Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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OPERA DUEMILA MESSE

Gesù nella S. Messa
ringrazia per noi Dio dei benefici ricevuti

Nella vita della Venerabile Francesca Farnese si legge che ne stava un giorno questa Santa tutta mesta e desolata per non sapere come ringraziare degnamente Iddio per tanti benefici ricevuti, quando le apparve Maria SS.ma, che ponendole nelle braccia il Bambino Gesù, con materno sorriso: «Prendilo, le disse, offrilo a Dio in ringraziamento. Egli farà ciò che tu non puoi, e Dio sarà soddisfatto».
E noi come ringrazieremo degnamente Dio per tanti benefizi ricevuti? Tutto quello che siamo, tutto quello che abbiamo ci viene dalla bontà infinita di Dio. E’ Lui che ci ha data la vitae ce la conserva. E’ Lui che ci ha fatto nascere in paese cristiano, che ci ha incamminati per il Paradiso. E’ Lui che ci difende da tanti pericoli dell’anima e del corpo; Lui insomma che ci benefica continuamente dandoci salute, forza, aria luce, il pane stesso che mangiamo e i beni tutti che godiamo. Ora che daremo noi a Dio in cambio di tutti questi immensi benefizi? Fa d’uopo che la Vergine Santa impresti anche a noi il suo Bambino onde possiamo offrirlo a Lui in ringraziamento. Ebbene, ciò avviene precisamente nella Santa Messa!
Oh, benedetta Messa per la quale ci viene ogni giorno posto nelle mani Gesù, quale moneta lampante di valore infinito, con cui soddisfare intieramente ed abbondantemente il debito di gratitudine che abbiamo col Creatore, Conservatore e Padre nostro Celeste! Apriamo una buona volta gli occhi, o carissimi, per ben conoscere ed apprezzare questo tesoro nascosto, e gridiamo stupiti: Oh che gran tesoro, che tesoro prezioso ed inestimabile è mai la S. Messa!
Ma non basta esclamare, bisogna servirsi di questo tesero: andiamo alla Messa anche ogni giorno, se si può, ed ascoltiamola devotamente. Quanto bene trascurano coloro che se stanno a letto, si perdono nelle faccende di casa in chiacchiere, in letture inutili, mentre potrebbero andare a Messa!
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Alessandro Manzoni era devotissimo della S. Messa alla quale assisteva ogni giorno, anche in età avanzata. Alcune volte però le persone di casa cercavano impedirgli la passeggiata alla Chiesa con la scusa dell’età o del cattivo tempo.
Un mattino piovigginoso, accorgendosi il Manzoni che il tempo della Messa era già passato e che non l’avevano avvertito, chiamò la consorte e quei di casa, e disse loro:
– Perché non mi avete lasciato andare a Messa?
– Stamane il tempo non era bello e poi hai bisogno di riposo.
– Ah, cari miei, se io avessi vinto ad una lotteria trecento mila lire e fosse scaduta stamattina la data per ritirarle, mi avreste svegliato anche a mezzanotte non avreste badato al cattivo tempo. Orbene sappiate che la Messa vale assai di più.
Sì, la Messa vale di più di qualunque vincita; essa vale quanto vale Dio, quanto vale il Paradiso; ma varrà sempre il doppio se in essa vi accosterete alla Santa Comunione.
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Non lasciate passare il mese di Novembre senza mettere alla partecipazione del frutto delle 2000 Messe i vostri cari defunti. Basta mandare una volta sola l’offerta di L. 10 alla Pia Società S. Paolo, affinché possano partecipare in perpetuo a questi numerosi suffragi.
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UNIONE COOPERATORI
APOSTOLATO-STAMPA

PREGARE E DIFFONDERE

La legge del Signore è immutabile e sarà eternamente vero che chi la osserva avrà il premio e chi la trasgredisce il castigo.
Da una parte, esistono le verità soprannaturali; d’altra parte queste verità divine sono disconosciute, snaturate, negate. Ecco quanto avviene ai nostri giorni, nel secolo del progresso e delle grandi velocità si dimentica la voce del Signore e non la si vuol sentire.
Intanto l’inimicus homo getta a larghe mani la sua semente e per mezzo dei suoi falsi apostoli, dei suoi emissari, quali sono i libri cattivi, le cattive compagnie, i discorsi osceni, i giornali e foglietti, che sotto il velo di verità diffondono idee che inoculano il veleno, porta uno straordinario numero di anime all’indifferenza religiosa, all’incredulità e all’immoralità della vita.
Notare che le astuzie del seminatore di zizzania sono senza numero: promette grandi cose e non mantiene, presenta le cose sotto bell’aspetto occultando sotto la veste dell’agnello il lupo rapace, le presenta facili e dilettevoli, insegna la via larga, favorisce il guadagno, l’onore, il piacere e molti, o perché poco istruiti, o perché guadagnati da queste false attrattive si lasciano cogliere nella sua rete e cadono vittima dell’errore e si perdono.
Vi ha di più: formare delle mezze coscienze, dei cristiani di nome e non di fatto nei quali non v’è che un’infarinatura di cattolicesimo e praticamente vivono nella libertà di pensiero e di azione, non nella pratica sincera della nostra S. Religione, ragionare umanamente, cercando anzitutto gli interessi materiali ecc., ecco il lavoro che, senza mai stancarsi e con assiduità, compie l’ingannatore degli uomini: il diavolo.
Se si presentasse in forma più aperta, ad es. proponendo di fare un omicidio, di commettere un peccato grave e altre simili cose gli uomini difficilmente si lascierebbero ingannare e cadrebbero nei suoi artigli.
Ma e come si presenta allora?
– Velato con una certa apparenza di spirito buono e veritiero.
– Quale mezzo adopera per produrre tanto male?
– Il suo mezzo più universale ed ordinario è la stampa cattiva. Libri e giornali
addormenta coscienze, ecco il suo grande mezzo. A poco a poco, essi, pur mantenendo una vera tinta di spirito cristiano, inoculano il veleno nell’insegnamento e nel pensiero umano, minando e corrompendo in radice le fonti dell’attività umana.
Che fare di fronte a tanto male?
– Lavorare, sì, lavorare molto.
Va bene tutto questo, ma quali i mezzi da usare e tra essi quale è il più universale, più rapido e perseverante, alla portata di tutti?
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– E’ LA STAMPA.
Il libro buono è un tesoro nascosto di buone parole, di saggi consigli e di santi rimproveri.
Il giornale cattolico, il foglietto religioso, il bollettino ed il settimanale diocesano insegnano la via del bene, formano il pensiero e la coscienza cristiana.
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Pregare e diffondere: ecco il programma dell’Apostolato Stampa e di quelli che cooperano all’Apostolato Stampa.
Pregare perché tutti abbiano la grazia di conoscere di quanto danno siano le letture cattive e quindi se ne astengano; perché gli scrittori perversi si convertano; perché sia diminuito il numero della anime, che ingannate dalle false apparenze del bene, cadono nell’errore, si mettono fuori della retta strada e vanno in perdizione.
Diffondere: opporre stampa buona a stampa cattiva. Da tutti si può fare qualche cosa, sia pure piccola, sarà grande dinanzi a Dio il quale premia il bicchier d’acqua dato per amor suo.
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Per la diffusione pratica osservate quanto è pubblicato più sotto.
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Ricordare la retta via alle anime incamminate al male, fermarle, scuoterle, svegliarle dal loro sonno letargico, rimetterle sul retto sentiero: questo è il più bel servizio che si possa fare alle anime, la carità più grande e preziosa. La ricompensa sarà grande nei cieli! Siamo generosi col Signore!

