V. Fra le varie pratiche.Fra le preghiere specialmente raccomando l'ora di visita al SS. Sacramento. Essa è di obbligo. Non è l'obbligo più grave: ma chi soddisfa all'obbligo della Visita, recita poi anche bene il Breviario, celebra pur bene, si comunica divotamente, dice il Rosario ecc. La visita dà il tono alla giornata e valorizza le altre azioni ed orazioni: la visita assicura i frutti maggiori della Messa; in essa ascoltiamo quel che Dio ci vuol dire, gli diamo quello che chiede; prendiamo i doni che ci ha preparati.
Alle pratiche: «Particolare esercizio della perseveranza nella preghiera sono le giaculatorie: in esse vi è il ricorso abituale, e per esse ci viene l'aiuto opportuno; e con esse, ogni momento, si getta il ponte e il legamento tra la nostra infermità e la onnipotenza della divina misericordia, e si trasfonde l'onnipotenza della divina misericordia nella nostra infermità».
In ultimo: Gesù chiede riparazione, e noi abbiamo necessità di offrirgliene tanta: la preghiera alimenta la riparazione affettiva, la compassione; l'effettiva, ossia il distacco dal peccato e l'esercizio delle virtù; l'afflittiva, ossia lo spirito di sacrificio e di immolazione. Ma essa stessa, la preghiera, è principale opera di propiziazione e di riparazione, e i Sacerdoti che pregano costituiscono attorno alle Case nostre un reticolato impenetrabile al peccato: salviamo le nostre Case dal peccato, o Fratelli Sacerdoti! salviamole con la preghiera! Preghiamo per riparare ciò che non abbiamo potuto o saputo impedire; per impedire ciò che non potremo mai, da noi soli, allontanare.
Gesù è Maestro della più perfetta orazione; dunque «in Ipso, cum Ipso, per Ipsum» la nostra preghiera.
In Gesù Cristo Via, Verità e Vita.
Roma, San Bernardo 1937.Aff.mo M. ALBERIONE