Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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La vera religione è la religione cristiana, stabilita da Gesù Cristo, Figlio di Dio fatto uomo.

La religione cristiana contiene: delle verità da credere; dei doveri da praticare; dei mezzi da usarsi per santificarci.

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Alle buone Cooperatrici

La Pia Società «Figlie di S. Paolo» fa un invito a tutte le benemerite Cooperatrici, certa di una generosa adesione.
Voi tutte, Cooperatrici, Massaie e Mamme di famiglia, comprendete di quale necessità sia in una casa, la biancheria e quale preziosa ricchezza costituisca.
Ebbene, la Pia Società «Figlie di San Paolo», nell’aprire le nuove case di Agrigento, Catania, Messina, Napoli, Rovigo, Spezia ed altre in via di formazione, fa a voi un appello invitandovi ad offrire per queste nuove case, non denaro, data la scarsità, ma qualche capo di biancheria, lenzuola, asciugamani, federe, tovaglie, tovaglioli, ecc. che ci sarà di maggior utilità e di ricordo delle offerenti.
Si gradisce volentieri qualunque piccola cosa, fosse anche un asciugamano da cucina, e per tutti si invocano le più elette benedizioni del Divin Maestro.
LE FIGLIE DI S. PAOLO.
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La Pia Società S. Paolo ha bisogno delle seguenti Opere per la Biblioteca di consultazione per lo studio dei Chierici:
Opere complete di San Giovanni della Croce;
Opere complete di S. Agostino;
Opere complete di S. Bernardo di Chiaravalle in italiano;
Opere, complete di Padre da Bergamo;
Opere complete di S. Gregorio;
Opere complete del Migne.
Molto di utilità sarebbe pure un erbario per la botanica materiale per lo studio della Chimica, Fisica, Mineralogia: un piccolo harmonium, anche usato, per la scuola di canto.
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OPERA DUEMILA SS. MESSE

Duemila Messe


La Messa, è il sacrificio del corpo e del sangue di Gesù Cristo, offerte sull'altare per rappresentare e continuare il sacrificio della Croce.
Il sacrificio noi lo troviamo a base di tutte le religioni. Gesù Cristo ha salvato il mondo col sacrificio delle sue sofferenze e della sua vita e colla sua immolazione. Egli volle che questo sacrifizio fosse rappresentato e continuato in modo che ogni generazione nuova possa non solo assistervi, ma anche parteciparvi.
La Messa perciò rappresenta il sacrificio della Croce, perchè la separazione delle apparenze del pane e del vino ricorda la separazione del corpo e del sangue di Gesù Cristo sulla Croce.
La Messa inoltre continua il Sacrificio della Croce, perchè Gesù Cristo vi rinnova l'offerta della sua vita al suo Padre ed applica ai cristiani di tutti i tempi i meriti della sua immolazione.
La Chiesa ci ordina, sotto pena di colpa grave, di assistere alla Messa ogni Domenica e nelle feste di precetto. E questo è un minimum.
I buoni cristiani però non si fermano lì; essi amano assistere al Santo Sacrificio della Messa il più sovente che possono.
Dice l'Imitazione di Cristo: «Se questo gran Sacramento fosse celebrato in un solo luogo e consacrato da un solo prete nel mondo, quanto grande sarebbe il desiderio che avrebbero gli uomini di andare in quel luogo vicino al sacerdote di Dio, per vedervi celebrare i divini misteri!»

Un esempio

Il Parroco di *** si incontrò un giorno in uno dei suoi parrocchiani, un bravo contadino.
— Ebbene, disse il Parroco, mio caro Antonio, come vanno i vostri affari di famiglia?
— Lì così, rispose il contadino. Potrebbero andar meglio ed avrei meno da faticare se avessi meno figli, od almeno se fossero già un po' più alti da potermi dare qualche aiuto nel lavoro dei campi.
— V'ingannate, caro Tonio, non è come la pensate voi. Potete farvi dare dai vostri figli il più bell'aiuto.
— Mi dica, Signor Prevosto, quale è lo farò subito.
— Avete mai provato a mandare tutte le mattine un membro della vostra famiglia a prendere le benedizioni da Gesù?
— Che intende dire con questo, non capisco, mi spieghi.
— Voglio dire se qualcuno della vostra famiglia viene ogni mattina ad ascoltare la S. Messa.
— Oh, questo no, e non possiamo farlo, perchè io devo alzarmi presto per andare a lavorare, la moglie è tutta occupata nelle faccende domestiche e i figli devono attendere ad andare uno al pascolo, l'altro a fare qualche servizio a me, un terzo deve prestare qualche servizio
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a mia moglie e gli altri sono piccoli e non possiamo.
— Sentite, caro Tonio, accettate il mio consiglio, fate quanto vi dico. Se fate come vi dico vedrete che i vostri affari andranno meglio e vi sentirete più sollevato nelle vostre fatiche.
— Mi dica, Signor Prevosto.
— Mandate ogni mattina uno dei vostri figli alla Messa: tutte le cose andranno meglio. Fra un mese verrò a trovarvi e mi direte se ho saputo darvi un buon consiglio.
Il bravo contadino cominciò a mandare uno dei suoi figli ogni mattina a Messa e subito alla fine della prima settimana s'accorse di un qualche miglioramento nei suoi affari, ed allora invece di uno ne mandò due per mattina, nella terza settimana ne mandò tre, finché poi volle che sempre, ogni giorno, per quanto si poteva, quasi tutta la famiglia prima di mettersi al lavoro, andasse alla Chiesa per ascoltare la Santa Messa.
Ascoltiamo più Messe, se è possibile, con vivo pentimento dei nostri peccati ed offrendo al Signore le nostre azioni; assicuriamoci la partecipazione a molte di esse con la nostra iscrizione alle Due Mila Messe che vengono celebrate nella Pia Società San Paolo.
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UNIONE COOPERATORI
APOSTOLATO-STAMPA

Opus fac Evangelistae (II Tim. IV, 5)


LA BELLA VOCAZIONE

Dove germoglia
la bella Vocazione

Benedette, mille volte benedette, quelle famiglie le quali hanno l'inestimabile grazia di poter dare a Dio qualcheduno dei loro figli. Famiglie cristiane, nel vero senso della parola, famiglie nelle quali regna il timor di Dio, l'amore alla pietà e alla pratica delle virtù cristiane.
E' nelle famiglie cristiane, dove i genitori precedono con l'esempio della pietà soda, di laboriosità a tutta prova e della pratica delle virtù domestiche che germoglia la bella vocazione, la vocazione allo stato Religioso, allo stato Sacerdotale.
Riflettiamo su quanto scrisse Monsignor Virginio Civati nella sua bella «Vita di Pio X», testé edita dalla Pia Società S. Paolo, a proposito della famiglia del Papa Santo. «...La mamma, povera donna che incominciava la sua giornata, mattiniera in Chiesa, e non posava mai durante il giorno... Lavoro, preghiera e cura vigile della casa, furono le occupazioni di quella madre, sempre... La preoccupava la sua missione».
Il padre, uomo d'antico stampo, precedeva col buon esempio. Non perdeva mai la sua Messa quotidiana. Era per lui il sole della giornata. A sera voleva tutti raccolti i suoi a una pia lettura o ad una pagina di catechismo. Dopo il pasto modesto (e quanto modesto!) quattro chiacchiere confidenziali, la corona, le preghiere serali in comune, e il riposo... Tutto si susseguiva con dolce ritmo abituale con quella pace serena che nasce dalla concordia degli uomini, benedetta da Dio...
«In questo ambiente caldo di affetti e di sentimenti, la vita del giovinetto Beppe si svolgeva senza ombre, senza debolezze, senza deviazioni...»
Quanta verità in queste parole! Ecco la formazione del carattere forte, della volontà ferma nel bene... «fin d'allora in lui lo spirito padroneggiava» si legge più avanti. La pianticella cresceva coltivata e lavorata dalle solerti cure dei genitori, esperti giardinieri e sotto il soffio vivificatore della grazia di Dio.
Nessuna meraviglia quindi quando il piccolo Beppe, nel giorno della sua Prima Comunione rivelava alla mamma in gran segreto che desiderava fare il prete! Quella vocazione era spuntata e maturata attraverso l'educazione in famiglia e l'attitudine alla virtù.
E qui ancora un tratto bellissimo in cui lo scrittore ci descrive l'ambiente, il più favorevole, in cui germogliano le più belle vocazioni. «...Il fanciullo della campagna, egli scrive, nella consuetudine del verde e del cielo, all'aria libera, ha più facile il senso del soprannaturale. Naturalmente egli si innamora delle cose divine. Se l'ambiente di casa è sano, se non ha contatti con persone cattive, il cuore del fanciullo di campagna conserva pura l'anima, e sente una nostalgia naturale verso la pietà. Non è distratto, come il ragazzo di città, ma la Chiesa, le funzioni sacre, le preghiere, formano il sollievo e la delizia sua. Nella santa verginità del pensiero non immagina mai
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quello che forma il cattivo gusto cittadino».
Soventissimo, il più delle volte, le vocazioni più belle spuntano nelle famiglie più povere. Agli umili, ai poveri, Gesù si è sempre rivelato e ancora oggi a loro si rivela e fa sentire la sua voce, la sua chiamata divina.

