maggio - Pentecoste
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Anno XXX
SAN PAOLO
GIUGNO - 1955
ROMA - Casa Generalizia

AVE MARIA, LIBER INCOMPREHENSUS, QUAE VERBUM ET FILIUM PATRIS MUNDO LEGENDUM EXHIBUISTI (S. EPIPHANIUS EP.)

ANNO A GESÙ MAESTRO

Gesù Maestro, santificate la mia mente ed accrescete la mia fede.
Gesù, docente nella Chiesa, attirate tutti alla sua scuola.
Gesù Maestro, liberatemi dall'errore, dai pensieri vani e dalle tenebre eterne.
O Gesù, via tra il Padre e noi, tutto offro e tutto attendo da voi.
O Gesù, via di santità, fatemi vostro fedele imitatore.
O Gesù via, rendetemi perfetto come il Padre che è nei cieli.
O Gesù vita, vivete in me, perché io viva in voi.
O Gesù vita, non permettete che io mi separi da voi.
O Gesù vita, fatemi vivere in eterno il gaudio del vostro amore.
O Gesù verità, che io sia luce del mondo.
O Gesù via, che io sia esempio e forma per le anime.
O Gesù vita, che la mia presenza ovunque porti grazia e consolazione.


***

Mercoledì 8 Giugno 1955, vigilia del Corpus Domini, in Roma nell'aula magna del Tribunale del Vicariato si è aperto il processo informativo sulle virtù e sulla fama di santità del servo di Dio D. Timoteo Giaccardo.
Presiedeva S. E. Mons. Luigi Traglia, Vice Gerente, ed assistevano come Giudici, secondo i vari turni, Mons. Marcello Magliocchetti, Officiale del Vicariato ed i Monsignori Santini, Strojny, Grego, Chiesabini, Sacchetti.
Il giorno 20 Giugno, festa della Consolata, si è iniziata l'audizione dei testi.

***

Quando il Chierico Giuseppe Giaccardo entrò a «San Paolo», si volle che venisse designato e chiamato con l'appellativo di Maestro. Questo continuò per tutta la sua vita, anche quando era Sacerdote, insegnante, economo, superiore di una casa, primo Vicario: ed è ancora l'appellativo che per lo più si premette al suo nome, allorché se ne parla nella Famiglia Paolina. Si mirava a questo: che ognuno dal nome di Maestro dato al Sacerdote ricordi il Maestro Divino, con due frutti: cioè che ogni sacerdote, e specialmente se guida una casa, un reparto, un ufficio, si consideri più facilmente una copia di Gesù Maestro e sia realmente un facente funzione di Lui, «alter Magister», cioè per i Suoi e per l'apostolato, sia secondo la sua missione «Via, Verità e Vita». Il titolo di superiore tra di noi è meno proprio.
Inoltre: che ogni alunno e membro dell'Istituto consideri e guardi a lui, come gli Apostoli al Divin Maestro.
Gesù fu Maestro della prima comunità cristiana o Collegio apostolico; vero formatore alla santità ed all'apostolato dei Suoi.
Non una posizione di sola autorità, ma, al dire di S. Paolo, «ut formam daremus vobis» (II Tessal., 3, 9) mostrandosi e dando la verità, la via e la vita, Gesù Cristo; e consacrandosi a crescere i Suoi nella sapienza, nella grazia, nella virtù, nell'apostolato, in tutta la personalità.
Esaltare il Maestro Giaccardo è ricordare la spiritualità paolina, il Maestro Divino e i fondamentali articoli delle Costituzioni.
E già sono sensibili i frutti, sia per l'anno dedicato a Gesù Maestro, sia per la gioia suscitata con l'inizio del processo informativo.
~
PRO MEMORIA

Si sta preparando la seconda edizione del libro «Lo spirito di D. Timoteo Giaccardo». Gioverebbero sue notizie, episodi, detti, tratti di lettere. Per facilitare la cosa si trascrivono qui domande che sostanzialmente corrispondono agli interrogatori del processo canonico informativo:
1) Quale impressione ebbe la S. V. di D. Timoteo Giaccardo?
2) Conosce qualche aneddoto edificante, relativo ai suoi primi anni, udito da D. Timoteo stesso, o da persone autorevoli e degne di fede?
3) Conosce qualche aneddoto relativo ai primi anni passati in Seminario? Negli anni di ginnasio, di liceo e di Teologia?
4) Conosce qualche aneddoto relativo al breve periodo del suo servizio militare?
5) Idem del tempo che fu assistente dei chierici in Seminario?
6) Idem dei primi anni della sua vita paolina?
7) Idem del tempo che fu Direttore della Gazzetta d'Alba e del suo apostolato relativo alla stampa cattolica nella sua giovinezza?
8) Idem del tempo che si recò per ministero domenicale nella parrocchia di Benevello d'Alba?
9) Idem del tempo che fu a Roma per aprirvi e avviarvi la Casa?
10) Idem del tempo che fu Superiore in Alba?
11) Idem delle sue relazioni con le Congregazioni paoline?
12) Idem dell'ultimo periodo della sua vita trascorsa a Roma?
13) Quale giudizio dà V. S. circa le sue virtù? Praticò tutte le virtù cristiane?

FEDE

14) Osservò i comandamenti di Dio, i precetti della Chiesa e gli obblighi del proprio stato?
15) Quale fu il suo zelo per la propagazione della fede - per il ritorno degli eretici e scismatici alla vera Religione - per l'insegnamento del catechismo - scuole di Religione?
16) Venerava tutti i Misteri di N. S. Religione?
17) Aveva rispetto per le cose sacre? E come lo manifestava?
18) Aveva zelo per promuovere il culto divino e come lo manifestava?
19) Quale il suo amore per il decoro della casa di Dio (per la solennità delle sacre funzioni - per l'osservanza delle rubriche e delle S. Cerimonie, ecc.)? Quale il suo zelo nell'esercizio del Santo Ministero?
20) Quale la sua devozione per la SS.ma Eucarestia (il suo contegno nel celebrare la S. Messa - la sua preparazione e ringraziamento, le sue prolungate adorazioni innanzi a Gesù Sacramentato)?
21) Quale il suo zelo perché le feste venissero osservate e celebrate? Si hanno fatti degni di nota?
22) Quale la sua venerazione per la S. Scrittura e pei Ss. Padri - per tutti i Documenti Pontifici - e per ogni Canone e Decreto o disposizione di Santa Chiesa?
23) Quale la sua devozione per la Madonna - per S. Paolo - per S. Giuseppe - per gli Angeli Custodi - per S. Timoteo - per altri Santi?
~
SPERANZA

24) Quale la sua speranza di arrivare al Paradiso e con quali mezzi pensava di conseguirlo?
25) Qual conto faceva di tutte le cose terrene?
26) Quale era la vivezza della sua fiducia nella Divina Provvidenza?
27) Rimase ferma e inconcussa la sua speranza nelle prove e contrarietà della vita?
28) Ebbe lotte interne o col suo carattere? E come si comportò con esse?
29) Quali lotte, contrarietà e contraddizioni esterne incontrò nella vita (da parte anche di amici e confratelli, di superiori e inferiori)? Quale il suo contegno in mezzo ad esse?
30) Quale la sua sollecitudine per accrescere e sorreggere anche in altri la speranza cristiana?

