Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

Anno XXVII

SAN PAOLO
MARZO 1952
ROMA - Casa Generalizia

AVE MARIA, LIBER INCOMPREHENSUS, QUAE VERBUM ET FILIUM PATRIS MUNDO LEGENDUM EXHIBUISTI (S. EPIPHANIUS EP.)

AL VENERATO NOSTRO
PRIMO MAESTRO
NEL GIORNO DELL'ONOMASTICO
I PIÙ CORDIALI E SINCERI
AUGURI
DI CELESTI ELETTE BENEDIZIONI
Reciteremo con maggior fervore: Signore, vivificalo e
allietalo; conservalo in mezzo a noi, perché ci diriga,
ci illumini, ci santifichi.


RICERCA SCIENTIFICA SU
GESÙ MAESTRO, VIA, VERITÀ E VITA

Più volte è giunto l'invito ad esporre sul «San Paolo» qualche saggio delle ricerche o delle conclusioni a cui può essere arrivato il lavoro scientifico sulla spiritualità sampaolina.
Ecco un'idea generale sullo stato presente di questa ricerca.
Al punto in cui si trova lo studio teologico sul Divin Maestro, non è facile stringere in una sintesi sobria, chiara ed efficace la dottrina su Gesù Maestro Via, Verità e Vita: contrariamente infatti all'idea che se ne potrebbe avere in partenza, questa formulazione della spiritualità sampaolina suppone un quadro dottrinale di larghissima estensione, del quale se si intravvedono ormai con sufficiente chiarezza i contorni e le linee maestre, non si posseggono però ancora bene tutti i particolari, che esaminati da vicino potrebbero aprire spiragli nuovi ed orientare quindi tutto lo studio verso nuove prospettive d'insieme.
Non è dunque possibile per il momento scrivere categoricamente: la dottrina su Gesù Maestro Via, Verità e Vita dev'essere intesa in questo o in quell'altro modo; poggia su questa base; raggiunge quella estensione; tiene conto sostanzialmente di questi o di quei principi... o altre determinazioni a cui sarà necessario giungere con estrema esattezza. Tutto ciò ha ancor bisogno di un ulteriore ripensamento, al quale invita perentoriamente, oltre la difficoltà e la serietà dell'argomento in se stesso, anche questo grave richiamo di S. Ambrogio, fatto apposta per chiunque debba parlare o scrivere di cose sacre: «Sunt plurima quae cruda displiceant, cocta delectent. Fove igitur pectore tuo alta mysterio; ne praematuro sermone quasi incocta committas, atque avertatur auditor, et cum horrore fastidiat; qui si coctiora gustaret, spiritualis cibi perciperet suavitatem" (De Cain et Abel, lib. I, 37). Si tratta insomma di portare ad un sufficiente grado di cottura una dottrina molto ampia, che risulta da un materiale immenso: per il che non si è tralasciato, da due anni a questa parte, di far fuoco tutti i giorni: ma non è bastato, ed occorre continuare.
Può tuttavia essere utile proporre qui qualche interrogativo che, anche se non si presenta con una soluzione chiara e completa, può aprire il pensiero di molti sul panorama dottrinale che ci si prospetta nella formula "Gesù Maestro, Via Verità e Vita"
~

PUNTO DI PARTENZA


Lo studio teologico-filosofico che si sta conducendo su Gesù Maestro Via, Verità e Vita, è motivato da alcuni articoli fondamentali delle Costituzioni. Particolarmente gli articoli 154, 174 e 177 inquadrano tutte le manifestazioni della vita sampaolina (pietà, studio, opere di apostolato) nella visuale di Gesù Maestro, in modo da far intendere che questa concezione vuol essere non soltanto un metodo di spiritualità nel senso comunemente inteso, ma deve divenire la forma sostanziale degli studi e l'orientamento base di tutta l'attività esterna. In altre parole: questa concezione teologica deve giungere a scolpire alla perfezione il volto interno delle Congregazioni paoline e anche a modellarne in certa misura la fisionomia e lo stile esterno. Pare non vi sia dubbio sul senso delle Costituzioni a questo riguardo.
Orbene, questa esigenza delle Costituzioni, affidateci in maniera definitiva dalla Chiesa. impegna anzitutto a rendersi conto del valore dottrinale racchiuso nella enunziazione «Gesù Maestro Via, Verità e Vita»: perché solo su una chiara e indiscussa base dottrinale si potrà giungere ad un sapiente e fruttuoso metodo di spiritualità, ad una evoluzione profonda ed illuminata degli studi nella Società San Paolo e alla comprensione intima del nostro apostolato nella sua finalità e nella varietà potenziale dei suoi mezzi.
V'è dunque un chiaro impegno pregiudiziale per noi: il dovere di rendersi conto di tutto il valore racchiuso nella formula: Gesù Maestro Via, Verità e Vita, onde giungere a farne integrale applicazione a tutte le manifestazioni della nostra vita.

