Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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COOPERAZIONE DI PREGHIERE

1. Catelli Carolina: Messa e Com. settimanale, Rosario — 2. Vortici Romilde: Rosario, Messa settimanale, giaculatorie. — 3. Bocchi Lucia: Messa settimanale, Com. spirituale, Rosario. — 4. Carti Adele: Offerta quot. di tutte le preghiere secondo l'intenzione della P. S. P. — 5. Francia Irma: Azioni, preghiere, sacrifici secondo l'intenzione della P. S. P. — 6. D. Silvino Carrara: S. Messa e pratica del l.o Venerdì ad onor di S Paolo. — 7. Perlini Enrico: Rosario Settimanale. — 8. Jacci Giannina: S. Messa e Com. mensile; Rosario settimanale. — 9. Dolci Angelina: S. Messa e Com. mensile, preghiere quot. — 70. Turco Dirce: S. Messa e Com. mens., preghiere del lunedì ad onore di S. Paolo. — 11. Masotto Angelina: S. Messa. Comunione, Adorazione, mensili. — 12. Stanghellini Pia: S. Messa, Com. e Rosario mensili, e altre preghiere. — Stanghiellini Maria: Rosario settimanale. — 14. Stanghellini Rosa: Rosario settimanale e preghiere giornaliere. — 15. Vantini Luigia: Rosario settimanale. — 16. Dolci Augusta: Messa e Com. mensile.
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UNIONE COOPERATORI
APOSTOLATO-STAMPA


Opus fac Evangelistae (II Tim. IV, 5)


Maria e le vocazioni

La Chiesa in questo mese per ben quattro volte vuole che i fedeli si ricordino in modo speciale della loro Madre, Maria.
Per questo ne celebra la festa sotto quattro diversi titoli: Natività della Beata Vergine; il SS.mo nome di Maria; i sette dolori della B. Vergine; la Madonna della Mercede.
Al solo ricordare il nome di Maria il cuore dei fedeli si sente intenerito e subito si sente spinto ad abbandonarsi fra le braccia di questa buona madre e perdersi nel suo manto di misericordia, perché sa che sotto la protezione di Maria la vita trascorre felice e feconda di bene e la morte sarà serena e tranquilla.

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Gesù Cristo e sua Madre, Maria, ci han meritata tanta grazia, che possono salvare tutti gli uomini. E S. Bernardo parlando di Maria scrisse: «Per te abbiamo accesso al figlio, o inventrice delle grazie, madre di salute, affinché per tuo mezzo ci riceva Colui che per tuo mezzo fu dato a noi». Quanto noi abbiamo di bene dal Signore, tutto lo riceviamo per mezzo dell’intercessione di Maria, perché così vuole Dio.

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Siccome Maria ha cooperato colla sua carità alla nascita spirituale dei fedeli, così anche vuole Dio, che ella cooperi con la sua intercessione a far loro conseguire la vita della grazia in questo mondo, e la vita della gloria nell’altro. E perciò la S. Chiesa ce la fa chiamare e salutare con termini assoluti: la vita, la dolcezza e la speranza nostra.
San Bernardo ci esorta a ricorrere sempre a questa divina Madre, perché le sue preghiere sono certamente esaudite dal Figlio: tutte le grazie che desideriamo, dobbiamo domandarle per mezzo di Maria, perché ella ottiene quanto cerca, e le sue preghiere non possono avere ripulse.

L’AURORA

Salutiamo con gioia la nascita di questa impareggiabile Vergine: «Salve, Madre santa, che hai dato alla luce il re che regge il cielo e la terra, per i secoli dei secoli».
La Chiesa con linguaggio giusto e profondo non chiama ordinariamente natività se non la morte dei Santi, essendo per essi il giorno della morte il passaggio da questa misera vita alla nascita della vera vita.
La Santa Madonna fa eccezione a queste regole liturgiche, perché apparve sulla terra piena di grazia e ricca di tutti i doni di Dio.
Da questa impareggiabile Vergine, come
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canta la chiesa, venne la pace al mondo, poiché da lei nacque il sole di giustizia, Gesù Cristo, nostro Dio, il quale tolta la maledizione, ci diede la benedizione, e confondendo la morte ci donò la vita eterna.

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A continuare quest’opera di redenzione nei secoli furono chiamati dapprima gli Apostoli, i quali, come dice il Vangelo, nel giorno di Pentecoste, furono tutti ripieni di Spirito Santo: Maria, che è la Regina degli Apostoli, era in mezzo di loro e dopo aver pregato dieci giorni con essi: unanimiter orantes, ottenne loro l’abbondanza dello spirito. Agli Apostoli fanno seguito i Vescovi, i Sacerdoti, i Padri e i Dottori della Chiesa. Tutti lavorano per la santa causa: propagare il Regno di Gesù Cristo e salvare le anime, ma tutti furono ammaestrati, guidati, sostenuti, illuminati da Maria, perché essa sola è capace di formare quelli che lavorano per la gloria di Dio e per la pace degli uomini.
Come Maria portò al mondo il Salvatore ed il Redentore degli uomini, così ancora oggi genera e forma quelli che sono chiamati da Dio a continuare l’opera di redenzione, cioè i sacerdoti e i religiosi, i Sacerdoti-Religiosi e i Missionari dell’Apostolato-Stampa.
Oh, come riescono bene quelle vocazioni che sono guidate dalla Madonna! E la Pia Società San Paolo affida a Maria Regina degli Apostoli, la formazione dei giovani e dei chierici; la formazione delle Figlie di San Paolo.

