Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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I NOSTRI STUDI - Meditazione tenuta dal Primo Maestro
FIGLIE DI SAN PAOLO - Roma, 6 settembre 19613
Siamo nella Novena della natività e del Nome santo di Maria. Attraverso Maria invochiamo lo Spirito Santo. Tutti hanno bisogno della grazia dello Spirito Santo, ma chi insegna e chi studia deve, in modo particolare, chiedere la luce dello Spirito per essere illuminati e per illuminare in ordine alla vita eterna! Gesù ha detto: Lo Spirito che io vi manderò dal Padre vi insegnerà tutto, e vi suggerirà tutto quello che vi ho detto. Coloro che hanno terminato di studiare domandino la grazia che lo Spirito Santo suggerisca quello che hanno appreso nella scuola (e che poi, forse hanno dimenticato) affinché ne traggano profitto.
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La prima osservazione che vorrei fare e il primo ricordo che vorrei dare è questo:
Vi si deve chiamare "Insegnanti" o "Maestre"? Cioè: coloro che fanno scuola, nella vostra Congregazione, devono essere dette "Insegnanti" o "Maestre"?
Insegnanti sono propriamente coloro che fanno scuola nelle elementari, nelle medie, ecc. E' poco essere Insegnanti! E' molto essere Maestre!
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Che cosa importa, in una religiosa, essere "Maestra"? Importa farsi "via, verità e vita"! Se la maestra non si considera così, diviene un'insegnante! Sarebbe "aes sonans, aut cymbalum tinnens" (1 Cor. 13, 1): una campana che manda gli altri in chiesa ma che non si muove; un tamburo che rintuona solo le orecchie con il suo rumore!
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La "Maestra" deve essere dotata di qualità ben diverse dall'insegnante!
Deve riflettere il Maestro Divino:
1) col riferire e ripeterne l'insegnamento;
2) usando lo stesso suo metodo per comunicarlo;
3) precedendo con la pratica; vivendo cioè quello che insegna;
4) ottenendo le grazie per sé (affinché l'insegnamento giovi a sé, per la vita eterna), e per le alunne perché divengano discepole di Gesù. "Andate, insegnate e fate mie discepole tutte le genti"!
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Essere canali che prendono l'acqua da Gesù "Fons aquae salientis in vitam aeternam", e che poi la trasmettono.
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In particolare, che cosa significa essere "Maestre"?
a) Innanzitutto significa essere via! "Via" è la persona molto virtuosa, molto pia, che vive la sua vocazione e che comprende le persone a cui deve insegnare; comprende, cioè, quello che dovranno diventare nella vita perché l'insegnamento è tutto ordinato a questo.
Scuola e vita!
Impariamo per trasmettere! Si faccia sempre così. Abbiamo imparato da altri, dalla Chiesa, e trasmettiamo!
"Vos estis lux mundi!". Come Gesù che disse: "Ego sum lux mundi!" Così!
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La "Maestra" deve quindi essere molto osservante e attaccata alla Congregazione. Dovrà essere molto intelligente per capire bene ciò che dovranno fare le sue discepole, onde poter dare ad esse tutto quello di cui hanno bisogno per l'apostolato e per la loro santificazione. Questo esigerebbe anche che chi insegna abbia fatto molto apostolato per essere una persona che senta e viva bene la vita paolina.
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Essere "via" col far partire sempre dalla bocca la parola saggia che illumina,. che aiuta e che incoraggia, che sostiene.
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b) Essere "verità"!
Essere "verità" vuol dire possedere quello che si deve insegnare! Gesù ha fatto scuola per tre anni e la Maestra deve imitare Gesù in questo periodo! La scuola del Maestro divino era una scuola vitale e non una semplice scuola di... insegnante! "Vita erat lux hominum!"La luce che diventa vita!
