Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Studiare, sì, il rosario bene. Non molti rosari, ma /buoni rosari/ (a). E ogni mistero ha tre punti: il fatto, la meditazione e la preghiera, così il primo mistero e così il secondo, il terzo, il quarto, il quinto, sì. Fare una meditazione sopra questi misteri primi.
832
Poi vi sono i misteri dolorosi, e allora [è] la stessa cosa, cioè il fatto [o] i fatti, e secondo, la meditazione, e terzo, si chiede, si prega e si ottengono le grazie.
833
/E poi vi sono gli altri cinque misteri/ (a). Allora bisogna ancora fare [la considerazione su] ciò che /è il/ (b) fatto, e secondo la riflessione, la meditazione, e poi di ogni mistero le grazie che vogliamo chiedere.
834
È una cosa così preziosa [ri]tenere [questo] con voi e con tutte le suore e con tutti i religiosi, e cioè che serva [ad] approfondirsi. Non che siano solamente parole espresse, ma che ci sia una riflessione. Ricordare il fatto e poi meditare il fatto e poi chiedere la grazia per il fatto. Così l'annunziazione, così sono gli altri punti come il secondo [mistero], e così come Gesù nel Getsemani e poi /il giorno della resurrezione/ (a) di Gesù Cristo.
835
Sono quindi quindici i misteri, ma generalmente se ne usa[no] soltanto cinque. Sì. Ma che si faccia questa attenzione perché non sia una preghiera solamente di parola, ma sia altro: primo la memoria, e secondo riflettere con la mente, e poi con la domanda, cioè con la preghiera. [Di] ogni mistero sempre il fatto, poi, secondo: le /dieci Ave Maria/ (a) e poi considerare quali grazie /vogliamo chiedere/ (b).
836
Riflettere sopra ogni mistero: il fatto, la riflessione con la preghiera e poi le domande che si vogliono chiedere [e le] grazie, e i propositi che ciascheduno si vuole fare. Così.
837
Così va bene e avrete /molte benedizioni/ (a) e molte grazie. Non soltanto delle parole, ma far lavorare la mente, lavorare il cuore e /lavorare su quello che è il proposito, e le grazie che vogliamo chiedere/ (b).
838
Ecco adesso dico solamente queste piccole parole, brevi parole, ma potete anche considerare prima i misteri che sono i primi, e poi i secondi, e poi i terzi. Va bene.
839
Oggi non ho la forza, oggi. Se il Signore mi darà ancora un po' di forza, allora vi aiuterò, insieme. Ma che si recitino bene i rosari. E se si porta la corona del rosario /vuol dire che è quello che la suora fa e deve fare, quello che la suora [è] insieme a Maria. Maria è la corona, e per il motivo che si porta, allora è [per] la suora la santificazione/ (a).
840
Ogni suora deve /avere quello/ (a) che serve per conseguire /la vita religiosa/ (b). La suora si accompagna con Maria, la quale si rappresenta con la corona. Ogni suora si trova con Maria, /quindi la suora cammina insieme/ (c) a Maria: si [ac]compagnano. E quindi poi, oltre a riflettere, allora ottenere le grazie e accompagnarsi.
841
Tener conto, prezioso conto /del rosario/ (a), sempre. E quando qualcheduna può scadere, allora si disorienta. La suora, la suora che si accompagna con Maria, allora camminerà bene e in letizia e in progresso spirituale. In progresso spirituale.
842
Ogni suora deve seguire e accompagnare la vita sua con Maria. Maria, che è stata una suora, la grande suora, la prima e la grande suora, questa suora che oggi /è già in paradiso/ (a). Quindi essa è risorta, e allora è su in cielo Maria col corpo e con l'anima. È Maria corpo e anima, e allora accompagna la suora, affinché ogni suora cammini bene e insieme, e /abbia/ (b) la grazia e l'aiuto. La grazia. /Fare/ (e) tanta meditazione sopra quello che è in Maria. Quello che è in Maria, sì.
843
Da un po' di tempo si parlava poco di Maria. Poco. Ma le suore devono essere sostanzialmente e sempre nella vita /religiosa/ (a). Abbiate tanta fede. Fede e nello stesso tempo che ci sia la preghiera insieme e la riflessione. La riflessione.
844
Quindi ogni mistero ha tre punti, tre riflessioni: il fatto, la riflessione con le dieci Ave Maria, e la conclusione con le grazie che si chiedono. Quindi non molti rosari, ma buoni rosari: vi troverete meglio e avrete un gran progresso. Sì. Vi dò la benedizione. (1).

Albano Laziale (Roma)
4 ottobre 1968

845

832 (a) R: ben ro buoni rosari.

834 (a) R: e poi l'altro quinto, cioè l'altro tre, è che la resurrezione di Gesù Cristo, i cinque misteri.
(b) R: è di di.

835 (a) R: il giorno qui è quello il quale è la resurrezione.

836 (a) R: le dieci paro[le] le dieci invece che sono le Maria.
(b) R: che vogliamo chiedere che vogliamo chiedere.

838 (a) R: molte più molte benedizioni.
(b) R: lavorare la quello che è il proposito quello che è il proposito e le grazie che vogliamo chiedere che vogliamo chiedere.

840 (a) R: vuol dire che è quello che per la suora che per la suora e deve fare quello che è la suora insieme a Maria. E suora e Maria e Suora. Maria è la corona e quello che per il motivo che si porta allora è la suora la santificazione.

841 (a) R: avere una profonda profonda quello.
(b) la vita religiosa la vita religiosa.
(c) R: quindi si cammina come la suora insieme.

842 (a) R: del rosario del rosario.

843 (a) R: in chies[a] in chie in paradiso.
(b) R: avere.
(c) R: avere.

844 (a) R: in particolare nella visione che vi è al al vi è quello che la vita religiosa la vita religiosa sì.

(1) Al saluto consueto: «Sia lodato Gesù Cristo», segue la benedizione. Poi il Fondatore aggiunge: «State sempre liete, sempre liete».