SUGGERIMENTI PRATICI
Cooperatori!
Novembre - Dicembre - Gennaio sono i mesi più adatti per gli abbonamenti ai giornali, periodici, riviste ecc. ecc. Voi che desiderate una riparazione al Cuore del Divin Maestro per tante offese che gli sono fatte dalla stampa cattiva, in questo tempo intensificate la propaganda per gli abbonamenti ai giornali e settimanali cattolici.

LA DOMENICA
E’ un piccolo giornale settimanale interamente religioso. Porta sempre il Santo Vangelo illustrato e spiegato, numerose vignette, fatti ed episodi facili ed apologetici, una breve lezione di catechismo per ogni domenica, detti ed esempi di uomini illustri, di Pontefici e di Santi, ecc. ecc.
Abbonamento a una copia per un anno L. 3.
Chi raccoglie 10 abbonamenti avrà il suo gratis.
Al distributore: 10 copie all'anno L. 26; 25 copie all'anno L. 65; 50 copie all'anno L. 120; 100 copie all'anno L. 220; 200 copie all'anno L. 420.

UNA BUONA PAROLA
Altro bollettino settimanale come LA DOMENICA, ma con materia completamente propria e di formato un po’ più piccolo. Contiene S. Vangelo domenicale con breve commento, storia sacra, lezioni di catechismo, spiegazioni delle feste principali e delle divozioni fondamentali, fatti edificanti, ecc. Combatte la bestemmia, l’alcoolismo, la moda, il ballo. ecc in forma semplice e viva.
Abbonamento a una copia per un anno L. 2.
Chi raccoglie 10 abbonamenti avrà il suo gratis.
Al distributore: 20 copie all'anno L. 35; 30 copie all'anno L. 55; 40 copie all'anno L. 70; Da copie 50 a 100 L. 1,70 la copia; Da copie 100 a 200 L. 1,60 la copia; Da copie 200 in avanti L. 1,50 la copia.
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LA DOMENICA ILLUSTRATA
Settimanale riccamente illustrato, a colori. Contiene articoli e notizie interessanti sui fatti quotidiani della vita universale, la cronaca della vita italiana ed estera, le notizie dal Vaticano alla Cina, alla Russia, all’America, dal mondo alla luna, della terra, del mare e dell’aria. Porta istruzioni di agricoltura, industria e commercio. Parla di tutto quanto può interessare l’opera e il pensiero e il cuore di ogni cittadino italiano, di ogni cattolico.
Per le ore di raccoglimento ha il Santo Vangelo con spiegazioni appropriate. Per le ore di pace la pagina della Domenica istruttiva, la scuola del medico e dell’avvocato, lezioni domestiche casa, giardino, cortile. Per le ore di noia ha il romanzo, la pagina allegra, le curiosità e le novità, ecc. 4-5 pagine interamente illustrate.
Abbonamento annuo L. 15 - semestrale L. 8.

IL GIORNALINO
Lodato da tutti i maestri e da tutti i Sacerdoti che lo hanno adottato nelle loro classi e scuole di catechismo, oratori, ricreatori, istituti, ecc. ecc. E’ l’unico giornale illustrato per i fanciulli che sia di carattere spiccatamente religioso, senza escludere il piccolo romanzo, le scene umoristiche, le notizie più importanti della settimana i giuochi, le novelle. Abbonda di illustrazioni a vari colori, quadri artistici, scherzi, curiosità. Promuove gare di temi e disegni. Dilettando istruisce, diverte, porta allegria e appaga tante curiosità.
Ultimamente poi si è fatto più bello, ha raddoppiato il formato, migliorate le illustrazioni, aumentate le rubriche, e raddoppiato il numero dei suoi abbonati, perché gli fu aggiunto il Corrierino della S. A. I. Cardinal Ferrari: per cui i suoi lettori raggiungono il bel numero di 50.000. In questa maniera si avvicina sempre più al suo alto e sublime ideale.
Abbonamento annuo L. 10 - semestrale L. 5,50. Ogni copia si rivende a c.mi 20. Sconto del 20 per cento ai rivenditori, e pagamento alla fine di ogni trimestre dietro fattura.

I VANGELI DELLA DOMENICA
Sono piccoli foglietti a 4 pagine, stampati a due colori, che portano il Santo Vangelo di ogni domenica con un breve commento e spiegazione a forma di catechismo.
I commenti formano una lettura gustosa e molto nutriente.
Per maggior comodità si sono riuniti in un piccolo libro, tascabile; sono utilissimi specie per quelli che proprio non possono udire il Parroco. Si manda dietro l’offerta di L. 2.
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Ogni Cooperatore dovrebbe industriarsi di raccogliere almeno un abbonamento ad ognuno dei suddetti settimanali.
Si spediscono copie di saggio gratis: fatene richiesta presso la PIA SOCIETÀ S. PAOLO - ALBA (Piemonte).
Nessuno dei nostri Cooperatori (per quanto permette il suo stato) deve lasciar oltrepassare questa propizia occasione senza incominciare o aumentare il suo lavoro per l’Apostolato della Stampa.
E’ un metodo per nulla costoso, ma facile e utile a coloro che desiderano fare del bene a sé e agli altri.

I NOSTRI DEFUNTI

Ricordiamo almeno in questo mese di Novembre i nostri Defunti: tra di loro dobbiamo forse enumerare il padre, la madre, fratelli, sorelle, forse la sposa, lo sposo od un figlio? Mandiamo loro suffragi: la carità usata per gli altri, altre persone la useranno per noi.
Con un’offerta di L. 10, fatta una volta sola in vita, si possono mandare i suffragi di sei Sante Messe al giorno ai nostri defunti. Quante vengono celebrate dai Sacerdoti della Pia Società S. Paolo - Alba (Piemonte).
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APOSTOLATO DEL LIBRO