CARITÀ VERSO DIO

31) Andò esente da colpe gravi o veniali deliberate (quale ragione si adduce per dir di sì)?
32) Teneva sempre unita la sua volontà alla Volontà di Dio? E da che cosa appariva quest'unione?
33) Quale il suo amore alla preghiera (il suo modo di pregare - contemplazione o meditazione - preghiere vocali - la sua abitudine alla preghiera -unione di vita attiva e contemplativa)?
34) Quale la sua abitudine di innalzare il pensiero a Dio nelle conferenze e nelle prediche? Nelle conversazioni familiari, al letto degli ammalati? Nel tribunale della penitenza?
35) Qual dolore provava quando sentiva che si era offeso e si offendeva il Signore con il peccato, che Dio non era né conosciuto, né amato da intere popolazioni, a volte dagli stessi sacerdoti e anime religiose?
36) Cercava di infondere anche negli altri un tale sentimento? La S. V. conosce altri particolari che dimostrino l'amore di D. Timoteo verso Dio?

CARITÀ VERSO IL PROSSIMO

37) Quale era il movente della sua carità verso il prossimo?
38) Che cosa fece in vantaggio dei prossimi, specialmente dei più poveri e più abbandonati?
39) Quali furono le cose più ardue e difficili alle quali si sobbarcò per rendere servizio al prossimo (da fanciullo, da chierico, da Sacerdote, da Superiore)?
40) Praticava le opere di misericordia spirituale?
Quali opere in particolare?
41) Come gli stava a cuore la salute delle anime?
42) Quale il suo zelo per la salvezza dei peccatori?
43) Come attendeva al ministero delle Confessioni? Pregava - e faceva pregare - per la salvezza altrui, specialmente per i peccatori ostinati, per la conversione degli scrittori, degli editori e dei propagandisti della stampa perversa?
44) Istruiva gli ignoranti? Consolava gli afflitti (specialmente poveri, malati, carcerati)?
In qual modo e per quale motivo?
45) Conosce la S. V. qualche fatto o detto edificante che ritragga il bene che faceva D. Timoteo nelle numerose udienze quotidiane o nelle sue visite?
46) Patì ingiurie e persecuzioni? Come le sopportò? Amò e perdonò ai suoi offensori?
47) Suffragava le anime del Purgatorio? e come insegnava a farlo? Solo con le preghiere? Quali? Od anche con digiuni, elemosine, penitenze corporali e celebrazioni di S. Messe?
48) Sentiva pietà, e quale, per i poveri, per i malati, per gli infelici? E ciò faceva per naturale pietà o per motivi di carità cristiana? Che cosa faceva in loro sollievo? (Conosce la S. V. qualche tratto caratteristico al riguardo, visto o udito da lui stesso o da persona degna di fede?
49) Quale amore portava ai suoi fratelli nel Sacerdozio e in modo speciale ai confratelli della sua Congregazione?
~
PRUDENZA

50) La sua fu prudenza naturale o soprannaturale, fondata cioè su motivi umani o su motivi divini?
51) L'ebbe e la praticò in tutta la vita? E in quali fatti spiccò maggiormente?
52) Come si diportava nel dar consigli in casi rari e difficili? Nella confessione e nella direzione spirituale?
53) Come nell'adempiere i suoi uffici di Superiore? Come nell'esortare i chierici, le suore?
54) Fu mai arrischiato in nessuna impresa?

GIUSTIZIA

55) Fu giusto con tutti? e per qual motivo?
56) Idem verso Dio: osservava la legge divina? Adorava le disposizioni della Divina Provvidenza? Aveva l'abitudine a questi atti?
57) Idem verso il prossimo: violò mai i diritti di alcuno? Come si diportò in qualche suo diritto contestato? Trascurava di pagare i creditori? o di compiere i suoi doveri come sacerdote, superiore? Nutriva riconoscenza verso i benefattori? Osservava i doveri dell'amicizia? Era sottomesso alle Autorità ecclesiastiche e civili?

FORTEZZA

58) L'ebbe e in qual grado?
59) Compì qualche cosa di ardimentoso e di straordinario? E che cosa?
60) Quali furono gli ostacoli che incontrò e superò?
61) Come si diportò nelle accuse? nei cambiamenti di ufficio o di casa? nelle difficoltà per la fondazione della casa di Roma e per l'amministrazione della povertà?
62) Come si comportò nelle malattie, soprattutto nell'ultima? Fu modello di fortezza?

TEMPERANZA E LAVORO

63) Ebbe queste virtù?
64) Fu proclive a svaghi e divertimenti, e rifuggiva dalle difficoltà e dalle cose moleste? Quali le sue vacanze? Quale la sua attività? Disse mai: «Basta!»?
65) Era parco nel cibo e nelle bevande? Ricercava mai il gusto nelle pietanze? Dormiva troppo o troppo poco (quale riposo prendeva ordinariamente e straordinariamente)? Dormiva troppo poco in modo da non poter poi compiere bene tutti i suoi doveri?
66) Era superiore a tutte le miserie umane e vicissitudini terrene? Aveva abituato il corpo a prestarsi come docile strumento all'anima?
67) Quale il suo carattere? In che modo e perchè sapeva mostrarsi sereno, sempre allegro e sorridente?
68) Quale lo scopo della sua vita? Perché amava il lavoro? Quali fatti valgono a ritrarre la sua abituale, costante attività quotidiana?

CASTITÀ

69) La possedette e in qual grado?
70) Come custodiva la sua purezza? Come mortificava i sensi e custodiva il cuore?
71) Quale il suo amore per la santa verginità? La sua delicatezza nel trattare con le persone dell'uno e dell'altro sesso? Era vigilante?
~
UMILTÀ

72) L'ebbe, la praticò e in qual grado?
73) Donde appariva questa virtù?
74) Fu costante in essa in tutte le circostanze della sua vita? Nell'umiliazione (ricordate quali?)? Nell'esaltazione (quando?)?
75) Si hanno fatti caratteristici della sua umiltà? Ne ricordate qualcuno?

POVERTÀ

76) Quale fu il suo amore alla povertà? E come la praticava?
77) Quale il suo spirito di distacco, di umile dipendenza, di dedizione al lavoro, di zelo nel chiedere per svolgere e crescere le opere di Dio?
78) Cercava di inculcare questa virtù anche negli altri? Come la raccomandava e la faceva praticare (alle suore, ai confratelli)?
79) Si hanno fatti speciali?

OBBEDIENZA

80) Fu questa esemplare, totale, pronta, ilare, soprannaturale?
81) Come obbediva ai suoi Superiori e a tutti i Superiori ecclesiastici, e con quale spirito? Si inchinò sempre ad ogni ordinanza superiore, anche quando pareva contraria ad un bene maggiore? Fu ossequiente a tutte le Autorità?
83) Promoveva questa obbedienza anche negli altri?
83) Accettava volentieri suggerimenti e consigli anche dagli inferiori?