Aiutare le Vocazioni

Molte volte la vocazione c'è; il Signore ha chiamato, si conosce che quel giovane, che quell'anima ha sentito la voce di Gesù... vorrebbe anche seguire la sua vocazione... se ne sta con pena lontana da Gesù... che cosa è che glielo impedisce?
Nella «Vita di Pio X» noi leggiamo: ...fra i documenti del piccolo aspirante al Santuario manca una dichiarazione: il versamento della retta occorrente e determinata dal regolamento di accettazione. E al povero Beppe Sarto non rimarranno che la vocazione, il desiderio e le lacrime!...
Per quanti e quanti, purtroppo non sarà così? Vocazione, desiderio e... lacrime…
«E qui — continua Mons. Civati — vorremmo aprire una parentesi. Grave dovere incombe a chi può, di aiutare le vocazioni. So che la Provvidenza Divina ha risorse infinite. Ma so pure che la Divina Provvidenza usa spesso a Cooperatori o strumenti di sue risorse, la mano di generosi e l'aiuto di facoltosi. Una responsabilità pesa sopra di questi!»
Immaginiamo che al povero giovinetto di Riese fosse mancata la provvidenziale risorsa e, stretto dalle necessità domestiche, avesse dovuto adattarsi a un lavoro o ad una professione, avremmo avuto Pio X, il Papa Santo?
O buoni, aiutate le vocazioni! qualunque piccolo contributo vi procurerà meriti, soddisfazioni e felicità! Il ministero sacro di quel Sacerdote con tutti i suoi meriti torna a voi in benedizioni! Pensate.
Il chierichetto Beppe Sarto, in seguito ad interessamento e alle insistenze del suo buon Parroco, veniva a godere di una Borsa di Studio, concessa dal Patriarca di Venezia, allora l'Em. Card. Jacobo Monica. «Era la Provvidenza! era la felicità, era la meta raggiunta!...» (Dalla «Vita di Pio X» scritta da Mons. V. Civati e recentissimamente pubblicata dalla Pia Società S. Paolo. Una copia, offerta L. 4).

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COOPERATORI! Nelle vostre famiglie, in famiglie che voi ben conoscete, il Maestro Divino passa e chiama a Sé tante anime candide, anime privilegiate, anime cui riserva una missione speciale per poi dare un premio specialissimo in Cielo.
Pregare per queste anime; consigliarle, incoraggiarle, soccorrerle!
M. FR. SAVERIO.

Falò di stampa pornografica

Segnaliamo la seguente corrispondenza da Preta (Amatrice) in data 1-6-31:
Con una cerimonia veramente simpatica e piena di spirituale significato, la popolazione di questo paese, rispondendo con entusiasmo ad analogo appello del nuovo Parroco, ha voluto chiudere il mese di Maggio facendo un falò di libri pornografici dei maggiori cacografi nazionali ed esteri.
Oltre 200 romanzacci della peggiore risma sono stati così scovati e riuniti sul sagrato della chiesa, e mentre il rogo liberatore distruggeva tanta carta lurida, veicolo d'infezione spirituale e fisica, tra i presenti si iniziava una significativa gara di generosità, che in breve riusciva a raccogliere una buona somma, la quale servirà come fondo iniziale per la costituzione di una biblioteca parrocchiale sana e istruttiva.
Se si facesse un falò in ogni paese nostro, che bella cosa sarebbe!
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IL COOPERATORE PAOLINO

Il Divin Maestro,

la Regina degli Apostoli,
San Paolo ed i Cooperatori

Nel mondo vi sono tanti che sono chiamati maestri; si dice infatti: il tale è maestro in questo paese, il tal altro fa scuola, uno tiene la cattedra di un'università ecc., ma fra tanti maestri uno solo è il vero Maestro, cioè Gesù Cristo. Nel Vangelo leggiamo che Egli stesso, rivolto ai suoi Apostoli, dice loro: «Voi mi chiamate Maestro e dite bene poiché lo sono... ed uno solo è il vero Maestro, sono io». Gli altri in tanto sono maestri in quanto cercano di ricopiare, di imitare e di insegnare quanto ha insegnato Gesù Cristo.
La Pia Società San Paolo coltiva perciò tra le divozioni principali: la divozione al Divin Maestro, alla Regina degli Apostoli e a San Paolo.

La divozione
al Divin Maestro

Egli è Via, Verità e Vita. I Cooperatori dell'Apostolato-Stampa devono pur essi amare molto il Divin Maestro. Questa è una divozione sostanziale per il tanto bene che apporta alle anime, nel distaccarle dal mondo. Difatti Gesù ha detto: «Io sono la luce, io sono la vita e chi mi segue non perirà in eterno». Vuol dire perciò che non si sbaglia la strada pregando e seguendo Gesù, anzi si è sicuri di giungere alla salvezza eterna. Queste consolantissime parole non le abbiamo mai sentite ripetere da nessun maestro di iniquità e di menzogna, ma solo sempre da chi segue Gesù, perchè gli altri che non seguono questa strada sono nell'errore; e perciò se qualche volta promettono un qualche bene, questo o non possono darcelo o, se pure ce lo danno, esso non è duraturo, ma vano e temporaneo.
La, divozione al Divin Maestro è pegno di eterna salvezza: lo sentono questo tutte le anime dopo che hanno incominciato a seguire più da vicino Gesù, e pensano veramente alla salvezza della loro anima. Perchè l'anima fu creata da Dio ed a Lui deve tornare e ripresentarsi al momento della morte: sia essa in stato di grazia, sia essa in peccato.
Ma chi può comprendere il vero valore dell'anima? Certo non a tutti è concesso, perchè se così fosse non si farebbero tanti peccati e tanto male. Lo comprendono però quelle anime che seguono il Divin Maestro, perchè esse hanno luce, grazie speciali loro concesse da Gesù stesso, il quale venne sulla terra unicamente per questo: «Veni ut vitam habeant, et abundantius habeant», per portare cioè la salute alle anime degli uomini.
I Cooperatori perciò stiano fortemente uniti in questa divozione, perchè tutti ci possiamo chiamare veri maestri e tutti insieme otteniamo di poter portare agli uomini per mezzo dell'Apostolato-Stampa: Gesù via, verità e vita; e con Lui i mezzi che sono più adatti per aumentare sempre di più il numero di quelli che salvano e così procurare maggiore gloria a Dio e pace agli uomini.

