Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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e Spirito Santo, io Vi adoro profondamente e Vi offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di N. Signore Gesù Cristo presente in tutti i Tabernacoli del mondo in riparazione degli oltraggi con cui Egli medesimo è offeso; e per i meriti infiniti del suo Cuore Santissimo e per l’intercessione del Cuore Immacolato di Maria, Vi domando la conversione dei peccatori.
I fanciulli recitavano questa preghiera in ginocchio, con la fronte china fino a terra. Essi dicevano che era stata insegnata loro da un Angelo.
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LA DIVOZIONE
AL CUORE IMM. DI MARIA


La devozione al Cuore Immacolato di Maria, scrive il Campana, cominciò di là ove S. Luca dice che Maria conservava nel suo cuore tutte le parole di Gesù e le meditava devotamente.
Poi andò svolgendosi col passare dei secoli: lo abbiamo visto da S. Agostino, S. Bernardo, S. Bonaventura, Santa Matilde, S. Lorenzo Giustiniani, S. Bernardino da

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Siena, Papa Giulio II, S. Pier Canisio, San Francesco di Sales, e specialmente S. Giovanni Eudes che è chiamato il Padre, il Dottore e l’Apostolo della Divozione unita dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria.
Nei secoli seguenti la divozione si allargò ad altri istituti religiosi e fu confermata da non pochi fatti prodigiosi.
Il primo fu l’apparizione del
1830 alla Beata Caterina Labouré, Figlia della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, che si fece diffonditrice della popolarissima «Medaglia miracolosa» che porta impressi i Cuori di Gesù e di Maria. Pochi anni dopo il Parroco di S. Maria delle Vittorie a Parigi, Rev. Desquenette, mentre celebrava la sua Santa Messa, udì distintamente una voce che gli ordinava di consacrare la parrocchia al Cuor di Maria; e da ciò nacque la fondazione dell’Arciconfraternita del Cuore Immacolato di Maria, rifugio dei peccatori. Nel 1840, ecco una nuova apparizione ad un’altra Figlia della Carità, la Suora Bisqueybarn, ed anche in essa è il Cuore
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di Maria che viene indicato come oggetto di devozione e di potente patrocinio nell’ora della morte.
Tutto questo insieme di manifestazioni indussero la Sacra Congregazione dei Riti ad approvare l’Ufficio e la Messa del Cuore Immacolato di Maria ed a fissarne la festa, per le località che la richiedevano, nel sabato dell’ ottava del Sacro Cuore di Gesù.
Ma le rivelazioni di Fàtima hanno risvegliato questa divozione. Fu la SS. Vergine che disse:
«Io verrò a chiedere la consacrazione del mondo al mio Cuore Immacolato. Iddio vuole stabilire nel mondo la divozione al mio Cuore Immacolato». La divozione alla Madonna di Fàtima è dunque specialmente la divozione al Cuore di Maria per mezzo del Rosario, della penitenza, della pratica dei primi cinque Sabati del mese, e di altre pie pratiche.
Il movimento diretto ad ottenere la consacrazione dell’umanità al Cuore di Maria non è nuovo neppure esso. In Italia era sorto fin dal
1891 allo scopo
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di consacrare al Cuore di Maria le singole Diocesi ed aveva alla testa gli Arcivescovi di Milano e di Torino.
Adesso, prima la voce del Cielo e poi la voce del papa vi hanno messo il più prezioso suggello:
«Io verrò a chiedere la consacrazione del mondo – è Maria che parla nelle apparizioni di Fàtima – al mio Cuore Immacolato e la Comunione dei primi Sabati del mese... Se ascolteranno le mie domande, la Russia si convertirà e avranno pace; altrimenti si diffonderanno gravi errori nel mondo, varie nazioni saranno distrutte e intiero il mio Cuore trionferà. E sarà concesso all’ umanità un periodo di pace».


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