Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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SECONDO ESERCIZIO

ESAME PROPRIAMENTE DETTO

Il secondo esercizio comprende due brevi atti preparatori, cinque punti, e un Pater a conclusione.

1. - Gli atti preparatori.

Sono: l'uno la presenza di Dio, l'altro la preghiera preparatoria.
Col sentimento della presenza di Dio l'anima si eccita al raccoglimento; con la preghiera preparatoria prende di mira il suo esame.
Questi due atti devono evidentemente premettersi a qualsiasi esercizio di pietà, e possono prendere un largo sviluppo in alcuni, quali l'orazione e la visita al SS. Sacramento; ma nel caso attuale occorre evitare di passarvi troppo tempo.
a) Presenza di Dio.
Lasciato da parte ogni altro
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pensiero, mettersi sotto l'occhio di Dio ed eccitarsi a un vivo sentimento di rispetto e di umiliazione. Questo appunto è lo scopo dell'esercizio della presenza di Dio. Ed ecco qui alcuni mezzi per arrivarvi:
1. Ripetere a se stesso che Dio è realmente lì avanti, presente in tutta la sua maestà, e sta osservando con la sua intelligenza infinita.
2. Variare di tanto in tanto, e, invece che Dio in generale, rappresentarci le tre Persone Divine che ci guardano e si occupano di noi; oppure Gesù nella sua umanità adorabile, mentre ci chiama per nome e c'invita ad appressarci a Lui; farci una viva immagine della sua fisionomia, del suono della sua voce.
3. E può ancora esser utile servirsi di qualcuna di queste similitudini: Io sono circondato, compenetrato di Dio come l'uccello nell'aria, come la spugna in seno al
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mare, come il ferro incandescente nella fornace.
4. Vi sono poi delle persone che provano una consolazione tutta particolare nel paragonarsi ad un piccolo bambino che attende al suo compito sotto lo sguardo della mamma.
Nel terminare questo primo esercizio preparatorio è utile fare un atto esterno di rispetto e di adorazione: baciar la terra, o inchinare alquanto il capo, ecc.

b) Preghiera preparatoria.
La preghiera preparatoria consiste nel domandare brevemente a Dio la grazia di far bene l'esame attuale. Dev'essere una preghiera fervente, un grido del cuore: «Mio Dio e mio Maestro, fatemi la grazia di poter concentrare tutta la mia anima in questo esercizio».

OSSERVAZIONE. — Un solo minuto è sufficiente per questi due atti
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preparatori. Si badi a non dilungarvici troppo.

2. I cinque punti dell'esame particolare.

1.o PUNTO: Ringraziare.
Circa due minuti

Scopo di questo punto. — 1.
Motivo generale: la riconoscenza è un dovere, e l'adempimento del medesimo non trova sempre nei nostri esercizi di pietà quel posto che gli spetta.
2. Motivo speciale: noi stiamo per andare alla ricerca dei nostri difetti; orbene, non è giusto renderci conto parimenti delle grazie ricevute?
3. Vogliamo vincere noi stessi, ma ci costa fatica; or non è buona cosa eccitare la nostra generosità col ricordo dei benefici di Dio?
Mezzi per- raggiungere questo scopo. — 1. Andare al particolare,
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ringraziando Iddio per questa e quella grazia determinata.
2. Risalire alla sorgente stessa dei benefici e ringraziare Iddio per l'amore con cui ce li ha fatti.
I modi qui sotto indicati possono servir di guida.
Primo modo. — Richiamare alla memoria le azioni della mattinata, soffermandosi un tantino davanti alle grazie più notevoli che Dio ci ha concesse, cercando in pari tempo di penetrare la grande bontà di Dio nel darci le grazie di ogni giorno. Si badi però che il segreto per riuscire e fare utilmente e facilmente questi atti, sta nell'osservare minutamente i singoli fatti, evitando il pericolo di fermarsi ad uno sguardo generale, che potrebbe fare una certa impressione, ma che non porterebbe ad alcuna pratica conclusione.
Secondo modo. —
Un'altra volta si troverà più facile ringraziare
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Iddio per averci sopportato ancora per quella mattina. S. Teresa provava sempre una viva riconoscenza verso Dio per averla salvata dall'inferno; e S. Filippo Neri ogni giorno si meravigliava che Dio non l'avesse ancora abbandonato.
Come a dire: «Dio mi ha sostenuto, tollerato, sopportato e amato anche stamattina!»