LA STELLA

Respice stellam, voca Mariam. Nell’Oremus della festa del SS.mo nome di Maria leggiamo queste dolcissime parole: «Concedi, te ne preghiamo, Dio onnipotente, che i tuoi fedeli, i quali vanno lieti di essere sotto il nome e la protezione della santissima Vergine Maria, siano liberati mercè la sua pia intercessione, da tutti i mali in terra e meritino di giungere ai gaudi eterni del cielo».
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Ai fedeli piace la invocazione del nome di Maria e ben a ragione. Infatti ella è la splendida stella nata da Giacobbe, i cui raggi illuminano il mondo universo, il cui splendore luce in cielo, penetra gli abissi, perlustra la terra e riscaldando più le anime che i corpi, fomenta la virtù e distrugge il vizio. In lei si troverà la guida, la consolatrice, la salvatrice, la luce, il conforto, la speranza: Essa è benefica, possente pietosa con tutti, anche coi più traviati peccatori di cui è rifugio. Sei turbato dalle tribolazioni, dalle tentazioni, dalle onde della superbia, dell’iracondia, dell’avarizia, dagli ardori della concupiscenza, dall’abisso della disperazione ? guarda a questa stella, invoca Maria.
Maria poi è scudo di difesa per quelli che lavorano per la generazione di figli spirituali e cioè dei Sacerdoti e degli Apostoli. Questi si incontrano in tante difficoltà, devono affrontare pericoli che tante volte colle sole forze umane non si possono sventare e superare. Sotto la protezione di Maria tutto resta rasserenato ed illuminato.
La festa del SS.mo Nome di Maria ricorda la potenza di Maria al cui nome si piegano con rispetto le creature, che in Maria trovano la Regina della misericordia, l’Ausiliatrice dei cristiani.

L’ADDOLORATA

La Vergine Addolorata ebbe sempre nella Chiesa culto particolare, onde non senza ragione s’amò chiamarla Regina dei Martiri e consolatrice degli afflitti. I sette dolori sono solo i principali sofferti da Maria, un saggio cioè dei suoi dolori. Nessuna creatura al mondo amò tanto Iddio quanto Maria SS.ma, per questo è facile capire come nessun altra creatura abbia sofferto quanto Maria SS.ma nel vedere il suo Figliuolo divino perseguitato e trafitto in croce.
Questi dolori purtroppo oggi le sono rinnovati dagli errori e dalle false dottrine diffuse specialmente dalla stampa cattiva; sono come tanti insulti gettati contro
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l’adorabile suo Divin Figlio, Gesù Cristo.
Ora in modo particolare sono predilette di Maria quelle anime che si dedicano all’Apostolato-Stampa, perché sentono il bisogno di riparare tante offese e di fare amare e ritornare al cuore di Gesù tanti che per gli insegnamenti perversi hanno deviato e si sono avviati sulla strada dell’Inferno. Questi Apostoli, queste anime sono curate in modo particolare da Maria, sono da lei custoditi e guidati affinché possano trovare la via dei cuori e delle anime e istradarle sulla via del cielo.

LA MADONNA DELLA MERCEDE

Nel secolo XIII la SS.ma Vergine apparve a S. Pietro Nolasco e S. Raimondo di Pennafort suggerendo loro di fondare un Ordine religioso, che posto sotto la sua speciale protezione, avesse come oggetto precipuo il riscatto degli schiavi cristiani caduti in potere dei Maomettani.
Oggi i bisogni della Chiesa, benché differenti, non sono punto minori; preghiamo dunque il Signore che per intercessione della Sua SS. Madre, ci voglia mandare tanti sacerdoti e religiosi santi che col loro apostolato ci illuminino sulle verità della nostra santa religione, ci indichino la retta strada e ci liberino dalle perverse dottrine scatenatesi sul mondo e che ci minacciano un’oppressione peggiore di quella dei barbari conquistatori.

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Molti sono gli Istituti religiosi nella Chiesa; antichi e recenti, venerandi tutti e ricchi di frutti per le anime.
Oggi conviene in modo specialissimo un istituto che si dedichi al divino e necessario Apostolato-Stampa.
Per tale Apostolato sono stati approvati, come congregazioni religiose, a norma dei sacri canoni due istituti:
La Pia Società San Paolo (ramo maschile).
La Pia Società delle Figlie di San Paolo (ramo femminile).
Tutti coloro che manderanno vocazioni avranno il premio dell’Apostolo, e Dio benedirà largamente quelle parrocchie che procureranno un missionario od una missionaria all’Apostolato-Stampa.