OSSERVANZA DELLE REGOLE

84) Quale il suo amore per le Sante Costituzioni? Fu esemplare nella loro osservanza?
85) Visse consacrato interamente alle opere dell'Istituto?
86) Quale lo zelo per farle conoscere, amare e vivere dai suoi Confratelli?

DONI SUPERNI

87) Ne ebbe e quali? Gli viene riconosciuto in misura non ordinaria qualche dono dello Spirito Santo? Fece predizioni? Conosce la S. V. qualche fatto prodigioso operato da D. Timoteo in vita o dopo la sua morte?

FAMA DI SANTITÀ

88) Gode D. Timoteo tra i membri delle Congregazioni paoline e nel mondo, da quanti lo conobbero, fama di santità? Cresce e si diffonde ora dopo la sua morte? Lo pregano? Conosce qualche giudizio autorevole a questo riguardo?
Pia Società San Paolo Via Grottaperfetta, 58
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DALL'ORIENTE

Il Primo Maestro ha visitato le case in Oriente con grande soddisfazione.
È utile ricordare alcuni pensieri da lui espressi nelle varie esortazioni.
In Oriente vive oltre la metà del genere umano. Su due miliardi e mezzo di uomini, quasi un miliardo e mezzo vive nelle regioni orientali: dall'India al Giappone, Cina, Australia, Nuova Zelanda e moltissime isole, ecc.
Chiunque ama le anime si protende facilmente verso quelle nazioni.
Chiunque capisce il mandato divino «Predicate il Vangelo ad ogni creatura» rileva quanto manca ancora per l'adempimento perfetto del volere di Gesù. Chiunque ama Gesù ne considera il desiderio e l'invito: «Venite a me tutti voi, che siete nella miseria e sotto il peso del male; ed io vi ristorerò».
In Oriente abbiamo recitato più di cuore la preghiera nostra: «O Gesù, Maestro Divino, ringrazio e benedico il vostro Cuore generosissimo per il grande dono del Vangelo. Voi avete detto: Sono stato mandato ad evangelizzare i poveri. Le vostre parole portano la vita eterna. Nel Vangelo avete svelato misteri divini, insegnato la vita di Dio con veracità, offerto i mezzi di salvezza. Concedetemi la grazia di custodire il vostro Vangelo con venerazione, di ascoltarlo e leggerlo secondo lo spirito della Chiesa e di diffonderlo con l'amore con cui voi l'avete predicato. Che esso sia conosciuto, onorato, accolto da tutti! Che il mondo conformi ad esso la vita, le leggi, i costumi, le dottrine! Che il fuoco da voi portato sopra la terra tutti accenda, illumini, riscaldi».

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I mezzi di evangelizzazione sono vari, ma il metodo è uno: dare Gesù Cristo Via, Verità e Vita. Si ha da santificare tutto l'uomo, tutta la società, stabilire la Chiesa. Perciò la vera fede, la pietà liturgica, la vita cristiana, pubblica e privata.
E questo la Pia Società San Paolo deve compierlo con quei mezzi che la Provvidenza vuole, che la Chiesa ci ha assegnati, che sono più fecondi di frutti, non solo tra i fedeli, ma anche e particolarmente per coloro che non sono ancora «ex hoc ovile», riferendosi all'Oriente. Almeno preparare la strada al Sacerdote.

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In Oriente il paese per ora più cattolico è quello delle Isole Filippine (18 milioni su venti milioni circa); può essere considerato come nazione atta a rifornire personale sacerdotale e religioso per le nazioni circostanti. E vi si trovano veramente vocazioni buone e numerose; aspettano soltanto chi le recluti, le formi, le mandi in quel mondo sterminato e brulicante di abitanti (44 milioni di kmq. con un miliardo e mezzo di abitanti). Vocazioni numerose pure in Giappone, Australia ed India. Nostri sacerdoti e nostre suore che vi si dedicano con tanta generosità, spirito paolino e sacrificio; nella ristrettezza dei mezzi hanno iniziative ed industrie sante. L'apostolato è apprezzato e desiderato tanto; si notano frutti copiosi. I catechismi, il Vangelo, la liturgia ne formano la base. Oggi sempre più largo orientamento alla sociologia.
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Troppi si abituano a vedere soltanto ambienti ristretti: l'Europeo, l'Americano... anzi, il proprio paese, la propria casa; facili sono i pettegolezzi inutili, i rimpianti vuoti, i desideri vaghi e sterili.
Vedere sempre le cose in Dio, nel Padre nostro, in Cristo, nella Chiesa Cattolica.
Il più terribile nemico della Chiesa oggi è il falso nazionalismo; i veri cattolici sono insieme buoni patrioti.

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Perché l'apostolato in Oriente (ed anche altrove) abbia buon frutto, occorre tener presente la storia di quelle nazioni, le tradizioni, gli usi, spesso le antiche civiltà; specialmente il pensiero arabo, indiano, cinese, persiano, giapponese, ecc. Scoprire quanto vi è di vero, di buono, di sano nel culto; ripulire tutto da quello che è contro la verità, il bene, la pietà gradita al Signore; aggiungervi ciò che manca, cioè il ricco complesso di beni portatici dal Cielo nella Redenzione di Gesù Cristo, Maestro unico ed universale.
Si dice che Roma possedeva tutto il mondo; si intende quello allora conosciuto. Ma al di là vi era tutto un formicolio di popoli, di religioni, di civiltà, di filosofia, di dottrine morali; gente che pensava, operava, credeva, insegnava, viveva in un mondo tutto proprio. Sono ancora così. La vita cristiana si svolge accanto alla loro vita, senza fondersi, senza che la vitalità del cristianesimo passi in quelle anime. Piccoli gruppi di cristiani come isolotti guardati con sospetto e diffidenza; attorno un mare di gente pagana o praticamente senza religione.
Prima di presentare il catechismo occorre una introduzione a modo di propedeutica popolare.
Occorre cristianizzare il pensiero orientale pressoché come S. Tommaso cristianizzò la filosofia greco-romana, specialmente Aristotele, purgandola, arricchendola, elevandola, unificandola in Gesù Cristo, Maestro Divino.
Non si tratta nemmeno di portare usi, lingua, nazionalismo... ma accogliere anche per questo quello che è onesto, per presentare la dottrina, la morale, la liturgia cattolica. Non si tratta di fare delle colonie sotto l'aspetto religioso, ma di fare cittadini del regno di Gesù Cristo e dei figli di Dio. Una rivista pastorale in Giappone lamentava che suore missionarie erano arrivate a pretendere che le alunne delle loro scuole pregassero in lingua francese solo!

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In Oriente occorre che Gesù sia portato e trovato sulle braccia di Maria. È nello stile divino, che non muta come mutano le tendenze artistiche: i pastori, avvertiti dall'Angelo della nascita di Gesù in Betlemme, «venerunt festinantes et invenerunt Mariam et Joseph et Infantem».
La conoscenza, la devozione, la fiduciosa attesa in Maria sono ben accolte dal mondo orientale: e Maria è trovata Apostola e Regina degli Apostoli, in atto di offrire a quei buoni popoli il suo Gesù; ed accogliere loro nel numero dei suoi figli.
Il Congresso Nazionale Mariano di Bombay ne è stata una grandiosa prova.
I nostri in Giappone, Australia, Filippine, India hanno preso questa via, che è via divina.