VIA, VERITÀ E VITA.


Come ci si presenta, l'enunziazione suddetta non può essere intesa che in questo modo: Maestro è il termine fondamentale, che viene specificato nella sua profondità ed estensione dai termini «via-verità-vita». E' chiaro che con la aggiunta di questo trinomio il termine maestro viene accentuato in maniera fortissima.
Qui sorge inevitabilmente una difficoltà: via-verità-vita, questi tre termini di applicazione divina, non superano forse nettamente in valore l'idea di maestro? E pertanto, è legittimo questo accostamento di interdipendenza fra termini che il Vangelo non ha messo in rapporto?
In realtà i tre termini «via-verità-vita» hanno un grande valore. Lo studio teologico condotto sul Nuovo Testamento, sui Padri e su San Tommaso ci permetterà di darne una determinazione precisa.
Per intanto risulta che il concetto di "via" nel suo valore storico e teologico è così largo da inchiudere tutta l'opera del Verbo Incarnato: "via" non è solo l'esempio di Gesù, ma è certamente la sua redenzione e la sua grazia: come si camminerebbe senza essere stati sciolti dai vincoli del peccato e dell'errore e senza l'aiuto di Dio che ci trasporta? «Ego sum via» è la risposta sostanziale all'umanità che è «in statu viae» e tende a raggiungere Dio, bene eterno: chiunque vede quale larghezza raggiunga necessariamente questo concetto. L'idea di maestro contiene potenzialmente tutto questo.
~
«Ego sum Veritas», a primo aspetto non crea difficoltà per i rapporti col Maestro. Ma quando apprendiamo che uno dei sensi sicuri di Cristo Verità è l'avveramento in lui di tutte le figure e le profezie antiche, ci si trova ancora propriamente nell'idea del magistero?
Infine, tutti hanno presente qualcuno dei valori certamente contenuti nell'affermazione «Ego sum vita»: vita nella morte di croce colla effusione del preziosissimo sangue, vita nella grazia, vita nei sacramenti, vita nel corpo mistico, vita eterna nel Paradiso... sensi profondi, amplissimi. Si ritrovano tutti bene nel concetto di maestro?
L'impegno di intendere a fondo l'enunziazione della nostra spiritualità, urta immediatamente in questa difficoltà. E' evidente che deve essere risolta in partenza; è altrettanto evidente che non è possibile risolverla limitando i suddetti concetti a quei valori che possano farci comodo per una passabile sistemazione metodica. Bisogna che tutti i termini che Gesù Cristo ha creduto applicare a se stesso mantengano integralmente tutto il loro valore.
Ora «via-verità-vita» ha in sé un valore così ampio da afferrare press'a poco tutto lo scibile teologico. Può il termine «Maestro» raggiungere quella medesima estensione? Vale a dire, in termini più categorici: E' possibile una nuova sintesi teologica impostata su Gesù Maestro? Giacché è inevitabile giungere a questa impostazione fondamentale. Ora chi si intende di Teologia può comprendere la portata della suddetta difficoltà, lo sforzo di ricerca e di impostazione che richiede, e forse anche l'orizzonte magnifico che si intravvede al di là della difficoltà stessa.

IL MAESTRO.


Qui si tratterà senz'altro, come si diceva, di determinare solidamente i valori del trinomio «via-verità-vita»: ma non c'è da attendersi che in una più precisa dilucidazione tali valori abbiano a restringersi: semmai una maggiore penetrazione giungerà a farceli vedere più ampi e più profondi.
Tutta l'attenzione si rivolgerà quindi necessariamente al concetto di "Maestro": quale è l'ampiezza, quale il valore integrale di questo termine? Ogni difficoltà) non potrà risolversi che attraverso il genuino concetto di Maestro.
Si presenta dunque come indispensabile una triplice ricerca assai laboriosa: 1) una ricerca storica: presso i moderni il concetto di maestro si è stinto quasi completamente: vi è appena qualche indizio di un suo grande valore antico: bisogna ricostruirlo; 2) una ricerca filosofica: si entra nettamente nel campo della filosofia della educazione, che è interessata ad una parte cospicua della intera speculazione filosofica: bisogna servirsi in pieno dei principii basilari della filosofia scolastica; 3) una ricerca teologica: vi è stata lungo i primi secoli del cristianesimo una discreta evoluzione teologica, sia pure frammentaria, del concetto di Maestro applicato a Gesù Cristo: è indispensabile conoscerla a fondo e trarne tutto il profitto.
~
Non siamo qui in sede conveniente per dare dimostrazioni o scendere a trattazioni particolari. Sia lecito affermare che la triplice ricerca dà risultati di vero interesse, anche se la elaborazione dei dati scientifici che vengono alla mano, in dottrina chiara e accessibile a tutti, non sarà lavoro troppo facile.
A titolo di esempio diamo alcune semplici affermazioni patristiche, che ci portano subito oltre il limitato senso odierno del maestro. Si legga S. Ireneo: «Ut sit perfectus magister in omnibus, non solum secundum. expositionem veritatis, sed sanctificans omnem aetatem»; San Girolamo: «Magister, quia per ipsum omnia; vel quoniam per dispensationem carnis eius, omnes reconciliati sumus Deo»; S. Agostino: «Magistrum habemus ut non peccemus»; S. Pier Crisologo: «Et vere magister, quia non solum factor omnium elementorum, sed etiam moderator et rector». Citazioni scarne, ma significative nella varietà e vastità dei loro sensi: esse accennano ad una possibilità di sviluppo dottrinale che forse a tutta prima non si sospetterebbe.