L'Esame di Coscienza

Oggi troppo poco l'uomo riflette sopra la rettitudine delle proprie azioni e sulla loro conformità alla legge e alla volontà di Dio. Non pensa alle conseguenze innumerevoli che possono derivare dalle sue azioni: un'azione buona, un buon esempio, una parola, un libro buono porterà al bene, salverà tante anime dall'inferno. un'azione cattiva, una parola cattiva, un libro osceno, porterà al male, rovinerà tante anime e per sempre!
Ah! lo scrittore corrotto e corruttore, il numero immenso di anime che egli rovina coi suoi scritti perversi! Se egli si fermasse a considerare un momento il
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male che operano i suoi libri, i suoi giornali, se egli entrando in se stesso lo conoscesse questo male, certo avrebbe ribrezzo e spavento di sé!...
Ma purtroppo in sé non si ritorna tanto facilmente perchè non si conosce o si è dimenticato l'esame di coscienza. — L'esame di coscienza che consiste nel riflettere sulle nostre azioni, sulla loro conformità o difformità alla legge di Dio, e nel convincerci ogni giorno. L'esame di coscienza è il polso della vita spirituale: come dai battiti regolari o meno del polso si rivela la salute più o meno buona di una persona, così dalla regolarità usata nel fare l'esame di coscienza, si rivela l'andamento spirituale dell'anima. E' pure paragonato al termometro: come il termometro serve a misurare il grado di calore di una persona, così l'esame di coscienza serve per misurare il grado di calore spirituale dell'anima.
L'esame di coscienza è nella vita spirituale, d'una importanza massima, non se ne può fare a meno. Con l'assiduità all'esame di coscienza si correggono innumerevoli difetti, siano pur essi grandi, senza l'esame di coscienza anche i più piccoli difetti diventeranno grandi, invincibili...
Con l'esame di coscienza si prendono di mira i difetti, si combatte il nemico dell'anima nostra, si scoprono le cause delle cadute e si fortificano i punti, deboli, mentre che senza di esso si cammina all'oscuro, non si scorgono i pericoli, si inciampa e si cade e alle volte anche disastrosamente e irreparabilmente...
Il Cooperatore Paolino deve conoscerlo l'esame di coscienza, non solo, ma deve essere per lui una delle sue pratiche di pietà più importante, più forte. E questo perchè il bene che deve compiere è grande; perchè S. Paolo vuole che tutti quelli che lo amano, si facciano santi: attende tibi... attendi a te stesso, come già diceva al suo discepolo prediletto, così dice ancora a ciascuno dei suoi divoti. Attendi a te stesso, il che vuol dire fatti santo e per questo è indispensabile l'esame di coscienza in cui si condanna e si detesta tutto ciò che allontana l'anima dalla santità e si prendono i mezzi necessari per giungervi presto.
In pratica: tre volte al giorno si deve fare l'esame di coscienza, 1.o al mattino esame preventivo. 2.o a mezzogiorno: esame particolare. 3.o Alla sera: esame generale.
L'esame «preventivo», che deve essere fatto al mattino appena alzati, consiste nel prevedere, passando brevemente in rassegna le azioni della mattinata, quali probabilmente potranno essere le occasioni di peccato.
Precisare bene il soggetto; dire per esempio: ieri ho mancato contro questa virtù, ho commesso quei peccati per questo motivo... questa mattina facilmente mi accadrà di nuovo di trovarmi in quella occasione, voglio stare bene attento a vincermi... voglio vincere ad ogni costo... E per questo, dopo di aver così prevenuto la battaglia e preveduto i punti d'attacco del nemico, si prega chiedendo la grazia di accorgersi delle occasioni non appena si presentino e di comportarsi nelle medesime con energia.
Per questo esame occorrono quattro o cinque minuti.
L'esame particolare è quello che si fa verso la metà della giornata, sopra il proposito principale. Consiste nel vedere quante, in mattinata, furono le vittorie o le sconfitte riportate.
Cinque sono i punti di questo esame. Dopo di essersi messi alla presenza di Dio: 1.o Ringraziare il Signore per qualche grazia particolare che ci ha concesso in quella mattina. 2.o Chiedere la grazia di conoscere quante volte in mattinata si è mancato sul proposito particolare fatto al mattino. 3.o La ricerca delle mancanze facendo scorrere con la mente la mattinata, azione per azione; segnare il numero delle mancanze e delle vittorie su apposito librettino. 4.o Il pentimento, per deplorare con tutta l'anima le proprie mancanze; eccitarsi al dolere; recitare molto lentamente l'atto di dolore baciare il Crocifisso ecc. 5.o Il fermo proposito: come si è fatto al mattino precisare il soggetto e prevenire le occasioni per la sera; prendere la decisione di vincere
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e chiedere la grazia e la forza necessaria. — L’esame particolare si sviluppa di più nella Visita al SS. Sacramento un quarto d'ora almeno.
L’esame generale è quello che si fa durante le orazioni della sera, prima di chiudere la giornata; si passano in rassegna gli obblighi del proprio stato, e, oltre che sul difetto principale, uno si esamina anche sopra altri difetti, chiede perdono al Signore anche di tutte le altre mancanze, come pure lo ringrazia di tutti i benefici ricevuti.
Il Cooperatore che pratica l'esame di coscienza con fedeltà, farà grandi progressi nella via della santità; la sua vita trascorrerà tranquilla, benedetta da Dio, piena di meriti per il cielo, e sopratutto si assicurerà una morte felice ed un bel Paradiso.
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Il metodo di fare l’esame particolare di coscienza chiedetelo alla Pia Società S. Paolo - ALBA (Piemonte), con l’offerta di L. 0,50.
E' un librettino utilissimo.

PREGHIAMO S. ANTONIO
Contiene: considerazioni tratte dai sermoni del Santo stesso, la S. Messa, Confessione e Comunione in onore di S. Antonio. Preghiere varie per ritrovare oggetti perduti, per il buon esito degli esami e per tutte le altre necessità in cui potete trovarvi.

LA PAROLA DEL PAPA
sia per noi parola d'ordine, i suoi desideri siano le nostre norme nel compimento del nostro dovere. Gesù, fa che venga mai meno la nostra fiamma d'amore per il Papa ma che tutti accenda e che il mondo conosca finalmente il gran dono di Dio e si arrenda all'impero dell'Amor suo.


Le due cose di S. Filippo
San Filippo Neri andava un giorno fuori Roma, e vide un contadino che lavorava il suo campicello.
Il santo gli si avvicinò e con quel suo fare tanto simpatico, gli chiese cosa facesse.
— Lo vede, padre, lavoro e sudo: a mezzodì il mio ragazzo mi porta una scodella di minestra o un pezzo di pane, mangio in fretta e poi riprendo il badile.
— Poveretto! — diceva San Filippo. — Patite tanto, non è vero? Ma, ditemi, per chi lavorate?
— Eh! padre! lo sa, lavoro per la mia famiglia; ho la moglie e cinque figli: hanno trentadue denti ciascuno: sei per trentadue... le mie povere braccia devono acchetare quelle macine.
— Giusto, mio caro, dovete mantenere quelle buone creature, ma... non avete altra intenzione nel lavorare?
Il contadino poggiò la barba sul manico del badile, e: — Spero — diceva — chi sa che con qualche risparmio e col tempo non riesca a comperarmi una casa e non pagar più l'affitto.
— Bravo, io vi auguro una bella casetta e anche una vaccherella. Chi sa… coraggio. Dio aiuta chi si aiuta.... Ma... ditemi, lavorate proprio per questo?
Il contadino si mise a ridere di gusto, e rispose:
— Ah! padre Filippo, vuole proprio che vuoti il sacco? Bene dirò tutto: lavoro anche per nascondere qualche moneta e bermi un mezzo litro di vino la domenica dopo le sacre funzioni.
S. Filippo sorrise e: — Bene, buon uomo, un po' di vino non vi fa male, anzi si dice che rallegra il cuore: ma... nel lavoro avete nessun altro fine?
Il contadino disse che in verità egli non pensava ad altro.
— Vi sbagliate di grosso, — disse allora il Santo Apostolo di Roma. — Voi lavorate per la famiglia, per star meglio in questo mondo e non lavorate per il Paradiso? Che vi gioveranno in morte gli stenti vostri se non pensate a Dio, per compiere la sua santa volontà e in penitenza dei vostri peccati? Mio caro, lavorate per acquistarvi un bel posto in Paradiso. Due cose dovete avere di mira: Pane e Paradiso.
Il contadino ringraziò e San Filippo tirò innanzi per la strada. Da lungi nello svolto, San Filippo si volse ancora verso il contadino, e mostrò le due dita, pollice e indice distesi, a ricordare di nuovo le due cose necessarie: Pane e Paradiso.
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Suore, non prigioniere

