Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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CAPO II
Dagli scritti di Maggiorino

Esaminando i pochi altri scritti di Maggiorino, che ci rimangono, rileviamo ancora alcuni passi che rivelano l'animo ardente di piccolo Apostolo.
Sentite con quali parole l'allievo di prima ginnasiale esprime il suo affetto verso la nostra Patria: «Ecco il giardino d'Europa, la Maestra di civiltà, la rispettata delle nazioni!... Essa è forte perché ha il Papa con sé che la guida... » Poi atteggiandosi a piccolo predicatore, compreso di sentimenti patrii e religiosi, così conchiude:
«Amiamo la cara nostra Italia sulla quale Dio ha sparse copiose benedizioni!»
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In un altro componimento sentiamo palpitare il cuore del nostro giovanetto di amore per la Patria e per l'apostolato stampa che è un apostolato di eminente carità.

«Bambini a raccolta»

Bambini a raccolta, per aiutare i nostri fratelli profughi! Il soldino con cui vorreste comprare le arrostite, serbatelo per questi poveretti! Bambini, Bambini a raccolta! edifichiamoci a vicenda, preghiamo per la Patria perché il Signore voglia avere misericordia di essa; frequentiamo i Sacramenti e rispettiamo i Sacerdoti!
«Bambini,a raccolta! Aiutiamo il nostro «Buon Angelo» (era un Bollettino Parrocchiale); allontaniamo da noi i giornali e le illustrazioni cattive, le quali sono un flagello più terribile della guerra e della pestilenza per le nostre animucce.
«Attenti Bambini! Non vendiamo l'anima al demonio per ridere un po' in questa corta vita!
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«A raccolta, a raccolta, per il bene nostro e dei nostri fratelli».
Queste esortazioni del nostro apostolino rivelano un animo acceso dalla fiamma dello zelo, un animo delicato che comprende come sia grande il male che compie la stampa perversa e scandalosa.

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Con lo stesso spirito ha svolto il seguente tema: Invitate i vostri compagni a spargere la Gazzetta e il Bollettino: dimostrate loro come diventino così piccoli Apostoli, occupino bene le ricreazioni, impieghino nobilmente le facoltà ed eccitateli a far con zelo.( Lettera). Alba, 1-1-18.

Carissimi compagni,
è già da un po' di tempo che non vi scrivo più, ma ora mi si è presentata l'occasione chè ho da dirvi una cosa di massima importanza.
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So che vi piace molto vendere giornali e bollettini, ed io voglio darvi proprio quest'incarico. Vi manderò la «Gazzetta d'Alba» ed il Bollettino a casa del Parroco; voi li andrete a prendere, indi correrete su e giù per le vie gridando:
«Il buon Giornale! il buon Giornale!» e diffonderete così la Buona Stampa, diventandone insieme apostoli degni.
Però per eseguire bene questa missione, si richiedono due cose importanti: occupar bene le ricreazioni ed impiegare nobilmente le facoltà!
Quindi nel tempo destinato alla ricreazione invece di divertirvi, potete andare a vendere il Bollettino e il Giornale (La Gazzetta, giornale settimanale di Alba e che allora veniva stampato proprio da Maggiorino), oppure potete sì giocare e divertirvi un poco, trattando però con carità e belle maniere i compagni. Ma per fare davvero l'Apostolo della Buona Stampa, bisogna ancora impiegare bene le facoltà e cioè: la vostra intelligenza deve servire a trovare maniere efficaci per diffonder sempre di più la Buona Stampa; la voce squillante,
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serva a gridar forte su e giù per le vie: «La Buona Stampa!», e la nostra robustezza si usi nelle fatiche che richiede la diffusione della Buona Stampa.
Ora fate tutto con zelo, ben compresi che l'importanza della Stampa è immensa ai nostri tempi; onde il Card. Maffi dice a proposito: «E' dovere dei fedeli di sostenere efficacemente la Buona Stampa, sia negando o ritirando ogni favore alla stampa perversa e sia direttamente concorrendo, ciascuno nella misura che può, a farla vivere, e prosperare». Finalmente Pio X: «Oh, la stampa!». esclama, «non se ne comprende ancora l'importanza! Nè i fedeli né il Clero vi si dedicano come dovrebbero».
Compagni carissimi, diffondete adunque con zelo la Buona Stampa, perché così schiacceremo la cattiva; coraggio nel Signore e scrivetemi presto; Vi saluto e mi firmo il Vostro umil.mo compagno

Vigolungo Maggiorino


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