ORIENTAMENTI.


Ora si tratta di raccogliere tutti i dati storico-filosofico-teologici che possono offrirci una parola scientificamente valida e fonderli in una visuale unica: nella magnifica visuale che risponde al titolo di «Gesù Maestro Via, Verità e Vita».
E' un lavoro necessariamente lento: può anche essere pericoloso, per cui si esige grande cautela: ma da quanto è dato vedere, si apre con prospettive di prim'ordine. Naturalmente vengono ad impostarvisi alcuni punti di dottrina teologica che nella elaborazione daranno l'inquadratura a tutto il sistema: punti, d'altronde, che nel sistema di «Gesù Maestro» potranno forse avere un risalto e una valorizzazione che non hanno ordinariamente in altri panorami dottrinali. Certamente, ad esempio, si rivelerà in un senso ricco, dinamico, la dottrina della creazione dell'uomo «ad immagine di Dio», e la dottrina aristotelico-tomistica sulla tendenza «imitativa» di tutti gli esseri a Dio; così pure avrà un particolare rilievo la dottrina di S. Paolo e di S. Giovanni sulla «fede», concetto assai più pieno e vitale di quanto non si intenda comunemente, in seguito alla lotta antiprotestantica; così si dica della dottrina di San Paolo sulla «configurazione», la spiegazione psicologica agostiniano-tomistica del "Verbo", i valori schiettamente umani che S. Agostino e S. Tommaso assegnano al concetto mirabile della «visione beatifica», ecc.
Come si diceva, vi sono alcune linee maestre che ormai si intravvedono abbastanza bene. Qui non ne abbiamo fatto che qualche cenno.
Per quanto è possibile determinare in questo momento, l'evoluzione dottrinale potrebbe seguire una linea indicata press'a poco in questa successione di capitoli:
~
1. Il Maestro (studio storico-filosofico-teologico sul valore del maestro); 2. Il Verbo Maestro (per quem omnia facta sunt: il magistero della creazione, opera della sapienza); 3. La preparazione al Maestro (visione storica dell'umanità avanti Cristo secondo il concetto paolino: lex paedagogus fuit ad Christum); 4. Il magistero della Incarnazione (il trattato de Verbo Incarnato impostato tutto nella luce del maestro, in base soprattutto al Vangelo di San Giovanni e alle lettere di S. Paolo); 5. Gesù Maestro Via (senso della "via": fusione teorico-pratica dei due concetti); 6. Gesù Maestro Verità (dimostrazione); 7. Gesù Maestro Vita (accostamento chiaro dei due concetti); 8. Gesù Maestro nella Chiesa (in tutte le manifestazioni esterne ed interne della vita della Chiesa); 9. Maria SS.ma Maestra; 10. Discepoli di Gesù Maestro (discepolo, corrispettivo del Maestro in un senso plenario, rispondente a via-verità-vita); 11. Gesù Maestro Via, Verità e Vita nella Pia Società San Paolo (elaborazione della spiritualità).
Limiti di spazio e di tempo non consentono di scendere a maggiori determinazioni o dimostrazioni: ciò è riservato, d'altronde, allo studio che si sta conducendo. Qui si è tentato di offrire un'idea un po' globale del lavoro che si è avviato per una impostazione dottrinale della devozione a Gesù Maestro.
A mano a mano che questa impostazione si delinea e prende consistenza, appare di grande valore. Si apre certo un vasto orizzonte di studi e di ricerca agli scrittori della Pia Società San Paolo: e la vocazione specifica delle Congregazioni paoline, chiamate a portare nel mondo la luce di «Gesù Maestro Via, Verità e Vita», appare sempre più chiara nella sua ispirazione e più provvidenziale nel suo senso di pienezza.
A Roma, dai Sacerdoti e da alcuni Chierici del corso teologico giungono validi consigli ed aiuti per questo lavoro scientifico. E tutto ciò che qualunque confratello penserà di dare come contributo a questo studio: consigli, dilucidazioni, proposte di difficoltà, preghiere, sarà accolto con schietta riconoscenza.
Roma, S. Giuseppe 1952.

Sac. ROATTA

~