Sac. ALBERIONE

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Anno XXX
S. PAOLO
LUGLIO - 1955
ROMA - Casa Generalizia

AVE MARIA, LIBER INCOMPREHENSUS, QUAE VERBUM ET FILIUM PATRIS MUNDO LEGENDUM EXHIBUISTI (S. EPIPHANIUS EP.)

ANNO A GESÙ MAESTRO

PREGHIERA PER IL PRIMO MARTEDÌ DEL MESE
DEDICATO ALLE ANIME PURGANTI

Vi ringraziamo, o Gesù Maestro Divino, disceso dal cielo a sollevare l'uomo da tanti mali con la Vostra dottrina, santità e morte, e prepararlo all'eterna visione in cielo. Vi supplichiamo per le anime che si trovano in Purgatorio a causa della stampa, cinema, radio, televisione, come redattori, tecnici, industriali, propagandisti, spettatori, lettori, auditori. Queste anime, una volta liberate dalle loro pene ed ammesse all'eterno gaudio, supplicheranno per questo mondo moderno cui avete dato beni, ma che li adopera spesso contro se stesso e la sua eterna salvezza. O Gesù Maestro eterna verità, eterna via, eterna vita e bellezza, rendeteci partecipi della Vostra divinità, come Vi siete fatto partecipe della nostra umanità.

OSSEQUIO AL DIVIN MAESTRO: LA PROPAGANDA COLLETTIVA

La Propaganda Collettiva sta dando consolanti frutti.

Qualche indicazione:
L'aggettivo è improprio; ma il senso è chiaro.
Propaganda collettiva è far adottare in diocesi i nostri catechismi.
Propaganda collettiva è la costituzione delle biblioteche che servono ad una collettività di persone.
Propaganda collettiva è la diffusione di una intera collana di libri, per esempio della patristica.
Propaganda collettiva è il triduo, come la giornata del Vangelo, o mariana, o catechistica, o del messalino, ecc., in una parrocchia, in una diocesi, nelle carceri, in un collegio, ecc.
Propaganda collettiva è assicurarsi i propagandisti nella parrocchia, nel seminario, nell'associazione cattolica, nell'istituto, nelle librerie.
Propaganda collettiva è incaricare una persona capace ed attiva per raccogliere abbonamenti a: Famiglia Cristiana, Orizzonti, Giornalino, Aurora, Domenica, Vita in Cristo e nella Chiesa, Via Verità e Vita, ecc.
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Propaganda collettiva è trattare del cinema: sale da proiezione, noleggio, proiettori, pellicole, cortometraggi, ecc.
Propaganda collettiva è formare un catalogo particolare per circostanze determinate, come il mese di maggio, la quaresima, l'adunanza del clero, dei cattolici, dei maestri.
Propaganda collettiva è la circolare o la cartolina-réclame che viene spedita per una nuova edizione di stampa o di cinema.
Propaganda collettiva è rendersi cooperatori persone influenti come le Autorità Ecclesiastiche, civili, militari, scolastiche, le presidenze e le segreterie delle associazioni per averne il favore, una raccomandazione, od almeno un lascia-passare per la scuola, la caserma, ecc.
Propaganda collettiva è parlare alla radio per una speciale iniziativa, formare un manifesto-annunzio, cercarsi i distributori delle edizioni.
Propaganda collettiva è servirsi delle recensioni sui migliori periodici e giornali.
Propaganda collettiva comprende le conferenze catechistiche, le esposizioni delle edizioni, l'intervento ai vari convegni dove si possono fare conoscenze, sciogliere difficoltà, proporre iniziative.
Propaganda collettiva è raccogliere i libri in determinate collane, con opere di valore: onde chi acquista un libro sia invogliato ad acquistarli tutti.
La propaganda collettiva si può fare da casa, dalla libreria, quasi ovunque. Ogni volta che si sanno esporre così le edizioni da interessare maggior numero di persone; ogni volta che a persone capaci si inculca con prudenza e zelo l'apostolato; ogni volta che si scrivono e pubblicano libri che sono di larga diffusione, ecc., si ha la propaganda collettiva.
Propaganda collettiva è partire da casa con una buona macchina piena di libri adatti ed interessanti per molte categorie di lettori: non con una semplice borsa, che può contenere pochi libri, per cui la scelta è ridottissima.

lndirizzo dato dall'Ufficio Propaganda delle Figlie di San Paolo.

Lavorare con intelligenza in questo senso:
1. Preparare bene il piano di lavoro, ossia: iniziare il giro con ordine, vedere sui cartelli della propaganda le notizie circa le collettività esistenti nei paesi dove intendiamo andare. Se il cartello è bianco o incompleto (potrebbe capitare!) si cerca sull'annuario della diocesi o sul Touring-Club e si segnano su cartoncini provvisori gli indirizzi delle collettività che dovremo visitare: Parrocchie, Istituti, Asili, Scuole, laboratori, gestori cinematografici, ospedali, carceri, edicole, Seminari, librerie, cartolerie, ecc. Nei paesi piccoli ci saranno il Parroco, il Maestro, le Suore, la Presidente dell'Azione Cattolica...
Non temiamo di perdere tempo spendendo qualche ora nella preparazione. Anche quando si va in città, specie se la città è grande, è bene preparare gli indirizzi delle collettività di ogni parrocchia in ordine di via per evitare di andare avanti e indietro inutilmente.
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2. Preparare i libri e altro materiale (fogli vari, cataloghi, albi per vocazioni, materiale di propaganda cinematografica, ecc.) adatto alle collettività che dovremo visitare.
3. Avere una busta contenente: blocchi per ordinazioni, blocchi per fatture, per abbonamenti, matita, carta carbone, ecc.
4. Presentarsi prima di tutto al Parroco e con garbo e umiltà chiedere se ha la biblioteca parrocchiale, se intende rifornirla, mostrargli l'album delle copertine o senz'altro la borsa dei libri. Domandare se ha la sala cinematografica, vedere se vi è la possibilità di fare una programmazione di films per ragazzi. Se vi fossero difficoltà, si cerca di risolverle insieme. Si prendono accordi con i Maestri, perché mandino i ragazzi a questi films. Se non vi è la sala parrocchiale, si vede se è possibile proiettarli nelle scuole o nelle sale pubbliche. Al Parroco, alle Suore, ai Maestri si presentano tutti i nostri periodici, si cerca di fare abbonamenti individuali e cumulativi. Si fanno vedere i nostri catechismi e tutto il materiale catechistico. Ai Maestri si parla delle biblioteche scolastiche e dei testi scolastici, ecc. Si vede se vi è la possibilità di radunare in tempo utile le ragazze, per parlare loro del nostro apostolato in vista di possibili vocazioni...
5. Quando si esce da una collettività è bene segnare subito sul cartellino provvisorio indirizzi e altre notizie da ricordare. Le ordinazioni si elencano sul blocco apposito. Quando si riforniscono biblioteche o si dà un certo quantitativo di libri, si faccia sempre la nota sul blocco apposito e si conservi nelle sottocartelle.
6. Tornate a casa, si provveda a compilare quanto prima il vademecum di ogni parrocchia per mandarlo a Roma e si trascriva sul cartello. I particolari riguardanti le biblioteche scolastiche, parrocchiali e degli Istituti si registrino sul cartellino apposito; gli abbonamenti si trascrivano sui rispettivi cartelli, ecc. Si abbia cura di evadere con diligenza e sollecitudine le ordinazione prese, registrando con precisione tutto ciò che si spedisce.
Alle librerie si concede lo sconto del trenta e la tredicesima, defalcando il tre per cento per spese postali; praticamente si fa il 27% e la tredicesima.
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ALTRO OSSEQUIO

