Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno XXVIII

SAN PAOLO
GENNAIO - 1953
ROMA - Casa Generalizia

AVE MARIA, LIBER INCOMPREHENSUS, QUAE VERBUM ET FILIUM PATRIS MUNDO LEGENDUM EXHIBUISTI (S. EPIPHANIUS EP.)

LA PROVVIDENZA NELLE FAMIGLIE PAOLINE

Filosofia e Teologia entrano a trattare l'argomento della Provvidenza; e solo completandosi tra loro ragione e rivelazione si può avere una soluzione interamente soddisfacente; così come solo completandosi volontà e grazia si può raggiungere la santità cristiana e religiosa.
Il pessimismo, il fatalismo, il casualismo, il deismo (Voltaire), il credere ad un cieco destino... dipendono dalla mancanza di fede nella Provvidenza ed insieme da mancanza di ragione. L'ottimismo sereno e fiducioso, per il mondo e la sua storia in generale e per ogni anima è sempre giustificato dalla rivelazione. Ogni cosa ed ogni avvenimento sono visti in una luce buona: tutto è guidato, disposto o permesso da una mente divina e da una volontà paterna, amantissima.
Il concetto di Provvidenza include due concetti diversi, ma connessi: la Previdenza ed il Governo del mondo. La Previdenza: Dio ha fatto l'uomo per il cielo e alla sua glorificazione, fornendolo dei mezzi necessari: «ratio ordinis rerum in finem Providentia in Deo nominatur» (S. Tommaso). Invece con il Governo Dio effettivamente dirige con sapienza e bontà tutto, specialmente l'uomo, al fine, per quanto sta da Lui: «Executio huius ordinis Gubernatio dicitur» (S. Tommaso).
Esclusa la dottrina della Provvidenza, la vita perde ogni senso e diviene un procedere cieco in balìa delle forze fisiche e della malizia degli uomini. Quando invece la fede nella Provvidenza è viva, il senso della intera storia umana è ben definito, elevato, profondo: è Dio che tutto conduce e fa convergere, non già un succedersi ed intrecciarsi di passioni ed interessi individuali. Si insegni bene la storia: al lume della ragione e della fede.
Per la fede nella Provvidenza si scopre Dio che ha cura delle cose grandi e piccole: dall'atomo, dal capello della testa, dal giglio del prato allo sviluppo del mondo fisico, intellettuale, morale; dalla creazione alla consumazione; la vita è allietata da una luce che procede: dall'eternità, dal giudizio universale e dalla sicurezza di una giustizia eterna.
Quanti ragionamenti senza l'uso di ragione e senza la luce del Vangelo e del Crocifisso!
Dio predispone ogni cosa per un fine ed attua infallibilmente il vero disegno: nulla vi è di cieco, imprevisto o non avvertito; tutto viene fatto servire al fine divino. «Attingit a fine usque ad finem fortiter suaviterque disponens omnia». Occorre che noi ci pieghiamo amorosamente al volere di Dio, perché ciò è solo e sempre il nostro bene! Questo «fiat voluntas tua» è tutta la gioia e la piena prudenza! Sopra ogni uomo Dio ha un disegno particolare con grazie particolari e assecondandolo si compirà il disegno di Dio e si raggiungerà la felicità nostra.
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Se l'uomo si ribella, Dio conseguirà ugualmente il suo fine, ma l'uomo no! I dannati glorificano la giustizia di Dio, ma essi sono infelici per sempre.
Tutta la santità consiste nel comprendere la divina Sapienza e nell'incessante «fiat».
Fidarsi di Dio! Egli è sempre Padre! E così lo chiamava sempre Gesù Cristo anche quando era al colmo delle sue sofferenze: «Padre, nelle tue mani consegno il mio».