UN ESEMPIO

«Da molto tempo pregavo e supplicavo la SS.ma Vergine a farmi conoscere la volontà del Signore, la mia vocazione», diceva un Sacerdote parlando della sua giovinezza.
«Ero sempre dubbioso e tentennante incominciavo però a stimare di più le pratiche di pietà, entravo più sovente in me stesso, pensavo più seriamente alla salvezza dell’anima. Più volentieri servivo la S. Messa, con maggior fervore facevo la S. Comunione e mi ero proposto di recitare un mistero di Rosario al giorno oltre alle tre Ave Maria mattino e sera.
«E la grazia venne. L’esempio di due compagni che decisamente erano entrati nella Pia Società S. Paolo, fu per me irresistibile. Non comprendevo ancora bene la mia vocazione, ma pure mi pareva di vedere in quella nuova via che mi si apriva davanti, qualche cosa di grande, di meraviglioso che non sapevo ben definire.
«Non ebbi più alcun dubbio; chiesi di esservi ammesso, e superate parecchie difficoltà, vi entrai, ed ora che comprendo un po’ meglio la grandezza della mia vocazione, non lascio di ringraziare ogni giorno la SS. Vergine che, qual Madre amorosissima, mi ha ottenuto dal Divin Maestro una grazia più grande di quanto chiedevo».
Quale consolazione e conforto sarà in punto di morte per un padre, per una madre di un Apostolo della Buona Stampa poter dire: io parto per l’eternità, ma lascio su questa terra un Sacerdote che ogni giorno si ricorderà di me nella S. Messa, nella recita del S. Breviario nelle sue preghiere e nel bene che compirà nel suo ministero!
ILARIO.
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IL COOPERATORE PAOLINO

La divozione alla Regina degli Apostoli

La Regina degli Apostoli è la Madre di quei che si dedicano all’Apostolato-Stampa. Essa ha formato il primo Apostolo, Gesù, ed ha saputo formarlo molto bene.
Perciò quelli che vogliono essere veramente apostoli devono interamente consegnarLe il loro cuore affinché Essa lo formi come quello di Gesù.
Tante volte per i nostri peccati, per le offese fatte a Gesù non osiamo presentarci a Lui; allora ci è necessario un intermediario: la Madonna, la quale sa sempre aggiustare bene le cose e ottenerci da Gesù quanto abbiamo bisogno. Noi e i Cooperatori veneriamo la Madonna sotto il titolo di «Regina degli Apostoli». Per mezzo di Maria si salvarono tante anime dall’errore, scomparvero gli eretici colle loro perverse dottrine, per Maria Gesù entra nelle anime e nei cuori.
I Cooperatori fanno lo stesso nostro apostolato e per tale missione hanno, ancora essi come noi, bisogno dell’assistenza di una Madre che faccia loro da guida affinché possano dare quello che fa veramente bene alle anime.
La Regina degli Apostoli: ecco la Madre loro e nostra, verso di Essa dobbiamo una divozione tenera e filiale, perché il nostro compito è delicatissimo e la Madonna, la più santa fra le creature, la Madre di Gesù, è la sola capace di indicarci la via che dobbiamo tenere per non offendere Gesù, per togliere il peccato dal mondo e per fare sì che le anime degli uomini siano istradate su quella via che conduce alla salvezza eterna.
Maria conosce a fondo i pensieri, la volontà e le aspirazioni del Cuore di Gesù, Essa ben comprende il valore delle anime, saprà mettere nel nostro cuore un desiderio ardentissimo di salvare prima l’anima nostra e poi spingere la nostra carità ad amare veramente l’anima del nostro prossimo affinché esso, al pari di noi, si salvi l’anima.

La divozione a S. Paolo

Il Padre di quelli che fanno l’Apostolato-Stampa è San Paolo. Egli, convertito dal giudaismo, si dà anima e corpo al servizio del Signore e per la salvezza delle anime e la gloria di Dio non vede difficoltà, non sente fatiche, tutto affronta e tutto supera.
In questo devono imitarlo gli apostoli e quelli che cooperano all’Apostolato-Stampa. Per salvare le anime non si devono temere i nemici, i cattivi e quelli che contraddicono quello che facciamo.
San Paolo deve stare a fianco nostro e dei nostri Cooperatori, perché Egli deve fare sentire che tutti siamo membri di uno stesso corpo: Gesù Cristo, e tutti siamo chiamati a far parte del regno eterno.
La divozione a San Paolo deve portare nel nostro cuore questa persuasione: «non habemus hic manentem civitatem sed futuram inquirimus», e perciò vivere nel vero senso della vita, cioè che solo seguendo la volontà di Dio, adempiendo con generosità i nostri doveri, ciascuno secondo il proprio stato, facendo opere di bene, avremo la pace nell’anima su questa terra e la felicità eterna in cielo.
San Paolo amò molto il Signore, ed il Signore gli concesse di crescere tanto nella vita soprannaturale fino a dire: «vivo autem, iam non ego: vivit vero in me Christus: quod autem nunc vivo in carne, in fide vivo Filii Dei, qui dilexit me, et tradidit semetipsum pro me – non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me, e questa vita che io vivo nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me» (Gal. II, 20).
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Il Santo Vangelo
e la preghiera cristiana