Nel mese scorso le Figlie di S. Polo si recarono nella Diocesi di Gaeta per la propaganda di libri buoni. S. E. R. ma Mons. Vescovo l’aveva permesso volentieri, non solo, ma si era anche degnato di raccomandare caldamente ai RR. Parroci e ai fedeli della sua Diocesi l’opera delle Suore. Queste passarono nei vari paesi: in alcuni la propaganda ebbe davvero un ottimo successo, in altri se non fu possibile diffondere molti libri si lasciarono però opuscoli, foglietti buoni: è necessario che la Parola di Dio penetri sotto varie forme, in tutte le famiglie: nei palazzi dei ricchi e nelle casette dei poveri. Come si sente sempre più forte questo bisogno! Lo sanno specialmente i RR. Parroci, dai quali le Suore della Buona Stampa si sentono talvolta ripetere: Era proprio necessaria un’opera come la loro.
E’ la Provvidenza che le ha mandate: siano le benvenute!
Un Parroco diceva: Era da molto tempo che le aspettavo; ho tanto piacere che la stampa buona venga molto diffusa nella mia Parrocchia, perché conosco che è specialmente con questo mezzo che oggi si riesce a far del bene alle anime. Perciò farò di tutto per aiutarle nella loro opera provvidenziale. Così fece, e la buona propaganda ebbe davvero un esito ottimo.
Le difficoltà certo non mancano: s’incontrano anzi spesso e in vari modi, specie in questo tempo in cui si cerca di reagire contro la propaganda protestante, ma il Signore che le permette da’anche modo di superarle.
Nella Diocesi di Gaeta si diffusero molte copie di libri e foglietti destinati a chiarire bene ai Cattolici la Dottrina della Chiesa e a metterli in guardia dall’insidia protestante. Sia benedetto il Signore: Egli ricompensi quanti hanno in qualche modo aiutate le Figlie di S. Paolo nella loro opera e soprattutto faccia fruttificare il seme della buona parola da esse profuso poichè, come dice S. Paolo, a nulla varrebbe l’aver piantato e irrigato, se Dio non interviene a dare incremento.
La buona propaganda si fece nei seguenti paesi:
Gaeta – Elena – Formia – Fondi – Ausonia – Castelforte – Castellonorato – Coreno Ausonia – Lesola – Maranola – Minturno – Monte S. Biagio – Bulcherini – S. M. Infante – Sperlonga – Suio – Scauri – Trivio – S. Cosma e Damiano, e si continua in alcuni altri paesi della Diocesi.
Libri diffusi: Vangeli 195; Bibbie 48; Vita di Gesù 56; Vite di Santi 245; Libri di cultura 164; Ascetici 95; Letture amene 95.

L’Apostolato del Libro
in Val d’Aveto, in Val Ceno e Val Taro


E’ verissimo che l’Apostolato del libro ai nostri dì è necessario pel bene delle anime. Necessario perché tutti leggono e purtroppo molti leggono cose che danneggiano i loro spiriti; necessario per prevenire e tener lontane le cattive letture dove non sono ancora penetrate; necessario ancora per reagire contro la propaganda dei protestanti.
Queste verità le abbiamo praticamente constatate andando in propaganda di libri Santi nei paesi, nelle famiglie non solo, ma ci hanno impensieriti e nello stesso tempo incoraggiati e infervorati di zelo divino, perché la messe è molta, abbondante e preparata. Oh sì, quanto era sorprendente l’opera benefica di Dio a mezzo nostro! Qui lasciavamo la vita di un Santo che condannava altri libri che già si possedevano; là un libro di racconti che stava aspettando i bambini capaci della lettura; altrove una Sacra Bibbia che
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stava in un luogo di quella inconsciamente acquistata dai protestanti e già ceduta al Parroco, ecc. ecc. Quante prediche perenni lasciate in tante famiglie! Possiamo dire che in ogni paese i tre quarti delle famiglie ricevettero un libro.
Un ringraziamento di cuore giunga a tutti i RR.mi Parroci che ci aiutarono, che avvisarono le loro popolazioni non solo, ma ci accompagnarono (come alcuni) di famiglia in famiglia, ad esempio il Rev.mo Parroco di Calice (Bedonia). Il nostro Apostolato incominciò in Val d’Aveto, con un preambolo in Val di Borzonasca, poi continuò in Val Ceno ed ebbe fine in Val Taro, dove si lasciò incompleto il lavoro per mancanza di libri, ma continuato in seguito da altri nostri compagni religiosi. Le Parrocchie dove il nostro Apostolato si svolse sono: Borzonasca, Monterotondo, Borzone, Sopralacroce, Caregli, Brizzolara, Temossi, Cabanne, Brignole, Villanoce, Magnasco, Rezzoaglio, Alpepiana, Vicosoprano, S. Stefano d'Aveto, Allegrezze, Amborrasco, Alpicella, Romezzano, Spola, Chiesuola, Casalporino, Drusco, Calice Cornolo, Illica, Scopolo, Masante, Nociveglia, Bedonia, Montarsiccio, Caneso, Carniglia, Alpe, S. Maria del Taro, Casale, Tornolo, Tarsogno, Isola, Campiano, Strela.
Iddio ora benedica, dia il suo incremento, faccia fruttificare il seme gettato pel suo onore e gloria pel bene di tante anime ed aiuto dei RR. Parroci, che ci accolsero con questo spirito: Voi siete la nostra voce, andate e predicate. Ad esempio il Parroco di Casalporino (essendo capitati di domenica) fece la giornata della Buona Stampa: Predicò Egli prima di Messa sulla Buona Stampa, fece recitare il Santo Rosario durante quella da uno dei religiosi propagandisti per la Buona Stampa e in fine diede la benedizione col SS. Sacramento.
Giunga pure uno speciale ringraziamento al Rev.mo Rettore del Seminario di Bedonia, che ci accolse con santa carità, che permise l’acquisto di buoni libri a tutti i suoi Chierici, libri adatti al tempo delle vacanze. Ripetiamo: un ringraziamento a tutti, e il Signore benedica tutti: Parroci e popolo.

I Religiosi Paolini

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Frutto di una lettura

Con sforzi giganti, combattevano in lui la natura e lo spirito.
Il cuor suo tanto appassionato ardeva, non pago di quanto desiderava.
La sua mente, che per lunghi anni cercò invano la verità, ed era preoccupata per non averla trovata, non era lungi però ad essere illuminata da quella luce Divina.
La grazia, mossa dalla preghiera di una Madre che con amare lacrime, raccomandava il figlio suo, trionfò.
Il giovane è Agostino di Tagaste.
Nel silenzio di un giardino udì ripetersi successivamente queste arcane parole:
«Prendi e leggi – Prendi e leggi».
Non esitò a tale invito; quasi novello Saulo sulla via di Damasco è atterrito; prende il libro, era il libro delle letture dell’Apostolo S. Paolo: e legge.
Poche parole risvegliano il giovane, come da un sonno, nel quale, solo le passioni non guidate al retto al fine possono far cadere tanti giovani.
La sua vita mutò; fu una grazia straordinaria.
S. Agostino, penitente, Vescovo, fu un vero luminare nella Chiesa, quel cuore che prima era dominato da affetti disordinati, divenne l’abitazione di Dio, tanto che esclamava: «Signore! ci hai fatto per Te ed inquieto è il nostro cuore finchè non riposi in Te».
La sua anima applicata alla verità seppe compilare opere immortali. Agostino fu chiamato il martello degli Ariani, il Maestro dei sapienti, l’anima dei Concili, l’oracolo della Chiesa, il sole della terra, l’ape industriosa che mentre nutrisce con il suo miele tutti i fedeli, uccide con il pungiglione tutti gli eretici.
Genitori! Voi che avete la grande responsabilità dei vostri figli, ad imitazione di S. Monica curateli, metteteli nella possibilità di avere buoni libri; vite di Santi, la Sacra Scrittura, letture amene, educative, istruttive; non dimenticando il grave dovere di impedire la circolazione di libri che lasciano indifferenti, o sono la rovina dei giovani.
La bella vita di S. Agostino in grosso volume di pag. 360, a caratteri grandi, farà molto bene, ai Giovani e a qualunque lettore; e richiama gli smarriti alla via retta e deliziosa. – Offerta L. 5,50.
Le Confessioni di S. Agostino L. 3,50.
Rivolgersi alla Pia Società San Paolo - Alba (Piemonte).