Casa per gli Esercizi Spirituali. - È un desiderio concepito da tanti anni, una necessità vivamente sentita dai Fratelli; la santa solitudine, «venite in desertum locum, requiescite pusillum», ove il Maestro Divino ascolterà le nostre confidenze, parlerà ai nostri cuori, darà l'abbraccio al Figlio prodigo, ristorerà ogni affaticato, esaudirà le nostre preghiere, distribuirà le Sue grazie. Sarà intronizzato nel posto più centrale della Casa, starà innanzi il Vangelo: fin d'ora pensiamo al Suo dolce invito: «Venite ad me omnes qui laboratis et onerati estis, et ego reficiam vos».
Si è acquistato un terreno pianeggiante, un po' più di sei ettari, altezza 520 metri circa, prospiciente il lago di Albano, sullo sfondo, di fronte alla villa pontificia di Castel Gandolfo. Il disegno è concepito come fabbricati posti in forma di croce con la Chiesa al centro, con possibilità di fare due corsi contemporanei di Esercizi Spirituali senza recarsi tra loro disturbo, avendo quattro cortili. Per un primo tempo potrà accogliere 150 esercitanti.
Ogni anno si tengono in Italia una cinquantina di corsi, essendo i posti limitati; con la nuova casa, si spera di ridurre i corsi a metà, lasciando tempo per altri corsi di Esercizi per la gioventù candidata alla vita religiosa, ed altri usi sempre più necessari. Confidiamo solo nella Provvidenza, che preghiamo ogni giorno; e nella cooperazione delle Case che sono in possibilità di dare aiuto; onde la quota delle Case che partecipano alla spesa sia più ridotta. I locali in cui ora si tengono gli Esercizi sono disadatti allo scopo ed insufficienti per il numero sempre crescente delle persone.
La giaculatoria che ripeteremo nel corso dei prossimi lavori sarà: «O Gesù Maestro, Via, Verità e Vita, abbiate pietà di noi».
L'Istituto ha Case sempre migliori e numerose per abitazioni, apostolato, cure, ecc.; non può mancare di quello che è più necessario e delicato qual è la Casa degli Esercizi Spirituali.
All'inaugurazione, si confida di avere alcuni giorni di stretti Esercizi Spirituali ed alcuni giorni di aggiornamento circa i massimi interessi della Famiglia Paolina.

Sac. ALBERIONE

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Pontifìcia Opera delle Vocazioni Religiose

Il Santo Padre, con Motu Proprio dell'11 Febbraio 1955, ha eretto ed approvato il Pontificium Opus Prìmarium Religiosarum Vocationum. Il documento, riportato negli «Acta Apostolicae Sedis» di Maggio 1955, pag. 266, dice:
«La Sacra Congregazione dei Religiosi, rispondendo alla Nostra suprema e paterna sollecitudine, aveva giudicato molto opportuno di costituire un'Opera primaria delle vocazioni religiose, la quale - con lo stesso identico scopo, ma specialmente per mezzo delle diverse Opere del genere costituite nelle singole regioni - si proponesse di eccitare nei fedeli la volontà di suscitare, difendere, aiutare le vocazioni agli Stati di perfezione cristiana, di diffondere la conoscenza esatta della dignità e utilità degli Stati di perfezione e di raccogliere, in un'unione di preghiere e altre pie pratiche a questo fine, i fedeli delle diverse parti del mondo. E Noi, motu proprio, e con la pienezza dell'Autorità Apostolica, vogliamo, decretiamo e dichiariamo costituita presso la medesima Sacra Congregazione l'Opera delle vocazioni religiose, che chiamiamo Pontificia ; con facoltà di aggregare le Opere e le persone che lo richiederanno, come anche di estendere a tutti gli iscritti le indulgenze e i favori spirituali concessi o che verranno concessi».

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Nel medesimo fascicolo degli «Acta Apostolicae Sedis», pag. 298, vengono anche riportati gli Statuti, e le Norme date dalla Sacra Congregazione dei Religiosi, circa la medesima Opera Pontificia delle Vocazioni Religiose. Negli articoli II, III, IV, V, degli Statuti si stabilisce :
«II. - Questa Opera Pontificia ha la sua sede presso la Sacra Congregazione dei Religiosi.
III. - Per raggiungere il suo scopo, la Pontificia Opera :
1. propaga, anzitutto, l'esatta conoscenza della natura, dell'utilità, dell'eccellenza degli Stati di perfezione, a norma dei recenti documenti pontifici ;
2. promuove pratiche di pietà, di penitenza e di carità, affinché Dio conceda molte e ottime vocazioni agli Stati di perfezione;
3. favorisce l'incremento delle Opere già esistenti nelle diverse regioni per favorire le vocazioni religiose e procura che tali Opere si costituiscano dove non ci fossero ancora.
IV. - Si possono aggregare alla Pontificia Opera: Tutte le Religioni e le Società ad esse equiparate, gli Istituti secolari maschili e femminili, i Monasteri e le singole case religiose, i Consigli dei Superiori e delle Superiori Maggiori, quali esistono ora in molte nazioni e tutte le Opere destinate in modo particolare a coltivare ed aiutare le vocazioni religiose.
Alla stessa Opera si possono iscrivere : i Collegi ecclesiastici e le Associazioni cattoliche, tutti i fedeli, clero e laici, ai quali stia a cuore quest'Opera.
V. - La Pontificia Opera delle Vocazioni Religiose è posta sotto la protezione della Sacra Famiglia di Nazaret, che offre a tutti gli Stati di perfezione l'esempio di una soave ed efficace unione della vita contemplativa con la vita attiva" (Cost. Apost. Sponsa Christi).

Le feste che l'Opus Vocationum celebrerà sono: Sacra Famiglia, tutti i Santi Fondatori, Santi Pietro e Paolo, l'onomastico del Papa, supremo superiore dei Religiosi.
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Anno XXX
SAN PAOLO
AGOSTO-SETTEMBRE - 1955
ROMA - Casa Generalizia

AVE MARIA, LIBER INCOMPREHENSUS, QUAE VERBUM ET FILIUM PATRIS MUNDO LEGENDUM EXHIBUISTI (S. EPIPHANIUS EP.)

ANNO A GESÙ MAESTRO

Tra i frutti di quest'anno (Epifania 1955 - Epifania 1956) chiediamo a Gesù Maestro Divino questo: un progressivo miglioramento dei nostri studi.
Per l'Italia ed i Paesi ove gli studi sono ordinati in modo simile, è stata già mandata una circolare. Di essa si riporta qui la prima parte che è di carattere generale. Successivamente si comunicherà anche la parte di carattere particolare.