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Gesù Cristo, fondando la Chiesa società perfetta, le diede un fine soprannaturale, il medesimo fine per cui Egli si era incarnato e vi assegnò i mezzi soprannaturali.
Proporzionatamente, in modo analogo, si deve pensare delle parti della Chiesa, ad esempio degl'Istituti religiosi, come la Pia Società S. Paolo. Questa ha i suoi fini da conseguire; il Signore dispone i mezzi e la Provvidenza si manifesta a noi nello spirito, studio, apostolato, povertà. Ciò significa che il Signore dà le grazie per la santificazione, per l'acquisto delle scienze necessarie, per le utili edizioni, per il sostentamento delle persone e delle opere.
Vi è nella Pia Società San Paolo un complesso di pratiche devote: chi le compie in spiritu et veritate può raggiungere la santità. I Sacramenti, le Messe, Rosari, adorazioni, esami di coscienza, predicazione, direzione spirituale, il lavoro interiore, ecc., sono i mezzi provvidenziali che si trovano nell'Istituto e dati in abbondanza. Non vi è dubbio che con essi si possa raggiungere la santità. Il Signore sarà largo di conforto, luce, consolazioni con chi si applica ad usarli bene. L'abbandono in tutto o in parte delle pratiche di pietà significa chiudere la mano alla Provvidenza ed aprire la porta al peccato, alla tristezza, alla stanchezza della vita religiosa, o peggio. Invece alla generosità dell'anima corrisponderà una crescente misericordiosa generosità del Padre Celeste.
Nella corrispondenza alla grazia e nel buon uso dei mezzi di santificazione si formarono religiosi e religiose esemplari per osservanza, sacrificio, pronti sempre a servire il Signore e la Congregazione: ricordiamo solo quei defunti che lasciarono di sé memoria edificante e in benedizione.
Chi porta vivo impegno nello studio, sia insegnante od alunno, ed approfitta di ogni occasione per imparare, sarà favorito dal Signore, avrà grazia per intendere bene, per ritenere, per comunicare con frutto il sapere: Provvidenza nella scienza! perché ognuno sappia quanto è richiesto nel suo stato. Così si sono formati buoni insegnanti, scrittori, che hanno già dato saggi soddisfacenti, licenziati e laureati relativamente in buon numero.
Il Signore darà la parola all'evangelizzatore, dice la Scrittura. Egli parlerà per lui; il frutto dipenderà dalla grazia, dopo che si avrà fatta la preparazione possibile e si opererà in umiltà e carità. Vi è una stupenda Provvidenza per chi zela negli apostolati della parola e delle varie edizioni. Predicatori e scrittori, anche di non molte doti, operano efficacemente nelle anime e nella società.
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L'Apostolato che si va svolgendo con intelligenza, amore, frutti tangibili, è segno che la radice è sana. Stampa, cinema, radio secondo lo spirito paolino in vivo attaccamento alla Chiesa, per la gloria di Dio e la pace degli uomini, in rapido progresso.
Vi è poi una Provvidenza per chi cerca il regno di Dio e la sua giustizia: tutto il resto (vestito, cibo, abitazione, mezzi di apostolato, salute, ecc.) viene dato come in aggiunta. Dio non provvede ai religiosi paolini il solo pane, ma ancora i mezzi di apostolato, le vocazioni, i campi di lavoro, gli uffici per l'esplicazione dei talenti di ognuno...
L'Istituto, sorto senza alcun fondo economico, vissuto in spirito di povertà, ebbe sempre aiuto di Cooperatori generosi e fedeli, alcune volte aiuti che oltrepassarono i limiti ordinari, procedenti da una Provvidenza speciale: il Padre celeste, che dà le piume ed il nido al passero, che veste i gigli del campo, che numera anche i capelli della testa, che soccorre chi ha fede e Lo prega: all'ultimo momento, ma a tempo; senza il superfluo, ma sempre il necessario. È sempre il «quærite primum regnum Dei et justitiam ejus; et hæc omnia adiicientur vobis».
Occorre però la fede di ottenere ed imitare le disposizioni per ricevere. Ecco il patto da recitarsi almeno una volta per settimana: SEGRETO DI RIUSCITA.