Unione Suffragi
DON PLACIDO OCCHETTI


E’ il primo fiore Sacerdotale che la Famiglia religiosa di S. Paolo offre al cielo. Avrà tanto da fare il piissimo Don Placido in Paradiso!
Era ormai tanto desideroso di ritornare a Dio, che gli pareva un torto della S. Madonna il non averlo chiamato presso di sé, né il giorno 2 ottobre, né il giorno liturgico consacrato al Rosario. Il suo calvario invece si compiva, l’olocausto si consumava proprio mentre nella sua Casa Religiosa, nella Casa del suo cuore, si faceva la processione del Rosario, si recitava la corona, e si recitava per lui, perché potesse passare a Dio nel massimo grado di fervore.
Spirò infatti a Torino, al S. Luigi, domenica alle 17, 30.
Ad un confratello che l’aveva assistito e gli chiedeva che cosa dovesse dire al Sig. Teologo, rispose: «Gli dica che mi dia una buona spinta per andare più presto in Paradiso». E vi entrò accompagnato e rivestito e sui petali del Rosario di Maria: quella sera stessa infatti in Alba, ricevuta dal telefono la mesta notizia del suo transito, le molte centinaia
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di animucce di S. Paolo convennero un’altra volta in Chiesa per il Rosario in suffragio del carissimo Don Placido:e in questi giorni la preghiera del Rosario intero per lui continua devotamente.
Il suo Parroco che gli formò il fermo carattere cristiano, che lo educò all’Apostolato dell’azione cattolica e dei circoli giovanili, e alimentò in lui il fervente spirito di pietà e lo inviò, infine a S. Paolo, perché vi compisse la perfezione della sua anima, lo visitò paternamente ancora l’ultima settimana e ci scrive: «Lo trovai tanto rassegnato che ne fui veramente consolato ed edificato. Il suo rincrescimento era, che non aveva potuto far molto per la Pia Società… Che il Signore mandi anche a noi una vita e una morte simile».
Don Placido Occhetti era entrato nella Pia Società S. Paolo da circa 10 anni e fece molto, perché è sempre stato fedelissimo; e soprattutto soffrì e si immolò.
Diceva al Superiore: «Credo che il Signore m’abbia chiamato a San Paolo per compiervi la parte di penitenza, di espiazione e di vittima» e morì veramente consunto! Il suo sacro corpo dorme in Cristo nel cimitero di Torino, sotto gli occhi della Santa Madonna di Superga; la Madre, Regina degli Apostoli, lo vigila, lo custodisce, lo risveglierà. Negli ultimi giorni chiedeva al Sig. Teologo nella sua amabilissima semplicità: «Mi dica un po’, che cosa farà un Sacerdote in Paradiso?» Caro Don Placido, continuerai a fare in eterno il Sacerdote! e offrirai al Padre in perpetuo le piaghe e le preghiere di Gesù Sacerdote, Maestro e Re, per la gloria di Dio e la pace agli uomini.
Poiché egli diceva: «Io sono venuto alla Pia Società non per far del bene su la Terra, ma per far del bene dal cielo». E sentiva di dover affermare così.
E’ morto a 31 anni appena compiuti. Dalla fanciullezza faceva la Comunione quotidiana, se si eccettuano i tempi dei maggiori lavori estivi e gli anni del servizio militare. In paese faceva in casa le cose di casa, poiché la mamma mancò nei suoi anni giovanissimi e in Chiesa il Sacrestano, con divozione ammirabile. Fu Presidente del Circolo giovanile, ed ebbe grande criterio, in tempi e circostanze molto delicate. Perchè era semplicissimo e umile, senza doppiezza, senza artifizio; anche nella sua pietà era semplice, tutta sostanza, senza particolari finezze. Anche adulto e Sacerdote era il tipo della schiettezza; la sua vita era lo specchio delle parole, e queste lo specchio del suo cuore.
Dirigeva tutto al Signore senza ambizione e vanità.
Salì anche all’altare, celebrò non molte Messe: da nove mesi ora non poteva più celebrare, ma offriva dal letto il sacrificio di se stesso.
Era quasi l’unica pena su cui ritornava qualche volta: «Potessi almeno celebrare!». E’ il gemito del cuore Sacerdotale che ama Dio! Ma egli è Sacerdote in eterno. Nel cielo curerà le vocazioni dei giovani adulti, e dei fanciulli poveri.
Preghiamo tutti a fare per lui una devota preghiera di suffragio.

LUDOVICA PIOTTI
Terziaria Francescana
Nacque il 1 ottobre 1874, morì in Rodendo (Prov. Brescia) 28 settembre 1931.
Cooperatrice Salesiana e della Buona Stampa.
La sua instancabile attività si svolse fra le opere di pietà e le cure famigliari. Tre anni di indicibili sofferenze non fiaccarono il suo animo nobile e forte e sopportò atroci dolori con animo serenamente rassegnato, si preparò così una bella corona in Cielo. Era molto umile.
Si raccomanda alle preghiere dei Cooperatori la bella anima che è passata dalla terra al cielo.

Preghiamo per i Defunti
Contiene: Un po’ di istruzione sul Purgatorio. Alcune considerazioni pei giorni della settimana, Giaculatorie indulgenziate, le preghiere per la morte del babbo, della madre, del fratello, della sorella, del figlio ecc. La S. Messa, Confessione e Comunione per le anime Purganti ecc. Serve ancora ad assistere alla Santa Messa celebrata per i vostri cari defunti.
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IL COOPERATORE PAOLINO

La Visita al SS.mo Sacramento nella forma: Gesù Verità, Via, Vita.