PRINCIPI

Sono di orientamento per la formazione dei nostri aspiranti le frasi di S. Paolo: «Donec formetur Christus in vobis»; «Vivo ego, iam non ego, vivit vero in me Christus».
Questo orientamento viene concretizzato nelle nostre Costituzioni dagli articoli: 154-174-177-224-244; pietà, studio, apostolato, formazione umana, povertà. Essi formano un tutto unico come parti indivisibili e costituenti il paolino.
«Unus est Magister vester, Christus». È unico in quanto affermò: «Io sono la via, la verità e la vita». Lo è in senso assoluto; la formazione tende a farne delle copie; e sarà lecita l'espressione: «Paulinus alter magister». La Famiglia paolina stessa, come corpo morale, dovrà essere alter magister.
La formazione unitaria comprende lo studium doctrinae (scientiae), studium perfectionis, studium apostolatus, studium humanitatis; perché sia perfetto chi è formato secondo la sua vocazione «ut exhibeamus omnem hominem perfectum in Christo Jesu» (Col. 1, 28); e inoltre sia l'apostolato dei fratelli «alter magister» «ut daretur vobis forma». Il Maestro perfetto in Cristo Gesù formerà uomini perfetti in Cristo Gesù.
In una formazione Cristocentrica il paolino sarà nella debita proporzione, via, verità e vita nello spirito delle Costituzioni, che vogliono la santità e l'apostolato. La fusione equilibrata dei vari elementi per questa formazione totalitaria può chiamarsi «Summa vitae». In essa vanno considerate la vita temporale e la vita eterna giacché la presente è incohatio vitae aeternae.
Summa vitae è materia e forma assieme per la nuova personalità in Cristo; personalità che riceve il suo pieno sviluppo nel beato in cielo. Poiché alla verità ed alla fede corrisponde la visione di Dio; alla carità ed allo zelo corrisponde il gaudio in Dio; alla virilità e virtù corrisponde il possesso di Dio.
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Vi è nell'uomo cristiano la parte naturale e la parte soprannaturale; la prima è creata come potentia oboedientialis e riceve la seconda cui da Dio creatore era stata preparata. Questa si realizzerà se le disposizioni naturali sono sane, per l'osservanza della legge insita nell'uomo: amore alla verità, alla vera felicità, alla legge naturale; l'educazione umana precede la soprannaturale. Lo studio della Storia civile è base della Storia religiosa ed ecclesiastica pressoché nello stesso modo.
L'uomo che è uno ha una triplice facoltà: intelligenza, sentimento, volontà; perciò sta la descrizione del Bossuet: «Egli è una Trinità incarnata, fatta ad immagine e somiglianza della Trinità creatrice; Dio è potenza infinita, sapienza infinita, amore infinito che l'unica natura divina fiorisce in tre Persone infinite, distinte e necessarie, Padre, Figlio e Spirito Santo».
In genere è da preferirsi il sistema preventivo, positivo, attivistico, ottimistico, sopra un sistema correttivo, negativo, pessimistico. Adoperare tutti i motivi-valori per rafforzare la volontà, particolarmente la verità e l'ideale della vocazione paolina. Così che vittoriosa sopra le tendenze malsane, libera da falsi principi, da schemi, pregiudizi e convenzionalismi, esteriorità e formule umane, innamorato del Divino Maestro, portato da un amore che è giogo e veicolo arriva ad una santità equilibrata e totale, ad opere ed iniziative originali e giustamente inquadrate, in una libertà che valorizza un merito eterno ed assicura i frutti di vita religiosa ed apostolica.
Nella sua formazione completa l'uomo conserva la sua personalità, ma assai elevata per il nuovo elemento soprannaturale, che lo rende deiforme, partecipe della divina natura, capace di merito in terra e di partecipare ad una beatitudine divina, in cielo.

STUDIUM DOCTRINAE

1. Il fine degli studi nostri, oltre la personale elevazione, è quello di preparare il paolino Sacerdote o Discepolo a compiere la missione segnata nel secondo articolo delle Costituzioni che dicono: «Il fine speciale della Pia Società S. Paolo consiste in questo: che i membri lavorino con tutte le loro forze, per la gloria di Dio e la salvezza delle anime, nella divulgazione della dottrina cattolica, soprattutto per mezzo dell'apostolato delle edizioni: stampa, cinematografo, radio; e con gli altri mezzi più fruttuosi e più celeri, ossia le invenzioni che il progresso umano fornisce e le necessità e le condizioni che i tempi richiedono. Procurino perciò i Superiori affinché tutto quello che, per disposizione di Dio, il progresso ha inventato nel campo delle scienze umane e della stessa tecnica industriale, non sia lasciato per un uso deleterio agli uomini, ma sia usato e realmente serva per la gloria di Dio e la salvezza delle anime; cioè per la propagazione della dottrina cattolica».
2. Oggi particolarmente vi sono apostolato stampa, apostolato cinematografico, apostolato radio, apostolato televisivo, nei quali al Sacerdote particolarmente è riservata la redazione e parte intellettuale; al Discepolo specialmente la parte tecnica e diffusiva; ai Cooperatori tutto secondo le condizioni e le attitudini proprie.
Principio generale: ordinare tutta la formazione, segnatamente gli studi, secondo l'apostolato che la Famiglia paolina dovrà compiere.
Questo fine si deve tener presente sin dal primo ingresso nell'istituto (più spesso nella prima classe media), poi in ogni scuola, meditazione, avviso, discorso; in modo da dare una dottrina, pietà, vita paolina; mai incolore.

(Continua)

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SPIRITO RELIGIOSO... CHE VA IN FUMO!

Stralciamo dal bel libro di Samuele Girotto «L'umano e il divino nell'educazione» queste frasi tolte dal capitolo «Lo spirito... che va in fumo», che ci fanno tanto meditare:
«I nostri giovani, nonostante siano figli dell'era atomica e sportiva, amano però che il Sacerdote educatore si presenti da Sacerdote, vada diritto al suo scopo, sia pure con modernità di mezzi, ma senza oltrepassare mai la misura. Vogliono questi giovani, e specialmente i nostri aspiranti, che il contegno del Sacerdote sia sempre e dovunque irreprensibile, intonato alla santità dei Misteri divini di cui è distributore.
Desiderano che viva integralmente la sua vita di mortificazione, di rinunzia a ciò che è comodità, morbidezza e dissipazione senza concedersi sotterfugi e compromessi : solo così essi seguiranno docilmente e con entusiasmo tutti i suoi insegnamenti.
Sono quindi da condannarsi, o per lo meno da compiangersi come poveri illusi, tutti quei Sacerdoti, giovani e anziani, che credono di rendersi simpatici e utili ai discepoli prendendo atteggiamenti secolareschi. Noi sacerdoti, ci ammonisce D. Calabria, o siamo santi e possiamo salvare il mondo intero; o siamo cattivi e possiamo rovinarlo per secoli e secoli....
Ogni indizio di leggerezza o di mondanità nella nostra vita è un attentato demolitore della nostra sacra e delicata personalità, che è la stessa personalità di Gesù... E ci teniamo che i fedeli ci dicano o stimino «Alter Christus» ! Ma, allora, come possiamo concederci certe libertà che ripugnano ad una dignità così eccelsa? Come conciliare con essa la sigaretta e il mondano ciuffetto impomatato, l'abolizione della tonsura, i pantaloni lunghi e con una bella piega, che si scorgono sotto la talare e i polsini eleganti?
È un fatto che, dopo una predica devota e commovente, il sorprendere il sacro predicatore con la sigaretta in bocca ad un tavolo da giuoco che perde delle ore e ore, fa l'effetto di una doccia fredda.
Se domani si potesse dire che i sacerdoti non fumano, sarebbe un grandioso vantaggio e si aumenterebbe di molto il prestigio spirituale del Sacerdote, specialmente di coloro che hanno responsabilità educative verso la gioventù.
Come possono gli educatori ecclesiastici e religiosi raccomandare ai discepoli di coltivare lo spirito di mortificazione e di sacrificio, se poi essi stessi si presentano in pubblico o in privato, schiavi di questo godimento voluttuario qual è il fumo? Quale competenza o esperienza personale possono avere in morale, in ascetica, se vivono schiavi delle proprie abitudini e passioni?».
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OPERE
di cui si consiglia la versione