Sant’Alfonso dice che tutti i beati, eccettuati i bambini, si sono salvati col pregare. Tutti i dannati si sono perduti per non pregare; se pregavano non si sarebbero perduti. E questa è, e sarà la loro maggiore disperazione nell’inferno, l’aversi potuto salvare con tanta facilità, quant’era domandare a Dio le di lui grazie, ed ora non essere i miseri più a tempo di domandarle.
Nessuno può fare a meno di pregare, tutti sono tenuti a questo precetto. Gesù stesso, che era Dio, ha pregato.
Inoltre Dio ci vuol salvi, ma per nostro maggior bene ci vuole salvi da vincitori. In questa vita viviamo in una continua guerra e per salvarci abbiamo da combattere e vincere.
Ma noi siamo deboli ed i nemici sono molti ed assai potenti, come potremmo fare loro fronte e superarli?
Tutto potremo coll’orazione.
– Ma non sappiamo come pregare e quali preghiere dire.
– Ebbene sentite quanto disse Gesù ai suoi discepoli: «Quando pregate, dite Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri peccati, perché anche noi li rimettiamo ad ogni nostro debitore; e non ci indurre in tentazione».
– Questo va bene, ma siamo sicuri di ottenere quanto domandiamo?
Anzitutto il Signore non viene mai meno alle sue promesse; inoltre nel Vangelo leggiamo quanto segue:
«Se uno di voi ha un amico, e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché un amico mio è arrivato di viaggio in casa mia e non ho che porgli davanti. E quello di dentro rispondendo, dica. Non mi dar noia; l’uscio è già chiuso ed i miei figli sono con me a letto: e non posso levarmi e darteli! Ma se l’altro seguiterà a picchiare, vi assicuro, che quand’anche non si levasse a darglieli perché suo amico, pure per l’importunità di lui si leverà a dargliene quanti ne ha bisogno.
Ed io vi dico: chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, picchiate e vi sarà aperto. Infatti chi chiede riceve, chi cerca trova, e a chi picchia sarà aperto.
E se alcuno tra voi domanda al padre un pane, gli darà forse un sasso? E se un pesce, gli darà invece uno scorpione?
Se voi dunque per essendo cattivi, sapete dar buoni Pani ai vostri figliuoli, quanto più il vostro Padre dal cielo darà Spirito Santo a chi glielo domanda».
Il Signore ci dice: chiedete ed otterrete. Ma che cosa chiedere?
Sant’Alfonso risponde dicendo che si devono domandare quelle grazie che bisognano alla salute; poiché la promessa alla preghiera non è fatta per le grazie temporali, che non sono necessarie alla salute delle anime. Non è però male chiedere a Dio le cose necessarie alla vita presente, per quanto convengano alla salute eterna, come le chiedeva il Savio, dicendo: concedimi, o Signore, quello che è necessario al mio vivere.
Perciò quando noi domandiamo a Dio le grazie temporali, dobbiamo domandarle sempre con rassegnazione e colla condizione se sono per giovarci all’anima; e quando vediamo che il Signore non ce le concede, stiamo sicuri che allora ce le nega per l’amore ch’esso ci porta, e perché vede che ci sarebbero dannose alla salute spirituale. Confidiamo molto perché se noi siamo
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poveri, Dio è tutto liberale con chi lo chiama in aiuto, dice S. Paolo.
Noi onoriamo Dio, onoriamo la sua misericordia e la sua liberalità, quando vedendoci miseri come siamo, ed indegni di ogni beneficio, gli cerchiamo nondimeno grazie grandi, fidati alla bontà di Dio, ed alla sua fedeltà per la promessa fatta di concedere a chi lo prega qualunque grazia che gli domanda: qualunque cosa vorrete, la chiederete, e vi sarà concessa.
La nostra attenzione, dunque, ha da consistere in questo: pregare con confidenza, sicuri che pregando si apriranno a nostro favore tutti i tesori del Cielo; con umiltà, perché Dio resiste ai superbi, e agli umili dà grazia; con perseveranza, senza lasciar di pregare fino alla morte.
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Chi prega avrà prima di tutto la grazia di saper pregare bene, chi sa ben pregare sa ben vivere, chi sa ben vivere si prepara a morire bene e chi nuore bene sarà felice e starà bene per tutta l’eternità. Per imparare presto a pregare bene leggiamo il Vangelo: gli esempi di Gesù, degli Apostoli e di tutti i suoi discepoli, le attrattive del modello divino Gesù e le ispirazioni dello Spirito Santo metteranno nel nostro cuore un desiderio vivo di pregare e pregare sempre.