Il Card. Bourne verso la metà di giugno ha visitato la Scozia ed ha celebrato le cerimonie della clausura di due conventi di carmelitane stabiliti a Folkirk ed a Kirkaldy. La visita di un così eminente dignitario della Chiesa Cattolica a Folkirk avviene la prima volta dopo quattro secoli ed ha richiamato l'interesse di tutta la Scozia.
Parlando sul tema: Sia fatta la Tua volontà sulla terra, come lo è in Cielo, il Cardinale ha pronunciato una eloquente predica, nella quale Egli ha esaltato l'inestimabile valore della preghiera, ponte essenziale della vita del cristiano. Ma vi sono certe anime alle quali Dio si rivolge perchè mettano da parte le loro speranze materiali, le loro aspirazioni, piani e progetti, per dedicarsi ad una costante vita di preghiera. Troppo pochi sono quelli che pregano; non vi è da meravigliarsi quindi se Dio nella Sua Bontà sceglie certe anime, e dice ad esse che è Suo volere e loro dovere di dedicarsi ad una vita di preghiera, in un sentimento di dipendenza da Dio e di fare ammenda per coloro che non pregano. Questa è la spiegazione di ciò che si chiamano gli ordini di clausura della Chiesa Cattolica. Queste vocazioni sono molto rare ed eccezionali.
Non era giusto dire che Egli fosse venuto per chiudere le Suore, ma era in realtà venuto per esser cogli altri condotto fuori. Dopo che essi sarebbero usciti, le porte verrebbero chiuse dal di dentro a chiave, e la chiesa sarebbe tenuta in possesso della Madre Superiora. Se si esaminano quelle griglie che tanto impressionano la gente, si vedrà che le punte sono rivolte verso il di fuori, e non verso le monache. Lo scopo della clausura è di tener fuori il mondo, non di tener chiuse le suore.

Il Papa è il Vicario o rappresentante di Gesù Cristo, il successore di San Pietro e il capo visibile della Chiesa.

Noi siamo certi di avere un'anima, perchè senza l'anima noi non potremmo né conoscere, né amare, né agire liberamente. A questo s'unisce per tutti un dovere: quello di pensare a salvarla quest'anima, perchè solo salvando l'anima saremo eternamente felici.

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Il Santo Vangelo
insegna a salvare l’anima


«Tu hai parole di vita eterna, e se ti abbandoniamo da chi andremo, Signore?» disse Simon Pietro a Gesù.
Sì, è proprio cosi: fuori della Chiesa e lungi da Gesù non c'è salvezza. Ed allora mettiamoci al sicuro per non avere poi una triste ed irrimediabile sorpresa al punto di morte.
Non è difficile fare questo; basta un po’ di buona volontà ed il desiderio di voler salvarsi l’anima.
Il mezzo è accessibile a tutti: leggere con diligenza, attenzione e con profitto una pagina o almeno un brano di Vangelo ogni giorno.
In questo libro si trova il modo di sciogliere tutte le questioni, come diportarci nei travagli e vicende della vita, qualunque esse siano, affinché l’anima nostra non ne abbia alcun danno e non sia soprafatta dagli interessi materiali. Da esso si prendono le norme per vivere onestamente e cristianamente.
Quando ci sentiamo stanchi e colla testa occupata da tante cose e non sappiamo come risolverle, apriamo per un momento quel caro e santo libro, la luce che da esso emana, le dolci parole che partono dalle labbra di Gesù saranno sufficienti per dilucidare ogni intrigo e sollevare l’animo nostro.
Nel Vangelo vi si trova anzitutto la verità, perchè Gesù ci ha appunto insegnato la norma da seguire nel nostro operare; vi è la via, perchè se vogliamo essere veri cristiani e salvarci davvero l'anima dobbiamo seguire l'esempio di Gesù, cioè regolarci come si è regolato Lui nelle varie vicende della vita; infine vi è la vita, perchè Gesù dà a tutti quelli che lo vogliono seguire la grazia e la forza per essere costanti e fedeli nell'adempimento dei doveri del buon cristiano.
Se facciamo al Signore, quest'ossequio di leggere un brano di Vangelo ogni giorno, otterremo la grazia di poter non solo vivere bene, ma anche di fare una buona morte, e di più copiose grazie e benedizioni ci accompagneranno in ogni nostro affare.

Un fatto


Dice un proverbio latino: «Verba movent, exempla trahunt — le parole commuovono, gli esempi trascinano». Se questo si avvera nelle cose materiali con; facilità, perchè non dovrà farsi anche per le cose spirituali?
Sentite quanto sto per raccontarvi:
Mi trovavo a Pavia in propaganda per la diffusione dei libri della Pia Società San Paolo. Avevo percorso una piccola parte della città distribuendo, a richiesta di quella buona gente, or uno or l'altro dei libri che portavo meco. Erano circa le tre pomeridiane quand'ecco in un Corso, di cui non ricordo più il nome, mi trovai dinnanzi ad un bel palazzo; pareva disabitato ed esitai un momento, ma poi m'avvicinai alla porta e bussai alquanto forte per vedere se qualcuno di dentro si facesse vivo.
Venne ad aprirmi un uomo sulla quarantina che, senza neppur chiedermi cosa volessi, m'invitò ad entrare. Ben volentieri accettai e appena introdotto esposi subito il perchè della mia visita. Appena seppe ch'io era un apostolino della Buona Stampa e che portavo con me la Bibbia, il Vangelo, Vite di Santi ed altri libri, volle che aprissi la valigia ed; esponessi davanti a lui i libri ch'io portavo.
Esaminati ad uno ad uno i libri ne scelse una diecina, ma primi tra essi volle la Bibbia ed il Vangelo, perchè, mi disse: io e mia moglie ogni sera prima di andare a letto siamo soliti leggere qualche brano di un buon libro e da tempo desideravamo fare acquisto del Vangelo, ma non sapevamo come fare ad averlo. Ora, lei benedetto, che è capitato qui, m'ha portato proprio quello che desideravo: la
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Bibbia delle Famiglie ed il Santo Vangelo.
Poi soggiunse: adesso incomincerò la lettura del Vangelo ed appena terminato, leggerò tutta la Bibbia delle Famiglie, perchè in questi libri so di trovare quello che fa veramente bene prima all’anima, ma poi anche al corpo e di più imparerò a vivere bene non solo io, ma anche ad allevare ed educare cristianamente e onestamente la mia famiglia.
Lasciai quella casa benedicendo in cuor mio il Signore e pregando che mi facesse incontrare tante di queste buone anime e continuai il mio apostolato con più coraggio e più ardore.