Visita al SS. Sacramento vuol dire andare a trovare Gesù, esaminare la nostra coscienza, parlare a Gesù dei nostri bisogni e chiedergli tutte le grazie. E’ il tempo più bello e più prezioso per un’anima che pensa veramente a farsi e a fare del bene, perché illuminata, riceve grazia e forza per dare maggior gloria a Dio e portare pace agli uomini.
Un metodo importante e principale per ottenere maggiori grazie ed uniformarsi sempre più alla divina volontà, si è quello di fare Gesù Cristo l’ultimo fine di tutte le nostre divozioni; diversamente esse sarebbero false ed ingannevoli. Poiché Gesù Cristo è la nostra unica Verità che dobbiamo credere; la nostra unica Via che deve vivificarci.
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1. Gesù Verità: nella prima parte della visita al SS. mo Sacramento si considerano gli insegnamenti del Divin Maestro. Per questo servirsi del Santo Vangelo, leggerne un brano ogni volta. In questo libro divino si trovano le verità che Dio ci ha insegnato; verità eterne che formeranno tutta la nostra felicità e adesso e specialmente in Paradiso, Gesù è il Maestro e noi siamo i Discepoli e perciò il fine di questa prima parte è di piegare la nostra mente dinanzi a Lui, di credere quanto ci ha rivelato e ci propone a credere per mezzo della Chiesa, di riempire la nostra mente di pensieri Santi, soprannaturali, cercando di correggere tutte quelle idee e quei modi di pensare che ci fanno tante volte sbagliare.
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2. Gesù Via: in questa seconda parte metterci davanti gli esempi che ci ha dato Gesù: di pazienza, mansuetudine, dolcezza, carità, santità e di vita perfetta, e come stiamo di fronte a Lui, cioè entrare nell’intimo dell’anima nostra ed esaminare se siamo in regola con Gesù, se camminiamo bene, se siamo sulla via tracciataci da Gesù e come la seguiamo. Egli è il modello perfetto, seguendolo non si sbaglia, perché Egli stesso ce l’ha detto: imparate da me che sono mansueto ed umile di cuore;ed il Padre Celeste ci dice: Ecco il mio figlio diletto nel quale mi sono compiaciuto. In Lui difatti troviamo tutti gli esempi e tutte le virtù, e noi prestiamo l’ossequio della nostra volontà imitandolo, ciascuno secondo il proprio stato, nelle sue divine virtù.
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3. Gesù Vita: Gesù non solo coepit facere et docere, ma ancora: venit ut vitam habeant et abundantius habeant. Dopo di averci insegnato e dato l’esempio, ci da ancora la forza per seguirlo.
Compresi delle nostre debolezze e miserie e visto quanto cammino ci resta ancora a fare per raggiungere la santità, ci rivolgiamo, in questa terza parte, a Gesù e gli chiediamo la sua grazia. E non temiamo, perché Egli ce la dà: Venite a me voi tutti che siete affaticati ed afflitti ed io vi ristorerò. La grazia di Dio scenderà abbondante nel nostro cuore se la chiediamo con umiltà e ne chiediamo molta.
In questo modo noi onoreremo Gesù interamente e con tutte le potenze dell’animo, perché a Lui dobbiamo dare la mente, il cuore e la volontà.
L’Apostolato della Stampa esige che noi diamo tutto intiero Gesù alle anime; perciò l’Apostolo della stampa ed il Cooperatore dell’Apostolato-Stampa devono prima possederlo intiero loro per poterlo così comunicare anche agli altri.
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IL SANTO VANGELO E LA VITA UMANA

La vita è un viaggio all’eternità, tempo di prova, è un tempo breve che il Signore mette a nostra disposizione, perché col suo aiuto e colla sua grazia ci possiamo guadagnare tanti meriti e ci procuriamo una eternità felice.
Per persuaderci e convincerci ognor più di questa verità e per sentire più da vicino gli insegnamenti del Maestro Divino Gesù Cristo, percorriamo le pagine del S. Vangelo e sentiamo bene quanto ci dice a questo riguardo.
Per bocca di S. Luca lo Spirito Santo ci avverte infatti così: Batate e guardatevi da ogni cupidigia, perché la vita di un uomo non dipende dall’abbondanza dei beni che possiede.
Ma per farci capire bene quanto voleva insegnarci con questo, Gesù propone una parabola dicendo: Ad un uomo ricco aveva fruttato bene la campagna, ed egli andava così ragionando fra sé: Come farò che non ho dove riporre la mia raccolta? E disse: farò così: demolirò i miei granai e ne fabbricherò dei più vasti, e ci metterò tutti i miei beni, e dirò all’anima mia: O anima, tu hai messo da parte i beni per molti anni: riposati, mangia, bevi e godi. Ma Dio gli disse: Stolto questa notte morrai;e quanto hai preparato, di chi sarà? Così capita a chi tesoreggia per sé e non arricchisce dinanzi a Dio.
L’insegnamento di Gesù Cristo è chiaro: i beni che il Signore mette a nostra disposizione dobbiamo usarli non per stare bene in questo mondo, ma col fare elemosine e coll’aiutare le opere di bene: farci delle borse che non si logorano, un tesoro che mai vien meno nei cieli, dove il ladro non si accosta e la tignola non consuma, perchè dove è il nostro tesoro ci sarà pure il nostro cuore.
Ma vi ha di più: San Paolo dice infatti: non enim habemus hic manentem civitatem, sed futuram inquirimus, perché non abbiamo quaggiù città permanente, ma andiamo cercando la futura. Vuol dire che sulla terra siamo pellegrini e perciò la nostra principale occupazione deve quella di farci molto bene, di farci dei grandi meriti e di prepararci un bel posto in Paradiso, perché l’eternità ce la prepariamo noi ed alla fine mieteremo quanto avremo seminato; se la nostra vita fu spesa bene, cioè nell’amore di Dio, nell’adempimento dei nostri doveri, nell’esercizio della carità fraterna, avremo la eternità felice; al contrario, se la nostra sarà vuota di opere buone e non troveremo che mancanze e difetti, avremo l’eternità infelice.
Quante anime sono profondamente convinte di queste verità e lavorano veramente per l’eternità? Oh, grazie a Dio se ne incontrano tante!
Sentite quanto diceva una di queste fortunate. Le si proponeva di aiutare l’Apostolato-Stampa, facendo acquisto di qualche buon libro. A chi le faceva simile proposta, rispondeva:
– Sì, ben volentieri, perché so di aiutare un’opera che non è nata dalla volontà di un uomo e per interessi materiali, ma è nata per volontà di Dio e mira a insegnare agli uomini la via del Paradiso. D’altra parte, soggiungeva, voglio farmi un po’di bene, finché ho tempo; perciò vengano pure, tutte le volte che passano io farò sempre qualche cosa.
Ad un'altra le si domandava:
– Come fate a recarvi ogni mattina a Messa in Parrocchia, voi che siete così distanti. Distava infatti circa mezz’ora di cammino.
– Oh, non per questo, rispondeva, tralasciamo di andarvi, anzi sono contento e ringrazio il Signore, per avermi dato una così bella occasione. Posso farmi maggiori meriti per il Paradiso.
Queste anime sono fortunate e beate,
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lo dice Gesù Stesso: Beati quei servi che il padrone, arrivando, troverà vigilanti, in verità vi assicuro che li farà sedere a tavola e si metterà a servirli, cioè li metterà a fare parte della mensa celeste in cielo; mentre quel servo, il quale, conoscendo la volontà del padrone, non fa secondo i suoi doveri, avrà molte percosse e cioè sarà mandato lontano da Dio nell’inferno.
Che fare allora in pratica? come usare i mezzi ed i beni che Dio ci ha dato?
In tanti diversi modi: fra essi uno adatto lo presentano le circostanze del tempo. Siamo prossimi alla stagione invernale: giornate di poco lavoro; lunghe serate di veglia: ebbene si è già pensato ad occupare bene questo tempo?
E come? Il modo è semplice e facile: procurarsi un libro da leggere, o un giornale, abbonandosi ad esempio alla Domenica Illustrata o al Giornalino, alla Gazzetta d’Alba, o a qualche altro foglietto religioso.
Questo piace molto al Signore, è di molta gloria di Dio, porta grandissimi vantaggi all’anima nostra, perché oltre al tenerci lontani dal pericolo di peccare, ci mette nella possibilità di istruirci, conoscendo tante cose che sono utili all’anima ed al corpo.
Bello e veramente ammirabile sarebbe ad esempio il proposito di voler durante la stagione invernale leggere attentamente tutto il Santo Vangelo.
Per abbonamenti, o se si desiderano libri ecc. in ogni caso rivolgersi alla Pia Società San Paolo – ALBA.