Il Catechismo

Non solo i piccoli, ma anche i grandi devono studiare il Catechismo.
Approfittiamo per il nostro bene, per formarci una coscienza veramente, interamente cristiana.
Ritorniamo allo studio del Catechismo! Studiamolo oggi e domani.
Perché questo studio forma le coscienze cristiane.
Perché è la luce della verità.
Perché è la via della salvezza eterna.
Perché è un dovere per ogni uomo che voglia essere nella verità, nella luce, nella salvezza.
Perché formerete domani la vostra vita. La vostra condotta, il vostro pensiero agli insegnamenti del Maestro Divino.

GLI ITALIANI
sono, secondo il censimento, divisi in 12 milioni di famiglie, circa.
Dovranno dunque essere 12 milioni di: VANGELI, o VITA DI GESU’, o DIVIN MAESTRO ad entrare nelle case! Nessuna famiglia può ignorare:

la dottrina di Gesù Cristo;
il destino eterno dell’uomo;
la scienza assolutamente necessaria a tutti.

RR. Parroci, la Società di San Paolo se lo è proposto: entro due anni in ogni famiglia uno dei suddetti libri.
Tenete deposito? O chiedete che venga portato alle famiglie?
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Due parole sulla Bibbia

La Bibbia è la parola di Dio, la sua legge, dove la rivelazione, la storia, il testamento: il testamento dell’antica profezia, la poesia, le regole liturgiche ed i precetti della morale formano un armonioso ed incomparabile insieme: Il Testamento della legge nuova, inaugurata e consacrata dal Figlio di Dio e predicata al mondo dagli Apostoli.
Questo libro divino è affidato alla custodia della Chiesa come un deposito sacro. La Chiesa vigila su di esso, lo sottrae ad ogni tentativo di adulterazione; essa ha la missione di farvi partecipare i fedeli per istruirli e condurli a Dio.
Verità senza errore, poiché viene da Dio; verità salutare che illumina gli orizzonti di questa vita e ci apre prospettive misteriose, ma raggianti sui nostri destini futuri, verità confortante; pane di vita, una specie di viatico sacro, capace di prevenire o di riparare le nostre debolezze lungo la via dell’eternità.
L’Autore dell’«Imitazione » non esita a mettere in parallelo la Santa Eucaristia e la Bibbia. Il corpo di Cristo, dice la Sacra Scrittura sono assolutamente necessari all’anima fedele. Dio è cibo nell’Eucaristia e luce nella sua parola: come cibo, dà forza a vincere le tentazioni contro la debolezza della volontà e del cuore e infonde in essi la sua vita divina; come luce, colla sua parola dà forza a vincere le tentazioni dirette contro la mente e infonde in essa il suo pensiero divino. Ora l’uomo che si unisce colla mente e col cuore al suo Dio diventa cristiano completo. Per avere uomini che resistano efficacemente alle seduzioni del piacere bisogna che questi si cibino dell’Eucaristia, e per avere uomini che resistano alle seduzioni infinite del pensiero moderno, umano e paganeggiante, bisogna che i cristiani nutrano la loro mente di Dio verità, ossia del Vangelo e della Bibbia.
Lettura particolarmente opportuna ai nostri giorni per troppo tempo si è abbandonato il nutrimento abituale della lettura dei nostri Libri Santi. Senza dubbio vi occorre prudenza, e la Chiesa ne ha tracciato le regole: ma Essa desidera che il popolo cristiano si famigliarizzi maggiormente coi testi sacri.
Tutti quelli che l’aiutano a realizzare questo desiderio sono, ai suoi occhi, dei buoni operai non solo, ma dei saggi e degli Apostoli, che Ella incoraggia e benedice.
La Pia Società S. Paolo ha diffuso in pochi anni: 800.000 copie del Vangelo; 350.000 del Divin Maestro o Vangelo concordato; 45.000 copie della Bibbia delle famiglie; e i continui inviti che giornalmente riceve onde si provveda alla stampa di una Bibbia, danno fiducia che questa nuova iniziativa, che comporta seco gravissime responsabilità morali e materiali, incontrerà il favore delle altre e verrà benedetta da Dio.

Cooperatori


Avete tutti un buon amico fedele e potente?... Ne avete uno anche per l’anima vostra?... Ci pensate all’amico vostro? L’amico fedele perseverante, costante e potente è l’Angelo Custode che Dio assegnò a ciascun uomo. Lo pregate quest’amico fedele dei suoi favori? Tenete già qualche librettino in suo onore? Se non l’avete vi consiglio acquistare:

PREGHIAMO L’ANGELO CUSTODE

E’ il manualino adatto ad ottenere dall’Angelo Custode quanto desiderate. Contiene: un bel mese con esempi su l’Angelo Custode. La S. Messa, Confessione e Comunione e le più belle scelte preghiere dei Santi in onore degli Angeli Custodi. Vespro e Lodi. Acquistatelo presto e tenetevi in buona relazione col vostro Angelo Custode!
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NELLA SOCIETÀ S. PAOLO