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Il fondo perduto
L'opera di un Sacerdote


Questa importantissima e bellissima forma di bene va facendosi strada in mezzo alle anime buone, desiderose di arricchirsi di meriti su questa terra e di assicurarsi del gran bene dopo morte. Il Sacerdote è sale della terra, è luce del mondo, è ministro del Signore, è altro Gesù Cristo. Aiutare le Vocazioni Sacerdotali all’Apostolato-Stampa è una delle opere più belle e necessarie; sono tante e tante SS. Messe in più, migliaia e migliaia di S. Vangeli in più diffusi, migliaia e migliaia di anime in più illuminate dalla verità del S. Vangelo, guidate con sicurezza sulla via della loro eterna salvezza.
E’ quindi col cuore pieno di riconoscenza al Divin Maestro che noi portiamo a conoscenza dei nostri carissimi Cooperatori e Benefattori, il lascito di un pio Sacerdote, il quale destinò un notevole capitale per la fondazione di cinque nuove Borse di studio intitolate a: 1. S. Cuore di Gesù; 2. Maria Immacolata; 3. S. Pietro; 4. S. Geminiano; 5. S. Francesco Saverio.
Egli si riserva gli interessi del capitale depositato sua vita naturale durante, ma ha già tutto disposto per aiutare in tal modo le Vocazioni religioso-sacerdotali all'Apostolato-Stampa.
Noi sentiamo il bisogno di ringraziare e di rendere pubblica una sì bella ed importante cooperazione ed affinché l'esempio venga imitato da altri.
«Se non provvediamo noi a lasciarci un po' di bene per l'anima dopo la nostra morte, chi mai volete che provveda poi? diceva questo Sacerdote. Si vede bene; è cosa di tutti i giorni; muore quella persona, gli eredi vengono, si prendono l'eredità, faranno celebrare magari qualche S. Messa, e basta... non ci pensano più... si godono l'eredità.... E intanto quella povera anima che si trova ancora in Purgatorio ed ha bisogno di suffragi è abbandonata da tutti. E' proprio letteralmente così, quando non accade ancora di peggio...».
Con Cinque Borse di Studio quanto bene questo Sacerdote si assicura! Quando si pensa che il frutto di ciascuna Borsa serve a mantenere in perpetuo agli studi un chierico per il Sacerdozio!...
Di quanti Sacerdoti godrà i suffragi, parteciperà alle loro SS. Messe, a tutto il loro bene? Lo si conoscerà solamente poi in Cielo. E noi vogliamo pregare e sperare che tutti i Sacerdoti che diventeranno tali per l'aiuto portato dalla fondazione di queste cinque Borse, siano tutti santi Sacerdoti e abbiano da compiere in mezzo alle anime un bene immenso.
M. SAVERIO.

Cooperatori e lettori!

Un nuovo ed interessante libro è uscito in questi giorni: «Perchè siamo Cattolici e non Protestanti?» In esso, a forma di domanda e risposta, il che rende il libro molto facile ed accessibile anche al popolo, si espone la dottrina cattolica e si confutano gli errori dei Protestanti. Va bene per tutti, ma specialmente per le classi operaie e per quelli che sono in maggior pericolo di cadere in errore per causa della propaganda protestante e per quelle idee sbagliate che si divulgano e si spargono specialmente tra gli operai.
Chi è col Papa è con la Chiesa e chi è con la Chiesa è sicuro di salvarsi.
Offerta L. 4. Chiederlo ad una delle case della Pia Soc. S. Paolo.
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NELLA PIA SOCIETÀ S. PAOLO

Nella Casa Madre di Alba

La Festa di S. Paolo nella Nostra Chiesa
La festa del caro Padre è stata celebrata con fervore in ognuna delle case. In Alba ebbe svolgimento più solenne e tutta fu intonata ad ottenere dal nostro caro Protettore un più ardente spirito ed un maggior fervore per il nostro Apostolato.
Tutti i figli difatti, vi poterono partecipare con piena soddisfazione del loro cuore.
Il giorno precedente tutti i figli si prepararono a presentare, come disse il Primo Maestro, a S. Paolo un cuore puro, per ottenerne tutte le grazie.
Al mattino tutti si unirono in Chiesa per l'offerta a Gesù ed a San Paolo dei loro cuori e tutti quanti si accostarono alla Mensa Eucaristica, fra canti ed inni.
E' sempre una gran gioia per i figliuoli poter radunarsi attorno al proprio padre, specialmente quando si tratta di un padre buono come San Paolo. Attorno a Lui, ai suoi piedi, avevamo passato tutto l'intero mese di giugno.
Dopo la Messa della comunità, venti giovani della 5.a Ginnasiale, nel Tempio di San Paolo, davanti all'altare dedicato a S. Pietro ricevettero, dal Primo Maestro l'abito religioso. Partecipava alla loro gioia pure un numeroso stuolo di compagni, che santamente invidiavano questo loro primo premio a cui essi pure aspirano.
Il Primo Maestro spiegò con poche parole il significato di questa funzione, facendo rilevare che l'abito è un premio: difatti fu dato loro in seguito a lunghi anni di preparazione nella pietà, nello studio e nell'Apostolato, ed è anche un incitamento a crescere nel fervore del divino servizio. Inoltre l’abito è un vincolo: con esso si sono separati dal mondo per unirsi unicamente a Dio. Quindi un vincolo di fedeltà a servire Dio con generoso cuore, perchè, per esso, essi sono morti al mondo per vivere solo in Gesù, in Maria ed in S. Paolo. Infine l'abito è una promessa: promessa di maggiori grazie e di più copiose benedizioni, promessa di operare grande bene nell'apostolato e di riuscire bene nello studio se essi con fede, umiltà e perseveranza resteranno fermi. Ma una promessa ben più grande è quella che Gesù ha fatto ai suoi Apostoli:
«Io sarò con voi, e voi mi sarete testimoni in tutto il mondo e se avrete perseverato fino alla fine verrete a possedere il regno che vi ho preparato da tutta l'eternità». E un Paradiso assai bello!
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Quest'anno però San Paolo non si è contentato di avere anime che indossassero la divisa di suoi figli, ma ad alcuni di essi volle fare ancora grazie più grandi.
Sei dei Chierici più anziani incominciarono, ad ascendere la scala che ha per mèta il Sacerdozio e cioè furono ordinati Suddiaconi. Essi pregheranno per noi e per i Cooperatori tutti, ma non più soli, bensì assieme alla Chiesa, con il cuore e le preghiere della Chiesa, che sono il cuore e le preghiere di Gesù.
Infine due: D. Crovella M. Stanislao e D. Rocca M. Luca, furono consacrati Sacerdoti e dispensatori delle Grazie di Gesù Cristo. Due Messe di più ogni giorno sono qualcosa di incalcolabile per la gloria di Dio, per il refrigerio delle anime, per le benedizioni divine sui parenti, per il conforto dei Cooperatori e per la salvezza delle anime.
I Superiori e gli alunni vollero manifestare anche esternamente la loro gioia e la loro riconoscenza per i Novelli Leviti.
Per questo nel pomeriggio si adunarono tutti nel locale sotto la Chiesa e quivi con lettere, poesie e canti si festeggiò l'Ordine sacro, e quelli; che ne furono insigniti.
Nel pomeriggio uno dei Novelli Sacerdoti, si vestì dei sacri indumenti per impartire a tutta la Casa la benedizione di Gesù Sacramentato. Cantato il Vespro, salì il pulpito il Primo Maestro ed illustrò la grandezza e la bellezza del Sacerdozio, rallegrandosi coi due Novelli Leviti, e incoraggiò tutti gli altri chierici e giovani a perseverare sulla via del Signore.
Disse che la mèta del Sacerdozio è sublime e che per arrivare ad essa bisogna pregare e pregare molto, essere pronti al sacrificio e farsi santi.
Si chiuse la festa colla Processione interna.
Anche San Paolo, come già un mese prima la Regina degli Apostoli ed il Divin Maestro, è passato attraverso ai cortili e alle case benedicendo ciascuno e benedicendo i vari mezzi destinati a cooperare per la gloria di Dio ed il bene delle anime.
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Nel giorno 30 Giugno, Commemorazione di San Paolo, uno dei nuovi Sacerdoti celebrò solennemente la prima Messa, a cui assisteva tutta la Casa.
L'emozione dei figli di San Paolo, quest'anno, fu molto grande.
Ma non si dimenticarono quelli che sono i loro fratelli nell'apostolato, i carissimi Cooperatori, i parenti, i Benefattori. Per essi hanno pregato e supplicato il Signore e San Paolo, perchè loro e noi tutti insieme, benedicano su questa terra, col farci comprendere specialmente il nostro principale dovere: quello di pensare tutti veramente a salvarci l'anima, per poter un giorno trovarci tutti insieme a godere nel soggiorno della patria celeste, nel Paradiso.
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Nuove Figlie di San Paolo
Il 29 giugno 33 Figlie e 18 Discepole del D. Maestro, vestirono il Santo abito religioso. Sono anime giovani, che hanno sentita la voce di Gesù che le invitava a seguirlo. Esse hanno lasciato tutto per ritirarsi dal mondo e venire nella casa del Signore.
La funzione fu rallegrata da canti che, come profumo d'incenso, salivano graditi a Dio.
Erano presenti i parenti delle novelle Suore che col cuore trepidante e con occhi pieni di lacrime offrivano a Dio l'Olocausto della propria figlia.
Dopo la funzione il Primo Maestro, rivolse parole d'incoraggiamento alle Figlie a ai parenti. Si trattenne a parlare sulle Beatitudini Evangeliche, specialmente sulla povertà: «Beati i poveri di spirito perchè di essi è il Regno dei cieli».
Impartì pure la Benedizione col SS. Sacramento affinché le grazie del Signore scendessero copiose su di tutti.
Durante il giorno si andò a gara a festeggiare le nuove Figlie di S. Paolo. In pomeriggio si radunarono ai piedi di S. Paolo nel Salone della scuola d'Apostolato, figlie e parenti, e quivi si lessero lettere d'augurio ecc.
Si parlò pure della bellezza del nostro Apostolato e dell'amore che dobbiamo al Papa.
Nella massima semplicità tutto riuscì bene, si poté così rallegrare tutti ed in questa santa allegria vi furono pure lacrime di commozione.
La festa terminò col Gloria in excelsis, per glorificare e ringraziare il Signore d'aver accresciuto il numero degli Apostoli della Stampa.
Queste anime hanno sentito e seguito l'invito dei Signore e si può dire per esse quello che Gesù Cristo disse a Maria, sorella di Marta: Maria ha scelto la parte più bella.