«Gesù Maestro, accettate il patto che vi presentiamo per le mani di Maria, Regina degli Apostoli, e del nostro Padre San Paolo…»

In questa preghiera: 1) glorifichiamo la bontà di Dio per la vocazione nostra speciale;
2) confessiamo la nostra insufficienza per ogni parte;
3) stringiamo un patto con Dio, in cui ci obblighiamo a cercare sempre e solo la sua gloria e la pace degli uomini; Dio si è già preventivamente obbligato a darci qualunque cosa ci è necessaria.

Cooperatore Paolino


Ho ricevuto in questi giorni varie edizioni, in varie lingue, con vari titoli; ma sempre indirizzate a promuovere la cooperazione di preghiere e di opere verso la Famiglia Paolina.
In ogni nazione è utilissimo; come è per altra considerazione utilissima «Vita Pastorale». Nella medesima nazione vi sarà una sola edizione «Cooperatore Paolino»; ma ogni nazione potrà pubblicare, per bisogni speciali, qualche circolare od un foglio proprio; i Superiori si accorderanno.
Non si consideri Cooperatore solo chi offre denaro; ma in primo luogo chi offre le sue preghiere e forse parte della sua vita per la Famiglia Paolina (ebbi chi non solo fece l'offerta, ma la vide accettata dal Signore); poi chi compie opere, per esempio manda vocazioni, scrive libri, articoli, zela la propaganda, ecc. Questi sono iscritti e partecipano alle Ss. Messe.
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L'offerta per essere ben fatta, secondo S. Paolo (II ai Corinti), richiede tre condizioni: la prontezza, la generosità, la cordialità.
Essa frutta tre beni, cioè: d'ordinario, più larghi beni materiali da Dio, perché chi dà al povero o a Dio stesso, riceve da Lui che tutto ha; ha più grazie spirituali sopra la terra; possederà le eterne ricchezze in Cielo.
Con chi dà beni materiali la Famiglia Paolina si sdebita dando beni spirituali di valore immenso, tra i quali specialmente le 2400 Ss. Messe ogni anno applicate per loro.
Educare i Cooperatori significa: farli vivere, secondo il loro stato e possibilità e quanto è possibile, la vita paolina, le devozioni paoline, la mentalità paolina.

Prudenza e zelo


Accordare bene la prudenza con lo zelo è saggezza, frutto di grazia, virtù difficile.
Da una parte, vedere ciò che è necessario e con fede procurarlo in prudenza; dall'altra, consigliarsi, considerare le circostanze di luogo, tempo, persona, per non eccedere.
È pericoloso caricarsi di debiti sproporzionati rispetto alle entrate, creando forse una situazione di preoccupazione e di orgasmo per pagare, di modo che vengano a soffrirne lo spirito, l'apostolato, lo studio e gl'interessi consumino l'utile dell'apostolato. Ma è ugualmente dannoso non provvedere quanto è strettamente necessario per lo spirito, la salute, l'apostolato, lo studio ed una abitazione decorosa... Vi sono però i momenti paragonabili alla vita della Sacra Famiglia a Betlemme ed in Egitto; altri paragonabili alla dimora a Nazareth; altri paragonabili alla vita pubblica del Maestro Divino.
Le case, i macchinari ecc., se acquistati con oculatezza e adoperati con diligenza, si pagheranno facilmente. Ma prudenza! Diceva S. Giuseppe Benedetto Cottolengo: «Se occorre una seconda camera, perché la prima è piena, la costruirò... Così per una terza...». Tuttavia occorre anche qui la sapienza e il dono del consiglio: acquistare un terreno sufficiente, provvedere un bel disegno di massima, eseguirne poi le parti secondo la necessità... A che serve una casa grande se non si curano insieme le vocazioni e l'apostolato? Ed a che servono le macchine numerose e migliori se non vi sono le persone che le facciano funzionare?