NELLA CASA MADRE DI ALBA

80 Chierici-Religiosi
nel periodo di neppure due mesi


E’ questa una grande grazia di cui dobbiamo essere tanto riconoscenti al Signore.
Grazia grande diciamo e in modo speciale per Voi, Carissimi Cooperatori, poiché questi novelli Chierici che già fin d’ora, per Voi pregano, ogni giorno, saranno quelli che domani, saliranno per Voi l’Altare e per Voi, per le Vostre famiglie, per i Vostri cari trapassati, invocheranno abbondanti le grazie e le benedizioni del Signore.
E’ perciò doveroso mostrare alla Divina Provvidenza la più viva gratitudine.
Ed in che modo?
Sentite.
Per la vestizione di questi nuovi chierici si è dovuto affrontare la rilevante spesa di 68.000 lire (sessantottomila), di cui 50.000 (cinquanta mila) restano ancora da pagarsi, causa la povertà dei genitori di molti dei nostri giovani Chierici.
Sappiamo e siamo certi, che la divina provvidenza non manca mai di venirci in aiuto, e sappiamo pure che, per Sua divina misericordia, si vuole servire proprio dei nostri Ottimi Cooperatori, amici di S. Paolo.
Perciò pieni di fiducia, fiducia certa, offriamo a Voi, a nome del Divin Maestro, della Santa Madonna, la Regina degli Apostoli, di S. Paolo, l’occasione di un grande merito, anzi grandissimo, perché si tratta di cooperare alla più santa delle opere, qual è appunto quella delle Vocazioni, e Vocazioni religiose dell’Apostolato Stampa. E ci rivolgiamo anzitutto ad alcuni di Voi, Cooperatori Carissimi, specie esteri, che molto avete ricevuto da Dio; uno solo dei quali basterebbe a coprire la suddetta spesa di L. 50.000 (cinquantamila).
E’ troppo sperare questo? No: la Divina Provvidenza ha già molte volte dimostrato con i fatti, di essere ben più generosa di quanto la nostra debole fiducia abbia sperato; quindi non solo lo speriamo; ma siamo certi, che se sarà di maggior gloria di Dio, quest’anima generosa si troverà. Ci rivolgiamo poi a molti di Voi, che siete nella possibilità di saldare la spesa richiesta per la vestizione di uno di questi chierici poveri, e cioè L. 856 (ottocento cinquantasei). E questo vogliamo pure sperare, venga fatto da un buon numero.
Ci rivolgiamo ancora alla maggior parte di Voi, che siete nella possibilità di coprire almeno in parte, detta spesa della vestizione, pagando per es. l’abito oppure la cotta, oppure la fascia ecc., come potete vedere dalla distinta messa qui sotto.
Siamo certi che il nostro invito verrà accolto bene, e che anche con un po’ di sacrificio non ricuserete di inviare la vostra offerta tanto gradita alla Santa Madonna da cui tante grazie sperate in vita ed in morte; offerta che la Casa ed i giovani Chierici beneficati riceveranno con grande riconoscenza e Vi ricompenseranno con le più fervide preghiere.
Listino delle spese richieste per la vestizione di un alunno: 1.o Abito L. 164; Pastrano da inverno L. 182; Pastrano da estate L. 175; Fascia L. 30; Bluse L. 50; Cotta L. 65; Berretta L. 10; Cappello L. 25; 2.o Abito L. 155. TOTALE L. 856.
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Contribuirono già con qualche offerta: Sig.a Maestra Masante Lina con L. 300; Il Sig. Pisanu Pietro con L. 700; la Signor Maestra Maria Bonelli con L. 100; il Sig. Carante Alfredo con L. 500.
N. B. – Per l’invio dell’offerta è bene servirsi del vaglia conto corrente che trovasi a p. 15-16, specificando, nello spazio riservato al mittente, che l’offerta è per contribuire alla spesa della vestizione dei nuovi Chierici, con questa o simili espressioni: La presente offerta di L…….. è per la vestizione di un Chierico».

Primo Venerdì del mese

Intenzioni per il mese di Agosto: 1.o «Perché tutte le Messe che si celebrano in Casa siano ascoltate bene e con frutto da tutti e perché i sacerdoti le celebrino tutte santamente.
2.o Giovedì 6 Agosto, sono partiti per l’America due Sacerdoti della Casa; anche colà devono nascere nuovi apostoli e perciò la seconda intenzione è per loro «affinché possano compiere con generosità la volontà di Dio» Anche questo si è fatto, come bene ci spiegò il Primo Maestro, non per l’industria, per il commercio o per altri fini temporali, ma per procurare maggior gloria di Dio e per la pace degli uomini.
L’America è la terra del Salvatore perché così la denominò il suo scopritore. Per questo una viva speranza è nell’anima dei nostri missionari di poter guadagnare tante anime al Cuore di Gesù, il quale vuole che si faccia un solo ovile sotto un solo pastore e che il suo regno si estenda in tutto il mondo.
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La Macchina Rotativa