ROMA


BUONA PROPAGANDA. — Nel mese scorso la propaganda di libri e giornali buoni si fece nelle Diocesi di Subiaco e Bagnoregio, oltre ché nella Città di Roma.
Le Figlie di S. Paolo passarono nei seguenti paesi:
Affile, Agosta, Arcinazzo, Bellegra, Camerata, Cervara, Gerano, Marano, Rocca Canterano, Rocca di mezzo, Rocca S. Stefano, Roiate, Trevi, Bagnoregio, Bomarzo, Castelcellesi, Castiglione, Civita, Civitella, Graffignano, Grotte S. Stefano, Lubriano, Montecalvello, Mugnano, Roccalvece, S. Caterina in Silvis, Sant'Angelo, S. Michele, Sermugnano, Sipicciano, Terremonti, Vaiano, Vallebona, Vetriolo, Vitorchiano.
Ovunque furono bene accolte e, coadiuvate dai RR. Parroci a cui giustamente sta a cuore la diffusione della buona stampa, e da buone persone del paese, poterono diffondere:
Vangeli 285, Divin Maestro 95, Bibbia delle Famiglie 30, Lettere di S. Paolo 65, Piccoli Martiri 30, Vite di Santi 420, Libri di ascetica 265, Romanzi 40.

TORINO


Si desiderava da tempo che Gesù si degnasse scendere tra le sue figlie per illuminarle nel loro nobile apostolato e renderlo fecondo.
Il Signore esaudì i nostri voti e il giorno della festa di S. Antonio.
Anche i nostri buoni e generosi benefattori presero parte alla semplice funzione religiosa. Il Rev.mo Vicario Moniale Can. Palleari celebrò la prima Messa, e si fece da tutti la S. Comunione. Il Rev. Vicario Moniale ci tenne un bel discorso «Prima di tutto diciamo un bel Deo gratias, come diceva il Beato Cottolengo perchè, qui in questa Cappella è disceso per la prima volta Gesù, e la gioia che voi provate è appena una pallida figura del contento che Gesù prova in Paradiso. Sapete il perchè? Perchè Egli è venuto in questa Cappella semplice e povera, e dove tutto è povero e piccolo. Tutto ciò che ci circonda è piccolo, Gesù perciò vi regna volentieri. Voi siete piccole ma il vostro apostolato è grande, e nobile, per il bene che va facendo; a differenza del Santo di cui oggi si fa la festa. Egli predicò con la parola e voi con la Buona Stampa e il S. Vangelo in primo luogo. Deo gratias, per tutti i benefattori vostri che vi aiutano in tanti modi, o con offerte o ancor di più con le preghiere». Volle lasciarci due ricordi:
I) L'incitamento alla carità fraterna;
II) Sopportare con pazienza ogni piccola cosa che il Signore ci vuol mandare senza mai lagnarsi, ma tutto prendere dalle sue mani.
Abbiamo pure ricevuto la benedizione Eucaristica e tutti assieme abbiamo detto a Gesù un bel Deo gratias. Ogni giorno Gesù è con noi, sovente si rinnova ancora l'augusto Sacrificio, sempre ci rechiamo ai piedi dell'altare prima e dopo il ritorno dall'Apostolato per ricevere la benedizione.
Ora che Gesù abita in mezzo a noi, con più insistenza lo preghiamo a voler benedire tutti i nostri cari Superiori, benefattori, i parenti, e le sorelle sparse in Italia. Lo preghiamo anche a voler suggerire a qualche buona persona di offrirci una Pianeta nera, perchè abbiano suffragi speciali le anime della sua casa.
Lo ringraziamo e preghiamo noi per il nostro Amatissimo e Veneratissimo Mons. Arcivescovo che ci donò la Pianeta rossa con vari indumenti per la celebrazione della Santa Messa.
Offerte per un missionario della B. Stampa. — Sig. Gallo L. 500 — Rev. Sig. Parroco di Ronco L. 60 — Sig. Folco L. 100 — N. N. 4 sterline
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d'oro — Sig. Cassone L. 100 — Sig.ne Rossetti L. 10.
In questi mesi abbiamo esteso la nostra propaganda nella diocesi di Torino, facendo i paesi di: Settimo Altessano, Venerìa, Chieri, Pino, Rivoli, Reaglie, Buriasco, Gassino, S. Mauro, Poirino, Cambiano, Samena, Riva, Pessione, Chieri Arignano.
La diocesi di Pinerolo: Torre Pellice, Laserna, Bricherasio, Bibbiana, S. Secondo, Garzigliana, Macello, Bandenasca, Osasco, Riva, Pancalieri, Vigone, Perosa Argentina, Fenestrelle, Pragelato Traverse, Penero, S. Martino, S. Pietro Lemina, S. Germano, Pourrieres, Menteulles, Villaretto, Piny.
Ora abbiamo incominciato la diocesi di Ivrea. Siamo state a Volpiano in autunno per gli abbonamenti al Giornalino, Domenica Illustrata, Domenica Religiosa.
Vi siamo nuovamente ritornate in questo mese per la diffusione dei libri. Il Rev. Sig. Parroco ci disse: il bene che fanno loro, non si conosce se non quando si vede nascere il miglioramento nelle famiglie e ci hanno lasciato o un libro o un bollettino. Infatti io rimasi assai meravigliato e sono consolantissimo di poter dire che alcuni mesi fa, vennero in Parrocchia due Suore della loro congregazione Pia Società San Paolo, e si portarono in ogni famiglia per gli abbonamenti. Raccolsero un buon numero di abbonamenti al Giornalino, il quale arriva sempre regolarmente ogni settimana. Io ho notato tra i miei bambini un vero miglioramento, frequentano di più i Santi Sacramenti, il catechismo, e diventano più buoni, tutto ciò lo attribuisco alla lettura di questo bel giornaletto.
Essi infatti lo leggono volentieri e con interessamento, perciò le invito a venire ancora in autunno per la rinnovazione dell'abbonamento. Molti altri nuovi se ne sono raccolti.
Deo gratias!
Gesù benedica tutti coloro che aiutano l'Apostolato Stampa!