Sempre si tengano presenti i diritti di autore e di produzione.
Indichiamo in questo numero alcune opere stampate dalla casa di Milano.
Charles P.: La preghiera di ogni cosa. (Titolo originale dell'opera: «La prière de toutes les choses»). - Accoglie le voci di tutte le creature e, su ognuna, costruisce una breve e succosa riflessione.
Diritti riservati all'editrice francese. Per informazioni precise rivolgersi alla nostra Casa di Milano-Balsamo.
Knox R.: Il Credo. (Titolo orig.: «The Creed in Slow Motion»). - Conferenze esplicative sui singoli articoli del Credo.
Knox R.: Ricchezze dell'Antico Testamento. (Titolo orig.: «A Retreat for Priests»). - Insegna come utilizzare il Vecchio Testamento per la vita spirituale
I diritti di queste due opere sono riservati, di proprietà della casa editrice inglese Sheed & Ward, London. Per informazioni più precise ci si può rivolgere alla nostra Casa di Londra.
De Jaegher P.: Dio è la mia gioia. (Titolo orig.: «Le Seigneur est ma joie»). - Fa risaltare in modo organico le gioie che sgorgano dalla vita spirituale.
De Jaegher P.: Fiducia. (Titolo orig.: «Confience»). - E' un compendio della piccola via teresiana.
I diritti di queste due opere sono dell'Editrice francese. Per informazioni precise rivolgersi alla nostra Casa di Milano-Balsamo.
Redlich V.: Questo è il tuo giorno. (Titolo orig.: «Dein ist der Tag»). - Valorizzazione della domenica, come giorno del Signore e giorno dell'anima cristiana.
Diritti riservati alla Verlag Anton Pustet - Salzburg (Austria).
Bernadot M. V.: Maria nella mia vita. (Titolo originale: «Marie dans ma vie»). - Mette in risalto il compito materno di Maria nella nostra vita.
Diritti dubbi. Per informazioni precise rivolgersi alla nostra Casa di Parigi.
Genovesi V.: Figlio dell'uomo. - Meditazioni sull'umanità di Gesù Cristo. Adatto soprattutto per i militanti di Azione Cattolica.
Diritti presso la nostra Casa di Milano-Balsamo.
Rondet H.: Umanità in Cristo. (Titolo orig. «Un seul corps, un seul esprit»). - Belle e popolari esposizioni sulla Comunione dei Santi, su alcuni sacramenti e sull'inferno.
Diritti riservati alla Editrice Xavier Mappus - Le Puy (Francia).
Ginelli N.: La tua via. - Considerazioni per i Seminaristi.
Diritti De Coussade: L'abbandono alla divina Provvidenza. - (Originale francese abbreviato dal P. Ramière).
Di dominio pubblico.Keller J.: Proprio per oggi. (Titolo orig.: «Just for Today»). - Brevi meditazioni per ogni giorno dell'anno.
Diritti riservati all'Autore. Per informazioni precise rivolgersi alla nostra Casa di New York.
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Quadri F.: Preghiera e vita. Insegna come oggi si può armonizzare la preghiera con le esigenze, spesso tiranne, della febbrile attività del. secolo.
Diritti presso la nostra Casa di Milano-Balsamo.
Vonier A.: La chiave della dottrina eucaristica.
(Titolo orig.: «A Key to the Doctrine of the Eucharist»). Uno tra i migliori studi teologici e divulgativi sull'argomento.
Diritti riservati all'Editrice Burns Oates - Londra. Per informazioni più dettagliate servirsi della nostra casa di Londra.
Ramiere H.: La divinizzazione del cristiano. (Testo orig. francese). - Un bellissimo studio che presenta la divozione al Sacro Cuore come mezzo principe di santificazione.
Di dominio pubblico.
De Lubac H.: Il volto della Chiesa. (Titolo originale: «Méditations sur l'Eglise»). - Bellissima opera che scopre al cristiano moderno alcuni aspetti interessanti e oggi dimenticati della vita della Chiesa.
Diritti riservati all'Editore Aubier, 13 Quai de Conti - Paris.
Salet G.: Ricchezza del dogma. (Titolo orig.: «Les richesses du dogme chrétien»). - Bella e popolare armonizzazione di tutto il complesso del dogma.
Diritti riservati, presso Xavier Mappus - Le Puy (Francia).
Importante novità che può interessare tutte le nostre Case Estere.
P. Teodoro da Torre del Greco, O.F.M. cap.: TEOLOGIA MORALE. - Prontuario di Morale Cattolica per Sacerdoti e Laici, adattato al Codice Civile Italiano e aggiornato sulle ultime disposizioni della Santa Sede, sulle Encicliche e sui Discorsi di Pio XII.
Questo compendio di Morale (formato in 16.0 pp. 850, L. 1.700) è certamente uno dei migliori tra i conosciuti ed usati oggi, in Italia e all'Estero.
Per una eventuale versione, occorre tener presente le relative modifiche dei Codici locali.
Rivolgersi alla nostra Casa di Alba (oppure all'Ufficio Generale delle Edizioni in Roma), per i permessi di versione (i diritti sono in parte dell'Autore) e per l'invio di esemplari.

(Continua)

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L'ubbidienza di mente, di affetto, di volontà ad una disciplina saggia è una scuola ed un esercizio assieme; è sorgente di eroismo e di santità, condizione di vita e libertà, decisivo contributo alla personalità, elemento di ordine ed equilibrio, di sicurezza e di gioia, di dominio e di fortezza; la fonte di ogni benessere individuale e sociale, per la vita e l'eternità: «Faccio sempre ciò che piace al Padre»; «obbediente sino alla morte... perciò Dio lo esaltò»; ecco come si comportò la più grande personalità.
Il Superiore è rappresentante di Dio; due conseguenze ne seguono: il Superiore esercita l'autorità nel modo che farebbe Gesù a capo di una comunità; il Maestro, a capo degli Apostoli; il suddito segua il Superiore come seguirebbe il Maestro Gesù.
Allora si stabilisce l'equilibrio tra ubbidienza, libertà, amore, merito.