Eccone la chiara figura. Essa sarà in funzione in questo mese di settembre. Ora stanno montandola due tedeschi, ottimi uomini, che nello stesso tempo con segni vengono a capire qualcosa del nostro idioma e ci insegnano qualche parola della loro durissima lingua.
Il Divin Maestro ha mandato questa nuova macchina per moltiplicare la sua parola: la Rotativa infatti moltiplicherà la parola del Signore, stampando in un’ora le copie che le altre macchine stampano in quattro, sei, otto ore. Non solo; ma la stampa a più colori, fino a cinque colori insieme, facendo così anche un magnifico effetto sopra i sensi e il cuore e facendo intuire e penetrare le divine verità per molte vie entro l’anima.
Ancora di più: la macchina stessa piega il giornale e il libro che si stampa e non ci sarà più bisogno che di propagarlo, di leggerlo: e di… praticare quello che dice questo potentissimo predicatore, che parla così chiaramente e così efficacemente.
E’ però una macchina che ha, vorrei dire, il difetto di tutte le cose belle: come le belle chiese, i pulpiti belli, le belle statue; è cioè una macchina che costa, e costa molto.
Noi però le abbiamo fatto festa, come i bambini fanno festa all’abito nuovo, alla casa nuova: e abbiamo anche ringraziato il Maestro Divino. I Cooperatori benedicano Iddio con noi, colle parole e coi fatti. Pregando cioè e poi portando a Dio, in segno di benedizione, la loro offerta: come, in ringraziamento, si porta l’offerta al Signore per l’organo nuovo, per una chiesa nuova.
Avremo parte al bene che il Divin Maestro farà alle anime a molto maggior numero di anime, in molto maggior numero di luoghi, con molta maggior efficacia di parola.
Un Paradiso più grande, un Paradiso più bello merita qualunque sacrificio. Fatelo subito.
La più bella cooperazione è poi questa: diffondere i fogli e i libri che stamperà la Rotativa. Così il Giornalino e la Domenica Illustrata.
Preghiamo intanto tutti assieme perché la maggior grazia ci spinga a una maggior corrispondenza.
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DUE NUOVE
BORSE DI STUDIO

S. Teresa del Bambino Gesù 2.a

Stanislao Martin e Zèlie Guèrin, genitori della piccola Teresina di Gesù, avevano già avuto dal Signore quattro graziosissime bimbe, ed ora chiedevano a Dio un «piccolo missionario»: questi venne, ma dopo cinque mesi d’esilio se ne scomparve tra i tabernacoli eterni. Non si cessò di pregare il Signore affinché esaudisse il loro desiderio: e venne un secondo bambino, ma anche questi, dopo solo nove mesi di vita spiccava pur egli il volo verso il Cielo. Da quel momento non si chiesero più Missionari.
Vennero altre tre bambine, l’ultima delle quali si chiamava Teresina. Questa appena raggiunto l’uso di ragione e compresa la bellezza del Sacerdozio, ricompiangeva i suoi due fratellini; e avrebbe desiderato vederne almeno uno Sacerdote!
Ascoltiamo quanto essa stessa ci dice al riguardo:
«Da molto tempo nutrivo in cuor mio un desiderio che mi sembrava non realizzabile, quello cioè di avere un fratello Sacerdote; e spesso pensavo che, se i miei fratellini non si fossero affrettati a volarsene in Paradiso, avrei avuto la sorte di vederli salire l’altare. Questa felicità sfuggitami, la rimpiangevo; ed ecco che Dio oltrepassando il mio sogno, mi ha unita coi vincoli spirituali a «due suoi Apostoli».
E raccontando in che modo, dice:
Era giorno di bucato, ed io mi trovavo occupatissima al mio lavoro, quando la Madre Agnese di Gesù, allora Priora,
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chiamandomi in disparte mi lesse una lettera di un giovane Seminarista il quale ispirato (e diceva ) da S. Teresa, chiedeva una suora che si consacrasse specialmente alla sua salvezza ed a quella delle anime di cui un giorno si sarebbe occupato; e prometteva in cambio di aver sempre un «memento» per quella che sarebbe divenuta sua sorella, quando egli avrebbe potuto offrire il S. Sacrificio. Ed io fui scelta per diventare la sorella del Missionario futuro».
E parlando della sua gioia nel vedersi esaudita, scriveva:
«Il veder appagato in una maniera così insperata il mio desiderio, mi fece nascere in cuore un desiderio che vorrei chiamare infantile perché mi conviene appunto risalire ai giorni della mia infanzia per trovare il ricordo di queste gioie sì vive, che l’anima è troppo angusta per contenere. Mai, da molti anni non avevo gustato siffatto genere di felicità».
La fondatrice della nuova Borsa di Studio a S. Teresina può chiamarsi ben fortunata di aver potuto in tal modo diventare non solo sorella, ma madre spirituale di tanti Missionari dell’Apostolato Stampa, ed imitare così da vicino la grande Missionaria di Lisieux, ed avere con lei, un giorno il Paradiso degli Apostoli