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Dare la verità che non è recitata ma che è meditata ai piedi del SS.mo Sacramento, la verità che è sentita interiormente per un profondo spirito di fede, e per un ardente amore alle anime. La "maestra" deve essere talmente convinta delle verità che deve insegnare, da sentirsi spinta a comunicarle per il bisogno che sente di dare quello che ha. E che cosa ha? Ha la fede, la speranza, la grazia! Allora le parole che dirà saranno tutte ispirate dallo Spirito e saranno accompagnate da quella chiarezza e semplicità che veramente giova.
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Prima della lezione la maestra deve parlare con Gesù e trattarne con Lui per far scendere in se stessa quello che dovrà comunicare. Non si distingue dal pulpito la cattedra della maestra religiosa, specialmente se insegna materie sacre, perché quella luce che accende diviene vita.
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c) Essere "vita"! Essere vita per l'abbondanza di grazia. La Maestra viva la vita in Gesù Cristo. Nella scuola si realizzi in modo speciale il "vivit vero in me Christus!". Chi insegna sia sempre raccolta e compresa come quando il Maestro divino pronunciava i suoi discorsi e spiegava la verità!
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c) Essere "vita"! Essere vita per l'abbondanza di grazia. La Maestra viva la vita in Gesù Cristo. Nella scuola si realizzi in modo speciale il "vivit vero in me Christus!". Chi insegna sia sempre raccolta e compresa come quando il Maestro divino pronunciava i suoi discorsi e spiegava la verità!
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Vita che si comunica in vita e che porta ad amare Dio; che porta l'alunna a diventare discepola, e cioè ad imitare, non solo ad apprendere, in maniera che gli anni di Teologia siano un perfezionamento, un integramento della persona!
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Tutto questo richiede molta umiltà e molta corrispondenza tra Maestra e discepola! Bisogna che preghino vicendevolmente; nelle comunioni si ricordino. E come si farebbe a insegnare bene se non si arrivasse a questo?
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Ci sono i corsi seminaristici in cui si preparano i Sacerdoti per il ministero e in cui la verità, la via e la vita si sente di più; ci sono poi i corsi accademici quali hanno un altro scopo. Voi dovete fare un corso uso seminaristico, cioè legato con la vita, in modo che la verità appresa, si possa e si sappia poi scrivere e diffondere.
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Fino a un certo punto gli studi sono comuni: classi elementari, ginnasiali, liceali, ecc. Ma, arrivati a questa ultima tappa, c'è la distinzione: chi vuol farsi sacerdote studia teologia e va all'Università; chi vuol fare il medico studia medicina, e così via dicendo. Gli studi che fate voi sono ordinati a preparare e formare delle Maestre di noviziato, delle scrittrici, conferenziere per settimane bibliche, catechistiche, vocazionarie ecc. Le vostre studenti vanno preparate per la redazione, la tecnica, la propaganda. Questi settori hanno una buona parte in comune, sì; ma ciascuno ha pure qualcosa di proprio. Perciò ci siano anche le scuole di apostolato.
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Nei nostri studi il principio dominante deve essere questo: imparare per vivere! Scuola e vita! tutto è sempre ordinato a quello che si deve fare nella vita. Molte cose che ci sono nei libri di Teologia sono ordinate agli studi accademici e più ancora per i Sacerdoti perché devono essere anche le guide vostre. Ci sono perciò cose che sono necessarie per loro e non per voi!
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Si adotti un po' il metodo americano: due anni per apprendere la dottrina della Chiesa e altri due anni o più, per darla. Far fare quindi dei componimenti, dei lavori che siano ordinati anche ad essere pubblicati in forma di articoli, in generale. Insegnare poi la didattica per preparare quelle che dovranno fare scuola. Preparare anche a diffondere le varie edizioni perché nessuno può fare a meno della diffusione. Tutto il lavoro di redazione e di tecnica è ordinato alla diffusione. Gesù ha compiuto la Redenzione, ma vuole che sia applicata alle anime, altrimenti sarebbe inutile, superflua. Non si cada in errore. La redazione da sé, cosa vale? E la tecnica? Esse valgono in quanto servono alla diffusione, cioè in quanto arrivano alle menti, alle anime!
