V. Cuore Sacratissimo di Maria vergine e immacolata, trono della carità e della pace, io vi presento il mio cuore benché agitato e deformato da sregolate passioni; conosco che è indegno di esservi offerto ma, deh! Non lo ricusate, per pietà: purgatelo, santificatelo, riempitelo Voi del vostro amore e dell’amore di Gesù, rendetelo somigliante al vostro, affinché possa un giorno con Voi essere beato in eterno. Ave, Maria! Ecc.
ALTRA CORONCINA
AL CUORE DI MARIA
V.) Deus, in adiutorium meum, intende.
R.) Domine, ad adiuvandum me, festina.
V.) Gloria Patri, etc.
R.) Sicut erat, etc.
I. Vergine Immacolata che concepita senza peccato dirigeste tutti i movimenti del purissimo vostro Cuore a
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Dio, sempre sottomessa al suo divino volere; ottenetemi che, aborrendo di tutto cuore la colpa, impari da Voi a vivere rassegnato alla volontà del Signore.
Un Pater e sette Ave.
II. Ammiro, o Maria, quella profonda umiltà onde si conturbò il benedetto vostro Cuore all’annunzio che Vi fece l’Arcangelo Gabriele di esser scelta a Madre del Figliuolo dell’Altissimo, protestandoVi di Lui umilissima ancella, e, confuso alla vista della mia superbia, a Voi domando la grazia di un cuore contrito e umiliato perché conoscendo la mia miseria, possa giungere a conseguire quella gloria che è promessa ai veri umili di cuore.
Un Pater, e sette Ave.
III. Vergine benedetta che nel vostro Cuore dolcissimo conservavate qual prezioso tesoro le parole del vostro Figliuolo Gesù e riflettendo ai sublimi misteri che racchiudevano, non sapevate vivere che per Iddio, quanto la
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freddezza del mio cuore mi confonde!
Ah! Cara Madre, ottenetemi che, meditando
costantemente la santa legge di
Dio, cerchi d’imitarvi nel fervoroso
esercizio delle cristiane virtù.
Un Pater e sette Ave.
IV. O gloriosa Regina del Martiri, il cui Sacro Cuore nella passione del Figlio fu acerbamente trafitto da quella spada che Vi aveva predetta il Santo Vecchio Simeone, impetrate al mio cuore una vera fortezza e una santa pazienza nel sostenere le tribolazioni e le avversità di questa misera vita e crocifiggendo la mia carne con le sue concupiscenze nel seguire la mortificazione della Croce, mi mostri vostro vero Figliuolo.
Un Pater e sette Ave.
V. O mistica Rosa, il cui amabilissimo Cuore, ardendo delle fiamme più vive di carità, ci accettò per figliuoli ai piedi della Croce, divenendo Voi così la tenerissima nostra madre, deh! Fatemi sentire la dolcezza del vostro
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cuore materno e la forza del vostro potere presso Gesù in tutti i pericoli della mia vita e particolarmente nell’ora terribile della mia morte e così il mio cuore unito al vostro sempre ami Gesù adesso e nei secoli dei secoli. Così sia.
Un Pater e sette Ave.
Indulgenza di tre anni.
Indulgenza plenaria alle solite condizioni, con la recita della coroncina per un mese intero. (S. Congr. Ind., 11 Dicembre 1854; S. Penit. Ap. 2 Luglio 1931).
Orazione
Cuore di Maria, Madre di Dio e Madre nostra, Cuore amabilissimo, oggetto delle compiacenze dell’adorabile Trinità e degno di tutta la venerazione e tenerezza degli Angeli e degli uomini; Cuore il più consimile a quello di Gesù di cui siete la più perfetta immagine, Cuore pieno di bontà e tanto compassionevole verso le nostre miserie, degnatevi di sciogliere il
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ghiaccio dei nostri cuori e fate che siano interamente rivolti a quello del Divin Salvatore. Infondete in essi l’amore delle vostre virtù, infiammateli di quel beato fuoco di cui di continuo avvampate Racchiudete in Voi la Santa Chiesa, custoditela e siate sempre il suo dolce asilo e la sua torre inespugnabile contro ogni incursione dei suoi nemici. Siate la nostra via per andare a Gesù e il canale per cui riceviamo tutte le grazie necessarie per salvarci. Siate il nostro soccorso nei bisogni, il nostro sollievo nelle afflizioni, il nostro conforto nelle tentazioni, il nostro rifugio nelle persecuzioni, il nostro aiuto in tutti i pericoli, ma specialmente negli ultimi combattimenti in tempo di morte quanto tutto l’inferno si scatenerà contro di noi per rapire le nostre anime, in quel formidabile momento, quel punto terribile da cui dipende la nostra eternità. Ah! sì, allora, o Vergine piissima, fateci sentire la dolcezza del vostro Cuore materno e la forza del vostro
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