LA VITA di GESU’
Narrata al popolo da A. Fiori
Scritta con grande affetto e in uno stile facile e popolare, si raccomanda da sé ai lettori. Il tenuissimo presso poi permetterà all’ottimo libro di entrare in quelle famiglie che fossero tuttora prive della vita del Divin Maestro e formerà per tutti la lettura più gradita e gustosa, particolarmente per i giovanetti e giovanette cui è in special modo destinata. E’ in ampio formato (cm 17x25), a caratteri grandi, intercalata da 16 attraentissime illustrazioni a tre colori fuori testo e artistica copertina pure a colori.
Offerta: L. 5

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NELLA SOCIETA’ SAN PAOLO

NELLA CASA MADRE DI ALBA


SEI NUOVI SACERDOTI. – Il 18 Ottobre segnò per la nostra Casa una data di preziosi e Santi ricordi. Fu una giornata piena di Spirito Santo, il quale, invocato con costanza, discese su sei dei nostri confratelli: essi furono ordinati Sacerdoti.
Parteciparono alla loro gioia tutti i membri della casa: al mattino nella Messa della Comunità i giovani fecero la Comunione per loro, perché più abbondante discendesse nelle anime loro lo Spirito Santo; nella mattinata e nelle prime ore del pomeriggio si fecero i preparativi per le dimostrazioni esteriori di affetto, riconoscenza e ringraziamento che si vollero dare ai novelli Sacerdoti.
Un contento generale regnava negli animi di tutti i giovani, perché chi in una maniera chi in un’altra furono oggetto delle amorose cure e sollecitudini dei sei fortunati, e perciò s’attendeva impazienti di poterli aver fra noi per farne l’oggetto della nostra festa.
Alle 3 pomeridiane si poté dare sfogo alla contentezza nel sottochiesa, dove assieme ai sei nuovi Sacerdoti si radunarono tutti i giovani ed i Superiori. Quivi dopo fragorosi battimani, ed il canto del Tu es Sacerdos, i Chierici ed i giovani dei vari reparti, esternarono con lettere e poesie i loro sentimenti di affetto e di riconoscenza.
Seguì quindi il Vespro parato: fungevano da Celebrante, Diacono e Suddiacono e da Pivialisti i nuovi Sacerdoti.
Terminato il canto del Vespro salì il pulpito il Primo Maestro, il quale brevemente ci parlò dell’eccellenza della Messa facendosi rilevare come essa sia lo stesso sacrificio della Croce e che Nostro Signore Gesù Cristo concesse ai suoi Sacerdoti il potere di rinnovarlo incruentemente. Tutti gli uomini si rivolgono al Calvario e di là partono i fiumi, i rivi di salute eterna. Quel Calvario viene portato sull’Altare, ogni volta che si celebra la Santa Messa, come se là sul Calvario si fosse stampato un libro e poi se ne fosse portata una copia tra di noi.
Sei nuove penne Sacerdotali sono a servizio dell’Apostolato Stampa, e questo di quanta consolazione è per le anime che non conoscono ancora la verità! Essi sono nuovi Pastori che Dio manda nel suo gregge perché insegnino e predichino il suo Vangelo e perché sia aumentata la sua gloria e ne venga maggior pace agli uomini, e maggior sia il numero delle anime che, a mezzo loro, giungono a salvezza eterna.
Essi ogni mattina salgono tremanti l’Altare benedetto per far discendere nelle loro mani l’Agnello Divino: Gesù Cristo.
Quale fortuna per essi, quante grazie di più per la nostra Casa e per i loro parenti, benefattori, amici e Cooperatori!
Ringraziamo tutti insieme il Signore e siamogli riconoscenti di tanta grazia.
I sei nuovi Sacerdoti sono: Boano Don Carlo, Cazzullo Don Francesco, Cordero Don Davide, Costa don Luigi, Fossato Don Antonio, Marazza Don Eugenio.

BARI

La tanto aspettata Cappella è quasi pronta. L’incessante lavoro e zelo dei nostri Cooperatori e Cooperatrici fece sì che questa fosse al più presto preparata: affinché quanto prima il Divin Maestro abitasse fra di noi spargendo ovunque luce, grazie e benedizioni. Diverse Suore mediante un’ottima persona che tanto parlò loro della nuova Missione e opera, offrirono:
Suore della Carità, Istituto Regina Coeli - Napoli - 1 pianeta verde.
Suore Marcelline - Foggia - 1 Stola bianca, 4 purificatoi, 1 Corporale, 2 palle, 2 amitti
Suore Clarisse - Mola di Bari - Un camice ed una cotta.
Suore Immacolata Ivrea - Mola di Bari - 1 pianeta bianca.
Il Signore ricompensi con le più belle grazie in questa vita e con una grande gloria nel S. Paradiso quest’ottima persona che anche lontana tanto ci benefica.
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Offrirono ancora:
Donna Maria Reale Ved. Colucci e Sig.a Mastrolonardi Chiara un bellissimo calice dorato e cesellato: Ditta U. Omarini: Pisside dorata. La Stim. famiglia Milella, dieci eleganti sedie; Sig. Paolo Ancora, una pianeta bianca e L. 50; De Giglio Fanelli, Flora e Cassano, un velo omerale di seta; D. Nicola D’alba parroco di S. Croce, Bari una pianeta rossa: D. Nocolò Fortunato Delegato Vescovile di Gioia del Colle, L. 50; Varie pie persone L. 75; D. Filippo Evangelista di Gravina, 1 corporale, 1 manutergio, 1 purificatoio, una palla; D. Lucente, Arciprete di Vellenzano, 2 corporali, 2 purificatoi, 2 manutergi; N. N., un bellissimo copri pisside; Famiglia Leanza, una lampada a olio; Signor Guaragno, 4 copri altare; N. N. 1 leggio e L. 10. Molardi Anna due candelabri per benedizione. La cara bambina Gina Di Mattia De Grecis, sacrificando dal suo salvadanaio il piccolo risparmio, offrì le bellissime ampolline e bicchiere per la purificazione delle dita. Gesù saprà ricompensare con speciali grazie l’ottima e generosa fanciulla; Sig.a Catterina Grimaldi, 1 camice, 1 rocchetto, 4 purificatoi, 1 corporale 1 palla 1 amitto.
Il Divin Maestro rimuneri con la ricompensa del cento per uno in questa e nell’altra vita; accetti le nostre preghiere per i benefattori tutti, e spanda su ognuno di essi copiose le sue grazie ed abbondanti benedizioni.
A compimento della Cappella manca:
Pianeta nera, violacea, tovaglie, conopeo, carte gloria, tre tende per finestre e tappeto per predella. La Divina Provvidenza che sempre fu tanto generosa per noi, saprà ispirare a qualche buona persona il compimento dell’opera: e San Paolo benedirà l’atto generoso che si farà per la casa del Divin Maestro.