NOVARA

Accompagnate e protette dal nostro caro Padre S. Paolo, abbiamo visitato quasi tutta la Diocesi di Vercelli, e buona parte di quella di Novara portando ovunque la Buona Stampa alle singole famiglie, in modo speciale il S. Vangelo, la Sacra Bibbia, libri di ascetica e Vite di Santi. Si iniziarono nuovi Depositi e si ritirarono parecchi libri protestanti.
Con viva riconoscenza sentiamo il dovere di ringraziare i RR. Parroci che con tante premure e sagge parole d'incoraggiamento andarono, e vanno a gara per facilitare il nostro umile Apostolato affinché il piccolo seme gettato dai più miseri strumenti di Dio abbia ad essere fecondo e dare frutti abbondanti a gloria di Dio e a risanamento di tante anime travolte dal male, poiché questo è l'unico nostro fine e desiderio. Ringraziamo pure tutti i nostri affezionati cooperatori e benefattori e tutte quelle anime generose che si uniscono a noi per sostenere la causa dell'Apostolato Stampa.
Per tutti invochiamo le più elette benedizioni dal Divin Maestro.

BOLOGNA

La Libreria. — In questi giorni la Libreria, da Via Monte Grappa N. 22, fu trasferita al N. 11 della medesima via.
Ringraziamo il Divin Maestro per il bene che ci concede di fare con questo piccolo centro che ancora è bambino, e Lo preghiamo a voler dare ad esso il più largo sviluppo, affinché possiamo giungere col nostro Apostolato a tantissime anime e a tutte portare la parola di salute.
Propaganda. — Si continua la propaganda nelle Diocesi di Bologna, Imola e Faenza.
Con l'aiuto del Signore si sono diffusi molti libri, e specialmente: Vangelo, Bibbia, Vita di Gesù e Vite di Santi. Si sono formati centri di diffusione e fornite Biblioteche. Deo gratias! Il Divin Maestro fruttificare il seme gettato e ci preparerà il terreno per gettarne tanto altro.
Fummo aiutate da molti Rev. Parroci e buone persone.
Coppellina — Nel nuovo locale in Via Galliera, 14, abbiamo destinato una delle camere più belle per la Cappellina. Ora però vi è solo un desiderio che è grande e quasi impaziente. Oh! Gesù, che cosa ci mancherà ancora quando verrai Tu ad abitare con noi ? Approssima il giorno della Tua venuta.
A giorni speriamo ultimato l'Altare. Buone persone intesero il nostro desiderio e per questo ci fecero la loro generosa offerta. I Sigg. N. N. offrirono: un bellissimo calice, una Madonnina Immacolata, una piccola Statua del S. Cuore in marmo, e una oleografia grande della S. Famiglia dipinta a mano su tela. Una buona signorina offrì un quadro grande del S. Cuore, uno di S. Giuseppe e un tavolino. La Sig.ra Negroni Emilia due sedie; la Sig.ra Astori Amelia due sedie e due candelieri. Altre buone signore offrirono tela, lino, tende ecc... Molte persone fecero l'offerta in danaro: N. N. L. 100; N. N. L. 100; Sig. Conte B. C. L. 20; Sig.ra Tosi L. 5 e tantissime altre, insieme all'offerta del libro uniscono pure l'offerta per la Cappellina. Altre persone promisero la loro offerta e attendiamo. Pure la nostra Cappellina di Bologna raccomandiamo ai nostri buoni cooperatori. La seconda Messa che in essa si celebrerà sarà per tutte le persone che ci aiutarono a fornirla.
Altre offerte. — Sig.ra Negroni Gemma: frutta. Sig.ra Vicinelli Elisa: uova. Sig.ra Rizzi: biancheria. N. N.: marsala. N. N.: tazze. Una buona signora scampoli di stoffa. Fam. Drosiani un attaccapanno. Signor Parroco di Riolo: calze. Sig.ra Albertasi: biancheria.
A tutti estendiamo i nostri Deo gratias e la promessa delle nostre preghiere. S. Paolo otterrà a tutti e ad ognuno una larga ricompensa in Paradiso.
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AGRIGENTO

La festa di S. Paolo. — Venne solennemente festeggiato il giorno di S. Paolo, e si ebbe una vera missione di bene, nella Chiesa Parrocchiale dei SS. Apostoli Pietro e Paolo.
Le tre conferenze sull'Apostolato di S. Paolo: la sua Predicazione, le sue Lettere, le sue Sante peripezie, furono tenute dal Rev.do Sac. Michele Sclafani, con grande amore per l'Apostolo e con intento di spingere i fedeli all'Apostolato.
Il panegirico poi fu pronunziato dal Padre Ceccarelli, Liguorino, romano.
Ogni sera si ebbe la benedizione col SS. Sacramento e fervorino. Tutti gli oratori ebbero parole di lode e di incoraggiamento per la nostra Istituzione e augurarono un forte aiuto da parte di tutti i fedeli.
La Festa fu maggiormente solennizzata da canti eseguiti dalle Orfanelle del Boccone del Povero dirette dalla brava Maestra della «Schola cantorum» ed accompagnate dai valenti violinisti.
La S. Messa fu cantata solenne e celebrata dal Can.co Marsala, i SS. Vespri dal Parroco della Cattedrale con grande intervento di devoti fedeli.
La Festa riuscì un vero omaggio di devozione al Sommo Pontefice, successore del Principe degli Apostoli.
In tale occasione si distribuirono molte Lettere di S. Paolo.
Il Rev.do D. Sclafani stesso ne diede esempio inoltrandosi nella folla per la distribuzione.
Sia ringraziato il nostro Santo Protettore e Maestro che suscita ovunque tanto entusiasmo di Fede e di Carità.
Il R. Sig. Parroco D. Montana nulla risparmiò per vieppiù solennizzare la Festa e ne sostenne tutte le spese.