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Voi, non siete tenute alla realizzazione dei programmi così, come vengono preparati nei Seminari e negli Atenei. Quelli mirano al generale, voi dovete mirare al particolare, cioè alla vostra Congregazione, al vostro apostolato, alla vostra redazione, alla vostra diffusione. Dovete badare e riflettere a come sarete luce nel mondo. Quando poi si sarà più avanti e si riceveranno uffici particolari ci si perfezionerà sempre di più. Essere "Paoline"!
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Tutto questo che abbiamo detto richiede particolarmente due cose: 1) precisa dottrina; e 2) difesa della dottrina nelle circostanze nostre. Approfondire di più e quelle verità che oggi sono maggiormente ostacolate dai comunisti, dagli atei, dai protestanti, dai razionalisti, ecc. Prepararsi per la difesa.
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In pratica come si deve fare?
In concreto per essere "via, verità e vita" si deve essere tutto assieme. Faccio un esempio: si arriva, per es., al trattato "De Eucaristia": fondere tutti e tre i trattati insieme: il trattato della Dogmatica, della Morale corrispondente, della Liturgia. A ripetere prima l'uno poi l'altro, si fa perdere molto tempo; invece se li fondiamo e dai principi facciamo partire tutto: Presenza reale, Sacrificio della Messa, Comunione, noi aggiungiamo quello che è vita! Faremo poi la Comunione insieme domani per ricevere insieme abbondanza di vita, ecc.!
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La Maestra e la scolara non si distinguono, fuorché nella posizione di chi deve insegnare e di chi deve apprendere. Quindi ordinare tutta la dogmatica, la morale, la liturgia a fare domani delle belle ore di adorazione, ad ascoltare bene la Messa e a fare meglio la Comunione, e poi a passare all'apostolato. Portare ai Sacramenti.
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Le materie sacre non possono mai andare disgiunte, mai essere separate: esse formano un corpo solo. La Morale non può mai essere separata dal Diritto; la Patristica, Storia ecclesiastica e Storia dell'Arte, ecc. si sono sviluppate di pari passo. La Storia non è proceduta distaccata; essa è l'umanità che ha vissuto!
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Dare un insegnamento completo. Mai fermarsi alla scuola. Arrivare alla vita! Vi è tutto un lavoro da approfondirsi, ma anche da semplificarsi. Assomigliare al Maestro divino, ripetere il suo insegnamento, comunicarlo con il suo metodo. Quando assomiglierete al Maestro Divino sarete brave Maestre e le alunne saranno brave discepole.
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Se sarete anche un po' più originali nell'insegnamento sarete anche più "paoline". S. Paolo ha riassunto il Vangelo, lo ha fatto suo, lo ha vissuto e lo ha comunicato in quella maniera che conoscete. Le sue lettere sono monumenti indistruttibili. Quanti discepoli ha fatto! Quante chiese ha fondato! Quanta efficacia ha avuto il suo ministero! E come in questa maniera si è santificato!
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Crearvi una mentalità paolina a questo riguardo; crearvi anche una organizzazione nello studio, e dei programmi vostri.
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Se voi non immettete l'alunna nell'apostolato quando avrà finito i suoi studi si troverà di fronte a difficoltà insormontabili. Si spaventerà.
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Possiamo diventare utili in modo mirabile, ma potremmo anche diventare perfettamente inutili perché, se lo studio non serve alla santificazione nostra e delle anime, a che giova? Sarebbe stato meglio che si fosse fatto altro.
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Essere veramente "Maestre"! Tutto l'Istituto deve essere un Magistero!
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3 Ottavo, senza l'indicazione della data di stampa. C'è la registrazione.