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Fondare la parte economica sopra l'apostolato; in secondo luogo, ricorrere ai Cooperatori. Come il ricco deve dare «quod superest», così il Paolino chiede quanto, dopo avere ben lavorato, ancora manca per le opere necessarie: «quod deest».
Fiducia in Dio! il quale muoverà i cuori a dare. In generale: il Paolino vive del suo apostolato e destina le offerte-elemosine e donazioni per le opere nuove, case, macchinari, vocazioni, chiese, inizio di pubblicazioni passive, ecc. Le offerte non si consumano nel vitto quotidiano, ma passano in mezzi di apostolato, opere di carattere stabile.
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Ostacoli alla Divina Provvidenza


Il peccato è il principale ostacolo alla Provvidenza.
Ostacolo diretto per la santificazione nostra, per le vocazioni, per il frutto spirituale dell'Apostolato, per la pace e serenità del cuore e tra i fratelli e con Dio.
Ostacolo indiretto per i bisogni materiali, il progressivo svilupparsi delle Case, il buon nome, il risultato degli studi ecc. Sono le mancanze contro la povertà religiosa, o peggio contro il settimo comandamento, come un'amministrazione disordinata, che allontanano la divina Provvidenza dalle Case religiose.
Se operiamo per la gloria di Dio e per la pace degli uomini, il Signore sarà con noi; ma quando si è mossi da motivi di vanità, di comodità, di egoismo, ecc. rimaniamo nella indigenza.

Imitare Dio


Provvidenza e Governo si completano in chi dirige ed amministra una casa. Non basta scegliere bene le persone, occorre ancora seguirle, aiutarle, richiamarle ecc. Imitare quindi Dio, come rappresentano Dio il Superiore e l'Economo. Occorre che tutto sia nelle mani del Superiore; e questi sia unito intimamente a Gesù Cristo, a Dio; e che tutti cooperino con lui, in ognuna delle quattro parti, pur nella libertà e responsabilità necessarie. Se il Superiore trascura una parte (per esempio lo studio), il carro non cammina, la casa risulterà passiva in una parte importante. Niente di più facile che far procedere bene una parte; difficilissimo far procedere bene tutte le quattro parti assieme.
«Per stabilire una Casa occorre un santo; ma per governarla ne occorrono due: o meglio, occorre un uomo doppiamente santo», scriveva il M. Giaccardo; ed egli aveva occhio a tutto ed interveniva con grazia ed efficacia in tutto.

Conclusioni


Prima: viva ed amorosa riconoscenza al Signore per la grande sua carità nell'istituzione della Famiglia Paolina e per il grande dono della vocazione.
Seconda: corrispondenza quotidiana e generosa: per il lavoro spirituale, lo studio, l'apostolato, i mezzi di sostentamento.
Terza: zelo costante per le vocazioni, affinché molte altre anime partecipino della stessa ricchezza di grazie.
Quarta: stare sempre umili e, nello stesso tempo, costantemente progressivi; perché l'Istituto si amplifichi per opere e persone e perché nell'Istituto vi siano molti santi.
Quinta: quanto si è detto della Provvidenza in generale, vale e si applica in debita proporzione alla Pia Società San Paolo.
Sesta: un costante ottimismo, poggiato sopra la Divina Provvidenza, che, chiamandoci alla santità, dispone sempre mezzi, occasioni, prove, consolazioni: in sapienza ed amore.

SAC. ALBERIONE

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Preghiera per l' Apostolato tecnico

Gesù Maestro, che avete predicato la celeste sapienza ed avete disposto che venga comunicata per mezzo degli Apostoli, rivolgete benigno lo sguardo sopra di noi e sopra il nostro apostolato.
Vi ringraziamo di averci dato i mezzi più ingegnosi e fruttuosi: tutto è vostro, come noi stessi siamo vostri strumenti per il Vangelo.
Vi offriamo questo lavoro con le stesse intenzioni con cui Voi avete lavorato, predicato, sofferto. Intendiamo di cooperare alla salvezza delle anime come cooperarono Maria SS., S. Giuseppe, S. Paolo. Benediteci, perché compiamo ogni cosa con intelligenza, amore e frutto: per la gloria di Dio e la pace degli uomini.