TRIESTE


Togliamo dal giornale cattolico locale:
Le Figlie di San Paolo a Trieste
Le Figlie di San Paolo formano una congregazione religiosa approvata a norma dei Sacri Canoni, che si propone di predicare con la stampa, come i Sacerdoti predicano con la parola, le verità della fede, per santificare i Suoi membri, salvare anime e far regnare Gesù Cristo nel mondo.
Esse diventano di giorno in giorno più numerose. Vi sono scrittrici, maestre e semplici suore; tutte spendono le loro energie nel diffondere il pensiero e la vita cristiana con la stampa attraverso numerosi mezzi di apostolato.
In molte città d'Italia hanno aperto delle piccole sedi e delle librerie, dove col materiale di buona stampa, fanno opera di persuasiva propaganda in tutte le case e dove maggiormente si sente il bisogno di luce, di verità.
Ovunque, nei ricchi saloni, nelle povere case, le Figlie di S. Paolo seminano un pensiero buono, e lasciano il libro, il foglietto religioso, la lettura del quale porterà a suo tempo buoni frutti.
Dopo due mesi e mezzo di permanenza temporanea a Fiume, due suore della congregazione sono venute a Trieste ed hanno preso stanza nella casa vincenziana della carità in via Navali 27. Di là partono due volte al giorno per i vari settori della città portando ad offrire per le famiglie libri buoni di tutte le specie dalla Bibbia per le famiglie ai romanzi buoni.
La novità di questa forma d'apostolato ha sorpreso qualche buona famiglia che le ha prese per protestanti e voleva metterle alla porta.
Il Rosario che pende dal fianco della loro onorata divisa di religiose cattoliche, le ha… salvate.
Bella anche questa e memoranda: il Rosario di Maria prova dell'ortodossia della fede.
Raccomandiamo vivamente alla cittadinanza le due brave suore e il loro apostolato santo.

BARI


Sentiamo il dovere di rivolgere agli Ecc.mi signori Vescovi, di Foggia, Lecce, Gallipoli, Ugento, Oria, un vivo atto di ringraziamento per averci accolti in Diocesi, a cooperare al ministero dell’«Apostolato del Libro».
Ringraziando il Signore, si sono potuti diffondere molti S. Vangeli, Bibbie, Vite di Santi, i RR. Parroci, erano stati avvisati con apposite circolari dai rispettivi Ecc. Vescovi, per sempre più incoraggiarli nell'opera dell'Apostolato della Stampa.
Questo mese fu allietato dalla dolce compagnia della nostra Prima Maestra, che per alcuni giorni passò in visita da noi, lasciandoci i più dolci ricordi, e dandoci i più saggi consigli per il nostro profitto spirituale, e per l'opera del nostro Apostolato a salvezza delle anime.
Il Divin Maestro, e l'amato Apostolo Paolo, le concedano, Prima Maestra, meriti moltiplicati.
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O Maria «Regina degli Apostoli» mediante la tua potente intercessione, ottieni dal Divin Maestro le più elette benedizioni sui nostri benefattori tutti, col renderli forti e costanti nella via del bene affinché con il nostro Padre S. Paolo possano dire: «Bonum certamen certavi, cursum consummavi, fidem servavi, in reliquo reposita est mihi corona justitiae - Ho combattuto la buona battaglia, son giunto al termine della mia corsa ho conservato la fede, e non mi resta che ricevere la corona di giustizia».
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La preghiera è un atto col quale la nostra anima si eleva a Dio per ringraziarlo e domandargli le sue grazie. Essa è necessaria ed è un dovere che Gesù Cristo ci ricorda sovente nel Vangelo: «Chiedete ed otterrete, domandate e vi sarà dato, ecc.».
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Nuova traduzione italiana
della Bibbia
E' stata fatta sul testo latino della Volgata, quasi sempre a lettera. Quando le proprietà della traduzione letterale han costretto a tradurre dall'originale ebraico, o greco, o a senso, in nota è stata messa la traduzione letterale della Volgata.
In questa Bibbia (edizione latina-italiana in quattro volumi) vi sono quelle note che una persona colta, non specializzata in studi biblici, desidera, quando per devozione e non per studio, legge la S. Bibbia. Dalle note è cacciata l'erudizione prolissa, la critica e la polemica, ed è esposto con lucidità ciò che serve a capire e lumeggiare il testo.
Ogni libro della Sacra Scrittura ha la sua breve introduzione che lo presenta: lasciate a parte le questioni di critica, è dato il tempo, l'autore, lo scopo e il tema del libro.
Il primo volume uscirà entro il mese di Agosto 1931.
Il secondo volume entro il mese di Ottobre 1931.
Il terzo volume entro il mese di Dicembre 1931.
Il quarto volume entro il mese di Febbraio 1931.
Si ricevono sottoscrizioni all'opera completa.
CHI PRENOTA RICEVERÀ I QUATTRO VOLUMI A L. 50 FRANCHI DI PORTO.

Suggerimenti pratici
ai Parroci
per far accettare la BIBBIA delle FAMIGLIE


I RR..Parroci nel loro zelo conoscono certamente molti mezzi e molti modi, tuttavia ne suggeriamo qui alcuni provati efficaci, varie volte e in luoghi diversi, per circostanze e condizioni.
1. — Il Parroco prendendo motivo dell'importanza del catechismo e dell'istruzione religiosa, dall'importanza della Bibbia, dal fatto che non tutti i fanciulli vengono al catechismo, o dal fatto che il Parroco è solo o è scarso il Clero, specialmente nei luoghi dove un Sacerdote ha la cura di vari gruppi di famiglie distanti o in montagna, dal dovere che hanno i genitori di educare ed istruire cristianamente i figli, ecc. tenga una o due conferenze in Chiesa alle madri o ai padri di famiglia o ad entrambi i responsabili della famiglia; e concluda facendo la proposta che tutti i genitori abbiano la Bibbia e lo cooperino nell'insegnamento del catechismo in famiglia; quindi è molto importante venga immediatamente alla conclusione e faccia prenotare subito, perchè l'effetto della sua parola arrivi sino ai frutti.
Meglio ancora mandare a prendere senz'altro le Bibbie, press'a poco nelle seguenti proporzioni: calcolare che su cento famiglie ve ne siano 45 a 50 che rispondono subito e serviranno ad incoraggiare le altre. Prima della conferenza si mettano le Bibbie in bella mostra sulla balaustra, poi appena le madri o i padri hanno accettato si distribuisce la Bibbia. Se non ne hanno a sufficienza, si accetta la prenotazione di quelle che mancano; meglio, possibilmente, ricevere subito l'offerta necessaria; e poi si mandano a prendere e nella domenica seguente si compisce la distribuzione.
Per dare maggior solennità e forza alla Sua parola, il Parroco, se tiene conferenza, può farla davanti al SS. Sacramento esposto: in modo che da una parte ci siano i padri o le madri o entrambi i responsabili della famiglia, dall'altra il Ministro di Dio, e davanti a tutti il Divin Maestro che vuole illuminare e che, volenti o nolenti, giudicherà poi e darà l'esame di ammissione o di esclusione dal Paradiso senza accettazione di persone.
2. — Il secondo modo è uno sviluppo del primo. Conviene scegliere una domenica apposita, dare alla circostanza la massima solennità, con un po' di preparazione, preannunziando già che cosa si vuol fare: conviene preparare una bella Comunione riparatrice dei peccati della stampa cattiva o delle trascuranze nell'istruzione su ciò che riguarda il nostro fine, per chiedere la grazia di stringere le famiglie attorno al Divin Maestro Gesù Cristo. Alle varie messe predica illustrativa sull'argomento, invito a voce, e, dove è possibile, anche per iscritto con biglietto distribuito nelle messe del mattino, ai padri e alle madri, di non mancare a Vespro. A Vespro si tiene l'ORA DI ADORAZIONE illustrando il perchè di tale funzione sotto l'influsso del Sacerdote.

Cooperatori,
Pensate ai vostri affari? Qual è il più importante?... Volete salvarvi? e tutte le grazie necessarie per questo fine? Provvedetevi del libretto qui indicato:
PREGHIAMO!
Contiene le verità fondamentali del Catechismo utili ad ogni buon cristiano. Modo di ascoltare la S. Messa; il modo di accostarsi ai SS. Sacramenti della Confessione e Comunione, il Rosario, le preghiere più belle in onore dei nostri Santi Protettori, il Vespro della Domenica ed alcune belle lodi. E' piccolo, in modo da essere portato comodamente con voi nelle funzioni.
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