Terzo modo. — Ringraziar Dio delle principali grazie della vita. Che gran cumulo esse formano! E che stimolo per chi ben vi pensa!
Ci son di certe vedute d'insieme dell'opera della grazia nella vita passata che non mancano mai di commuovere profondamente (1).
Talvolta il ricordo di una sola grazia, anche di antica data, può produrre un effetto anche maggiore. In tal caso ci si fermi qui,
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essendo raggiunto lo scopo, che era di eccitare la nostra riconoscenza.

OSSERVAZIONE. — Qualunque sia il modo che si tiene, si badi a ringraziar Dio, non solo per i benefici in se stessi, ma ancora per l'affetto con cui ce li ha fatti. Questi favori, infatti, che noi avremo enumerati e riconosciuti sono dall'eternità nel pensiero di Dio, e sono venuti a noi come effusione del Sacro Cuore del nostro Divin Maestro, olezzanti del suo infinito amore.

2.o
PUNTO: Preghiera per conoscere i propri difetti e detestarli.
Circa un minuto

Scopo di questo punto. — Concentrare tutta l'attenzione sul soggetto dell'esame e implorare l'aiuto divino. È questo il punto a cui mirano le due domande seguenti, e che è utile far a se stesso ogni volta, per essere in esse racchiuso tutto il metodo da seguirsi.
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1. Che cosa desidero io in questo momento? — Conoscere quante volte stamattina ho mancato sul tal punto (enunciarlo distintamente).
2. E che cosa desidero soprattutto? — Di ottenere la grazia di detestare le mie colpe e correggermi.

OSSERVAZIONI. — Non si abbia timore di insistere su tali domande, e ripeterle anche varie volte. Volendolo, si potrebbe far seguire le seguenti invocazioni: «Datemi grazia di avere una conoscenza intima de' miei peccati che m'impressioni e me li faccia detestare. — Fate che io senta il disordine della mia coscienza affinché ne provi disgusto e col vostro divino aiuto incominci seriamente a correggermi».
Una tale preghiera, fatta con sentimento, due volte al giorno, ottiene col tempo un pentimento vivo e una profonda umiltà.
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3.o PUNTO: Esame, ossia ricerca delle colpe.
Circa quattro minuti

Questo punto consiste nel ricercare le mancanze, segnarne il numero e confrontarlo con quello degli esami precedenti.

1. Ricercare le mancanze. Scorrere colla mente la mattinata, ora per ora, o azione per azione. Tenere sempre il medesimo ordine. Dev'essere un calcolo chiaro, esatto e non esagerato.
Nel rilevare ciascuna mancanza, domandare a se stesso se al primo accorgersene si è fatto l'atto esterno convenuto: battersi il petto; se si è fatto subito, oppure molto più tardi.
2. Segnare il
numero delle mancanze. Si potrà servirsi di un piccolo taccuino, o d'una corona apposita, o delle tabelle poste alla fine di questo libro; purché si segni. È una cosa indispensabile.
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Se uno ha preso di mira le sole mancanze volontarie, non segni quelle che non lo sono; e tanto meno quelle che non si riferiscono al soggetto che si è stabilito. Diversamente, questo resterebbe confuso e troppo esteso; l'attenzione verrebbe divisa, e lo sforzo non farebbe capo al punto essenziale.
3. Confrontare l'esame della sera con quello del mattino, e questo con quello della sera; confrontare ogni settimana con la precedente, e, se è il caso, un mese con l'altro, e così gli anni; poiché ben sovente occorre un tempo assai lungo per correggere anche un solo difetto.
OSSERVAZIONI IMPORTANTI. — 1. Quando s'uniscono insieme esame generale e particolare, sarebbe preferibile il farli l'uno dopo l'altro. Si percorre le ore anzitutto dal punto di vista dell'esame particolare, e poi si fa lo stesso dal punto di vista dell'esame generale.
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2. In questo punto non è necessario impiegare più di tre o quattro minuti, cinque al massimo, anche quando si facciano i due esami insieme. Si noti l'importanza di questo avvertimento. A che servirebbe infatti il passar, come taluni fanno, l'intero quarto d'ora a cercare e annotare, vale a dire contare le ferite ricevute, e non dedicare un po’ di tempo a guarirle? Più decisivi certamente sono i due punti che seguono dopo.
3. Non sarà mai raccomandato abbastanza l'uso d'un questionario.