Coroncina al Sacro Cuore di Gesù

O Gesù, nostro Maestro, io indegno peccatore, prostrato innanzi a Voi, adoro il vostro Cuore, che tanto ha amato gli uomini e nulla ha risparmiato per essi. Io credo al vostro amore infinito per noi. Vi ringrazio dei più grandi doni che avete fatto agli uomini, specialmente: il Vangelo, l'Eucaristia, la Chiesa, il Sacerdozio, lo Stato religioso, Maria come Madre, la vostra stessa vita.

I. - O Gesù, Maestro Divino,. ringrazio e benedico il vostro Cuore generosissimo per il grande dono del Vangelo. Voi avete detto: "Sono stato mandato ad evangelizzare i poveri " ; le vostre parole portano la vita eterna. Nel Vangelo avete svelato misteri divini, insegnato la via di Dio con veracità, offerto i mezzi di salvezza. Concedetemi la grazia di custodire il vostro Vangelo con venerazione, di ascoltarlo e leggerlo secondo lo spirito della Chiesa e diffonderlo con l'amore con cui Voi lo avete predicato. Che esso sia conosciuto, onorato, accolto da tutti! Che il mondo conformi ad esso la vita, le leggi, i costumi, le dottrine! Che il fuoco da Voi portato sopra la terra tutti accenda, illumini, riscaldi.
Tre Gloria. Dolce Cuor del mio Gesù, ecc.

II. - O Gesù, Maestro Divino, ringrazio e benedico il vostro Cuore amorosissimo per il gran dono dell'Eucaristia. Che io vi conosca, o Dio nascosto! che io attinga acque salutari alla fonte del vostro Cuore. Il vostro amore vi fa dimorare nei nostri tabernacoli, rinnovare la vostra passione e morte nella Messa, farvi cibo delle nostre anime nella Comunione. Concedetemi di visitarvi ed onorarvi ogni giorno in questo Sacramento; di comprendere ed ascoltare piamente la santa Messa; di comunicarmi spesso e con le dovute disposizioni. Che tutti gli uomini assecondino il vostro invito: "Venite a me tutti".
Tre Gloria. Dolce Cuor del mio Gesù, ecc.

III. - O Gesù, Maestro Divino, benedico e ringrazio il vostro Cuore dolcissimo per il grande dono della Chiesa. Essa è la Madre che ci istruisce nella verità, ci guida nella via del cielo, ci comunica la vita soprannaturale. Essa continua la vostra medesima missione salvatrice sopra la terra come vostro Corpo Mistico. E' l'arca della salvezza; è infallibile, indefettibile, cattolica. Concedeteci la grazia di amarla, come voi l'avete amata e santificata nel vostro Sangue. Che il mondo la conosca, che ogni pecorella entri nel vostro ovile, che tutti cooperino umilmente al vostro regno.
Tre Gloria. Dolce Cuor del mio Gesù, ecc.
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IV. - O Gesù, Maestro Divino, ringrazio e benedico il vostro Cuore amantissimo per l'istituzione del Sacerdozio. I Sacerdoti sono mandati da Voi, come Voi foste mandato dal Padre. Ad essi avete consegnato i tesori della vostra dottrina, della vostra legge, della vostra grazia, le anime stesse. Concedetemi la grazia di amarli, di ascoltarli, di lasciarmi guidare da essi nelle vostre vie. Mandate buoni operai alla vostra messe, o Gesù. Siano i Sacerdoti sale che purifica e preserva; siano luce del mondo; siano la città posta sul monte; siano tutti fatti secondo il vostro Cuore; abbiano un giorno in cielo attorno a sé, come corona e gaudio, un largo stuolo di anime conquistate.
Tre Gloria. Dolce Cuor del mio Gesù, ecc.

V. - O Gesù, Maestro Divino, ringrazio e benedico il vostro santissimo Cuore per l'istituzione dello Stato Religioso. Come in cielo, così in terra sono molte le mansioni. Avete scelto i figli della vostra predilezione; li avete chiamati alla perfezione evangelica; vi siete fatto loro esempio, loro aiuto, loro premio. Moltiplicate, o Cuore Divino, le vocazioni religiose; sostenetele nella fedele osservanza dei consigli evangelici; siano le aiuole più profumate della Chiesa; siano le anime che vi consolano, che pregano, che zelano il vostro onore in ogni apostolato.
Tre Gloria. Dolce Cuor del mio Gesù, ecc.