Se i sacri alunni dei nostri vocazionari avranno un dotto e pio Sacerdote, fin dalla prima ginnasio, che sia specialista apprezzato del Cristo vivo del Vangelo; che si prendesse l'incarico di raccontare tutta la vita di Gesù Maestro, di farla leggere spesso nell'armonia dei Vangeli, facendo rilevare gli episodi sensibili, grado per grado, dai facili ai difficili, di farli studiare a memoria, spiegarli, commentarli in modo facile, entusiastico, affettuoso: quali orizzonti sconfinati e divini si aprirebbero alla mente ed al cuore dei giovanetti, quali e quanti entusiasmi per Gesù! come funzionerebbe meglio la grazia nel loro cuore! Il Gesù Eucaristico, di sua natura silenzioso, come lo sentirebbero parlare alla loro anima! E quante vocazioni solide verrebbero fuori!
Ciascuno ha da vivere tutto il Vangelo nella libertà guidata, mentre è spronato a desiderare e volere il bene suo e della società, per convinzione. Si renderà libero di se stesso, per le vittorie su quanto intralcia il suo ideale!
Avverte S. Paolo «Ciascuno guardi come fabbrica; poiché nessuno può porre altro fondamento diverso di quello che è stato stabilito, che è Gesù Cristo. Se si costruisce su questo fondamento con oro, pietre preziose, legno, fieno, stoppa, l'opera di ciascuno si farà manifesta per quel che vale» (Efes. 3-10, 15). Questo vale per chi tra noi compie un ufficio di superiorità.
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Anno XXX
SAN PAOLO
OTTOBRE-NOVEMBRE-DICEMBRE - 1955
ROMA - Casa Generalizia

AVE MARIA, LIBER INCOMPREHENSUS, QUAE VERBUM ET FILIUM PATRIS MUNDO LEGENDUM EXHIBUISTI (S. EPIPHANIUS EP.)

ANNO A GESÙ MAESTRO

I

Il giorno 9 dicembre è stato avviato in Vicariato il Processo sugli scritti del Servo di Dio Don Timoteo Giaccardo. Pubblichiamo per conoscenza dei Superiori e dei Confratelli il Decreto relativo, con preghiera a quanti sono in possesso di scritti di Don Timoteo di volerli inviare alla Postulazione Casa Generalizia Roma.
Dopo averne fatta copia autenticata saranno restituiti gli originali a chi li desiderasse.

VICARIATO DI ROMA - EDITTO
CLEMENTE
per Misericordia di Dio Vescovo di Velletri
della S. R. Chiesa
CARDINALE MICARA
della Santità di Nostro Signore Vicario Generale
della Romana Curia e suo distretto Giudice Ordinario, ecc.

Essendosi iniziato presso questo Sacro Tribunale del Vicariato di Roma il Processo informativo sulla fama di santità del Servo di Dio TIMOTEO GIUSEPPE GIACCARDO, Sacerdote della Pia Società San Paolo, e dovendosi fare perciò - secondo le prescrizioni dei Sacri Canoni - diligenti ricerche di tutti gli scritti a Lui attribuiti, ordiniamo col presente Editto a tutti e singoli i fedeli, sia ecclesiastici, sia religiosi dell'uno e dell'altro sesso, sia laici, di rimettere con debita sollecitudine, a Noi personalmente, o al Nostro Tribunale (Via della Pigna 13 a - Roma), tutte le opere scritte, che in qualunque modo abbiano per autore il suddetto Servo di Dio, cioè tutte le opere stampate ed edite, anche se furono dettate o sottoscritte, e parimenti i discorsi, le lettere, le autobiografie, i diarii, ecc., di qualunque argomento esse opere trattino.
Coloro che gradissero ritenere gli originali, presenteranno copie debitamente autenticate.
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Ricordiamo inoltre a tutti e singoli i fedeli lo stretto obbligo che loro impone il Codice di Diritto Canonico: di denunciare, cioè, a Noi o al Promotore della Fede del nostro Tribunale, tutti quei fatti, tutte quelle notizie, tutte quelle circostanze, dalle quali si possa argomentare contro la fama di santità del detto Servo di Dio, o contro i miracoli che si dicono avvenuti per la Sua intercessione. In tal caso, anche gli stessi religiosi, dell'uno e dell'altro sesso, sono tenuti a scriverci direttamente, con lettera segreta e sigillata, oppure informarCi per mezzo del Confessore.
Quanto poi agli analfabeti e a tutti coloro che, per qualunque ragione, fossero impediti dallo scrivere, questi espongano la cosa al Parroco, o al Confessore, il quale poi si regolerà a norma del Canone 2025 parag. 3 del Codice di Diritto Canonico.
Ordiniamo infine che il presente Editto rimanga affisso per due mesi continui alle porte del Vicariato e di tutte le Chiese parrocchiali di Roma, sia pubblicato nella Diocesi di Alba e in tutte le Case dell'Istituto Paolino; (Pia Società San Paolo; Figlie di San Paolo; Pie Discepole del Divin Maestro; Pastorelle), e finalmente anche sul Bollettino Diocesano Ufficiale.
Dato in Roma, dalla Sede del Vicariato, lì 9 dicembre 1955.

+ CLEMENTE Card. MICARA
D. Vincenzo Frazzano, Cancelliere


II

La celebrazione dell'anno al Divin Maestro è stata in quasi tutte le case solenne, intima, pia, fruttuosa. Anime che hanno ricevuto grandi frutti spirituali; case ove le pubblicazioni si intonarono bene alla maggior conoscenza e divozione al Maestro Divino; un consenso molto largo (che va continuando) per la festa liturgica, da parte di Cardinali, Vescovi, Università, Istituti d'ogni genere; sino al punto che da parte di alcune nazioni, l'intero Episcopato, collettivamente o separatamente, ne ha fatto domanda. Per la chiusura dell'anno usciranno in alcune nazioni nuove edizioni di «Via, Verità e Vita», «La Vita in Cristo e nella Chiesa», catechismi e libri ispirati a tal divozione. In Brasile, ad esempio, un milione e mezzo di copie. Così molte altre iniziative ad onore di Gesù Maestro: le predicazioni, le ore di adorazione, la celebrazione della prima domenica del mese, la larga diffusione di immagini, quadri, statue di Gesù Maestro, giornate del Vangelo più numerose e fruttuose, corso speciale di studio ai Chierici; e molte, molte altre cose pie e belle compresa la pellicola Il Figlio dell'uomo.

III

L'anno a Gesù Maestro (Epifania 1955 - Epifania 1956) sarà chiuso con speciale solennità. A Roma si anticiperà per tale data l'ordinazione dei seguenti diaconi: Beltran Luigi, Ciaccio Virgilio, Danna Reginaldo, Giraudo Enrico, Girlanda Teofano, Malachini Contardo, Mammana Emilio, Panebianco Venanzio, Pizzeghello Ignazio, Sabarino Eduardo, Stanco Amedeo.

Sac. ALBERIONE

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