NOVARA

NUOVA CAPPELLINA. – Nel bel giorno del Nome di Maria SS.ma, la S. Madonna volle portarci Gesù. Per la prima volta si celebrò nella nuova Cappellina che si è potuto arredare con l’aiuto di tanti affezionati Cooperatori.
La funzione riuscì tanto commovente. Il Reverendissimo Can. Baroli Pro Vicario Generale, celebrò la S. Messa ed espresse questo delicato pensiero: «Stamane alle parole: Hoc est corpus meum, il Signore è sceso in mezzo a voi, o Suore della Buona Stampa! Voi siete povere e povero è il vostro Istituto, ma Gesù regna volentieri dove tutto è piccolo e povero. Gesù non ama ricchezze, desidera e vuole cuori umili e ferventi ricchi di ogni virtù.
Oggi è appagato il vostro desiderio.
Per la prima volta posso dire in questa cappella «Dominus vobiscum», Il Signore è con voi e l’avrete sempre, fategli buona compagnia, siate tante lampade ardenti davanti al Tabernacolo. Questa Cappella disadorna sia adornata da voi di fede e di amore».
La funzione si chiuse con la benedizione del SS. Sacramento e preghiere di ringraziamento.
Gesù è in mezzo a noi e sempre lo preghiamo per tutti gli amati Cooperatori invocando le più elette benedizioni.
Riconoscenti diamo l’elenco di quanti vollero contribuire all’arredamento della nuova dimora di Gesù:
Mons. Galenzi, 1 camice; Morera Maria, Pisside, Conopeo, Tappeto, pizzo, due candelieri; De Giuli Carolina, 1 Conopeo; Manera Pierina, 1 tovaglia; Parachini Letizia, calice; Scatti Rosina, lampada; N. N., tovaglia; Sigg. Mazzi, lino e seta; Sig. Villa, leggio; N. N. tendine e biancheria; Camporelli Angela, tovaglia; Luisa Morera L. 20; Agnese Pellanda 50; N. N. 13,50; N. N. 5; N. N. 10; N. N. 110; Marina Bolla 20; Salaro Angiolina 30; Guidotti Francesco vernice e decorazioni gratis all’altare.
Deo gratias! Speriamo poter ancora ripetere sì consolante elenco.

UDINE

Con la grazia del Signore e l’aiuto dei nostri buoni Cooperatori si è potuto arredare la nuova Cappellina.
Sentiamo vivo il bisogno di porgere a tutti vivi ringraziamenti e invochiamo benedizioni dal Divin Maestro.
A buon esempio per tanti altri diamo l’elenco dei benemeriti ed affezionati Cooperatori:
R. Mons. Mauro, offrì due pianete, il Messale, il Tabernacolo e vari indumenti sacri; Sig.a Del Mestre L. 20; Sig.a Toniutti offrì le cornici e vetri per le carte glorie; Sig.a Gasparini mantiene fiori freschi al SS. Sacramento: N. N. offrì l’inquadratura di una oleografia del Sacro Cuore; N. N. offrì un bel Crocifisso, la lampada per il SS. Sacramento; N. N. offrì tende tappeto, ampolline, campanello; Pie Persone L. 60; Sig.a Creatti 5; Sig.a Ottaviano tela; Sig.ne Chituzzi, centro ricamato, vaso da fiori; Sig.na Bibuli, biancheria; Suore della Provvidenza, mantengono le particole e vino per la S. Messa.

BUONA PROPAGANDA – Anche in questo mese si poté fare un largo giro di propaganda e diffondere buoni libri. Si esitarono:
Bibbie 10; Vangeli 500; Vita di Gesù 246; Vite di Santi 870; ascetica 200; pietà 204; Cultura 150; letture amene 175.
Ovunque ricevemmo ottima accoglienza e molto appoggio dai RR. Parroci.
Riconoscenti porgiamo ringraziamenti e preghiere a quanti vollero aiutarci.
Deo gratias! Il Signore ricambi tutti abbondantemente.

Che ogni cristiano possieda la lettera che dal Cielo Dio scrisse ai suoi figli sulla terra! Cioè la BIBBIA!
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BORSA DI STUDIO
S. Michele Arcangelo


L’ha fondata e proseguita un valoroso professionista, desideroso di avere un sacerdote il quale potesse intercedere presso il Signore e lo rendesse partecipe dei meriti dell’Apostolato della Stampa.
Uno dei più bei modi di Azione Cattolica, secondo le direttive del Papa, è appunto l’aiuto alle Vocazioni religiose e sacerdotali. Le borse di studio sono formate di un capitale messo a frutto e il cui interesse annuo va per le spese occorrenti allo studio di un giovane aspirante al sacerdozio.
Ognuno deve comprendere che nell’Apostolato della Stampa occorrono sacerdoti come nelle missioni e per l’educazione della gioventù: solo i sacerdoti possono dare genuina la dottrina di Gesù.
Gli ascritti all’Azione Cattolica, in questa maniera che è una delle più belle, cooperano alla dilatazione del Regno di Dio: aiutare le vocazioni religiose all’Apostolato della Stampa.
Così intese e volle fare il bravo professionista, fondando una borsa di studio ed intitolandola a S. Michele Arcangelo.
Ha già versato la somma di L. 6000 in varie rate; mancano ancora L. 4000 che spera di poter presto inviare a compiere la somma necessaria. Il suo esempio trovi numerosi imitatori specialmente tra quelli che lamentano la mancanza di una stampa veramente cattolica che diffonda la dottrina di Gesù e difenda i diritti della Chiesa di Dio.

VOCAZIONI TARDIVE

CHE COSA NON SONO
Non sono dei giovani spostati, o rifiuti di collegi, o inutili in famiglia.
Non sono dei giovani strani nella loro pietà, o squilibrati nelle loro relazioni sociali o eccentrici nel loro carattere.
Non sono degli abitudinari in peccati turpi o degli inetti a lavoro utile nel mondo, o dei perpetui indecisi nella scelta dello stato.
Non sono dei tardi d’ingegno, o isterici per costituzione, o notevolmente difettosi di corpo.
Non sono di quelli che cercano pane senza fatica corporale, né di quelli che mirano al ministero per la famiglia, né di quelli che si preoccupano d’avere nella società un posto d’onore.

CHE COSA SONO
Sono invece dei giovani che tardi udirono la voce di Dio, o dei giovani che pur avendola udita, un dovere li ha trattenuti per un tempo dal seguirla, od anche momentaneamente, per ignoranza, fragilità, trascinati dalle passioni.
Sono però dei giovani di carattere aperto, leali nel mantenere le promesse, docili nel lasciarsi formare.
Sono del giovani generalmente dai 16 ai 26 anni, di intelligenza almeno mediocre, di volontà capace di supplire al tempo perduto, alla scarsità di memoria, ai mezzi morali e materiali forse deficienti.
Sono giovani che hanno ancora un’innocenza già combattuta, provata, vittoriosa; oppure un pentimento e riparazione condegna, un ravvedimento che si annunzia umile e costante.
Hanno maturità di senno, fine retto, amore acceso per la gloria di Dio, cuore grande per la salute delle anime.