VI. - O Gesù, Maestro Divino, ringrazio e benedico il vostro Cuore pietosissimo per averci donato Maria SS. come Madre, Maestra e Regina. Dalla Croce Voi ci avete posti tutti nelle sue mani; Le avete dato un gran cuore, una grande sapienza, un grande potere. Che l'umanità intera La conosca, L'ami, La preghi! Che tutti si lascino da Lei condurre a Voi, Salvatore degli uomini! Io mi metto nelle sue mani, come vi siete messo Voi; con Maria SS. adesso, nell'ora della mia morte, nell'eternità.
Tre Gloria. Dolce Cuor del mio Gesù, ecc.

VII. - O Gesù, Maestro Divino, ringrazio e benedico il vostro Cuore mitissimo, che vi spinse a dare la vita per me. Il vostro sangue, le vostre
piaghe, i flagelli, le spine, la croce, il vostro capo inclinato parlano al mio cuore: nessuno ama più di colui che dà la vita per l'amato. Il Pastore è morto per dare la vita alle pecorelle. Anch'io voglio spendere la mia vita per Voi; fate che Voi sempre, in tutto, ovunque possiate disporre di me secondo la vostra maggior gloria e sempre io ripeta: "Sia fatta la vostra volontà". Infiammate il mio cuore di santo amore per le anime, affinché le ami fino al più grande sacrificio.
Tre Gloria. Dolce Cuor del mio Gesù, ecc.
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NOTIZIE

U.S.A. - Canfield - Ohio. Il giorno dell'Immacolata sono stati vestiti quattro novelli chierici.
U.S.A. - Derby - N.Y. Con il nuovo anno scolastico è stato aperto il grandioso vocazionario Regina Apostolorum.
COLOMBIA - Bogotà. «Stiamo stampando il Vangelo con una tiratura di cinquantacinquemila copie».
GIAPPONE - Tokyo. È stato ordinato il primo Sacerdote paolino del Giappone, D. Luca Kuwajima. Tutti pregano perché sia il primo di una lunga serie; le speranze sono fondate.
ISOLE FILIPPINE - Pasay. «È stato consacrato nella nostra chiesa il nuovo altare in marmo offerto da persona benefattrice. In tipografia stampiamo il Vangelo in lingua locale».

AVVISI

Per il 1953, le Ss. Messe da celebrarsi da ogni Sacerdote per i Cooperatori, sono dodici (12), come l'anno scorso. Ogni casa ne prenda nota, calcolando il numero dei Sacerdoti presenti.

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È uscito il «Vangelo della Mamma Educatrice», con il commento di D. Robaldo. La necessità di dare un indirizzo cristiano alle madri per l'educazione dei figli e la buona riuscita del lavoro ci consigliano la traduzione nelle varie lingue, tenendo conto dell'ambiente, mentalità e catechismi locali.

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I Sacerdoti che stanno traducendo le Preghiere nostre avvertano:
1) di sostituire la Coroncina al Sacro Cuore di Gesù;
2) nell'orazione «Per chi ha sete di anime», alla stampa, cinema, radio, aggiungere televisione;
3) aggiungere la Preghiera per l'Apostolato tecnico, chiesta da diverse Case.

INTENZIONI DI PREGHIERE

1) Santuario Regina Apostolorum.
2) Allontanare il peccato da ogni casa!
3) Perché «Famiglia Cristiana» si pubblichi in ogni nazione.

ANNIVERSARIO DEI FRATELLI DEFUNTI

3-11-1933. Ch. Zappalorto Gius. M. Agostino.
10-11-1941. D. Manera Alfredo M. Filippo.
8-11-1951 Ch. Battaglia Pietro M. Angelo.
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