Gesù, Maria, e Giuseppe


Bella e fortunata scelta!
Gesù è il nostro creatore, il nostro redentore, Colui che ci governa e sostiene su questa terra, Colui che un giorno formerà la nostra consolazione in cielo.
Maria è la Madre di Gesù e la madre nostra. Ella è la grande Regina del Cielo e della terra, la dispensiera di tutte le grazie, colei che deve formarci come Gesù per poi meritare di essere un giorno con lei in Paradiso.
Giuseppe è il padre putativo di Gesù Cristo, l’esemplare del padre di famiglia nell’educazione dei figli: pregava e lavorava. Egli è ancora il patrono dei moribondi per aiutarli in quell’estremo momento.
Tutti e tre costituiscono la Sacra Famiglia alla quale devono guardare tutti i genitori per ricopiare un modo di educazione sicuro e fruttuoso.
Il sacerdote che sarà formato avrà un bell’aiuto ed una buona protezione su questa terra; un pegno di sicura morte ed una tessera per entrare in cielo.
Benedetto il fondatore, perché ha saputo scegliere molto bene! Gesù, Maria e Giuseppe saranno suoi fedeli e sinceri custodi in vita e suo premio per tutta l’eternità in Paradiso.

Cooperatori e lettori!
Un nuovo ed interessante libro è uscito in questi giorni: «Perché siamo Cattolici e non Protestanti?» In esso, a forma di domanda e risposta, il che rende il libro molto facile ed accessibile anche al popolo, si espone la dottrina cattolica e si confutano gli errori dei protestanti. Va bene per tutti, ma specialmente per le classi operaie e per quelli che sono in maggior pericolo di cadere in errore per causa della propaganda protestante e per quelle idee sbagliate che si divulgano e si spargono specialmente tra gli operai.
Chi è col Papa è con la Chiesa e chi è con la Chiesa è sicuro di salvarsi.
Offerta L. 4. Chiederlo ad una delle case della Pia Soc. S. Paolo.

Iddio fa la volontà di coloro che lo pregano: ha piacere che mettiamo in Lui tutta la nostra confidenza; Egli è sensibile specialmente quando promettiamo di aiutare i suoi interessi.

Il Divin Maestro renda al presente il centuplo ai nostro Benefattori su questa terra e la vita eterna in futuro.
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Gesù nella S. Messa
adora ed onora Dio per noi

Questo Bambino adora ed onora per noi Iddio suo Eterno Padre.
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Si racconta di un’anima santa che innamorata di Dio si sfogava un dì dicendo: O mio Dio, mio Dio, io vorrei avere tanti cuori e tante lingue quante sono le foglie degli alberi, i granelli di sabbia sulla terra, le gocce di acqua nel mare per amarvi e onorarvi quanto vi meritate; anzi vorrei potervi amare ed onorare più ché tutte le creature insieme, più che gli Angeli, più che tutto il Paradiso. – Ed il Signore gli rispose: Consolati, figlia mia, consolati perché ascoltando bene la S. Messa tu mi puoi dare una gloria infinitamente maggiore.
Non meravigliarti di questa cosa, è veramente così: noi ascoltando la Santa Messa diamo a Dio un ossequio, un onore infinito, superiore all’onore che gli dànno in cielo gli Angeli e tutti i santi insieme, perché nella Santa Messa Gesù si unisce a noi ad onorare Dio, anzi è Gesù Cristo stesso che ossequia ed onora Dio con noi, e per noi.
Ma Gesù Cristo è infinito, dunque l’onore e l’ossequio che, ascoltando la Messa noi diamo a Dio con Gesù e per mezzo di Gesù, è un ossequio infinito.
Ecco, o carissimi, la maniera più facile e più sicura per onorare e dar gloria a Dio, nostro Creatore e Padre, e pagare così il primo debito che abbiamo con Lui. Ma fa d’uopo ascoltar la Santa Messa con viva fede e molta devozione.

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Nella vita del giovanetto Domenico Savio, allievo di quell’uomo miracolo che fu D. Bosco e morto in concetto di santo a solo 15 anni, si legge che assisteva alla Messa con tanta pietà che spesse volte, specialmente dopo fatta la Comunione, era rapito in estasi. Si sollevava parecchi palmi da terra e rimaneva così a mani giunte, colla faccia sorridente e gli occhi fissi all’altare per un buon tratto di tempo fino a che i compagni o i superiori richiamarlo alle occupazioni. In siffatti rapimenti il piccolo Domenico parlava famigliarmente con Dio e ne ricavava spesso importanti rivelazioni. Egli in quei momenti capiva che cosa vuol dire e quanto sia dolce e bella cosa adorare Iddio.
Noi soliti ad ascoltare la Messa alla sfuggita, con fede languida e devozione vaga, non possiamo ancora comprendere questa grande cosa come la comprendevano i santi; ma facciamoci coraggio e colla buona volontà, a poco a poco ci arriveremo.
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