IMPORTANZA
Queste vocazioni possono essere le più generose, le più sincere, le più efficaci. Possono essere come quelle di San Francesco di Sales che decise di farsi Sacerdote dopo conseguita la laurea alla università ed una gioventù illibata: di S. Francesco d’Assisi che si diede al Signore dopo anni di spensieratezza e leggerezza mondana, spendereccio, dissipato; di S. Ignazio di Lojola che udì la voce del Signore dopo la ferita di Pamplona;
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di S. Francesco Saverio convinto della vanità del mondo da S. Ignazio e fatto quindi suo fedelissimo discepolo; del S. Curato d’Ars che le circostanze di famiglia e la scarsità d’ingegno impedirono di raggiungere il Sacerdozio per anni e anni, di S. Alfonso M. de’ Liguori, di S. Agostino, di S. Paolo Apostolo, che ripararono meravigliosamente al tempo perduto con un’attività e frutti spirituali copiosissimi.

COME SI COLTIVANO
Occorre scegliere il momento opportuno, quando suona l’ora di Dio gli uomini devono essere attenti a sentirla e corrispondere, ancorché si facesse udire nel corso della notte come a Samuele, o nel corso di un funerale come a S. Giovenale d’Ancina.
Devono vagliarsi bene: se si tratta fervori improvvisi ed incerti o della potente voce di Dio. Lo spirito di mortificazione e l’umiltà sono allora la pietra di paragone per distinguere l’oro dall’orpello.
Si avviano ad un Istituto, possibilmente fatto per loro, e cioè dove non l’orario che si impone ai giovani, ma una formazione su la loro maturità e volontà, più che sulla disciplina.
Tale giovane deve sentirsi trattare nella pietà, studio, disciplina con molta fiducia: come uomo, più che come ragazzo, pur sottostando ai programmi e regolamenti.

LA PIA SOCIETA’ S. PAOLO
PER LE VOCAZIONI TARDIVE
Essa volentieri accetta vocazioni tardive.
Essa è molto adatta per le vocazioni tardive poiché la vita di studio e di pietà, che sarebbe per sé sedentaria, viene alternata con l’insegnamento e l’esercizio della tipografia. Riesce quindi molto conveniente a chi, da una vita di lavoro corporale, deve mettersi alla vita di studio.
La Pia Società S. Paolo facilita di molto la soluzione delle difficoltà finanziarie, riducendo ad un minimo le esigenze.
La Pia Società S. Paolo ha un programma ed un orario molto confacenti per chi ha dovuto ritardare gli studi.
Nella Pia Società S. Paolo di tali vocazioni vi è una cura speciale, con criteri larghi: tutto è la sostanza della virtù, della scienza, dello zelo, della pietà.
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Tra buoni esempi

Un signore andò una domenica alla chiesa di S. Marco a Firenze. Vi era da tre vegliardi due dei quali ciechi e condotti a mano, l’uno da un servo e l’altro da un fanciullo. Quello di mezzo era anch’esso di età pari agli altri due, ma si dimostrava più robusto ed arzillo. Tutti e tre attraversarono la chiesa e andarono ad inginocchiarsi nella cappella di S. Antonino: quivi raccolti e meditabondi ascoltarono la S. Messa che fu celebrata quasi subito a quell’altare. Finita la S. Messa e uscito di chiesa, quel signore si fermò ad aspettare che uscissero per vederli ancora una volta.
Un suo conoscente lo vide: Che fai qui? Gli chiese con tono ironico: Sei forse andato ad ascoltare la S. Messa? E via! Sarebbe tempo di abbandonare codesti pregiudizi, che ormai non sono che il corredo degli sciocchi.
In quel mentre i tre vegliardi mettevano il piede sulla gradinata, e l’interpellato disse al suo conoscente: – Conosci quei tre signori?
– No non so chi siano.
– Ebbene, quello a destra è Gino Capponi; quello che sta in mezzo è Alessandro Manzoni; l’altro è Nicolò Tommaseo. Anch’essi hanno assistito alla Messa che ho ascoltato io. Come vedi, sono in buona compagnia.

Alle Zelatrici!!!

Il Santo Padre nella lettera apostolica sulla «crisi economica, disoccupazione e disarmo, raccomanda paternamente la carità fraterna per sovvenire a tante miserie che in tutto il mondo si constatano. Manifesta specialmente il suo dolore verso i fanciulli, perché appunto essi sono i primi a sentire i tristi effetti di questa crisi mondiale.
La Pia Società S. Paolo, assecondando perciò i desideri del Papa e per cooperare ad aiutare fanciulli, si è proposta di accettare una quarantina di giovanetti poveri, cioè quelli che non possono, per scarsità di mezzi economici, seguire la loro vocazione.
Ci rivolgiamo quindi a voi, ottime zelatrici, perché aiutiate queste novelle vocazioni, che in questi giorni entrano nella Pia Società S. Paolo. Non è difficile prestar loro qualche aiuto, pagare una pensione, fondare una Borsa di Studio.
Un metodo bellissimo e che piace molto al Divin Maestro, è la diffusione della bibbia delle famiglie e del vangelo. Con le offerte di detti libri si coopererà a formare, provvedere, a mantenere questi poveri fanciulli, tanto cari al Cuore di Gesù.
Crediamo perciò opportuno riportare un brano della lettera di una nostra ottima zelatrice delle Duemila Messe, che servirà anche di esempio a molte altre che desiderano farsi un così bel merito per il Paradiso.

Isernia, 2 Settembre 1931
Spett. Pia Società S. Paolo,
«Mi scrissero se potevo cooperare alla propaganda della S. Bibbia o del Vangelo. Se credono rimettermene una copia dell’una e dell’altro, le farò girare per le famiglie e chi desidera averne una copia, dopo aver raccolto parecchie adesioni, manderò l’importo corrispondente al numero di Bibbie o Vangelo delle persone che desiderano acquistarli. Mi raccomando alle loro preghiere.
Rispettosi ossequi».

Zelatrice Adelina Carfagna.

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La cooperazione di preghiera

Il più forte aiuto per tutte le opere di bene viene e deve venire da Dio mediante la preghiera dei buoni e se ciò si deve dire di tutto, in particolare si deve affermare per l’Apostolato Stampa che mira a diffondere la Dottrina stessa di Gesù tra le anime come già il nostro Divin Maestro nella Palestina.
Tra i migliori Cooperatori dell’Apostolato-Stampa saranno dunque quelli che ci aiutano con le Preghiere. Di questi si ha particolare ricordo perché a noi maggiormente uniti ed anche il Divin Maestro largheggia con loro nei suoi doni. Essi partecipano a tutto il bene che si fa nella Pia Società S. Paolo. Inoltre ricevono numerosi favori spirituali che li arricchiscono di molti meriti per il Paradiso.
1) Con la Messa quotidiana, settimanale, o quindicinale, o mensile.
2) Con la Comunione quotidiana, o settimanale, o quindicinale, o mensile.
3) Con la pratica dei 1.o Venerdì in riparazione della stampa cattiva.
4) Con la pratica del 1.o Lunedì ad onore di San Paolo.
5) Con l’ora di adorazione settimanale o quindicinale, o mensile.
6) Con la recita quotidiana del Santo Rosario.
7) Con Comunioni spirituali nella giornata.
8) Con la recita di Giaculatorie o bervi Preghiere ogni giorno.
9) Con la recita di qualche determinata Preghiera che già si fa o altre che si possono fare.
10) Con l’offerta quotidiana di tutte le preghiere, azioni, sacrifici, ecc. secondo l’intenzione della Pia Società San Paolo.
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