4.o PUNTO: Pentimento.

1. Deplorare con tutta l'anima le proprie mancanze.
2. Esprimere a Dio un tal sentimento: ecco lo scopo di questo punto.
a) Eccitarsi al dolore, come si fa per la confessione e seguendo il metodo che si preferisce. E poiché
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è utile variarlo talvolta, se ne indicano alcuni dei più semplici.

Primo metodo.
Recitare più volte l'atto di dolore molto lentamente.
Secondo metodo.
Ogni giorno pensare attentamente a una scena della Via Crucis. Percorrere in tal modo tutte le stazioni, prendendone una sola per volta.
Oppure: Immaginarsi di stare sul Calvario ai piedi di Gesù morente, e chiedere perdono successivamente alla SS. Vergine, a Gesù Cristo, e a Dio Padre.
Terzo metodo. Riflettere al pericolo in cui ci troviamo d'offendere Dio, di rilassarci, di cader sempre più in basso, di dannarci, ecc.
Quarto metodo. Rappresentarci tutti i nostri peccati nella loro moltitudine, e riflettere alla ingratitudine commessa contro la bontà di Dio che ci ha perdonati, rialzati, amati e serviti sia direttamente e sia per mezzo delle sue creature.
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Quinto metodo. Contemplare la bellezza e la santità di Dio per venire a disprezzare noi stessi nel vederci tanto dissimili da Lui.
b) Eccitarci al pentimento è di somma utilità; ma non bisogna trascurare d'esprimere ripetutamente il proprio pentimento. Per farlo con più slancio, si prenda in mano il Crocifisso e si baci più volte con affetto mentre si chiede a Dio perdono di ciascuna delle mancanze che si trova di aver commesso.
Per chieder perdono è utilissimo servirsi di formule che si possono leggere nei buoni libri.

OSSERVAZIONE. — Una raccolta di numerosi atti di dolore trovasi nel libro: La pratica progressiva della Confessione del Beaudenon.

5.o PUNTO: Fermo proposito.

OSSERVAZIONE. — Questo e il precedente sono i due punti più importanti. Bisogna consecrarvi
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almeno metà del quarto d'ora, perciò occorre spicciarsi negli atti precedenti.
Scopo di questo punto. — Formulare chiaramente le risoluzioni elaborate cogli atti precedenti, e prevedere le occasioni.
Qui va applicato quanto è detto pel mattino col nome d'esame preventivo.
1. Precisare il soggetto. Ecco, io voglio vigilare su me stesso e vincermi in questo difetto fino a stassera.
Determinare bene questo difetto, e che sia uno solo.
Da mezzogiorno fino a sera, e non più in là.
2. Prevedere. Passare in rassegna le ore del pomeriggio, cercando di scoprire le occasioni che si presenteranno.
3. Prendere la decisione di vincersi in ciascuna di esse; enumerarle una ad una; m'accadrà
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questo, poi quello... e io farò così e così...
4. Pregare. Sì, pregare soprattutto e molto. Chiedere la grazia di ravvisare le occasioni, di star saldi e generosi fin dal primo momento.

«O Gesù Maestro, date al vostro povero servo una gran volontà. Cara Madre Maria, datemi forza soprattutto nella tale... e tal altra occasione ». «Amabile S. Giuseppe, proteggetemi».
Il frutto di questo 5.o punto si fonda tutto sulla preghiera. Con umiltà e confidenza si insista nelle medesime domande; si espongano a Dio i bisogni e i desideri che si hanno, allegando le sue promesse, la gloria sua, la sua bontà; e non si tralasci d'interporre degli intercessori.
Da ultimo si termina recitando un Pater.
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(1) Si potrebbe scrivere una lista di queste grazie.